Natsuko no Sake
Di questo autore ho già recensito un’opera ma adesso per celbrare l’arrivo del suo Kosetsu Jeeg mi sforzerò di recensirne un’ altra cioè questo “Il sake di Natsuko”.
Innanzi tutto diciamo che come autore Akira Oze si è formato lavorando con maestri come Shotaro Ishinomori (la lettura di un fumetto del re del manga dirà in seguito Oze gli ha fatto capire cosa volesse fare nella vita) e Go Nagai.
Oze lavora con vari editori e pubblica su svariati magazine: con Hatsukoi Scandal vince il premio Shogakukan passato alla Kodansha pubblica nel 1988 questo seinen uscito su Morning: questa opera vede Oze parlare di qualcosa che lo appassiona, la vita delle piccole comunità agricole e il proseguire delle tradizioni.
Nella storia la ventenne Natsuko decide alla morte del fratello di dedicarsi al sogno di questi: creare il più buon sake del Giappone e per farlo si dedica al coltivare il riso biologico combattendo anche contro la maggior parte dei suoi compaesani che vorrebbe continuare ad usare pesticidi chimici.
La storia ha il difetto di essere troppo lineare in quanto come figlio di contadini so che passare da un prodotto all’altro (qui da un tipo di riso ad uno più pregiato) e da un tipo di metodo di coltivazione ad un altro può essere molto problematico.
Poi l’autore usa uno dei topoi usuali del fumetto: la protagonista vuole una cosa, trova un ostacolo ma il suo entusiasmo vincerà le avversità convincendo tutti a fare come vuole.
Per chi vuole invece imparare qualcosa sul sake di riso giapponese qui troverà citati un mucchio di tipi con specifiche tipo il tipo x ha tanti gradi, il tipo y ha tot alcool e viene mostrato come si fa il sake, si impara guardando Natsuko e i suoi uomini uno dei tanti metodi con la spiegazione di cosa si usa: riso, lievito ecc. e tutto questo senza annoiare.
Insomma penso che questo manga sia molto carino e i disegni sono nella media: lo stile di Oze non vi stupirà per essere bello o particolarmente dettagliato ma non vi troverete neanche davanti a brutti disegni o scelte di impaginazione “strane”.
Per quanto mi riguarda sento di poter dare a quest’opera un otto.
Innanzi tutto diciamo che come autore Akira Oze si è formato lavorando con maestri come Shotaro Ishinomori (la lettura di un fumetto del re del manga dirà in seguito Oze gli ha fatto capire cosa volesse fare nella vita) e Go Nagai.
Oze lavora con vari editori e pubblica su svariati magazine: con Hatsukoi Scandal vince il premio Shogakukan passato alla Kodansha pubblica nel 1988 questo seinen uscito su Morning: questa opera vede Oze parlare di qualcosa che lo appassiona, la vita delle piccole comunità agricole e il proseguire delle tradizioni.
Nella storia la ventenne Natsuko decide alla morte del fratello di dedicarsi al sogno di questi: creare il più buon sake del Giappone e per farlo si dedica al coltivare il riso biologico combattendo anche contro la maggior parte dei suoi compaesani che vorrebbe continuare ad usare pesticidi chimici.
La storia ha il difetto di essere troppo lineare in quanto come figlio di contadini so che passare da un prodotto all’altro (qui da un tipo di riso ad uno più pregiato) e da un tipo di metodo di coltivazione ad un altro può essere molto problematico.
Poi l’autore usa uno dei topoi usuali del fumetto: la protagonista vuole una cosa, trova un ostacolo ma il suo entusiasmo vincerà le avversità convincendo tutti a fare come vuole.
Per chi vuole invece imparare qualcosa sul sake di riso giapponese qui troverà citati un mucchio di tipi con specifiche tipo il tipo x ha tanti gradi, il tipo y ha tot alcool e viene mostrato come si fa il sake, si impara guardando Natsuko e i suoi uomini uno dei tanti metodi con la spiegazione di cosa si usa: riso, lievito ecc. e tutto questo senza annoiare.
Insomma penso che questo manga sia molto carino e i disegni sono nella media: lo stile di Oze non vi stupirà per essere bello o particolarmente dettagliato ma non vi troverete neanche davanti a brutti disegni o scelte di impaginazione “strane”.
Per quanto mi riguarda sento di poter dare a quest’opera un otto.