Dosei Mansion
L'ho appena finito di leggere e già mi manca.
Mi mancano i personaggi, le loro gioie e i loro dolori.
Mi mancano i paesaggi, descritti in maniera talmente avvincente da poterci "entrare dentro" con tutto il corpo.
Mi manca lavare i vetri... ah è vero, non l'ho mai fatto, eppure sembra come se fosse la mia passione da sempre, talmente la storia riesce a coinvolgerti in ogni vicenda.
"Dosei Mansion" fa bene allo spirito, ti fa piangere di gioia, e sorridere amaramente.
Chi l'avrebbe mai detto che una storia incentrata su un lavavetri potesse essere così appassionante?
Voto: 8,5/10
Mi mancano i personaggi, le loro gioie e i loro dolori.
Mi mancano i paesaggi, descritti in maniera talmente avvincente da poterci "entrare dentro" con tutto il corpo.
Mi manca lavare i vetri... ah è vero, non l'ho mai fatto, eppure sembra come se fosse la mia passione da sempre, talmente la storia riesce a coinvolgerti in ogni vicenda.
"Dosei Mansion" fa bene allo spirito, ti fa piangere di gioia, e sorridere amaramente.
Chi l'avrebbe mai detto che una storia incentrata su un lavavetri potesse essere così appassionante?
Voto: 8,5/10
"Dosei Mansion" è uno slice of life dai toni dolci e amari che parla di persone diverse che vivono vite diverse, ambientato in un anello costruito intorno alla Terra, dopo che questa è diventata zona protetta. L'anello è suddiviso in tre piani: il superiore, medio e inferiore, dove vivono persone di ceto diverso a seconda del livello. Nel livello superiore vivono le persone più ricche che hanno accesso a tutti i livelli, hanno trattamenti di favore e una luce naturale che li fa vivere in buona salute, mentre in quello inferiore le persone non hanno acceso al livello superiore ma solo fino al medio, fanno lavori umili e vivono con luci artificiali che indeboliscono il loro sistema immunitario.
Il protagonista di questa storia è Mitsu, un ragazzo di sedici anni del livello inferiore, rimasto orfano dopo che suo padre ha avuto un incidente mentre lavorava come lavavetri all'esterno dell'anello. Appena finite le scuole, deciderà di diventare anche lui un lavavetri, così facendo vuole avvicinarsi di più a quel padre che nei suoi ricordi è solo una figura sfocata. Mitsu ha un carattere molto gentile e altruista, cerca di dare sempre il meglio di sé nel proprio lavoro. Il suo essere gentile con tutti farà modo che molte persone si affezionino a lui, soprattutto i clienti che molte volte si rivolgeranno a lui per chiedergli dei consigli o semplicemente per parlare. Questi suoi pregi sono anche i suoi difetti, infatti molte volte finirà per strafare senza pensare alle conseguenze, mentre altre volte, gli altri si approfitteranno della sua gentilezza e lui non sarà in grado di reagire, per colpa della sua insicurezza e i continui sensi di colpa.
Punto focale di questo manga è proprio il suo lavoro, il lavavetri, un lavoro più difficile di quello che sembri, per farlo al meglio ci vuole molta pratica, oltre che mettere a rischio le proprie vite per un guadagno non all'altezza. Nonostante questo, a Mitsu piace molto, il suo spirito altruista lo spingerà a dare il massimo e a perfezionarsi sempre di più e quando gli altri gli chiederanno, perché questo lavoro gli piaccia tanto, lui dirà che lo fa per le persone aldilà del vetro, nonostante siano i superficiali abitanti del livello superiore, tra i pochi che richiedo il servizio di lavavetri perché molto costoso e non tutti gli abitanti dell’anello possono permetterselo. Ma conoscendo le vite degli abitanti del livello superiore, potrebbero rivelarsi meno peggio di quello che sembrano?
I personaggi secondari hanno una buona caratterizzazione che li rende subito riconoscibili e realistici.
Le vicende di capitolo in capitolo si sposteranno anche tra i vari personaggi, colleghi e amici di Mitsu che abitano l’anello, dando uno sguardo a 360 gradi delle vite delle persone che abitano quest’anello. In contemporanea, ci sarà anche una piccola sottotrama che col proseguire dei volumi si farà sempre più seria e pericolosa, ma non voglio dirvi troppo su questo.
Il caratteristico tratto della Hiwaoka si sposa molto bene con le ambientazioni, ho apprezzato molto il suo stile così personale, i suoi personaggi sembrano delle piccole bambole e riesce a enfatizzare perfettamente i gesti e le personalità di ognuno. Mi è piaciuta molto anche la costruzione dei luoghi e i fondali di questo anello, davvero molto accurati. Si sente perfettamente la claustrofobia del livello inferiore, con tutti i palazzi popolari disegnati strettissimi fra di loro, come si sente un certo malessere a osservare le grandi case degli abitanti del livello superiore che hanno soffitti altissimi e sono per lo più vuoti all'interno.
Questo manga mi ha accompagnato per un annetto, ogni volume riusciva a staccarmi dalla realtà e a portarmi in quest’anello che da una parte mi rilassava e dall'altra mi faceva un po’ soffrire, alcuni personaggi sono rimasti nel mio cuore e ammetto che mi mancheranno. Nonostante gli slice of life siano fatti principalmente per farti entrare nella quotidianità di vari tipi di persone, nell'ultimo volume si rimane con il fiato sospeso fino all'ultima pagina e con i brividi a fior di pelle.
Il mio voto per quest’opera è 9, avrei continuato a leggere le vicende dell’anello ancora e ancora. Lo consiglio vivamente agli amanti dei seinen e degli slice of life, che di certo non rimarranno delusi.
Il protagonista di questa storia è Mitsu, un ragazzo di sedici anni del livello inferiore, rimasto orfano dopo che suo padre ha avuto un incidente mentre lavorava come lavavetri all'esterno dell'anello. Appena finite le scuole, deciderà di diventare anche lui un lavavetri, così facendo vuole avvicinarsi di più a quel padre che nei suoi ricordi è solo una figura sfocata. Mitsu ha un carattere molto gentile e altruista, cerca di dare sempre il meglio di sé nel proprio lavoro. Il suo essere gentile con tutti farà modo che molte persone si affezionino a lui, soprattutto i clienti che molte volte si rivolgeranno a lui per chiedergli dei consigli o semplicemente per parlare. Questi suoi pregi sono anche i suoi difetti, infatti molte volte finirà per strafare senza pensare alle conseguenze, mentre altre volte, gli altri si approfitteranno della sua gentilezza e lui non sarà in grado di reagire, per colpa della sua insicurezza e i continui sensi di colpa.
Punto focale di questo manga è proprio il suo lavoro, il lavavetri, un lavoro più difficile di quello che sembri, per farlo al meglio ci vuole molta pratica, oltre che mettere a rischio le proprie vite per un guadagno non all'altezza. Nonostante questo, a Mitsu piace molto, il suo spirito altruista lo spingerà a dare il massimo e a perfezionarsi sempre di più e quando gli altri gli chiederanno, perché questo lavoro gli piaccia tanto, lui dirà che lo fa per le persone aldilà del vetro, nonostante siano i superficiali abitanti del livello superiore, tra i pochi che richiedo il servizio di lavavetri perché molto costoso e non tutti gli abitanti dell’anello possono permetterselo. Ma conoscendo le vite degli abitanti del livello superiore, potrebbero rivelarsi meno peggio di quello che sembrano?
I personaggi secondari hanno una buona caratterizzazione che li rende subito riconoscibili e realistici.
Le vicende di capitolo in capitolo si sposteranno anche tra i vari personaggi, colleghi e amici di Mitsu che abitano l’anello, dando uno sguardo a 360 gradi delle vite delle persone che abitano quest’anello. In contemporanea, ci sarà anche una piccola sottotrama che col proseguire dei volumi si farà sempre più seria e pericolosa, ma non voglio dirvi troppo su questo.
Il caratteristico tratto della Hiwaoka si sposa molto bene con le ambientazioni, ho apprezzato molto il suo stile così personale, i suoi personaggi sembrano delle piccole bambole e riesce a enfatizzare perfettamente i gesti e le personalità di ognuno. Mi è piaciuta molto anche la costruzione dei luoghi e i fondali di questo anello, davvero molto accurati. Si sente perfettamente la claustrofobia del livello inferiore, con tutti i palazzi popolari disegnati strettissimi fra di loro, come si sente un certo malessere a osservare le grandi case degli abitanti del livello superiore che hanno soffitti altissimi e sono per lo più vuoti all'interno.
Questo manga mi ha accompagnato per un annetto, ogni volume riusciva a staccarmi dalla realtà e a portarmi in quest’anello che da una parte mi rilassava e dall'altra mi faceva un po’ soffrire, alcuni personaggi sono rimasti nel mio cuore e ammetto che mi mancheranno. Nonostante gli slice of life siano fatti principalmente per farti entrare nella quotidianità di vari tipi di persone, nell'ultimo volume si rimane con il fiato sospeso fino all'ultima pagina e con i brividi a fior di pelle.
Il mio voto per quest’opera è 9, avrei continuato a leggere le vicende dell’anello ancora e ancora. Lo consiglio vivamente agli amanti dei seinen e degli slice of life, che di certo non rimarranno delusi.
Ovvero “La Villa di Saturno” di Hisae Hiwaoka, nuova autrice portata per la prima volta in Italia da questa innovativa collana di manga di Bao Pubblishing (Aiken, che significa “Cane adorato”, riprendendo il logo canino della Bao).
Lo stile della Hiwaoka è molto particolare e kawaii: le teste dei personaggi sono molto, molto tondeggianti e i tratti facciali sono ridotti al minimo, ma non per questo i visi sono poco espressivi anzi, come avviene per le maschere del teatro Nō, l’espressività è data proprio dalla scarsità di linee e dalla caratterizzazione dei protagonisti mediante l’introspezione psicologica.
Siamo in un primo volume, è solo l’avvio della storia, ma già s’intuisce che l’ambientazione sci-fi è solo una scusa per una storia di sentimenti agrodolci. Mi ha colpito che si parli apertamente dell’abbandono del padre (non voglio fare spoiler).
Tutta la storia in sé mi sembra molto particolare con l’espediente dei lavavetri, che forse non si era mai visto e non so bene dove possa sfociare: è un mestiere pericoloso, perché bisogna stare appesi a grandi altezze e ci sono costanti rischi; ma simboleggia anche – forse – il guardare il mondo da fuori, come qualcosa di irraggiungibile. Stiamo infatti parlando di una società fortemente stratificata, in cui ci sono dei piani alti e dei piani inferiori che non godono quasi mai della luce naturale.
Un manga assolutamente da continuare!
Lo stile della Hiwaoka è molto particolare e kawaii: le teste dei personaggi sono molto, molto tondeggianti e i tratti facciali sono ridotti al minimo, ma non per questo i visi sono poco espressivi anzi, come avviene per le maschere del teatro Nō, l’espressività è data proprio dalla scarsità di linee e dalla caratterizzazione dei protagonisti mediante l’introspezione psicologica.
Siamo in un primo volume, è solo l’avvio della storia, ma già s’intuisce che l’ambientazione sci-fi è solo una scusa per una storia di sentimenti agrodolci. Mi ha colpito che si parli apertamente dell’abbandono del padre (non voglio fare spoiler).
Tutta la storia in sé mi sembra molto particolare con l’espediente dei lavavetri, che forse non si era mai visto e non so bene dove possa sfociare: è un mestiere pericoloso, perché bisogna stare appesi a grandi altezze e ci sono costanti rischi; ma simboleggia anche – forse – il guardare il mondo da fuori, come qualcosa di irraggiungibile. Stiamo infatti parlando di una società fortemente stratificata, in cui ci sono dei piani alti e dei piani inferiori che non godono quasi mai della luce naturale.
Un manga assolutamente da continuare!