Non mi farò coinvolgere
Kou Yoneda è una grande narratrice e un'ottima disegnatrice.
L'ho scoperta grazie alla sua opera più lunga "Twittering birds never fly" che ho adorato, e così mi sono convinta ad acquistare questa piccola storia, anche se non sono amante dei volumi unici e storie brevi.
La trama è molto semplice e anche un pò banalotta a dire il vero, ma il modo di narrare di quest'autrice è delizioso e rende la storia interessante e divertente anche.
Shima è un giovane ragazzo appena assunto in una piccola azienda, è taciturno, asociale, timido e chiuso. Togawa, il suo capo, è invece l'opposto: solare, socievole, spensierato, autoironico.
Nonostante abbia una figura così rilevante nell'azienda, ha l'aspetto di un trentenne sportivo, assai poco vanitoso.
I due si conoscono e da subito nasce una simpatia. Togawa capisce l'indole di Shima e senza perdere troppo tempo, lo corteggia e lo porta a casa sua. Shima da subito, rimane sorpreso dall'inaspettata intraprendenza del suo capo, ma si lascia andare tra le sue braccia senza troppe aspettative per il futuro.
Nonostante le premesse non siano serie, tra i due nasce un'affinità sempre maggiore, che li porta a vedersi e frequentarsi spessissimo travolti dalla passione. Ma Shima ha difficoltà a legarsi sentimentalmente, perchè è reduce da una terribile storia d'amore chiusa malissimo, e il suo scetticismo e le sue insicurezze giganteggiano. I due dovranno affrontare i loro mostri, le loro paure per poter stare davvero insieme.
La trama scorre piacevolmente, leggera, e i dialoghi sono spesso ironici.
I disegni sono belli, nello stile dell'autrice, niente sbavature, corpi ben proporzionati. L'unica pecca che potrei trovare è la somiglianza dei volti, li contraddistingue solo il taglio di capelli.
La Flashbook ormai è in adorazione con questa autrice, ha pubblicato tutto ciò che lei ha scritto, e per questo volume unico ha fatto una buona edizione, con sovracopertina a colori e ottima qualità della carta e inchiostro.
Il mio voto è 7,5 per la trama. Va detto che ho letto di meglio, tipo "Il gioco del gatto e del topo".
Lo consiglio a tutte le amanti del genere yaoi, e a chi vuole rilassarsi leggendo una bella storia romantica e leggera.
L'ho scoperta grazie alla sua opera più lunga "Twittering birds never fly" che ho adorato, e così mi sono convinta ad acquistare questa piccola storia, anche se non sono amante dei volumi unici e storie brevi.
La trama è molto semplice e anche un pò banalotta a dire il vero, ma il modo di narrare di quest'autrice è delizioso e rende la storia interessante e divertente anche.
Shima è un giovane ragazzo appena assunto in una piccola azienda, è taciturno, asociale, timido e chiuso. Togawa, il suo capo, è invece l'opposto: solare, socievole, spensierato, autoironico.
Nonostante abbia una figura così rilevante nell'azienda, ha l'aspetto di un trentenne sportivo, assai poco vanitoso.
I due si conoscono e da subito nasce una simpatia. Togawa capisce l'indole di Shima e senza perdere troppo tempo, lo corteggia e lo porta a casa sua. Shima da subito, rimane sorpreso dall'inaspettata intraprendenza del suo capo, ma si lascia andare tra le sue braccia senza troppe aspettative per il futuro.
Nonostante le premesse non siano serie, tra i due nasce un'affinità sempre maggiore, che li porta a vedersi e frequentarsi spessissimo travolti dalla passione. Ma Shima ha difficoltà a legarsi sentimentalmente, perchè è reduce da una terribile storia d'amore chiusa malissimo, e il suo scetticismo e le sue insicurezze giganteggiano. I due dovranno affrontare i loro mostri, le loro paure per poter stare davvero insieme.
La trama scorre piacevolmente, leggera, e i dialoghi sono spesso ironici.
I disegni sono belli, nello stile dell'autrice, niente sbavature, corpi ben proporzionati. L'unica pecca che potrei trovare è la somiglianza dei volti, li contraddistingue solo il taglio di capelli.
La Flashbook ormai è in adorazione con questa autrice, ha pubblicato tutto ciò che lei ha scritto, e per questo volume unico ha fatto una buona edizione, con sovracopertina a colori e ottima qualità della carta e inchiostro.
Il mio voto è 7,5 per la trama. Va detto che ho letto di meglio, tipo "Il gioco del gatto e del topo".
Lo consiglio a tutte le amanti del genere yaoi, e a chi vuole rilassarsi leggendo una bella storia romantica e leggera.
Non sono una grande appassionata di yaoi e quelli che ho letto stanno a malapena sulle dita di una mano, ma visto che "Twittering birds never fly" della Yoneda mi era piaciuto molto ho deciso di recuperare anche i suoi volumetti unici.
"Non mi farò coinvolgere" è un gradevole volume autoconclusivo, che segue le vicende di Shima, ragazzo pesantemente rimasto ferito dal suo ultimo rapporto, che incontra il suo capo ufficio dopo una serata di baldoria, ancora con addosso l'odore dell'alcol.
Nonostante tutto tra i due inizia a crearsi un rapporto speciale, il problema è che per poter amare di nuovo Shima deve riuscire a superare la sua delusione e tutti i suoi complessi.
Come al solito, la Yoneda ci regala un manga maturo e adulto, in cui le scene di sesso non sono predomininati e non risultano mai fastidiose. La caratterizzazione dei personaggi è interessante (soprattutto Shima) sia graficamente che dal punto di vista della narrazione, che tuttavia a volte forse risulta un po' troppo piatta e omogenea. Un lavoro buono che comunque è in grado di entusiasmare un lettore adulto, anche non necessariamente appassionato di yaoi.
Molto bene anche per l'edizione italiana della Flashbook, come sempre molto curata e con una bella sovraccoperta.
"Non mi farò coinvolgere" è un gradevole volume autoconclusivo, che segue le vicende di Shima, ragazzo pesantemente rimasto ferito dal suo ultimo rapporto, che incontra il suo capo ufficio dopo una serata di baldoria, ancora con addosso l'odore dell'alcol.
Nonostante tutto tra i due inizia a crearsi un rapporto speciale, il problema è che per poter amare di nuovo Shima deve riuscire a superare la sua delusione e tutti i suoi complessi.
Come al solito, la Yoneda ci regala un manga maturo e adulto, in cui le scene di sesso non sono predomininati e non risultano mai fastidiose. La caratterizzazione dei personaggi è interessante (soprattutto Shima) sia graficamente che dal punto di vista della narrazione, che tuttavia a volte forse risulta un po' troppo piatta e omogenea. Un lavoro buono che comunque è in grado di entusiasmare un lettore adulto, anche non necessariamente appassionato di yaoi.
Molto bene anche per l'edizione italiana della Flashbook, come sempre molto curata e con una bella sovraccoperta.
Non mi farò coinvolgere è il primo shounen-ai/yaoi che leggo dopo una pausa piuttosto lunga dal genere, quasi dieci anni (!), causata in linea di massima dallo scarso interesse che questi manga - ne lessi alcuni in scan, quando ancora in Italia erano pubblicati col contagocce, e uno in cartaceo - avevano suscitato in me (lettore gay, all'epoca adolescente). Ho ricordi spiacevoli di storie irreali, dove le donne non comparivano neanche per sbaglio (né al liceo, né sul posto di lavoro, né a casa: ma le madri?), dove tutti o quasi tutti i maschi erano gay, dove la condizione omosessuale sembrava miracolosamente accettata se non quasi la norma della società. In tutto questo spuntavano puntualmente i due personaggi stereotipati del 'seme' (l'attivo), bello, dannato e stronzo, e dell''uke' (il passivo), effeminato, debole e possibilmente mestruato.
Questa piccola premessa, che potrebbe sembrare superflua, mi torna invece utile per parlare di Non mi farò coinvolgere, visto che si segnala per essere uno yaoi che non segue la linea noiosa e banale poc'anzi descritta, pur non rinunciando a certi elementi del genere.
Il manga ci racconta la storia di Shima, ventiseienne gay non dichiarato, che si è lasciato alle spalle il precedente posto di lavoro, a causa di una cocente delusione d'amore (dovuta all'eterosessualità normativa e di facciata del suo precedente partner e collega) e delle conseguenti maldicenze dei colleghi. Appena arrivato nel suo nuovo ufficio, nell'ascensore fa la conoscenza di un uomo mezzo sbronzo, che puzza di alcol e di sigarette. Si tratta di Togawa, cioè... il suo nuovo capo! Tuttavia, nonostante le apparenze e due caratteri fondamentalmente diversi, Togawa con la sua personalità solare e aperta riuscirà ad aprire una breccia nella riservata intimità di Shima. L'un l'altro troveranno il modo di ricucire pezzetto dopo pezzetto le ferite del loro passato...
Kou Yoneda, con una certa abilità, riesce a imbastire una storia piuttosto credibile, dove sono i sentimenti a farla da padrone, così come tematiche chiave quali l'accettazione di sé e il proprio ruolo nella società. Il punto forte di questo manga è senz'altro la caratterizzazione dei personaggi, che risultano interessanti e ben sfumati, in particolare Togawa. Ho anche apprezzato come l'autrice abbia creato un contesto in cui far muovere i suoi personaggi, riuscendo anche in un certo senso a giustificare l''assenza' di personaggi femminili, senza però che quest'ultima risulti assurda (anzi, l'unica donna che compare effettivamente e brevemente, una collega dei nostri protagonisti in maternità, è lo spunto per stimolare lo sviluppo di pensieri intorno ad un'altra tematica molto forte, che sicuramente può toccare le corde di un omosessuale, cioè il problema di costruire una famiglia per due uomini). Anche un altro cliché del genere, ovvero il super etero che puntualmente diventa gay quando compare l'uke protagonista, è riletto con una certa sensibilità, spostando l'attenzione sull'amore/desiderio in quanto mix di sentimenti, emozioni, attrazione e sensualità, che può quindi prescindere da un orientamento sessuale troppo strettamente incanalato (una 'fluidità di orientamento' che sembra sempre più attuale nella società odierna, anche se forse la tematica nel manga poteva essere sviscerata un po' di più). Il manga ha anche il pregio di non prendersi troppo sul serio, nonostante non manchino elementi drammatici, come il passato di Togawa. Tuttavia, anche gli argomenti più tristi sono descritti in maniera pertinente, senza che degenerino in un clima troppo melodrammatico. Ho anche apprezzato la dichiarata evoluzione del rapporto fisico tra i due, che passa da del sesso manifestamente dovuto a pura attrazione a un qualcosa di realmente intimo e costruito sull'affettività. Il tutto risulta quindi piuttosto naturale e realistico, visto che potrebbe essere la storia di molti lettori (che siano donne, uomini, gay o etero). In più si può sottolineare come l'elemento affettivo non sia trattato con troppa melassa, proponendo anche momenti vagamente comici (grazie a quel fondo di carattere burlone e spigliato che caratterizza Togawa).
Dal punto di vista grafico, ci troviamo di fronte ad un'opera che non mi pare spiccare per particolare originalità rispetto al gusto diffuso negli ultimi anni sia negli shoujo sia negli yaoi. Ragazzi rigorosamente alti che oscillano tra il filiforme e il tonico, senza mai però avvicinarsi a masse muscolari sviluppate: insomma, il bishounen tradizionale post anni Novanta. Il tratto non è particolarmente definito, ma devo dire che quel tanto di grezzo ha il suo perché. Le tavole sono giostrate in maniera efficace, riuscendo a dosare abbastanza bene i primi piani tanto fondamentali in un'opera dove le espressioni contano. L'unico appunto: la gestione delle vignette è un po' caotica e a tratti non si capisce al primo colpo chi stia parlando.
In conclusione, si tratta di un manga sicuramente consigliato alle lettrici che già apprezzano il genere, trattandosi - per quello che ho letto - di uno dei parti migliori in tal senso. E finalmente sento di poterlo anche consigliare ai gay, trovandoci di fronte ad una storia omosessuale che può essere apprezzata anche da noi, senza le estremizzazioni e dello 'yaoi classico' (con tutta la sua dose di irrealtà) e del 'bara' (il genere manga effettivamente per gay, dai contenuti sessualmente molto forti e espliciti, che possono quindi infastidire chi non cerca storie di sesso). Me la sento anche di proporlo ai lettori maschi eterosessuali a cui possono interessare le storie sentimentali tout court, visto che l'elemento del sesso gay in questo volume è veramente appena accennato - anche graficamente - e funzionale ad una storia d'amore.
Questa piccola premessa, che potrebbe sembrare superflua, mi torna invece utile per parlare di Non mi farò coinvolgere, visto che si segnala per essere uno yaoi che non segue la linea noiosa e banale poc'anzi descritta, pur non rinunciando a certi elementi del genere.
Il manga ci racconta la storia di Shima, ventiseienne gay non dichiarato, che si è lasciato alle spalle il precedente posto di lavoro, a causa di una cocente delusione d'amore (dovuta all'eterosessualità normativa e di facciata del suo precedente partner e collega) e delle conseguenti maldicenze dei colleghi. Appena arrivato nel suo nuovo ufficio, nell'ascensore fa la conoscenza di un uomo mezzo sbronzo, che puzza di alcol e di sigarette. Si tratta di Togawa, cioè... il suo nuovo capo! Tuttavia, nonostante le apparenze e due caratteri fondamentalmente diversi, Togawa con la sua personalità solare e aperta riuscirà ad aprire una breccia nella riservata intimità di Shima. L'un l'altro troveranno il modo di ricucire pezzetto dopo pezzetto le ferite del loro passato...
Kou Yoneda, con una certa abilità, riesce a imbastire una storia piuttosto credibile, dove sono i sentimenti a farla da padrone, così come tematiche chiave quali l'accettazione di sé e il proprio ruolo nella società. Il punto forte di questo manga è senz'altro la caratterizzazione dei personaggi, che risultano interessanti e ben sfumati, in particolare Togawa. Ho anche apprezzato come l'autrice abbia creato un contesto in cui far muovere i suoi personaggi, riuscendo anche in un certo senso a giustificare l''assenza' di personaggi femminili, senza però che quest'ultima risulti assurda (anzi, l'unica donna che compare effettivamente e brevemente, una collega dei nostri protagonisti in maternità, è lo spunto per stimolare lo sviluppo di pensieri intorno ad un'altra tematica molto forte, che sicuramente può toccare le corde di un omosessuale, cioè il problema di costruire una famiglia per due uomini). Anche un altro cliché del genere, ovvero il super etero che puntualmente diventa gay quando compare l'uke protagonista, è riletto con una certa sensibilità, spostando l'attenzione sull'amore/desiderio in quanto mix di sentimenti, emozioni, attrazione e sensualità, che può quindi prescindere da un orientamento sessuale troppo strettamente incanalato (una 'fluidità di orientamento' che sembra sempre più attuale nella società odierna, anche se forse la tematica nel manga poteva essere sviscerata un po' di più). Il manga ha anche il pregio di non prendersi troppo sul serio, nonostante non manchino elementi drammatici, come il passato di Togawa. Tuttavia, anche gli argomenti più tristi sono descritti in maniera pertinente, senza che degenerino in un clima troppo melodrammatico. Ho anche apprezzato la dichiarata evoluzione del rapporto fisico tra i due, che passa da del sesso manifestamente dovuto a pura attrazione a un qualcosa di realmente intimo e costruito sull'affettività. Il tutto risulta quindi piuttosto naturale e realistico, visto che potrebbe essere la storia di molti lettori (che siano donne, uomini, gay o etero). In più si può sottolineare come l'elemento affettivo non sia trattato con troppa melassa, proponendo anche momenti vagamente comici (grazie a quel fondo di carattere burlone e spigliato che caratterizza Togawa).
Dal punto di vista grafico, ci troviamo di fronte ad un'opera che non mi pare spiccare per particolare originalità rispetto al gusto diffuso negli ultimi anni sia negli shoujo sia negli yaoi. Ragazzi rigorosamente alti che oscillano tra il filiforme e il tonico, senza mai però avvicinarsi a masse muscolari sviluppate: insomma, il bishounen tradizionale post anni Novanta. Il tratto non è particolarmente definito, ma devo dire che quel tanto di grezzo ha il suo perché. Le tavole sono giostrate in maniera efficace, riuscendo a dosare abbastanza bene i primi piani tanto fondamentali in un'opera dove le espressioni contano. L'unico appunto: la gestione delle vignette è un po' caotica e a tratti non si capisce al primo colpo chi stia parlando.
In conclusione, si tratta di un manga sicuramente consigliato alle lettrici che già apprezzano il genere, trattandosi - per quello che ho letto - di uno dei parti migliori in tal senso. E finalmente sento di poterlo anche consigliare ai gay, trovandoci di fronte ad una storia omosessuale che può essere apprezzata anche da noi, senza le estremizzazioni e dello 'yaoi classico' (con tutta la sua dose di irrealtà) e del 'bara' (il genere manga effettivamente per gay, dai contenuti sessualmente molto forti e espliciti, che possono quindi infastidire chi non cerca storie di sesso). Me la sento anche di proporlo ai lettori maschi eterosessuali a cui possono interessare le storie sentimentali tout court, visto che l'elemento del sesso gay in questo volume è veramente appena accennato - anche graficamente - e funzionale ad una storia d'amore.
Fare il viaggio in ascensore col proprio capo ubriaco fradicio il primo giorno di lavoro non è certo il massimo. Eppure l'incontro fra quelle quattro imbarazzanti mura, in cui cade spesso il silenzio e non si sa come agire, di Shima e Togawa, i protagonisti di Doushitemo Furetakunai, yaoi in volume unico di Kou Yoneda, è ciò che i giapponesi chiamano deai, un incontro voluto dal destino. Quel giorno Shima certamente non sapeva che premendo il pulsante del quinto piano avrebbe raggiunto le porte del paradiso. E nemmeno Togawa era consapevole di aver incontrato per caso la persona della sua vita a mantenergli aperta la porta dell'ascensore d'ufficio. In quelle quattro imbarazzanti mura si intrecciano due anime, di cui la vita si è già presa abbastanza gioco, ma che, insaziabile, vuole scherzare un altro poco.
Vittima di bullismo nella vecchia ditta in cui lavorava, Shima è intrappolato nel suo passato di omosessuale rifiutato dalla società, e non riesce a lasciarsi andare ad una nuova relazione. Oppone resistenza a quel sentimento nascente, affermando ogni volta che il suo compagno si stancherà, che non ne vale la pena, che lui è un uomo e per questo non potrà mai essere abbastanza. Come se agli uomini innamorati di altri uomini non fosse concesso di essere felici. Vive le emozioni in maniera egoistica, illudendo quasi il suo partner di aver capito di che tipo di sentimento si sta parlando: amore. Ma appunto è un'illusione, perché non conosce ancora come si fa ad amare stando insieme e vede migliore il gesto di lasciare andare l'altro per fargli intraprendere una vita "normale". Dall'altra parte c'è il suo capo Togawa, eccentrico e indisponente, ma che nasconde una gentilezza davvero profonda. Proprio a confermare quella teoria per cui le persone che soffrono tanto, sono sempre quelle più gentili. E Togawa, che ha perso padre, madre e fratello in tragici eventi, ha visto più volte il dolore vestirsi di nero e pararglisi dinanzi. Ogni gesto che compie verso Shima è mosso dal bisogno di proteggere quel ragazzo così carino, che ha sofferto tanto, e che forse gli ricorda un po' lui. La tenerezza dietro il suo smettere di fumare, di bere, perché a Shima non piace l'odore dell'alcol e delle sigarette, è forse l'elemento lampante dell'amore che prova per il suo collega di lavoro. Ed è anche il segno che fa comprendere a Shima la natura di quelle emozioni che fra le lenzuola, in ufficio, a cena davanti alla televisione, nel parco seduti su una panchina, in ascensore, provava...
L'amore è... Pensare sempre di stare proibendo all'altro di costruirsi una vita così come alla società si confà, sentire non gratificante una relazione che dal sesso non genera vita nuova, provare un senso di colpa così intenso che hai sempre la mano a stringere la camicia all'altezza del petto... Questo sentimento così schiacciante, così improvviso, così coinvolgente, che ti viene voglia di scappare via, perché non ci credi, non è possibile che una felicità simile capiti a te che ti innamori di un uomo o a te di cui quell'uomo si è innamorato... Questo sentimento è l'amore. In un solo volume Kou Yoneda racchiude, con estrema semplicità, lo splendore dell'amore gay. Nel Doushitemo Furetakunai ("in ogni caso, non voglio toccarti") del titolo, è custodita la complessità di un amore come quello di Shima e Togawa: il desiderio di toccare l'amato, di travolgerlo e farlo proprio, si mescola al senso di dovere che lo nega, perché non è giusto, perché è sbagliato, perché nessuno accetterà due uomini che si amano, perché non porterà a nulla. Non voglio toccarti, ma al contempo ti tocco. Non vorrei stravolgerti la vita, ma già vi sono entrato dentro. So che non dovrei amarti, ma non posso fermare il mio cuore che anela te. Shima e Togawa vivono un continuo contrasto, che ammalia e tiene incollati alla lettura, finché lo stesso lettore si preoccupa, vorrebbe accarezzare la testa di entrambi i protagonisti, vorrebbe asciugare le loro lacrime, finché inizia a domandarsi se ci sarà questo lieto fine. Perché se lo meritano.
Con la speranza un domani di vederlo adattato in lingua italiana, ho buttato giù queste poche righe per invogliare altre persone a leggere la poesia delle pagine della Yoneda. Oggi che è stato anche annunciato il live action, più siamo a pubblicizzare Doushitemo Furetakunai e più possibilità potremo avere in futuro di vederlo sugli scaffali delle nostre fumetterie.
Vittima di bullismo nella vecchia ditta in cui lavorava, Shima è intrappolato nel suo passato di omosessuale rifiutato dalla società, e non riesce a lasciarsi andare ad una nuova relazione. Oppone resistenza a quel sentimento nascente, affermando ogni volta che il suo compagno si stancherà, che non ne vale la pena, che lui è un uomo e per questo non potrà mai essere abbastanza. Come se agli uomini innamorati di altri uomini non fosse concesso di essere felici. Vive le emozioni in maniera egoistica, illudendo quasi il suo partner di aver capito di che tipo di sentimento si sta parlando: amore. Ma appunto è un'illusione, perché non conosce ancora come si fa ad amare stando insieme e vede migliore il gesto di lasciare andare l'altro per fargli intraprendere una vita "normale". Dall'altra parte c'è il suo capo Togawa, eccentrico e indisponente, ma che nasconde una gentilezza davvero profonda. Proprio a confermare quella teoria per cui le persone che soffrono tanto, sono sempre quelle più gentili. E Togawa, che ha perso padre, madre e fratello in tragici eventi, ha visto più volte il dolore vestirsi di nero e pararglisi dinanzi. Ogni gesto che compie verso Shima è mosso dal bisogno di proteggere quel ragazzo così carino, che ha sofferto tanto, e che forse gli ricorda un po' lui. La tenerezza dietro il suo smettere di fumare, di bere, perché a Shima non piace l'odore dell'alcol e delle sigarette, è forse l'elemento lampante dell'amore che prova per il suo collega di lavoro. Ed è anche il segno che fa comprendere a Shima la natura di quelle emozioni che fra le lenzuola, in ufficio, a cena davanti alla televisione, nel parco seduti su una panchina, in ascensore, provava...
L'amore è... Pensare sempre di stare proibendo all'altro di costruirsi una vita così come alla società si confà, sentire non gratificante una relazione che dal sesso non genera vita nuova, provare un senso di colpa così intenso che hai sempre la mano a stringere la camicia all'altezza del petto... Questo sentimento così schiacciante, così improvviso, così coinvolgente, che ti viene voglia di scappare via, perché non ci credi, non è possibile che una felicità simile capiti a te che ti innamori di un uomo o a te di cui quell'uomo si è innamorato... Questo sentimento è l'amore. In un solo volume Kou Yoneda racchiude, con estrema semplicità, lo splendore dell'amore gay. Nel Doushitemo Furetakunai ("in ogni caso, non voglio toccarti") del titolo, è custodita la complessità di un amore come quello di Shima e Togawa: il desiderio di toccare l'amato, di travolgerlo e farlo proprio, si mescola al senso di dovere che lo nega, perché non è giusto, perché è sbagliato, perché nessuno accetterà due uomini che si amano, perché non porterà a nulla. Non voglio toccarti, ma al contempo ti tocco. Non vorrei stravolgerti la vita, ma già vi sono entrato dentro. So che non dovrei amarti, ma non posso fermare il mio cuore che anela te. Shima e Togawa vivono un continuo contrasto, che ammalia e tiene incollati alla lettura, finché lo stesso lettore si preoccupa, vorrebbe accarezzare la testa di entrambi i protagonisti, vorrebbe asciugare le loro lacrime, finché inizia a domandarsi se ci sarà questo lieto fine. Perché se lo meritano.
Con la speranza un domani di vederlo adattato in lingua italiana, ho buttato giù queste poche righe per invogliare altre persone a leggere la poesia delle pagine della Yoneda. Oggi che è stato anche annunciato il live action, più siamo a pubblicizzare Doushitemo Furetakunai e più possibilità potremo avere in futuro di vederlo sugli scaffali delle nostre fumetterie.
"Doushitemo furetakunai" è un manga yaoi della brava Kou Yoneda (conosciuta anche per il popolare "Saezuru Tori wa Habatakanai") che ha la capacità di raccontare storie dal tocco delicato. La paura di essere feriti e di ferire. Non avere la forza di lasciarsi il passato alle spalle e per chi il passato invece rimane tale.
Questo manga parla di due persone completamente opposte ma che riescono a instaurare un certo tipo di rapporto.
Al primo incontro Shima (che è stato appena trasferito per lavoro) non rimane particolarmente colpito da Togawa (il suo nuovo direttore) che ha un aspetto orribile per aver bevuto troppo la notte prima e puzza da morire di sigarette. Due cose che Shima proprio non sopporta.
Togawa lo tormenta e lo stuzzica fin dall'inizio, non riesce proprio a lasciarlo perdere finché Shima non accetta uno dei suoi inviti a mangiare insieme.
I personaggi si fanno facilmente conoscere. Shima è un ragazzo dall'aria malinconica, di poche parole, schivo e apatico, soprattutto all'inizio. Sta spesso sulla difensiva e ha paura di soffrire di nuovo per una storia impossibile. Ha sempre l'ansia costante che gli altri si stanchino di lui, che finiscano per odiarlo e poi abbandonarlo. Togawa, invece, è spontaneo, rozzo, amichevole, gentile. L'esatto opposto di Shima. Per lui rinuncia anche a birra e sigarette!
Hanno entrambi delle cicatrici profonde ma mentre Togawa riesce a conviverci ed andare avanti nella vita, non è lo stesso per Shima che ne è ancora coinvolto e cerca di prendere le distanze da tutti. Vive col terrore che si possa scoprire la sua omosessualità e quindi vive male anche il suo essere gay, convinto che a spingere Togawa verso di lui non è altro che semplice curiosità. È terrorizzato che la loro storia diventi più profonda.
Si riesce a percepire una certa delicatezza ancora prima di leggerlo, solo guardando la copertina. Gli sfondi sono semplici ed essenziali, fanno giusto da contorno. Le scene di sesso hanno un'importanza secondaria in questa storia e non sono per niente volgari. Il tratto dell'autrice mi piace parecchio e dà il meglio di sé nelle espressioni. Belle le sequenze delle immagini nelle scene più drammatiche.
Non so se sono io che soffro di empatia o è l'autrice che è stata così brava nel disegnare e nel raccontare che mi ha trasmesso tutto quello che provavano i protagonisti.
Questo è uno di quei manga che va letto e che sarà sicuramente ricordato perché ha la capacità di entrarti nel cuore in modo naturale. Per questo per me si merita un bel 9! Vorrei che ci fossero più yaoi di questo genere in modo da mostrare che "yaoi" non vuol dire solo "scene di sesso sfrenato".
Lo consiglio a tutti, anche a chi non ama particolarmente questo genere. Sono sicura che non si pentiranno di averlo letto.
Per chi non ne ha mai abbastanza di questo manga può trovare anche le Doujinshi disegnata dalla stessa Kou Yoneda che ha come protagonisti Onoda e Deguchi e ogni tanto si intravedono anche i protagonisti principali del manga.
Concludo con le parole di Shima che mi hanno particolarmente colpita:
"Ho cercato di non pensare...
Alle cose che desideravo ma non potevo avere.
Ho pensato che la vita fosse tutta basata...
Sulle cose che non si possono avere.
Una parte di me aveva rinunciato.
Sono umano...
Nonostante sapessi che era inutile...
Perché mi sono innamorato?"
Questo manga parla di due persone completamente opposte ma che riescono a instaurare un certo tipo di rapporto.
Al primo incontro Shima (che è stato appena trasferito per lavoro) non rimane particolarmente colpito da Togawa (il suo nuovo direttore) che ha un aspetto orribile per aver bevuto troppo la notte prima e puzza da morire di sigarette. Due cose che Shima proprio non sopporta.
Togawa lo tormenta e lo stuzzica fin dall'inizio, non riesce proprio a lasciarlo perdere finché Shima non accetta uno dei suoi inviti a mangiare insieme.
I personaggi si fanno facilmente conoscere. Shima è un ragazzo dall'aria malinconica, di poche parole, schivo e apatico, soprattutto all'inizio. Sta spesso sulla difensiva e ha paura di soffrire di nuovo per una storia impossibile. Ha sempre l'ansia costante che gli altri si stanchino di lui, che finiscano per odiarlo e poi abbandonarlo. Togawa, invece, è spontaneo, rozzo, amichevole, gentile. L'esatto opposto di Shima. Per lui rinuncia anche a birra e sigarette!
Hanno entrambi delle cicatrici profonde ma mentre Togawa riesce a conviverci ed andare avanti nella vita, non è lo stesso per Shima che ne è ancora coinvolto e cerca di prendere le distanze da tutti. Vive col terrore che si possa scoprire la sua omosessualità e quindi vive male anche il suo essere gay, convinto che a spingere Togawa verso di lui non è altro che semplice curiosità. È terrorizzato che la loro storia diventi più profonda.
Si riesce a percepire una certa delicatezza ancora prima di leggerlo, solo guardando la copertina. Gli sfondi sono semplici ed essenziali, fanno giusto da contorno. Le scene di sesso hanno un'importanza secondaria in questa storia e non sono per niente volgari. Il tratto dell'autrice mi piace parecchio e dà il meglio di sé nelle espressioni. Belle le sequenze delle immagini nelle scene più drammatiche.
Non so se sono io che soffro di empatia o è l'autrice che è stata così brava nel disegnare e nel raccontare che mi ha trasmesso tutto quello che provavano i protagonisti.
Questo è uno di quei manga che va letto e che sarà sicuramente ricordato perché ha la capacità di entrarti nel cuore in modo naturale. Per questo per me si merita un bel 9! Vorrei che ci fossero più yaoi di questo genere in modo da mostrare che "yaoi" non vuol dire solo "scene di sesso sfrenato".
Lo consiglio a tutti, anche a chi non ama particolarmente questo genere. Sono sicura che non si pentiranno di averlo letto.
Per chi non ne ha mai abbastanza di questo manga può trovare anche le Doujinshi disegnata dalla stessa Kou Yoneda che ha come protagonisti Onoda e Deguchi e ogni tanto si intravedono anche i protagonisti principali del manga.
Concludo con le parole di Shima che mi hanno particolarmente colpita:
"Ho cercato di non pensare...
Alle cose che desideravo ma non potevo avere.
Ho pensato che la vita fosse tutta basata...
Sulle cose che non si possono avere.
Una parte di me aveva rinunciato.
Sono umano...
Nonostante sapessi che era inutile...
Perché mi sono innamorato?"
La storia tratta di un'amore che sboccia lentamente e con una certa difficoltà tra Shima (il nuovo impiegato) e il suo stravagante superiore Togawa.
Personalmente ho letto tante storie yaoi ma devo essere onesta questa mi ha colpito tanto, in un solo volumetto è stata capace di catturare la mia attenzione, farmi capire a fondo la psicologia dei personaggi e immedesimarmi nelle difficoltà che vengono affrontate in questa "tipologia" d'amore.
I disegni sono semplici, puliti ed esprimono bene lo stato d'animo dei protagonisti, le ambientazioni non sono particolarmente elaborate ma rendono bene il mondo circostante.
La trama infatti non brilla di originalità ma i sentimenti sono reali: le paure affrontate dal protagonista, l'atteggiamento cauto e accorto nei confronti dell'amore e della volubilità dell'animo umano e tutto sapientemente raccolto in un solo volume.
Davvero un'ottima lettura in cui le classiche scene di sesso non la fanno da padrona ma si limitano a fare da contorno; Consigliato per le amanti dello yaoi con sentimento!
Personalmente ho letto tante storie yaoi ma devo essere onesta questa mi ha colpito tanto, in un solo volumetto è stata capace di catturare la mia attenzione, farmi capire a fondo la psicologia dei personaggi e immedesimarmi nelle difficoltà che vengono affrontate in questa "tipologia" d'amore.
I disegni sono semplici, puliti ed esprimono bene lo stato d'animo dei protagonisti, le ambientazioni non sono particolarmente elaborate ma rendono bene il mondo circostante.
La trama infatti non brilla di originalità ma i sentimenti sono reali: le paure affrontate dal protagonista, l'atteggiamento cauto e accorto nei confronti dell'amore e della volubilità dell'animo umano e tutto sapientemente raccolto in un solo volume.
Davvero un'ottima lettura in cui le classiche scene di sesso non la fanno da padrona ma si limitano a fare da contorno; Consigliato per le amanti dello yaoi con sentimento!