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kirk

Volumi letti: 13/14 --- Voto 8
Tanto tempo fa avevo recensito un’opera di Makoto Mizuta intitolata "Out": era un’opera molto violenta e suscitava sensazioni forti. Quell’opera è ancora in corso e Mizuta ne è solo il disegnatore, però era interessato a dimostrare di essere un mangaka a pieno titolo, capace di dedicarsi a disegni e anche alla sceneggiatura, da questa sua volontà nasce un’altra opera tra le più quotate nell’universo fumettistico dell’Akita Shoten, un’opera di quelle che, quando esce, arriva in Top 20.
"Bouncer" (buttafuori) ha un pregio enorme: i disegni, puliti, pieni di personaggi che non si somigliano a vicenda e una storia carica di violenza. Come in "Out", e forse in misura anche maggiore, vediamo persone malate mentalmente, vediamo persone vittime (specie i bambini) che portano i segni della violenza che li cambierà per sempre. La violenza sui minori è un argomento spesso tabù nel mondo del fumetto e ciò rende improbabile la pubblicazione di "Bouncer" in Italia, alcune scene infatti sono molto forti, ma tutto l’impianto del fumetto è pieno di scene forti: arti mozzati, donne seviziate…

Infatti sebbene i protagonisti siano, in teoria, muscolosi buttafuori in realtà ci troviamo anche qui con una storia di yakuza e di malviventi e non solo delinquenti e teppisti. Ma troviamo anche degli spunti di riflessione intorno ad alcuni punti di svolta, tipo la storia dei B Data, ovvero come il possesso di informazioni riservate può permettere a un gruppo di ricattare mafia e dipartimenti governativi.
Un’altra cosa interessante riguarda i soldi: nel fumetto molti fanno della propria filosofia di vita l’ottenimento di soldi e degli agi connessi: ciò lo vediamo soprattutto in persone anziane che dovrebbero essere dunque più in linea con un sistema di vita improntato ai vecchi valori: risultano invece aviti, gretti e, sebbene violenti, deboli e a volte paurosi. Essendo un fumetto per giovani (è pubblicato su Young Champion) sembra chiaro che solo i giovani allenandosi e dimostrandosi intelligenti, forti e coraggiosi possono cambiare il mondo o comunque renderlo meno sporco pur applicando, e accettando, la violenza.

Il personaggio principale Joichiro Shishido è uno sbandato, senza studi e con la cattiva abitudine di picchiare chiunque veda compiere una cattiva azione, preso a botte da dei buttafuori è notato dal capo che intravede in lui un diamante grezzo.
Con la giusta motivazione inizia a sviluppare il fisico e la mente… Insomma Mizuta ruba il motto di Shonen Jump per creare un’opera basata sulla forza e sul sangue che scorre a fiotti.
Altro appunto positivo: ogni tanto ci sono dei consigli su come comportarsi in una rissa, come usare un coltello, come scappare in caso di necessità… ho già trovato fumetti che danno simili consigli, ma comunque risultano sempre utili. Meno utili sono alcune teorie pseudo mediche per spiegare l’eccezionale forza di alcuni individui e alcune spiegazioni forzate (sempre pseudo mediche) per far sembrare possibile che uomini ridotti a quasi morti si possano riprendere in fretta.

Voto: otto