Kuro Hakushaku wa Hoshi o Mederu
Fresca di lettura, recensisco questo piacevolissimo manga. Dopo tante ricerche finalmente un altro fantasy shoujo apprezzabile, non confusionario ed avvincente.
La trama ricorda molto quella di Hakushaku to Yosei/ The Earl and the Fairy (di cui consiglio sia l'anime che il manga), per poi prendere una piega sottilmente diversa ma altrettanto interessante. La storia per ora (terzo volume) è ancora piena di misteri da svelare ma il modo in cui è narrata la rende scorrevole e appassionante. Non si avverte la fastidiosa confusione che spesso rovina gli shojo, la narrazione è ben orchestrata in modo da farci entrare con i giusti tempi all'interno degli eventi e in contatto con i personaggi di cui scopriamo mano a mano il passato e i segreti.
Protagonisti dell'opera sono Esther e Leon, coppia insolita ma davvero ben assortita. Dopo la diffidenza iniziale tra i due, il rapporto evolve gradualmente tra gag frizzanti, momenti romantici, flashback chiarificatori che rendono Leon un personaggio sempre più intrigante e di spessore. La protagonista è tenera e ha un gran cuore, non si scoraggia mai e anche se pecca di ingenuità non si rende affatto noiosa o fastidiosa (il che è di solito il rischio più grande con le donzelle negli shojo: lagnose, timide, affette da mutismo selettivo e in definitiva snervanti). La ragazza qui ha un dono e cerca di usarlo il più possibile per aiutare gli altri, in particolare Leon, mentre d'altra parte si impegna anche nelle ricerche del fratello gemello "scomparso". Leon, dal canto suo, è un personaggio estremamente affascinante. Sicuro di sé, senza scadere nel fanatismo, forte, appassionato, intrigante, seducente (per quanto gli è possibile con l'ingenua e pasticciona Esther), ricorda molto da vicino il conte Edgar di Hakushaku to Yosei, con cui condivide sembianze, modi e uno smisurato interesse per la bella coprotagonista. I personaggi di contorno sono altrettanto interessanti, in particolare il re dei vampiri, il fratello di Esther e sono sicura che altri personaggi stiano per profilarsi all'orizzonte.
Trattandosi di una commedia, l'atmosfera è per lo più allegra e le pagine scorrono veloci tra feste e balli, non mancano però anche momenti di tensione, mistero e scontri (non che siano rappresentati come in uno shonen, siamo pur sempre in ambito shojo, per cui i combattimenti non servono tanto allo sfoggio di armi e tecniche quanto piuttosto all'evolversi della trama e del rapporto tra i personaggi principali). Ciò che attira di più è l'evolversi del rapporto tra Esther e Leon in senso romantico, sebbene ci sia ancora strada da fare, non si ha l'impressione che questo shojo non sappia dove andare a parare. L'elemento fantasy poi condisce il tutto con quel tocco di magia che lo rende ancora più piacevole.
Il chara design ha un tratto pulito e ordinato, molto morbido e brillante. Le vignette sono, grazie al cielo, chiare e nient'affatto caotiche pur contenendo tante informazioni. Spesso a tavole ricche di elementi si alternano tavole in cui campeggiano solo dei volti splendidi e molto espressivi. Sicuramente la grafica fa guadagnare punti all'opera.
Non si tratta di uno josei per cui non stiamo parlando di roba profondamente matura o ricercata, ma la leggerezza fresca, romantica, dolce, divertente e ovviamente fantasy rende quest'opera veramente carina e anche una gioia dopo tanti shojo noiosi, confusionari e deludenti. Bei personaggi, storia semplice ma bel scritta, arricchita da un tocco di mistero, emozioni ben dosate e tutte presenti fanno meritare all'opera un bel voto e creano aspettative per il seguito. Manga consigliatissimo.
La trama ricorda molto quella di Hakushaku to Yosei/ The Earl and the Fairy (di cui consiglio sia l'anime che il manga), per poi prendere una piega sottilmente diversa ma altrettanto interessante. La storia per ora (terzo volume) è ancora piena di misteri da svelare ma il modo in cui è narrata la rende scorrevole e appassionante. Non si avverte la fastidiosa confusione che spesso rovina gli shojo, la narrazione è ben orchestrata in modo da farci entrare con i giusti tempi all'interno degli eventi e in contatto con i personaggi di cui scopriamo mano a mano il passato e i segreti.
Protagonisti dell'opera sono Esther e Leon, coppia insolita ma davvero ben assortita. Dopo la diffidenza iniziale tra i due, il rapporto evolve gradualmente tra gag frizzanti, momenti romantici, flashback chiarificatori che rendono Leon un personaggio sempre più intrigante e di spessore. La protagonista è tenera e ha un gran cuore, non si scoraggia mai e anche se pecca di ingenuità non si rende affatto noiosa o fastidiosa (il che è di solito il rischio più grande con le donzelle negli shojo: lagnose, timide, affette da mutismo selettivo e in definitiva snervanti). La ragazza qui ha un dono e cerca di usarlo il più possibile per aiutare gli altri, in particolare Leon, mentre d'altra parte si impegna anche nelle ricerche del fratello gemello "scomparso". Leon, dal canto suo, è un personaggio estremamente affascinante. Sicuro di sé, senza scadere nel fanatismo, forte, appassionato, intrigante, seducente (per quanto gli è possibile con l'ingenua e pasticciona Esther), ricorda molto da vicino il conte Edgar di Hakushaku to Yosei, con cui condivide sembianze, modi e uno smisurato interesse per la bella coprotagonista. I personaggi di contorno sono altrettanto interessanti, in particolare il re dei vampiri, il fratello di Esther e sono sicura che altri personaggi stiano per profilarsi all'orizzonte.
Trattandosi di una commedia, l'atmosfera è per lo più allegra e le pagine scorrono veloci tra feste e balli, non mancano però anche momenti di tensione, mistero e scontri (non che siano rappresentati come in uno shonen, siamo pur sempre in ambito shojo, per cui i combattimenti non servono tanto allo sfoggio di armi e tecniche quanto piuttosto all'evolversi della trama e del rapporto tra i personaggi principali). Ciò che attira di più è l'evolversi del rapporto tra Esther e Leon in senso romantico, sebbene ci sia ancora strada da fare, non si ha l'impressione che questo shojo non sappia dove andare a parare. L'elemento fantasy poi condisce il tutto con quel tocco di magia che lo rende ancora più piacevole.
Il chara design ha un tratto pulito e ordinato, molto morbido e brillante. Le vignette sono, grazie al cielo, chiare e nient'affatto caotiche pur contenendo tante informazioni. Spesso a tavole ricche di elementi si alternano tavole in cui campeggiano solo dei volti splendidi e molto espressivi. Sicuramente la grafica fa guadagnare punti all'opera.
Non si tratta di uno josei per cui non stiamo parlando di roba profondamente matura o ricercata, ma la leggerezza fresca, romantica, dolce, divertente e ovviamente fantasy rende quest'opera veramente carina e anche una gioia dopo tanti shojo noiosi, confusionari e deludenti. Bei personaggi, storia semplice ma bel scritta, arricchita da un tocco di mistero, emozioni ben dosate e tutte presenti fanno meritare all'opera un bel voto e creano aspettative per il seguito. Manga consigliatissimo.