Minamoto-kun Monogatari
La prima sensazione "a caldo" a seguito della full immersion in "Minamoto-kun Monogatari" o "Minamoto-kun's Story" è quella di aver letto una storia "erotico-sentimentale" molto "femminile" e proprio per questo intrigante per coloro che riescono ad apprezzare il sesso/l'erotismo narrato più per le situazioni, le aspettative, le pulsioni e l'immaginazione che portano alla conclusione piuttosto che nella rappresentazione della conclusione stessa. Il tutto potrebbe essere riassunto nella frase: "è il viaggio, non la meta, ciò che conta".
"Minamoto-kun Monogatari" è un manga scritto e illustrato da Minori Inaba (alla sua prima opera), ed è stato serializzato da settembre 2011 a settembre 2019 in ben 360 capitoli raccolti in 16 volumi. Di primo acchito si potrebbe pensare ad un'opera monumentale, ma in realtà i capitoli sono molto corti (non più di 10 tavole). Tale caratteristica e la circostanza che l'opera è completa sebbene non pubblicata in Italia, rendono l'opera leggibile in pochi giorni (ma dipende dalla velocità del lettore...) sebbene un po' troppo frammentata e poco fluida e armonica.
Il manga trae ispirazione da una famosissima opera "Genji monogatari" (traduzione "Il racconto di Genji"), romanzo dell'XI secolo scritto dalla poetessa e scrittrice Murasaki Shikibu, che è considerato una delle opere più importanti della letteratura giapponese. Evito di scrivere inutili digressioni sull'opera le cui informazioni sono facilmente reperibili in rete. Consiglio tuttavia di farsi un'idea dell'opera per capire al meglio non solo la trama di "Minamoto-kun Monogatari" ma anche alcune sfumature dei personaggi femminili che vengono introdotti e narrati nel manga che, non è una banale opera ecchi-harem ma contiene delle vaghe sfumature psicologiche che, tuttavia ad essere un po' esigenti, sono trattate a mio avviso in modo eccessivamente frettoloso, forzato e anche banale.
il Manga è una sorta di viaggio emotivo nella psiche dei protagonisti: Terumi Minamoto e la sua avvenente zia Kaoruko Fujiwara. Terumi è un ragazzo di 18 anni efebico, molto carino, gentile ma introverso e incapace di instaurare una minima interazione con il sesso opposto a causa di violenze psicologiche e bullismo subiti a scuola ad opera di ragazze gelose della sua incredibile bellezza effeminata. Orfano di madre fin dalla più tenera età e abbandonato dal padre che nel frattempo si è rifatto una vita sentimentale con un'altra donna dalla quale aspetta un altro figlio, Terumi viene ospitato dalla zia Kaoruko che è una giovane docente universitaria di letteratura (di 10 anni più grande di Terumi) con la passione per l'opera di Murasaki Shikibu, tanto da condurre una ricerca sperimentale per cui chiede al nipote di partecipare per realizzare nel mondo reale le gesta amorose del protagonista dell'opera, Hikaru Genji: conquistando il cuore e la virtù di 14 donne entro il termine di un anno.
"Minamoto-kun Monogatari" ha il suo backbone nel rapporto molto intimo e incestuoso che si instaura fin dall'inizio tra il ragazzo timido e molto passivo e la zia oggetto di desiderio di tutta l'università (e non solo) per la sua straordinaria avvenenza e disinibizione. In tutto il manga le interazioni tra i due sono sempre molto problematiche a causa dell'aggressività "fisica" e del carattere "dominante" della zia che esercita sul nipote una forte pressione psicologico-sessuale (spesso inverosimile e forzatissima) in cui non mancano scene in cui non si fa alcun problema a mostrarsi in versione adamitica concedendo spesso il suo splendido petto al nipote affetto dal classico "complesso di edipo" per la mancanza di una interazione fin da neonato con la madre e cognata di Kaoruko, cui quest'ultima era molto legata.
Se l'obiettivo della protagonista era quello di costringere Terumi a superare il suo profondo trauma psicologico, di certo non dimostra di risparmiarsi né personalmente, né disponendo ad arte delle donne/ragazze e ragazzine affinché interagiscano con il nipote per portare a termine il suo progetto. Trattandosi di un'opera scritta dal punto di vista femminile, un lettore maschio potrebbe indispettirsi per il carattere "dominante" e soprattutto "manipolatore" di Kaoruko, così diverso dai soliti cliché nipponici della donna "sottomessa" e oggetto passivo.
Pur nella inverosimiglianza, Karouko è il personaggio che sorregge, con la complicità di altre donne adulte che rappresenteranno le varie conquiste del novello Genji, tutto il manga fino al termine: una burattinaia che oltre a pensare al bene del nipote riesce a creare degli incredibili situazioni di raffinatezza psicologico/erotica che condurranno non solo Terumi ma anche lei stessa al compimento della "ricerca".
Nell'epopea amorosa di Terumi, il lettore ha modo di leggere tra le righe alcune sfaccettature della psiche dell'altra metà del cielo in campo amoroso e percepire le consuete differenze di approccio e di aspettative prima di addivenire all'interazione sessuale vera e propria.
In questo senso, la mangaka Minori Inaba sfrutta le caratteristiche di un protagonista un po' troppo effeminato, insicuro e molto poco macho per narrare e illustrare scene piuttosto esplicite ma mai sconfinanti nell'hentai o nella pornografia per tratteggiare più le sensazioni, i timori e le angosce delle occasionali partner femminili di Terumi che le spingono a concedersi (anche per la prima volta) ad un ragazzo che in apparenza non susciterebbe alcuna attenzione dal punto di vista sessuale. Ad onor del vero, anche alcune delle cosiddette "prede" di Terumi non sarebbero esenti da problemi/blocchi psicologici nelle interazioni con gli esponenti del sesso opposto, tanto che dalla ricerca/progetto di Kaoruko ne trarranno parecchi benefici le stesse "conquiste".
Dal punto di vista del protagonista è evidente l'evoluzione della sua ars amandi che passa dall'incontrollabile frenesia del soddisfacimento del proprio istinto e piacere all'ascolto delle esigenze e alla preoccupazione del raggiungimento del piacere da parte delle sue partner.
Se la mangaka voleva costruire una metafora di una sorta di manuale dell'affettività attraverso la storia incestuosa tra zia e nipote, posso scrivere che ci è riuscita ahimè parzialmente.
Troppe le forzature utilizzate per esigenze di trama affinché la storia possa procedere fino al compimento del classico finale/non finale che, probabilmente, alcuni lettori non riusciranno ad apprezzare a causa dell'assoluta indeterminatezza sul futuro dei protagonisti e di tutte le donne coinvolte loro malgrado nel progetto di crescita personale. Invito tuttavia a porre particolare attenzione sull'aultimo capitolo, quasi una sorta di post-credit, in cui si riprende una situazione in cui Kaoruko presenta a Terumi una delle 14 conquiste: in tale flashback la trama è arricchita da una battuta sibillina sul possibile sviluppo nel futuro amoroso del suo nipotino.
Dal punto di vista dei disegni, ho purtroppo una menzione negativa per il chara-design: i visi dei personaggi femminili (e, volutamente, anche quello del protagonista Terumi) mi sono sembrati tutti molto simili, in particolare nei disegni dei profili. I personaggi pertanto si tendono a distinguere soprattutto solo per i capelli. In secondo luogo, la mangaka sembra avere un'ossessione per le "oppai" che ha proposto sempre in tutte le scene di nudo con dovizia di particolari e con dimensioni e forme "generosi", quasi esagerati rispetto al fisico dei personaggi e poco realistici, come se avesse voluto un po' strizzare l'occhio all'universo maschile dopo averlo sminuito sotto diversi punti di vista nella storia del protagonista.
"Minamoto-kun monogatari" potrebbe sembrare una versione di "Men are from Mars, Women are from Venus" di John Gray: diventare una sorta di strumento per il miglioramento delle interazioni tra i sessi, proponendo la più classica delle strategie di comunicazione efficace ovvero l'ascolto.
"Minamoto-kun Monogatari" è un manga scritto e illustrato da Minori Inaba (alla sua prima opera), ed è stato serializzato da settembre 2011 a settembre 2019 in ben 360 capitoli raccolti in 16 volumi. Di primo acchito si potrebbe pensare ad un'opera monumentale, ma in realtà i capitoli sono molto corti (non più di 10 tavole). Tale caratteristica e la circostanza che l'opera è completa sebbene non pubblicata in Italia, rendono l'opera leggibile in pochi giorni (ma dipende dalla velocità del lettore...) sebbene un po' troppo frammentata e poco fluida e armonica.
Il manga trae ispirazione da una famosissima opera "Genji monogatari" (traduzione "Il racconto di Genji"), romanzo dell'XI secolo scritto dalla poetessa e scrittrice Murasaki Shikibu, che è considerato una delle opere più importanti della letteratura giapponese. Evito di scrivere inutili digressioni sull'opera le cui informazioni sono facilmente reperibili in rete. Consiglio tuttavia di farsi un'idea dell'opera per capire al meglio non solo la trama di "Minamoto-kun Monogatari" ma anche alcune sfumature dei personaggi femminili che vengono introdotti e narrati nel manga che, non è una banale opera ecchi-harem ma contiene delle vaghe sfumature psicologiche che, tuttavia ad essere un po' esigenti, sono trattate a mio avviso in modo eccessivamente frettoloso, forzato e anche banale.
il Manga è una sorta di viaggio emotivo nella psiche dei protagonisti: Terumi Minamoto e la sua avvenente zia Kaoruko Fujiwara. Terumi è un ragazzo di 18 anni efebico, molto carino, gentile ma introverso e incapace di instaurare una minima interazione con il sesso opposto a causa di violenze psicologiche e bullismo subiti a scuola ad opera di ragazze gelose della sua incredibile bellezza effeminata. Orfano di madre fin dalla più tenera età e abbandonato dal padre che nel frattempo si è rifatto una vita sentimentale con un'altra donna dalla quale aspetta un altro figlio, Terumi viene ospitato dalla zia Kaoruko che è una giovane docente universitaria di letteratura (di 10 anni più grande di Terumi) con la passione per l'opera di Murasaki Shikibu, tanto da condurre una ricerca sperimentale per cui chiede al nipote di partecipare per realizzare nel mondo reale le gesta amorose del protagonista dell'opera, Hikaru Genji: conquistando il cuore e la virtù di 14 donne entro il termine di un anno.
"Minamoto-kun Monogatari" ha il suo backbone nel rapporto molto intimo e incestuoso che si instaura fin dall'inizio tra il ragazzo timido e molto passivo e la zia oggetto di desiderio di tutta l'università (e non solo) per la sua straordinaria avvenenza e disinibizione. In tutto il manga le interazioni tra i due sono sempre molto problematiche a causa dell'aggressività "fisica" e del carattere "dominante" della zia che esercita sul nipote una forte pressione psicologico-sessuale (spesso inverosimile e forzatissima) in cui non mancano scene in cui non si fa alcun problema a mostrarsi in versione adamitica concedendo spesso il suo splendido petto al nipote affetto dal classico "complesso di edipo" per la mancanza di una interazione fin da neonato con la madre e cognata di Kaoruko, cui quest'ultima era molto legata.
Se l'obiettivo della protagonista era quello di costringere Terumi a superare il suo profondo trauma psicologico, di certo non dimostra di risparmiarsi né personalmente, né disponendo ad arte delle donne/ragazze e ragazzine affinché interagiscano con il nipote per portare a termine il suo progetto. Trattandosi di un'opera scritta dal punto di vista femminile, un lettore maschio potrebbe indispettirsi per il carattere "dominante" e soprattutto "manipolatore" di Kaoruko, così diverso dai soliti cliché nipponici della donna "sottomessa" e oggetto passivo.
Pur nella inverosimiglianza, Karouko è il personaggio che sorregge, con la complicità di altre donne adulte che rappresenteranno le varie conquiste del novello Genji, tutto il manga fino al termine: una burattinaia che oltre a pensare al bene del nipote riesce a creare degli incredibili situazioni di raffinatezza psicologico/erotica che condurranno non solo Terumi ma anche lei stessa al compimento della "ricerca".
Nell'epopea amorosa di Terumi, il lettore ha modo di leggere tra le righe alcune sfaccettature della psiche dell'altra metà del cielo in campo amoroso e percepire le consuete differenze di approccio e di aspettative prima di addivenire all'interazione sessuale vera e propria.
In questo senso, la mangaka Minori Inaba sfrutta le caratteristiche di un protagonista un po' troppo effeminato, insicuro e molto poco macho per narrare e illustrare scene piuttosto esplicite ma mai sconfinanti nell'hentai o nella pornografia per tratteggiare più le sensazioni, i timori e le angosce delle occasionali partner femminili di Terumi che le spingono a concedersi (anche per la prima volta) ad un ragazzo che in apparenza non susciterebbe alcuna attenzione dal punto di vista sessuale. Ad onor del vero, anche alcune delle cosiddette "prede" di Terumi non sarebbero esenti da problemi/blocchi psicologici nelle interazioni con gli esponenti del sesso opposto, tanto che dalla ricerca/progetto di Kaoruko ne trarranno parecchi benefici le stesse "conquiste".
Dal punto di vista del protagonista è evidente l'evoluzione della sua ars amandi che passa dall'incontrollabile frenesia del soddisfacimento del proprio istinto e piacere all'ascolto delle esigenze e alla preoccupazione del raggiungimento del piacere da parte delle sue partner.
Se la mangaka voleva costruire una metafora di una sorta di manuale dell'affettività attraverso la storia incestuosa tra zia e nipote, posso scrivere che ci è riuscita ahimè parzialmente.
Troppe le forzature utilizzate per esigenze di trama affinché la storia possa procedere fino al compimento del classico finale/non finale che, probabilmente, alcuni lettori non riusciranno ad apprezzare a causa dell'assoluta indeterminatezza sul futuro dei protagonisti e di tutte le donne coinvolte loro malgrado nel progetto di crescita personale. Invito tuttavia a porre particolare attenzione sull'aultimo capitolo, quasi una sorta di post-credit, in cui si riprende una situazione in cui Kaoruko presenta a Terumi una delle 14 conquiste: in tale flashback la trama è arricchita da una battuta sibillina sul possibile sviluppo nel futuro amoroso del suo nipotino.
Dal punto di vista dei disegni, ho purtroppo una menzione negativa per il chara-design: i visi dei personaggi femminili (e, volutamente, anche quello del protagonista Terumi) mi sono sembrati tutti molto simili, in particolare nei disegni dei profili. I personaggi pertanto si tendono a distinguere soprattutto solo per i capelli. In secondo luogo, la mangaka sembra avere un'ossessione per le "oppai" che ha proposto sempre in tutte le scene di nudo con dovizia di particolari e con dimensioni e forme "generosi", quasi esagerati rispetto al fisico dei personaggi e poco realistici, come se avesse voluto un po' strizzare l'occhio all'universo maschile dopo averlo sminuito sotto diversi punti di vista nella storia del protagonista.
"Minamoto-kun monogatari" potrebbe sembrare una versione di "Men are from Mars, Women are from Venus" di John Gray: diventare una sorta di strumento per il miglioramento delle interazioni tra i sessi, proponendo la più classica delle strategie di comunicazione efficace ovvero l'ascolto.
Una storia lunghissima, oltre 300 episodi, anche se ciascuno composto di poche (tipicamente 9) tavole.
Per chi non conosce almeno in prima approssimazione la leggenda di Genji può essere utile acquisire un minimo di informazione, anche solo via Google. L'argomento è una storia di carattere erotico, in cui il protagonista seduce una dopo l'altra 14 donne fra loro diversissime per carattere, aspetto, status sociale. La storia rimane comunque incentrata sull'aspetto sentimentale, qualche tavola di nudo molto moderata non sconfina mai nella pornografia.
Data la lunghissima durata della pubblicazione, è evidente l'evoluzione dello stile grafico dell'autrice, che nel corso della storia evolve da uno stile piuttosto contrastato, con aree pesantemente inchiostrate, ad uno molto più leggero, dove il segno la fa da padrone e le campiture sono sostituite da tratteggi anche molto elaborati.
Non aspettatevi troppo dal carattere del protagonista: Minamoto è disegnato in modo piuttosto banale e dà spesso l'impressione di essere un fantoccio nelle mani della zia professoressa e a volte delle sue stesse "conquiste", anche se non mancano momenti in cui dimostra un po' di spina dorsale.
La lettura più interessante dell'opera è considerarla sostanzialmente come la descrizione di una serie di fantasie erotiche femminili, sono i caratteri, i desideri e gli stati d'animo delle donne i veri protagonisti. I "target" le donne che Minamoto conquista vanno dalla ragazzona timida alla dominatrice, dalla bambina con cui avere un rapporto da fratello maggiore alla donna matura narcisista che umilia Minamoto.
Al contrario del disegno di Terumi, la rappresentazione delle donne è molto più curata, spesso con ricchi dettagli del loro vestire, spesso della biancheria intima, dei collant e di altri elementi caratterizzanti del genere femminile e quindi potenzialmente oggetto di feticismo.
Sui forum dedicati, la storia sembra aver avuto ottima accoglienza, con alcuni giudizi negativi soprattutto legati al fatto che sia stata diluita in un tempo (alcuni anni) molto lungo, al punto che diventava difficile seguirla per la frammentarietà degli episodi. Ovviamente, ora che la storia è completa e si possono quindi leggere molti episodi in una sola giornata, questa risulta più avvincente e piacevole.
Per chi non conosce almeno in prima approssimazione la leggenda di Genji può essere utile acquisire un minimo di informazione, anche solo via Google. L'argomento è una storia di carattere erotico, in cui il protagonista seduce una dopo l'altra 14 donne fra loro diversissime per carattere, aspetto, status sociale. La storia rimane comunque incentrata sull'aspetto sentimentale, qualche tavola di nudo molto moderata non sconfina mai nella pornografia.
Data la lunghissima durata della pubblicazione, è evidente l'evoluzione dello stile grafico dell'autrice, che nel corso della storia evolve da uno stile piuttosto contrastato, con aree pesantemente inchiostrate, ad uno molto più leggero, dove il segno la fa da padrone e le campiture sono sostituite da tratteggi anche molto elaborati.
Non aspettatevi troppo dal carattere del protagonista: Minamoto è disegnato in modo piuttosto banale e dà spesso l'impressione di essere un fantoccio nelle mani della zia professoressa e a volte delle sue stesse "conquiste", anche se non mancano momenti in cui dimostra un po' di spina dorsale.
La lettura più interessante dell'opera è considerarla sostanzialmente come la descrizione di una serie di fantasie erotiche femminili, sono i caratteri, i desideri e gli stati d'animo delle donne i veri protagonisti. I "target" le donne che Minamoto conquista vanno dalla ragazzona timida alla dominatrice, dalla bambina con cui avere un rapporto da fratello maggiore alla donna matura narcisista che umilia Minamoto.
Al contrario del disegno di Terumi, la rappresentazione delle donne è molto più curata, spesso con ricchi dettagli del loro vestire, spesso della biancheria intima, dei collant e di altri elementi caratterizzanti del genere femminile e quindi potenzialmente oggetto di feticismo.
Sui forum dedicati, la storia sembra aver avuto ottima accoglienza, con alcuni giudizi negativi soprattutto legati al fatto che sia stata diluita in un tempo (alcuni anni) molto lungo, al punto che diventava difficile seguirla per la frammentarietà degli episodi. Ovviamente, ora che la storia è completa e si possono quindi leggere molti episodi in una sola giornata, questa risulta più avvincente e piacevole.
Sebbene sia un'opera che nei primi volumi non mi aveva per niente colpito, ciò nonostante vi è qualcosa nella narrazione che ti tiene incollato, vuoi sapere come finirà la storia ossia, tra il protagonista e la zia, cosa succederà? Vi è una curiosità incandescente che ti tiene incollato alle pagine.
La storia cerca un equilibrio tra una storia sentimentale più o meno seria e il fatto che la sessualità esiste. Un equilibrio non sempre rispettato, alcune volte si eccede in un lato preferendolo all'altro, la perfezione chiaramente non è umana, ciò nonostante la trama e' piuttosto interessante.
Una cosa che ho apprezzato è che il protagonista non rimane uguale dall'inizio alla fine. All'inizio ci viene presentato come un ragazzo timido ed insicuro, tormentato da traumi di un passato neanche così lontano, ma lentamente acquisisce maggiore sicurezza in sé stesso, maggiore forza di volontà, maggiore abilità nel corteggiamento. Non parliamo di uno sviluppo veloce ed immotivato, ma di una formazione lenta e progressiva. Come spesso accade nella vita vi sono anche dei passi falsi, degli sbagli a cui bisogna porre rimedio.
Non ho notato lo stesso cambiamento per quanto riguarda i personaggi femminili, cosa che mi è dispiaciuto, in tal senso l'autore preferisce svelarci lentamente le loro vere intenzioni e i loro desideri più intimi. A mio parere questi non cambiano, semplicemente ci viene mostrato qualcosa che precedentemente era solo immaginazione del lettore.
Un altro elemento che non ho gradito è stata l'assenza di riutilizzo di alcuni personaggi, che a mio parere avevano ancora tanto da dare. Capisco che la storia è basata su un romanzo per cui si tende a ricalcare quella trama, ma essendo una rivisitazione qualche eccezione la si poteva anche portare. Alcune relazioni terminano senza una vera e propria fine, mentre altre hanno un chiaro punto, alcune si chiudono senza punti, lasciando dei possibili spazi di manovra e l'autore lo sa. Infatti alcune delle ragazze le fa ricomparire in qualche tavola, forse a rimpolpare la speranza del lettore che qualcosa possa succedere?
Lo stile di disegno è normale, gradevole, vi è un buon utilizzo degli spazi, delle inquadrature, che comunque rendono estremamente gradevole la lettura.
Il punto forte dell'opera rimane la trama e la curiosità che ti suscita.
La storia cerca un equilibrio tra una storia sentimentale più o meno seria e il fatto che la sessualità esiste. Un equilibrio non sempre rispettato, alcune volte si eccede in un lato preferendolo all'altro, la perfezione chiaramente non è umana, ciò nonostante la trama e' piuttosto interessante.
Una cosa che ho apprezzato è che il protagonista non rimane uguale dall'inizio alla fine. All'inizio ci viene presentato come un ragazzo timido ed insicuro, tormentato da traumi di un passato neanche così lontano, ma lentamente acquisisce maggiore sicurezza in sé stesso, maggiore forza di volontà, maggiore abilità nel corteggiamento. Non parliamo di uno sviluppo veloce ed immotivato, ma di una formazione lenta e progressiva. Come spesso accade nella vita vi sono anche dei passi falsi, degli sbagli a cui bisogna porre rimedio.
Non ho notato lo stesso cambiamento per quanto riguarda i personaggi femminili, cosa che mi è dispiaciuto, in tal senso l'autore preferisce svelarci lentamente le loro vere intenzioni e i loro desideri più intimi. A mio parere questi non cambiano, semplicemente ci viene mostrato qualcosa che precedentemente era solo immaginazione del lettore.
Un altro elemento che non ho gradito è stata l'assenza di riutilizzo di alcuni personaggi, che a mio parere avevano ancora tanto da dare. Capisco che la storia è basata su un romanzo per cui si tende a ricalcare quella trama, ma essendo una rivisitazione qualche eccezione la si poteva anche portare. Alcune relazioni terminano senza una vera e propria fine, mentre altre hanno un chiaro punto, alcune si chiudono senza punti, lasciando dei possibili spazi di manovra e l'autore lo sa. Infatti alcune delle ragazze le fa ricomparire in qualche tavola, forse a rimpolpare la speranza del lettore che qualcosa possa succedere?
Lo stile di disegno è normale, gradevole, vi è un buon utilizzo degli spazi, delle inquadrature, che comunque rendono estremamente gradevole la lettura.
Il punto forte dell'opera rimane la trama e la curiosità che ti suscita.
Una storia lunghissima, che riprende un importante mito giapponese, la leggenda del Gengi, il principe splendente.
Trama e personaggi li trovate su Wikipedia, quindi non serve raccontare nulla qui.
Quando si inizia a leggere, si ha la netta impressione che il protagonista, Minamoto-kun, sia un personaggio scipito, un fantoccio nelle mani dell'affascinante zia che lo usa per fargli rivivere la leggenda dal Gengi e il suo amore con 14 donne per corroborare con un esperimento un'improbabile ricerca universitaria. In realtà, proseguendo nella lettura, mi sono reso conto che Minamoto e la sua storia sono solo un filo conduttore per presentare i personaggi femminili che egli incontra, paradigmi estremamente diversi della sessualità femminile, descritti nella narrazione ma soprattutto nel disegno con abilità e cura decisamente al di sopra del livello tipico di un fumetto. Parlo di paradigmi (esempi) e non di stereotipi perché la cura maniacale della grafica nel disegno delle figure umane, ma anche dell'ambiente in cui si muovono, riesce ad ovviare in parte alla mancanza di capacità introspettiva propria del fumetto e a far intravvedere l'interiorità. Paradossalmente, il disegno del "protagonista" Minamoto-kun è invece piuttosto schematico.
Si tratta chiaramente di un racconto erotico, che però si mantiene leggero e delicato, non cadendo mai nella pornografia, nemmeno quando descrive esplicitamente rapporti sessuali.
Trama e personaggi li trovate su Wikipedia, quindi non serve raccontare nulla qui.
Quando si inizia a leggere, si ha la netta impressione che il protagonista, Minamoto-kun, sia un personaggio scipito, un fantoccio nelle mani dell'affascinante zia che lo usa per fargli rivivere la leggenda dal Gengi e il suo amore con 14 donne per corroborare con un esperimento un'improbabile ricerca universitaria. In realtà, proseguendo nella lettura, mi sono reso conto che Minamoto e la sua storia sono solo un filo conduttore per presentare i personaggi femminili che egli incontra, paradigmi estremamente diversi della sessualità femminile, descritti nella narrazione ma soprattutto nel disegno con abilità e cura decisamente al di sopra del livello tipico di un fumetto. Parlo di paradigmi (esempi) e non di stereotipi perché la cura maniacale della grafica nel disegno delle figure umane, ma anche dell'ambiente in cui si muovono, riesce ad ovviare in parte alla mancanza di capacità introspettiva propria del fumetto e a far intravvedere l'interiorità. Paradossalmente, il disegno del "protagonista" Minamoto-kun è invece piuttosto schematico.
Si tratta chiaramente di un racconto erotico, che però si mantiene leggero e delicato, non cadendo mai nella pornografia, nemmeno quando descrive esplicitamente rapporti sessuali.