Survival
Oggi giorno ci sono i più svariati fumetti di sopravvivenza, il titolo più famoso del genere è forse Battle Royale di Koshun Takami e Masayuki Taguchi (dove vediamo mescolarsi strategia e combattimenti per sopravvivere).
Negli anni settanta i titoli su questo argomento si differenziano parecchio da molti recenti.
Se vogliamo parlare di questo genere dobbiamo citare due opere: Violence Jack di Go Nagai, dove vediamo forti dosi di splatter uniti ad elementi fantastici, e Survival di Takao Saito.
Entrambi partono da un terremoto di scala immane per parlare dei sopravvissuti: in Nagai guidati da Violence Jack, le persone migliori (tipo i bambini) punteranno a creare una società nuova, in Saito la sfera è più individuale in quanto la società è spazzata via e rimangono pochi individui lontani gli uni dagli altri.
Satoru sopravvive e all’inizio l’autore ci fa vedere le primarie tecniche di sopravvivenza, come fare delle armi per cacciare e pescare, oppure come costruire una capanna… certo l’inizio vede pochi personaggi umani.
Poi ad un certo punto Satoru inizia a cercare la sua famiglia, trovando una varia umanità, caratterizzata ora da prevaricazione ora da compassione.
In un mondo malvagio non per forza bisogna divenire tali e alle trame di qualche cattivo (o incattivito) c’è chi mostra ancora buon cuore.
Nell’ambiente di questo manga io morire in fretta… però leggere questo fumetto può far venire qualche idea buona.
Non mi è comunque sembrata una buona idea il viaggio di Satoru che si poteva fermare in parecchi posti ed invece va avanti trovando sempre nuove difficoltà: ma ciò è la prova del successo del fumetto su Sunday. Se fosse durato meno di cinque volumi sarebbe stato un flop invece i lettori lo volevano veder durare. 22 volumi e un finale che spiazza, io credo voluto dall’autore e non per finire in fretta l’opera. Ricordo che Takao Saito è uno dei fondatori del gekiga e quindi aspettatevi
SPOILER un finale alla Ashita no Joe FINE SPOILER
I disegni mi piacciono: sono abbastanza realistici pur non arrivano ai livelli di Tetsuo Hara o Ryiochi Ikegami e l’intreccio della trama è ben fatto.
Direi che vale almeno un nove.
PS: Nel 2015 è uscito un remake di questo fumetto (non ad opera di Takao Saito) ed è durato 5 volumi.
Negli anni settanta i titoli su questo argomento si differenziano parecchio da molti recenti.
Se vogliamo parlare di questo genere dobbiamo citare due opere: Violence Jack di Go Nagai, dove vediamo forti dosi di splatter uniti ad elementi fantastici, e Survival di Takao Saito.
Entrambi partono da un terremoto di scala immane per parlare dei sopravvissuti: in Nagai guidati da Violence Jack, le persone migliori (tipo i bambini) punteranno a creare una società nuova, in Saito la sfera è più individuale in quanto la società è spazzata via e rimangono pochi individui lontani gli uni dagli altri.
Satoru sopravvive e all’inizio l’autore ci fa vedere le primarie tecniche di sopravvivenza, come fare delle armi per cacciare e pescare, oppure come costruire una capanna… certo l’inizio vede pochi personaggi umani.
Poi ad un certo punto Satoru inizia a cercare la sua famiglia, trovando una varia umanità, caratterizzata ora da prevaricazione ora da compassione.
In un mondo malvagio non per forza bisogna divenire tali e alle trame di qualche cattivo (o incattivito) c’è chi mostra ancora buon cuore.
Nell’ambiente di questo manga io morire in fretta… però leggere questo fumetto può far venire qualche idea buona.
Non mi è comunque sembrata una buona idea il viaggio di Satoru che si poteva fermare in parecchi posti ed invece va avanti trovando sempre nuove difficoltà: ma ciò è la prova del successo del fumetto su Sunday. Se fosse durato meno di cinque volumi sarebbe stato un flop invece i lettori lo volevano veder durare. 22 volumi e un finale che spiazza, io credo voluto dall’autore e non per finire in fretta l’opera. Ricordo che Takao Saito è uno dei fondatori del gekiga e quindi aspettatevi
SPOILER un finale alla Ashita no Joe FINE SPOILER
I disegni mi piacciono: sono abbastanza realistici pur non arrivano ai livelli di Tetsuo Hara o Ryiochi Ikegami e l’intreccio della trama è ben fatto.
Direi che vale almeno un nove.
PS: Nel 2015 è uscito un remake di questo fumetto (non ad opera di Takao Saito) ed è durato 5 volumi.