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Pannero

Volumi letti: 3/31 --- Voto 4
Il nostro miracolo è un josei fantasy di Natsuo Kimeta, un manga che avevo atteso a lungo e sul quale riponevo molte speranze, che tuttavia ha puntualmente disatteso una per una.

Il protagonista è Mnami, un ragazzo del liceo consapevole di essere stato la principessa Veronica (principessa di un regno in cui vige la magia) in una sua vita precedente. In passato Minami è stato preso pesantemente in giro ogni volta che affermava di essere stato una principessa (per ovvi motivi) ma adesso sembra che piano piano tutti i suoi compagni di scuola stiano cominciando a ricordare delle loro vite precedenti, e sembra che anche loro fossero in qualche modo legati a Veronica: infatti la nuova fidanzata di Minami non è altri che la sua vecchia guardia del corpo, e così via, tra nemici e alleati, il che porterà allo stabilirsi di una serie di nuovi equilibri di potere all'interno della scuola.

E' stato difficile anche solo riuscire a mettere insieme queste poche righe di trama, in quanto per i primi 3 volumi la storia si trascina stancamente, in modo pesante e incomprensibile.
La storia si appoggia su delle tavole confusionarie, verbose e raffazzonate. La qualità dei disegni non è pessima, ma neanche eccellente, attestandosi su un livello mediocre, a tratti sciatto, ed è difficile anche solo distinguere i vari personaggi tra loro (alcuni sono assolutamente indistinguibili uno dall'altro).
Se da una parte le tavole sono confuse, con le vignette e i baloon ammassati uno addosso all'altro, e si fa fatica a distinguere un personaggio dall'altro, la storia e i dialoghi non aiutano, perchè anche la caratterizzazione dei personaggi a livello di contenuti è traballante (avete presente quando vi viene da rimpiangere i soliti clichè da strapazzo?) perfino per quanto riguarda il protagonista stesso.
Non si riesce ad entrare in sintonia con lui, e dopo tre volumi non avrei proprio idea di un solo aggettivo con cui descriverlo.
I personaggi sembrano tutti vuoti, simili tra loro e si muovono in base a una psicologia non ben definita- e questo è terribile per un manga con una tale mole di personaggi.

Insomma, non sono riuscita a ricostruire il filo della storia. Per ben tre volumi ho cercato continuamente un motivo, un movente, un modo per entrare in empatia con almeno un personaggio, qualcosa che desse un senso alla trama, sperando che tutta questa sequenza insignificante di eventi arrivasse a un culmine, a un punto di svolta, che finalmente desse corpo alla storia.
Ma niente di tutto ciò è successo, e la Kumeta ha continuato a proporre tavole pensati prive di pathos, senza arrivare mai a mettere un punto fermo a quanto successo finora o a un punto decisivo.

Ora la domanda si pone necessaria. Ma è mai possibile che una volta che si decida di portare un josei a tinte fantasy in Italia debba essere proprio un titolo così scialbo e senza né capo né coda (perché non ho proprio trovato alcun filo logico in questo semplice susseguirsi di eventi)?
Tra l'altro la trama, o quello che vorrebbe essere una trama, è molto simile a un altro manga (uno shoujo stavolta) pubblicato in passato su Hana to yume in cui persone reincarnate dallo stesso contesto si ritrovavano tutte a scuola con non poco scompiglio. Non sarebbe stato meglio a questo punto risalire direttamente alla fonte?
Insomma nonostante la trama partisse da uno spunto interessante (ma non originale), esso rimane solamente uno spunto, e non viene sfruttato per costruire un manga avvincente o anche solo divertente.