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esseci

Volumi letti: 7/7 --- Voto 6
Di Kōji Seo ho letto un discreto numero di manga e su "Cross Over" posso scrivere che si tratta di un'opera che, sebbene presenti i caratteri grafici distintivi del mangaka, non raggiunge i livelli di "complessità" e "articolazione" di opere successive come "Suzuka", "A Town where you live" o "Fuuka".
"Cross Over" è un'opera abbastanza breve dedicata al basket,, con qualche spruzzata di rom-com e una discreta dose di fan-service: le scene ai bagni termali si sprecano e il protagonista di "Cross Over" Natsuki è accomunato con quello di "Suzuka" (Akitsuki) nella circostanza di vivere presso una struttura termale di proprietà di parenti, con tutte le scene conseguenti di nudo femminile e situazioni piccanti in cui i protagonisti cascano sistematicamente...
La trama è veramente "semplice" e il manga si fa apprezzare per la descrizione abbastanza minuziosa delle fasi di gara di pallacanestro con un disegno che da l'impressione del movimento nei vari "cross over", "fade away", ecc. dello sport.

Ma come al solito in tutti i manga "spokon" il protagonista è un ragazzo in apparenza poco dotato dal punto di vista fisico (Natsuki è alto solo 1,59 m e gioca contro ragazzi del liceo anche alti 2 m - in Giappone credo abbastanza rari a quell'età) ma caratterizzato da una determinazione e resilienza al limite dell'umano che lo porteranno al termine del manga a compiere azioni strabilianti. In pratica il classico leit motiv giapponese: riuscire in qualsiasi impresa against all odds, dopo il superamento di enormi sofferenze e prove.
Non manca all'appello anche la classica "spacconeria", bontà d'animo, lealtà e capacità di influenzare/trascinare i propri nelle varie imprese sportive, ergendosi con l'andar del tempo a leader riconosciuto della squadra e conquistando la considerazione anche degli avversari più quotati.
In particolare in questa opera la determinazione e la dedizione al basket da parte di Natsuki offusca la sua capacità di accorgersi dell'interesse che suscita lato femminile e sotto questo aspetto differisce dal protagonista dell'opera successiva, Akitsuki di Suzuka per la circostanza che quest'ultimo si interessa allo sport per stare vicino all'oggetto del desiderio.
E così ci si accontenta di qualche arco narrativo più lieve in cui si abbozzano delle relazioni amorose: per tutto il resto si assiste alla narrazione delle gesta di un cestista che per quello che compie sul capo potrebbe essere paragonabile ad Allen Iverson (non me ne voglia il campione NBA).
Lato tecnico, è il classico stile di Kōji Seo: visi, espressioni, sguardi, dinamicità e bellezza. Tutte le ragazze sono belle e libidinose e il buon mangaka non perde occasione per inquadrature malandrine o nudi integrali. Non potrà sfuggire qualche somiglianza di Matsuki di "Cross Over" con Suzuka e Fuuka delle opere successive.
Qualche forzatura narrativa sull'arco narrativo dell'allenamento con le arti marziali per migliorare la mobilità e la forza dei giocatori, ma si può perdonare e soprassedere...


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Eversor

Volumi letti: 7/7 --- Voto 7
"Cross Over" è un manga di Kouji Seo, uno dei miei mangaka preferiti. Lo stile è il suo, lo si vede fin dalla copertina, dove compare una ragazza, Mitsuki, tale e quale a Suzuka (anche se, ad essere onesti, "Cross Over" è uscito prima). Tuttavia, nonostante la solita somiglianza dei personaggi, si può riscontrare anche la solita qualità dell'opera. Un manga molto interessante, che riesce a unire il piacere di uno spokon (manga a carattere sportivo) e il gusto per la commedia sentimentale: una fusione parzialmente riuscita.

Tutto incomincia quando Natsuki Ogata, un giovane estremamente dotato per il basket, si trasferisce da sua zia con il chiaro intento di entrare nella miglior squadra della zona. Le selezioni sono molto difficili, ma Natsuki ha le qualità per farcela; anzi, ha la possibilità concreta di diventare una stella del basket.
Eppure qualcosa succede, un avvenimento che sconvolgerà tutta la carriera del nostro protagonista, anche se non necessariamente in senso negativo. Incontra Mitsuki e, insieme a lei, va a vedere la partita di basket di una squadra inferiore. L'avversario è la scuola in cui Natsuki si è prefissato di entrare.
La partita incomincia, ma fin da subito non c'è storia. La St Mariannu sta inevitabilmente perdendo contro la Fujiwara, ma nessuno dei membri della prima sembra voler mollare. Lottano con tutte le loro forze, anche contro l'atteggiamento scorretto degli avversari. Osservandoli, Natsuki non può che rimanerne profondamente ammirato, a tal punto da riconsiderare la sua iscrizione alla Fujiwara.
Ma come cambierà la vita del giovane "eroe"?

Come appare già chiaro, il basket è lo sport protagonista di questo manga. Già tante sono le opere dedicate a tale sport, eppure Kouji Seo riesce a trattarlo in una maniera mai vista prima. Al di là delle varie partite e dei molti allenamenti, c'è qualcosa in più rispetto agli altri: ovvero il fattore sentimentale.
Rispetto alle altre opere di Seo, questo è irrimediabilmente inferiore come rilievo, ma basta comunque a dare una chiara impronta a tutta la vicenda. I personaggi vengono trattati con cura, anche se, a mio avviso, non si riesce ad appassionarsi fino in fondo. Anzi, forse è proprio la mescolanza tra sentimentalismo e sport che porta con sé quest'idea di completezza.
Seo ha voluto addentrarsi in un mix pericoloso, che, anche se non riuscito alla perfezione, ha portato comunque a risultati più che discreti.

I disegni sono buoni e rientrano alla perfezione nello stile del suddetto mangaka. Niente di nuovo, insomma, per chi già conosce qualche opera di Kouji Seo: un'impronta chiara e precisa, che riesce a impressionare e coinvolgere.
Anche la storia è molto interessante, ricca e piena di colpi di scena. Non c'è un minuto di tempo libero e, se non sono le partite di basket, allora sono le vicende di cuore (non comunque così pesanti da condizionare il resto della storia) a conquistare l'attenzione del lettore.

"Cross Over" è un'opera buona e leggibile. Non è molto lunga e, dopo i primi capitoli, non ci si riesce più a fermarsi. Reputo che il finale sia abbastanza incompleto: non so se questa era l'effettiva conclusione che Seo voleva dargli, oppure è stato costretto ad affrettarla. Fatto sta che molte cose potevano ancora essere dette e, seppur bella, la conclusione appare quasi un arrivederci, più che un addio.

Voto finale: 7


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GianniGreed

Volumi letti: 7/7 --- Voto 5
"Cross Over" è un manga in sette volumi, scritto e disegnato da Kouji Seo, autore noto soprattutto per "Suzuka", la sua opera di maggior successo.

Si tratta di un manga sportivo incentrato sul basket, con qualche elemento da commedia romantica e un pizzico di fanservice.
La storia ha per protagonista un ragazzo di nome Natsuki, un tipo piuttosto basso ma molto bravo a giocare a pallacanestro. Al momento di iscriversi al liceo il ragazzo ha la possibilità di entrare nella scuola con la squadra di basket più forte della prefettura, ma a causa di alcune circostanze e all'incontro con Mitsuki, la protagonista femminile della storia, decide invece di iscriversi nel liceo con la squadra più scarsa. Natsuki pensa che sarà più divertente battere la squadra più forte che giocarci insieme.
Da questo momento, tutta la squadra inizia a vincere, trascinata dall'entusiasmo di Natsuki, che però ovviamente da solo non basta. Presto la squadra raggiunge i propri limiti ed occorre diventare più forti.

"Cross Over", all'inizio della storia, sembra un manga che non ha poi molto di originale, e questa impressione rimane nel lettore fino alla fine, rivelandosi purtroppo azzeccata. Non è un brutto manga, si fa leggere ed è scorrevole, ma in alcuni casi si nota che l'autore non ha ben chiaro dove vuole andare a parare. Il manga è infatti diviso in tre parti ben distinte, che cambiano completamente di atmosfera. Nella prima c'è l'inizio, le prime partite vinte e la prima grande sconfitta. Nella seconda c'è lo strano allenamento (poi ne riparliamo) e nella terza c'è la svolta drammatica con l'introduzione di nuovi personaggi con problemi annessi.

All'inizio, il manga funziona bene, pur non essendo per nulla originale, i personaggi fanno bene la loro parte, e le partite riescono ad essere discretamente emozionanti. Poi si arriva alla fase centrale, quella dove i ragazzi del team di basket si allenano… nelle arti marziali. Per imparare i movimenti di arti marziali da poter applicare nel basket. Questa è la parte peggiore della storia, abbastanza noiosa e priva di senso, e condita di inutile fanservice (i ragazzi vanno in ritiro in un tempio in montagna insieme alla squadra di ragazze cheerleader). Di buono c'è che si inizia a vedere un approfondimento caratteriale di alcuni personaggi, con ad esempio Natsuki e Mitsuki che sembrano avvicinarsi sentimentalmente. Anche questo elemento però viene messo da parte: Natsuki ha la testa piena di pensieri per la pallacanestro e non presta attenzione alle due ragazze a cui piace. Verso la fine, poi, c'è l'arrivo di altri personaggi che portano parecchio forzatamente i loro drammi all'interno della storia. Anche questa parte, anzi, forse più delle altre, risulta poco originale ed interessante.

"Cross Over" funziona bene se lo si prende solo come manga sportivo, ma comunque non va oltre la sufficienza. Le partite sono in alcuni casi narrate molto velocemente, mentre altre volte occupano interi volumi. Sono però chiare e facili da seguire, e le belle illustrazioni a due pagine nelle parti più importanti le rendono molto vive. La parte sentimentale è invece appena accennata e non molto incisiva nella storia.

I disegni sono molto belli, le ragazze sono tutte molto carine, mentre i personaggi maschili tendono ad assomigliarsi un po'. Le vignette sono chiare e pulite, anche durante le partite, permettendo di seguire facilmente le varie azioni.
Molti lettori, sia italiani che stranieri, si avvicinano a "Cross Over" dopo aver già letto e apprezzato "Suzuka", ma è bene ricordare che "Cross Over" è precedente, e che quindi risulta inevitabile riscontrare diverse similitudini, sia nelle situazioni che nel design dei personaggi (su tutti Mitsuki, la protagonista femminile che è una sorta di prototipo della futura Suzuka; ad esempio la cover del volume 1 di Suzuka è un rifacimento di un'illustrazione del volume 4 di questo manga).

Per chiudere, "Cross Over" si rivela essere un discreto manga sportivo, adatto a chi cerca un manga non troppo lungo e non molto impegnativo. I personaggi sono simpatici e la storia intrattiene quanto basta. Certo ci sono alcuni aspetti che potevano essere raccontati meglio, ma essendo solo il secondo manga dell'autore forse la colpa è dell'inesperienza.
Magari ai suoi fan piacerà di più e potranno perdonargli i difetti.


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Mikymate

Volumi letti: 7/7 --- Voto 5
Cross Over è una delle prime opere di Kouji Seo, più famoso per le sue opere sentimentali come Suzuka', A town where you live' e al suo recentissimo Fuuka'.
Il carattere sportivo era molto presente nei primi lavori dell'autore, andando via via perdendosi per la scelta di temi amorosi (si può dire che Suzuka sia il punto di svolta tra i due generi, in quanto sono presenti entrambi in maniera importante).
Cross over mi è parso invece in tutto e per tutto uno spokon, con una sottostante e lievissima vena sentimentale, che più che un tema è un potenziale della storia non sviluppato. Sembra quasi che Seo avesse intuito la propria predisposizione al romance, ma avesse paura di sbilanciarsi per rimanere nei binari del più mainstream shonen sportivo. Il problema è che così facendo quest'opera è rimasta come castrata, mi ha lasciato l'impressione di avere molto di inespresso che ha lasciato posto a qualcosa di già visto e rivisto, senza nulla di speciale. Si legge bene e i personaggi sono simpatici, ma non ha nulla degno di particolare lode.
Anche il tratto, pur essendo gradevole, si dimostra ancora abbastanza acerbo, ben lontano dai livelli attuali del sensei. Le figure femminili sono realizzate in maniera nettamente migliore rispetto a quelle maschili, e diventano protagoniste di inevitabili scene di fanservice, a volte un po' forzate.
In sostanza, pur essendo un fan di Kouji Seo, o forse proprio per questo, non riesco a dare la sufficienza a questo lavoro. Lo si può leggere tranquillamente se si ha voglia di uno spokon leggero e senza troppe pretese, o per conoscere il percorso che ha portato l'autore alle sue opere successive, ma non brilla.
Però non va giudicato l'autore da quest'opera. È in tutto e per tutto un rodaggio delle sue capacità e va quindi considerata anche in quest'ottica. Se volete conoscere Seo, lanciatevi a capofitto su Suzuka, un'opera fantastica che a breve sarà disponibile anche da noi in Italia, e solo successivamente leggete tutto ciò che è di contorno o di successivo.


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Zenzero

Volumi letti: 7/7 --- Voto 8
Cross Over è una delle prime opere scritte da Kouji Seo, autore che ho già apprezzato molto in "Suzuka", "Kimi No Iru Machi" e "LovePlus: Rinko Days".
Stavolta però il tema principale non è l'amore, ma lo sport, un po' il contrario di Suzuka, anche se ne riprende la grande forza di volontà nel perseguire gli obiettivi.
Andiamo con ordine, la trama è semplice: Natsuki Ogata è un ragazzo che vuole a tutti i costi entrare nella prestigiosa scuola superiore Fujiwara, famosa per la sua fenomenale squadra di basket, ma viene scartato ai provini e per pura casualità si trova ad affrontarla in amichevole. Decide così di entrare in un'altra scuola con l'obiettivo di battere appunto la sopracitata Fujiwara, imbattuta da più di 100 partite (se non sbaglio).
Qua iniziano le prime analogie con Slam Dunk (capolavoro di Takehiko Inoue): la squadra di partenza del nostro protagonista di turno è piuttosto scarsa; col passare delle partite entrano in squadra nuovi membri che si scopre essere ottimi giocatori; rivalità all'interno della squadra; vicissitudini personali; ed infine l'immancabile manager femminile.
Nonostante il vero protagonista sia il basket, visto con gli occhi di Ogata e di tutti quelli che lo circondano (avversari compresi), la caratterizzazione di ogni personaggio è quasi perfetta, mettendone in risalto ogni aspetto caratteriale. Molti sono appunto coloro che dovrebbero essere mere comparse, ma in realtà tutti si trovano solamente un gradino sotto Ogata, tutti godono dello stesso spazio e della stessa importanza.
Un po' scarsino è invece il lato comico, quello che dovrebbe divertire e far sorridere il lettore, ma sinceramente si provano già tante belle sensazioni riguardanti lo sport e l'amore per esso che di farci due grasse risate poco ci importa.
I disegni li ho trovati diversi dalle opere di Seo che ho letto e citato in precedenza, diciamo che sono meno caratteristici e più impersonali (o comuni se preferite), ma ciò non significa che non siano belli.

In conclusione dico che "Cross Over" dovrebbe essere una tappa obbligatoria per tutti quelli che hanno letto e apprezzato Slam Dunk come me e anche per i fan di Seo, che con i suoi pregi e difetti riesce sempre a farci emozionare.


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@Niemi

Volumi letti: 7/7 --- Voto 7
Cross Over è il secondo manga di Kouji Seo, conosciuto maggiormente per "Suzuka" e "A Town Where You Live", opere successive.
La storia è incentrata sul basket, sulla voglia di vincere e il cercare di non abbattersi mai. Nello specifico vengono illustrate le gesta del giovane Natsuki Ogata, che decide di aggregarsi ad un team decisamente sfavorito per tentare di contrastare e sconfiggere il Fujiwara, squadra avversaria da anni leader incontrastabile del torneo di prefettura, composta da atleti e tecnici arroganti ed altezzosi.
Il tratto di Seo è semplice e lineare, e i personaggi ben caratterizzati. Con poco spazio ai sentimenti e al fan service la storia corre spedita tra un allenamento e l'altro, alla ricerca di mosse e strategie vincenti. Anche se, a dirla tutta, fin da subito Natsuki sembra esser capace di superare qualsiasi avversità gli si porrà davanti, non aspettatevi perciò particolari colpi di scena...scontato dire che Slam Dunk è tutt'altra cosa.
Resta comunque una piacevole lettura, il messaggio che si vuol dare è abbastanza chiaro, mai mollare, mai desistere, credere nei propri mezzi e nei prorpi compagni, tentare sempre di migliorarsi. Fino alla fine.
Consigliata soprattutto agli amanti dello sport o a chi voglia trascorrere qualche ora in tranquillità, senza particolari pretese!