My Hero Academia
Recensione senza spoilers:
“Nato senza poteri, in un mondo di supereroi. Izuku Midoriya riceve dal suo idolo, All-Might, la sua possibilità di riscatto e di poter realizzare il proprio sogno. Frequentare l’accademia per aspiranti, giovani supereroi e diventare lui stesso un grande eroe.”
Con questa premessa nasce "My Hero Academia" la cui serializzazione, iniziata nel lontano 2014, presentò un’opera che aveva tutti i numeri per lasciare un’impronta nella storia dei manga.
Questo mondo colorato è concepito da Horikoshi per essere un inno ai comics americani dei supereroi, non dimenticando tuttavia di rimanere fedele alla cultura nipponica.
È su questa chimica, unita a una storia accattivante e ricca di azione, che si basa l’enorme successo di "My Hero Academia".
E benché vi siano anche molti cliché tipici dei battle shounen, in primis il protagonista, presentato come la quintessenza dell’eroe buono e generoso. La varietà dei personaggi, e l’universo ben strutturato, di una società basata sui superpoteri, hanno contribuito a stuzzicare la curiosità e il coinvolgimento emotivo di milioni di lettori in tutto il mondo.
La prima metà del manga ci regala un periodo d’oro. Dove tanto il protagonista, quanto i personaggi secondari, si confrontano sia con la vita scolastica che quella professionale degli eroi. Mescolando i toni leggeri sull’amicizia, l’adolescenza, lo studio e i sogni giovanili con la dura realtà della lotta al crimine. Per enfatizzare soprattutto l’ultimo aspetto, vengono introdotti anche i villains. Che fin da subito si guadagnano la loro fama di loschi figuri, pronti a gettare nel caos le vite di tutti.
In tutto questo si trovano i punti forti del manga che, dai primi volumi, si avvia in un graduale crescendo, verso tematiche più oscure e mature. Che fanno da sfondo alla vicenda dei protagonisti, e raggiungono il loro culmine verso la metà della storia.
Proprio a partire dalla seconda metà, qualcosa inizia tuttavia a funzionare meno. Nonostante la storia resti fedele ai suoi elementi originali, si può notare un calo nello storytelling da parte dell’autore.
Il maggior punto debole è soprattutto nell’orchestrazione di quello che avrebbe dovuto essere il gran finale. La cui organizzazione si perde in una storia assai meno audace e troppo lineare. Nella rappresentazione di quello che è un semplice braccio di ferro tra buoni e cattivi. Privo di un equilibrio e fatto di troppi estremi. Che proprio verso la fine smorzano le tematiche oscure al quale era approdato il manga, e archi narrativi certamente spettacolari nella sceneggiatura. Ma non molto utili appunto per un ulteriore sviluppo narrativo. Dal punto di vista dei personaggi assistiamo inoltre a una condizione di staticità, sopratutto per quanto riguarda i protagonisti. I quali, salvo eccezioni, non subiscono un notevole sviluppo nel corso della storia, rispetto alla loro prima apparizione. Altri personaggi invece vengono quasi “maltrattati” dall’autore. È questo il caso dei villain stessi. Che diventano piuttosto inconcludenti nelle loro azioni e in alcuni casi persino "patetici".
Il tutto condurrà purtroppo a un finale che è stato divisivo per tutti i fan di lunga data. Un finale che, seppur non orribile, risulta decisamente piatto e non degno del manga rivoluzionario e fantasioso che ha conquistato i lettori coi suoi primi capitoli. Dove ben poco è cambiato, i buchi di trama lasciati aperti sono molti e il protagonista, dopo aver affrontato pericoli e dilemmi interiori, si ritrova al punto di partenza del primo capitolo o quasi.
Come se l’autore stesso fosse rimasto schiacciato dal successo meritato, ma pressante al tempo stesso. Non riuscendo ne' a gestire né a completare la sua corsa fino al traguardo con la stessa marcia e rallentando proprio all’ultimo.
"My Hero Academia" resterà sempre nel cuore dei lettori (fra i quali il sottoscritto) come un’opera riuscita a metà. Che lascia purtroppo la nostalgia di un inizio scoppiettante, e di un proseguo che avrebbe potuto essere decisamente migliore, fino alla fine.
“Nato senza poteri, in un mondo di supereroi. Izuku Midoriya riceve dal suo idolo, All-Might, la sua possibilità di riscatto e di poter realizzare il proprio sogno. Frequentare l’accademia per aspiranti, giovani supereroi e diventare lui stesso un grande eroe.”
Con questa premessa nasce "My Hero Academia" la cui serializzazione, iniziata nel lontano 2014, presentò un’opera che aveva tutti i numeri per lasciare un’impronta nella storia dei manga.
Questo mondo colorato è concepito da Horikoshi per essere un inno ai comics americani dei supereroi, non dimenticando tuttavia di rimanere fedele alla cultura nipponica.
È su questa chimica, unita a una storia accattivante e ricca di azione, che si basa l’enorme successo di "My Hero Academia".
E benché vi siano anche molti cliché tipici dei battle shounen, in primis il protagonista, presentato come la quintessenza dell’eroe buono e generoso. La varietà dei personaggi, e l’universo ben strutturato, di una società basata sui superpoteri, hanno contribuito a stuzzicare la curiosità e il coinvolgimento emotivo di milioni di lettori in tutto il mondo.
La prima metà del manga ci regala un periodo d’oro. Dove tanto il protagonista, quanto i personaggi secondari, si confrontano sia con la vita scolastica che quella professionale degli eroi. Mescolando i toni leggeri sull’amicizia, l’adolescenza, lo studio e i sogni giovanili con la dura realtà della lotta al crimine. Per enfatizzare soprattutto l’ultimo aspetto, vengono introdotti anche i villains. Che fin da subito si guadagnano la loro fama di loschi figuri, pronti a gettare nel caos le vite di tutti.
In tutto questo si trovano i punti forti del manga che, dai primi volumi, si avvia in un graduale crescendo, verso tematiche più oscure e mature. Che fanno da sfondo alla vicenda dei protagonisti, e raggiungono il loro culmine verso la metà della storia.
Proprio a partire dalla seconda metà, qualcosa inizia tuttavia a funzionare meno. Nonostante la storia resti fedele ai suoi elementi originali, si può notare un calo nello storytelling da parte dell’autore.
Il maggior punto debole è soprattutto nell’orchestrazione di quello che avrebbe dovuto essere il gran finale. La cui organizzazione si perde in una storia assai meno audace e troppo lineare. Nella rappresentazione di quello che è un semplice braccio di ferro tra buoni e cattivi. Privo di un equilibrio e fatto di troppi estremi. Che proprio verso la fine smorzano le tematiche oscure al quale era approdato il manga, e archi narrativi certamente spettacolari nella sceneggiatura. Ma non molto utili appunto per un ulteriore sviluppo narrativo. Dal punto di vista dei personaggi assistiamo inoltre a una condizione di staticità, sopratutto per quanto riguarda i protagonisti. I quali, salvo eccezioni, non subiscono un notevole sviluppo nel corso della storia, rispetto alla loro prima apparizione. Altri personaggi invece vengono quasi “maltrattati” dall’autore. È questo il caso dei villain stessi. Che diventano piuttosto inconcludenti nelle loro azioni e in alcuni casi persino "patetici".
Il tutto condurrà purtroppo a un finale che è stato divisivo per tutti i fan di lunga data. Un finale che, seppur non orribile, risulta decisamente piatto e non degno del manga rivoluzionario e fantasioso che ha conquistato i lettori coi suoi primi capitoli. Dove ben poco è cambiato, i buchi di trama lasciati aperti sono molti e il protagonista, dopo aver affrontato pericoli e dilemmi interiori, si ritrova al punto di partenza del primo capitolo o quasi.
Come se l’autore stesso fosse rimasto schiacciato dal successo meritato, ma pressante al tempo stesso. Non riuscendo ne' a gestire né a completare la sua corsa fino al traguardo con la stessa marcia e rallentando proprio all’ultimo.
"My Hero Academia" resterà sempre nel cuore dei lettori (fra i quali il sottoscritto) come un’opera riuscita a metà. Che lascia purtroppo la nostalgia di un inizio scoppiettante, e di un proseguo che avrebbe potuto essere decisamente migliore, fino alla fine.
Sì, lo so, sono ancora al 19° volume e non sono in generale dell''opinione di scrivere una recensione per un manga che non ho ancora totalmente recuperato, ma lo sto adorando così tanto che non posso stare con le mani in mano.
Perciò farò una valutazione fino al punto a cui sono arrivato con la storia, molto probabilmente ne riscriverò un altra quando l'opera sarà finita e l'avrò recuperata del tutto. Non mi dilungherò troppo essendo un manga molto conosciuto e decisamente mainstream. Posso dare la mia semplice opinione dicendo le solite cose: "Boku no Hero Academia" è un semplicissimo shounen, con personaggi molto ben caratterizzati, con l'unica pecca di riciclare sempre le stesse idee e non dare un'enorme evoluzione alla storia. I disegni sono molto belli, anche se nei primi volumi sono coperti dalle centinaia di balloon presenti. Con l'avanzare dei volumi, i testi si alleggeriscono, lasciando spazio a una bella dose d'azione. Ma ora passo a valutare le singole saghe.
La saga iniziale (con il test d'entrata): un'ottima saga iniziale che riesce a catapultarci nel modo corretto in questo meraviglioso mondo popolato da supereroi, anche se è un po' banale e similissima a quella di altri shounen, voto 8. La prova di battaglia all'interno del palazzo: molto carina e satura d'adrenalina, cosa che mi ha spinto sempre più a recuperare i volumi seguenti. Nel manga rende molto meglio rispetto all'anime. Qui vengono introdotti i quirk di molti personaggi, voto 9. L'esercitazione allo USJ: saga moto bella, in cui vengono introdotti due villain, che ci accompagneranno per tutta la serie, e i nomu (non faccio spoiler), voto 9,25. La saga del festival sportivo: saga molto carina, ma un po' banale, molto simile a centinaia di altri tornei manga (quello di Shaman King, quello di Fairy Tail,quello di Dragonball, l'esame di Chunin, l'esame per diventare Hunter), perciò il mio voto è 8,75. La saga di Stain: questa saga non mi è piaciuta particolarmente, mi è sembrata assai noiosa, voto 7,75. Saga degli esami finali: saga carina ma priva d'alcunché, voto 7,50. Saga della foresta (compreso scontro AM e AFO, no spoiler): ho trovato questa saga una boccata d'aria fresca perché ha fatto risollevare la storia, ma la parte iniziale non mi è piaciuta, voto 7,75. La saga della licenza provvisoria: saga molto bella e piena d'azione, voto 8,25. La saga del festival (vol.19): ho letto solo la prima parte di questa saga, e per ora la trovo inutile, voto 7.
Personaggi (aspetto): do 9,5 per il semplice fatto che ogni personaggio ha un aspetto diverso che lo caratterizza molto bene;
Personaggi (caratterizzazione): in questo caso il voto è 7,25, perché molto personaggi si vedono una sola volta e non vengono più ripresi;
Trama: do 8 semplicemente perché le idee sono riciclate; villain-scuola-villain-scuola.
(Ho saltato la saga di Overhaul, voto 10)
Voto complessivo: 8,5.
Perciò farò una valutazione fino al punto a cui sono arrivato con la storia, molto probabilmente ne riscriverò un altra quando l'opera sarà finita e l'avrò recuperata del tutto. Non mi dilungherò troppo essendo un manga molto conosciuto e decisamente mainstream. Posso dare la mia semplice opinione dicendo le solite cose: "Boku no Hero Academia" è un semplicissimo shounen, con personaggi molto ben caratterizzati, con l'unica pecca di riciclare sempre le stesse idee e non dare un'enorme evoluzione alla storia. I disegni sono molto belli, anche se nei primi volumi sono coperti dalle centinaia di balloon presenti. Con l'avanzare dei volumi, i testi si alleggeriscono, lasciando spazio a una bella dose d'azione. Ma ora passo a valutare le singole saghe.
La saga iniziale (con il test d'entrata): un'ottima saga iniziale che riesce a catapultarci nel modo corretto in questo meraviglioso mondo popolato da supereroi, anche se è un po' banale e similissima a quella di altri shounen, voto 8. La prova di battaglia all'interno del palazzo: molto carina e satura d'adrenalina, cosa che mi ha spinto sempre più a recuperare i volumi seguenti. Nel manga rende molto meglio rispetto all'anime. Qui vengono introdotti i quirk di molti personaggi, voto 9. L'esercitazione allo USJ: saga moto bella, in cui vengono introdotti due villain, che ci accompagneranno per tutta la serie, e i nomu (non faccio spoiler), voto 9,25. La saga del festival sportivo: saga molto carina, ma un po' banale, molto simile a centinaia di altri tornei manga (quello di Shaman King, quello di Fairy Tail,quello di Dragonball, l'esame di Chunin, l'esame per diventare Hunter), perciò il mio voto è 8,75. La saga di Stain: questa saga non mi è piaciuta particolarmente, mi è sembrata assai noiosa, voto 7,75. Saga degli esami finali: saga carina ma priva d'alcunché, voto 7,50. Saga della foresta (compreso scontro AM e AFO, no spoiler): ho trovato questa saga una boccata d'aria fresca perché ha fatto risollevare la storia, ma la parte iniziale non mi è piaciuta, voto 7,75. La saga della licenza provvisoria: saga molto bella e piena d'azione, voto 8,25. La saga del festival (vol.19): ho letto solo la prima parte di questa saga, e per ora la trovo inutile, voto 7.
Personaggi (aspetto): do 9,5 per il semplice fatto che ogni personaggio ha un aspetto diverso che lo caratterizza molto bene;
Personaggi (caratterizzazione): in questo caso il voto è 7,25, perché molto personaggi si vedono una sola volta e non vengono più ripresi;
Trama: do 8 semplicemente perché le idee sono riciclate; villain-scuola-villain-scuola.
(Ho saltato la saga di Overhaul, voto 10)
Voto complessivo: 8,5.
"My Hero Academia" è un manga edito in Giappone dal 2014, che attualmente conta 24 volumi, tuttora in corso, l'autore è Kōhei Horikoshi, che si occupa sia dei disegni che della storia.
Iniziamo parlando della storia: all'inizio ci viene detto che questa è la storia di come il protagonista Izuku Midoriya (Deku) diventa il più grande degli eroi, diciamo che siamo sul classico per un'opera di genere Shonen.
La storia ci porta in una versione alternativa del Giappone contemporaneo, dove però la quasi totalità degli esseri umani ha dei poteri, chiamati "Quirk", questi poteri - se si hanno le licenze necessarie - possono essere usate contro il crimine (si diviene così “Heroes”), oppure in ambito lavorativo, o ancora, per soccorrere le persone durante le emergenze. Ovviamente ci sono anche i criminali (detti anche “Villains”) che usano i loro poteri per commettere reati, il compito degli Heroes è appunto fermare questi criminali.
Ma non tutta la popolazione ha dei poteri, esiste un esiguo numero di persone sprovvisto di speciali talenti, queste persone sono chiamate quirkless, tra questi troviamo il nostro protagonista Izuku Midoriya, lui vorrebbe diventare un Hero, e quindi andare al liceo "Yuei", la scuola più prestigiosa per gli Heroes (l'Harvard per i supereroi), ma non avendo poteri non può, per questo viene preso in giro e bullizzato dai suoi compagni, soprattutto da uno in particolare, ovvero Bakugo.
Il nostro protagonista Izuku ha l’abitudine di annotare su un quaderno molti appunti sui supereroi, infatti viene definito spesso un nerd o un otaku dei supereroi, e sa praticamente tutto di loro. Il suo supereroe preferito è All Might, il “number one hero”, considerato da tutti il simbolo della pace, uno dei motivi per cui il Giappone è un paese molto più sicuro rispetto agli altri.
Attenzione questa parte contiene lievi spoiler
Un giorno per un caso fortuito, Izuku e All Might si incontreranno e il primo scoprirà il segreto di quest'ultimo ovvero che,a causa di uno scontro particolarmente violento con un Villain parecchi anni prima, All Might subì una ferita permanente, perdette parte dello stomaco e degli organi respiratori, e da allora può usare il suo potere solo per un tempo esiguo, scaduto questo tempo, diventa una persona più debole e anche il suo aspetto cambia, diventando un uomo molto magro e rinsecchito, rispetto alla sua forma nota a tutti, estremamente muscolosa.
All Might rivela al nostro protagonista che anche se non ha poteri può diventare anche lui un Hero, dato che il potere di All Might può essere passato da una persona a un’altra, e All Might stesso, nato quirkless, ha ricevuto l’attuale potere da un’altra persona. Il nome di questo potere è "One For All".
Il nostro protagonista prima di poter ricevere il "One For All", dovrà fare un allenamento molto duro, dato che il suo corpo è troppo fragile per e non sopravviverebbe se ricevesse il potere subito; Izuku quindi si allenerà per diversi mesi, e dopo questo durissimo addestramento, riceverà il potere, ma i problemi non finiranno qui. Riuscire a controllare questo immenso potere si rivelerà più complicato del previsto, il nostro protagonista riuscirà per il rotto della cuffia a entrare nel il prestigioso liceo "Yuei", per sapere come continua l'opera dovrete comprare il manga.
Fine parte contenente spoiler
Passiamo ora a parlare del lato tecnico dell'opera: i disegni sono molto curati, sia per quanto riguarda i personaggi rappresentati, sia per quanto riguarda gli oggetti inanimati e gli sfondi, questo è sicuramente uno dei punti di forza dell'opera, anche i combattimenti sono ben disegnati.
Passiamo ora a parlare della caratterizzazione dei personaggi: questo lo ritengo un altro punto di forza dell'opera in questione, i personaggi sono rappresentati in un modo molto credibile, i loro sentimenti, le loro frustrazioni, le loro paure, sono assolutamente ben rappresentate e il loro carattere muta in modo credibile con gli avvenimenti che accadono loro. Devo dire che in oltre 20 volumi, non ho quasi mai trovato reazioni che ho giudicato eccessive o comunque troppo irrealistiche, né personaggi che ho reputato mal caratterizzati.
Per quanto riguarda la trama, come dicevo in precedenza, essa è una storia classica per uno Shonen, vediamo l'ascesa del protagonista, che ha un grande potere ma che non lo può utilizzare tutto subito, l'autore non ha mai fatto mistero di essersi ispirato a Naruto e di ammirare il maestro Kishimoto.
Ma ritengo però che ci siano elementi di novità in "My Hero Academia" rispetto ai classici Shonen, la società qui presente è molto realistica, ovvero dà un’idea verosimile come potrebbe essere il nostro mondo se ci fossero i super eroi, qui le battaglie hanno delle conseguenze, non solo per i personaggi coinvolti, esiste una opinione pubblica, esistono delle leggi, c'è il gradimento degli eroi, elementi che in genere non vengono considerati in uno Shonen.
Altri elemento diversi rispetto al classico Shonen, sono le battaglie e il potere, qui sono molto più giocate a livello strategico e meno spettacolari, le battaglie vengono rappresentate in modo molto ragionato, ci fanno vedere e ci spiegano le varie tecniche, i vari punti deboli e i vari punti di forza, tutto questo a scapito della spettacolarità, ma questo non vuole dire assolutamente che esse siano brutte, tutto il contrario.
Passiamo ora a parlare del potere, in genere negli Shonen il livello aumenta man mano che si va avanti, fino a raggiungere livelli assurdi, qui le cose non stanno proprio così, come prima cosa perché il nostro protagonista è già in grado di usare il 100% del suo potere (anche se con gravi effetti collaterali), e secondo perché qui è difficile parlare di potere in mono chiaro. Nel mondo di "My Hero Academia" ognuno ha un potere diverso da un altro, anche se alcuni possono essere simili; di conseguenza un potere forte contro un altro può essere debole contro un terzo, certo poi ci sono anche poteri forti (o deboli) in assoluto, ma questo significa che parlare di forza in modo assoluto è complicato, dato che uno molto forte, può essere messo K.O. anche con un quirk magari non molto forte.
In conclusione: parliamo di un manga molto ma molto interessante, probabilmente uno dei migliori Shonen degli ultimi 10/20 anni, alla pari con i mostri sacri del genere, che consiglio assolutamente, soprattutto ai fan del genere, e a tutti i fan di opere d'azione.
Voto finale: 8,5
Iniziamo parlando della storia: all'inizio ci viene detto che questa è la storia di come il protagonista Izuku Midoriya (Deku) diventa il più grande degli eroi, diciamo che siamo sul classico per un'opera di genere Shonen.
La storia ci porta in una versione alternativa del Giappone contemporaneo, dove però la quasi totalità degli esseri umani ha dei poteri, chiamati "Quirk", questi poteri - se si hanno le licenze necessarie - possono essere usate contro il crimine (si diviene così “Heroes”), oppure in ambito lavorativo, o ancora, per soccorrere le persone durante le emergenze. Ovviamente ci sono anche i criminali (detti anche “Villains”) che usano i loro poteri per commettere reati, il compito degli Heroes è appunto fermare questi criminali.
Ma non tutta la popolazione ha dei poteri, esiste un esiguo numero di persone sprovvisto di speciali talenti, queste persone sono chiamate quirkless, tra questi troviamo il nostro protagonista Izuku Midoriya, lui vorrebbe diventare un Hero, e quindi andare al liceo "Yuei", la scuola più prestigiosa per gli Heroes (l'Harvard per i supereroi), ma non avendo poteri non può, per questo viene preso in giro e bullizzato dai suoi compagni, soprattutto da uno in particolare, ovvero Bakugo.
Il nostro protagonista Izuku ha l’abitudine di annotare su un quaderno molti appunti sui supereroi, infatti viene definito spesso un nerd o un otaku dei supereroi, e sa praticamente tutto di loro. Il suo supereroe preferito è All Might, il “number one hero”, considerato da tutti il simbolo della pace, uno dei motivi per cui il Giappone è un paese molto più sicuro rispetto agli altri.
Attenzione questa parte contiene lievi spoiler
Un giorno per un caso fortuito, Izuku e All Might si incontreranno e il primo scoprirà il segreto di quest'ultimo ovvero che,a causa di uno scontro particolarmente violento con un Villain parecchi anni prima, All Might subì una ferita permanente, perdette parte dello stomaco e degli organi respiratori, e da allora può usare il suo potere solo per un tempo esiguo, scaduto questo tempo, diventa una persona più debole e anche il suo aspetto cambia, diventando un uomo molto magro e rinsecchito, rispetto alla sua forma nota a tutti, estremamente muscolosa.
All Might rivela al nostro protagonista che anche se non ha poteri può diventare anche lui un Hero, dato che il potere di All Might può essere passato da una persona a un’altra, e All Might stesso, nato quirkless, ha ricevuto l’attuale potere da un’altra persona. Il nome di questo potere è "One For All".
Il nostro protagonista prima di poter ricevere il "One For All", dovrà fare un allenamento molto duro, dato che il suo corpo è troppo fragile per e non sopravviverebbe se ricevesse il potere subito; Izuku quindi si allenerà per diversi mesi, e dopo questo durissimo addestramento, riceverà il potere, ma i problemi non finiranno qui. Riuscire a controllare questo immenso potere si rivelerà più complicato del previsto, il nostro protagonista riuscirà per il rotto della cuffia a entrare nel il prestigioso liceo "Yuei", per sapere come continua l'opera dovrete comprare il manga.
Fine parte contenente spoiler
Passiamo ora a parlare del lato tecnico dell'opera: i disegni sono molto curati, sia per quanto riguarda i personaggi rappresentati, sia per quanto riguarda gli oggetti inanimati e gli sfondi, questo è sicuramente uno dei punti di forza dell'opera, anche i combattimenti sono ben disegnati.
Passiamo ora a parlare della caratterizzazione dei personaggi: questo lo ritengo un altro punto di forza dell'opera in questione, i personaggi sono rappresentati in un modo molto credibile, i loro sentimenti, le loro frustrazioni, le loro paure, sono assolutamente ben rappresentate e il loro carattere muta in modo credibile con gli avvenimenti che accadono loro. Devo dire che in oltre 20 volumi, non ho quasi mai trovato reazioni che ho giudicato eccessive o comunque troppo irrealistiche, né personaggi che ho reputato mal caratterizzati.
Per quanto riguarda la trama, come dicevo in precedenza, essa è una storia classica per uno Shonen, vediamo l'ascesa del protagonista, che ha un grande potere ma che non lo può utilizzare tutto subito, l'autore non ha mai fatto mistero di essersi ispirato a Naruto e di ammirare il maestro Kishimoto.
Ma ritengo però che ci siano elementi di novità in "My Hero Academia" rispetto ai classici Shonen, la società qui presente è molto realistica, ovvero dà un’idea verosimile come potrebbe essere il nostro mondo se ci fossero i super eroi, qui le battaglie hanno delle conseguenze, non solo per i personaggi coinvolti, esiste una opinione pubblica, esistono delle leggi, c'è il gradimento degli eroi, elementi che in genere non vengono considerati in uno Shonen.
Altri elemento diversi rispetto al classico Shonen, sono le battaglie e il potere, qui sono molto più giocate a livello strategico e meno spettacolari, le battaglie vengono rappresentate in modo molto ragionato, ci fanno vedere e ci spiegano le varie tecniche, i vari punti deboli e i vari punti di forza, tutto questo a scapito della spettacolarità, ma questo non vuole dire assolutamente che esse siano brutte, tutto il contrario.
Passiamo ora a parlare del potere, in genere negli Shonen il livello aumenta man mano che si va avanti, fino a raggiungere livelli assurdi, qui le cose non stanno proprio così, come prima cosa perché il nostro protagonista è già in grado di usare il 100% del suo potere (anche se con gravi effetti collaterali), e secondo perché qui è difficile parlare di potere in mono chiaro. Nel mondo di "My Hero Academia" ognuno ha un potere diverso da un altro, anche se alcuni possono essere simili; di conseguenza un potere forte contro un altro può essere debole contro un terzo, certo poi ci sono anche poteri forti (o deboli) in assoluto, ma questo significa che parlare di forza in modo assoluto è complicato, dato che uno molto forte, può essere messo K.O. anche con un quirk magari non molto forte.
In conclusione: parliamo di un manga molto ma molto interessante, probabilmente uno dei migliori Shonen degli ultimi 10/20 anni, alla pari con i mostri sacri del genere, che consiglio assolutamente, soprattutto ai fan del genere, e a tutti i fan di opere d'azione.
Voto finale: 8,5
Boku no Hero Academia ha sfondato nel mondo dei manga nonostante le varie critiche che ha ricevuto. Il suo successo è dovuto, in gran parte, al suo genere e alla sua storia semplice e adatta ad ogni età. La trama infatti non è complessa, a tratti è addirittura prevedibile, ma si fa leggere volentieri grazie all'alternanza ben gestita fra momenti seri e di tensione, ad altri più leggeri e divertenti.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, penso che sia fatta molto bene, anche se non è curata nei minimi dettagli: infatti non c'è un approfondimento del profilo psicologico, così come manca una storia particolareggiata del passato di alcuni soggetti, problema sorto a causa della grande quantità di personaggi secondari che assumono molta importanza all'interno della storia, ma ciò non si verifica se si considerano i protagonisti e gli antagonisti. Certo, non si può dire che ogni singolo tratto dei personaggi principali sia perfettamente curato, ma penso che uno studio troppo profondo dei loro profili intaccherebbe la scorrevolezza della storia e abbasserebbe il livello di attenzione.
Il design di ogni singolo personaggio introdotto nella storia, dal protagonista al personaggio di sfondo che compare in una sola vignetta, è molto ben curato e mai banale, e ognuno ha il proprio stile unico che si differenzia da quello di tutti gli altri. Inoltre, esso combacia quasi sempre perfettamente con il carattere del personaggio.
Lo stile di disegno è molto particolareggiato, con dettagli curati, ma rimane comunque ben chiaro, avvicinandosi tanto a quello utilizzato nei fumetti americani. In realtà non ci somiglia molto, escludendo ovviamente le scene di combattimento (mai confusionarie e ben delineate), ma questo stile sembra quasi voluto, per dare maggior "enfasi" agli scontri. Anche il design di alcuni eroi sembra prendere spunto dai supereroi americani. Posso concludere dicendo che è un manga degno di essere letto e seguito, anche se il suo cammino sembra essere ancora lungo (punto a sfavore per gli amanti delle opere corte), e anche se forse non è il capolavoro del decennio.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, penso che sia fatta molto bene, anche se non è curata nei minimi dettagli: infatti non c'è un approfondimento del profilo psicologico, così come manca una storia particolareggiata del passato di alcuni soggetti, problema sorto a causa della grande quantità di personaggi secondari che assumono molta importanza all'interno della storia, ma ciò non si verifica se si considerano i protagonisti e gli antagonisti. Certo, non si può dire che ogni singolo tratto dei personaggi principali sia perfettamente curato, ma penso che uno studio troppo profondo dei loro profili intaccherebbe la scorrevolezza della storia e abbasserebbe il livello di attenzione.
Il design di ogni singolo personaggio introdotto nella storia, dal protagonista al personaggio di sfondo che compare in una sola vignetta, è molto ben curato e mai banale, e ognuno ha il proprio stile unico che si differenzia da quello di tutti gli altri. Inoltre, esso combacia quasi sempre perfettamente con il carattere del personaggio.
Lo stile di disegno è molto particolareggiato, con dettagli curati, ma rimane comunque ben chiaro, avvicinandosi tanto a quello utilizzato nei fumetti americani. In realtà non ci somiglia molto, escludendo ovviamente le scene di combattimento (mai confusionarie e ben delineate), ma questo stile sembra quasi voluto, per dare maggior "enfasi" agli scontri. Anche il design di alcuni eroi sembra prendere spunto dai supereroi americani. Posso concludere dicendo che è un manga degno di essere letto e seguito, anche se il suo cammino sembra essere ancora lungo (punto a sfavore per gli amanti delle opere corte), e anche se forse non è il capolavoro del decennio.
Si è presentato al mondo dei manga con il simpatico, ma neanche tanto, nomignolo di "sostituto" di Naruto. Ovvero il manga che, almeno in teoria, avrebbe dovuto sopperire alla prossima mancanza del giovane ninja. Ebbene, inizio con il dire che "Boku no Hero Academia", o "My Hero Academia" in Inglese, non ha niente a che fare con "Nauto". Non ci sono ninja e men che meno un ambientazione simile a questo suo fantomatico "predecessore". Tuttavia possono essere entrambe classificate come opere shounen commerciali, indirizzate a un pubblico prettamente giovanile, dunque. Il genere è quello di avventura con ambientazione scolastica e la presenza di numerosi superpoteri. Una bella base che offrirà una varia possibilità di sviluppi, sempre sotto il segno dell'azione.
Ebbene, in un mondo in cui ogni persona possiede dei particolari superpoteri, la crescita esponenziale di malviventi sempre più pericolosi richiede la necessità di forze dell'ordine all'avanguardia. Ma non ci saranno poliziotti, bensì degli eroi, anch'essi dotati di superpoteri che parteciperanno alla salvezza della città e del mondo.
In tutto ciò, però, esistono rari casi di esseri umani privi di potere. Midoriya, il protagonista, è proprio uno di questi esemplari. Il suo amore per i supereroi dovrà dunque scontrarsi con la crescente consapevolezza di non poter mai far parte di questi. Inoltre, a scuola, i compagni di classe incominceranno a schernirlo per questa sua mancanza, rendendolo così lo zimbello della scuola.
Una vita trascorsa nell'ombra? Midoriya non vuole arrendersi, ma tutto fa pensare che il suo fisico gracile non potrà far nulla contro gli strabilianti poteri dei suoi compagni. Ma, quando tutto sembra perduto, ecco che incontra per strada AllMight, il più grande supereroe in vita, che, una volta appurato l'ardente desiderio di rivalsa del ragazzo e il suo cuore nobile, gli fa un regalo incredibile: gli concede il suo potere.
Le questioni da discorrere sono molteplici, ma cercherò di comprimerle in poche righe. Innanzitutto la grande somiglianza tra questo manga e alcuni fumetti americani. Alcuni lo accusano di scarsa originalità, ma, secondo il sottoscritto, si tratta di una scelta voluta. Gli stessi disegni mostrano dei tratti particolari, marcati e curati nel dettaglio. Nel caso di AllMight, ad esempio, vogliono proprio rifarsi ai classici Superman e via dicendo.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, allora sono ancora una volta in disaccordo nei confronti di chi li accusa di scarsa profondità. E' vero che i loro caratteri potrebbero attenersi a un livello piuttosto superficiale, ma bisogna anche considerare che in una storia di tal tipo, concentrarsi maggiormente sullo studio psicologico, la snaturerebbe. "Boku no Hero Academia" vuole essere un manga semplice, ma comunque coinvolgente e dinamico dal punto di vista emotivo. Si punta molto sull'amicizia, sulla lealtà e su quei sentimenti che vanno per la maggiore in un opera a sfondo commerciale.
L'idea di creare una scuola di supereroi, seppur già vista in molti altri telefilm americani, dà l'opportunità al mangaka, Kouhei Horikoshi, di concentrarsi sulla crescita dei vari protagonisti, non solo in quanto a poteri, ma soprattutto da un punto di vista caratteriale. Midoriya in primis maturerà moltissimo nel corso dei capitoli, avviandosi così lungo la strada per diventare supereroe e uomo (metafora non proprio velata).
E dunque come valutare questo manga? Certamente in senso positivo. La lettura è scorrevole, e sebbene non ci sia una trama così complessa, gli sviluppi sono fluidi e dinamici. Bei colpi di scena e un continuo attaccamento ai vari protagonisti.
Voto finale: 7
Ebbene, in un mondo in cui ogni persona possiede dei particolari superpoteri, la crescita esponenziale di malviventi sempre più pericolosi richiede la necessità di forze dell'ordine all'avanguardia. Ma non ci saranno poliziotti, bensì degli eroi, anch'essi dotati di superpoteri che parteciperanno alla salvezza della città e del mondo.
In tutto ciò, però, esistono rari casi di esseri umani privi di potere. Midoriya, il protagonista, è proprio uno di questi esemplari. Il suo amore per i supereroi dovrà dunque scontrarsi con la crescente consapevolezza di non poter mai far parte di questi. Inoltre, a scuola, i compagni di classe incominceranno a schernirlo per questa sua mancanza, rendendolo così lo zimbello della scuola.
Una vita trascorsa nell'ombra? Midoriya non vuole arrendersi, ma tutto fa pensare che il suo fisico gracile non potrà far nulla contro gli strabilianti poteri dei suoi compagni. Ma, quando tutto sembra perduto, ecco che incontra per strada AllMight, il più grande supereroe in vita, che, una volta appurato l'ardente desiderio di rivalsa del ragazzo e il suo cuore nobile, gli fa un regalo incredibile: gli concede il suo potere.
Le questioni da discorrere sono molteplici, ma cercherò di comprimerle in poche righe. Innanzitutto la grande somiglianza tra questo manga e alcuni fumetti americani. Alcuni lo accusano di scarsa originalità, ma, secondo il sottoscritto, si tratta di una scelta voluta. Gli stessi disegni mostrano dei tratti particolari, marcati e curati nel dettaglio. Nel caso di AllMight, ad esempio, vogliono proprio rifarsi ai classici Superman e via dicendo.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, allora sono ancora una volta in disaccordo nei confronti di chi li accusa di scarsa profondità. E' vero che i loro caratteri potrebbero attenersi a un livello piuttosto superficiale, ma bisogna anche considerare che in una storia di tal tipo, concentrarsi maggiormente sullo studio psicologico, la snaturerebbe. "Boku no Hero Academia" vuole essere un manga semplice, ma comunque coinvolgente e dinamico dal punto di vista emotivo. Si punta molto sull'amicizia, sulla lealtà e su quei sentimenti che vanno per la maggiore in un opera a sfondo commerciale.
L'idea di creare una scuola di supereroi, seppur già vista in molti altri telefilm americani, dà l'opportunità al mangaka, Kouhei Horikoshi, di concentrarsi sulla crescita dei vari protagonisti, non solo in quanto a poteri, ma soprattutto da un punto di vista caratteriale. Midoriya in primis maturerà moltissimo nel corso dei capitoli, avviandosi così lungo la strada per diventare supereroe e uomo (metafora non proprio velata).
E dunque come valutare questo manga? Certamente in senso positivo. La lettura è scorrevole, e sebbene non ci sia una trama così complessa, gli sviluppi sono fluidi e dinamici. Bei colpi di scena e un continuo attaccamento ai vari protagonisti.
Voto finale: 7