Tokyo Crazy Paradise
Questo manga, nato dalla penna della stessa autrice del successivo Skip Beat!, rispetta molti dei tratti caratteristici di Yoshiki Nakamura. Il character design è praticamente identico a quello di Skip Beat!, tanto che se vedessimo per caso Kyoko (SB!) e Tsukasa (TCP) insieme a spasso per le pagine di un cross-over sparlando dei rispettivi coprotagonisti non ci troveremmo nulla di strano. Anzi, se le due avessero la stessa età potrebbero quasi essere gemelle! Gli occhi sono grandi e luminosi e le espressioni riescono a rivelare molto più di quanto non facciano le parole. Basta uno sguardo per incenerire e un sorriso per incantare. Le figure sono snelle e slanciate, i visi affusolati e non mancano le caricature in stile super deformed che alleggeriscono la trama dandole un'ironia che non guasta mai.
Il manga si apre scaraventandoci in medias res, al centro degli eventi che ci travolgono con una quantità di informazioni che inizialmente si fa fatica a registrare. L'inizio è effettivamente frettoloso, i personaggi vengono introdotti brevemente e quasi tutti insieme, soffermandosi poco sulla loro psicologia. Insieme ai nomi già numerosi dei protagonisti veniamo sommersi dai nomi dei clan mafiosi che spadroneggiano nel manga e che inizialmente abbiamo bisogno di andare a rileggere per non dimenticare. I primi capitoli potrebbero sul serio scoraggiarci e farci perdere la speranza o la voglia di proseguire ma, avendo fiducia nell'autrice di Skip Beat!, mi sono detta che valesse la pena darle una possibilità e ora che ho finito tutta la storia sono contenta di non essermi arresa. Proseguendo, infatti, molto fumo si dissolve e riusciamo finalmente ad entrare in contatto con i personaggi che, con un po' di pazienza, si fanno conoscere ed apprezzare al punto da creare suspense e attese riguardo alla loro sorte. La vicenda infatti si sviluppa e la trama si infittisce di misteri e risvolti che ci fanno temere per la vita dei personaggi ma di sicuro insaporiscono e arricchiscono la storia.
La psicologia della protagonista, Tsukasa, (perché a dispetto dei disegni, non si tratta di un manga yaoi ma di un necessario cross-dressing) ci viene presentata in modo più chiaro e aperto rispetto a quella del silenzioso Ryuji, ma non per questo non riusciamo a capire che cosa gli passi per la testa.
Lei è aperta e schietta, forte e determinata, ha una forza e un'agilità fuori dal comune e una tendenza al comico simil tsundere che diverte e non stanca. Lui è il ragazzo silenzioso e freddo, esperto in ogni tipo di combattimento, cresciuto per diventare il boss di un'importante organizzazione mafiosa che non ha molta esperienza con la dimostrazione dei sentimenti. Eppure inizia a svilupparli grazie alla vicinanza di qualcuno...
Altri personaggi rivestono comunque un ruolo importante, tanto che alcuni capitoli sono quasi completamente dedicati ad alcuni di loro. Superando l'astio iniziale per il caos delle prime pagine, addentrandoci nel cuore della storia riusciamo così a scoprire e ad entrare in sintonia di volta in volta con tante figure diverse. Riuscirete ad apprezzare anche alcuni dei personaggi più odiosi, parola mia.
L'atmosfera potrebbe essere sul serio pesante vista la gravità delle situazioni e il sangue che spesso inonda le pagine, ma niente paura, non si tratta affatto di uno splatter. Nonostante l'ansia crescente è pur sempre una commedia romantica, per cui, anche se specie all'inizio non sembra, questa componente arriva dopo, quando i personaggi sono maturati al punto da renderlo possibile. La comicità non manca e Tsukasa riesce ad alleggerire e a rallegrare creando dei siparietti comici insieme a Ryuji che ci fanno desiderare lo sviluppo del rapporto tra i due.
Per le amanti degli shojo e in particolare per quelle che hanno già letto Skip Beat! e, in attesa dei prossimi capitoli - sono in astinenza da Yoshiki Nakamura -, Tokyo Crazy Paradise può essere una buona alternativa. Se avrete la pazienza di andare oltre i primi capitoli vi sentirete nello stesso mondo, con un po' di violenza in più, ma circondati dalla stessa forza di sentimenti che i personaggi di questa mangaka sanno sprigionare.
Il manga si apre scaraventandoci in medias res, al centro degli eventi che ci travolgono con una quantità di informazioni che inizialmente si fa fatica a registrare. L'inizio è effettivamente frettoloso, i personaggi vengono introdotti brevemente e quasi tutti insieme, soffermandosi poco sulla loro psicologia. Insieme ai nomi già numerosi dei protagonisti veniamo sommersi dai nomi dei clan mafiosi che spadroneggiano nel manga e che inizialmente abbiamo bisogno di andare a rileggere per non dimenticare. I primi capitoli potrebbero sul serio scoraggiarci e farci perdere la speranza o la voglia di proseguire ma, avendo fiducia nell'autrice di Skip Beat!, mi sono detta che valesse la pena darle una possibilità e ora che ho finito tutta la storia sono contenta di non essermi arresa. Proseguendo, infatti, molto fumo si dissolve e riusciamo finalmente ad entrare in contatto con i personaggi che, con un po' di pazienza, si fanno conoscere ed apprezzare al punto da creare suspense e attese riguardo alla loro sorte. La vicenda infatti si sviluppa e la trama si infittisce di misteri e risvolti che ci fanno temere per la vita dei personaggi ma di sicuro insaporiscono e arricchiscono la storia.
La psicologia della protagonista, Tsukasa, (perché a dispetto dei disegni, non si tratta di un manga yaoi ma di un necessario cross-dressing) ci viene presentata in modo più chiaro e aperto rispetto a quella del silenzioso Ryuji, ma non per questo non riusciamo a capire che cosa gli passi per la testa.
Lei è aperta e schietta, forte e determinata, ha una forza e un'agilità fuori dal comune e una tendenza al comico simil tsundere che diverte e non stanca. Lui è il ragazzo silenzioso e freddo, esperto in ogni tipo di combattimento, cresciuto per diventare il boss di un'importante organizzazione mafiosa che non ha molta esperienza con la dimostrazione dei sentimenti. Eppure inizia a svilupparli grazie alla vicinanza di qualcuno...
Altri personaggi rivestono comunque un ruolo importante, tanto che alcuni capitoli sono quasi completamente dedicati ad alcuni di loro. Superando l'astio iniziale per il caos delle prime pagine, addentrandoci nel cuore della storia riusciamo così a scoprire e ad entrare in sintonia di volta in volta con tante figure diverse. Riuscirete ad apprezzare anche alcuni dei personaggi più odiosi, parola mia.
L'atmosfera potrebbe essere sul serio pesante vista la gravità delle situazioni e il sangue che spesso inonda le pagine, ma niente paura, non si tratta affatto di uno splatter. Nonostante l'ansia crescente è pur sempre una commedia romantica, per cui, anche se specie all'inizio non sembra, questa componente arriva dopo, quando i personaggi sono maturati al punto da renderlo possibile. La comicità non manca e Tsukasa riesce ad alleggerire e a rallegrare creando dei siparietti comici insieme a Ryuji che ci fanno desiderare lo sviluppo del rapporto tra i due.
Per le amanti degli shojo e in particolare per quelle che hanno già letto Skip Beat! e, in attesa dei prossimi capitoli - sono in astinenza da Yoshiki Nakamura -, Tokyo Crazy Paradise può essere una buona alternativa. Se avrete la pazienza di andare oltre i primi capitoli vi sentirete nello stesso mondo, con un po' di violenza in più, ma circondati dalla stessa forza di sentimenti che i personaggi di questa mangaka sanno sprigionare.