Sankarea
"Sankarea" è una serie manga composta da undici volumi, ideata e disegnata da Mitsuru Hattori, pubblicata in Giappone dal 2009 al 2014, e portata in Italia da GP Manga nel Luglio dello stesso anno.
Chiharu Furuya è un sedicenne con una innaturale e inspiegabile ossessione per gli Zombie. Quando, a causa di uno sfortunato incidente, il suo gattino Babu perde la vita, egli cerca di resuscitarlo attraverso una pozione, e dopo svariati tentativi riesce con grande sorpresa a raggiungere il risultato sperato. Nel frattempo, Furuya ha fatto la conoscenza di una bella e timida ragazza dai capelli neri, e per errore ha finito per tramutarla in uno zombie.
La trama parte velocemente senza troppi convenevoli, e si sviluppa discretamente bene, anche se in modo piuttosto prevedibile e scontato. "Sankarea" è una sorta di commedia romantica che sfrutta la trasformazione in zombie della protagonista per inventare delle gag abbastanza riuscite. A differenza di quelle che potrebbero essere le aspettative, l'opera non ha nulla di horror, non è uno splatter, e si concentra principalmente sulla storia d'amore dei due protagonisti, ma il tutto in tono scherzoso e facilmente digeribile. Durante la fase finale i toni si faranno leggermente più seri, non mancherà l'incidente che condurrà inesorabilmente alla parte drammatica, fino ad arrivare ad un finale semplice che ho apprezzato solamente in parte. I personaggi sono discretamente caratterizzati anche se ricalcano in gran parte i più classici stereotipi del genere.
Bisogna riconoscere invece, che le idee di base sono piuttosto originali, ed in generale la questione zombie viene gestita ottimamente.
Dal punto di vista stilistico, Mitsuru Hattori ha un tratto delicato e ben delineato; le tavole sono sempre molto pulite ed estremamente semplici da interpretare, gli sfondi godono di un discreto numero di dettagli e il design dei personaggi è morbido ed aggraziato.
In conclusione, "Sankarea" si è rivelata essere un'opera differente dalle mie aspettative, ma non per questo di dubbio valore. Una lettura leggera e poco impegnativa che propone una storia in grado di coinvolgere il lettore sin dai primi volumi.
Chiharu Furuya è un sedicenne con una innaturale e inspiegabile ossessione per gli Zombie. Quando, a causa di uno sfortunato incidente, il suo gattino Babu perde la vita, egli cerca di resuscitarlo attraverso una pozione, e dopo svariati tentativi riesce con grande sorpresa a raggiungere il risultato sperato. Nel frattempo, Furuya ha fatto la conoscenza di una bella e timida ragazza dai capelli neri, e per errore ha finito per tramutarla in uno zombie.
La trama parte velocemente senza troppi convenevoli, e si sviluppa discretamente bene, anche se in modo piuttosto prevedibile e scontato. "Sankarea" è una sorta di commedia romantica che sfrutta la trasformazione in zombie della protagonista per inventare delle gag abbastanza riuscite. A differenza di quelle che potrebbero essere le aspettative, l'opera non ha nulla di horror, non è uno splatter, e si concentra principalmente sulla storia d'amore dei due protagonisti, ma il tutto in tono scherzoso e facilmente digeribile. Durante la fase finale i toni si faranno leggermente più seri, non mancherà l'incidente che condurrà inesorabilmente alla parte drammatica, fino ad arrivare ad un finale semplice che ho apprezzato solamente in parte. I personaggi sono discretamente caratterizzati anche se ricalcano in gran parte i più classici stereotipi del genere.
Bisogna riconoscere invece, che le idee di base sono piuttosto originali, ed in generale la questione zombie viene gestita ottimamente.
Dal punto di vista stilistico, Mitsuru Hattori ha un tratto delicato e ben delineato; le tavole sono sempre molto pulite ed estremamente semplici da interpretare, gli sfondi godono di un discreto numero di dettagli e il design dei personaggi è morbido ed aggraziato.
In conclusione, "Sankarea" si è rivelata essere un'opera differente dalle mie aspettative, ma non per questo di dubbio valore. Una lettura leggera e poco impegnativa che propone una storia in grado di coinvolgere il lettore sin dai primi volumi.
<b>Attenzione, possibili spoiler</b>
"Sankarea" è uno shounen manga scritto e disegnato da Mitsuiru Hattori, pubblicato in Giappone tra il 2009 e il 2014 e raccolto in 11 tankobon. En passant, vorrei fare notare agli appassionati del genere zombie (ai profani, come il sottoscritto, di sicuro non interesserà) che alcuni nomi di personaggi all'interno dell'opera sono omaggi a personalità o opere importanti del genere. Giusto per fare un paio di esempi, "Sankarea" deriva da "Sangheria", che è il nome giapponese del film "Zombie 2" del regista italiano Lucio Fulci e il nome della sorella del protagonista, Mero, deriva dal nome del regista George A. Romero.
Il protagonista, Chihiro Furuya, è uno studente delle superiori con una grande passione per gli zombie. Anzi, più che passione, sarebbe il caso di chiamarlo feticismo; infatti il suo più grande sogno sarebbe quello di avere una ragazza zombie. In seguito alla morte del suo gatto Babu, Chihiro tenta di riportarlo in vita cercando di creare una pozione capace di riportare in vita i morti, descritta in un manoscritto in suo possesso. Mentre compie i suoi esperimenti il ragazzo incontra Rea Sanka, ragazza sua coetanea che ogni notte fugge da casa per urlare in un pozzo le sue preoccupazioni e sfogarsi. I due fanno amicizia e iniziano a collaborare per la creazione della pozione, ma ogni tentativo risulta in un fallimento. Il padre di Rea, non contento che la figlia si allontani da lui per correre da un ragazzo, le vieta di uscire di casa. Rea, ormai disperata, tenta il suicidio bevendo un sorso della pozione, estratta con il veleno dell'ortensia, ma non riesce ad uccidersi. La ragazza scapperà ancora una volta per presentarsi al funerale di Babu, ma viene scoperta e inseguita dal padre. Mentre i due litigano (sotto gli occhi di Chihiro) compare Babu, resuscitato dall'ultima pozione. Il padre di Rea, allergico ai gatti, prende un frustino e cerca di allontanarlo, ma nel farlo colpisce Rea, che precipita dal burrone, morendo; tuttavia, come risultato per aver bevuto la pozione, la ragazza ritorna come zombie e obbliga Chihiro a "prendersi le sue responsabilità", come gli aveva fatto promettere quando era ancora in vita.
Devo essere sincero: da queste premesse non mi sarei mai aspettato di leggere una storia di alto livello. E mi sbagliavo di grosso, perché la qualità di "Sankarea" è, secondo me, innegabile. La trama non è certo complessa, ma abbastanza innovativa (se non nel soggetto - gli zombie - di sicuro lo è nella trattazione), ben delineata e presenta un discreto numero di colpi di scena. La narrazione ha un ottimo ritmo, mai noiosa, mai ripetitiva, mai banale e tiene incollato il lettore alle pagine. Il mangaka è riuscito a miscelare molto bene scene horror, scene di commedia e scene "drammatiche" senza eccedere su una di queste. Forse la parte sentimentale è stata un po' trascurata, e quindi meno sviluppata rispetto alle altre. Poteva essere interessante vedere gli sviluppi del triangolo amoroso che si crea tra Chihiro, Rea e Ranko (la cugina di Chihiro), ma non mi è sembrata una mancanza pesante.
I personaggi sono caratterizzati molto bene, soprattutto i due protagonisti, Chihiro e Rea. Chihiro ci viene presentato come un ragazzo svogliato, interessato solo ed unicamente agli zombie. Ma quando si dovrà prendere cura della bella Rea riesce a dimostrare una grande maturità (all'inizio impensabile) per cercare di preservare il corpo di lei.
La ragazza, o meglio, il dramma della ragazza, è forse la parte più interessante dell'opera. Da viva è oppressa da un padre troppo amorevole (al limite dell'incesto) fino al non poter vivere la sua vita, cosa che riuscirà a fare soltanto da morta. Questo paradosso mi ha colpito davvero molto: il rinascere da zombie è una sorta di seconda possibilità per vivere la sua vita, cosa che Rea vuole sfruttare appieno, per il poco tempo che le è concesso.
Molto interessante è anche il contrasto tra Rea e Darin, assistente del nonno di Chihiro. La prima, come detto in precedenza, è oppressa da un padre troppo amorevole al punto da preferire la morte pur di allontanarsi da lui. La seconda invece è completamente ignorata dal padre (o dalla madre?) e farà di tutto pur di attirare su di sé la sua attenzione e mostrarsi degna di essere sua figlia.
L'ultima cosa che mi ha colpito è stata la trattazione "anomala" degli zombie. Molto bella l'idea per cui gli zombie sono "vegetariani" nel primo periodo ma, più passa il tempo, e più desiderano divorare le persone che amano. Questa identificazione del "cibo" con la "persona più amata" ha davvero del crudele e segna pesantemente la vita di Rea e, nel passato, di altre persone importati per Chihiro e suo nonno.
I disegni di Hattori mi sono piaciuti davvero molto. Aggraziati e molto curati, anche nei dettagli. Come per la trama, anche con i disegni è stato pienamente in grado di rappresentare sia scene horror, davvero molto cupe (si guardi a quando Rea entra nella fase confusionale degli zombie) sia scene comiche, molto leggere e divertenti. Il fanservice è senza dubbio presente, ma non mi è sembrato volgare o fuori luogo (almeno non quanto quello della versione animata).
In conclusione, "Sankarea" è un titolo che mi ha davvero stupito, divertito e appassionato. Consigliato caldamente.
"Sankarea" è uno shounen manga scritto e disegnato da Mitsuiru Hattori, pubblicato in Giappone tra il 2009 e il 2014 e raccolto in 11 tankobon. En passant, vorrei fare notare agli appassionati del genere zombie (ai profani, come il sottoscritto, di sicuro non interesserà) che alcuni nomi di personaggi all'interno dell'opera sono omaggi a personalità o opere importanti del genere. Giusto per fare un paio di esempi, "Sankarea" deriva da "Sangheria", che è il nome giapponese del film "Zombie 2" del regista italiano Lucio Fulci e il nome della sorella del protagonista, Mero, deriva dal nome del regista George A. Romero.
Il protagonista, Chihiro Furuya, è uno studente delle superiori con una grande passione per gli zombie. Anzi, più che passione, sarebbe il caso di chiamarlo feticismo; infatti il suo più grande sogno sarebbe quello di avere una ragazza zombie. In seguito alla morte del suo gatto Babu, Chihiro tenta di riportarlo in vita cercando di creare una pozione capace di riportare in vita i morti, descritta in un manoscritto in suo possesso. Mentre compie i suoi esperimenti il ragazzo incontra Rea Sanka, ragazza sua coetanea che ogni notte fugge da casa per urlare in un pozzo le sue preoccupazioni e sfogarsi. I due fanno amicizia e iniziano a collaborare per la creazione della pozione, ma ogni tentativo risulta in un fallimento. Il padre di Rea, non contento che la figlia si allontani da lui per correre da un ragazzo, le vieta di uscire di casa. Rea, ormai disperata, tenta il suicidio bevendo un sorso della pozione, estratta con il veleno dell'ortensia, ma non riesce ad uccidersi. La ragazza scapperà ancora una volta per presentarsi al funerale di Babu, ma viene scoperta e inseguita dal padre. Mentre i due litigano (sotto gli occhi di Chihiro) compare Babu, resuscitato dall'ultima pozione. Il padre di Rea, allergico ai gatti, prende un frustino e cerca di allontanarlo, ma nel farlo colpisce Rea, che precipita dal burrone, morendo; tuttavia, come risultato per aver bevuto la pozione, la ragazza ritorna come zombie e obbliga Chihiro a "prendersi le sue responsabilità", come gli aveva fatto promettere quando era ancora in vita.
Devo essere sincero: da queste premesse non mi sarei mai aspettato di leggere una storia di alto livello. E mi sbagliavo di grosso, perché la qualità di "Sankarea" è, secondo me, innegabile. La trama non è certo complessa, ma abbastanza innovativa (se non nel soggetto - gli zombie - di sicuro lo è nella trattazione), ben delineata e presenta un discreto numero di colpi di scena. La narrazione ha un ottimo ritmo, mai noiosa, mai ripetitiva, mai banale e tiene incollato il lettore alle pagine. Il mangaka è riuscito a miscelare molto bene scene horror, scene di commedia e scene "drammatiche" senza eccedere su una di queste. Forse la parte sentimentale è stata un po' trascurata, e quindi meno sviluppata rispetto alle altre. Poteva essere interessante vedere gli sviluppi del triangolo amoroso che si crea tra Chihiro, Rea e Ranko (la cugina di Chihiro), ma non mi è sembrata una mancanza pesante.
I personaggi sono caratterizzati molto bene, soprattutto i due protagonisti, Chihiro e Rea. Chihiro ci viene presentato come un ragazzo svogliato, interessato solo ed unicamente agli zombie. Ma quando si dovrà prendere cura della bella Rea riesce a dimostrare una grande maturità (all'inizio impensabile) per cercare di preservare il corpo di lei.
La ragazza, o meglio, il dramma della ragazza, è forse la parte più interessante dell'opera. Da viva è oppressa da un padre troppo amorevole (al limite dell'incesto) fino al non poter vivere la sua vita, cosa che riuscirà a fare soltanto da morta. Questo paradosso mi ha colpito davvero molto: il rinascere da zombie è una sorta di seconda possibilità per vivere la sua vita, cosa che Rea vuole sfruttare appieno, per il poco tempo che le è concesso.
Molto interessante è anche il contrasto tra Rea e Darin, assistente del nonno di Chihiro. La prima, come detto in precedenza, è oppressa da un padre troppo amorevole al punto da preferire la morte pur di allontanarsi da lui. La seconda invece è completamente ignorata dal padre (o dalla madre?) e farà di tutto pur di attirare su di sé la sua attenzione e mostrarsi degna di essere sua figlia.
L'ultima cosa che mi ha colpito è stata la trattazione "anomala" degli zombie. Molto bella l'idea per cui gli zombie sono "vegetariani" nel primo periodo ma, più passa il tempo, e più desiderano divorare le persone che amano. Questa identificazione del "cibo" con la "persona più amata" ha davvero del crudele e segna pesantemente la vita di Rea e, nel passato, di altre persone importati per Chihiro e suo nonno.
I disegni di Hattori mi sono piaciuti davvero molto. Aggraziati e molto curati, anche nei dettagli. Come per la trama, anche con i disegni è stato pienamente in grado di rappresentare sia scene horror, davvero molto cupe (si guardi a quando Rea entra nella fase confusionale degli zombie) sia scene comiche, molto leggere e divertenti. Il fanservice è senza dubbio presente, ma non mi è sembrato volgare o fuori luogo (almeno non quanto quello della versione animata).
In conclusione, "Sankarea" è un titolo che mi ha davvero stupito, divertito e appassionato. Consigliato caldamente.
Sankarea è un manga del 2009 realizzato da Mitsuru Hattori e che risulta inedito in Italia. L'opera è di genere comico, horror/soprannaturale e sentimentale, con elementi ecchi rigorosamente "coperti" trattandosi di uno shounen.
TRAMA. Mi ha particolarmente colpito in partenza: mai mi sarei aspettato di ritrovarmi zombie e amore miscelati in modo così comico e innovativo. Devo ammettere che l'opera mi ha decisamente preso e mi ha spinto a leggerla con vivido interesse: la quotidianità della vita dei personaggi, mischiata alle continue scoperte e ai colpi di scena, riesce a rendere la storia interessante.
PERSONAGGI. I due protagonisti sono Chiharu, un ragazzo che va pazzo per zombie movies e affini (in particolare per le ragazze zombie), e Rea, una ricca e perfetta ragazza che vive sotto l'opprimente controllo dei genitori. I due si incontreranno durante la notte in un edificio abbandonato e Chiharu coinvolgerà Rea in una particolare attività che dovrete scoprire leggendo l'opera. E da qui tutto avrà inizio...
Trovo che i due protagonisti vengano caratterizzati discretamente dall'autore, e la trama aiuta senza dubbio a non creare i soliti personaggi visti e rivisti. Questo dettaglio, ottimale, sarà anche un po' il tallone d'Achille dell'opera, che a mio parere pecca un po' nelle evoluzioni delle relazioni tra i personaggi, che dopo un inizio interessante rimangono un po' piatte. Tra i personaggi secondari cito Ranko: nonostante sia un tipo di personaggio già visto, riesce davvero ad impressionare a tratti per alcuni gesti e parole, quasi a sgomitare con i protagonisti per un po' di attenzione. In generale troviamo comunque personaggi di ogni tipo e la loro particolarità riesce a dare un tono piacevole all'opera.
DISEGNI. Ho apprezzato l'opera anche grazie ai suoi disegni, che credo le si adattino ottimamente: si passa da scene tenebrose e "zombieggianti", disegnate in modo molto convincente, a gag divertenti caratterizzate da toni più leggeri e scherzosi.
Concludendo ritengo Sankarea una discreta opera adatta a chi cerca un manga particolare con componenti comiche e sentimentali. Il fatto che vi siano zombie magari potrebbe allontanare qualche lettore non amante del genere, ma posso dire che è proprio questa la caratteristica che rende quest'opera molto particolare. La lettura non è particolarmente pesante e la trama ha anche spunti interessanti legati al filo principale.
TRAMA. Mi ha particolarmente colpito in partenza: mai mi sarei aspettato di ritrovarmi zombie e amore miscelati in modo così comico e innovativo. Devo ammettere che l'opera mi ha decisamente preso e mi ha spinto a leggerla con vivido interesse: la quotidianità della vita dei personaggi, mischiata alle continue scoperte e ai colpi di scena, riesce a rendere la storia interessante.
PERSONAGGI. I due protagonisti sono Chiharu, un ragazzo che va pazzo per zombie movies e affini (in particolare per le ragazze zombie), e Rea, una ricca e perfetta ragazza che vive sotto l'opprimente controllo dei genitori. I due si incontreranno durante la notte in un edificio abbandonato e Chiharu coinvolgerà Rea in una particolare attività che dovrete scoprire leggendo l'opera. E da qui tutto avrà inizio...
Trovo che i due protagonisti vengano caratterizzati discretamente dall'autore, e la trama aiuta senza dubbio a non creare i soliti personaggi visti e rivisti. Questo dettaglio, ottimale, sarà anche un po' il tallone d'Achille dell'opera, che a mio parere pecca un po' nelle evoluzioni delle relazioni tra i personaggi, che dopo un inizio interessante rimangono un po' piatte. Tra i personaggi secondari cito Ranko: nonostante sia un tipo di personaggio già visto, riesce davvero ad impressionare a tratti per alcuni gesti e parole, quasi a sgomitare con i protagonisti per un po' di attenzione. In generale troviamo comunque personaggi di ogni tipo e la loro particolarità riesce a dare un tono piacevole all'opera.
DISEGNI. Ho apprezzato l'opera anche grazie ai suoi disegni, che credo le si adattino ottimamente: si passa da scene tenebrose e "zombieggianti", disegnate in modo molto convincente, a gag divertenti caratterizzate da toni più leggeri e scherzosi.
Concludendo ritengo Sankarea una discreta opera adatta a chi cerca un manga particolare con componenti comiche e sentimentali. Il fatto che vi siano zombie magari potrebbe allontanare qualche lettore non amante del genere, ma posso dire che è proprio questa la caratteristica che rende quest'opera molto particolare. La lettura non è particolarmente pesante e la trama ha anche spunti interessanti legati al filo principale.
Sankarea è un manga datato nell'ormai lontano 2009 e realizzato da Mitsuru Hattori. Essenzialmente è una commedia sentimentale/sovrannaturale, dove, in un contesto quasi normale, vengono installati elementi che nulla hanno a che fare con la vita di tutti i giorni.
In questo manga l'autore gioca su un umorismo quasi tragico, in cui la bella Rea, trasformatasi in zombie, deve fare i conti con la sua nuova essenza e, d'altra parte, con il pericolo di degradazione del proprio corpo. Se, da un lato, la fanciulla ha le ore contate e si deve costantemente preoccupare di vari problemi che, come si vedrà, sorgeranno nel corso della storia, dall'altro lato sembra non farsi molti problemi, godendosi questa nuova vita fino alla fine… senza rimpianti. Insomma, una tragedia iniziale che, man mano, si trasforma in commedia.
Tutto inizia da Chihiro Furuya, un classico liceale svogliato con la strana passione per gli zombie, anzi, più che una passione sembra quasi un'ossessione, dovuta a chissà quale motivo (si scoprirà, non preoccupatevi). Questa suo "hobby" però si trasforma ben presto in qualcosa di più concreto quando, una volta trovato uno strano libretto su cui è presente una formula per creare zombie, decide di metterla in pratica, facendo vari esperimenti notturni al fine di concludere quella strana ricetta che, almeno così è scritto, sembra far tornare in vita i morti.
Proprio in uno di questi test notturni incontra, quasi per caso, la bella Rea Sanka, una ragazza magrolina ma bellissima che, come scoprirà ben presto lo stesso Chihiro, è costretta a passare un gran numero di difficoltà familiari. Infatti è la figlia di un ricco imprenditore risposato con una matrigna cattiva (Cenerentola?!), ma non solo: lo stesso padre sembra provare una strana attrazione nei confronti della figlia, tanto da non farla mai uscire di casa se non per andare a scuola e, in alcune occasioni, costringerla a posare per alcune foto "personali".
Tutte queste difficoltà e il fascino per la misteriosa formula porteranno Rea ad avvicinarsi sempre di più al nostro caro studente, tanto da aiutarlo a realizzare la pozione che, una volta conclusa, proveranno sul gatto di famiglia appena investito.
Passano i giorni, ma nulla sembra cambiare nel piccolo corpicino defunto del felino, senonché improvvisamente decide di riprendersi la sua vita e continuare ad esistere come gatto zombie. Bene, dunque, la pozione ha funzionato, ma ora che si fa? Nulla, almeno così sembra… se non fosse che Rea decide di ingerirne una piccola quantità al fine di liberarsi della sua vita opprimente.
Cosa le succederà? A voi il piacere di scoprirlo.
Per quanto riguarda il manga, devo dire di averlo apprezzato moltissimo: i disegni sono molto belli e realizzati con cura e precisione. Soprattutto le scene più "cruente", se così si può dire, mostrano tutto il pathos possibile.
Anche i personaggi del racconto sono molto carini, non solo per come sono stati realizzati- anche, vista la bella Sanka Rea - ma soprattutto per il carattere e lo studio introspettivo che si può notare in questi ultimi.
Chihiro sembra un ragazzo svogliato, ma si preoccupa tantissimo per le condizioni di Rea che, d'altra parte, si trova in una posizione tutta particolare. In aggiunta ai vari problemi esistenziali, si deve anche citare il triangolo amoroso che si viene a creare tra Chihiro, Rea e Ranko, la cugina del ragazzo. Quest'ultima ha sempre provato qualcosa per il parente, ma, solo dopo l'arrivo di Rea, si è accorta di dover fare qualcosa di più per avvicinarsi a lui.
Le questioni amorose, seppur presenti, non sono così asfissianti e, nel complesso, sono più uno sfondo piacevole che un elemento centrale della storia.
Bello, divertente, ma anche riflessivo e drammatico al punto giusto… insomma, un manga tutto da gustare e apprezzare che, per quanto mi riguarda, risplende tra le mie opere preferite e maggiormente stimate.
Voto finale: 9
In questo manga l'autore gioca su un umorismo quasi tragico, in cui la bella Rea, trasformatasi in zombie, deve fare i conti con la sua nuova essenza e, d'altra parte, con il pericolo di degradazione del proprio corpo. Se, da un lato, la fanciulla ha le ore contate e si deve costantemente preoccupare di vari problemi che, come si vedrà, sorgeranno nel corso della storia, dall'altro lato sembra non farsi molti problemi, godendosi questa nuova vita fino alla fine… senza rimpianti. Insomma, una tragedia iniziale che, man mano, si trasforma in commedia.
Tutto inizia da Chihiro Furuya, un classico liceale svogliato con la strana passione per gli zombie, anzi, più che una passione sembra quasi un'ossessione, dovuta a chissà quale motivo (si scoprirà, non preoccupatevi). Questa suo "hobby" però si trasforma ben presto in qualcosa di più concreto quando, una volta trovato uno strano libretto su cui è presente una formula per creare zombie, decide di metterla in pratica, facendo vari esperimenti notturni al fine di concludere quella strana ricetta che, almeno così è scritto, sembra far tornare in vita i morti.
Proprio in uno di questi test notturni incontra, quasi per caso, la bella Rea Sanka, una ragazza magrolina ma bellissima che, come scoprirà ben presto lo stesso Chihiro, è costretta a passare un gran numero di difficoltà familiari. Infatti è la figlia di un ricco imprenditore risposato con una matrigna cattiva (Cenerentola?!), ma non solo: lo stesso padre sembra provare una strana attrazione nei confronti della figlia, tanto da non farla mai uscire di casa se non per andare a scuola e, in alcune occasioni, costringerla a posare per alcune foto "personali".
Tutte queste difficoltà e il fascino per la misteriosa formula porteranno Rea ad avvicinarsi sempre di più al nostro caro studente, tanto da aiutarlo a realizzare la pozione che, una volta conclusa, proveranno sul gatto di famiglia appena investito.
Passano i giorni, ma nulla sembra cambiare nel piccolo corpicino defunto del felino, senonché improvvisamente decide di riprendersi la sua vita e continuare ad esistere come gatto zombie. Bene, dunque, la pozione ha funzionato, ma ora che si fa? Nulla, almeno così sembra… se non fosse che Rea decide di ingerirne una piccola quantità al fine di liberarsi della sua vita opprimente.
Cosa le succederà? A voi il piacere di scoprirlo.
Per quanto riguarda il manga, devo dire di averlo apprezzato moltissimo: i disegni sono molto belli e realizzati con cura e precisione. Soprattutto le scene più "cruente", se così si può dire, mostrano tutto il pathos possibile.
Anche i personaggi del racconto sono molto carini, non solo per come sono stati realizzati- anche, vista la bella Sanka Rea - ma soprattutto per il carattere e lo studio introspettivo che si può notare in questi ultimi.
Chihiro sembra un ragazzo svogliato, ma si preoccupa tantissimo per le condizioni di Rea che, d'altra parte, si trova in una posizione tutta particolare. In aggiunta ai vari problemi esistenziali, si deve anche citare il triangolo amoroso che si viene a creare tra Chihiro, Rea e Ranko, la cugina del ragazzo. Quest'ultima ha sempre provato qualcosa per il parente, ma, solo dopo l'arrivo di Rea, si è accorta di dover fare qualcosa di più per avvicinarsi a lui.
Le questioni amorose, seppur presenti, non sono così asfissianti e, nel complesso, sono più uno sfondo piacevole che un elemento centrale della storia.
Bello, divertente, ma anche riflessivo e drammatico al punto giusto… insomma, un manga tutto da gustare e apprezzare che, per quanto mi riguarda, risplende tra le mie opere preferite e maggiormente stimate.
Voto finale: 9
Mi interessa tenermi aggiornato sugli anime che vanno di moda al giorno d'oggi, se non altro per cultura personale. D'altra parte la maggior parte delle serie anime moderne sono di un genere che non mi entusiasma particolarmente, la commedia scolastica. Quindi, onde evitare di sprecare tempo vedendomi 12 puntate di un anime a rischio, preferisco leggere il manga corrispondente, che sicuramente occupa meno tempo. E poi c'è sempre la (remota) possibilità di trovare qualcosa di meritevole. È per questo che mi sono a messo a leggere il manga di Sankarea, avendo sentito parlare bene dell'anime. Devo dire che il manga non è particolarmente meritevole, perché si tratta di un harem scolastico che rispetta tutti i crismi del genere, con ampio spazio dedicato al fan service e i soliti personaggi inverosimili (penso a figure come la madre e il padre della protagonista, più che ai protagonisti stessi). D'altra parte la sua lettura non si è rivelata tempo sprecato perché tutto sommato la serie si fa leggere e ha qualche motivo di interesse. Per esempio: quali sono i misteri che si celano dietro la famiglia del protagonista? che fine ha fatto la madre scomparsa? come farà a salvarsi Sankarea dalla corruzione finale della carne, ora che è diventata una zombie? Se l'autore fosse stato meno scrupoloso nel seguire le mode del momento, avesse puntato meno sul fan service e sulle belle ragazze, e più sul lato demenziale avrebbe potuto anche essere una serie discreta, perché un po' di sforzo nella costruzione della trama c'è. La mancanza di coraggio dell'autore (o le imposizioni dell'editore che siano) invece non mi consentono di assegnare più che la sufficienza. I disegni sono in linea con gli standard moderni.
"Sankarea", il nuovo manga horror con salsa e contorno a base di zombie che sta divenendo sempre più famoso online. Non penso sarà lontana la data di uscita qui in Italia, anzi, visto come sta avendo un discreto successo in Giappone. Ma torniamo al manga.
Sanka Rea, una ragazza di nobile famiglia, con una madre che non la guarda nemmeno e un padre con una morbosa ossessione per lei: cosa cambierà la sua vita? La conoscenza di Chiharu Furuya, un appassionato di zombie, che nel periodo in cui lei cercherà rifugio in un posto dove sfogarsi, lui sarà intento a riportare in vita il gatto Babu, morto per un incidente stradale. Ma non sarà un incontro normale. Perché ciò scaturirà in Rea sempre più la voglia di poter vivere una vita normale divenendo la cavia di Chihiro, mentre lui potrà studiare questa sua affascinante passione analizzando più da vicino non solo un animale zombie, ma anche una ragazza!
Parte decisamente bene come manga. La trama attira non poco, e con quel contorno ecchi rende, diciamo, la lettura giusto più piccante. La narrazione non è nulla di complicato: se pensiamo di andare incontro a testi che spieghino per filo e per segno la storia degli zombie, ci sbagliamo. Inoltre proveremo un certo affetto per i nostri protagonisti: lui, un tipo buffo, da sempre amante degli zombie, non guarda nemmeno le ragazze perché attirato solo dalle donne zombie. Lei, dolce e pacifica, è una ragazza piuttosto tranquilla, si può dire che sia una vera principessina, dai diversi aspetti.
Il disegno è splendido, si sposa perfettamente con questo racconto, pulito e curato nei dettagli nulla da ridire. Si, l'ho lodato molto questo manga, allora perché lo voto con solo un sette? Non manca d'azione, non manca di situazioni imbarazzanti, non manca la storia avvincente che ci avvicina al manga.
In effetti, quello che manca è un po' di razionalità. Andando avanti con i volumi, mi è parso che le cose siano sfuggite un po' di mano dall'autore, situazioni che ci fanno irritare, ci faranno innervosire ancora di più perché se pensiamo a cosa voglia mirare la storia, dovremo ripensarci su, ma attendo comunque di poter leggere i restanti volumi, la storia è ancora lunga!
Sanka Rea, una ragazza di nobile famiglia, con una madre che non la guarda nemmeno e un padre con una morbosa ossessione per lei: cosa cambierà la sua vita? La conoscenza di Chiharu Furuya, un appassionato di zombie, che nel periodo in cui lei cercherà rifugio in un posto dove sfogarsi, lui sarà intento a riportare in vita il gatto Babu, morto per un incidente stradale. Ma non sarà un incontro normale. Perché ciò scaturirà in Rea sempre più la voglia di poter vivere una vita normale divenendo la cavia di Chihiro, mentre lui potrà studiare questa sua affascinante passione analizzando più da vicino non solo un animale zombie, ma anche una ragazza!
Parte decisamente bene come manga. La trama attira non poco, e con quel contorno ecchi rende, diciamo, la lettura giusto più piccante. La narrazione non è nulla di complicato: se pensiamo di andare incontro a testi che spieghino per filo e per segno la storia degli zombie, ci sbagliamo. Inoltre proveremo un certo affetto per i nostri protagonisti: lui, un tipo buffo, da sempre amante degli zombie, non guarda nemmeno le ragazze perché attirato solo dalle donne zombie. Lei, dolce e pacifica, è una ragazza piuttosto tranquilla, si può dire che sia una vera principessina, dai diversi aspetti.
Il disegno è splendido, si sposa perfettamente con questo racconto, pulito e curato nei dettagli nulla da ridire. Si, l'ho lodato molto questo manga, allora perché lo voto con solo un sette? Non manca d'azione, non manca di situazioni imbarazzanti, non manca la storia avvincente che ci avvicina al manga.
In effetti, quello che manca è un po' di razionalità. Andando avanti con i volumi, mi è parso che le cose siano sfuggite un po' di mano dall'autore, situazioni che ci fanno irritare, ci faranno innervosire ancora di più perché se pensiamo a cosa voglia mirare la storia, dovremo ripensarci su, ma attendo comunque di poter leggere i restanti volumi, la storia è ancora lunga!
"La morte ti fa bella": il titolo di questo vecchio film è la perfetta sintesi di Sankarea, un manga in cui il tema dei morti viventi viene trattato in modo un po' particolare.
Chiharu è un ragazzo dal viso "felino" che, tanto per cambiare, non possiede alcuna particolare qualità, almeno tra quelle convenzionali. Ha però una smisurata passione per gli zombie e la sua massima aspirazione è quella di creare un siero capace di ridare vita ai morti. Sfruttando l'improvvisa morte del suo amatissimo gatto, sfrutterà il cadavere della sfortunata bestiola per testare l'efficacia dei suoi ritrovati con risultati, inizialmente, deludenti.
Rea, invece, è una bellissima ragazza di buona famiglia la cui vita sociale, però, è fortemente condizionata dall'ossessività del padre che le permette di uscire di casa il meno possibile. Stanca di questa vita il suo sogno è una sorta di rinascita che le consenta, finalmente, di condurre una vita normale.
Durante una una delle sue solite fughe notturne Rea incontra Chiharu con il quale instaurerà un macabro sodalizio: grazie al suo aiuto infatti Chiharu riuscirà a completare la sua pozione e di ciò trarrà beneficio proprio Rea che, morta in seguito ad un incidente, potrà finalmente rinascere a una nuova non-vita.
La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo questo manga è stata: non sanno più cosa inventarsi. La trama, infatti, m'è apparsa da subito piuttosto stramba e la sua unica ragion d'essere sembravano i vari momenti ecchi che la corredavano. Un po' alla volta, però, la narrazione diveniva abbastanza piacevole con alcuni momenti comici ben riusciti e con l'introduzione di personaggi che, pur non essendo molto originali, facevano benissimo la propria parte.
Anche qui, purtroppo, l'elemento longevità ha un peso rilevante nel giudizio complessivo su questo titolo. Dopo la meraviglia iniziale per il particolare tema trattato e qualche risata qua e là, il tutto finisce per diventare monotono e, alla lunga, abbastanza tedioso. L'evoluzione della trama è, incredibile a dirsi, abbastanza scontata e non riserva grandi sorprese o emozioni.
In definitiva, Sankarea è un manga a cui do volentieri la sufficienza ma che non rimarrà certamente impresso troppo a lungo nella mia memoria. Lo consiglio a chi cerca un manga non troppo impegnativo a cui dedicare qualche minuto della propria giornata in cerca di una forma di evasione davvero elementare. A chi ama, invece, storie dotate di una comicità complessa o sofisticata questo manga non dirà assolutamente nulla.
Chiharu è un ragazzo dal viso "felino" che, tanto per cambiare, non possiede alcuna particolare qualità, almeno tra quelle convenzionali. Ha però una smisurata passione per gli zombie e la sua massima aspirazione è quella di creare un siero capace di ridare vita ai morti. Sfruttando l'improvvisa morte del suo amatissimo gatto, sfrutterà il cadavere della sfortunata bestiola per testare l'efficacia dei suoi ritrovati con risultati, inizialmente, deludenti.
Rea, invece, è una bellissima ragazza di buona famiglia la cui vita sociale, però, è fortemente condizionata dall'ossessività del padre che le permette di uscire di casa il meno possibile. Stanca di questa vita il suo sogno è una sorta di rinascita che le consenta, finalmente, di condurre una vita normale.
Durante una una delle sue solite fughe notturne Rea incontra Chiharu con il quale instaurerà un macabro sodalizio: grazie al suo aiuto infatti Chiharu riuscirà a completare la sua pozione e di ciò trarrà beneficio proprio Rea che, morta in seguito ad un incidente, potrà finalmente rinascere a una nuova non-vita.
La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo questo manga è stata: non sanno più cosa inventarsi. La trama, infatti, m'è apparsa da subito piuttosto stramba e la sua unica ragion d'essere sembravano i vari momenti ecchi che la corredavano. Un po' alla volta, però, la narrazione diveniva abbastanza piacevole con alcuni momenti comici ben riusciti e con l'introduzione di personaggi che, pur non essendo molto originali, facevano benissimo la propria parte.
Anche qui, purtroppo, l'elemento longevità ha un peso rilevante nel giudizio complessivo su questo titolo. Dopo la meraviglia iniziale per il particolare tema trattato e qualche risata qua e là, il tutto finisce per diventare monotono e, alla lunga, abbastanza tedioso. L'evoluzione della trama è, incredibile a dirsi, abbastanza scontata e non riserva grandi sorprese o emozioni.
In definitiva, Sankarea è un manga a cui do volentieri la sufficienza ma che non rimarrà certamente impresso troppo a lungo nella mia memoria. Lo consiglio a chi cerca un manga non troppo impegnativo a cui dedicare qualche minuto della propria giornata in cerca di una forma di evasione davvero elementare. A chi ama, invece, storie dotate di una comicità complessa o sofisticata questo manga non dirà assolutamente nulla.
Sankarea è un manga di Mitsuru Hattori nato nel 2009 e pubblicato in Giappone dalla Kodansha. La storia gira intorno a Furuya Chiharu, un ragazzo con la mania dei morti viventi, tanto che il suo sogno è baciare una ragazza zombie; tuttavia questo manga ha un concetto molto particolare di zombie, infatti quest'ultimi non sono i classici mostri Hollywoodiani, bensì sono persone quasi normali o almeno così è Rea Sanka, la protagonista che per una serie di circostanze diventa la zombie che il protagonista sogna.
L'opera ha una trama molto originale e divertente, piena di risvolti imprevisti, anche se spero che non divaghi troppo nell'harem; ci sono anche alcuni accenni di ecchi, ma molto limitati. Il manga è molto scorrevole e mi è piaciuto anche lo stile di disegno non pulito ma nemmeno troppo sporco, molto delineato. In conclusione è un'ottima opera e l'aspetto in Italia.
L'opera ha una trama molto originale e divertente, piena di risvolti imprevisti, anche se spero che non divaghi troppo nell'harem; ci sono anche alcuni accenni di ecchi, ma molto limitati. Il manga è molto scorrevole e mi è piaciuto anche lo stile di disegno non pulito ma nemmeno troppo sporco, molto delineato. In conclusione è un'ottima opera e l'aspetto in Italia.
"Sankarea" è un manga edito dal 2009 solamente in Giappone, dalla rinomata Kodansha; quindi, risulta attualmente inedito in Italia. L'opera shounen in questione è nata dalla mente e dalla mano di Mitsuru Hattori, autore di diverse opere di fama notevolmente inferiore; quasi nulla. Rientra nella tipologia shounen, in quanto gli elementi di ecchi, anche se molto presenti, sono abbastanza contenuti e rigorosamente "coperti".
La trama è davvero innovativa ed originale; non tanto per l'argomento di base degli zombie, ma per lo sviluppo generale che subirà la storia nel suo proseguimento. Narra di Chihiro Furuya, giovane studente delle superiori con una grande passione per tutto ciò che riguarda gli zombie; ne è talmente ossessionato da sognare di poter baciare una ragazza risorta dalla morte. Un giorno egli prova a far rinascere, grazie ad una pozione da lui creata sulla base di una lista appositamente tratta da un libro, il suo gatto morto Babu. Per farlo si reca in un edificio abbandonato poco lontano da casa, dove casualmente incontra in una situazione assai imbarazzante e strana una ragazza, nota per la sua bellezza in tutto il quartiere, di nome Rea Sanka. Ella si unirà a lui negli esperimenti in cambio del suo silenzio a riguardo della sconcertante faccenda. Ben presto, però, il giovane Furuya scoprirà che la sua pozione non ha fatto del tutto fiasco, ma anzi, che si è rivelata molto funzionale...
Mitsuru Hattori in questa occasione ci mostra un lato comico e divertente basandosi su di un argomento del tutto inadatto: ma il bello è che ottiene in pieno il suo obbiettivo! Infatti, le gag sono uno dei punti di forza di "Sankarea"; in quanto si dimostrano davvero divertenti ed in pieno stile shounen (ciò non vuol dire che siano banali). Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e particolari: a partire da quelli più mediocri e divertenti fino a quelli più controversi e tenebrosi. Per quanto riguarda l'ecchi posso solo dire che è veramente azzeccato, mai troppo spinto, mai troppo limitato; insomma il giusto per rendere il tutto più realistico ed avvincente. Nel complesso è un manga molto banale, ma che riesce a trovare in questa apparente pecca un punto di forza ben saldo, e a trarne una storia tutto sommato meritevole e piacevole alla lettura di un pubblico di tutti i generi. I disegni sono poco puliti, ma comunque belli e ben delineati; realizzati in modo realistico e chiaro, mai confusionari. Devo dire di aver apprezzato questa nuova scoperta: un manga leggero, da leggere con molto disimpegno e allegria. Consigliato ad un pubblico di tutti i generi, persino ai non amanti degli shounen (come nel mio caso); in quanto gli elementi che si distaccano dal genere sono molti.
La trama è davvero innovativa ed originale; non tanto per l'argomento di base degli zombie, ma per lo sviluppo generale che subirà la storia nel suo proseguimento. Narra di Chihiro Furuya, giovane studente delle superiori con una grande passione per tutto ciò che riguarda gli zombie; ne è talmente ossessionato da sognare di poter baciare una ragazza risorta dalla morte. Un giorno egli prova a far rinascere, grazie ad una pozione da lui creata sulla base di una lista appositamente tratta da un libro, il suo gatto morto Babu. Per farlo si reca in un edificio abbandonato poco lontano da casa, dove casualmente incontra in una situazione assai imbarazzante e strana una ragazza, nota per la sua bellezza in tutto il quartiere, di nome Rea Sanka. Ella si unirà a lui negli esperimenti in cambio del suo silenzio a riguardo della sconcertante faccenda. Ben presto, però, il giovane Furuya scoprirà che la sua pozione non ha fatto del tutto fiasco, ma anzi, che si è rivelata molto funzionale...
Mitsuru Hattori in questa occasione ci mostra un lato comico e divertente basandosi su di un argomento del tutto inadatto: ma il bello è che ottiene in pieno il suo obbiettivo! Infatti, le gag sono uno dei punti di forza di "Sankarea"; in quanto si dimostrano davvero divertenti ed in pieno stile shounen (ciò non vuol dire che siano banali). Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e particolari: a partire da quelli più mediocri e divertenti fino a quelli più controversi e tenebrosi. Per quanto riguarda l'ecchi posso solo dire che è veramente azzeccato, mai troppo spinto, mai troppo limitato; insomma il giusto per rendere il tutto più realistico ed avvincente. Nel complesso è un manga molto banale, ma che riesce a trovare in questa apparente pecca un punto di forza ben saldo, e a trarne una storia tutto sommato meritevole e piacevole alla lettura di un pubblico di tutti i generi. I disegni sono poco puliti, ma comunque belli e ben delineati; realizzati in modo realistico e chiaro, mai confusionari. Devo dire di aver apprezzato questa nuova scoperta: un manga leggero, da leggere con molto disimpegno e allegria. Consigliato ad un pubblico di tutti i generi, persino ai non amanti degli shounen (come nel mio caso); in quanto gli elementi che si distaccano dal genere sono molti.