Dungeon Food
“Mangiare è un privilegio riservato ai vivi.”
Questa semplice ma affascinante premessa è il cuore pulsante di Dungeon Food (Delicious in Dungeon), un manga che parte da una premessa apparentemente semplice per raccontare un mondo intero attraverso uno degli aspetti più spesso dati per scontati: il cibo.
La trama di base potrebbe sembrare lineare: un gruppo di avventurieri si addentra in un dungeon, costretto a sopravvivere nutrendosi dei mostri incontrati lungo il cammino. Tuttavia, ridurre Dungeon Food a questa descrizione sarebbe un’ingiustizia. Quella che si dipana davanti al lettore è infatti molto più di una semplice avventura culinaria: è un iceberg di narrazione stratificata, sorretto da una scrittura brillante e da uno dei migliori esempi di worldbuilding dai tempi di Fullmetal Alchemist.
Il mondo creato è vivo, complesso e stratificato: ogni mostro presente nel dungeon è parte integrante di un ecosistema più grande. Questo dettaglio dà al lettore la sensazione di trovarsi di fronte a un universo quasi reale, in cui nulla è lasciato al caso.
Un altro punto di forza dell’opera è la scrittura dei personaggi. Ogni membro del cast, dai protagonisti ai personaggi secondari, è caratterizzato con estrema cura. In particolare, il gruppo principale di avventurieri si distingue per la sua originalità. Non sono i classici "eroi fantasy", ma un party sopra le righe, lontano dagli stereotipi. Ciascuno di loro è caratterizzato da luci e ombre, con sfaccettature psicologiche che raramente ci si aspetterebbe in un'opera incentrata sul cibo.
il manga riesce a mescolare sapientemente comicità, momenti di riflessione e colpi di scena, regalando un’esperienza che scalda il cuore, fa ridere e sorprende al tempo stesso.
Se siete alla ricerca di un’opera che sappia combinare avventura, emozioni e una buona dose di ironia culinaria, Dungeon Food sarà sicuramente in grado di saziare il vostro appetito.
Questa semplice ma affascinante premessa è il cuore pulsante di Dungeon Food (Delicious in Dungeon), un manga che parte da una premessa apparentemente semplice per raccontare un mondo intero attraverso uno degli aspetti più spesso dati per scontati: il cibo.
La trama di base potrebbe sembrare lineare: un gruppo di avventurieri si addentra in un dungeon, costretto a sopravvivere nutrendosi dei mostri incontrati lungo il cammino. Tuttavia, ridurre Dungeon Food a questa descrizione sarebbe un’ingiustizia. Quella che si dipana davanti al lettore è infatti molto più di una semplice avventura culinaria: è un iceberg di narrazione stratificata, sorretto da una scrittura brillante e da uno dei migliori esempi di worldbuilding dai tempi di Fullmetal Alchemist.
Il mondo creato è vivo, complesso e stratificato: ogni mostro presente nel dungeon è parte integrante di un ecosistema più grande. Questo dettaglio dà al lettore la sensazione di trovarsi di fronte a un universo quasi reale, in cui nulla è lasciato al caso.
Un altro punto di forza dell’opera è la scrittura dei personaggi. Ogni membro del cast, dai protagonisti ai personaggi secondari, è caratterizzato con estrema cura. In particolare, il gruppo principale di avventurieri si distingue per la sua originalità. Non sono i classici "eroi fantasy", ma un party sopra le righe, lontano dagli stereotipi. Ciascuno di loro è caratterizzato da luci e ombre, con sfaccettature psicologiche che raramente ci si aspetterebbe in un'opera incentrata sul cibo.
il manga riesce a mescolare sapientemente comicità, momenti di riflessione e colpi di scena, regalando un’esperienza che scalda il cuore, fa ridere e sorprende al tempo stesso.
Se siete alla ricerca di un’opera che sappia combinare avventura, emozioni e una buona dose di ironia culinaria, Dungeon Food sarà sicuramente in grado di saziare il vostro appetito.
«Dungeon meshi» è un manga che segue un filone entrato molto di moda negli ultimi 10 anni, quello della cucina, come «Toriko» dà un twist alle cose, dato che si tratta di cucinare mostri, ma a differenza di quest'ultimo tutto avviene in un'ambientazione fantasy estremamente classica che soprattutto i fan di D&D potranno molto apprezzare.
Questo manga è una piccola gemma passata molto inosservata (probabilmente anche per la mancanza di una trasposizione animata). Il focus, ovviamente, è sulla cucina, i nostri avventurieri per sopravvivere si ritrovano costretti a mangiare qualunque cosa il dungeon offra loro, portandoli a sperimentazioni assurde e a cacciarsi in situazioni imprevedibili.
Nonostante questo focus sulla cucina, il mangaka riesce a confezionare perfettamente tra i capitoli una storia principale, azione, world build, storie personali, caratterizzazione dei personaggi e soprattutto commedia di grandissimo livello. La cucina e la caccia a gli ingredienti vengono usate proprio come collante per creare scene d'azione ma anche per raccontare le storie dei personaggi, dato che un piatto è spesso in grado di tirar fuori i sentimenti delle persone e di richiamare anche ricordi importanti.
A brillare è proprio il cast dei personaggi principali, e proprio il punto di maggior forza di questo manga, perfettamente bilanciato sia per quanto riguarda le razze (abbiamo l'umano, l'elfa, l'halfling, il nano e una beastkin) che per quanto riguarda il carattere; le interazioni tra il cast principale sono esilaranti e non annoiano mai, ma spesso sono anche piene di "cuore" dato che non mancano anche momenti emozionanti e pieni di feels. Sebbene ogni tanto ci sia qualche momento ripetitivo dato che, come detto, è sempre il tema della cucina che lega un po' tutto (quindi ci sono alcuni momenti che vanno a replicarsi, come in un piccolo rituale), l'autore sfrutta bene sia i punti di forza che le debolezze di ogni personaggio e quelli delle razze, e anche i vari mostri del dungeon per creare situazioni e dialoghi sempre diversi, mantenendo un ritmo narrativo veramente solido.
Dal punto di vista artistico il manga non fa gridare al miracolo, si nota spesso qualche mancanza specialmente negli sfondi, ma malgrado ciò penso che il mangaka faccia un ottimo lavoro con i personaggi e le loro espressioni, ma anche con il design estremamente classico, ma riuscito, dei mostri.
Concludendo consiglio veramente di dare una possibilità a questo manga, soprattutto a chi ci è passato sopra pensando si tratti "solo" di un manga di cucina, è opera sempre in grado di strappare una risata, con molto cuore e personaggi che si possono solo amare per come sono caratterizzati, uno dei migliori fantasy degli ultimi anni.
Questo manga è una piccola gemma passata molto inosservata (probabilmente anche per la mancanza di una trasposizione animata). Il focus, ovviamente, è sulla cucina, i nostri avventurieri per sopravvivere si ritrovano costretti a mangiare qualunque cosa il dungeon offra loro, portandoli a sperimentazioni assurde e a cacciarsi in situazioni imprevedibili.
Nonostante questo focus sulla cucina, il mangaka riesce a confezionare perfettamente tra i capitoli una storia principale, azione, world build, storie personali, caratterizzazione dei personaggi e soprattutto commedia di grandissimo livello. La cucina e la caccia a gli ingredienti vengono usate proprio come collante per creare scene d'azione ma anche per raccontare le storie dei personaggi, dato che un piatto è spesso in grado di tirar fuori i sentimenti delle persone e di richiamare anche ricordi importanti.
A brillare è proprio il cast dei personaggi principali, e proprio il punto di maggior forza di questo manga, perfettamente bilanciato sia per quanto riguarda le razze (abbiamo l'umano, l'elfa, l'halfling, il nano e una beastkin) che per quanto riguarda il carattere; le interazioni tra il cast principale sono esilaranti e non annoiano mai, ma spesso sono anche piene di "cuore" dato che non mancano anche momenti emozionanti e pieni di feels. Sebbene ogni tanto ci sia qualche momento ripetitivo dato che, come detto, è sempre il tema della cucina che lega un po' tutto (quindi ci sono alcuni momenti che vanno a replicarsi, come in un piccolo rituale), l'autore sfrutta bene sia i punti di forza che le debolezze di ogni personaggio e quelli delle razze, e anche i vari mostri del dungeon per creare situazioni e dialoghi sempre diversi, mantenendo un ritmo narrativo veramente solido.
Dal punto di vista artistico il manga non fa gridare al miracolo, si nota spesso qualche mancanza specialmente negli sfondi, ma malgrado ciò penso che il mangaka faccia un ottimo lavoro con i personaggi e le loro espressioni, ma anche con il design estremamente classico, ma riuscito, dei mostri.
Concludendo consiglio veramente di dare una possibilità a questo manga, soprattutto a chi ci è passato sopra pensando si tratti "solo" di un manga di cucina, è opera sempre in grado di strappare una risata, con molto cuore e personaggi che si possono solo amare per come sono caratterizzati, uno dei migliori fantasy degli ultimi anni.