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Utente6010

Volumi letti: 15/16 --- Voto 8,5
"Hyouka" è stato per molto tempo uno dei miei manga preferiti in assoluto, e lo è ancora… anche se un po’ meno di una volta. E visto che è appena arrivato in Italia il 14° volume, perché non rileggerlo tutto e farne una recensione?

* Trama e storia *
Il manga è l’adattamento di una serie di sei light novel che vedono come protagonista Hotaro Oreki, studente del primo anno di scuola superiore nel paese di Kamiyama (cittadina fittizia ispirata alla famosa Takayama). Attualmente la serializzazione giapponese, se non sbaglio, ha coperto i primi quattro volumi e qualcosa del quinto.
Senza dilungarmi troppo (visto che c’è una sinossi) mi limiterò a dire che Hotaro si iscrive al club di letteratura classica, su richiesta della sorella maggiore, per evitare che questo chiuda dopo tre anni di inattività. Al club però si iscrive anche Eru Chitanda, sua coetanea appartenente a una delle famiglie più importanti della città.
Il manga è strutturato con una serie di archi più o meno lunghi, e in ciascuno di questi Hotaro si troverà a risolvere dei piccoli misteri, dei veri e propri casi da investigatore, ma con un piglio scolastico, molto molto low profile.
Abbiamo quindi un primo arco riguardante le investigazioni per riportare alla luce una serie di fatti avvenuti 45 anni prima alla scuola, per ricostruire la storia del club. Si prosegue poi con una storia ambientata in un ryokan dove il gruppo sta trascorrendo una vacanza, poi il recupero della trama di un film lasciato a metà, poi ancora una nuova indagine durante il festival scolastico. Le trame, come potete intuire, sono tutt’altro che dei thriller da restare senza fiato. Personalmente trovo molto accattivante il modo in cui si viene portati pian piano alla soluzione del caso, scartando prima tutte le ipotesi errate, anche quando le conclusioni sono un po’ tirate. Ad ogni modo parliamo sempre di piccoli misteri in ambito scolastico, narrati con semplicità, in un ambiente rurale delle Alpi giapponese, ma non per questo meno intriganti.
O, almeno, questo è vero fino al decimo volumetto (circa). Le storie successive, da quella di San Valentino alla processione delle bambole hina, alla storia del compleanno e anche quelle ancora non completate/arrivate in Italia (personalmente sono in pari con la pubblicazione giapponese) sono forse leggermente più fiacche. L’aspetto “mistery” è stato un po’ accantonato, pur rimanendo blandamente presente è più leggero, a favore di quello “slice of life”. Non ritengo che questo sia necessariamente un male, e sicuramente i personaggi da questa scelta hanno guadagnato in profondità. La serie continua a piacermi parecchio, ma in un certo senso la preferivo prima di questa “svolta” che ha tolto una parte del fascino da questa serie. O meglio, forse le ha tolto un po’ della spensieratezza che c’era inizialmente. Per quanto riguarda i prossimi volumi, il quinto e sesto volume della light novel sembrano piuttosto interessanti, anche se ci vorranno anni per vederli in versione manga, al ritmo di 8 pagine al mese e meno di un tankobon l’anno. Un settimo volume è stato annunciato varie volte negli ultimi anni, ma la verità è che non se ne sa nulla, e dal 2016 Yonezawa ha prodotto solo un paio di racconti.

* Sviluppo dei personaggi *
La cosa che mi fa riflettere maggiormente ogni volta che leggo "Hyouka" è il modo in cui vengono dettagliati i rapporti umani all’interno della scuola e del club. I personaggi mantengono infatti sempre un certo distacco, una profonda riservatezza e pressoché nessuna confidenza. Non li potrei mai definire “amici” tra loro, neppure volendo, se li valutassi secondo i canoni italiani. E’ chiaramente un problema di differenza culturale che, se vi piace questo aspetto, qui emerge tantissimo. Ad ogni modo… il club di letteratura classica è formato da quattro membri, tutti gli altri personaggi sono comparse, elementi con ruoli funzionali alle varie storie oppure soggetti che permangono solo per pochi archi narrativi. Su questi quattro personaggi, contando che sono solo 14 volumi al cui interno l’autore deve anche sviluppare delle trame, secondo me è stato fatto un lavoro davvero pregevole.
- Hotaro Oreki è delineato come un personaggio che vive puntando al “risparmio energetico”. Se non è costretto a fare qualcosa non la fa, se è costretto a farla la fa il più velocemente possibile. Inoltre è piuttosto silenzioso e schivo, non ha neppure un cellulare, è una specie di hikikomori anaffettivo che passa buona parte del tempo isolato dal gruppo a leggere in disparte. Si espone raramente, non ride mai e, salvo rare eccezioni, praticamente non dà segno di provare emozioni. Ovviamente, come lecito aspettarsi, l’incontro con la protagonista femminile un po’ lo cambia, umanizzandolo giusto il minimo sindacale per non farlo percepire come una specie di robot imperturbabile. E proprio grazie all'interazione con Chitanda si scopre anche che Hotaro possiede delle capacità deduttive fuori dal comune. Ad ogni modo è un personaggio che trovo irritante, fastidioso e, personalmente non mi piace. Ma ciò non toglie che nel corso dei volumi venga delineato bene, e con una chiara linea di sviluppo.
- Eru Chitanda viene invece mostrata come una ragazza seria, posata, educatissima, anche timida in alcuni frangenti, molto legata alla famiglia, ai valori tradizionali e al territorio (i suoi genitori sono proprietari di un’azienda agricola). E’ molto intelligente, con una grande memoria, ma la cosa che più spicca sono i suoi attacchi di curiosità insaziabile che portano Hotaro ad attivarsi, abbandonando il proprio credo per indagare i piccoli misteri di cui la ragazza è curiosa. Personaggio che personalmente ritengo affascinante, per quanto non lo si possa certo definire originale o innovativo.
- Satoshi Fukube è un amico di Hotaro. Amico… si fa per dire. I due hanno frequentato le medie assieme, ma da vari punti nel manga si capisce che non si vedono così di frequente e che non sono realmente in confidenza. Ad ogni modo è un personaggio abbastanza scostante che in alcuni punti è divertente e in altri fin troppo frivolo. O egocentrico. O immaturo. Ad un certo punto, a seguito di alcune vicissitudini, risulta quasi noncurante dei sentimenti degli altri. Viene fatta una discreta disamina del suo carattere ma non ho percepito una grande crescita finora.
- Infine, Mayaka Ibara, appassionata di manga e anche lei compagna di Hotaro fin dalle elementari. E anche in questo caso i due si sopportano poco e parlano anche meno. E’ iscritta anche al club di manga, e su di lei c’è un intero arco che è iniziato nel 14° volume e che in Italia non si è ancora concluso… sfortunatamente non uno degli archi migliori, ma che dà ulteriore rotondità al personaggio. E’ innamorata di Satoshi e non fa mistero dei propri sentimenti, una rarità per un personaggio che in alcuni punti è invece piuttosto sarcastico, quasi da poterla definire tsundere. Nel corso dei volumi, per vari motivi, riesce a ritagliarsi un certo spazio e personalmente la ritengo un personaggio assolutamente positivo.

* Disegni *
I disegni di Task Ohna personalmente mi piacciono moltissimo. Le tavole sono sempre curate, sempre dettagliate, ed è raro vedere dei fondali bianchi. Il tratto è forse un po’ più classico rispetto a molti manga che si vedono oggi, ma personalmente lo trovo adattissimo. Anzi, sarebbe strano immaginare una storia del genere, un po’ fuori dal tempo, disegnata con un tratto super moderno.

* Dialoghi e scrittura *
I dialoghi sono spesso un po’ distaccati e impersonali, e la cosa è comprensibile se pensiamo che, in un certo senso, i personaggi sono compagni di club o di scuola, ma non sono davvero amici in grande confidenza. Ad ogni modo sono funzionali sia per chiarire le linee investigative, sia per la parte di approfondimento dei personaggi e delle relazioni.

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* In definitiva *
La mia valutazione complessiva insomma è assolutamente positiva, e non potrebbe essere altrimenti vista la premessa della prima riga. Non è un manga che consiglierei a chiunque, lo ritegno un po’ “di nicchia”.
Non ha il ritmo e l’azione di un battle shonen o di uno spokon.
Non ha neppure le melodrammatiche spremute di cuore di alcuni shojo o romcom.
Non c’è fan service e il disegno è abbastanza neutro.
Insomma, è un manga leggero, ambientato in campagna, fatto di piccole cose ed eventi semplici.