Oggi sono in ferie
[ATTENZIONE: la recensione contiene qualche spoiler]
Si è conclusa da pochissimo col 13° volume, questa serie pubblicata da Goen, 'Oggi sono in ferie' opera Josei di Mari Fujimura (autrice credo poco nota qui da noi) con qualche caratteristica shojo, a cominciare dalla protagonista femminile, Hanae, una office lady trentenne senza esperienze amorose/sentimentali a cui manca quasi del tutto la malizia delle sue coetanee.
Nonostante questo aspetto se vogliamo un poco irreale del personaggio, Hanae nella sua inesperienza che inevitabilmente suggerisce qualche insicurezza, riesce ad essere convincente e può risultare facile immedesimarsi in lei, una ragazza semplice e buona, onesta lavoratrice ma senza particolari ambizioni di carriera, una donna che desidera cose semplici come una bella storia d'amore che finisce con un matrimonio e magari dei figli.
Una vita normale come tante, insomma; è proprio questa normalità che viene celebrata qui, che io sono riuscita ad apprezzare.
Comunque, lungo la storia si affrontano anche altre tematiche più complesse, come le problematiche legate al lavoro e vita privata, le scelte di vita, di conseguenza quali sono le proprie priorità e come queste vadano gestite.
Quando iniziai la lettura di questa serie, alla fine del primo albo, non avrei scommesso un centesimo sul proseguimento o l'evoluzione di questa storia, che non sembrava promettere grandi scossoni o chissà quali colpi di scena.
In effetti l'andamento è stato piuttosto lineare, lo sviluppo avviene in modo graduale e con tranquillità; quando pensi che tutto proseguirà senza particolari variazioni, all'improvviso, piccoli, curiosi imprevisti vivacizzano un po' le dinamiche della trama, ma senza mai diventare eccessivi o drammatici.
La storia d'amore tra Hanae e Tanokura, stagista molto più giovane di lei che frequenta ancora l'università, inizia quasi per caso (una notte di passione seguita ad un'ubriacatura) e prosegue dolcemente e naturalmente tra incontri e appuntamenti, in un lento svelarsi che darà modo ai due innamorati di conoscersi e rispettarsi, oltre a coinvolgere le loro rispettive famiglie d'origine; da una parte i genitori protettivi di lei, un po' in apprensione per il futuro della figlia, dall'altra la madre e il padre di Tanokura, figure singolari e un po' fuori dagli schemi.
Yuto Tanokura è un ragazzo serio, dolce e sinceramente innamorato, più maturo dei suoi 22 anni, quindi attratto da donne più grandi di lui (e questa sua maturità la si vedrà in un particolare momento, quando si metterà a confronto con un altro coetaneo, collega di lavoro di Hanae).
Lui non si pone il problema della differenza di età, questione che all'inizio rende realisticamente insicura Hanae.
Ci sono poi alcune figure secondarie che hanno però ruoli abbastanza marginali, (la nuova direttrice, la stalker, gli amici di Yuto) eccetto Asao, e qui vorrei soffermarmi sulla figura di quest'uomo maturo, con evidente esperienza, abile osservatore per cui mi sono trovata diverse volte in difficoltà: davvero ero combattuta se parteggiare per lui o per Tanokura, e per un attimo, ho pensato addirittura che la storia potesse prendere una piega del tutto diversa.
Insomma, Asao, che all'inizio può apparire insidioso, ha suscitato le mie simpatie più sentite, oserei dire che è forse il personaggio più interessante di tutta la serie, e mi sono trovata a non sapere chi scegliere tra i due pretendenti, cosa che ho trovato piuttosto singolare.
Non stiamo parlando del 'classico triangolo' perchè non è mai davvero nulla del genere; Asao in più di un' occasione si rivela un ottimo amico e consigliere per Hanae, risulterebbe il compagno perfetto per lei, perchè la comprende al volo e ne intuisce i pensieri in maniera sorprendente; determinato, le si dichiara e le propone la sicurezza del matrimonio, comportandosi sempre in maniera molto leale ed è estremamente corretto anche nei confronti di Tanokura.
Insomma, a parer mio, Asao è un gran bel personaggio, con un potenziale forse non del tutto sfruttato, per ragioni di trama, che alla fine accetta la sconfitta e sa mettersi da parte; decisamente una figura maschile positiva, (che manda anche un bel messaggio, rispetto a certe drammatiche relazioni che intercorrono oggi tra uomini e donne) contrapposto alla figura femminile della stalker (un po' scialba e patetica per essere davvero una minaccia) che cerca di mettere discordia tra i due innamorati.
Perfino Tanokura, per la prima volta sul finale rivela un po' di superficialità, ma anche i piccoli difetti che si riscontrano ogni tanto, rendono i personaggi più umani e realistici.
Se devo trovare un difetto, la parte finale è la più debole, perchè allunga un po' il brodo in maniera inutile, ma è il classico pelo nell'uovo; tutto si risolve alla svelta e senza drammi che stonerebbero con il tenore generale dell'intera storia, una love story con toni da commedia.
Il tratto della mangaka è poco incisivo ma piacevole, la parte grafica è molto semplice, pulita e lineare, direi essenziale e ha pochissimi chiaroscuri, sicuramente più luci che ombre, non solo in senso figurato, direi anche simbolico; i sentimenti dei protagonisti sono luminosi, positivi con rari coni d'ombra.
In definitiva è una lettura che mi sento di consigliare anche a chi cerca una storia shoujo magari un poco più matura, piacevole da leggere pur senza particolari originalità.
Si è conclusa da pochissimo col 13° volume, questa serie pubblicata da Goen, 'Oggi sono in ferie' opera Josei di Mari Fujimura (autrice credo poco nota qui da noi) con qualche caratteristica shojo, a cominciare dalla protagonista femminile, Hanae, una office lady trentenne senza esperienze amorose/sentimentali a cui manca quasi del tutto la malizia delle sue coetanee.
Nonostante questo aspetto se vogliamo un poco irreale del personaggio, Hanae nella sua inesperienza che inevitabilmente suggerisce qualche insicurezza, riesce ad essere convincente e può risultare facile immedesimarsi in lei, una ragazza semplice e buona, onesta lavoratrice ma senza particolari ambizioni di carriera, una donna che desidera cose semplici come una bella storia d'amore che finisce con un matrimonio e magari dei figli.
Una vita normale come tante, insomma; è proprio questa normalità che viene celebrata qui, che io sono riuscita ad apprezzare.
Comunque, lungo la storia si affrontano anche altre tematiche più complesse, come le problematiche legate al lavoro e vita privata, le scelte di vita, di conseguenza quali sono le proprie priorità e come queste vadano gestite.
Quando iniziai la lettura di questa serie, alla fine del primo albo, non avrei scommesso un centesimo sul proseguimento o l'evoluzione di questa storia, che non sembrava promettere grandi scossoni o chissà quali colpi di scena.
In effetti l'andamento è stato piuttosto lineare, lo sviluppo avviene in modo graduale e con tranquillità; quando pensi che tutto proseguirà senza particolari variazioni, all'improvviso, piccoli, curiosi imprevisti vivacizzano un po' le dinamiche della trama, ma senza mai diventare eccessivi o drammatici.
La storia d'amore tra Hanae e Tanokura, stagista molto più giovane di lei che frequenta ancora l'università, inizia quasi per caso (una notte di passione seguita ad un'ubriacatura) e prosegue dolcemente e naturalmente tra incontri e appuntamenti, in un lento svelarsi che darà modo ai due innamorati di conoscersi e rispettarsi, oltre a coinvolgere le loro rispettive famiglie d'origine; da una parte i genitori protettivi di lei, un po' in apprensione per il futuro della figlia, dall'altra la madre e il padre di Tanokura, figure singolari e un po' fuori dagli schemi.
Yuto Tanokura è un ragazzo serio, dolce e sinceramente innamorato, più maturo dei suoi 22 anni, quindi attratto da donne più grandi di lui (e questa sua maturità la si vedrà in un particolare momento, quando si metterà a confronto con un altro coetaneo, collega di lavoro di Hanae).
Lui non si pone il problema della differenza di età, questione che all'inizio rende realisticamente insicura Hanae.
Ci sono poi alcune figure secondarie che hanno però ruoli abbastanza marginali, (la nuova direttrice, la stalker, gli amici di Yuto) eccetto Asao, e qui vorrei soffermarmi sulla figura di quest'uomo maturo, con evidente esperienza, abile osservatore per cui mi sono trovata diverse volte in difficoltà: davvero ero combattuta se parteggiare per lui o per Tanokura, e per un attimo, ho pensato addirittura che la storia potesse prendere una piega del tutto diversa.
Insomma, Asao, che all'inizio può apparire insidioso, ha suscitato le mie simpatie più sentite, oserei dire che è forse il personaggio più interessante di tutta la serie, e mi sono trovata a non sapere chi scegliere tra i due pretendenti, cosa che ho trovato piuttosto singolare.
Non stiamo parlando del 'classico triangolo' perchè non è mai davvero nulla del genere; Asao in più di un' occasione si rivela un ottimo amico e consigliere per Hanae, risulterebbe il compagno perfetto per lei, perchè la comprende al volo e ne intuisce i pensieri in maniera sorprendente; determinato, le si dichiara e le propone la sicurezza del matrimonio, comportandosi sempre in maniera molto leale ed è estremamente corretto anche nei confronti di Tanokura.
Insomma, a parer mio, Asao è un gran bel personaggio, con un potenziale forse non del tutto sfruttato, per ragioni di trama, che alla fine accetta la sconfitta e sa mettersi da parte; decisamente una figura maschile positiva, (che manda anche un bel messaggio, rispetto a certe drammatiche relazioni che intercorrono oggi tra uomini e donne) contrapposto alla figura femminile della stalker (un po' scialba e patetica per essere davvero una minaccia) che cerca di mettere discordia tra i due innamorati.
Perfino Tanokura, per la prima volta sul finale rivela un po' di superficialità, ma anche i piccoli difetti che si riscontrano ogni tanto, rendono i personaggi più umani e realistici.
Se devo trovare un difetto, la parte finale è la più debole, perchè allunga un po' il brodo in maniera inutile, ma è il classico pelo nell'uovo; tutto si risolve alla svelta e senza drammi che stonerebbero con il tenore generale dell'intera storia, una love story con toni da commedia.
Il tratto della mangaka è poco incisivo ma piacevole, la parte grafica è molto semplice, pulita e lineare, direi essenziale e ha pochissimi chiaroscuri, sicuramente più luci che ombre, non solo in senso figurato, direi anche simbolico; i sentimenti dei protagonisti sono luminosi, positivi con rari coni d'ombra.
In definitiva è una lettura che mi sento di consigliare anche a chi cerca una storia shoujo magari un poco più matura, piacevole da leggere pur senza particolari originalità.