Jinzō Ningen 100
Di Daisuke Enoshima non avevo sentito parlare prima, ma diciamolo chiaro spesso mi succede con gli esordienti di Shonen Jump e diciamolo chiaramente, secondo me questo risultato (una mini serie di 36 episodi) non è da schifare. Il fatto è che essendo le serie di Jump perlopiù relative a manga di combattimento c’è una certa inflazione del genere e cimentarsi in un fumetto di questo tipo è sempre dura: può portare a centinaia di episodi ma anche alla chiusura in poche decine.
Ammetto che l’inizio non sembrava speciale ma vista anche la durata mi sbilancerò è darò a quest’opera prima un sei tirato tirato.
I disegni non sono particolarmente né belli né curati ma comunque l’opera è leggibile: i combattimenti migliorano col tempo e gli avversari dopo episodi dove il combattimento era solo fisico iniziano ad avere particolari poteri. Purtroppo se ciò migliora l’attrattiva del manga questa scelta si dimostra ritardataria e "Fabricant100" (questo il titolo inglese su Manga plus) non riesce ha recuperare delle posizioni.
Come ci insegnano su "Bakuman" Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, bisogna studiare per creare un manga. I battle shonen sono i manga più di successo ma un gag manga se ben fatto riesce a vivere di più. Pensate a "Witch Watch" che riesce ad ottenere più successo quando propone episodi demenziali piuttosto che negli ultimi episodi dove finalmente la trama ha una spinta grazie ad uno scontro fra buoni e cattivi.
Parlavo di cattivi perché mi è venuto in mente che in "Fabricant100" sono piuttosto piatti mentre con piccoli accorgimenti forse avrebbero potuto diventare più interessanti.
Insomma serie non bocciata ma di scarso spessore.
Ammetto che l’inizio non sembrava speciale ma vista anche la durata mi sbilancerò è darò a quest’opera prima un sei tirato tirato.
I disegni non sono particolarmente né belli né curati ma comunque l’opera è leggibile: i combattimenti migliorano col tempo e gli avversari dopo episodi dove il combattimento era solo fisico iniziano ad avere particolari poteri. Purtroppo se ciò migliora l’attrattiva del manga questa scelta si dimostra ritardataria e "Fabricant100" (questo il titolo inglese su Manga plus) non riesce ha recuperare delle posizioni.
Come ci insegnano su "Bakuman" Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, bisogna studiare per creare un manga. I battle shonen sono i manga più di successo ma un gag manga se ben fatto riesce a vivere di più. Pensate a "Witch Watch" che riesce ad ottenere più successo quando propone episodi demenziali piuttosto che negli ultimi episodi dove finalmente la trama ha una spinta grazie ad uno scontro fra buoni e cattivi.
Parlavo di cattivi perché mi è venuto in mente che in "Fabricant100" sono piuttosto piatti mentre con piccoli accorgimenti forse avrebbero potuto diventare più interessanti.
Insomma serie non bocciata ma di scarso spessore.