Rikudo
Chiunque sia alla ricerca di un manga sportivo con temi particolarmente cupi e crudi allora troverà in Rikudo l'opera perfetta per lui.
Viene raccontata infatti la storia di Riku, che dopo la morte di suo padre e l'allontanamento dalla madre per problemi di droga viene convinto da un ex pugile yakuza a dedicarsi alla box nella vecchia palestra dove anche lui in passato si era allenato, Riku quindi conoscerà quanto sia difficile la boxe ma anche come questa sia una delle poche ragioni che lo portano ad andare avanti, quindi sin da piccolo, mentre si trova presso un istituto per chi ha perso i genitori, dedicherà anima e corpo per questo sport sotto la guida di Baba, insegnante severo e dai metodi brutali.
Seguiremo la sua storia e il suo evolversi sia come pugile che come essere umano, con tutte le sue difficoltà derivanti dalla difficile infanzia avuta, i tanti avversari che si troverà a sfidare, molti dei quali sembrano senza speranza di vittoria, fino ad arrivare a vette che da bambino non avrebbe mai potuto immaginare.
Una delle parti più riuscite sono sicuramente i combattimenti, premetto che non sono un grande esperto di questo sport ma mi sono sembrati sempre realistici (seppur con le esagerazioni tipiche che ti aspetti di trovare in un manga), dettagliati e ben realizzati dal mangaka, non aspettatevi super poteri ma colpi spettacolari, tattiche per arrivare alla vittoria e sacrificio per arrivare alla vittoria.
Molto ben riusciti sono anche i vari personaggi che Riku incontrerà e con cui si scontrerà, anche loro come il protagonista avranno ognuno il loro sviluppo e le loro difficoltà, tutte ben approfondite e uniche per il personaggio.
Infine il tratto grafico dell'opera, ammetto che sia particolare e molto indicato per l'opera, facendo trasparire la crudezza dei combattimenti e la pesantezza dei vari colpi sferrati dai pugili, qualche remora me la lascia il modo di disegnare le facce ma questi sono gusti prettamente personali, come detto vi troverete davanti anche a tavole stupende soprattutto durante i combattimenti.
Rikudo quì in Italia non sembra essere molto conosciuto e questo è un peccato, perchè un'opera del genere avrebbe meritato sicuramente molta più attenzione.
Viene raccontata infatti la storia di Riku, che dopo la morte di suo padre e l'allontanamento dalla madre per problemi di droga viene convinto da un ex pugile yakuza a dedicarsi alla box nella vecchia palestra dove anche lui in passato si era allenato, Riku quindi conoscerà quanto sia difficile la boxe ma anche come questa sia una delle poche ragioni che lo portano ad andare avanti, quindi sin da piccolo, mentre si trova presso un istituto per chi ha perso i genitori, dedicherà anima e corpo per questo sport sotto la guida di Baba, insegnante severo e dai metodi brutali.
Seguiremo la sua storia e il suo evolversi sia come pugile che come essere umano, con tutte le sue difficoltà derivanti dalla difficile infanzia avuta, i tanti avversari che si troverà a sfidare, molti dei quali sembrano senza speranza di vittoria, fino ad arrivare a vette che da bambino non avrebbe mai potuto immaginare.
Una delle parti più riuscite sono sicuramente i combattimenti, premetto che non sono un grande esperto di questo sport ma mi sono sembrati sempre realistici (seppur con le esagerazioni tipiche che ti aspetti di trovare in un manga), dettagliati e ben realizzati dal mangaka, non aspettatevi super poteri ma colpi spettacolari, tattiche per arrivare alla vittoria e sacrificio per arrivare alla vittoria.
Molto ben riusciti sono anche i vari personaggi che Riku incontrerà e con cui si scontrerà, anche loro come il protagonista avranno ognuno il loro sviluppo e le loro difficoltà, tutte ben approfondite e uniche per il personaggio.
Infine il tratto grafico dell'opera, ammetto che sia particolare e molto indicato per l'opera, facendo trasparire la crudezza dei combattimenti e la pesantezza dei vari colpi sferrati dai pugili, qualche remora me la lascia il modo di disegnare le facce ma questi sono gusti prettamente personali, come detto vi troverete davanti anche a tavole stupende soprattutto durante i combattimenti.
Rikudo quì in Italia non sembra essere molto conosciuto e questo è un peccato, perchè un'opera del genere avrebbe meritato sicuramente molta più attenzione.
“I pugni servono a restituire i colpi ricevuti”. Questa frase è uno dei principi fondamentali di questo manga, detta da uno dei personaggi principali, lo yakuza Takizawa. Il contenuto è crudo e questo per me è uno dei suoi principali punti di forza, ben reso anche dai combattimenti e dalle scene di allenamento che forniscono molti elementi tecnici e sono molto suggestivi. Quest’opera non si risolve nel solito cliché in cui tutto è possibile allenandosi molto e impegnandosi al massimo; non è la solita favoletta. Rende piuttosto consapevoli che l’unica cosa che si può fare per sopravvivere è combattere al meglio delle proprie capacità perché il mondo non è comprensivo e per questo anche mettendoci il massimo di sé stessi, se non si è forti non ce la si fa (un caso emblematico è quello di Tsuwabuki). La storia è molto bella e ricca di colpi di scena, con i risultati dei combattimenti sempre in bilico, oltre allo sviluppo delle altre vicende (perché non è solo una cronaca di combattimenti) mai scontato. I disegni dei volumetti sono dettagliati, lo stile del disegnatore è appropriato per il racconto, con molte sfumature e molte linee che conferiscono movimento e veridicità nei combattimenti, i quali sono anche abbastanza dettagliati dal punto di vista propriamente tecnico, come detto in precedenza. Il mio giudizio su questo manga è in generale molto positivo e lo consiglierei a tutti gli amanti dei Seinen.