Kanojo ni Naru Hi
"Kanojo ni Naru Hi" o "Becoming a girl one day" l'ho trovato per caso on line in quanto ancora inedito in Italia, sebbene sia un manga ormai terminato da qualche anno e abbia anche una versione "another" pubblicata in contemporanea.
La storia narrata è piuttosto semplice, corta (solo 4 volumi e 20 capitoli) e probabilmente si fonda su un paio di concetti/quesiti quali:
- "Cosa faresti se qualcuno che conosci cambiasse sesso?"
- "Cosa faresti se il tuo migliore amico di infanzia diventasse una bella ragazza?"
In "Kanojo ni Naru Hi", l'autrice, Akane Ogura, narra proprio le vicende di un ragazzo Kyosuke che di punto in bianco assiste al repentino cambiamento di sesso del suo migliore amico Nao: proprio quell'unico amico - e persona - che più ammirava e frequentava fin dall'infanzia.
Kyosuke inizialmente resta "bloccato" nel digerire il cambiamento, tra il desiderio di continuare come se nulla fosse e i soliti pregiudizi anche sociali legati ad un cambiamento così radicale.
Non da meno incontra dei problemi Nao, che ora deve vivere la sua vita con il corpo di una ragazza: in una sorta di nuova realtà, Nao fa fatica ad affrontare l'essere una femmina, perché come "spirito" è ancora un maschio.
Ma come è possibile che accada? La componente "soprannaturale" spiegherebbe il mutamento di sesso come qualcosa di necessario e automatico a causa di un riequilibrio tra gli esemplari maschili e femminili... La persona "predisposta" sparisce e ritorna cambiata ("emersa" è il termine utilizzato) dopo che è entrata in una sorta di "bozzolo"...
Lascio ogni considerazione al lettore: francamente è una spiegazione di fantasia troppo puerile e sviluppata male... ma tant'è...
E' alquanto originale anche l'inversione della trasformazione o emersione: un maschio diventa femmina non per una esigenza di inadeguatezza tra spirito che non corrisponde all'aspetto esteriore ma per non meglio spiegate ragioni "naturali"... anche se sembra colpire ragazzi particolarmente belli in senso effeminato...
Mi chiedo a questo punto se questo sia una "metafora" con cui la mangaka stia cercando di trasmettere un messaggio di accettazione del transgender, o se questa sia una mera storia di fantasia che l'autrice abbia sentito di voler raccontare all'interno di questo manga.
In ogni caso, il manga affronta in modo un po' poco approfondito e molto (ma molto) ottimista il percorso di cambiamento ed adattamento verso il nuovo aspetto da parte di Nao e di accettazione da parte di Kyosuke.
Le premesse "psicologiche" e di approfondimento sono apparentemente un po' troppo semplici e lineari: leggendo si scopre che la madre di Nao ha abbandonato la famiglia per un altro senza farsi più vedere e lui imbocca un percorso di misoginia in cui, grazie al suo carattere socievole e alla sua avvenenza, lo porta a conquistare molte ragazze con cui si mette anche per pochi giorni per il puro gusto di farle soffrire.
Prima facie la questione irrisolta con la madre e con il genere femminile in generale sembra "punirlo": Nao diventa una bellissima ragazza (tanto da sembrare un clone della sua odiata madre) e soffre perché ora alberga proprio in un corpo femminile che dovrebbe odiare...
Kyosuke, ragazzo timido, dolce, riservato e gentile è in profondo disagio con il genere femminile perché è stato bullizzato da piccolo da diverse bambine che dopo essere state rifiutate da lui lo bersagliavano di cattiverie fino a tormentarlo rendendolo insicuro e timoroso al limite del forte disagio ogni qualvolta doveva parlare con una ragazza... L'unica persona con cui riusciva a essere se stesso è Nao che diventa una donna con la conseguenza di procurargli un ulteriore schock per le motivazioni appena citate...
Questi due maschietti con questioni irrisolte col genere femminile si ritrovano ad affrontare i loro "tormenti" e problemi: il percorso è inizialmente problematico ma poi iniziano a maturare un affetto che va oltre la mera amicizia fino ad arrivare all'amore e a formare una coppia coniugata con prole... il tutto con una visione molto ottimista e fin troppo sdolcinata e romantica del rapporto tra Kyosuke e Nao tanto da far sembrare "Kanojo ni Naru Hi" come un manga un po' shoujo un po' fantasy un po' rom-com.
Il tema della variazione di genere è un po' banalizzato in funzione del vero scopo della trama: la distruzione dei pregiudizi del genere maschile nei confronti di quello femminile e la esaltazione dei buoni sentimenti di una famiglia tradizionale. Non è un caso che i 2 ragazzi decidono di sposarsi e mettere su famiglia in un modo che attualmente in Giappone e in generale nel mondo intero non è proprio la soluzione più adottata.
Il tema della tolleranza verso le coloro che sono o si sentono "differenti" passa così in secondo piano quanto anche quello relativo ai problemi che le persone devono affrontare in un percorso come quello intrapreso da Nao.
Il manga a mio avviso non brilla tanto neppure dal punto di vista grafico: i disegni sono troppo essenziali, gli sfondi approssimativi quando presenti altrimenti assenti. Molto spesso i visi di Nao e Kyosuke sembrano somigliarsi. In più i disegni sono molto piatti...
Insomma... forse ci sarà un motivo per cui ad oggi questo manga è ancora inedito in Italia?
La storia narrata è piuttosto semplice, corta (solo 4 volumi e 20 capitoli) e probabilmente si fonda su un paio di concetti/quesiti quali:
- "Cosa faresti se qualcuno che conosci cambiasse sesso?"
- "Cosa faresti se il tuo migliore amico di infanzia diventasse una bella ragazza?"
In "Kanojo ni Naru Hi", l'autrice, Akane Ogura, narra proprio le vicende di un ragazzo Kyosuke che di punto in bianco assiste al repentino cambiamento di sesso del suo migliore amico Nao: proprio quell'unico amico - e persona - che più ammirava e frequentava fin dall'infanzia.
Kyosuke inizialmente resta "bloccato" nel digerire il cambiamento, tra il desiderio di continuare come se nulla fosse e i soliti pregiudizi anche sociali legati ad un cambiamento così radicale.
Non da meno incontra dei problemi Nao, che ora deve vivere la sua vita con il corpo di una ragazza: in una sorta di nuova realtà, Nao fa fatica ad affrontare l'essere una femmina, perché come "spirito" è ancora un maschio.
Ma come è possibile che accada? La componente "soprannaturale" spiegherebbe il mutamento di sesso come qualcosa di necessario e automatico a causa di un riequilibrio tra gli esemplari maschili e femminili... La persona "predisposta" sparisce e ritorna cambiata ("emersa" è il termine utilizzato) dopo che è entrata in una sorta di "bozzolo"...
Lascio ogni considerazione al lettore: francamente è una spiegazione di fantasia troppo puerile e sviluppata male... ma tant'è...
E' alquanto originale anche l'inversione della trasformazione o emersione: un maschio diventa femmina non per una esigenza di inadeguatezza tra spirito che non corrisponde all'aspetto esteriore ma per non meglio spiegate ragioni "naturali"... anche se sembra colpire ragazzi particolarmente belli in senso effeminato...
Mi chiedo a questo punto se questo sia una "metafora" con cui la mangaka stia cercando di trasmettere un messaggio di accettazione del transgender, o se questa sia una mera storia di fantasia che l'autrice abbia sentito di voler raccontare all'interno di questo manga.
In ogni caso, il manga affronta in modo un po' poco approfondito e molto (ma molto) ottimista il percorso di cambiamento ed adattamento verso il nuovo aspetto da parte di Nao e di accettazione da parte di Kyosuke.
Le premesse "psicologiche" e di approfondimento sono apparentemente un po' troppo semplici e lineari: leggendo si scopre che la madre di Nao ha abbandonato la famiglia per un altro senza farsi più vedere e lui imbocca un percorso di misoginia in cui, grazie al suo carattere socievole e alla sua avvenenza, lo porta a conquistare molte ragazze con cui si mette anche per pochi giorni per il puro gusto di farle soffrire.
Prima facie la questione irrisolta con la madre e con il genere femminile in generale sembra "punirlo": Nao diventa una bellissima ragazza (tanto da sembrare un clone della sua odiata madre) e soffre perché ora alberga proprio in un corpo femminile che dovrebbe odiare...
Kyosuke, ragazzo timido, dolce, riservato e gentile è in profondo disagio con il genere femminile perché è stato bullizzato da piccolo da diverse bambine che dopo essere state rifiutate da lui lo bersagliavano di cattiverie fino a tormentarlo rendendolo insicuro e timoroso al limite del forte disagio ogni qualvolta doveva parlare con una ragazza... L'unica persona con cui riusciva a essere se stesso è Nao che diventa una donna con la conseguenza di procurargli un ulteriore schock per le motivazioni appena citate...
Questi due maschietti con questioni irrisolte col genere femminile si ritrovano ad affrontare i loro "tormenti" e problemi: il percorso è inizialmente problematico ma poi iniziano a maturare un affetto che va oltre la mera amicizia fino ad arrivare all'amore e a formare una coppia coniugata con prole... il tutto con una visione molto ottimista e fin troppo sdolcinata e romantica del rapporto tra Kyosuke e Nao tanto da far sembrare "Kanojo ni Naru Hi" come un manga un po' shoujo un po' fantasy un po' rom-com.
Il tema della variazione di genere è un po' banalizzato in funzione del vero scopo della trama: la distruzione dei pregiudizi del genere maschile nei confronti di quello femminile e la esaltazione dei buoni sentimenti di una famiglia tradizionale. Non è un caso che i 2 ragazzi decidono di sposarsi e mettere su famiglia in un modo che attualmente in Giappone e in generale nel mondo intero non è proprio la soluzione più adottata.
Il tema della tolleranza verso le coloro che sono o si sentono "differenti" passa così in secondo piano quanto anche quello relativo ai problemi che le persone devono affrontare in un percorso come quello intrapreso da Nao.
Il manga a mio avviso non brilla tanto neppure dal punto di vista grafico: i disegni sono troppo essenziali, gli sfondi approssimativi quando presenti altrimenti assenti. Molto spesso i visi di Nao e Kyosuke sembrano somigliarsi. In più i disegni sono molto piatti...
Insomma... forse ci sarà un motivo per cui ad oggi questo manga è ancora inedito in Italia?