Il giocattolo dei bambini - Rossana
"Kodomo no Omocha" è in assoluto il mio manga preferito di sempre (secondo soltanto a "Nana" di Ai Yazawa), quindi non è facile per me essere obbiettivo per quanto riguarda l'opera creata dalla maestra Miho Obana, ma ci proverò comunque.
Il punto forte della trama - ricca di colpi di scena e mai banale - è sicuramente il mix di comico e drammatico giostrato perfettamente dall'autrice, un po' come i due protagonisti: la vivacissima Sana Kurata e il tenebroso Akito Hayama. Infatti, con l'andare avanti dei volumi, la tensione è talmente un crescendo che è impossibile per il lettore non interrompere la lettura per riprendere fiato. Allo stesso tempo, anche nei momenti più pesanti, non mancano i siparietti comici che in un modo o nell'altro riescono a strappare una risata, e a smorzare per un attimo l'atmosfera cupa.
Ecco, credo sia questa la cosa che più ho amato di Kodocha: il fatto che mi abbia strappato tante lacrime e allo stesso tempo tantissimi sorrisi! Quando una storia riesce a toccarti le corde dell'anima significa che ha riuscito nel suo intento.
"Never give up!" è il messaggio di fondo di tutto il manga, che insegna molte lezioni di vita. Dalle amicizie, all'amore, alle ferite che quest'ultimo può guarire, fino ad arrivare al perno portante: la crescita. Temi ancora attualissimi.
Un piccolo appunto che mi sento in dovere di aggiungere: nonostante i protagonisti siano dei bambini delle scuole elementari e poi medie, e nonostante l'opera sia stata serializzata su una rivista per piccoli (Ribon, di Shūeisha), secondo me non è adatta a chi è troppo giovane. Il manga affronta tematiche abbastanza forti e delicate - specialmente negli ultimi volumi - in grado di disturbare chi magari è troppo sensibile. Per questo, secondo me, sarebbe opportuno considerare "Kodocha" come un manga per adulti, o quanto meno adolescenti, in grado di capire a pieno tutte le scene delicate al suo interno.
Forse la sua unica pecca sta proprio in questo, sul fatto che verso il finale l'autrice abbia aggiunto troppa drammaticità in una sola volta. Ma non mi sento di dargli meno di dieci stelle, assolutissimamente meritate per questo caposaldo del genere shoujo.
Detto questo, mi sento di consigliare caldamente questo manga a chiunque. Una volta letto è impossibile non amarlo!
Il punto forte della trama - ricca di colpi di scena e mai banale - è sicuramente il mix di comico e drammatico giostrato perfettamente dall'autrice, un po' come i due protagonisti: la vivacissima Sana Kurata e il tenebroso Akito Hayama. Infatti, con l'andare avanti dei volumi, la tensione è talmente un crescendo che è impossibile per il lettore non interrompere la lettura per riprendere fiato. Allo stesso tempo, anche nei momenti più pesanti, non mancano i siparietti comici che in un modo o nell'altro riescono a strappare una risata, e a smorzare per un attimo l'atmosfera cupa.
Ecco, credo sia questa la cosa che più ho amato di Kodocha: il fatto che mi abbia strappato tante lacrime e allo stesso tempo tantissimi sorrisi! Quando una storia riesce a toccarti le corde dell'anima significa che ha riuscito nel suo intento.
"Never give up!" è il messaggio di fondo di tutto il manga, che insegna molte lezioni di vita. Dalle amicizie, all'amore, alle ferite che quest'ultimo può guarire, fino ad arrivare al perno portante: la crescita. Temi ancora attualissimi.
Un piccolo appunto che mi sento in dovere di aggiungere: nonostante i protagonisti siano dei bambini delle scuole elementari e poi medie, e nonostante l'opera sia stata serializzata su una rivista per piccoli (Ribon, di Shūeisha), secondo me non è adatta a chi è troppo giovane. Il manga affronta tematiche abbastanza forti e delicate - specialmente negli ultimi volumi - in grado di disturbare chi magari è troppo sensibile. Per questo, secondo me, sarebbe opportuno considerare "Kodocha" come un manga per adulti, o quanto meno adolescenti, in grado di capire a pieno tutte le scene delicate al suo interno.
Forse la sua unica pecca sta proprio in questo, sul fatto che verso il finale l'autrice abbia aggiunto troppa drammaticità in una sola volta. Ma non mi sento di dargli meno di dieci stelle, assolutissimamente meritate per questo caposaldo del genere shoujo.
Detto questo, mi sento di consigliare caldamente questo manga a chiunque. Una volta letto è impossibile non amarlo!
Ho da un paio di mesi terminato di leggere la nuova ristampa di questo manga, che si riconferma essere il mio preferito. Sinceramente mi risulta abbastanza difficile scrivere una recensione, in quanto lo trovo meraviglioso sotto ogni aspetto. Partiamo da tratto dei disegni, che, personalmente, amo: è molto chiaro e piacevole alla vista, mai confusionario. Il manga, anche trattando argomenti pesanti, non risulta mai tale, dando del preziosi insegnamenti sotto questo punto di vista. Nella nuova ristampa prodotta dalla Dynit, inoltre, possiamo trovare delle tavole colorate all'inizio ed alla fine del manga stesso, accompagnate, nell'ultimo numero, da una nota personale dell'autrice. Oltre questo la serie completa riporta tutti i colori dell'arcobaleno, in una raccolta di 7 volumi, il che è meraviglioso, a mio parere. La storia mi ha appassionata volume dopo volume, appena ne terminavo uno volevo subito iniziare il seguente, dovendo però aspettare un mese per la successiva pubblicazione. Mi ha sempre tenuta incollata alle pagine, finendo per farmi divorare ogni numero in una semplice mattinata: semplicemente l'ho amato.
In conclusione: lo consiglio a tutti, è veramente un manga ben strutturato, la cui storia non è mai noiosa, che da preziosi insegnamenti, ed il cui tratto di disegno è una gioia per gli occhi. Davvero consigliassimo.
In conclusione: lo consiglio a tutti, è veramente un manga ben strutturato, la cui storia non è mai noiosa, che da preziosi insegnamenti, ed il cui tratto di disegno è una gioia per gli occhi. Davvero consigliassimo.
Recensire il proprio manga preferito non è facile, perchè si ha sempre paura di non essere oggettivi. Sono un lettore di manga dal 2001 (vedevo gli anime già molto prima) e Kodocha è stato uno dei primi che ho letto. Nonostante gli anni e i manga che ho avuto l'occasione di leggere, nessuno è riuscito a entrarmi nel cuore più di questo. Dal momento che mi sono permesso di dare 10 come voto, voglio a tutti i costi motivare la mia scelta.
Miho Obana è un'autrice che riesce a unire comicità e drammaticità come non ho mai visto. Non solo alterna questi momenti, ma è anche in grado di fonderli in un unico contesto. Personalmente mi sono ritrovato a ridere più volte leggendo Kodocha, nonostante mi fossi commosso poco prima per qualcosa di triste, per poi tornare nella medesima condizione. Non penso sia da tutti riuscire a trasmettere al lettore emozioni di questo tipo, sembra quasi una manipolazione. Probabilmente ciò che ha reso le vicende e i personaggi così reali, è lo spirito con cui l'autrice ha affrontato l'opera nella sua stesura: questo lo si apprende dalle note, nelle quali più volte era turbata per i suoi stessi personaggi, col timore continuo che prendessero strade non decise da lei. Questo è ciò che accade quando dei personaggi sono così reali da sfuggire al tuo controllo di autore.
Non parlerò della trama generale, perché la conoscono tutti, piuttosto vorrei soffermarmi sulla figura della protagonista. La conosciamo come una bambina forte, la nostra Sana Kurata, idol crescente e attorniata da tante persone che le vogliono bene. Tuttavia l'autrice decide di demolire progressivamente questa sua fanciullezza: infatti col trascorrere del tempo Sana si ritrova in crisi in tutti i suoi rapporti più importanti, a partire dai suoi compagni di classe, proseguendo con Rei il suo manager e infine addirittura con sua madre. E' un crescendo che ha quasi del crudele, ma che contribuisce a toccare i temi più disparati e a creare personaggi complessi. Infatti i personaggi apparentemente divertenti, come la madre di Sana, scelgono in alcuni momenti di indossare delle maschere, proprio per celare il più possibile le proprie preoccupazioni e insicurezze o per trasmettere positività agli altri. In Kodocha uno dei messaggi più forti è proprio questo: sorridi alla vita e preoccupati dei problemi quando sarà il momento di farlo, è inutile entrare prima nel pallone. Lo stesso fa la protagonista. Solo molto più avanti infatti il lettore apprenderà che Sana non è solo quello che sembra, che la sua vita per come l’abbiamo conosciuta non è stata così casuale. Il tutto, la sua scelta di essere una idol ad esempio, ha fatto parte di un progetto più grande, ovvero ritrovare la sua vera madre biologica. Questa è una cosa che generalmente in un’opera non accade: il lettore infatti è abituato a conoscere il protagonista alla perfezione perché lo vede muoversi dall’inizio, senza preoccuparsi troppo del suo passato (che semmai viene raccontato quando la trama lo richiede). In Kodocha invece abbiamo una protagonista che insieme al suo backgrond ha nascosto grandi emozioni al lettore, il quale si ritrova poi spiazzato.
Fra i temi che sono affrontati in Kodocha vi è anche, oltre all’adozione e all’analisi completa della figura del genitore, il rifiuto da parte della propria famiglia, il senso di colpa per aver portato alla morte qualcuno a noi caro, la depressione che tutto ciò scaturisce e le conseguenze che tutto questo ha sulle persone che abbiamo intorno… perfino il desiderio del suicidio. Tutti questi elementi fanno riferimento principalmente al personaggio maschile principale Hayama Akito, il quale vive dei rapporti molto bruschi con i propri familiari. Un ragazzo incapace di vivere, che ha perso del tutto la voglia di farlo e che solo grazie a Sana poco per volta imparerà ad apprezzare la vita. Per poi aiutarla a sua volta, con i suoi modi, quando sarà il momento di farlo.
Con lo scorrere della trama vi saranno anche alcuni episodi di violenza, che sicuramente non rendono la lettura adatta al pubblico più giovane.
Non mancheranno ovviamente gli intrecci amorosi, si tratta pur sempre di uno shojo manga. Entreranno in scena personaggi coprotagonisti quasi concepiti per questo scopo, come Naozumi e Fuka.
Riguardo all’edizione italiana, Dynit ha fatto un lavoro tutto sommato più che dignitoso. Nulla da dire alla grafica, davvero bella, ma i materiali utilizzati non sono proprio il massimo. Le pagine sono piuttosto scure, di carta un po’ troppo ruvida e i volumi si scollano facilmente. Io ci faccio molta attenzione perché sono un collezionista perfezionista, ma essendo il mio manga preferito è ovviamente anche quello che rileggo più spesso e sto pensando di prendere una doppia copia per tutelarmi dai vari incidenti durante la lettura, qualora il manga andasse mai fuori catalogo.
I disegni dell’autrice sono indubbiamente molto particolareggiati, specie gli occhi e gli abiti. Sicuramente in giro si trovano autori più dotati, tuttavia io ritengo uno stile di disegno molto adatto alla storia, specie perché le espressioni sono davvero ben fatte. Se uno dovesse trovare il pelo nell’uovo forse sono disegni un po’ elementari se confrontati ad altri autori, ma comunque sono gradevoli e non ci sono problemi strutturali. Non darò 9 solo per i disegni insomma, che non saranno ai livelli delle Clamp, ma sono ben oltre il livello medio!
Miho Obana è un'autrice che riesce a unire comicità e drammaticità come non ho mai visto. Non solo alterna questi momenti, ma è anche in grado di fonderli in un unico contesto. Personalmente mi sono ritrovato a ridere più volte leggendo Kodocha, nonostante mi fossi commosso poco prima per qualcosa di triste, per poi tornare nella medesima condizione. Non penso sia da tutti riuscire a trasmettere al lettore emozioni di questo tipo, sembra quasi una manipolazione. Probabilmente ciò che ha reso le vicende e i personaggi così reali, è lo spirito con cui l'autrice ha affrontato l'opera nella sua stesura: questo lo si apprende dalle note, nelle quali più volte era turbata per i suoi stessi personaggi, col timore continuo che prendessero strade non decise da lei. Questo è ciò che accade quando dei personaggi sono così reali da sfuggire al tuo controllo di autore.
Non parlerò della trama generale, perché la conoscono tutti, piuttosto vorrei soffermarmi sulla figura della protagonista. La conosciamo come una bambina forte, la nostra Sana Kurata, idol crescente e attorniata da tante persone che le vogliono bene. Tuttavia l'autrice decide di demolire progressivamente questa sua fanciullezza: infatti col trascorrere del tempo Sana si ritrova in crisi in tutti i suoi rapporti più importanti, a partire dai suoi compagni di classe, proseguendo con Rei il suo manager e infine addirittura con sua madre. E' un crescendo che ha quasi del crudele, ma che contribuisce a toccare i temi più disparati e a creare personaggi complessi. Infatti i personaggi apparentemente divertenti, come la madre di Sana, scelgono in alcuni momenti di indossare delle maschere, proprio per celare il più possibile le proprie preoccupazioni e insicurezze o per trasmettere positività agli altri. In Kodocha uno dei messaggi più forti è proprio questo: sorridi alla vita e preoccupati dei problemi quando sarà il momento di farlo, è inutile entrare prima nel pallone. Lo stesso fa la protagonista. Solo molto più avanti infatti il lettore apprenderà che Sana non è solo quello che sembra, che la sua vita per come l’abbiamo conosciuta non è stata così casuale. Il tutto, la sua scelta di essere una idol ad esempio, ha fatto parte di un progetto più grande, ovvero ritrovare la sua vera madre biologica. Questa è una cosa che generalmente in un’opera non accade: il lettore infatti è abituato a conoscere il protagonista alla perfezione perché lo vede muoversi dall’inizio, senza preoccuparsi troppo del suo passato (che semmai viene raccontato quando la trama lo richiede). In Kodocha invece abbiamo una protagonista che insieme al suo backgrond ha nascosto grandi emozioni al lettore, il quale si ritrova poi spiazzato.
Fra i temi che sono affrontati in Kodocha vi è anche, oltre all’adozione e all’analisi completa della figura del genitore, il rifiuto da parte della propria famiglia, il senso di colpa per aver portato alla morte qualcuno a noi caro, la depressione che tutto ciò scaturisce e le conseguenze che tutto questo ha sulle persone che abbiamo intorno… perfino il desiderio del suicidio. Tutti questi elementi fanno riferimento principalmente al personaggio maschile principale Hayama Akito, il quale vive dei rapporti molto bruschi con i propri familiari. Un ragazzo incapace di vivere, che ha perso del tutto la voglia di farlo e che solo grazie a Sana poco per volta imparerà ad apprezzare la vita. Per poi aiutarla a sua volta, con i suoi modi, quando sarà il momento di farlo.
Con lo scorrere della trama vi saranno anche alcuni episodi di violenza, che sicuramente non rendono la lettura adatta al pubblico più giovane.
Non mancheranno ovviamente gli intrecci amorosi, si tratta pur sempre di uno shojo manga. Entreranno in scena personaggi coprotagonisti quasi concepiti per questo scopo, come Naozumi e Fuka.
Riguardo all’edizione italiana, Dynit ha fatto un lavoro tutto sommato più che dignitoso. Nulla da dire alla grafica, davvero bella, ma i materiali utilizzati non sono proprio il massimo. Le pagine sono piuttosto scure, di carta un po’ troppo ruvida e i volumi si scollano facilmente. Io ci faccio molta attenzione perché sono un collezionista perfezionista, ma essendo il mio manga preferito è ovviamente anche quello che rileggo più spesso e sto pensando di prendere una doppia copia per tutelarmi dai vari incidenti durante la lettura, qualora il manga andasse mai fuori catalogo.
I disegni dell’autrice sono indubbiamente molto particolareggiati, specie gli occhi e gli abiti. Sicuramente in giro si trovano autori più dotati, tuttavia io ritengo uno stile di disegno molto adatto alla storia, specie perché le espressioni sono davvero ben fatte. Se uno dovesse trovare il pelo nell’uovo forse sono disegni un po’ elementari se confrontati ad altri autori, ma comunque sono gradevoli e non ci sono problemi strutturali. Non darò 9 solo per i disegni insomma, che non saranno ai livelli delle Clamp, ma sono ben oltre il livello medio!
Uno dei più bei manga che abbia mai letto.
Pochi reggono il confronto coi personaggi di questa splendida opera che mi ha fatto conoscere la meravigliosa autrice Miho Obama.
La trama ruota principalmente intorno a Sana Kurata, una bambina delle elementari, che lavora già nel mondo del cinema come attrice, molto vivace, solare, con una potente energia positiva. Nella sua nuova classe il bullismo regna sovrano; i ragazzi, violenti, sfuggendo al controllo degli insegnanti, sono guidati da Akito Hayama. Un ragazzo problematico, aggressivo, con una forte aura di morte e distruzione. I due si scontrano, Sana si proclama paladina dell' "antianarchia" e cerca di fermare l'aggressività di Akito con ogni mezzo. Ben presto scaverà nell'ambiente familiare di Akito scoprendo che la sua vita non è affatto facile.
I personaggi sono straordinariamente caratterizzati e dettagliati. Vengono trattati vari temi come il difficile percorso di maturazione, il sottile e delicato rapporto genitori-figli e le conseguenze che ne derivano,i tradimenti, l'amicizia, l'abbandono, la scoperta dell'amore.
Tutto gestito in una trama ricca e piena di colpi di scena, che non stanca mai il lettore, e non è mai banale. Ho letto questo manga quando avevo 16 anni e l'ho riletto ora che ne ho 29 e lo trovo ancora attualissimo e, nonostante il titolo, riservato per un pubblico maturo.
I disegni sono particolari, nello stile dell'autrice: figure magre e molto statiche, lineamenti piatti e pose rigide, sembrano manichini a volte. Ma la varietà di espressione dei volti compensa diciamo la carenza fisica.
I disegni sono comunque molto dettagliati nell'abbigliamento, le acconciature, gli sfondi.
L'edizione Dynit è molto ben curata, con sovracopertina e buona qualità della stampa.
Il mio voto è 10 per la trama, fantastica, e con personaggi così interessanti e coinvolgenti, che ancora adesso, a distanza di anni, mi sono rimasti nel cuore.
Un manga sicuramente rivolto a un pubblico femminile, ma consiglio vivamente la lettura a chiunque, non solo alle amanti dello shojo.
Davvero Incantevole !!
Pochi reggono il confronto coi personaggi di questa splendida opera che mi ha fatto conoscere la meravigliosa autrice Miho Obama.
La trama ruota principalmente intorno a Sana Kurata, una bambina delle elementari, che lavora già nel mondo del cinema come attrice, molto vivace, solare, con una potente energia positiva. Nella sua nuova classe il bullismo regna sovrano; i ragazzi, violenti, sfuggendo al controllo degli insegnanti, sono guidati da Akito Hayama. Un ragazzo problematico, aggressivo, con una forte aura di morte e distruzione. I due si scontrano, Sana si proclama paladina dell' "antianarchia" e cerca di fermare l'aggressività di Akito con ogni mezzo. Ben presto scaverà nell'ambiente familiare di Akito scoprendo che la sua vita non è affatto facile.
I personaggi sono straordinariamente caratterizzati e dettagliati. Vengono trattati vari temi come il difficile percorso di maturazione, il sottile e delicato rapporto genitori-figli e le conseguenze che ne derivano,i tradimenti, l'amicizia, l'abbandono, la scoperta dell'amore.
Tutto gestito in una trama ricca e piena di colpi di scena, che non stanca mai il lettore, e non è mai banale. Ho letto questo manga quando avevo 16 anni e l'ho riletto ora che ne ho 29 e lo trovo ancora attualissimo e, nonostante il titolo, riservato per un pubblico maturo.
I disegni sono particolari, nello stile dell'autrice: figure magre e molto statiche, lineamenti piatti e pose rigide, sembrano manichini a volte. Ma la varietà di espressione dei volti compensa diciamo la carenza fisica.
I disegni sono comunque molto dettagliati nell'abbigliamento, le acconciature, gli sfondi.
L'edizione Dynit è molto ben curata, con sovracopertina e buona qualità della stampa.
Il mio voto è 10 per la trama, fantastica, e con personaggi così interessanti e coinvolgenti, che ancora adesso, a distanza di anni, mi sono rimasti nel cuore.
Un manga sicuramente rivolto a un pubblico femminile, ma consiglio vivamente la lettura a chiunque, non solo alle amanti dello shojo.
Davvero Incantevole !!
"Kodomo No Omocha", conosciuto anche come "Kodocha" mentre in Italia con il nome "il giocattolo dei bambini" oppure "Rossana" per la versione animata, è un manga scritto dalla mangaka Miho Obana.
"Kodocha" narra le avventure di una ragazzina di nome Sana. Lei è piuttosto popolare poiché lavora in tv ma nonostante ciò, essendo una bambina, frequenta le elementari come tutti i ragazzini della sua età. E' l'età dell'infanzia, delle elementari, alle prese con i primi amori le prime amicizie. Il manga segue le sue vicende e anche la sua crescita da ragazzina tutto pepe a una… (non faccio spoiler perciò mi fermo qui). Il manga è un capolavoro. Sia la narrazione che i disegni calzano a pennello. Piacevole, sentimentale, un po' romantico, frenetico ma anche pericoloso e drammatico a volte.
Quando ero piccolo ero solito vedere l'anime in tv. Mi era piaciuto molto. Confermo come il manga gli sia nettamente superiore. 1) L'anime contiene troppe censure. 2) Non ha un finale, si ferma due/tre volumi dalla fine vera e propria. E' godibile, divertente ma sicuramente fin troppo rimodellato per un pubblico piccino.
E' un manga che parla di bambini (poi crescono) che non è adatto ai bambini. Paradossalmente questo è un manga che forse e soprattutto adatto ai più grandi. Affronta temi di una certa importanza con gli occhi di un bambino. Cosa può fare un bambino di fronte tutto questo? Si lotta insieme e ci si fa forza l'uno con l'altro.
Questo manga regala molte lezioni di vita. Si parla d'amore, di una scuola che non funziona, delle ingiustizie, dell'amicizia, del fatto che ogni persona ha delle ferite che non aspettano altro di essere curate con l'amore, che una persona adulta scappa dai problemi, che un bambino può comportarsi in un determinato modo perché soffre e si giudica sempre troppo in fretta l'altro. Che bisogna rimanere uniti, e che le promesse si mantengono se lo si vuole davvero. Nemmeno la distanza fa paura quando ci si vuole bene. Per ultimo, ma non meno importante, che non bisogna essere dei veri genitori (genetici) per amare un bambino come se fosse vostro. Tutti temi ricorrenti. Soprattutto nel momento in cui sto scrivendo questa recensione: 24 marzo 2016.
ps. Vi è un continuo con alcuni speciali scritti recentemente dalla stessa mangaka e anche di un volume che parla di un film girato da Sana, accennato nella storia di "Kodomo".
Un manga che rimarrà sempre nel mio cuore. Invito chiunque a leggerlo.
"Kodocha" narra le avventure di una ragazzina di nome Sana. Lei è piuttosto popolare poiché lavora in tv ma nonostante ciò, essendo una bambina, frequenta le elementari come tutti i ragazzini della sua età. E' l'età dell'infanzia, delle elementari, alle prese con i primi amori le prime amicizie. Il manga segue le sue vicende e anche la sua crescita da ragazzina tutto pepe a una… (non faccio spoiler perciò mi fermo qui). Il manga è un capolavoro. Sia la narrazione che i disegni calzano a pennello. Piacevole, sentimentale, un po' romantico, frenetico ma anche pericoloso e drammatico a volte.
Quando ero piccolo ero solito vedere l'anime in tv. Mi era piaciuto molto. Confermo come il manga gli sia nettamente superiore. 1) L'anime contiene troppe censure. 2) Non ha un finale, si ferma due/tre volumi dalla fine vera e propria. E' godibile, divertente ma sicuramente fin troppo rimodellato per un pubblico piccino.
E' un manga che parla di bambini (poi crescono) che non è adatto ai bambini. Paradossalmente questo è un manga che forse e soprattutto adatto ai più grandi. Affronta temi di una certa importanza con gli occhi di un bambino. Cosa può fare un bambino di fronte tutto questo? Si lotta insieme e ci si fa forza l'uno con l'altro.
Questo manga regala molte lezioni di vita. Si parla d'amore, di una scuola che non funziona, delle ingiustizie, dell'amicizia, del fatto che ogni persona ha delle ferite che non aspettano altro di essere curate con l'amore, che una persona adulta scappa dai problemi, che un bambino può comportarsi in un determinato modo perché soffre e si giudica sempre troppo in fretta l'altro. Che bisogna rimanere uniti, e che le promesse si mantengono se lo si vuole davvero. Nemmeno la distanza fa paura quando ci si vuole bene. Per ultimo, ma non meno importante, che non bisogna essere dei veri genitori (genetici) per amare un bambino come se fosse vostro. Tutti temi ricorrenti. Soprattutto nel momento in cui sto scrivendo questa recensione: 24 marzo 2016.
ps. Vi è un continuo con alcuni speciali scritti recentemente dalla stessa mangaka e anche di un volume che parla di un film girato da Sana, accennato nella storia di "Kodomo".
Un manga che rimarrà sempre nel mio cuore. Invito chiunque a leggerlo.
I figli della generazione anni 90 sono cresciuti incollati allo schermo seguendo il vecchio programma pomeridiano di bimbumbam di cui "Rossana" o "Kodomo no Omocha" era parte integrante e fondamentale.
Bisogna dare un minimo di contesto prima di chiarire perché reputo quest'opera valida.
In primis ho letto il manga in tenera età e ai tempi trovavo l'opera divertente, attiva e piena di colpi di scena.
Con gli occhi di un teenager le cose parevano forse fin troppo fighe, perciò se avessi ancora quattordici anni darei a quest'opera un dieci pieno.
Però mi sono ritrovata a rileggere questo manga di recente ed essendo passati diversi anni ho un occhio più critico nei confronti della trama e dei suoi personaggi che ho imparato ad amare.
Non mi dilungherò sulla trama perché fondamentalmente è ben riassunta qui sopra, ma darò un opinione netta su alcune tematiche trattate nel manga.
L'amore. Lo shojo più popolare del Giappone è proprio "Kodomo no Omocha", forse perché all'epoca era originale e innovativo o forse perché trattava in maniera più approfondita tematiche spesso dure e psicologicamente lontane dal mondo dei bambini come li intendiamo oggi. I protagonisti si incontrano appunto da bambini, pargoli iperattivi e con poco sale in zucca. Nei primi volumi le situazioni al limite dell'assurdo sono la regola e la fluidità dei dialoghi e dei rapporti fra i personaggi tiene il lettore incollato alle pagine e lo fa anche divertire.
L'amore qui viene sviscerato e trattato in ogni sua forma: dall'amore materno a quello tra i banchi di scuola; viene mostrato in maniera molto buona.
La psicologia dei personaggi. La maturità dei personaggi non si sviluppa solo con gli anni ma anche con le tematiche affrontate nel corso del manga. Ovvio, da bambini delle elementari ad adolescenti in erba non si può certo pretendere che siano diventati degli adulti maturi e responsabili ma in Kodomo no Omocha c'è spazio anche per un po' di serietà e per della sana autocritica. I personaggi crescono, senza diventare per questo dei "perfettini".
Tematiche inappropriate. Oh, ecco la patata bollente! Tra i baci rubati, la voglia di diventare grandi in fretta, la depressione e molti sentimenti contraddittori, Kodomo no Omocha incarna la burrasca degli ormoni adolescenziali. Chi onestamente può dire di essere stato un quindicenne equilibrato e con la testa sulle spalle? ecco, bravi. Kodomo no Omocha è contraddittorio nella sua follia narrativa, è coinvolgente e divertente, ma spesso nel trattare temi psicologici che coinvolgono sentimenti seri e intricati come la depressione, l'amicizia e la famiglia si perde.
Per questo il finale del manga ha lasciato un po' tutti insoddisfatti e alquanto perplessi.
Ecco il punto, il contesto in cui ho letto il manga è molto diverso da quello odierno, rileggendolo mi sono accorta che non riesco più a digerire alcune scelte narrative un po' raffazzonate dell'autrice, per questo do un otto.
Trama: 8
Grafica anni 90 : 9
Personaggi: 10
Bisogna dare un minimo di contesto prima di chiarire perché reputo quest'opera valida.
In primis ho letto il manga in tenera età e ai tempi trovavo l'opera divertente, attiva e piena di colpi di scena.
Con gli occhi di un teenager le cose parevano forse fin troppo fighe, perciò se avessi ancora quattordici anni darei a quest'opera un dieci pieno.
Però mi sono ritrovata a rileggere questo manga di recente ed essendo passati diversi anni ho un occhio più critico nei confronti della trama e dei suoi personaggi che ho imparato ad amare.
Non mi dilungherò sulla trama perché fondamentalmente è ben riassunta qui sopra, ma darò un opinione netta su alcune tematiche trattate nel manga.
L'amore. Lo shojo più popolare del Giappone è proprio "Kodomo no Omocha", forse perché all'epoca era originale e innovativo o forse perché trattava in maniera più approfondita tematiche spesso dure e psicologicamente lontane dal mondo dei bambini come li intendiamo oggi. I protagonisti si incontrano appunto da bambini, pargoli iperattivi e con poco sale in zucca. Nei primi volumi le situazioni al limite dell'assurdo sono la regola e la fluidità dei dialoghi e dei rapporti fra i personaggi tiene il lettore incollato alle pagine e lo fa anche divertire.
L'amore qui viene sviscerato e trattato in ogni sua forma: dall'amore materno a quello tra i banchi di scuola; viene mostrato in maniera molto buona.
La psicologia dei personaggi. La maturità dei personaggi non si sviluppa solo con gli anni ma anche con le tematiche affrontate nel corso del manga. Ovvio, da bambini delle elementari ad adolescenti in erba non si può certo pretendere che siano diventati degli adulti maturi e responsabili ma in Kodomo no Omocha c'è spazio anche per un po' di serietà e per della sana autocritica. I personaggi crescono, senza diventare per questo dei "perfettini".
Tematiche inappropriate. Oh, ecco la patata bollente! Tra i baci rubati, la voglia di diventare grandi in fretta, la depressione e molti sentimenti contraddittori, Kodomo no Omocha incarna la burrasca degli ormoni adolescenziali. Chi onestamente può dire di essere stato un quindicenne equilibrato e con la testa sulle spalle? ecco, bravi. Kodomo no Omocha è contraddittorio nella sua follia narrativa, è coinvolgente e divertente, ma spesso nel trattare temi psicologici che coinvolgono sentimenti seri e intricati come la depressione, l'amicizia e la famiglia si perde.
Per questo il finale del manga ha lasciato un po' tutti insoddisfatti e alquanto perplessi.
Ecco il punto, il contesto in cui ho letto il manga è molto diverso da quello odierno, rileggendolo mi sono accorta che non riesco più a digerire alcune scelte narrative un po' raffazzonate dell'autrice, per questo do un otto.
Trama: 8
Grafica anni 90 : 9
Personaggi: 10
<b>ATTENZIONE: possibili spoiler</b>
È stata una fortuna riuscire a leggere questo manga, perché di questi tempi, data la sua enorme popolarità, causata in parte dall'anime e in parte dal fatto che sia uno dei pilastri del genere shoujo, è praticamente introvabile, ma torniamo alla recensione. Non mi metterò a spiegare la trama, perché ormai la conoscono tutti, e perché è possibile leggerla qui sopra, oltre che nelle altre recensioni, quindi eviterò.
I protagonisti sono caratterizzati perfettamente, e il loro rapporto riesce a svilupparsi in modo graduale e convincente. Anche i personaggi secondari hanno una loro psicologia ben definita e una storia spesso triste alle loro spalle.
Sì, perché questo manga tocca una valanga di temi diversi, quali il rapporto spesso travagliato che intercorre tra adulti e bambini, l'adozione, la morte di un genitore, il divorzio, il bullismo, il suicidio e tanti altri che mi hanno portata a pensare di non aver letto solo un manga, ma una sorta di "dizionario" della realtà. È come se, leggendolo, avessi indossato degli occhiali, che permettono un analisi ai raggi X del mondo dal punto di vista dei bambini, il che è stato un enorme azzardo, dato che al minimo passo falso, il manga sarebbe potuto cadere nel banale, divenendo un prodotto di bassa categoria. Invece la sensei Obana è riuscita a costruire e mantenere una storia seria, dolce e bella, condendola con quel pizzico di malinconia che andrà via via aumentando con il passare dei volumi, fino a raggiungere il culmine in alcune scene che, lo ammetto, mi hanno portata alle lacrime, e lo dico senza scherzi e senza vergogna.
Però lo so, difficile da credere, ma in questa perla dello shoujo vi è un "però": gli ultimi volumi.
Sebbene la fine vera e propria non sia poi tanto male, è ciò che viene prima che mi fa storcere il naso, però per parlarne come si deve, dovrò fare un'intera parte spoiler della recensione, quindi ci ritornerò dopo.
Infine il disegno che è qualcosa di meraviglioso. I tratti della maestra sono dolcissimi e gli occhi (quei maledettissimi occhi impossibili da disegnare!) conferiscono un'espressività speciale ad ogni personaggio.
In generale la maggior parte dei lettori e di quelli che hanno visto l'anime odiano il personaggio di Fuka, e sinceramente non ne capisco il motivo. D'accordo che non fa una bella cosa chiedendo ad Akito di diventare il suo ragazzo, ma lui, poteva rifiutare, no?
Anzi, trovo che sia uno dei personaggi più belli dell'opera, perché capisce ancor prima di quei due tonti dei protagonisti quali sentimenti nutrano l'uno per l'altra, difatti rinuncerà a lui senza creare problemi, a differenza di molti altri personaggi di altre opere che si comportano in modo simile, ma fanno molti più danni di lei, e alla fine sono molto più amati.
Come dicevo prima, purtroppo, questo manga ha una pecca più o meno significativa che è costituita dagli ultimi tre volumi circa, ovvero tutta la vicenda della malattia di Sana, che fa lo "sgambetto" all'intera opera, facendola cadere nella telenovela. Davvero poco originale! A prescindere dal fatto che esista o meno una malattia simile, e che quindi, sia un problema di vita reale, non mi è piaciuto per niente come l'hanno affrontata i personaggi, Sana e sua madre in primis. Leggendo, mi sono accorta di quanto ciò mi stesse facendo sviluppare una sorta di odio viscerale verso la protagonista, che, supportata dalla madre (va bene la preoccupazione per sua figlia, ma arrivare a costringere le altre persone ad assecondare in tutto e per tutto i capricci di Sana, di certo non l'avrebbe aiutata a migliorare, sopratutto contando che adesso la figlia è tutt'altro che una bambina piccola) sfodera un'infantilità che non aveva mostrato nemmeno quando era alle elementari mandando tutta la maturità mostrata sino allora a farsi benedire, non capendo, anzi non volendo capire che se Akito non sarebbe andato a Los Angeles, avrebbe compromesso irrimediabilmente il suo braccio, e di conseguenza anche il suo futuro. Fortunatamente però tutto si risolve per il meglio alla fine. Penso che questa pecca sia dovuta alla lunghezza dell'opera. Avendo già toccato con successo molti temi seri e importanti, la mangaka ha voluto provare anche a inserirci una malattia, che, di regola, serviva proprio a far conoscere ai lettori una Sana diversa da quella a cui eravamo abituati nei volumi precedenti.
A mio parere, tagliando l'intera questione della malattia, sarebbe stato un manga ancora più bello, e di sicuro si sarebbe beccato un bel 10 da parte mia.
Voto trama: 8
Voto personaggi: 9,5
Voto tavole: 10
È stata una fortuna riuscire a leggere questo manga, perché di questi tempi, data la sua enorme popolarità, causata in parte dall'anime e in parte dal fatto che sia uno dei pilastri del genere shoujo, è praticamente introvabile, ma torniamo alla recensione. Non mi metterò a spiegare la trama, perché ormai la conoscono tutti, e perché è possibile leggerla qui sopra, oltre che nelle altre recensioni, quindi eviterò.
I protagonisti sono caratterizzati perfettamente, e il loro rapporto riesce a svilupparsi in modo graduale e convincente. Anche i personaggi secondari hanno una loro psicologia ben definita e una storia spesso triste alle loro spalle.
Sì, perché questo manga tocca una valanga di temi diversi, quali il rapporto spesso travagliato che intercorre tra adulti e bambini, l'adozione, la morte di un genitore, il divorzio, il bullismo, il suicidio e tanti altri che mi hanno portata a pensare di non aver letto solo un manga, ma una sorta di "dizionario" della realtà. È come se, leggendolo, avessi indossato degli occhiali, che permettono un analisi ai raggi X del mondo dal punto di vista dei bambini, il che è stato un enorme azzardo, dato che al minimo passo falso, il manga sarebbe potuto cadere nel banale, divenendo un prodotto di bassa categoria. Invece la sensei Obana è riuscita a costruire e mantenere una storia seria, dolce e bella, condendola con quel pizzico di malinconia che andrà via via aumentando con il passare dei volumi, fino a raggiungere il culmine in alcune scene che, lo ammetto, mi hanno portata alle lacrime, e lo dico senza scherzi e senza vergogna.
Però lo so, difficile da credere, ma in questa perla dello shoujo vi è un "però": gli ultimi volumi.
Sebbene la fine vera e propria non sia poi tanto male, è ciò che viene prima che mi fa storcere il naso, però per parlarne come si deve, dovrò fare un'intera parte spoiler della recensione, quindi ci ritornerò dopo.
Infine il disegno che è qualcosa di meraviglioso. I tratti della maestra sono dolcissimi e gli occhi (quei maledettissimi occhi impossibili da disegnare!) conferiscono un'espressività speciale ad ogni personaggio.
In generale la maggior parte dei lettori e di quelli che hanno visto l'anime odiano il personaggio di Fuka, e sinceramente non ne capisco il motivo. D'accordo che non fa una bella cosa chiedendo ad Akito di diventare il suo ragazzo, ma lui, poteva rifiutare, no?
Anzi, trovo che sia uno dei personaggi più belli dell'opera, perché capisce ancor prima di quei due tonti dei protagonisti quali sentimenti nutrano l'uno per l'altra, difatti rinuncerà a lui senza creare problemi, a differenza di molti altri personaggi di altre opere che si comportano in modo simile, ma fanno molti più danni di lei, e alla fine sono molto più amati.
Come dicevo prima, purtroppo, questo manga ha una pecca più o meno significativa che è costituita dagli ultimi tre volumi circa, ovvero tutta la vicenda della malattia di Sana, che fa lo "sgambetto" all'intera opera, facendola cadere nella telenovela. Davvero poco originale! A prescindere dal fatto che esista o meno una malattia simile, e che quindi, sia un problema di vita reale, non mi è piaciuto per niente come l'hanno affrontata i personaggi, Sana e sua madre in primis. Leggendo, mi sono accorta di quanto ciò mi stesse facendo sviluppare una sorta di odio viscerale verso la protagonista, che, supportata dalla madre (va bene la preoccupazione per sua figlia, ma arrivare a costringere le altre persone ad assecondare in tutto e per tutto i capricci di Sana, di certo non l'avrebbe aiutata a migliorare, sopratutto contando che adesso la figlia è tutt'altro che una bambina piccola) sfodera un'infantilità che non aveva mostrato nemmeno quando era alle elementari mandando tutta la maturità mostrata sino allora a farsi benedire, non capendo, anzi non volendo capire che se Akito non sarebbe andato a Los Angeles, avrebbe compromesso irrimediabilmente il suo braccio, e di conseguenza anche il suo futuro. Fortunatamente però tutto si risolve per il meglio alla fine. Penso che questa pecca sia dovuta alla lunghezza dell'opera. Avendo già toccato con successo molti temi seri e importanti, la mangaka ha voluto provare anche a inserirci una malattia, che, di regola, serviva proprio a far conoscere ai lettori una Sana diversa da quella a cui eravamo abituati nei volumi precedenti.
A mio parere, tagliando l'intera questione della malattia, sarebbe stato un manga ancora più bello, e di sicuro si sarebbe beccato un bel 10 da parte mia.
Voto trama: 8
Voto personaggi: 9,5
Voto tavole: 10
Non so dire quando, ma da un po' di tempo si era insinuata nella mia mente questa domanda: perché non ho mai letto uno shōjo?
E' vero; non sono una ragazza e adesso non sono nemmeno più tanto giovincello, ma cosa avranno mai di così pericoloso per noi uomini questi shōjo?
Ed eccomi qui a recensirne uno. Per la prima volta ho valicato il fatidico confine e, non so se sia solo un caso, devo ammettere di non aver trovato nulla di tanto compromettente per noi maschietti. Certo i disegni sono quelli abbastanza caratteristici del genere, ma a parte questo le differenze con uno shōnen sentimentale non sono poi tanto abissali.
"Kodomo no Omocha", in Italia "Il giocattolo dei bambini - Rossana", nel panorama di manga per ragazze è sicuramente uno dei titoli più affermati e, a me che avevo bisogno di qualcosa che rappresentasse la categoria, andava più che bene per cominciare.
L'ossatura della trama è di quelle classicissime: la ragazza dalle notevoli capacità che si imbatte nel ragazzo problematico di turno. Non ci troviamo di fronte a nulla di originale, ma non per questo poco interessante. Questo manga è infatti un crescendo continuo di emozioni e dimostra sin dalle primissime battute una grande maturità di contenuti, approfonditi costantemente durante la narrazione. Il consiglio che posso darvi è di non fermarvi ai primi volumi dai quali è possibile solamente intuire le potenzialità dell'opera di Miho Obana.
La vita dei due protagonisti ci viene raccontata a partire dagli ultimi anni di elementari per mezzo di una narrazione che pare davvero rivolta ad un pubblico di bambini. Ho appena terminato la lettura di "Berserk" e devo ammettere che ho fatto una certa fatica ad andare avanti. Poi però qualcosa cambia, i bambini crescono e la qualità della narrazione assieme a loro, grazie ad un attenta analisi dell'autrice che di mostra una notevole abilità nel descrivere questo processo di maturazione; quell'esplosione che ad un certo punto, a chi prima e a chi dopo, capita ad ogni bambino, accompagnata dalle insicurezze e dalle paure del mondo degli adulti che si fanno sempre più tangibili.
I problemi di cuore descritti dall'autrice non sono solamente quelli tra innamorati, senza dubbio da non sottovalutare, ma sono assai più profondi, a volte così tanto da essere invisibili anche a chi ci è più vicino. Malesseri scacciati dalla ragione e relegati in un cantuccio recondito della mente, restando intrappolati per anni ed anni nel subconscio, sino a quando qualcosa si rompe, la barriera cede, e la personalità dell'individuo si sgretola.
Sono rimasto molto colpito dalla maturità di certi argomenti e dal fatto che la Obana non abbia avuto timore nel far virare la storia verso argomenti più drammatici. Così come nel decidere di regalarci una protagonista così umana: tanto forte e insieme tanto debole.
Volendo sintetizzare il concetto che sta alle fondamenta dell'opera, potrei dire che ognuno di noi ha bisogno di essere sorretto da qualcun altro e proprio nei momenti difficili, se non si ha qualcuno al proprio fianco, si perde la strada e rischiando di non riuscire a tornare più quelli di prima. Del resto anche l'amicizia è un tema notevolmente trattato e mai superficialmente.
La "maturità" dei bambini è un ulteriore aspetto trattato con grande acume; sembra un controsenso, ma è proprio così. Spesso gli adulti pensano che i più piccoli non comprendano o non siano in grado di affrontare certe situazioni, finendo per non accorgersi di quanto invece possano essere forti e consapevoli. Spesso gli immaturi sono proprio gli adulti.
In "Kodomo no Omocha" i bambini portano le cicatrici causate dalle colpe dei grandi e nonostante tutto, crescendo e sostenendosi vicendevolmente, riescono a comprenderle e a superarle. L'occhio vigile degli adulti è però sempre presente, ma sono sempre i "piccoli" a trovare la forza necessaria ad andare avanti.
La psicologia dei personaggi, la loro crescita e maturazione sono trattate in maniera davvero complessa e profonda. Parliamo di un'età assai difficile, ancor più per le ragazze, e la Obana non è mai banale nel ricordarcelo.
La scelta dei caratteri dei protagonisti è perfetta e decisamente funzionale alla storia, anche se forse si sente la mancanza di approfondimento di altri personaggi, che ancorché onnipresenti non godono di una efficace introspezione da parte dell'autrice.
I disegni sono abbastanza buoni e rendono bene le emozioni dei personaggi anche se spesso, nelle inquadrature molto ravvicinate, si fa davvero fatica a distinguerli.
"Kodomo no Omocha" è un manga ottimo, purtroppo i primi volumi risultano un po' troppo infantili e non riescono minimamente a reggere il confronto con gli ultimi. Probabilmente anche la Obana, con il progredire della storia, si è resa conto delle potenzialità che aveva la sua creazione ed ha corretto il tiro.
Il mio voto è 8.5.
E' vero; non sono una ragazza e adesso non sono nemmeno più tanto giovincello, ma cosa avranno mai di così pericoloso per noi uomini questi shōjo?
Ed eccomi qui a recensirne uno. Per la prima volta ho valicato il fatidico confine e, non so se sia solo un caso, devo ammettere di non aver trovato nulla di tanto compromettente per noi maschietti. Certo i disegni sono quelli abbastanza caratteristici del genere, ma a parte questo le differenze con uno shōnen sentimentale non sono poi tanto abissali.
"Kodomo no Omocha", in Italia "Il giocattolo dei bambini - Rossana", nel panorama di manga per ragazze è sicuramente uno dei titoli più affermati e, a me che avevo bisogno di qualcosa che rappresentasse la categoria, andava più che bene per cominciare.
L'ossatura della trama è di quelle classicissime: la ragazza dalle notevoli capacità che si imbatte nel ragazzo problematico di turno. Non ci troviamo di fronte a nulla di originale, ma non per questo poco interessante. Questo manga è infatti un crescendo continuo di emozioni e dimostra sin dalle primissime battute una grande maturità di contenuti, approfonditi costantemente durante la narrazione. Il consiglio che posso darvi è di non fermarvi ai primi volumi dai quali è possibile solamente intuire le potenzialità dell'opera di Miho Obana.
La vita dei due protagonisti ci viene raccontata a partire dagli ultimi anni di elementari per mezzo di una narrazione che pare davvero rivolta ad un pubblico di bambini. Ho appena terminato la lettura di "Berserk" e devo ammettere che ho fatto una certa fatica ad andare avanti. Poi però qualcosa cambia, i bambini crescono e la qualità della narrazione assieme a loro, grazie ad un attenta analisi dell'autrice che di mostra una notevole abilità nel descrivere questo processo di maturazione; quell'esplosione che ad un certo punto, a chi prima e a chi dopo, capita ad ogni bambino, accompagnata dalle insicurezze e dalle paure del mondo degli adulti che si fanno sempre più tangibili.
I problemi di cuore descritti dall'autrice non sono solamente quelli tra innamorati, senza dubbio da non sottovalutare, ma sono assai più profondi, a volte così tanto da essere invisibili anche a chi ci è più vicino. Malesseri scacciati dalla ragione e relegati in un cantuccio recondito della mente, restando intrappolati per anni ed anni nel subconscio, sino a quando qualcosa si rompe, la barriera cede, e la personalità dell'individuo si sgretola.
Sono rimasto molto colpito dalla maturità di certi argomenti e dal fatto che la Obana non abbia avuto timore nel far virare la storia verso argomenti più drammatici. Così come nel decidere di regalarci una protagonista così umana: tanto forte e insieme tanto debole.
Volendo sintetizzare il concetto che sta alle fondamenta dell'opera, potrei dire che ognuno di noi ha bisogno di essere sorretto da qualcun altro e proprio nei momenti difficili, se non si ha qualcuno al proprio fianco, si perde la strada e rischiando di non riuscire a tornare più quelli di prima. Del resto anche l'amicizia è un tema notevolmente trattato e mai superficialmente.
La "maturità" dei bambini è un ulteriore aspetto trattato con grande acume; sembra un controsenso, ma è proprio così. Spesso gli adulti pensano che i più piccoli non comprendano o non siano in grado di affrontare certe situazioni, finendo per non accorgersi di quanto invece possano essere forti e consapevoli. Spesso gli immaturi sono proprio gli adulti.
In "Kodomo no Omocha" i bambini portano le cicatrici causate dalle colpe dei grandi e nonostante tutto, crescendo e sostenendosi vicendevolmente, riescono a comprenderle e a superarle. L'occhio vigile degli adulti è però sempre presente, ma sono sempre i "piccoli" a trovare la forza necessaria ad andare avanti.
La psicologia dei personaggi, la loro crescita e maturazione sono trattate in maniera davvero complessa e profonda. Parliamo di un'età assai difficile, ancor più per le ragazze, e la Obana non è mai banale nel ricordarcelo.
La scelta dei caratteri dei protagonisti è perfetta e decisamente funzionale alla storia, anche se forse si sente la mancanza di approfondimento di altri personaggi, che ancorché onnipresenti non godono di una efficace introspezione da parte dell'autrice.
I disegni sono abbastanza buoni e rendono bene le emozioni dei personaggi anche se spesso, nelle inquadrature molto ravvicinate, si fa davvero fatica a distinguerli.
"Kodomo no Omocha" è un manga ottimo, purtroppo i primi volumi risultano un po' troppo infantili e non riescono minimamente a reggere il confronto con gli ultimi. Probabilmente anche la Obana, con il progredire della storia, si è resa conto delle potenzialità che aveva la sua creazione ed ha corretto il tiro.
Il mio voto è 8.5.
Lo lessi tanto tempo fa, quando mi dissero che era completamente diverso dall'anime e infatti così è stato.
Cominciamo dalla trama:
Sana Kurata (Rossana) è una bambina delle elementari che fin dalla tenera età ha intrapreso la carriera di attrice per scoprire chi fosse la sua vera mamma. Il suo più grande nemico è Akito Hayama (Eric), un teppistello che frequenta la sua classe e capeggia tutti i maschi facendoli commettere atti di bullismo nei confronti dei loro compagni e dei maestri. Qui Sana diventa l'eroina della scuola mettendo a tacere il suo rivale, scoprendo che ha una situazione difficile in famiglia (ormai tipico degli shoujo avere uno o più protagonisti con un passato complicato).
Non mi dilungo nello spiegare gli episodi perché ovviamente le loro avventure non sono finite qui, anzi proprio da questa rivalità nascerà una forte intesa che si tramuterà in amore.
La trama quindi non è mai sullo stesso piano, evolve man mano avanzano i volumi, e non è mai noiosa; essa si fa sempre più cruda e amara, e a discapito del titolo che potrebbe ingannare i lettori nel pensare che sia un manga demenziale e infantile, in realtà non lo è affatto: tratta tematiche pesanti e non proprio adatte a un pubblico immaturo, nonostante i protagonisti minorenni.
I personaggi sono bellissimi, sia nell'aspetto ma soprattutto nel carattere: ognuno di loro ha una spiccata personalità, unica e originale; anche chi sembra stupido o sempre allegro, nasconde una psicologia profonda e problemi non poco seri. Durante il corso dei 10 volumi evolvono e crescono, maturano e invecchiano, ma non perdono il loro spirito, la loro intraprendenza, la loro voglia di andare avanti.
Il tratto è molto leggero, i disegni sono davvero belli e puliti. Li adoro. Nonostante siano ancora dei bambini, la Obana li rende alquanto maturi dentro, e riesce a mostrarci ciò dai loro sguardi e dalle loro espressioni.
I corpi sono abbastanza in proporzione.
I volumi italiani editi dalla Dynit sono quasi perfetti, con la sovracopertina e il prezzo non c'è male. La carta è di buona qualità e piacevole al tatto.
Lo speciale "la villa dell'acqua", che nell'anime era il film girato da Sana e Naozumi Kamura (Charles) è stato davvero introspettivo e pieno di suspence! Naturalmente anche qui vi si mostra che i personaggi sono gli attori in questione e vi sono numerosi retroscena ed errori (proprio come in un vero film).
Nel complesso gli 11 volumi sono una piacevole lettura ma anche molto impegnativa e drammatica.
Lo consiglio a tutti.
Cominciamo dalla trama:
Sana Kurata (Rossana) è una bambina delle elementari che fin dalla tenera età ha intrapreso la carriera di attrice per scoprire chi fosse la sua vera mamma. Il suo più grande nemico è Akito Hayama (Eric), un teppistello che frequenta la sua classe e capeggia tutti i maschi facendoli commettere atti di bullismo nei confronti dei loro compagni e dei maestri. Qui Sana diventa l'eroina della scuola mettendo a tacere il suo rivale, scoprendo che ha una situazione difficile in famiglia (ormai tipico degli shoujo avere uno o più protagonisti con un passato complicato).
Non mi dilungo nello spiegare gli episodi perché ovviamente le loro avventure non sono finite qui, anzi proprio da questa rivalità nascerà una forte intesa che si tramuterà in amore.
La trama quindi non è mai sullo stesso piano, evolve man mano avanzano i volumi, e non è mai noiosa; essa si fa sempre più cruda e amara, e a discapito del titolo che potrebbe ingannare i lettori nel pensare che sia un manga demenziale e infantile, in realtà non lo è affatto: tratta tematiche pesanti e non proprio adatte a un pubblico immaturo, nonostante i protagonisti minorenni.
I personaggi sono bellissimi, sia nell'aspetto ma soprattutto nel carattere: ognuno di loro ha una spiccata personalità, unica e originale; anche chi sembra stupido o sempre allegro, nasconde una psicologia profonda e problemi non poco seri. Durante il corso dei 10 volumi evolvono e crescono, maturano e invecchiano, ma non perdono il loro spirito, la loro intraprendenza, la loro voglia di andare avanti.
Il tratto è molto leggero, i disegni sono davvero belli e puliti. Li adoro. Nonostante siano ancora dei bambini, la Obana li rende alquanto maturi dentro, e riesce a mostrarci ciò dai loro sguardi e dalle loro espressioni.
I corpi sono abbastanza in proporzione.
I volumi italiani editi dalla Dynit sono quasi perfetti, con la sovracopertina e il prezzo non c'è male. La carta è di buona qualità e piacevole al tatto.
Lo speciale "la villa dell'acqua", che nell'anime era il film girato da Sana e Naozumi Kamura (Charles) è stato davvero introspettivo e pieno di suspence! Naturalmente anche qui vi si mostra che i personaggi sono gli attori in questione e vi sono numerosi retroscena ed errori (proprio come in un vero film).
Nel complesso gli 11 volumi sono una piacevole lettura ma anche molto impegnativa e drammatica.
Lo consiglio a tutti.
Ho iniziato a leggere il manga Kodomo no Omocha, o il gioaccatolo dei bambini che dir si voglia, perchè da ragazzina ho guardato il cartone in tv. La storia, che partiva in maniera decisamente buffa, aveva una forza intrinseca che mi ha fatta attaccare allo schermo. Così è stato anche per i volumetti che mi sono ritrovata a comprare, nemmeno troppo tempo fa, in blocco.
Sana, con la sua allegria, anche se a volte finta, ci mette davanti a quella che è la vita di una giovane idol. Non è tutta rosa e fiori come uno potrebbe immaginare dall'esterno, anzi, è fatta di sacrifici e di lavoro duro. Forse troppo per una ragazzina che ancora va alle elementari (alle medie poco più avanti). Oltre a questo veniamo a conoscenza della famiglia della ragazzina, una madre single con un ex marito a caccia di soldi, e il caro Rei. Il trio è dei più strani che uno si possa immaginare ma, andando avanti nella lettura, tutti quanti verranno inquadrati con le luci e le ombre che li contraddistinguono a pieno.
Passando ai compagni di scuola, come non nominare Akito, Eric per chi fosse ancora attaccato al cartone, ragazzino pestifero a capo dei "bulli" nella classe delle elementari. Sotto quella scorza menefreghista c'è molto di più, la situazione a casa, la sua mancanza di un vero obiettivo. Tante cose che forgiano il carattere di un undicenne verso il puro uso della forza per vivere tranquillo. Lui si sfoga così ed è Sana a farlo cambiare, ma non da sola.
Un breve paragrafo se lo meritano anche i personaggi secondari, no non mi sono dimentica di Naozumi, che per quanto facciano da contorno, sono altrettanto importanti.
Il preside ad esempio, quel che sarà sarà (se non per un capello o tre a seconda se sia alle elementari o medie), si vede molto poco ma fa sempre quel qualche cosa in più che porta ad un nuovo livello la storia. Basti pensare che è lui che dice ad Akito della possibilità di iniziare a fare sport... Insomma, anche loro vengono caratterizzati come si deve.
Ed ecco i punti dolenti, almeno per quanto mi riguarda. I personaggi che meno sono riuscita ad amare in tutta questa collana.
Naozumi, ragazzo palesemente innamorato di Sana, arriva a mettersi in mezzo in quello che potrebbe essere un futuro lineare. Ma, ehi, senza di lui forse non sarebbe stata così interessante la vicenda. Però sono di parte e, per quanto ben caratterizzato e anche lui con i suoi problemi, proprio non mi è rimasto nel cuore.
Fuka, avvalendosi del fatto che è stata la prima ragazza baciata da Akito, si parla dell'asilo, prima lo detesta e poi cambia direzione. Lo ricordava in un modo, lo ritrova in un altro senza sapere che cos'è passato in mezzo. Insomma, diciamo che è il classico elemento che in queste storie si mette in mezzo davvero. Forse è uno dei personaggi che ho trovato meno riusciti.
La trama è ben strutturata, come detto prima parte in maniera fresca per poi, piano piano, svelarci i retroscena. Sono anche parecchi in verità. Per gli amanti del genere sarà una vera boccata d'aria fresca perchè, per quanto uno si aspetti il lieto fine dall'inizio, la marea di emozioni che ti sommerge leggendo tutta quanta la vicenda è ben grande e dilazionata nel tempo. Non ha un punto cruciale per cui poi tutto è in discesa, è un continuo andare su e giù. Riprende bene l'idea di una vita, un po' all'estremo, media.
Quello che posso dire è che lo consiglio moltissimo, a me ha lasciato veramente, veramente tanto. Ho cercato di evitare gli spoiler perchè la storia va goduta a pieno.
Personalmente, però, avrei alzato un po' l'età dei personaggi, ci sono alcuni discorsi che sembrano veramente troppo maturi fatti da ragazzini di 11/12 anni.
Sana, con la sua allegria, anche se a volte finta, ci mette davanti a quella che è la vita di una giovane idol. Non è tutta rosa e fiori come uno potrebbe immaginare dall'esterno, anzi, è fatta di sacrifici e di lavoro duro. Forse troppo per una ragazzina che ancora va alle elementari (alle medie poco più avanti). Oltre a questo veniamo a conoscenza della famiglia della ragazzina, una madre single con un ex marito a caccia di soldi, e il caro Rei. Il trio è dei più strani che uno si possa immaginare ma, andando avanti nella lettura, tutti quanti verranno inquadrati con le luci e le ombre che li contraddistinguono a pieno.
Passando ai compagni di scuola, come non nominare Akito, Eric per chi fosse ancora attaccato al cartone, ragazzino pestifero a capo dei "bulli" nella classe delle elementari. Sotto quella scorza menefreghista c'è molto di più, la situazione a casa, la sua mancanza di un vero obiettivo. Tante cose che forgiano il carattere di un undicenne verso il puro uso della forza per vivere tranquillo. Lui si sfoga così ed è Sana a farlo cambiare, ma non da sola.
Un breve paragrafo se lo meritano anche i personaggi secondari, no non mi sono dimentica di Naozumi, che per quanto facciano da contorno, sono altrettanto importanti.
Il preside ad esempio, quel che sarà sarà (se non per un capello o tre a seconda se sia alle elementari o medie), si vede molto poco ma fa sempre quel qualche cosa in più che porta ad un nuovo livello la storia. Basti pensare che è lui che dice ad Akito della possibilità di iniziare a fare sport... Insomma, anche loro vengono caratterizzati come si deve.
Ed ecco i punti dolenti, almeno per quanto mi riguarda. I personaggi che meno sono riuscita ad amare in tutta questa collana.
Naozumi, ragazzo palesemente innamorato di Sana, arriva a mettersi in mezzo in quello che potrebbe essere un futuro lineare. Ma, ehi, senza di lui forse non sarebbe stata così interessante la vicenda. Però sono di parte e, per quanto ben caratterizzato e anche lui con i suoi problemi, proprio non mi è rimasto nel cuore.
Fuka, avvalendosi del fatto che è stata la prima ragazza baciata da Akito, si parla dell'asilo, prima lo detesta e poi cambia direzione. Lo ricordava in un modo, lo ritrova in un altro senza sapere che cos'è passato in mezzo. Insomma, diciamo che è il classico elemento che in queste storie si mette in mezzo davvero. Forse è uno dei personaggi che ho trovato meno riusciti.
La trama è ben strutturata, come detto prima parte in maniera fresca per poi, piano piano, svelarci i retroscena. Sono anche parecchi in verità. Per gli amanti del genere sarà una vera boccata d'aria fresca perchè, per quanto uno si aspetti il lieto fine dall'inizio, la marea di emozioni che ti sommerge leggendo tutta quanta la vicenda è ben grande e dilazionata nel tempo. Non ha un punto cruciale per cui poi tutto è in discesa, è un continuo andare su e giù. Riprende bene l'idea di una vita, un po' all'estremo, media.
Quello che posso dire è che lo consiglio moltissimo, a me ha lasciato veramente, veramente tanto. Ho cercato di evitare gli spoiler perchè la storia va goduta a pieno.
Personalmente, però, avrei alzato un po' l'età dei personaggi, ci sono alcuni discorsi che sembrano veramente troppo maturi fatti da ragazzini di 11/12 anni.
Kodomo no Omocha, o Kodocha, com'è solita chiamare l'opera la mangaka Miho Obana, sua autrice, è la serie da cui è stata tratta la serie animata nota in Italia con il nome di Rossana.
Come spesso succede, però, le differenze tra la serie animata e i manga sono molti, ma in questo caso, quasi si potrebbe parlare di due opere completamente differenti.
I personaggi sono gli stessi, sebbene i nomi nell'anime siano stati cambiati radicalmente per renderli più vicini alla cultura occidentale. La protagonista dell'opera è Sana (che sarebbe Rossana), una giovane bambina di 12 anni famosa per la sua inguaribile allegria e per la sua promettente carriera da attrice.
Proprio come nell'anime, Sana è sempre sorridente e affronta tutto con il buonumore, quasi non si preoccupasse di nulla, ma avanzando nella storia si scoprirà che, dietro quel sorriso, sono nascoste molte cose.
Altro personaggio principale è Akito Hayama (l'Erik della serie animata), un ragazzo suo compagno di classe che, almeno all'apparenza, è l'opposto della piccola e allegra Sana. Akito, infatti, è un ragazzo tetro, chiuso, l'ispiratore di un gruppetto di bulli che ha instaurato nella classe di Sana un regime dittatoriale sul quale nemmeno la timida e inesperta maestra riesce a contrastare.
Proprio in questa situazione prende il via la storia, con Sana che decide di ribellarsi a tutto ciò, scontrandosi direttamente con Akito.
Partendo da questa semplice vicenda, la storia seguirà l'evoluzione di questi due personaggi, sempre più legati l'uno all'altro dal classico rapporto di amore-odio tipico di queste storie, affiancandosi a numerosi personaggi di vario spessore e caratterizzazione, ma senza mai scostarsi di molto dal nocciolo dell'opera.
Sì, perché, essenzialmente, l'opera tratta del difficile rapporto tra i due bambini, entrambi segnati da profonde difficoltà e problemi spesso troppo grandi per loro, ma che consentiranno loro di dimostrare la loro maturità spesso più sviluppata di quella degli adulti, spesso dipinti nell'opera come i veri bambini superficiali e incapaci.
Il tono dell'opera è sempre ilare e giocoso, condito da molti siparietti comici e interventi dell'autrice al limite del non-sense, ma dietro quest'apparente gioiosità e leggerezza, si nascondono risvolti cupi e tenebrosi, argomenti delicati e momenti di profonda sofferenza.
Proprio questa simbiosi tra allegria e tristezza, spensieratezza e maturità, rende da un lato l'opera unica nel suo genere, in grado di affrontare temi tutt'altro che semplici e leggeri con un tono canzonatorio, ma senza mai prenderle alla leggera.
D'altro canto, però, questo rende il tutto anche di difficile interpretazione, obbligando il lettore a impegnarsi a fondo nella lettura, per non finire sopraffatto dai tanti, forse troppi intermezzi comici della vicenda.
Tuttavia, sebbene questo grosso limite, l'opera riesce a dipingere con successo il modo di vedere la realtà dei bambini, le loro certezze che tutto quanto ruoti solo attorno a loro, il loro modo di ingigantire i problemi più semplici e di sminuire le vere difficoltà, il loro non prendersi mai troppo sul serio.
Solo negli ultimi volumi dell'opera, poco dopo la metà, si registra un marcato cambio di stile. La serietà comincia a prendere sempre più spazio tra le pagine, limitando i siparietti a quella che deve essere la loro funzione di semplici momenti di stacco, segnando una profonda maturazione anche dell'autrice stessa, che mostra finalmente tutte le sue capacità finora solo accennate, sebbene la storia non si stacchi molto dai soliti canoni del genere.
In sostanza, l'opera è meritevole di essere letta, soprattutto da un pubblico maturo, in grado di cogliere quelle sfumature nascoste nella trama, un pubblico che sappia chiudere un occhio sugli eccessi dell'autrice e su dei disegni non proprio impeccabili, tipici anch'essi del genere. Se affrontato con questo spirito, l'opera si rivelerà ben più di quella storia frivola che viene trasmessa dalla serie animata, mostrando qualche volta anche qualche piccolo spunto di riflessione.
Come spesso succede, però, le differenze tra la serie animata e i manga sono molti, ma in questo caso, quasi si potrebbe parlare di due opere completamente differenti.
I personaggi sono gli stessi, sebbene i nomi nell'anime siano stati cambiati radicalmente per renderli più vicini alla cultura occidentale. La protagonista dell'opera è Sana (che sarebbe Rossana), una giovane bambina di 12 anni famosa per la sua inguaribile allegria e per la sua promettente carriera da attrice.
Proprio come nell'anime, Sana è sempre sorridente e affronta tutto con il buonumore, quasi non si preoccupasse di nulla, ma avanzando nella storia si scoprirà che, dietro quel sorriso, sono nascoste molte cose.
Altro personaggio principale è Akito Hayama (l'Erik della serie animata), un ragazzo suo compagno di classe che, almeno all'apparenza, è l'opposto della piccola e allegra Sana. Akito, infatti, è un ragazzo tetro, chiuso, l'ispiratore di un gruppetto di bulli che ha instaurato nella classe di Sana un regime dittatoriale sul quale nemmeno la timida e inesperta maestra riesce a contrastare.
Proprio in questa situazione prende il via la storia, con Sana che decide di ribellarsi a tutto ciò, scontrandosi direttamente con Akito.
Partendo da questa semplice vicenda, la storia seguirà l'evoluzione di questi due personaggi, sempre più legati l'uno all'altro dal classico rapporto di amore-odio tipico di queste storie, affiancandosi a numerosi personaggi di vario spessore e caratterizzazione, ma senza mai scostarsi di molto dal nocciolo dell'opera.
Sì, perché, essenzialmente, l'opera tratta del difficile rapporto tra i due bambini, entrambi segnati da profonde difficoltà e problemi spesso troppo grandi per loro, ma che consentiranno loro di dimostrare la loro maturità spesso più sviluppata di quella degli adulti, spesso dipinti nell'opera come i veri bambini superficiali e incapaci.
Il tono dell'opera è sempre ilare e giocoso, condito da molti siparietti comici e interventi dell'autrice al limite del non-sense, ma dietro quest'apparente gioiosità e leggerezza, si nascondono risvolti cupi e tenebrosi, argomenti delicati e momenti di profonda sofferenza.
Proprio questa simbiosi tra allegria e tristezza, spensieratezza e maturità, rende da un lato l'opera unica nel suo genere, in grado di affrontare temi tutt'altro che semplici e leggeri con un tono canzonatorio, ma senza mai prenderle alla leggera.
D'altro canto, però, questo rende il tutto anche di difficile interpretazione, obbligando il lettore a impegnarsi a fondo nella lettura, per non finire sopraffatto dai tanti, forse troppi intermezzi comici della vicenda.
Tuttavia, sebbene questo grosso limite, l'opera riesce a dipingere con successo il modo di vedere la realtà dei bambini, le loro certezze che tutto quanto ruoti solo attorno a loro, il loro modo di ingigantire i problemi più semplici e di sminuire le vere difficoltà, il loro non prendersi mai troppo sul serio.
Solo negli ultimi volumi dell'opera, poco dopo la metà, si registra un marcato cambio di stile. La serietà comincia a prendere sempre più spazio tra le pagine, limitando i siparietti a quella che deve essere la loro funzione di semplici momenti di stacco, segnando una profonda maturazione anche dell'autrice stessa, che mostra finalmente tutte le sue capacità finora solo accennate, sebbene la storia non si stacchi molto dai soliti canoni del genere.
In sostanza, l'opera è meritevole di essere letta, soprattutto da un pubblico maturo, in grado di cogliere quelle sfumature nascoste nella trama, un pubblico che sappia chiudere un occhio sugli eccessi dell'autrice e su dei disegni non proprio impeccabili, tipici anch'essi del genere. Se affrontato con questo spirito, l'opera si rivelerà ben più di quella storia frivola che viene trasmessa dalla serie animata, mostrando qualche volta anche qualche piccolo spunto di riflessione.
Prima di spiegare il mio 7 in generale, volevo premettere che faccio anch'io parte del "fan club" di quelli che sono cresciuti con i cartoni di bim bum bam, quindi la mia voglia di leggere questo manga deriva principalmente dall'anime che vedevo alle elementari, e come seconda motivazione dai commenti e dai voti dati al manga da Animeclick.
Nel vedere molti 10 e dal fatto che nei "manga top ten di sempre" era sempre nelle prime postazioni questo mi ha spinto con grande ottimismo a leggerlo tutto sapendo che avrei fatto centro.
Ebbene, non nascondo una certa delusione, ho finito da poco la lettura e sento ancora l'amaro in bocca. Ad essere sincero già prima di comprarlo il titolo non mi entusiasmava tanto, in quanto trentenne ho altri gusti, poi sapendo che era un shoujo, quindi principalmente per le ragazze, storcevo ancora di più il naso. Ma non volevo fare il solito bacchettone che mette dei paletti mentali, forte anche come ripeto delle recensioni positive lette prima della mia e quindi l'ho comprato senza esitazione.
Il mio voto 7 lo spiego velocemente: i disegni non sono il massimo, ma questo già lo sapevo, infatti i personaggi sono molto semplici in cui la mangaka usa quanto basta d'inchiostro per far capire che una persona è viva. Nelle tavole il pressapochismo dilaga: per far capire che una persona soffre, basta qualche lacrimuccia agli occhi e si passa oltre.
Ma la cosa che mi ha fatto letteralmente sclerare è la quantità di frasi che ciascun personaggio dice, e scritte pure in modo disordinato; era più facile scrivere un libro illustrato, spero che con questa battuta abbia reso l'idea. Non ho mai visto una cosa così!
Per leggere alcune frasi devi ruotare letteralmente la pagina su se stessa, e se fosse solo qualche frase potrebbe risultare anche simpatica l'idea, ma tutti i 10 volumi così no però!
Poi il sassolino che mi devo togliere è la storia innaturale, per carità i sentimenti che ti fa suscitare il manga sono sinceri, qualche lacrima è scappata pure a me e forse è anche per quello il motivo del 7, ma a mente lucida per dei bambini di 12 anni i temi che affrontano sono forti e i pensieri, le osservazioni e le conclusioni che traggono sono troppo oltre la loro età, stona leggere quello che dicono. Se ti paragoni a loro a 12 anni ti accorgi subito che è tutto bello ma poco realistico, mentre se era ambientato alle superiori tutto era plausibile.
Con questo concludo la mia recensione dicendo che purtroppo questo manga, per me, è un po' troppo sopravvalutato, mentre altri che stanno sotto dovrebbero prendere il suo posto.
Nel vedere molti 10 e dal fatto che nei "manga top ten di sempre" era sempre nelle prime postazioni questo mi ha spinto con grande ottimismo a leggerlo tutto sapendo che avrei fatto centro.
Ebbene, non nascondo una certa delusione, ho finito da poco la lettura e sento ancora l'amaro in bocca. Ad essere sincero già prima di comprarlo il titolo non mi entusiasmava tanto, in quanto trentenne ho altri gusti, poi sapendo che era un shoujo, quindi principalmente per le ragazze, storcevo ancora di più il naso. Ma non volevo fare il solito bacchettone che mette dei paletti mentali, forte anche come ripeto delle recensioni positive lette prima della mia e quindi l'ho comprato senza esitazione.
Il mio voto 7 lo spiego velocemente: i disegni non sono il massimo, ma questo già lo sapevo, infatti i personaggi sono molto semplici in cui la mangaka usa quanto basta d'inchiostro per far capire che una persona è viva. Nelle tavole il pressapochismo dilaga: per far capire che una persona soffre, basta qualche lacrimuccia agli occhi e si passa oltre.
Ma la cosa che mi ha fatto letteralmente sclerare è la quantità di frasi che ciascun personaggio dice, e scritte pure in modo disordinato; era più facile scrivere un libro illustrato, spero che con questa battuta abbia reso l'idea. Non ho mai visto una cosa così!
Per leggere alcune frasi devi ruotare letteralmente la pagina su se stessa, e se fosse solo qualche frase potrebbe risultare anche simpatica l'idea, ma tutti i 10 volumi così no però!
Poi il sassolino che mi devo togliere è la storia innaturale, per carità i sentimenti che ti fa suscitare il manga sono sinceri, qualche lacrima è scappata pure a me e forse è anche per quello il motivo del 7, ma a mente lucida per dei bambini di 12 anni i temi che affrontano sono forti e i pensieri, le osservazioni e le conclusioni che traggono sono troppo oltre la loro età, stona leggere quello che dicono. Se ti paragoni a loro a 12 anni ti accorgi subito che è tutto bello ma poco realistico, mentre se era ambientato alle superiori tutto era plausibile.
Con questo concludo la mia recensione dicendo che purtroppo questo manga, per me, è un po' troppo sopravvalutato, mentre altri che stanno sotto dovrebbero prendere il suo posto.
Kodomo No Omocha (il giocattolo dei bambini) è stato il primo manga che ho letto. La mia opinione? È semplicemente un capolavoro! La mangaka, Miho Obana, è riuscita ad alternare perfettamente momenti di ironia ad altri decisamente più seri e maturi. Non solo, in questi 10 volumi è riuscita a racchiudere la crescita dei protagonisti, descrivendoci ogni loro sensazione attraverso i disegni e i dialoghi, raccontandoci come, giorno dopo giorno, Sana e gli altri affrontano la loro vita e il loro destino.
A prima vista può sembrare un manga per bambini, ma contiene messaggi molto profondi, che sono in grado di far riflettere e che non sono esattamente adatti a dei ragazzini sotto i 12 anni circa (mia opinione, ovviamente). Inoltre il manga è decisamente diverso dall'anime. Da un certo punto in poi, non c'è più paragone. Sono due storie completamente differenti, che prendono sbocchi diversi. L'anime (non so se lo ricordate), poi, ha avuto un finale piuttosto scioccante e che ha lasciato con il classico amaro in bocca. Il manga, come ho già detto, è completamente diverso. Il finale, secondo me, è molto commovente e degno di un manga di questo tipo. La Sensei Obana ci ha donato un mondo diverso da esplorare e da conoscere... Per quel che mi riguarda, mi ha regalato emozioni fortissime e mi ha lasciato una traccia nel cuore che credo non svanirà mai.
Sana è una giovane attrice, che alterna la vita di tutti i giorni al suo lavoro. Akito è un suo compagno di classe, che crea molto scompiglio durante la lezione e che capeggia tutti i maschi della sezione. Il suo comportamento è freddo e brusco, in netta contrapposizione a quello di Sana, che invece è allegro, vivace e spensierato. C'è una valida ragione dietro al carattere così intrattabile del ragazzo (ma sarebbe spoiler!).
In seguito ad alcuni avvenimenti, i due "nemici" diventeranno, pian piano, due confidenti. Sana conterà sul sostegno di Akito, e viceversa, in molte situazioni, tanto che il loro legame si rafforzerà. Ovviamente il loro percorso non sarà facile, anzi, sarà irto di ostacoli da superare e di montagne di problemi da affrontare.. Ce la faranno, insieme? Beh, il motto di Sana è... Never give up!
A prima vista può sembrare un manga per bambini, ma contiene messaggi molto profondi, che sono in grado di far riflettere e che non sono esattamente adatti a dei ragazzini sotto i 12 anni circa (mia opinione, ovviamente). Inoltre il manga è decisamente diverso dall'anime. Da un certo punto in poi, non c'è più paragone. Sono due storie completamente differenti, che prendono sbocchi diversi. L'anime (non so se lo ricordate), poi, ha avuto un finale piuttosto scioccante e che ha lasciato con il classico amaro in bocca. Il manga, come ho già detto, è completamente diverso. Il finale, secondo me, è molto commovente e degno di un manga di questo tipo. La Sensei Obana ci ha donato un mondo diverso da esplorare e da conoscere... Per quel che mi riguarda, mi ha regalato emozioni fortissime e mi ha lasciato una traccia nel cuore che credo non svanirà mai.
Sana è una giovane attrice, che alterna la vita di tutti i giorni al suo lavoro. Akito è un suo compagno di classe, che crea molto scompiglio durante la lezione e che capeggia tutti i maschi della sezione. Il suo comportamento è freddo e brusco, in netta contrapposizione a quello di Sana, che invece è allegro, vivace e spensierato. C'è una valida ragione dietro al carattere così intrattabile del ragazzo (ma sarebbe spoiler!).
In seguito ad alcuni avvenimenti, i due "nemici" diventeranno, pian piano, due confidenti. Sana conterà sul sostegno di Akito, e viceversa, in molte situazioni, tanto che il loro legame si rafforzerà. Ovviamente il loro percorso non sarà facile, anzi, sarà irto di ostacoli da superare e di montagne di problemi da affrontare.. Ce la faranno, insieme? Beh, il motto di Sana è... Never give up!
La serie di Kodomo no Omocha è formata da 10 volumi più uno speciale, al prezzo di 3.90 edito dalla Dynit. Quindi recuperarla è piuttosto economico e, comprando i due box da collezione si risparmia ulteriormente.
Penso che tutti quanti abbiano visto il cartone animato Rossana, ma paragonare l'anime al manga è come paragonare sabbia a cioccolato. Ho notato che il cartone punta soprattutto sulla demenzialità delle scenette comiche, dei personaggi e soprattutto non valorizza l'opera cartacea, infatti la Mediaset con odiosissime censure sommate a tutti gli eventi che non ci sono nel manga, fanno dell'anime una brutta opera.
Se adoravate il cartone animato Rossana all'epoca, se leggerete il manga ne rimarrete molto più colpiti ed entusiasti.
Kodomo no Omocha, "Il giocattolo dei bambini" che non è assolutamente per bambini. La sensei Miho Obana in quest'opera infatti ci illustra come i bambini abbiano, nonostante la giovane età, dei problemi più o meno gravi che non devono essere sottovalutati dagli adulti con la scusante "Sei solo un bambino". Vediamo la profonda angoscia di Akito (Heric), che non sa cosa significhi essere amato, come viene trattato da demonio per una colpa che non è sua; come odia costantemente la vita ed è svogliato nel fare nuove conoscenze ed amicizie.
Contrapposta ad Akito c'è Sana (Rossana): una bambina allegra, piena di vitalità e un po' esuberante che ama prendersi cura del prossimo; la vediamo come si prende cura di Rei (il manager) a cui tolto dalla strada gli ridà una vita, e la vediamo soprattutto nei confronti di Akito, come cerca con tutto il suo impegno e le sue forze ad unire una famiglia disastrata dove non c'è comunicazione.
Questo è solamente l'inizio di tutti gli eventi di Kodomo no Omocha che poi si arricchiscono, andando avanti coi volumi di tematiche sempre più forti e di nuovi personaggi.
Di fronte alla "falsa" forza dei due protagonisti, è forse proprio Naozumi (Charles) il più forte, il quale riesce a vivere con vitalità e affrontare appunto la vita con impegno spinto dall'amore che prova per Sana. E pur di non perderla, pur di soffrire per non poterla avere, la lascia ad Akito, perché per lui se Sana è felice lo è anche lui.
I temi trattati in questo manga sono davvero forti per chi si aspetta che dietro ad una copertina rosa con dei bambini raffiguratici sopra ci sia soltanto amore e batticuore. Vediamo il tema della morte e della vita: come il desiderio di Akito sia effettivamente morire all'inizio dell'opera, come la vitalità di Sana riesca a far apprezzare la vita pure ad Akito. Il tema del suicidio verso gli ultimi volumi; la scuola come spesso non aiuti i ragazzi nei loro problemi; il tema della gravidanza di ragazze giovanissime; e ovviamente le diverse forme di amore: tra mamma e figlia, l'amicizia e l'amore di un ragazzo e una ragazza.
Nel manga inoltre assistiamo ad un vero finale, come deve essere (a differenza dell'anime).
Pertanto anche se il manga poteva finire anche qualche volume prima e l'autrice ha voluto allungarlo leggermente (fattore che ha fatto "abbassare" il voto all'opera per qualche recensore), io assegno pieni voti perché in quest'opera si mescolano ricordo della nostra infanzia e la vera validità che il manga è. Complimenti Obana sensei, 10.
Consigliato: assolutamente sì!
Penso che tutti quanti abbiano visto il cartone animato Rossana, ma paragonare l'anime al manga è come paragonare sabbia a cioccolato. Ho notato che il cartone punta soprattutto sulla demenzialità delle scenette comiche, dei personaggi e soprattutto non valorizza l'opera cartacea, infatti la Mediaset con odiosissime censure sommate a tutti gli eventi che non ci sono nel manga, fanno dell'anime una brutta opera.
Se adoravate il cartone animato Rossana all'epoca, se leggerete il manga ne rimarrete molto più colpiti ed entusiasti.
Kodomo no Omocha, "Il giocattolo dei bambini" che non è assolutamente per bambini. La sensei Miho Obana in quest'opera infatti ci illustra come i bambini abbiano, nonostante la giovane età, dei problemi più o meno gravi che non devono essere sottovalutati dagli adulti con la scusante "Sei solo un bambino". Vediamo la profonda angoscia di Akito (Heric), che non sa cosa significhi essere amato, come viene trattato da demonio per una colpa che non è sua; come odia costantemente la vita ed è svogliato nel fare nuove conoscenze ed amicizie.
Contrapposta ad Akito c'è Sana (Rossana): una bambina allegra, piena di vitalità e un po' esuberante che ama prendersi cura del prossimo; la vediamo come si prende cura di Rei (il manager) a cui tolto dalla strada gli ridà una vita, e la vediamo soprattutto nei confronti di Akito, come cerca con tutto il suo impegno e le sue forze ad unire una famiglia disastrata dove non c'è comunicazione.
Questo è solamente l'inizio di tutti gli eventi di Kodomo no Omocha che poi si arricchiscono, andando avanti coi volumi di tematiche sempre più forti e di nuovi personaggi.
Di fronte alla "falsa" forza dei due protagonisti, è forse proprio Naozumi (Charles) il più forte, il quale riesce a vivere con vitalità e affrontare appunto la vita con impegno spinto dall'amore che prova per Sana. E pur di non perderla, pur di soffrire per non poterla avere, la lascia ad Akito, perché per lui se Sana è felice lo è anche lui.
I temi trattati in questo manga sono davvero forti per chi si aspetta che dietro ad una copertina rosa con dei bambini raffiguratici sopra ci sia soltanto amore e batticuore. Vediamo il tema della morte e della vita: come il desiderio di Akito sia effettivamente morire all'inizio dell'opera, come la vitalità di Sana riesca a far apprezzare la vita pure ad Akito. Il tema del suicidio verso gli ultimi volumi; la scuola come spesso non aiuti i ragazzi nei loro problemi; il tema della gravidanza di ragazze giovanissime; e ovviamente le diverse forme di amore: tra mamma e figlia, l'amicizia e l'amore di un ragazzo e una ragazza.
Nel manga inoltre assistiamo ad un vero finale, come deve essere (a differenza dell'anime).
Pertanto anche se il manga poteva finire anche qualche volume prima e l'autrice ha voluto allungarlo leggermente (fattore che ha fatto "abbassare" il voto all'opera per qualche recensore), io assegno pieni voti perché in quest'opera si mescolano ricordo della nostra infanzia e la vera validità che il manga è. Complimenti Obana sensei, 10.
Consigliato: assolutamente sì!
<b> Attenzione: possibili spoiler! </b>
Manga meraviglioso! Il dolce ricordo che mi ha spinta ad acquistare questo manga, risale all'anime che seguivo alle elementari, appassionante e al contempo divertente, che mi ha fatto scoprire un manga degno di nota. Questo Shojo non delude il lettore, in quanto ricco di originalità e sentimenti puri.
I disegni, a mio parere sopraffini, sono tipici del genere Shojo: eleganti, puliti, con ragazze esili e delicate e occhi grandi e profondi.
La prima parte dell'opera è incentrata sul tema della crescita, con i primi innamoramenti e le prime difficoltà, affrontata con la delicatezza e spensieratezza che solo un bambino può avere. I bambini si ritrovano ad affrontare problemi con fare da adulti e allo stesso tempo con innocenza ed ingenuità, tipica di quest'età. Per quanto riguarda questa parte dell'opera (a cui l'anime si rifà in maniera fedelissima) il lettore sarà coinvolto in situazioni maggiormente comiche e divaganti rispetto alla seconda parte dell'opera, più profonda e spesso commovente.
Questa, infatti, è maggiormente incentrata sull'amore tra Sana e Akito, sentimento agro-dolce, che dona molti momenti di gioia ma anche di dolore.
Il loro legame passionale e complicato è rappresentato perfettamente e rende il lettore partecipe e avvolto in quel turbine di emozioni che questo manga sa donare. Unica "pecca", che mi impedisce di dare un 10 a quest'opera meravigliosa, la riscontro della parte finale, per quanto riguarda la malattia di Sana la quale, a seguito dell'incidente di Akito e della sua decisione di trasferirsi a L.A., resta inglobata in un atteggiamento psicologico in cui il suo volto non riesce più a cambiare espressione; questo le comporta sempre più casi di sonnolenza da cui rischia di non svegliarsi più. Ho trovato questo episodio un po' forzato ed esageratamente enfatizzato, così da non farmi dare il massimo dei voti.
Detto questo, io trovo "Kodomo no Omocha" un manga veramente splendido e raffinato, consigliato a tutti gli appassionati del genere Shojo, ma anche a coloro che desiderano leggere un manga emozionante, commovente ma che allo stesso tempo ti fa stare bene.
Manga meraviglioso! Il dolce ricordo che mi ha spinta ad acquistare questo manga, risale all'anime che seguivo alle elementari, appassionante e al contempo divertente, che mi ha fatto scoprire un manga degno di nota. Questo Shojo non delude il lettore, in quanto ricco di originalità e sentimenti puri.
I disegni, a mio parere sopraffini, sono tipici del genere Shojo: eleganti, puliti, con ragazze esili e delicate e occhi grandi e profondi.
La prima parte dell'opera è incentrata sul tema della crescita, con i primi innamoramenti e le prime difficoltà, affrontata con la delicatezza e spensieratezza che solo un bambino può avere. I bambini si ritrovano ad affrontare problemi con fare da adulti e allo stesso tempo con innocenza ed ingenuità, tipica di quest'età. Per quanto riguarda questa parte dell'opera (a cui l'anime si rifà in maniera fedelissima) il lettore sarà coinvolto in situazioni maggiormente comiche e divaganti rispetto alla seconda parte dell'opera, più profonda e spesso commovente.
Questa, infatti, è maggiormente incentrata sull'amore tra Sana e Akito, sentimento agro-dolce, che dona molti momenti di gioia ma anche di dolore.
Il loro legame passionale e complicato è rappresentato perfettamente e rende il lettore partecipe e avvolto in quel turbine di emozioni che questo manga sa donare. Unica "pecca", che mi impedisce di dare un 10 a quest'opera meravigliosa, la riscontro della parte finale, per quanto riguarda la malattia di Sana la quale, a seguito dell'incidente di Akito e della sua decisione di trasferirsi a L.A., resta inglobata in un atteggiamento psicologico in cui il suo volto non riesce più a cambiare espressione; questo le comporta sempre più casi di sonnolenza da cui rischia di non svegliarsi più. Ho trovato questo episodio un po' forzato ed esageratamente enfatizzato, così da non farmi dare il massimo dei voti.
Detto questo, io trovo "Kodomo no Omocha" un manga veramente splendido e raffinato, consigliato a tutti gli appassionati del genere Shojo, ma anche a coloro che desiderano leggere un manga emozionante, commovente ma che allo stesso tempo ti fa stare bene.
Sana e Hayama si incontrano da bambini, quando entrambi frequentano la stessa classe all'ultimo anno delle scuole elementari.
Lei è una idol emergente, una forza della natura sempre allegra ed esuberante. Lui, di rimando, è un teppista ombroso e solitario, leader della componente maschile della sua classe, che non fa altro che disturbare le lezioni e dar fastidio agli insegnanti in maniera anche piuttosto pesante.
Quella fra questi due bambini è, fra le storie d'amore dei fumetti giapponesi, una delle più popolari nel nostro paese. Una storia che parte in maniera turbolenta e che mette immediatamente in luce i punti di forza di "Il giocattolo dei bambini" ("Kodomo no omocha", "Kodocha o, ancora, "Rossana", che dir si voglia), ossia l'azzeccata alchimia che mescola un umorismo folle e tematiche di una certa profondità.
In un primo momento, dunque, "Il giocattolo dei bambini" fa ridere a crepapelle, presentando una protagonista femminile sempre in movimento, che riesce a tener testa a tutti i teppistelli della sua classe, avvalendosi di "armi non convenzionali" come l'allegria e la follia, e che non manca di strappare più di una risata al lettore.
Ben presto, si andranno ad approfondire le ragioni dei comportamenti dei due protagonisti, scoprendo che, in realtà, l'allegria di Sana nasconde dei segreti celati nel passato della bimba e che vi sono delle valide ragioni dietro alla violenza e alla solitudine di Hayama.
Emerge, dunque, il significato intrinseco del manga, che intende parlare di un mondo in cui i bambini provano sofferenze che non vengono comprese dagli adulti e dove gli adulti sono tali soltanto in apparenza, ma spesso non riescono ad essere il punto di riferimento che i bambini vedono e vorrebbero trovare in loro.
Certo, "Il giocattolo dei bambini" è un manga, e dunque esagera spesso e volentieri in ciò che racconta, ossia una storia verosimile ma con una vena di follia che la allontana dall'essere completamente realistica ("realismo per un pelo", la chiama l'autrice). Un'opera che, ogni tanto, eccede in trovate da soap opera, ma che, tutto sommato, riesce a raccontare di tematiche riscontrabili anche nella vita reale, come il divorzio, la morte di un genitore, l'adozione, i rapporti familiari, l'amore adolescenziale, il mondo dello star system, i senzatetto, l'abbandono dei neonati, il bullismo scolastico, il rapporto fra il mondo dei bambini e quello degli adulti.
Miho Obana sceglie un registro ora comico ora drammatico per parlare al lettore di temi da non sottovalutare, riuscendo alternativamente a farlo ridere e ad emozionarlo (perché no, fino alle lacrime, in certi punti). Merito anche di un cast ampio e variegato, ricco di personaggi di contorno macchiettistici e sempre pronti ad una gag, un tormentone o una battuta divertente, e di una coppia di protagonisti a cui è molto facile affezionarsi.
I primi volumi, quelli ambientati alle elementari, sono un vero e proprio gioiellino. Si ride di gusto per tante belle trovate e risulta emozionante e toccante vedere l'evoluzione del rapporto fra Sana e Hayama, che da nemici giurati cominciano a diventare amici, in maniera strana, invadente ed anticonvenzionale, facendosi forza l'un l'altro mentre entrambi cercano di capire il mondo degli adulti e sanare le ferite che questi gli hanno inconsapevolmente inferto, mentre i loro piccoli cuori cominciano loro malgrado a battere, ma ancora non sono riusciti a capire perché.
La consapevolezza arriverà insieme all'adolescenza, nei successivi volumi che portano i personaggi al primo anno delle scuole medie e spostano maggiormente il focus della narrazione sui sentimenti d'amore che si sono sviluppati nei loro cuori. Se, però, l'affascinante giovane attore Naozumi (personaggio di contorno fra i più simpatici creati dalla matita dell'autrice), ha ben chiari i suoi sentimenti per l'allegra idol già da parecchio tempo, e la vivace Fuka, che fa il suo debutto nella scuola media frequentata dei personaggi, sembra già esperta di questioni di cuore, per Sana e Hayama sarà ben più difficile dare un nome preciso a ciò che provano l'uno per l'altra.
Una piccola molla che, purtroppo, comincia a incepparsi nel grande meccanismo di "Kodocha", generando una serie di difetti che mineranno la bellezza della seconda metà del manga e, soprattutto, della parte finale.
Ci era tanto piaciuta la delicata trattazione del rapporto fra Sana e Hayama bambini, che partiva dalla rivalità per scivolare in una bellissima amicizia e mostrare i primi, timidi, germogli di un bellissimo amore. Eppure, una volta cresciuti, Sana e Hayama si dimostrano essere sin troppo tonti, ciechi, incapaci per un motivo o per un altro di comprendere e di esprimere il loro reciproco amore e perciò dando adito a numerosi equivoci e fraintendimenti che si ripercuotono sulla trama.
In un primo momento si rivela interessante, l'idea di separare i due protagonisti per fargli vivere esperienze differenti e far sì che diano una volta per tutte un definito nome di cinque lettere al sentimento che si muove dentro di loro. Le vicende del film girato di Sana (la cui storia sarà raccontata dall'autrice in un volume speciale del manga) e del come Hayama reagisca all'assenza di colei che è per lui la persona più importante a mondo sono molto interessanti e ben narrate, ma, quando entrambi si ricongiungono, si scopre che non sono, purtroppo, affatto cresciuti e hanno ancora una grossa confusione dentro di sé.
Non hanno, però, il tempo di approfondire questo loro sentimento in maniera definita, perché l'autrice gioca ancora con Hayama, facendo sì che il ragazzino faccia i conti col suo violento passato, chiudendo un ideale cerchio che mostra come egli sia cresciuto, nel corso dei volumi, affrancandosi dal suo passato pur accettandolo come parte di sé. Una svolta molto interessante, per quanto ecceda un po' troppo nel melodrammatico, e che poteva essere, con i dovuti aggiustamenti, uno splendido finale per l'opera.
Purtroppo, la storia di "Kodocha", a quel punto, prosegue ancora per altri due volumetti, che rappresentano il punto più basso dell'opera. Sana e Hayama non sanno come gestire la loro situazione sentimentale (cosa in realtà piuttosto normale per due ragazzini così giovani), risultando un po' ridicoli e terribilmente forzati, e l'autrice sceglie, per risolvere il loro problema, una via drastica, totalmente inaspettata, che porta "Il giocattolo dei bambini" a perdere per circa due pesantissimi, insopportabili volumi tutta la sua allegria, tutta la sua freschezza, per cadere di rimando nel drammatico e nel depresso e arrivare ad un finale che lascia un po' di amaro in bocca.
L'alchimia si è spezzata, perché l'elemento drammatico ha prevalso del tutto su quello comico, e anche se la tematica del rapporto fra bambini e adulti continua ad essere espressa in maniera sensata, il lettore stenta a riconoscere i personaggi e non prova interesse per queste loro nuove, tristissime vicende.
"Il giocattolo dei bambini" è uno dei pilastri dello shojo manga degli anni '90, e tutto sommato è un fumetto di una certa profondità, che riesce a far provare diverse emozioni a chi lo legge e lo porta a riflettere su molti temi piuttosto attuali o profondi. Lo stile della Obana, un po' una Wataru Yoshizumi più cupa, è molto bello visivamente, ma il manga è ricchissimo di testi, anche scritti in piccolo, e di riferimenti alla pop culture giapponese che rendono la lettura un po' difficile.
E' un'opera indubbiamente molto bella, che non fatica a entrare nel cuore dei suoi lettori, ma che purtroppo viene minata da un allungamento delle vicende che ne hanno cambiato in peggio il registro e sicuramente una conclusione differente avrebbe giovato. Degno della sua fama, non fatica a incantare le giovani lettrici a cui si rivolge con una delle più originali storie d'amore della narrativa shojo, ma, purtroppo, pur riuscendo comunque ad avere i suoi pregi, inciampa lungo il cammino e si rialza, arrivando al traguardo, in maniera un po' traballante. Il ricordo di quei due, meravigliosi, bambini che litigano mentre cercano di capire se stessi e il mondo in cui vivono, però, rimane, e sarà un ricordo bellissimo.
Lei è una idol emergente, una forza della natura sempre allegra ed esuberante. Lui, di rimando, è un teppista ombroso e solitario, leader della componente maschile della sua classe, che non fa altro che disturbare le lezioni e dar fastidio agli insegnanti in maniera anche piuttosto pesante.
Quella fra questi due bambini è, fra le storie d'amore dei fumetti giapponesi, una delle più popolari nel nostro paese. Una storia che parte in maniera turbolenta e che mette immediatamente in luce i punti di forza di "Il giocattolo dei bambini" ("Kodomo no omocha", "Kodocha o, ancora, "Rossana", che dir si voglia), ossia l'azzeccata alchimia che mescola un umorismo folle e tematiche di una certa profondità.
In un primo momento, dunque, "Il giocattolo dei bambini" fa ridere a crepapelle, presentando una protagonista femminile sempre in movimento, che riesce a tener testa a tutti i teppistelli della sua classe, avvalendosi di "armi non convenzionali" come l'allegria e la follia, e che non manca di strappare più di una risata al lettore.
Ben presto, si andranno ad approfondire le ragioni dei comportamenti dei due protagonisti, scoprendo che, in realtà, l'allegria di Sana nasconde dei segreti celati nel passato della bimba e che vi sono delle valide ragioni dietro alla violenza e alla solitudine di Hayama.
Emerge, dunque, il significato intrinseco del manga, che intende parlare di un mondo in cui i bambini provano sofferenze che non vengono comprese dagli adulti e dove gli adulti sono tali soltanto in apparenza, ma spesso non riescono ad essere il punto di riferimento che i bambini vedono e vorrebbero trovare in loro.
Certo, "Il giocattolo dei bambini" è un manga, e dunque esagera spesso e volentieri in ciò che racconta, ossia una storia verosimile ma con una vena di follia che la allontana dall'essere completamente realistica ("realismo per un pelo", la chiama l'autrice). Un'opera che, ogni tanto, eccede in trovate da soap opera, ma che, tutto sommato, riesce a raccontare di tematiche riscontrabili anche nella vita reale, come il divorzio, la morte di un genitore, l'adozione, i rapporti familiari, l'amore adolescenziale, il mondo dello star system, i senzatetto, l'abbandono dei neonati, il bullismo scolastico, il rapporto fra il mondo dei bambini e quello degli adulti.
Miho Obana sceglie un registro ora comico ora drammatico per parlare al lettore di temi da non sottovalutare, riuscendo alternativamente a farlo ridere e ad emozionarlo (perché no, fino alle lacrime, in certi punti). Merito anche di un cast ampio e variegato, ricco di personaggi di contorno macchiettistici e sempre pronti ad una gag, un tormentone o una battuta divertente, e di una coppia di protagonisti a cui è molto facile affezionarsi.
I primi volumi, quelli ambientati alle elementari, sono un vero e proprio gioiellino. Si ride di gusto per tante belle trovate e risulta emozionante e toccante vedere l'evoluzione del rapporto fra Sana e Hayama, che da nemici giurati cominciano a diventare amici, in maniera strana, invadente ed anticonvenzionale, facendosi forza l'un l'altro mentre entrambi cercano di capire il mondo degli adulti e sanare le ferite che questi gli hanno inconsapevolmente inferto, mentre i loro piccoli cuori cominciano loro malgrado a battere, ma ancora non sono riusciti a capire perché.
La consapevolezza arriverà insieme all'adolescenza, nei successivi volumi che portano i personaggi al primo anno delle scuole medie e spostano maggiormente il focus della narrazione sui sentimenti d'amore che si sono sviluppati nei loro cuori. Se, però, l'affascinante giovane attore Naozumi (personaggio di contorno fra i più simpatici creati dalla matita dell'autrice), ha ben chiari i suoi sentimenti per l'allegra idol già da parecchio tempo, e la vivace Fuka, che fa il suo debutto nella scuola media frequentata dei personaggi, sembra già esperta di questioni di cuore, per Sana e Hayama sarà ben più difficile dare un nome preciso a ciò che provano l'uno per l'altra.
Una piccola molla che, purtroppo, comincia a incepparsi nel grande meccanismo di "Kodocha", generando una serie di difetti che mineranno la bellezza della seconda metà del manga e, soprattutto, della parte finale.
Ci era tanto piaciuta la delicata trattazione del rapporto fra Sana e Hayama bambini, che partiva dalla rivalità per scivolare in una bellissima amicizia e mostrare i primi, timidi, germogli di un bellissimo amore. Eppure, una volta cresciuti, Sana e Hayama si dimostrano essere sin troppo tonti, ciechi, incapaci per un motivo o per un altro di comprendere e di esprimere il loro reciproco amore e perciò dando adito a numerosi equivoci e fraintendimenti che si ripercuotono sulla trama.
In un primo momento si rivela interessante, l'idea di separare i due protagonisti per fargli vivere esperienze differenti e far sì che diano una volta per tutte un definito nome di cinque lettere al sentimento che si muove dentro di loro. Le vicende del film girato di Sana (la cui storia sarà raccontata dall'autrice in un volume speciale del manga) e del come Hayama reagisca all'assenza di colei che è per lui la persona più importante a mondo sono molto interessanti e ben narrate, ma, quando entrambi si ricongiungono, si scopre che non sono, purtroppo, affatto cresciuti e hanno ancora una grossa confusione dentro di sé.
Non hanno, però, il tempo di approfondire questo loro sentimento in maniera definita, perché l'autrice gioca ancora con Hayama, facendo sì che il ragazzino faccia i conti col suo violento passato, chiudendo un ideale cerchio che mostra come egli sia cresciuto, nel corso dei volumi, affrancandosi dal suo passato pur accettandolo come parte di sé. Una svolta molto interessante, per quanto ecceda un po' troppo nel melodrammatico, e che poteva essere, con i dovuti aggiustamenti, uno splendido finale per l'opera.
Purtroppo, la storia di "Kodocha", a quel punto, prosegue ancora per altri due volumetti, che rappresentano il punto più basso dell'opera. Sana e Hayama non sanno come gestire la loro situazione sentimentale (cosa in realtà piuttosto normale per due ragazzini così giovani), risultando un po' ridicoli e terribilmente forzati, e l'autrice sceglie, per risolvere il loro problema, una via drastica, totalmente inaspettata, che porta "Il giocattolo dei bambini" a perdere per circa due pesantissimi, insopportabili volumi tutta la sua allegria, tutta la sua freschezza, per cadere di rimando nel drammatico e nel depresso e arrivare ad un finale che lascia un po' di amaro in bocca.
L'alchimia si è spezzata, perché l'elemento drammatico ha prevalso del tutto su quello comico, e anche se la tematica del rapporto fra bambini e adulti continua ad essere espressa in maniera sensata, il lettore stenta a riconoscere i personaggi e non prova interesse per queste loro nuove, tristissime vicende.
"Il giocattolo dei bambini" è uno dei pilastri dello shojo manga degli anni '90, e tutto sommato è un fumetto di una certa profondità, che riesce a far provare diverse emozioni a chi lo legge e lo porta a riflettere su molti temi piuttosto attuali o profondi. Lo stile della Obana, un po' una Wataru Yoshizumi più cupa, è molto bello visivamente, ma il manga è ricchissimo di testi, anche scritti in piccolo, e di riferimenti alla pop culture giapponese che rendono la lettura un po' difficile.
E' un'opera indubbiamente molto bella, che non fatica a entrare nel cuore dei suoi lettori, ma che purtroppo viene minata da un allungamento delle vicende che ne hanno cambiato in peggio il registro e sicuramente una conclusione differente avrebbe giovato. Degno della sua fama, non fatica a incantare le giovani lettrici a cui si rivolge con una delle più originali storie d'amore della narrativa shojo, ma, purtroppo, pur riuscendo comunque ad avere i suoi pregi, inciampa lungo il cammino e si rialza, arrivando al traguardo, in maniera un po' traballante. Il ricordo di quei due, meravigliosi, bambini che litigano mentre cercano di capire se stessi e il mondo in cui vivono, però, rimane, e sarà un ricordo bellissimo.
Era l'inizio del nuovo millennio quando iniziai a seguire l'anime di Kodomo no Omocha, dopo ben dodici anni ho deciso di leggermi tutto il manga e da quanto fosse divertente, emotiva e incalzante la storia in pochi giorni mi sono divorata tutti e 10 i Tankobon, visto il susseguirsi dei colpi di scena continui e davvero inaspettati che l'opera offre.
Kodomo no Omocha o più comunemente conosciuto in Italia col titolo "Il Giocattolo dei Bambini - Rossana" è un manga che vede raccontato da molto vicino il mondo dei bambini a cui spesso gli adulti non danno nemmeno peso, sottovalutandone molti aspetti e mostrando quando a volte siano proprio gli adulti i più bambini.
La protagonista si chiama Sana Kurata ed è una ragazzina delle elementari che lavora anche in TV; è una ragazzina molto estroversa, simpatica e arguta. Quest'ultimo pregio la porterà presto in contrasto a scuola col compagno di classe Akito Hayama, un ragazzino molto cupo e cattivo, questo solo in apparenza però visto che i motivi di tali comportanti sono causati da grossi problemi famigliari che Sana scoprirà e aiuterà a sistemare, scoprendo in Akito una persona molto più buona di quanto nessuno abbia mai compreso.
Poco a poco i due ragazzini inizieranno a passare diverse situazioni di difficoltà e continueranno a sostenersi sempre a vicenda provando qualcosa di più di un'amicizia; i problemi andranno da piccole liti condite da ottime gag che la Maestra Miho Obana ha saputo rendere davvero esilaranti a problemi molto più seri da cui spesso anche un adulto farebbe fatica a uscirne.
Nel corso delle vicende i due protagonisti saranno accerchiati da un ottimo cast di personaggi, tutti molto curati caratterialmente e sopra la media rispetto ad altri manga; alcuni tra questi sono Naozumi Kamura, ragazzino che lavora in TV come Sana, Fuka Matsui, compagna delle medie di Sana con cui stringerà un grande rapporto di amicizia-rivalità, Rei Sagami, manager di Sana, Misako Kurata ossia la madre, tutti questi personaggi sono molto ben riusciti e verranno anch'essi molto approfonditi nel corso della storia; a loro si aggiungono anche altri più secondari, ma sempre adeguati e utilizzati con cura.
Come accennato in precedenza nonostante la giovane età dei protagonisti questo manga affronterà tanti momenti seri e di forte emotività che varieranno dai problemi d'amore, d'amicizia, di solitudine e separazione che ad alcuni potrà facilmente strappare qualche lacrima, in più di un'occasione il tutto circondato da molte scenette divertenti e simpatiche che non mancheranno davvero mai e regaleranno belle risate.
Al contrario dell'anime il manga ha un altro finale, molto più maturo sotto tutti i punti di vista, quindi a chi magari ha visto solo l'anime tanti anni fa e lo considera un qualcosa da ragazzine consiglio la lettura del manga e sono sicura non ne resterà deluso anzi, il proseguo della storia tocca picchi molto alti per uno shojo tanto che anche maschi e adulti rimarranno sicuramente colpiti, soprattutto i più romantici e con i forti valori che il manga affronta.
Parlando dei disegni Miho Obana ha fatto davvero qualcosa di sublime, il tratto è ottimo fin subito dal primo numero e non subisce mai cali rimanendo ad altissimi livelli fino alla fine; la versione italiana edita dalla Dynit è curata bene ad un prezzo molto contenuto e presenta una sovraccoperta e una qualità delle pagine molto flessibile e buona che aiuta ad aprire bene il volumetto senza rischi di rovinare la costina.
A Kodomo no Omocha mi sento di dare un 10 meritatissimo e con lode, un manga che non può mancare a nessuno che abbia amato l'anime e che contenga nel proprio cuore una forte romanticità, un difetto? Purtroppo finisce e seppure il finale sia molto buono vi sentirete un vuoto dentro, visto che durante tutto il percorso di Sana e Akito inizierete a voler bene a questi grandissimi personaggi e si, vi mancheranno, ma potrete sempre rileggere il manga no?
Kodomo no Omocha o più comunemente conosciuto in Italia col titolo "Il Giocattolo dei Bambini - Rossana" è un manga che vede raccontato da molto vicino il mondo dei bambini a cui spesso gli adulti non danno nemmeno peso, sottovalutandone molti aspetti e mostrando quando a volte siano proprio gli adulti i più bambini.
La protagonista si chiama Sana Kurata ed è una ragazzina delle elementari che lavora anche in TV; è una ragazzina molto estroversa, simpatica e arguta. Quest'ultimo pregio la porterà presto in contrasto a scuola col compagno di classe Akito Hayama, un ragazzino molto cupo e cattivo, questo solo in apparenza però visto che i motivi di tali comportanti sono causati da grossi problemi famigliari che Sana scoprirà e aiuterà a sistemare, scoprendo in Akito una persona molto più buona di quanto nessuno abbia mai compreso.
Poco a poco i due ragazzini inizieranno a passare diverse situazioni di difficoltà e continueranno a sostenersi sempre a vicenda provando qualcosa di più di un'amicizia; i problemi andranno da piccole liti condite da ottime gag che la Maestra Miho Obana ha saputo rendere davvero esilaranti a problemi molto più seri da cui spesso anche un adulto farebbe fatica a uscirne.
Nel corso delle vicende i due protagonisti saranno accerchiati da un ottimo cast di personaggi, tutti molto curati caratterialmente e sopra la media rispetto ad altri manga; alcuni tra questi sono Naozumi Kamura, ragazzino che lavora in TV come Sana, Fuka Matsui, compagna delle medie di Sana con cui stringerà un grande rapporto di amicizia-rivalità, Rei Sagami, manager di Sana, Misako Kurata ossia la madre, tutti questi personaggi sono molto ben riusciti e verranno anch'essi molto approfonditi nel corso della storia; a loro si aggiungono anche altri più secondari, ma sempre adeguati e utilizzati con cura.
Come accennato in precedenza nonostante la giovane età dei protagonisti questo manga affronterà tanti momenti seri e di forte emotività che varieranno dai problemi d'amore, d'amicizia, di solitudine e separazione che ad alcuni potrà facilmente strappare qualche lacrima, in più di un'occasione il tutto circondato da molte scenette divertenti e simpatiche che non mancheranno davvero mai e regaleranno belle risate.
Al contrario dell'anime il manga ha un altro finale, molto più maturo sotto tutti i punti di vista, quindi a chi magari ha visto solo l'anime tanti anni fa e lo considera un qualcosa da ragazzine consiglio la lettura del manga e sono sicura non ne resterà deluso anzi, il proseguo della storia tocca picchi molto alti per uno shojo tanto che anche maschi e adulti rimarranno sicuramente colpiti, soprattutto i più romantici e con i forti valori che il manga affronta.
Parlando dei disegni Miho Obana ha fatto davvero qualcosa di sublime, il tratto è ottimo fin subito dal primo numero e non subisce mai cali rimanendo ad altissimi livelli fino alla fine; la versione italiana edita dalla Dynit è curata bene ad un prezzo molto contenuto e presenta una sovraccoperta e una qualità delle pagine molto flessibile e buona che aiuta ad aprire bene il volumetto senza rischi di rovinare la costina.
A Kodomo no Omocha mi sento di dare un 10 meritatissimo e con lode, un manga che non può mancare a nessuno che abbia amato l'anime e che contenga nel proprio cuore una forte romanticità, un difetto? Purtroppo finisce e seppure il finale sia molto buono vi sentirete un vuoto dentro, visto che durante tutto il percorso di Sana e Akito inizierete a voler bene a questi grandissimi personaggi e si, vi mancheranno, ma potrete sempre rileggere il manga no?
Ho deciso di leggere "Kodomo no omocha" (Rossana in Italia) semplicemente perché anni fa hanno trasmesso l'anime su Italia 1. Inizialmente non ero tanto convinta di leggerlo, ma dato che dell'anime non ricordavo praticamente nulla ho deciso di leggere il manga e non me ne sono affatto pentita.
Le trama parla dell'attrice Sana Kurata e i suoi rapporti con Akito Hayama.
I personaggi sono ben caratterizzati, i disegni abbastanza ben fatti e la trama riesce ad appassionare un lettore ed è piena di colpi di scena e momenti di suspense.
Insomma, trovo Kodomo no Omocha un manga ben fatto, appassionante. C'è anche da dire che non è per niente infantile (cosa che molti pensano ma che io contraddico).
Questo è il motivo del mio voto alto, credo che un 9 sia il voto adatto. Lo consiglio a tutti.
Le trama parla dell'attrice Sana Kurata e i suoi rapporti con Akito Hayama.
I personaggi sono ben caratterizzati, i disegni abbastanza ben fatti e la trama riesce ad appassionare un lettore ed è piena di colpi di scena e momenti di suspense.
Insomma, trovo Kodomo no Omocha un manga ben fatto, appassionante. C'è anche da dire che non è per niente infantile (cosa che molti pensano ma che io contraddico).
Questo è il motivo del mio voto alto, credo che un 9 sia il voto adatto. Lo consiglio a tutti.
Ho conosciuto Rossana grazie all'anime che fu trasmesso nel 2000 dalla mediaset ma che purtroppo non ha per niente seguito il manga, rovinandolo completamente. Anni più avanti, ormai più grande, decisi di riguardarlo, e rimasi stupefatta! Capii subito che all'interno di quest'opera c'era qualcosa di profondo, qualcosa che di certo non avrei colto guardandolo nel 2000. Così, decisi di comprare il manga, il mio primo manga!
Nonostante la traduzione del titolo Kodomo no Omocha sia "Il giocattolo dei bambini"... Questo manga non ha proprio niente di infantile,anzi...A cominciare dal modo in cui vengono sviluppati i personaggi, passando per gli intrecci amorosi e finendo con i temi trattati, Kodocha (abbreviazione del titolo) vanta una realizzazione a tutto tondo, in grado di sorprendere il pubblico ed emozionarlo come pochi altri titoli sanno fare.
Sana, a prima vista così vivace ed allegra, nasconde un segreto piuttosto significativo da portare dentro per una ragazza della sua età. Eppure, l'idea di fare del suo meglio, prendendo la vita di petto per non essere schiacciata dal peso dei suoi pensieri, è uno dei punti di forza della protagonista, che non si perde mai d'animo qualunque sia la situazione.
Questo, ovviamente, non significa che Sana sia un personaggio incapace di pensare o parlare seriamente, ma semplicemente che è proprio lei ad evitare di prendere le cose dal punto di vista sobrio, probabilmente perché affrontare la vita in modo morigerato equivarrebbe a perdere un po' della sua personalità: una personalità forte e carismatica.
Hayama: da sempre incolpato in famiglia del decesso della madre, che morì dandolo alla luce, Akito è reso in modo impeccabile dalla sensei, che fa del suo meglio per portare sulla carta il ritratto di un ragazzino cresciuto in maniera indipendente, schivo e di poche parole, frutto di un'educazione assente e menefreghista. Entrambi insieme formano una coppia fantastica, varia, capace di sostenersi e farsi coraggio nei momenti difficili. Ciò che differenzia Kodocha da altri shojo, è la presenza relativa della vita scolastica dei personaggi: a parte i primi capitoli, in cui conosciamo la disastrosa situazione della classe di Sana, le scene che troveremo in seguito nel fumetto sono ambientate in scenari vari, che vanno dai set televisivi agli appartamenti dei ragazzi, parchi, e quartieri commerciali in cui passeggiare con gli amici; uno vero sconvolgimento per il genere, di solito portato avanti proprio nei locali degli istituti giapponesi. L'elemento più significativo del lavoro, inoltre, è sicuramente dato dalla scelta della Obana di coinvolgere gli adulti nella storia il meno possibile: sapremo, ma sapremo poco della mamma di Sana, della relazione di Rei, dei genitori di Akito e così via, proprio per dare ampia visibilità alle vicende di questi bambini, che poi così bambini non sono.
Ottima anche la realizzazione del tipo di rapporto che va a crearsi tra le persone mature e tra coloro che affrontano i cambiamenti fisici e mentali dell'adolescenza.
Spesso, infatti, all'interno del manga troveremo momenti in cui non saremo in grado di distinguere quale, tra queste due parti, ha la capacità di analizzare e risolvere i problemi con freddezza e abilità. Le scene in cui saranno i ragazzi a comportarsi da adulti, e gli adulti a comportarsi da ragazzi saranno sempre più frequenti nell'opera, rendendola piuttosto concreta anche per ciò che riguarda l'aspetto psicologico.
Inoltre, tanti, ma non per questo superficiali, i temi trattati da questo lavoro: l'amicizia, l'amore, l'abbandono, la malattia psicologica e la crescita sono solo alcuni degli aspetti toccati da Kodocha, che grazie a questo si rivela essere un'opera completava proprio sotto ogni punto di vista.
In definitiva, consiglio vivamente a tutti di leggere questo manga, è davvero un' opera imperdibile!
Nonostante la traduzione del titolo Kodomo no Omocha sia "Il giocattolo dei bambini"... Questo manga non ha proprio niente di infantile,anzi...A cominciare dal modo in cui vengono sviluppati i personaggi, passando per gli intrecci amorosi e finendo con i temi trattati, Kodocha (abbreviazione del titolo) vanta una realizzazione a tutto tondo, in grado di sorprendere il pubblico ed emozionarlo come pochi altri titoli sanno fare.
Sana, a prima vista così vivace ed allegra, nasconde un segreto piuttosto significativo da portare dentro per una ragazza della sua età. Eppure, l'idea di fare del suo meglio, prendendo la vita di petto per non essere schiacciata dal peso dei suoi pensieri, è uno dei punti di forza della protagonista, che non si perde mai d'animo qualunque sia la situazione.
Questo, ovviamente, non significa che Sana sia un personaggio incapace di pensare o parlare seriamente, ma semplicemente che è proprio lei ad evitare di prendere le cose dal punto di vista sobrio, probabilmente perché affrontare la vita in modo morigerato equivarrebbe a perdere un po' della sua personalità: una personalità forte e carismatica.
Hayama: da sempre incolpato in famiglia del decesso della madre, che morì dandolo alla luce, Akito è reso in modo impeccabile dalla sensei, che fa del suo meglio per portare sulla carta il ritratto di un ragazzino cresciuto in maniera indipendente, schivo e di poche parole, frutto di un'educazione assente e menefreghista. Entrambi insieme formano una coppia fantastica, varia, capace di sostenersi e farsi coraggio nei momenti difficili. Ciò che differenzia Kodocha da altri shojo, è la presenza relativa della vita scolastica dei personaggi: a parte i primi capitoli, in cui conosciamo la disastrosa situazione della classe di Sana, le scene che troveremo in seguito nel fumetto sono ambientate in scenari vari, che vanno dai set televisivi agli appartamenti dei ragazzi, parchi, e quartieri commerciali in cui passeggiare con gli amici; uno vero sconvolgimento per il genere, di solito portato avanti proprio nei locali degli istituti giapponesi. L'elemento più significativo del lavoro, inoltre, è sicuramente dato dalla scelta della Obana di coinvolgere gli adulti nella storia il meno possibile: sapremo, ma sapremo poco della mamma di Sana, della relazione di Rei, dei genitori di Akito e così via, proprio per dare ampia visibilità alle vicende di questi bambini, che poi così bambini non sono.
Ottima anche la realizzazione del tipo di rapporto che va a crearsi tra le persone mature e tra coloro che affrontano i cambiamenti fisici e mentali dell'adolescenza.
Spesso, infatti, all'interno del manga troveremo momenti in cui non saremo in grado di distinguere quale, tra queste due parti, ha la capacità di analizzare e risolvere i problemi con freddezza e abilità. Le scene in cui saranno i ragazzi a comportarsi da adulti, e gli adulti a comportarsi da ragazzi saranno sempre più frequenti nell'opera, rendendola piuttosto concreta anche per ciò che riguarda l'aspetto psicologico.
Inoltre, tanti, ma non per questo superficiali, i temi trattati da questo lavoro: l'amicizia, l'amore, l'abbandono, la malattia psicologica e la crescita sono solo alcuni degli aspetti toccati da Kodocha, che grazie a questo si rivela essere un'opera completava proprio sotto ogni punto di vista.
In definitiva, consiglio vivamente a tutti di leggere questo manga, è davvero un' opera imperdibile!
Kodomo no Omocha è stato il mio primo manga e ci sono molto affezionata. L'ho voluto comprare in quanto quando ero più piccola mi guardavo l'anime e mi piaceva molto. Ovviamente anime e manga sono molto diversi e sinceramente trovo migliore il manga rispetto all'anime.
<b>Attenzione ci potrebbero essere spoiler</b>
Kodomo no Omocha parla di Sana, una ragazza delle elementari che lavora come attrice. La sua classe è indietro con il programma scolastico perché un ragazzo, Akito Hayama, impedisce le lezioni. Successivamente Sana scopre che il motivo per cui si comporta da "teppista", come lo chiama lei, è che viene trattato male dalla sorella e con indifferenza dal padre perché lo ritengono la causa della morte di sua madre. Sana intristita dalla situazione della sua famiglia, a modo suo farà migliorare i rapporti di Akito con la sorella e il padre. Da qui diventano amici e Akito si innamora di Sana.
Io trovo che sia un manga stupefacente, il migliore che io abbia mai letto. Adoro il modo in cui Miho Obana definisce il carattere dei personaggi e il disegno è pulito e ordinato. Inoltre non è un manga privo di senso logico come tanti shoujo ma al contrario. Poi la protagonista femminile non è una piagnucolona ma anzi è piena di vitalità e affronta a testa alta tutti gli ostacoli.
In poche parole è un manga che deve essere per forza letto!
<b>Attenzione ci potrebbero essere spoiler</b>
Kodomo no Omocha parla di Sana, una ragazza delle elementari che lavora come attrice. La sua classe è indietro con il programma scolastico perché un ragazzo, Akito Hayama, impedisce le lezioni. Successivamente Sana scopre che il motivo per cui si comporta da "teppista", come lo chiama lei, è che viene trattato male dalla sorella e con indifferenza dal padre perché lo ritengono la causa della morte di sua madre. Sana intristita dalla situazione della sua famiglia, a modo suo farà migliorare i rapporti di Akito con la sorella e il padre. Da qui diventano amici e Akito si innamora di Sana.
Io trovo che sia un manga stupefacente, il migliore che io abbia mai letto. Adoro il modo in cui Miho Obana definisce il carattere dei personaggi e il disegno è pulito e ordinato. Inoltre non è un manga privo di senso logico come tanti shoujo ma al contrario. Poi la protagonista femminile non è una piagnucolona ma anzi è piena di vitalità e affronta a testa alta tutti gli ostacoli.
In poche parole è un manga che deve essere per forza letto!
Alcune puntate dell'anime, dal sapore fresco e comico, erano bastate a incuriosirmi a tal punto da comprare l'intera serie, spinta da chissà quale senso di fiducia in quell'idol tutto pepe ribattezzata Rossana nella serie italiana.
Ma mai avrei immaginato che la lettura di questo manga avrebbe rappresentato una delle scoperte più belle non solo all'interno del vasto - ma, amaramente, poco variegato - panorama dei manga Shojo, ma della mia vita.
I personaggi della Maestra Obana vestono tutti i colori della quotidianità, nella loro talora singolare talora corale "Odissea" che li accompagna verso l'adolescenza. In questa storia può senza alcuna forzatura rispecchiarsi almeno un frammento di ognuno di noi.
Ciò che abbiamo di fronte con Kodomo no Omocha sono bambini di un'autenticità che mai più ho trovato leggendo un manga. Sono bambini, con la consapevolezza di poter essere adulti anche nelle situazioni più delicate. Un'emotività e lucidità dalla forza sorprendente. Sono bambini che portano cicatrici e risate sullo stesso corpo, risultando credibili, e impossibili da non amare.
Sonore risate e calde lacrime su questo manga dai personaggi con i corpi sottili e gli occhi incredibilmente espressivi.
La piccola grande Sana, con la sua vulcanica personalità, una vitalità inesauribile in risposta al suo destino non sempre generoso, e Akito con la sua sensibilità burbera e pura e già alle spalle un passato non solo da ricordare, ma da sopportare, sono i personaggi dei quali non ho potuto far a meno di innamorarmi.
Lasciatevi guidare da Miho Obana, entrate in punta di piedi in questo scorcio di vita che non smette mai di affascinare per le sue sfumature, offerto agli occhi del lettore così delicatamente e nello stesso tempo incisivamente. Un ossimoro raro e irripetibile.
Ma mai avrei immaginato che la lettura di questo manga avrebbe rappresentato una delle scoperte più belle non solo all'interno del vasto - ma, amaramente, poco variegato - panorama dei manga Shojo, ma della mia vita.
I personaggi della Maestra Obana vestono tutti i colori della quotidianità, nella loro talora singolare talora corale "Odissea" che li accompagna verso l'adolescenza. In questa storia può senza alcuna forzatura rispecchiarsi almeno un frammento di ognuno di noi.
Ciò che abbiamo di fronte con Kodomo no Omocha sono bambini di un'autenticità che mai più ho trovato leggendo un manga. Sono bambini, con la consapevolezza di poter essere adulti anche nelle situazioni più delicate. Un'emotività e lucidità dalla forza sorprendente. Sono bambini che portano cicatrici e risate sullo stesso corpo, risultando credibili, e impossibili da non amare.
Sonore risate e calde lacrime su questo manga dai personaggi con i corpi sottili e gli occhi incredibilmente espressivi.
La piccola grande Sana, con la sua vulcanica personalità, una vitalità inesauribile in risposta al suo destino non sempre generoso, e Akito con la sua sensibilità burbera e pura e già alle spalle un passato non solo da ricordare, ma da sopportare, sono i personaggi dei quali non ho potuto far a meno di innamorarmi.
Lasciatevi guidare da Miho Obana, entrate in punta di piedi in questo scorcio di vita che non smette mai di affascinare per le sue sfumature, offerto agli occhi del lettore così delicatamente e nello stesso tempo incisivamente. Un ossimoro raro e irripetibile.
E' stato il primo manga che ho letto, spinta dall'entusiasmo che ha suscitato la visione del cartone "Rossana", e non me ne sono mai pentita.
Pochi giorni fa, dopo anni, l'ho riletto da capo e mi è piaciuto come la prima volta che ho sfogliato quelle pagine.
E' un manga che affronta temi particolari e comunque impegnati, e non credo che, soprattutto per quanto riguarda gli ultimi eventi di Akito riguardo la sua salute, si possa effettivamente giudicare se certe cose avvengono nella realtà o no.
I disegni sono comunque belli, anche se non rispecchiano del tutto i miei gusti, e la trama è coinvolgente, molto più del cartone.
Le censure che sono state applicate hanno reso "Rossana" un po' "povero" e più adatto ad un pubblico di bambini e ragazzi, mentre alcune scene un po' più violente nel manga fa sì che anche un lettore con qualche anno in più non si annoi.
Consiglierei questo manga centinaia di volte, e sono sicura che presto lo leggerò nuovamente, sempre comunque affascinata dalle sue peculiarità.
Pochi giorni fa, dopo anni, l'ho riletto da capo e mi è piaciuto come la prima volta che ho sfogliato quelle pagine.
E' un manga che affronta temi particolari e comunque impegnati, e non credo che, soprattutto per quanto riguarda gli ultimi eventi di Akito riguardo la sua salute, si possa effettivamente giudicare se certe cose avvengono nella realtà o no.
I disegni sono comunque belli, anche se non rispecchiano del tutto i miei gusti, e la trama è coinvolgente, molto più del cartone.
Le censure che sono state applicate hanno reso "Rossana" un po' "povero" e più adatto ad un pubblico di bambini e ragazzi, mentre alcune scene un po' più violente nel manga fa sì che anche un lettore con qualche anno in più non si annoi.
Consiglierei questo manga centinaia di volte, e sono sicura che presto lo leggerò nuovamente, sempre comunque affascinata dalle sue peculiarità.
Kodomo no Omocha è un manga davvero bello e conosciuto dalla maggior parte di noi tramite l'anime trasmesso su Italia 1 e intitolato Rossana.
Sana, chiamata da tutti così, è una bambina/ragazzina tremendamente estroversa e carica di energia. E' la principale protagonista di un programma per bambini, per l'appunto chiamato Kodomo no Omocha (che significa "il giocattolo dei bambini"). Sia in televisione che nella vita vera Sana è tremendamente attiva. Rabbia, gioia, stupore, tutte queste emozioni l'attraversano come una fortissima scarica influenzando anche le persone intorno a lei.
Fin dall'inizio del manga Sana si troverà ad affrontare Akito, un suo compagno di classe che comanda la "banda" (se così vogliamo chiamarli) dei maschi che si divertono a mettere in difficoltà sia i professori che i propri compagni. Ha uno sguardo imperturbabile, serio e cupo, tutto l'opposto di Sana. Da quel momento lei si prefissa prima di farlo smettere con simili atteggiamenti e di cambiarlo.
"Rossana" è un manga davvero molto coinvolgente ed anche se i protagonisti non sono dei ragazzi più maturi o esperti in situazioni sentimentali riesce lo stesso a trasmettere emozioni delle prime cotte, rivalità, dei problemi che insorgono in un'amicizia. Inoltre il manga pian piano si evolve e introduce argomenti sempre nuovi, come i problemi familiari, le ossessioni, e sentimenti sempre più crescenti che fanno maturare i protagonisti.
La trama, ricapitolando, è un vero misto di vita e non ti lascia mai insoddisfatto o annoiato. Riesce a trascinarti fino ad immedesimarti nei personaggi (nonostante siano ragazzini) ed a emozionarti. Ovviamente non si tratta solo di lacrime o tristezza, in quanto con tutta probabilità sono maggiori le scende divertente, le gag o situazioni esilaranti che tutto il resto.
I disegni sono molto buoni, e trasmettono alla perfezione ogni cambio di umore dei protagonisti e riescono ad indurre il lettore che si tratti proprio di ragazzini e non adulti o adolescenti (cosa che capita in disegni scarsi o mediocri). I particolari sono forse fatti anche meglio dei personaggi. La disposizione delle vignette e dei balloon non stanca mai e permette un lettura fluente e scorrevole senza sosta.
In conclusione: l'ho trovato un manga che ha lasciato un'impronta nella storia dei fumetti e che senz'altro continuerà a rimanere negli anni a venire. Consiglio a tutti di leggerlo, adulti e piccini.
Il mio voto non ha superato l' 8 per due semplicissime ragione.
1- I disegni sono belli ma non dei capolavori, anche se comunque si adattano alla perfezione per questo genere di manga, in quanto con le innumerevoli situazioni comiche presenti forse un disegno più realistico avrebbe stonato.
2- Le relazioni amorose sono molto belle e profonde, senza alcun dubbio, rispecchiano il pensiero che un bambino avrebbe dell'amore a quell'età. Ma personalmente trovo che a lungo andare sembri troppo coinvolgente per dei bambini (anche se poi col passare degli anni scolastici questi profondi sentimenti sono giustificati).
Sana, chiamata da tutti così, è una bambina/ragazzina tremendamente estroversa e carica di energia. E' la principale protagonista di un programma per bambini, per l'appunto chiamato Kodomo no Omocha (che significa "il giocattolo dei bambini"). Sia in televisione che nella vita vera Sana è tremendamente attiva. Rabbia, gioia, stupore, tutte queste emozioni l'attraversano come una fortissima scarica influenzando anche le persone intorno a lei.
Fin dall'inizio del manga Sana si troverà ad affrontare Akito, un suo compagno di classe che comanda la "banda" (se così vogliamo chiamarli) dei maschi che si divertono a mettere in difficoltà sia i professori che i propri compagni. Ha uno sguardo imperturbabile, serio e cupo, tutto l'opposto di Sana. Da quel momento lei si prefissa prima di farlo smettere con simili atteggiamenti e di cambiarlo.
"Rossana" è un manga davvero molto coinvolgente ed anche se i protagonisti non sono dei ragazzi più maturi o esperti in situazioni sentimentali riesce lo stesso a trasmettere emozioni delle prime cotte, rivalità, dei problemi che insorgono in un'amicizia. Inoltre il manga pian piano si evolve e introduce argomenti sempre nuovi, come i problemi familiari, le ossessioni, e sentimenti sempre più crescenti che fanno maturare i protagonisti.
La trama, ricapitolando, è un vero misto di vita e non ti lascia mai insoddisfatto o annoiato. Riesce a trascinarti fino ad immedesimarti nei personaggi (nonostante siano ragazzini) ed a emozionarti. Ovviamente non si tratta solo di lacrime o tristezza, in quanto con tutta probabilità sono maggiori le scende divertente, le gag o situazioni esilaranti che tutto il resto.
I disegni sono molto buoni, e trasmettono alla perfezione ogni cambio di umore dei protagonisti e riescono ad indurre il lettore che si tratti proprio di ragazzini e non adulti o adolescenti (cosa che capita in disegni scarsi o mediocri). I particolari sono forse fatti anche meglio dei personaggi. La disposizione delle vignette e dei balloon non stanca mai e permette un lettura fluente e scorrevole senza sosta.
In conclusione: l'ho trovato un manga che ha lasciato un'impronta nella storia dei fumetti e che senz'altro continuerà a rimanere negli anni a venire. Consiglio a tutti di leggerlo, adulti e piccini.
Il mio voto non ha superato l' 8 per due semplicissime ragione.
1- I disegni sono belli ma non dei capolavori, anche se comunque si adattano alla perfezione per questo genere di manga, in quanto con le innumerevoli situazioni comiche presenti forse un disegno più realistico avrebbe stonato.
2- Le relazioni amorose sono molto belle e profonde, senza alcun dubbio, rispecchiano il pensiero che un bambino avrebbe dell'amore a quell'età. Ma personalmente trovo che a lungo andare sembri troppo coinvolgente per dei bambini (anche se poi col passare degli anni scolastici questi profondi sentimenti sono giustificati).
<b>ATTENZIONE SPOILER!</b>
[Non vi descrivo la trama, visto che c'è sopra e visto che la conoscono tutti.]
Conosciuto in Italia con numerosi nomi, tra cui Rossana, Kodocha o con il suo titolo originale per esteso, Kodomo no Omocha, il giocattolo dei bambini è l'opera più famosa di Miho Obana, ed uno degli Shojo manga più amati e seguiti nel mondo.
Era da tempo che volevo fare una recensione su questo manga, che a mio parere è un capolavoro.
Molti confondo il titolo ''Kodomo No Omocha'' dicendo: ''Ah, ma allora è un kodomo, non uno shojo''.
Invece no. Il titolo ha due significati: infatti ''Kodomo No Omocha'' è la trasmissione televisiva per cui lavora Sana Kurata, la protagonista, ma allo stesso tempo il titolo ci dice come i ragazzi di oggi padroneggiano il mondo come un semplice giocattolo.
I significati, i messaggi, gli insegnamenti e le emozioni che ho provato leggendo questo fumetto, sono indescrivibili.
Miho Obana riesce a dare ai suoi manga quel ''tocco in più'' di non so che, che nessun altro autore di manga finora è riuscito a darmi.
Sarò perché ha influenzato l'infanzia di tutti noi, sarà perché è stato il mio primo manga, ma Kodocha rimane sempre Kodocha.
I disegni sono meravigliosi, perfetti, ogni personaggio è ben caratterizzato con estrema cura, sia i giovani protagonisti, sia gli adulti presenti nell'opera.
Il tratto della Obana è delicato anche nelle scene più violente (come quelle dove Akito picchia alcuni teppistelli) o in quelle cupe.
Nel manga sono presenti pochi retini, ma concentrati in una giusta dose.
A differenza degli altri Shojo, ogni cosa che accade ai personaggi è un solco sul terreno che non scomparirà più.
Una cosa positiva di questo manga riguarda le scene tipiche degli shojo: sono molto semplici, senza tutti quei cuoricini sdolcinati che troviamo nel 90% di tutti gli Shojo esistenti.
Il vero punto forte è la trama: davvero originale. Si susseguono scene divertentissime (soprattutto nei primi numeri) a scene molto cupe (volumi centrali) fino ad arrivare a scene anche strazianti. (ultimi volumi).
Tuttavia, anche in queste scene così tristi, l'autrice riesce a farti sorridere, con quel piccola battuta che non stravolge però l'equilibrio dei fatti.
La protagonista non è la solita babbea ma una ragazza che ricuce le ferite nel suo cuore con il sorriso. E questa è una cosa che ho davvero amato di questo manga.
Nonostante i tristi e difficili avvenimenti e i triangoli amorosi, i protagonisti continueranno a vivere, in attesa di diventare adulti e di superare quel difficile mondo che è l'adolescenza.
L'edizione è ottima. La dynit non mi ha mai deluso e il prezzo è anche troppo basso (€ 3,90) per un'opera così delicata.
Tuttavia, se vi sembra ancora molto caro, la Dynit vi propone i due formati ''Box'' dove risparmiate un bel po'. (forse un quattro o cinque volumi)
Mi pare ovvio che il voto da dare sia 10. Lo consiglio a tutti quelli che vogliono entrare nel mondo manga, a chi vuole un'opera appassionante e coinvolgente, ricca di avvenimenti, che non stanca mai. Adatta a ragazze e ragazzi maturi.
[Non vi descrivo la trama, visto che c'è sopra e visto che la conoscono tutti.]
Conosciuto in Italia con numerosi nomi, tra cui Rossana, Kodocha o con il suo titolo originale per esteso, Kodomo no Omocha, il giocattolo dei bambini è l'opera più famosa di Miho Obana, ed uno degli Shojo manga più amati e seguiti nel mondo.
Era da tempo che volevo fare una recensione su questo manga, che a mio parere è un capolavoro.
Molti confondo il titolo ''Kodomo No Omocha'' dicendo: ''Ah, ma allora è un kodomo, non uno shojo''.
Invece no. Il titolo ha due significati: infatti ''Kodomo No Omocha'' è la trasmissione televisiva per cui lavora Sana Kurata, la protagonista, ma allo stesso tempo il titolo ci dice come i ragazzi di oggi padroneggiano il mondo come un semplice giocattolo.
I significati, i messaggi, gli insegnamenti e le emozioni che ho provato leggendo questo fumetto, sono indescrivibili.
Miho Obana riesce a dare ai suoi manga quel ''tocco in più'' di non so che, che nessun altro autore di manga finora è riuscito a darmi.
Sarò perché ha influenzato l'infanzia di tutti noi, sarà perché è stato il mio primo manga, ma Kodocha rimane sempre Kodocha.
I disegni sono meravigliosi, perfetti, ogni personaggio è ben caratterizzato con estrema cura, sia i giovani protagonisti, sia gli adulti presenti nell'opera.
Il tratto della Obana è delicato anche nelle scene più violente (come quelle dove Akito picchia alcuni teppistelli) o in quelle cupe.
Nel manga sono presenti pochi retini, ma concentrati in una giusta dose.
A differenza degli altri Shojo, ogni cosa che accade ai personaggi è un solco sul terreno che non scomparirà più.
Una cosa positiva di questo manga riguarda le scene tipiche degli shojo: sono molto semplici, senza tutti quei cuoricini sdolcinati che troviamo nel 90% di tutti gli Shojo esistenti.
Il vero punto forte è la trama: davvero originale. Si susseguono scene divertentissime (soprattutto nei primi numeri) a scene molto cupe (volumi centrali) fino ad arrivare a scene anche strazianti. (ultimi volumi).
Tuttavia, anche in queste scene così tristi, l'autrice riesce a farti sorridere, con quel piccola battuta che non stravolge però l'equilibrio dei fatti.
La protagonista non è la solita babbea ma una ragazza che ricuce le ferite nel suo cuore con il sorriso. E questa è una cosa che ho davvero amato di questo manga.
Nonostante i tristi e difficili avvenimenti e i triangoli amorosi, i protagonisti continueranno a vivere, in attesa di diventare adulti e di superare quel difficile mondo che è l'adolescenza.
L'edizione è ottima. La dynit non mi ha mai deluso e il prezzo è anche troppo basso (€ 3,90) per un'opera così delicata.
Tuttavia, se vi sembra ancora molto caro, la Dynit vi propone i due formati ''Box'' dove risparmiate un bel po'. (forse un quattro o cinque volumi)
Mi pare ovvio che il voto da dare sia 10. Lo consiglio a tutti quelli che vogliono entrare nel mondo manga, a chi vuole un'opera appassionante e coinvolgente, ricca di avvenimenti, che non stanca mai. Adatta a ragazze e ragazzi maturi.
Kodomo no Omocha, meglio conosciuto in Italia con l'orrendo nome assegnatogli dalla Mediaset "Rossana", è un manga di genere shoujo di Miho Obana avente 10 volumi in totale. E' ritenuto pressoché una delle migliori serie cartacee trattante l'amore in circolazione, e seppur poco recente, continua ad essere un manga molto ricercato ed apprezzato anche dai neo-lettori di manga.
In Italia ha visto la luce grazie alla buona edizione della Dynit, e per chi non avesse potuto acquistare i vari volumetti singoli, questa buona casa editrice ha prodotto anche dei cofanetti con un'ottima qualità/prezzo.
La storia ruota attorno alla giovane star Sana, che fin dalla sua tenera età è entrata a far parte del mondo della televisione, e grazie al suo carattere stravagante riesce a conquistarsi la simpatia di tutti. La sua vita scolastica, però, non è splendida come dovrebbe, infatti il suo temibile compagno di classe Akito è un giovane teppista che, grazie ad uno squallido scherzo, riesce a tenere in pugno gli insegnanti e a fare ciò che vuole in classe. Sana cercherà di contrastare Akito con tutte le sue forze, e grazie ad una futura solida amicizia fra i due, insieme varcheranno le porte che li condurrà ad intraprendere la difficile via dell'adolescenza.
Inutile dire che la serie animata non è neanche vagamente paragonabile a quella cartacea, e pertanto, invito chiunque a leggere Kodomo no Omocha poiché è veramente una delle poche serie che si possono definire dei "piccoli capolavori".
Esso tratta tematiche ben al di là di quella che dovrebbe essere una perfetta e semplice vita infantile, e ritrovarsi a leggere la quotidianità ed i problemi che questi bambini vivono con estrema forza, risulta sicuramente una delle migliori caratteristiche di questa serie.
Il lato psicologico di ognuno di essi, sia protagonisti che non, è sviluppato al meglio e man mano che la storia prosegue, come già precedentemente accennato nella trama, essi crescono e scoprono sempre di più cosa significa vivere.
Il tratto è forse uno dei dettagli che viene trascurato maggiormente data la bellezza della storia, ma meriterebbe anch'esso una parte poiché il disegno è pulito, di bell'impatto, e i vari volumetti presentano delle copertine molto raffinate e dettagliate.
In conclusione, consiglio la lettura di Kodomo no Omocha sia ai maschi che alle femmine e lo ritengo un ottimo prodotto, anzi, uno dei migliori della sua categoria.
In Italia ha visto la luce grazie alla buona edizione della Dynit, e per chi non avesse potuto acquistare i vari volumetti singoli, questa buona casa editrice ha prodotto anche dei cofanetti con un'ottima qualità/prezzo.
La storia ruota attorno alla giovane star Sana, che fin dalla sua tenera età è entrata a far parte del mondo della televisione, e grazie al suo carattere stravagante riesce a conquistarsi la simpatia di tutti. La sua vita scolastica, però, non è splendida come dovrebbe, infatti il suo temibile compagno di classe Akito è un giovane teppista che, grazie ad uno squallido scherzo, riesce a tenere in pugno gli insegnanti e a fare ciò che vuole in classe. Sana cercherà di contrastare Akito con tutte le sue forze, e grazie ad una futura solida amicizia fra i due, insieme varcheranno le porte che li condurrà ad intraprendere la difficile via dell'adolescenza.
Inutile dire che la serie animata non è neanche vagamente paragonabile a quella cartacea, e pertanto, invito chiunque a leggere Kodomo no Omocha poiché è veramente una delle poche serie che si possono definire dei "piccoli capolavori".
Esso tratta tematiche ben al di là di quella che dovrebbe essere una perfetta e semplice vita infantile, e ritrovarsi a leggere la quotidianità ed i problemi che questi bambini vivono con estrema forza, risulta sicuramente una delle migliori caratteristiche di questa serie.
Il lato psicologico di ognuno di essi, sia protagonisti che non, è sviluppato al meglio e man mano che la storia prosegue, come già precedentemente accennato nella trama, essi crescono e scoprono sempre di più cosa significa vivere.
Il tratto è forse uno dei dettagli che viene trascurato maggiormente data la bellezza della storia, ma meriterebbe anch'esso una parte poiché il disegno è pulito, di bell'impatto, e i vari volumetti presentano delle copertine molto raffinate e dettagliate.
In conclusione, consiglio la lettura di Kodomo no Omocha sia ai maschi che alle femmine e lo ritengo un ottimo prodotto, anzi, uno dei migliori della sua categoria.
E' assolutamente un manga che mi porterò nel cuore, altro che l'anime. Dopo la schifezza che la mediaset ha fatto, ho voluto guardare di nuovo, dopo dieci anni, l'anime, ma questa volta in lingua originale. I dialoghi sono totalmente diversi e comunque ho visto la fine, che da piccola non ho mai visto. Mi ha lasciato abbastanza insoddisfatta così ho deciso di comprare il manga. A partire dal settimo volume son rimasta attaccata tutto il giorno a leggere, è una trama che ti prende e che non ti molla proprio. E poi anche se ho vent'anni ora non mi sono sentita per niente una bambina, è una trama molto matura, divertente, triste, che ti fa riflettere anche un po'. I disegni sono molto belli, provate voi a disegnare così, vediamo se ci riuscite! E' una storia che mi ha fatto emozionare tanto, la storia tra Sana e Akito è semplicemente favolosa.
Kodomo no omacha, ho iniziato questo manga dopo aver visto qualche puntata dell'anime, inizialmente pensavo fosse il classico manga soft, tra la fantasia e l'innocente romanticismo dell'adolescenza ma già dal primo volumetto ho notato delle tematiche forti e attuali.
La protagonista Sana Kurata è una giovane attrice di undici anni che vive a Tokyo con sua madre, Misako, il suo manager e la governante, la signora Chiyo Shimura. La ragazza frequenta la sesta elementare ma la sua classe è particolarmente problematica: un gruppo di bulli, capitanati da Akito Hayama, rendono impossibile lo svolgimento delle lezioni. Akito è riuscito a neutralizzare completamente l'autorità degli insegnanti in quanto possiede alcune fotografie che ritraggono una situazione spinta due professori.
Sana scopre il ricatto e grazie al suo carattere forte e determinato prende parte contro Akito; questo sarà l'inizio del loro lungo e "vivace" rapporto.
Da subito viene affrontato il problema del bullismo, che ormai si ripercuote su molti ragazzi e ragazze in vari ambienti, poi la storia difficile di Akito cresciuto senza mamma che è morta dandolo alla luce, e ancora la debolezza del carattere di Sana mai affiorata. La vita di Sana inoltre mostra anche quanto sia obbligata a crescere prima del tempo e a prendere decisioni severe: una giovane e famosa attrice, che se prima gioiva della notorietà l'attimo dopo si ritrova in una trappola di critiche e giudizi che non lasciano vivere la propria vita.
Leggendo i vari volumi mi sono trovata coinvolta in molti dei sentimenti dei protagonisti che l'autrice sicuramente voleva comunicare, ho rivissuto l'amore adolescenziale che fa male, la gelosia, la solitudine e anche l'angoscia che si vive in quegli anni particolari.
Tutti questi argomenti forti sono accompagnati da tanta ironia e situazioni comiche che rendono la lettura scorrevole e molto piacevole, insomma è un manga che non manca di trama, emozioni, risate e coinvolgimento, sinceramente lo consiglio ad un pubblico che sia un po' più grande dei protagonisti e possa ricordare con un po di malinconia o con un sospiro di sollievo quell'età che segna la nostra crescita.
La protagonista Sana Kurata è una giovane attrice di undici anni che vive a Tokyo con sua madre, Misako, il suo manager e la governante, la signora Chiyo Shimura. La ragazza frequenta la sesta elementare ma la sua classe è particolarmente problematica: un gruppo di bulli, capitanati da Akito Hayama, rendono impossibile lo svolgimento delle lezioni. Akito è riuscito a neutralizzare completamente l'autorità degli insegnanti in quanto possiede alcune fotografie che ritraggono una situazione spinta due professori.
Sana scopre il ricatto e grazie al suo carattere forte e determinato prende parte contro Akito; questo sarà l'inizio del loro lungo e "vivace" rapporto.
Da subito viene affrontato il problema del bullismo, che ormai si ripercuote su molti ragazzi e ragazze in vari ambienti, poi la storia difficile di Akito cresciuto senza mamma che è morta dandolo alla luce, e ancora la debolezza del carattere di Sana mai affiorata. La vita di Sana inoltre mostra anche quanto sia obbligata a crescere prima del tempo e a prendere decisioni severe: una giovane e famosa attrice, che se prima gioiva della notorietà l'attimo dopo si ritrova in una trappola di critiche e giudizi che non lasciano vivere la propria vita.
Leggendo i vari volumi mi sono trovata coinvolta in molti dei sentimenti dei protagonisti che l'autrice sicuramente voleva comunicare, ho rivissuto l'amore adolescenziale che fa male, la gelosia, la solitudine e anche l'angoscia che si vive in quegli anni particolari.
Tutti questi argomenti forti sono accompagnati da tanta ironia e situazioni comiche che rendono la lettura scorrevole e molto piacevole, insomma è un manga che non manca di trama, emozioni, risate e coinvolgimento, sinceramente lo consiglio ad un pubblico che sia un po' più grande dei protagonisti e possa ricordare con un po di malinconia o con un sospiro di sollievo quell'età che segna la nostra crescita.
"Rossana dai pensaci un po' tu
Perché così non se ne può
Sapiamo che non ti arrendi mai
Che provi e riprovi finché ce la fai..."
Chi non ha mai sentito canticchiare questo motivetto?
"Kodomo no Omocha - Rossana Il Giocattolo dei Bambini" è un manga di dieci volumi della celebre Miho Obana, in Italia per Dynit.
Rossana è una dolce ragazzina di sesta elementare che oltre a svolgere (o non) i suoi doveri di studentessa, fa anche l'attrice in molte pubblicità e in programma comico ispirato alle "normali" giornate di scuola.
Nella reale classe di Rossana avvengono strane cose: professori ricattati da alunni di undici anni, bambini che urlano e fanno casino tutto il tempo. Le bambine si affidano allora a Rossana, l'unica che sarà in grado di fronteggiare il "capobranco" Akito (Heric).
Egli ha però una triste storia dietro, che l'ha reso scontroso e un po' asociale.
E Rossana? La sua allegria è dovuta ai pochi pensieri oppure alla semplice gioia di essere viva?
Ma soprattutto, che genere di rapporto nascerà tra i due?
I personaggi sono caratterizzati in maniera eccellente, sia i primari che i secondari. L'autrice riesce così a creare più intrecci che alimentano la trama e la bellezza della storia.
La storia è pressocchè uguale all'anime inizialmente, poi la storia si fa più seria e per questo non è stata introdotta nella serie animata.
E poi, ammettiamolo, da piccole siamo state tutte, nessuna esclusa, innamorate dell'Heric/Akito dell'anime. E quello del manga non è da meno!
L'edizione è quasi perfetta. Se solo non fosse per quella copertina rosa sotto la sovraccoperta...
Consiglio questa serie a tutti, indistintamente dalle età. Soprattutto per le differenze con l'anime che ho accennato precedentemente, sono quelle le vere parti clou della storia.
Perché così non se ne può
Sapiamo che non ti arrendi mai
Che provi e riprovi finché ce la fai..."
Chi non ha mai sentito canticchiare questo motivetto?
"Kodomo no Omocha - Rossana Il Giocattolo dei Bambini" è un manga di dieci volumi della celebre Miho Obana, in Italia per Dynit.
Rossana è una dolce ragazzina di sesta elementare che oltre a svolgere (o non) i suoi doveri di studentessa, fa anche l'attrice in molte pubblicità e in programma comico ispirato alle "normali" giornate di scuola.
Nella reale classe di Rossana avvengono strane cose: professori ricattati da alunni di undici anni, bambini che urlano e fanno casino tutto il tempo. Le bambine si affidano allora a Rossana, l'unica che sarà in grado di fronteggiare il "capobranco" Akito (Heric).
Egli ha però una triste storia dietro, che l'ha reso scontroso e un po' asociale.
E Rossana? La sua allegria è dovuta ai pochi pensieri oppure alla semplice gioia di essere viva?
Ma soprattutto, che genere di rapporto nascerà tra i due?
I personaggi sono caratterizzati in maniera eccellente, sia i primari che i secondari. L'autrice riesce così a creare più intrecci che alimentano la trama e la bellezza della storia.
La storia è pressocchè uguale all'anime inizialmente, poi la storia si fa più seria e per questo non è stata introdotta nella serie animata.
E poi, ammettiamolo, da piccole siamo state tutte, nessuna esclusa, innamorate dell'Heric/Akito dell'anime. E quello del manga non è da meno!
L'edizione è quasi perfetta. Se solo non fosse per quella copertina rosa sotto la sovraccoperta...
Consiglio questa serie a tutti, indistintamente dalle età. Soprattutto per le differenze con l'anime che ho accennato precedentemente, sono quelle le vere parti clou della storia.
"Kodomo no Omocha" ovvero "Il giocattolo dei bambini" è davvero qualcosa di sbalorditivo, a partire da disegni frizzanti e spigliati, ad una trama unica nel suo genere e piena di colpi di scena. Miho Obana, col suo tratto inconfondibile, ci propone questa emozionante storia dai mille risvolti.
Prima di tutto... Cos'è questo "Il giocattolo dei bambini"? E' una trasmissione televisiva dove vi partecipa Sana Kurata, una ragazzina simpatica, solare ed estroversa, nel suo tempo libero, dopo la scuola (frequenta le elementari). L'inizio della storia è ambientato a scuola; come al solito c'è chiasso a causa dei teppistelli della classe, non riuscendo mai a fare lezione. Sana è l'unica a tenere testa alla maleducazione, anche se spesso ci rimette lei stessa. Il capo banda è Akito Hayama, un ragazzino biondo, indifferente, dall'aria solitaria, è lì seduto sul banco ad ascoltare musica, non partecipa mai al disordine degli altri, li lascia fare indisturbati. Se conoscete l'anime sapete come si svolgerà il rapporto fra Sana e Akito: odio reciproco all'inizio, "..." alla fine. Solo che tutte quelle emozioni trasmesse dall'anime moltiplicatele per 1.000 se parliamo del manga. Il loro rapporto è approfondito sotto tutti i punti di vista. E scordatevi la fine dell'anime! E' completamente diversa! Quando Sana va alle medie, e recita nel film "La villa dell'acqua" di cui la Obana ha pubblicato un volume unico, i rapporti che prima si erano creati con tante difficoltà si guastano... e non vanno a finire come l'anime. E' qui che c'è un colpo di genio della Obana, risvolti inaspettati! Assisterete alla cosiddetta "malattia della bambola"!
Se vi ho almeno un po' incuriosito, andate in fumetteria e prendete questo capolavoro!
Trama, disegni, dialoghi: tutto è perfetto! Cosa posso dire? Scriverei mille parole a favore di Miho Obana! E' più forte di me! Ha creato davvero un manga epico!
Detto ciò, alzi la mano chi non ha mai visto l'anime di questa serie. Per quelli della mia generazione ci credo poco che non ne abbiate mai sentito parlare. Almeno per quanto riguarda me, "Rossana" è stato uno di quegli anime che mi hanno accompagnata nell'adolescenza. Leggere il manga è stata la decisione più giusta che potessi fare. Immergetevi anche voi nel mondo di "Kodomo no Omocha"!
Voto a questo manga? Come non dare 10 a questa bellissima storia d'amore. Non è come tutte le altre... è intramontabile!
Prima di tutto... Cos'è questo "Il giocattolo dei bambini"? E' una trasmissione televisiva dove vi partecipa Sana Kurata, una ragazzina simpatica, solare ed estroversa, nel suo tempo libero, dopo la scuola (frequenta le elementari). L'inizio della storia è ambientato a scuola; come al solito c'è chiasso a causa dei teppistelli della classe, non riuscendo mai a fare lezione. Sana è l'unica a tenere testa alla maleducazione, anche se spesso ci rimette lei stessa. Il capo banda è Akito Hayama, un ragazzino biondo, indifferente, dall'aria solitaria, è lì seduto sul banco ad ascoltare musica, non partecipa mai al disordine degli altri, li lascia fare indisturbati. Se conoscete l'anime sapete come si svolgerà il rapporto fra Sana e Akito: odio reciproco all'inizio, "..." alla fine. Solo che tutte quelle emozioni trasmesse dall'anime moltiplicatele per 1.000 se parliamo del manga. Il loro rapporto è approfondito sotto tutti i punti di vista. E scordatevi la fine dell'anime! E' completamente diversa! Quando Sana va alle medie, e recita nel film "La villa dell'acqua" di cui la Obana ha pubblicato un volume unico, i rapporti che prima si erano creati con tante difficoltà si guastano... e non vanno a finire come l'anime. E' qui che c'è un colpo di genio della Obana, risvolti inaspettati! Assisterete alla cosiddetta "malattia della bambola"!
Se vi ho almeno un po' incuriosito, andate in fumetteria e prendete questo capolavoro!
Trama, disegni, dialoghi: tutto è perfetto! Cosa posso dire? Scriverei mille parole a favore di Miho Obana! E' più forte di me! Ha creato davvero un manga epico!
Detto ciò, alzi la mano chi non ha mai visto l'anime di questa serie. Per quelli della mia generazione ci credo poco che non ne abbiate mai sentito parlare. Almeno per quanto riguarda me, "Rossana" è stato uno di quegli anime che mi hanno accompagnata nell'adolescenza. Leggere il manga è stata la decisione più giusta che potessi fare. Immergetevi anche voi nel mondo di "Kodomo no Omocha"!
Voto a questo manga? Come non dare 10 a questa bellissima storia d'amore. Non è come tutte le altre... è intramontabile!
Premetto fin da subito che non ho mai visto l'anime corrispondente a 'Il giocattolo dei bambini', benché fosse stato trasmesso su Italia 1 quando frequentavo l'asilo. Ho sempre associato l'immagine della famosa Rossana' ad 'Anna dai capelli rossi': due opere molto diverse, sia per storia che per anno di pubblicazione, ma tuttavia per me le protagoniste erano lo stesso personaggio. E dato che 'Anna dai capelli rossi' non mi è mai piaciuto particolarmente, mi sono rifiutata di vedere anche 'Rossana'.
Per sentito dire, l'anime de 'Il giocattolo dei bambini' è stato molto censurato da parte della Mediaset, a differenza del manga pubblicato all'incirca nello stesso periodo dalla Dynit. Quindi, essendomi pentita per la scelta che ho fatto da bambina, dopo aver letto le positive recensioni, ho deciso di comprare questo manga.
E ora passiamo alla trama. Non sarà troppo lunga, dato che sono davvero in molti a conoscere già la storia.
Sana Kurata è una giovane ragazza che frequenta la sesta elementare, ma è una ragazza speciale: fin da piccola frequenta la compagnia di danza Komawari e soprattutto grazie alla sua bravura è riuscita a diventare un membro del mondo dello spettacolo, quasi come una piccola idol. Partecipa a programmi televisivi e radiofonici, ma anche a film. È famosa particolarmente per il programma a cui partecipa come ospite onnipresente, ovvero 'Il giocattolo dei bambini'. Come tutti i ragazzi, però, Sana deve anche frequentare la scuola oltre che il lavoro e non è sempre facile distribuire le due cose. In più, nella classe di Sana vi è un gruppo di ragazzi dispettosi capitanati da Akito Hayama, che amano prendersi gioco dei maestri ma talvolta anche di alcune delle proprie compagne. E questo scatenerà più volte l'ira di Sana, che in un modo o nell'altro riuscirà a ribaltare la situazione.
Ovviamente poi la storia si spingerà molto oltre, soprattutto inizierà a cambiare a partire dall'inizio della prima media, sia per i disegni che per i temi. A proposito dei disegni, bisogna dire che nei primi due volumi non mi piacevano granché, con i sorrisi mento in fuori e gli occhi non molto espressivi. Ma nel corso della storia la mangaka è riuscita a sviluppare in bene il suo tratto e a renderlo davvero bello ed originale.
Ciò che mi ha più attirata e spinta a proseguire è la sua comicità. La personalità di ogni personaggio, come Sana, Akito, Tsuyoshi o Fuka, è veramente formidabile. Sana è vivace, spritosa e piena di vita; Akito è scontroso, ma a volte comprensibile; Tsuyoshi è gentile, simpatico, anche se quando si parla male della propria madre scoppia; Fuka è estroversa e sempre pronta a dire in faccia quello che pensa. Tutti hanno una propria caratteristica, ma anche qualcosa che li accomuna: il saper affrontare anche i problemi più difficili da superare, tra i più rari e dolorosi che possano capitare. Sana e Akito in particolare sono i personaggi che più mi hanno fatto apprezzare al meglio questo bellissimo racconto. E in cuor mio, sono soddisfatta di avere letto 'Il giocattolo dei bambini' e di averlo valutato in modo più che positivo, oltretutto senza aver mai visto nemmeno una puntata dell'anime. Questo dimostra che non bisogna sottovalutare, o sopravvalutare, un'opera basandosi unicamente alla sua versione animata. Consiglio, per chi non l'abbia mai letto, di non fermarsi ai primi due o tre volumi e dire "Basta, la storia non mi piace". Niente di più sbagliato.
Ma poi: stiamo parlando di bambini? A partire da metà storia, soprattutto, si può vedere quanto questi 'bambini' sono più maturi di alcuni adulti. Davvero, ho avuto l'impressione che non fossero semplici bambini, ma già dei ragazzi vissuti. Inoltre, ammetto che alcune scene ti scaldano veramente il cuore. Sono scene nelle quali ti piacerebbe immedesimarti, vivere la stessa situazione della protagonista in persona. E sarebbe bello se potesse accadere realmente. Purtroppo, dato che alcune scene sono improbabili, ci si affida solo alla propria immaginazione e creatività.
Credo che questo manga, in fondo, possa insegnare qualcosa, di non mollare mai alla prima difficoltà che ci si presenta davanti, ma di continuare a sperare in un futuro migliore. E a questo punto dico grazie, maestra Obana, grazie per aver creato questo capolavoro, sebbene siano già passati quindici anni dalla prima pubblicazione del primo volume; grazie per le immancabili battute, spiritose quanto basta e capaci di metterci il sorriso stampato sulle labbra e concederci delle risate.
Anche se non posso, non smetterei mai di parlare a proposito di questo manga. Si è davvero inserito in un pezzo del mio cuore. E il 10 come voto è poco per esprimere quello che ho provato leggendolo. Perché? Perché questo è il mio manga preferito.
Per sentito dire, l'anime de 'Il giocattolo dei bambini' è stato molto censurato da parte della Mediaset, a differenza del manga pubblicato all'incirca nello stesso periodo dalla Dynit. Quindi, essendomi pentita per la scelta che ho fatto da bambina, dopo aver letto le positive recensioni, ho deciso di comprare questo manga.
E ora passiamo alla trama. Non sarà troppo lunga, dato che sono davvero in molti a conoscere già la storia.
Sana Kurata è una giovane ragazza che frequenta la sesta elementare, ma è una ragazza speciale: fin da piccola frequenta la compagnia di danza Komawari e soprattutto grazie alla sua bravura è riuscita a diventare un membro del mondo dello spettacolo, quasi come una piccola idol. Partecipa a programmi televisivi e radiofonici, ma anche a film. È famosa particolarmente per il programma a cui partecipa come ospite onnipresente, ovvero 'Il giocattolo dei bambini'. Come tutti i ragazzi, però, Sana deve anche frequentare la scuola oltre che il lavoro e non è sempre facile distribuire le due cose. In più, nella classe di Sana vi è un gruppo di ragazzi dispettosi capitanati da Akito Hayama, che amano prendersi gioco dei maestri ma talvolta anche di alcune delle proprie compagne. E questo scatenerà più volte l'ira di Sana, che in un modo o nell'altro riuscirà a ribaltare la situazione.
Ovviamente poi la storia si spingerà molto oltre, soprattutto inizierà a cambiare a partire dall'inizio della prima media, sia per i disegni che per i temi. A proposito dei disegni, bisogna dire che nei primi due volumi non mi piacevano granché, con i sorrisi mento in fuori e gli occhi non molto espressivi. Ma nel corso della storia la mangaka è riuscita a sviluppare in bene il suo tratto e a renderlo davvero bello ed originale.
Ciò che mi ha più attirata e spinta a proseguire è la sua comicità. La personalità di ogni personaggio, come Sana, Akito, Tsuyoshi o Fuka, è veramente formidabile. Sana è vivace, spritosa e piena di vita; Akito è scontroso, ma a volte comprensibile; Tsuyoshi è gentile, simpatico, anche se quando si parla male della propria madre scoppia; Fuka è estroversa e sempre pronta a dire in faccia quello che pensa. Tutti hanno una propria caratteristica, ma anche qualcosa che li accomuna: il saper affrontare anche i problemi più difficili da superare, tra i più rari e dolorosi che possano capitare. Sana e Akito in particolare sono i personaggi che più mi hanno fatto apprezzare al meglio questo bellissimo racconto. E in cuor mio, sono soddisfatta di avere letto 'Il giocattolo dei bambini' e di averlo valutato in modo più che positivo, oltretutto senza aver mai visto nemmeno una puntata dell'anime. Questo dimostra che non bisogna sottovalutare, o sopravvalutare, un'opera basandosi unicamente alla sua versione animata. Consiglio, per chi non l'abbia mai letto, di non fermarsi ai primi due o tre volumi e dire "Basta, la storia non mi piace". Niente di più sbagliato.
Ma poi: stiamo parlando di bambini? A partire da metà storia, soprattutto, si può vedere quanto questi 'bambini' sono più maturi di alcuni adulti. Davvero, ho avuto l'impressione che non fossero semplici bambini, ma già dei ragazzi vissuti. Inoltre, ammetto che alcune scene ti scaldano veramente il cuore. Sono scene nelle quali ti piacerebbe immedesimarti, vivere la stessa situazione della protagonista in persona. E sarebbe bello se potesse accadere realmente. Purtroppo, dato che alcune scene sono improbabili, ci si affida solo alla propria immaginazione e creatività.
Credo che questo manga, in fondo, possa insegnare qualcosa, di non mollare mai alla prima difficoltà che ci si presenta davanti, ma di continuare a sperare in un futuro migliore. E a questo punto dico grazie, maestra Obana, grazie per aver creato questo capolavoro, sebbene siano già passati quindici anni dalla prima pubblicazione del primo volume; grazie per le immancabili battute, spiritose quanto basta e capaci di metterci il sorriso stampato sulle labbra e concederci delle risate.
Anche se non posso, non smetterei mai di parlare a proposito di questo manga. Si è davvero inserito in un pezzo del mio cuore. E il 10 come voto è poco per esprimere quello che ho provato leggendolo. Perché? Perché questo è il mio manga preferito.
Questo a mio parere è lo shoujo migliore che esista, lo amo.
Sana Kurata è una ragazzina di sesta elementare allegra e vivace, ed è una giovane idol che aspira a diventare una stella dello schermo piccolo. Nella sua classe c'è un elemento particolare, Akito Hayama, che è il contrario di lei e provoca disturbo durante le lezioni. I due si scontreranno, ma la situazione tra loro cambierà.
Conosciamo tutti la serie animata Rossana - il giocattolo dei bambini. E se ci è piaciuta quella non possiamo fare a meno di leggere il manga, che è infinitamente meglio. La versione cartacea non è per bambini, e affronta vari temi duri, soprattutto negli ultimi volumi.
Kodomo no Omocha è un manga che all'inizio è divertente, ma a partire dal settimo volume le cose si fanno serie. La storia prende tonalità più cupe, ma questo non influisce sulla bellezza dell'insieme.
Non ci sono parole per descrivere questo manga. È bellissimo, meraviglioso, mi ha fatto ridere come una matta per poi farmi piangere come una stupida. Ho amato Sana nella sua vivacità e nel suo essere ottusa, ho amato Akito per il suo carattere scontroso e misterioso, ma in realtà dall'animo gentile e ferito. Ho amato la madre di Sana nel suo essere bizzarra, ma con dei motivi seri sotto questo comportamento. Ho amato tutti gli altri personaggi, li amo tutti, dal primo all'ultimo. Anche Fuka, che magari ad alcuni può stare antipatica.
Lo stile della Obana è bellissimo. Non capisco perché andava lamentandosi del suo non essere brava nel disegnare nei free talks.
La cosa che amo di più di questo manga è che i personaggi crescono e diventano grandi. Per me è sempre bello, ma mi rattrista allo stesso tempo. I protagonisti cambiano fisicamente, la loro psicologia cambia e viene analizzata nei minimi dettagli. Si verrà a sapere anche del passato dei personaggi principali, un triste passato, che ha segnato le loro vite per sempre.
Il finale non è scontato, anzi, ti lascia l'amaro in bocca, che però migliora nell'ultimo capitolo.
Bellissimo, meraviglioso, stupendo, non so. Questo manga è un capolavoro, è l'eccellenza incarnata in fumetto!
Leggetelo assolutamente, soprattutto chi ha visto l'anime, perché la versione cartacea è meglio, moooolto meglio.
Consigliatissimo a tutti. 10.
Sana Kurata è una ragazzina di sesta elementare allegra e vivace, ed è una giovane idol che aspira a diventare una stella dello schermo piccolo. Nella sua classe c'è un elemento particolare, Akito Hayama, che è il contrario di lei e provoca disturbo durante le lezioni. I due si scontreranno, ma la situazione tra loro cambierà.
Conosciamo tutti la serie animata Rossana - il giocattolo dei bambini. E se ci è piaciuta quella non possiamo fare a meno di leggere il manga, che è infinitamente meglio. La versione cartacea non è per bambini, e affronta vari temi duri, soprattutto negli ultimi volumi.
Kodomo no Omocha è un manga che all'inizio è divertente, ma a partire dal settimo volume le cose si fanno serie. La storia prende tonalità più cupe, ma questo non influisce sulla bellezza dell'insieme.
Non ci sono parole per descrivere questo manga. È bellissimo, meraviglioso, mi ha fatto ridere come una matta per poi farmi piangere come una stupida. Ho amato Sana nella sua vivacità e nel suo essere ottusa, ho amato Akito per il suo carattere scontroso e misterioso, ma in realtà dall'animo gentile e ferito. Ho amato la madre di Sana nel suo essere bizzarra, ma con dei motivi seri sotto questo comportamento. Ho amato tutti gli altri personaggi, li amo tutti, dal primo all'ultimo. Anche Fuka, che magari ad alcuni può stare antipatica.
Lo stile della Obana è bellissimo. Non capisco perché andava lamentandosi del suo non essere brava nel disegnare nei free talks.
La cosa che amo di più di questo manga è che i personaggi crescono e diventano grandi. Per me è sempre bello, ma mi rattrista allo stesso tempo. I protagonisti cambiano fisicamente, la loro psicologia cambia e viene analizzata nei minimi dettagli. Si verrà a sapere anche del passato dei personaggi principali, un triste passato, che ha segnato le loro vite per sempre.
Il finale non è scontato, anzi, ti lascia l'amaro in bocca, che però migliora nell'ultimo capitolo.
Bellissimo, meraviglioso, stupendo, non so. Questo manga è un capolavoro, è l'eccellenza incarnata in fumetto!
Leggetelo assolutamente, soprattutto chi ha visto l'anime, perché la versione cartacea è meglio, moooolto meglio.
Consigliatissimo a tutti. 10.
Kodomo No Omocha, conosciuto anche con il nome di "Kodocha" o "Rossana-Il giocattolo dei bambini", è un manga scritto e disegnato dalla sensei Obana. È stato pubblicato in Italia per la prima volta nel 1995 dalla casa editrice Dynamic Italia e Dynit, in un prezzo che varia dai 4,10 ai 4,40 euro. Il manga conta 10 volumi tra cui uno speciale "La villa dell'acqua" e viene anche venduto in due BOX da 15,60 e 18,70 l'uno.
Kodocha è stato il mio primo manga, decisi di comprarlo dopo aver scoperto che la serie animata era stata censurata dalla Mediaset (il che la rendeva abbastanza noiosa e ripetitiva) e la storia sarebbe continuata nel manga. È di genere shojo (anche se si differenzia dai soliti manga scolareschi, infatti lo vedrei benissimo anche come josei) e tratta temi profondi e delicati, tutto sempre accompagnato da dialoghi e scenette divertenti e dalla spensieratezza e allegria della protagonista che non ti lascia mai perdere d'animo. A differenza dell'anime, che per alcuni versi potrà sembrare sempliciotto e infantile, il manga è l'esatto contrario.
La caratterizzazione e il tratto psicologico dei personaggi sono perfetti. Ognuno ha un proprio aspetto e delle proprie caratteristiche. La dolce Sana è sempre allegra, forte, non si abbatte mai e la adoro per la sua determinatezza. Amo ogni singolo personaggio, dal protagonista alla comparsa.
I disegni sono adattissimi alla storia. Classici disegni da shojo manga, che però attirano l'attenzione. Corpi esili e magrolini, visi paffuti, occhioni luminosi e personaggi maschili con lineamenti femminili.
Ogni volume ti lascia con il fiato sospeso e ti fa subito venir voglia di leggere il successivo, non è mai banale, scontato, pesante o noioso. È delicato e allo stesso tempo divertente, è drammatico e allo stesso allegro, è profondo e allo stesso tempo buffo. Lo straconsiglio a tutti (soprattutto a chi ha guardato l'anime e l'ha trovato carino) e suggerisco di provarlo per entrare nel mondo dei manga.
Voto: un 10 pieno.
Kodocha è stato il mio primo manga, decisi di comprarlo dopo aver scoperto che la serie animata era stata censurata dalla Mediaset (il che la rendeva abbastanza noiosa e ripetitiva) e la storia sarebbe continuata nel manga. È di genere shojo (anche se si differenzia dai soliti manga scolareschi, infatti lo vedrei benissimo anche come josei) e tratta temi profondi e delicati, tutto sempre accompagnato da dialoghi e scenette divertenti e dalla spensieratezza e allegria della protagonista che non ti lascia mai perdere d'animo. A differenza dell'anime, che per alcuni versi potrà sembrare sempliciotto e infantile, il manga è l'esatto contrario.
La caratterizzazione e il tratto psicologico dei personaggi sono perfetti. Ognuno ha un proprio aspetto e delle proprie caratteristiche. La dolce Sana è sempre allegra, forte, non si abbatte mai e la adoro per la sua determinatezza. Amo ogni singolo personaggio, dal protagonista alla comparsa.
I disegni sono adattissimi alla storia. Classici disegni da shojo manga, che però attirano l'attenzione. Corpi esili e magrolini, visi paffuti, occhioni luminosi e personaggi maschili con lineamenti femminili.
Ogni volume ti lascia con il fiato sospeso e ti fa subito venir voglia di leggere il successivo, non è mai banale, scontato, pesante o noioso. È delicato e allo stesso tempo divertente, è drammatico e allo stesso allegro, è profondo e allo stesso tempo buffo. Lo straconsiglio a tutti (soprattutto a chi ha guardato l'anime e l'ha trovato carino) e suggerisco di provarlo per entrare nel mondo dei manga.
Voto: un 10 pieno.
Senza nulla togliere all'anime, che rimane comunque molto divertente e godibile, trovo che il manga dia alla storia un senso di completezza, assolutamente assente nell'anime.
In particolar modo mi riferisco alla parte dal 7° volume, inizialmente volevo infatti prendere solo i volumi 7,8,9,10, insomma quando la storia cambiava rispetto all'anime, ma ho finito per procurarmi anche gli altri numeri.
La storia la conoscono tutti, parla di una giovane Idol - cosi vengono chiamate ragazzine, ma anche ragazzini, che sfondano sin da giovanissimi nel mondo dello spettacolo - che divide la sua vita fra il successo nel mondo del teatro e della TV e la vita normale da comune studentessa.
Sana è una bambina molto in gamba, che con il sorriso e l'ottimismo riesce sempre a risolvere i problemi di tutti.
Inizialmente la storia è molto divertente, parla di bullismo nelle scuole, di amori tra persone assolutamente diverse - tra una ottimista e socievole (Sana) e un ragazzo solitario e ombroso (Akito) -, ci spinge ad essere sempre ottimisti ma ci parla anche di affetto materno (quello della madre nei confronti di Sana).
La trama non è per nulla ripetitiva essendoci moltissimi sviluppi, troppi per elencarli tutti.
Dal 7° volume però, diversamente dall'anime, la storia prende una svolta più drammatica, mostrando degli sviluppi che porteranno alla crescita dei personaggi. Una piccola nota negativa: secondo me la malattia di Sana è un po' troppo irreale anche per un manga, ma infondo serviva per il contenuto della storia.
La grafica ? non mi fa impazzire ma devo riconoscere di averla rivalutata, gli occhi sono il punto forte perché descrivono perfettamente le emozioni dei protagonisti: se il fumetto fosse muto, si capirebbe comunque ciò che provano i personaggi.
E a proposito di personaggi: penso che solo per loro il manga meriti una lettura. Tutti sono assurdamente caratterizzati, da Sana ad Akito, a Misako a Rei, da Aya e Tsuyoshi a Naozumi e Fuka, nessuno è lasciato al caso, tutti hanno un loro ruolo; questo rende la storia assolutamente indimenticabile.
In particolar modo mi riferisco alla parte dal 7° volume, inizialmente volevo infatti prendere solo i volumi 7,8,9,10, insomma quando la storia cambiava rispetto all'anime, ma ho finito per procurarmi anche gli altri numeri.
La storia la conoscono tutti, parla di una giovane Idol - cosi vengono chiamate ragazzine, ma anche ragazzini, che sfondano sin da giovanissimi nel mondo dello spettacolo - che divide la sua vita fra il successo nel mondo del teatro e della TV e la vita normale da comune studentessa.
Sana è una bambina molto in gamba, che con il sorriso e l'ottimismo riesce sempre a risolvere i problemi di tutti.
Inizialmente la storia è molto divertente, parla di bullismo nelle scuole, di amori tra persone assolutamente diverse - tra una ottimista e socievole (Sana) e un ragazzo solitario e ombroso (Akito) -, ci spinge ad essere sempre ottimisti ma ci parla anche di affetto materno (quello della madre nei confronti di Sana).
La trama non è per nulla ripetitiva essendoci moltissimi sviluppi, troppi per elencarli tutti.
Dal 7° volume però, diversamente dall'anime, la storia prende una svolta più drammatica, mostrando degli sviluppi che porteranno alla crescita dei personaggi. Una piccola nota negativa: secondo me la malattia di Sana è un po' troppo irreale anche per un manga, ma infondo serviva per il contenuto della storia.
La grafica ? non mi fa impazzire ma devo riconoscere di averla rivalutata, gli occhi sono il punto forte perché descrivono perfettamente le emozioni dei protagonisti: se il fumetto fosse muto, si capirebbe comunque ciò che provano i personaggi.
E a proposito di personaggi: penso che solo per loro il manga meriti una lettura. Tutti sono assurdamente caratterizzati, da Sana ad Akito, a Misako a Rei, da Aya e Tsuyoshi a Naozumi e Fuka, nessuno è lasciato al caso, tutti hanno un loro ruolo; questo rende la storia assolutamente indimenticabile.
C'è bisogno che vi racconti la trama di questo manga? Non credo visto che ormai sfido chiunque a non conoscerla. È uno di quei manga che ha fatto la storia del suo genere e che di sicuro non tramonterà mai. Una storia di bambini che forse ha da insegnare tanto agli adulti, che sa unire magistralmente momenti di esuberanza a momenti di sincera commozione. Attraversa vari temi e li analizza senza superficialità. I personaggi apparentemente nella norma hanno un pensiero tutto loro che li rende unici ed inimitabili. I disegni sono belli anche se nulla di fantasmagorigo. Una di quelle opere che a mio parere non può mancare nella libreria.
Sana Kurata è una ragazza di 10 anni, che divide la sua vita tra scuola e lavoro. Infatti, dopo le lezioni, con il suo manager (che tra l'altro vive in casa con lei) si dirige agli studi televisivi per partecipare ad uno show, appunto "Il giocattolo dei bambini"
Avevo seguito questa storia solo in TV, ovvero guardando l'anime, e quando ho letto il manga, me ne sono completamente innamorata. Per definire quest'opera di Miho Obana basta una semplice parola: stupendo. Uno dei più bei manga che abbia mai letto. L'anime per quanto possa somigliargli a tratti, in realtà è molto, ma molto diverso. Non credevo che questa storia mi avrebbe coinvolta così tanto, ma sfogliando pagina per pagina, mi sono ricreduta. Innanzitutto per i temi trattati, il modo in cui i protagonisti affrontano tutte le difficoltà che gli vengono messe davanti, nonostante la giovane età, è davvero ammirevole. In fondo credo che sia un po' questa la pecca di questo manga, i protagonisti sono troppo giovani per vivere esperienze così. Inoltre, sono rimasta molto colpita dall'espressività dei disegni, gli occhi in particolare, credo che i personaggi parlino da soli e che non abbiano bisogno delle vignette per esprimersi.
Che dire di più? Obana merita proprio un oscar.Un 10 lo merita tutto.
Avevo seguito questa storia solo in TV, ovvero guardando l'anime, e quando ho letto il manga, me ne sono completamente innamorata. Per definire quest'opera di Miho Obana basta una semplice parola: stupendo. Uno dei più bei manga che abbia mai letto. L'anime per quanto possa somigliargli a tratti, in realtà è molto, ma molto diverso. Non credevo che questa storia mi avrebbe coinvolta così tanto, ma sfogliando pagina per pagina, mi sono ricreduta. Innanzitutto per i temi trattati, il modo in cui i protagonisti affrontano tutte le difficoltà che gli vengono messe davanti, nonostante la giovane età, è davvero ammirevole. In fondo credo che sia un po' questa la pecca di questo manga, i protagonisti sono troppo giovani per vivere esperienze così. Inoltre, sono rimasta molto colpita dall'espressività dei disegni, gli occhi in particolare, credo che i personaggi parlino da soli e che non abbiano bisogno delle vignette per esprimersi.
Che dire di più? Obana merita proprio un oscar.Un 10 lo merita tutto.
Ho cominciato a leggere questo manga spinta dalla curiosità di vedere come andasse a finire la storia tra Sana e Akito visto che l'anime lascia piuttosto perplessi. Ci sono poi sicuramente affezionata perché è il primo manga che ho comprato, quindi sono un po' di parte.
Ovviamente il bello di questo manga è come viene strutturata la relazione tra Sana e Akito: la trama non è mai banale, anzi, è ricca di colpi di scena <b>[Attenzione, spoiler!]</b> come l'arrivo di Fuka, l'episodio del tentato suicidio e la parte finale <b>[Fine spoiler.]</b> che ti lasciano letteralmente incollato alle pagine.
Io avevo dei dubbi inizialmente sull'acquisto perché temevo fosse una storia un po' infantile, invece non è per niente così. Certo, i protagonisti sono pur sempre bambini delle elementari e delle medie e da loro non ci si può aspettare un comportamento troppo adulto, ma molte delle situazione trattate sono tematiche decisamente poco adatte a dei bambini, e in generale questa cosa mi è piaciuta.
Che altro dire? È una storia che fa sognare, in più le gag sono davvero divertenti e i personaggi sono molto ben caratterizzati. C'è da dire che questo vale solamente per i protagonisti: infatti gli amici di Sana e Akito, ad esempio Tsuyoshi, compaiono abbastanza nel manga, ma hanno spesso ruoli poco rilevanti, ed è per questo che il loro carattere non viene a mio parere approfondito adeguatamente.
Avrei messo 10 a questa serie, secondo me davvero bella, ma scende a 9 a causa dei disegni: non sono davvero niente di che. Alcune scene sono disegnate bene, ma molte sono statiche e oserei dire quasi brutte da vedere, spezzano un po' la magia della narrazione.
Comunque lo consiglio vivamente a tutti, amanti degli shojo e non.
Ovviamente il bello di questo manga è come viene strutturata la relazione tra Sana e Akito: la trama non è mai banale, anzi, è ricca di colpi di scena <b>[Attenzione, spoiler!]</b> come l'arrivo di Fuka, l'episodio del tentato suicidio e la parte finale <b>[Fine spoiler.]</b> che ti lasciano letteralmente incollato alle pagine.
Io avevo dei dubbi inizialmente sull'acquisto perché temevo fosse una storia un po' infantile, invece non è per niente così. Certo, i protagonisti sono pur sempre bambini delle elementari e delle medie e da loro non ci si può aspettare un comportamento troppo adulto, ma molte delle situazione trattate sono tematiche decisamente poco adatte a dei bambini, e in generale questa cosa mi è piaciuta.
Che altro dire? È una storia che fa sognare, in più le gag sono davvero divertenti e i personaggi sono molto ben caratterizzati. C'è da dire che questo vale solamente per i protagonisti: infatti gli amici di Sana e Akito, ad esempio Tsuyoshi, compaiono abbastanza nel manga, ma hanno spesso ruoli poco rilevanti, ed è per questo che il loro carattere non viene a mio parere approfondito adeguatamente.
Avrei messo 10 a questa serie, secondo me davvero bella, ma scende a 9 a causa dei disegni: non sono davvero niente di che. Alcune scene sono disegnate bene, ma molte sono statiche e oserei dire quasi brutte da vedere, spezzano un po' la magia della narrazione.
Comunque lo consiglio vivamente a tutti, amanti degli shojo e non.
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler!]</b>
Mi spiace mettere un voto appena sufficiente ad una serie tra le prime che ho letto, e a me molto cara, ma non posso fare altrimenti.
La storia l'hanno già scritta in molti, quindi non la ripeto ma la commento solo. L'inizio è simpatico, sebbene poco realistico: come può un film cambiare una situazione tanto tragica e seria? In più, guarda caso, la casa produttrice decide di girare il film proprio quando fa comodo a Sana, o meglio, alle vicende in corso; le riprese sembrano venir concluse in poche settimane. Bello invece come viene gestita la relazione tra Rei/Sana/Akito.
Gli eventi vanno poi avanti normalmente, senza eclatanti colpi di scena; entrano in scena i soliti tipi destinati a mettere i bastoni tra le ruote ai due giovani innamorati, in questo caso Naozumi e Fuka. E qui si comincia ad andar male. Sebbene i personaggi siano molti, nel 99% delle pagine c'è o Sana o Akito. Lo spazio lasciato agli altri personaggi è veramente pochissimo. Poi, l'età consigliata per i fumetti aumenta, con un tentativo di suicidio, messo però bene, un improbabile intervento che può essere fatto solo a Los Angeles (e qui ci si comincia a chiedere com'è che in Giappone nessuno possa curare un braccio pugnalato... con o senza Karate) e una "malattia della bambola", che alza di nuovo il voto, in quanto finalmente Sana non è più solo l'eroina perfetta, ma mostra tutte le sue incertezze e debolezze. Poi, una scena carina, sì, ma inadatta alla serie, tra Sana e Akito, che sembrano voler far sesso per diventare adulti in fretta, come bastasse questo. Anche Hayama mostra allora le sue lacrime, e la ragazza capisce che non è il caso.
I disegni sono poi il punto più dolente; non ho notato i miglioramenti che speravo con l'andare avanti dei volumi: le espressioni sono sempre molto simili, e, salvo eccezioni, i disegni non troppo curati, né gli sfondi complessi. Tra l'altro, la magaka in quelle rare occasioni in cui si da davvero da fare mostra di essere davvero brava, per esempio nell'art-book o nell'extra "La villa dell'acqua", che ironicamente credo sia tra quelli disegnati meglio.
Insomma, uno shujo carino, ma niente di speciale.
Mi spiace mettere un voto appena sufficiente ad una serie tra le prime che ho letto, e a me molto cara, ma non posso fare altrimenti.
La storia l'hanno già scritta in molti, quindi non la ripeto ma la commento solo. L'inizio è simpatico, sebbene poco realistico: come può un film cambiare una situazione tanto tragica e seria? In più, guarda caso, la casa produttrice decide di girare il film proprio quando fa comodo a Sana, o meglio, alle vicende in corso; le riprese sembrano venir concluse in poche settimane. Bello invece come viene gestita la relazione tra Rei/Sana/Akito.
Gli eventi vanno poi avanti normalmente, senza eclatanti colpi di scena; entrano in scena i soliti tipi destinati a mettere i bastoni tra le ruote ai due giovani innamorati, in questo caso Naozumi e Fuka. E qui si comincia ad andar male. Sebbene i personaggi siano molti, nel 99% delle pagine c'è o Sana o Akito. Lo spazio lasciato agli altri personaggi è veramente pochissimo. Poi, l'età consigliata per i fumetti aumenta, con un tentativo di suicidio, messo però bene, un improbabile intervento che può essere fatto solo a Los Angeles (e qui ci si comincia a chiedere com'è che in Giappone nessuno possa curare un braccio pugnalato... con o senza Karate) e una "malattia della bambola", che alza di nuovo il voto, in quanto finalmente Sana non è più solo l'eroina perfetta, ma mostra tutte le sue incertezze e debolezze. Poi, una scena carina, sì, ma inadatta alla serie, tra Sana e Akito, che sembrano voler far sesso per diventare adulti in fretta, come bastasse questo. Anche Hayama mostra allora le sue lacrime, e la ragazza capisce che non è il caso.
I disegni sono poi il punto più dolente; non ho notato i miglioramenti che speravo con l'andare avanti dei volumi: le espressioni sono sempre molto simili, e, salvo eccezioni, i disegni non troppo curati, né gli sfondi complessi. Tra l'altro, la magaka in quelle rare occasioni in cui si da davvero da fare mostra di essere davvero brava, per esempio nell'art-book o nell'extra "La villa dell'acqua", che ironicamente credo sia tra quelli disegnati meglio.
Insomma, uno shujo carino, ma niente di speciale.
Ho letto questo manga soprattutto spinta dalla curiosità, dato che avevo saputo che l'anime, carino ma non eccezionale per via di alcune parti noiose, è pieno di censure e di stravolgimenti nei dialoghi.
Infatti Il giocattolo dei bambini, a dispetto del titolo che potrebbe trarre in inganno, della serie TV assai addolcita ed infantilizzata perché fosse adatta ad un pubblico giovane, e della trama apparentemente semplice, ha in realtà tematiche anche piuttosto forti: dal bullismo scolastico alla vita dei mini-divi a vari tipi di problemi familiari - come la morte di un genitore o la situazione dei figli di genitori divorziati -, dalla situazione delle ragazze madri, all'incesto ed al suicidio ed altro; anche se, per via della rivista su cui è stato pubblicato, questo manga è classificato come shoujo, io lo vedrei benissimo come seinen.
Come accennavo sopra, nell'anime le censure si sprecano, con stravolgimenti dei dialoghi, fermi immagine e scene tagliate, ma fortunatamente nel manga ci si può godere tutta la storia, che essendo nella sua interezza appare molto più comprensibile (dato che spesso le censure vengono fatte a discapito della logica).
La caratterizzazione dei personaggi è superba, e ciascuno, anche quelli che hanno brevi apparizioni, lasciano il segno nei lettori. Nessuno è banale, nemmeno il protagonista maschile Akito, il bullo della scuola, che ha alle sue dipendenze tutta una schiera di ragazzini che pendono dalle sue labbra, e tanto meno la protagonista principale, Sana, che è apparentemente una ragazzina sempre allegra e solare, viziata e coccolata dalla madre e dal giovane manager che in realtà le fa più da fratello maggiore, ma le cose non sono come sembrano ed anche lei dovrà affrontare un duro percorso non solo per maturare con la crescita, ma soprattutto per guarire dalle profonde ferite che le hanno segnato l'anima.
La madre di Sana, una bizzarra scrittrice che si diverte a girare per casa su un'automobilina elettrica e con uno scoiattolo in testa e soprattutto a prendere per il naso i suoi editori, costituisce una ventata di allegria e comicità nella storia, ma anche dietro ai suoi comportamenti si nascondono tristi segreti.
La storia procede imprevedibile, dopo ogni volumetto non si sa mai cosa aspettarsi, ed il finale a me è piaciuto molto.
Come pure mi piacciono molto i disegni della Obana.
Insomma, un manga da non perdere: se vi è piaciuto l'anime impazzirete per il manga, e consiglio vivamente di recuperare anche il volumetto extra autoconclusivo La villa dell'acqua, ovvero la trasposizione manga integrale del film interpretato dalla protagonista Sana e dal suo partner sul lavoro, il giovane attore Naozumi.
Voto finale: 10.
Infatti Il giocattolo dei bambini, a dispetto del titolo che potrebbe trarre in inganno, della serie TV assai addolcita ed infantilizzata perché fosse adatta ad un pubblico giovane, e della trama apparentemente semplice, ha in realtà tematiche anche piuttosto forti: dal bullismo scolastico alla vita dei mini-divi a vari tipi di problemi familiari - come la morte di un genitore o la situazione dei figli di genitori divorziati -, dalla situazione delle ragazze madri, all'incesto ed al suicidio ed altro; anche se, per via della rivista su cui è stato pubblicato, questo manga è classificato come shoujo, io lo vedrei benissimo come seinen.
Come accennavo sopra, nell'anime le censure si sprecano, con stravolgimenti dei dialoghi, fermi immagine e scene tagliate, ma fortunatamente nel manga ci si può godere tutta la storia, che essendo nella sua interezza appare molto più comprensibile (dato che spesso le censure vengono fatte a discapito della logica).
La caratterizzazione dei personaggi è superba, e ciascuno, anche quelli che hanno brevi apparizioni, lasciano il segno nei lettori. Nessuno è banale, nemmeno il protagonista maschile Akito, il bullo della scuola, che ha alle sue dipendenze tutta una schiera di ragazzini che pendono dalle sue labbra, e tanto meno la protagonista principale, Sana, che è apparentemente una ragazzina sempre allegra e solare, viziata e coccolata dalla madre e dal giovane manager che in realtà le fa più da fratello maggiore, ma le cose non sono come sembrano ed anche lei dovrà affrontare un duro percorso non solo per maturare con la crescita, ma soprattutto per guarire dalle profonde ferite che le hanno segnato l'anima.
La madre di Sana, una bizzarra scrittrice che si diverte a girare per casa su un'automobilina elettrica e con uno scoiattolo in testa e soprattutto a prendere per il naso i suoi editori, costituisce una ventata di allegria e comicità nella storia, ma anche dietro ai suoi comportamenti si nascondono tristi segreti.
La storia procede imprevedibile, dopo ogni volumetto non si sa mai cosa aspettarsi, ed il finale a me è piaciuto molto.
Come pure mi piacciono molto i disegni della Obana.
Insomma, un manga da non perdere: se vi è piaciuto l'anime impazzirete per il manga, e consiglio vivamente di recuperare anche il volumetto extra autoconclusivo La villa dell'acqua, ovvero la trasposizione manga integrale del film interpretato dalla protagonista Sana e dal suo partner sul lavoro, il giovane attore Naozumi.
Voto finale: 10.
<b>[Attenzione, possibili spoiler.]</b>
Prima di leggere il manga da ragazza ho visto il cartone da bambina è già allora mi ero innamorata di Sana, un ragazzina estroversa che divide la sua vita in due: da una parte è una normale studentessa, dall'altra è una star in una trasmissione televisiva per ragazzi.
Sana a scuola troverà presto da discutere con Akito, meglio conosciuto come Erik, un ragazzo scontroso e arrogante sotto certi aspetti che le darà filo da torcere in classe impedendo lo svolgimento regolare delle lezioni. Alla fine Sana decisa a scoprire il perché delle azioni di Akito, verrà a conoscenza della situazione famigliare drammatica del ragazzo. La trama così si sviluppa e i due protagonisti da nemici passano ad amici.
Rossana è un manga semplicemente fantastico, sembra semplice e banale ma nasconde una complessità e una sfera emotiva così ampia che lo consiglio ad un pubblico maturo.
Il manga è molto lontano dall'anime, pieno di censure e allungamenti privi di spessore, per non parlare della parte finale completamente diversa.
Nell'anime infatti abbiamo un finale aperto, mentre nel manga i due protagonisti arrivano a dichiararsi i sentimenti che tenevano nascosti da molto tempo.
Rossana tocca svariati temi: l'amore, l'amicizia, la famiglia con i suoi relativi problemi; i protagonisti nel manga crescono e maturano, e arrivano a completarsi insieme.
Prima di leggere il manga da ragazza ho visto il cartone da bambina è già allora mi ero innamorata di Sana, un ragazzina estroversa che divide la sua vita in due: da una parte è una normale studentessa, dall'altra è una star in una trasmissione televisiva per ragazzi.
Sana a scuola troverà presto da discutere con Akito, meglio conosciuto come Erik, un ragazzo scontroso e arrogante sotto certi aspetti che le darà filo da torcere in classe impedendo lo svolgimento regolare delle lezioni. Alla fine Sana decisa a scoprire il perché delle azioni di Akito, verrà a conoscenza della situazione famigliare drammatica del ragazzo. La trama così si sviluppa e i due protagonisti da nemici passano ad amici.
Rossana è un manga semplicemente fantastico, sembra semplice e banale ma nasconde una complessità e una sfera emotiva così ampia che lo consiglio ad un pubblico maturo.
Il manga è molto lontano dall'anime, pieno di censure e allungamenti privi di spessore, per non parlare della parte finale completamente diversa.
Nell'anime infatti abbiamo un finale aperto, mentre nel manga i due protagonisti arrivano a dichiararsi i sentimenti che tenevano nascosti da molto tempo.
Rossana tocca svariati temi: l'amore, l'amicizia, la famiglia con i suoi relativi problemi; i protagonisti nel manga crescono e maturano, e arrivano a completarsi insieme.
La trama sembra piuttosto semplice: la protagonista, Sana, è una bambina che fa l'attrice, nella sua classe c'è un certo bullismo da parte dei maschi, i quali sono capeggiati da Akito, bambino taciturno e riservato con degli occhi carichi d'odio rivolto verso il mondo. Sana, solare ed empatica, risolve i problemi legati alla famiglia di Akito, affezionandosi a lui, e lui si prende una colossale cotta per lei. Una semplice storia d'amore? No, c'è molto di più in questo manga! Molti possono pensare che Kodomo No Omocha sia un manga per bambini, invece no, NON è un manga per bambini, e soprattutto non ha nulla a che vedere con l'anime, il quale perde un po' la trama e cerca solo di rallegrare gli spettatori con gag e scene anche un po' stupide.
Il manga è ben articolato invece, la trama rimane sempre fissa su Sana e Akito e le loro vicende; i personaggi sviluppano psicologicamente e anche se all'inizio può sembrare un manga 'leggero' è invece molto profondo, ci sono temi particolari come quello difficoltoso della famiglia di Akito, il quale era stato praticamente abbandonato a sé stesso dalla propria famiglia; la separazione dei genitori di Tsuyoshi, il mancato suicidio e i problemi familiari di Komori, nonché la sua fragile psicologia; il conseguente incidente di Akito e i problemi alla mano; l'adozione di Sana e la sua 'malattia', dovuta ad un problema profondamente legato al terrore dell'abbandono. Ma bisogna dire che ci sono anche momenti particolarmente comici e che ti fanno sorridere, per questo trovo che sia davvero un manga eccellente, che mi ha saputo emozionare. La frase che più mi ha commosso ed emozionato è quella che dice Sana in una trasmissione alla domanda di una collega: "La ragione per cui sono nata? Ma la risposta a questo è facile, sai? Siamo nati per vivere!"
Infine per quanto riguarda i disegni, li trovo bellissimi, e adoro il fatto che Sana nel manga non abbia sempre quelle stupide codine, che la fanno sembrare stupida. È invece disegnata benissimo, e sempre con acconciature diverse, ed è bellissima.
Il mio 9 è dovuto al finale: dopo la meravigliosa storia d'amore/odio di Akito e Sana, mi aspettavo che al rientro di Akito da LA ci fosse un "qualcosa" di più, comunque rimane un manga strepitoso. Spero che la casa editrice decida di pubblicare Deep Clear, il crossover tra Kodomo no Omocha e Honey Bitter.
Il manga è ben articolato invece, la trama rimane sempre fissa su Sana e Akito e le loro vicende; i personaggi sviluppano psicologicamente e anche se all'inizio può sembrare un manga 'leggero' è invece molto profondo, ci sono temi particolari come quello difficoltoso della famiglia di Akito, il quale era stato praticamente abbandonato a sé stesso dalla propria famiglia; la separazione dei genitori di Tsuyoshi, il mancato suicidio e i problemi familiari di Komori, nonché la sua fragile psicologia; il conseguente incidente di Akito e i problemi alla mano; l'adozione di Sana e la sua 'malattia', dovuta ad un problema profondamente legato al terrore dell'abbandono. Ma bisogna dire che ci sono anche momenti particolarmente comici e che ti fanno sorridere, per questo trovo che sia davvero un manga eccellente, che mi ha saputo emozionare. La frase che più mi ha commosso ed emozionato è quella che dice Sana in una trasmissione alla domanda di una collega: "La ragione per cui sono nata? Ma la risposta a questo è facile, sai? Siamo nati per vivere!"
Infine per quanto riguarda i disegni, li trovo bellissimi, e adoro il fatto che Sana nel manga non abbia sempre quelle stupide codine, che la fanno sembrare stupida. È invece disegnata benissimo, e sempre con acconciature diverse, ed è bellissima.
Il mio 9 è dovuto al finale: dopo la meravigliosa storia d'amore/odio di Akito e Sana, mi aspettavo che al rientro di Akito da LA ci fosse un "qualcosa" di più, comunque rimane un manga strepitoso. Spero che la casa editrice decida di pubblicare Deep Clear, il crossover tra Kodomo no Omocha e Honey Bitter.
Bellissimo non saprei che altro dire. Si tratta di un manga che esalta il desiderio di divenire adulti e di inserirsi nel mondo dei "grandi". Eric è stupendo, un personaggio maturo , anche troppo, che ha dovuto imparare a cavarsela da solo. Rossana è una ragazza d'oro, esageratamente ottusa e infantile, ma sempre pronta ad aiutare glia altri e, sebbene non si saprà subito, anche lei ha avuto delle difficoltà ma questo l'ha spinta a impegnarsi sempre nel sorridere e sprizzare allegria. Trama e disegni stupendi per quello che a mio parere è il lavoro migliore della maestra Obana.
Ho deciso di leggere il manga di Kodomo no Omocha – Il Giocattolo dei Bambini, perché anni fa mi capitò di guardare qualche episodio dell’anime in TV. L’anime in versione italiana era censuratissimo, titolo modificato: “Rossana” e adattamento infantile con nomi dei personaggi inglesi come Eric, Terence, ecc. Non ce la facevo a guardarlo e abbandonai.
A distanza di anni, mi capita l’occasione di leggere il manga originale, mi son detto: perché no?
Quando l’ho iniziato a leggere, non sapevo neanche di cosa parlasse la trama, con l’anime non avevo mai approfondito, e mi aspettavo di leggere un manga comico. Quanto mi sono sbagliato!
In verità scene comiche sono presenti, ma il punto di forza del manga è la storia tutt’altro che divertente di Sana, la protagonista. Una bambina che a 10 anni è già una star televisiva, e che dunque deve conciliare la vita da personaggio televisivo con quella da normale bambina, ad esempio con la scuola. Ovviamente la cosa non sarà semplice, e le situazioni che si verranno a creare nel manga non sempre di facile risoluzione.
Molti sono i temi affrontati, tra cui i primi amori, bullismo, disagio infantile, abbandono, problemi di salute fisica e mentale, i difficili rapporti tra genitori e figli e più in generale tra adulti e bambini. Davvero tante cose, ma tutte raccontate in modo particolare, nel modo giusto, mai troppo pesante, o semplice e banale.
Una delle cose che mi ha colpito di più è stata proprio il modo della mangaka di rendere i “bambini” protagonisti, degli “adulti” e al contrario i veri “adulti” dei “bambini”, che in alcuni momenti sono persi senza sapere come meglio agire, senza l’aiuto di quei bambini che avevano ritenuto troppo piccoli perché possano comprendere alcune cose, e invece sono più maturi di quanto si crede.
I disegni sono molto belli. Hanno il classico stile da shojo manga, con corpi magrolini, ragazzi dall’aspetto effeminato, e grandi occhi luccicanti, ma per la storia che raccontano, non può esserci stile migliore.
Un manga che mi ha davvero sorpreso per vari aspetti, che è riuscito a emozionarmi facendomi provare molte emozioni diverse, e mi ha portato alle lacrime diverse volte.
Lo consiglio a tutti, non fatevi ingannare dalle immagini in copertina o dal titolo, è un manga serissimo, una bellissima storia di risate e lacrime. I personaggi entrano nel cuore, e probabilmente ci resteranno per un bel po’.
A distanza di anni, mi capita l’occasione di leggere il manga originale, mi son detto: perché no?
Quando l’ho iniziato a leggere, non sapevo neanche di cosa parlasse la trama, con l’anime non avevo mai approfondito, e mi aspettavo di leggere un manga comico. Quanto mi sono sbagliato!
In verità scene comiche sono presenti, ma il punto di forza del manga è la storia tutt’altro che divertente di Sana, la protagonista. Una bambina che a 10 anni è già una star televisiva, e che dunque deve conciliare la vita da personaggio televisivo con quella da normale bambina, ad esempio con la scuola. Ovviamente la cosa non sarà semplice, e le situazioni che si verranno a creare nel manga non sempre di facile risoluzione.
Molti sono i temi affrontati, tra cui i primi amori, bullismo, disagio infantile, abbandono, problemi di salute fisica e mentale, i difficili rapporti tra genitori e figli e più in generale tra adulti e bambini. Davvero tante cose, ma tutte raccontate in modo particolare, nel modo giusto, mai troppo pesante, o semplice e banale.
Una delle cose che mi ha colpito di più è stata proprio il modo della mangaka di rendere i “bambini” protagonisti, degli “adulti” e al contrario i veri “adulti” dei “bambini”, che in alcuni momenti sono persi senza sapere come meglio agire, senza l’aiuto di quei bambini che avevano ritenuto troppo piccoli perché possano comprendere alcune cose, e invece sono più maturi di quanto si crede.
I disegni sono molto belli. Hanno il classico stile da shojo manga, con corpi magrolini, ragazzi dall’aspetto effeminato, e grandi occhi luccicanti, ma per la storia che raccontano, non può esserci stile migliore.
Un manga che mi ha davvero sorpreso per vari aspetti, che è riuscito a emozionarmi facendomi provare molte emozioni diverse, e mi ha portato alle lacrime diverse volte.
Lo consiglio a tutti, non fatevi ingannare dalle immagini in copertina o dal titolo, è un manga serissimo, una bellissima storia di risate e lacrime. I personaggi entrano nel cuore, e probabilmente ci resteranno per un bel po’.
Se pensate che Rossana sia un fumetto per bambini, vi sbagliate di grosso. All'inizio ero molto indecisa se acquistarlo o meno, dal momento che avevo il timore fosse indirizzato ad un target troppo giovanile. Credetemi, io di anni ne ho 24 e questo è uno dei manga più belli cheabbia mai letto. Posso definirlo un manga completo sotto ogni punto di vista. Una storia assolutamente non banale, una perfetta caratterizzazione dei personaggi, romanticismo, drammaticità ma anche tanta comicità (a volte le facce di Sana mi facevano troppo ridere!). I protagonisti è pur vero che sono dei bambini, ma la storia e i sentimenti dei protagonisti sono raccontati in modo molto maturo. Sana e Akito sono i due protagonisti.
Sana è una bambina solare, allegra e vivace, ma alla sua solarità, come vedremo nel manga, si contrappone anche un'estrema fragilità, dovuta anche al suo passato. Sana quindi ci viene presentata in tutta la sua vulnerabilità, ed è questo che la rende estremamente vera. Non ci viene presentata un'eroina dalla psicologia piatta, poiché Sana è molto complessa, non è solo una bambina allegra e vivace e in grado di reagire con forza e determinazione alle avversità, è anche estremamente fragile, ha bisogno del sostegno altrui. Ma la potenzialità di Sana sta nel riuscire a rialzarsi, sempre.
Anche Akito è un ragazzo che ha avuto un'infanzia problematica. Infatti Akito inizialmente lo vediamo come un bambino violento, scontroso e arrogante. Sarà proprio Sana ad aiutarlo. Infatti tra i due si stabilirà un legame molto particolare. Un legame misto tra amore e odio, perché vedremo spesso i due litigare, ma comunque legati da un profondo affetto sincero. Un legame che evolverà, in quanto quella che all'inizio è una splendida amicizia diventerà qualcosa di molto più importante. Comunque la costante del loro rapporto sembra essere questo sostenersi a vicenda l'uno con l'altro.
Perché mi è piaciuto questo manga? Per vari motivi. Prima di tutto perché Sana è fantastica, ti viene quasi da ammirarla. Anche i personaggi secondari, come la mamma di Sana e Rei, sono geniali ed esilaranti. Ho amato molto anche il personaggio di Akito, che nella sua apparente freddezza riesce poi a trasmettere al lettore l'insieme dei sentimenti che prova per Sana. Inoltre l'autrice sembra sottolineare come nelle avversità bisogna farsi forza e cercare di superarle con il sorriso. Una frase che nel manga compare spesso è infatti non a caso "Su con la vita".
Un manga assolutamente non banale, profondo, emozionante, commovente e consigliabile a diverse fasce d'età. Consigliato anche ai ragazzi.
Sana è una bambina solare, allegra e vivace, ma alla sua solarità, come vedremo nel manga, si contrappone anche un'estrema fragilità, dovuta anche al suo passato. Sana quindi ci viene presentata in tutta la sua vulnerabilità, ed è questo che la rende estremamente vera. Non ci viene presentata un'eroina dalla psicologia piatta, poiché Sana è molto complessa, non è solo una bambina allegra e vivace e in grado di reagire con forza e determinazione alle avversità, è anche estremamente fragile, ha bisogno del sostegno altrui. Ma la potenzialità di Sana sta nel riuscire a rialzarsi, sempre.
Anche Akito è un ragazzo che ha avuto un'infanzia problematica. Infatti Akito inizialmente lo vediamo come un bambino violento, scontroso e arrogante. Sarà proprio Sana ad aiutarlo. Infatti tra i due si stabilirà un legame molto particolare. Un legame misto tra amore e odio, perché vedremo spesso i due litigare, ma comunque legati da un profondo affetto sincero. Un legame che evolverà, in quanto quella che all'inizio è una splendida amicizia diventerà qualcosa di molto più importante. Comunque la costante del loro rapporto sembra essere questo sostenersi a vicenda l'uno con l'altro.
Perché mi è piaciuto questo manga? Per vari motivi. Prima di tutto perché Sana è fantastica, ti viene quasi da ammirarla. Anche i personaggi secondari, come la mamma di Sana e Rei, sono geniali ed esilaranti. Ho amato molto anche il personaggio di Akito, che nella sua apparente freddezza riesce poi a trasmettere al lettore l'insieme dei sentimenti che prova per Sana. Inoltre l'autrice sembra sottolineare come nelle avversità bisogna farsi forza e cercare di superarle con il sorriso. Una frase che nel manga compare spesso è infatti non a caso "Su con la vita".
Un manga assolutamente non banale, profondo, emozionante, commovente e consigliabile a diverse fasce d'età. Consigliato anche ai ragazzi.
Che dire? Un capolavoro assoluto, che merita un dieci e lode! Chiunque sia appassionato di manga non può prescindere dalla lettura di quest'opera, secondo me. "Kodomo no Omocha" ti fa ridere, piangere, sognare, lottare, sperare... E ti fa vedere il mondo con degli occhi diversi, puri ma molto più profondi. Non ho amato particolarmente Sana, che ritengo un pochino ottusa e soprattutto troppo debole, ma Akito è uno dei migliori personaggi maschili esistenti a mio parere. Fantastici anche la madre di Sana, Rei e tutta la famiglia Hayama. Senza contare che il manga, a differenza dell'anime, ci regala uno splendido finale, ancora più bello di come l'avevamo sperato. Imperdibile.
<i>”Rossana dai pensaci un po' tu/perché così non se ne può più/[...]/ Rossana sei proprio una piccola star...”</i>
Figli della “generazione X”, alzate la mano: vi ricordate di questa sigla, vero? E suppongo vi ricordiate anche dell'anime di cui apriva le puntate, un grande successo qui in Italia nonostante la falce della censura. Ricordo che le mie compagne di classe lo adoravano; una era perfino orgogliosa di mostrarmi il suo poster di “Rossana” ed “Heric” che si baciavano. Personalmente io non ne sono mai impazzita, nemmeno quando avevo otto o nove anni, ma ero comunque molto curiosa di leggere la controparte cartacea, appunto “Kodomo no Omocha”. Sarebbe stato molto carino, pensavo, vedere come Miho Obana aveva inteso originariamente l'opera; magari le invadenti censure made in Mediaset erano state la causa che non mi avevano fatto amare alla follia l'adattamento televisivo. Inoltre, avevo proprio voglia di leggere (e recensire) una commedia amorosa leggera: qualche volta sento il bisogno di staccare da quelle opere stracolme di avvenimenti drammatici che ormai sono il componente principale della mia dieta a base di anime e manga.
Andatelo a dire a Miho Obana, però...
La trama segue più o meno quella dell'anime, almeno fino alla metà del manga. Arrivati a quel punto l'opera cambia completamente direzione. Cominciano infatti a susseguirsi eventi drammatici, proprio di quel genere che volevo evitare scegliendo “Kodomo no Omocha”, e per di più a velocità supersonica, come un'epidemia che si propaga. Le gag, una delle cose più belle del manga (divertentissime quelle sul reggiseno di Sana), diminuiscono sempre più fino a diventare totalmente assenti. Il motivo di questo stravolgimento ancora non riesco a spiegarmelo del tutto. Probabilmente Miho Obana si è sopravvalutata ed ha pensato di poter gestire al meglio situazioni più pesanti. Non sono nella testa della mangaka quindi non so se lo abbia pensato veramente, ma se lo ha fatto, ha pensato male.
Non si tratta solo di questo repentino cambio di registro: tali avvenimenti sono veramente banali ed inverosimili, buoni per una soap opera sudamericana di serie Z. <b>[Attenzione, possibili lievi spoiler!]</b> Ad esempio: non sono molto informata a riguardo, ma dubito fortemente che si possa andare in arresto cardiaco per una coltellata all'avambraccio. Inoltre, sempre a riguardo di questa ferita: forse c'è un fondo di verità nel fatto che i nervi potrebbero essere recisi fino a paralizzare la mano - anche se mi sembra un po' esagerato - ma com'è possibile che un povero cristo giapponese debba andare fino in America per farsela curare? Sul serio deve attraversare il mondo intero per ritornare alle condizioni ottimali? Ed infine: con quali soldi? Il personaggio a cui capita questa disgrazia non proviene da una famiglia particolarmente ricca, quindi vedo piuttosto dura che abbia i soldi per permettersi il viaggio e la cura.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Sì, figli della generazione X, lo so cosa state pensando: perché questa qui fa tante storie? Parliamo di una storia inventata: che problema c'è in qualche avvenimento un po' poco credibile? In effetti avete ragione, ma c'è un limite a tutto. In una buona storia il lettore non deve mai pensare qualcosa come: “Che stupidata! E l'autore vuole che gli creda pure?”. Se se lo fa vuol dire che l'autore ha calcato troppo la mano con gli eventi. Di conseguenza, il lettore fa sempre più fatica a godersi l'opera e ad avere fiducia nel mangaka.
A me è capitato, e per questo davanti agli eventi sopraccitati ho abbandonato brutalmente il manga. Mancavano pochissimi volumi alla fine, ma questo eccesso di dramma ha rovinato tutto. Un vero peccato: neanche la versione cartacea di “Kodomo no Omocha” mi ha fatto impazzire, ma aveva dei pregi che garantivano almeno un sette, che non è un voto da buttare via. Tra tali pregi c'erano, ad esempio, le gag: niente di trascendentale, eppure con la loro semplicità riuscivano a divertirmi, a volte anche tanto. Oppure i personaggi: a volte avevano un'età mentale superiore a quella fisica, però in generale si può dire che erano ben caratterizzati. Ad esempio il rapporto che Sana ha con Rei era perfettamente adatto ad una bambina, soprattutto nella sua gelosia e nel suo credere che lui sia il suo fidanzato. Hayama era probabilmente il personaggio caratterizzato meglio: anche lui a volte aveva dei ragionamenti impensabili per un ragazzino della sua età, tuttavia poteva vantarsi di avere un carattere tridimensionale e completo.
Una buona introspezione psicologica, come questa, in molti casi riesce a salvare un'opera altrimenti mediocre e ad elevarla ad un buon livello. Con “Kodomo no Omocha”, però, il trucchetto non funziona. È come se qualcuno buttasse nella spazzatura il buon piatto che aveva cucinato con tanto impegno per mettere nel microonde un indigesto surgelato. Miho Obana ha, a mio parere, sprecato tutti i lati positivi della sua opera, preferendogli quelli negativi. Quindi, anche un voto negativo è inevitabile.
Figli della “generazione X”, alzate la mano: vi ricordate di questa sigla, vero? E suppongo vi ricordiate anche dell'anime di cui apriva le puntate, un grande successo qui in Italia nonostante la falce della censura. Ricordo che le mie compagne di classe lo adoravano; una era perfino orgogliosa di mostrarmi il suo poster di “Rossana” ed “Heric” che si baciavano. Personalmente io non ne sono mai impazzita, nemmeno quando avevo otto o nove anni, ma ero comunque molto curiosa di leggere la controparte cartacea, appunto “Kodomo no Omocha”. Sarebbe stato molto carino, pensavo, vedere come Miho Obana aveva inteso originariamente l'opera; magari le invadenti censure made in Mediaset erano state la causa che non mi avevano fatto amare alla follia l'adattamento televisivo. Inoltre, avevo proprio voglia di leggere (e recensire) una commedia amorosa leggera: qualche volta sento il bisogno di staccare da quelle opere stracolme di avvenimenti drammatici che ormai sono il componente principale della mia dieta a base di anime e manga.
Andatelo a dire a Miho Obana, però...
La trama segue più o meno quella dell'anime, almeno fino alla metà del manga. Arrivati a quel punto l'opera cambia completamente direzione. Cominciano infatti a susseguirsi eventi drammatici, proprio di quel genere che volevo evitare scegliendo “Kodomo no Omocha”, e per di più a velocità supersonica, come un'epidemia che si propaga. Le gag, una delle cose più belle del manga (divertentissime quelle sul reggiseno di Sana), diminuiscono sempre più fino a diventare totalmente assenti. Il motivo di questo stravolgimento ancora non riesco a spiegarmelo del tutto. Probabilmente Miho Obana si è sopravvalutata ed ha pensato di poter gestire al meglio situazioni più pesanti. Non sono nella testa della mangaka quindi non so se lo abbia pensato veramente, ma se lo ha fatto, ha pensato male.
Non si tratta solo di questo repentino cambio di registro: tali avvenimenti sono veramente banali ed inverosimili, buoni per una soap opera sudamericana di serie Z. <b>[Attenzione, possibili lievi spoiler!]</b> Ad esempio: non sono molto informata a riguardo, ma dubito fortemente che si possa andare in arresto cardiaco per una coltellata all'avambraccio. Inoltre, sempre a riguardo di questa ferita: forse c'è un fondo di verità nel fatto che i nervi potrebbero essere recisi fino a paralizzare la mano - anche se mi sembra un po' esagerato - ma com'è possibile che un povero cristo giapponese debba andare fino in America per farsela curare? Sul serio deve attraversare il mondo intero per ritornare alle condizioni ottimali? Ed infine: con quali soldi? Il personaggio a cui capita questa disgrazia non proviene da una famiglia particolarmente ricca, quindi vedo piuttosto dura che abbia i soldi per permettersi il viaggio e la cura.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Sì, figli della generazione X, lo so cosa state pensando: perché questa qui fa tante storie? Parliamo di una storia inventata: che problema c'è in qualche avvenimento un po' poco credibile? In effetti avete ragione, ma c'è un limite a tutto. In una buona storia il lettore non deve mai pensare qualcosa come: “Che stupidata! E l'autore vuole che gli creda pure?”. Se se lo fa vuol dire che l'autore ha calcato troppo la mano con gli eventi. Di conseguenza, il lettore fa sempre più fatica a godersi l'opera e ad avere fiducia nel mangaka.
A me è capitato, e per questo davanti agli eventi sopraccitati ho abbandonato brutalmente il manga. Mancavano pochissimi volumi alla fine, ma questo eccesso di dramma ha rovinato tutto. Un vero peccato: neanche la versione cartacea di “Kodomo no Omocha” mi ha fatto impazzire, ma aveva dei pregi che garantivano almeno un sette, che non è un voto da buttare via. Tra tali pregi c'erano, ad esempio, le gag: niente di trascendentale, eppure con la loro semplicità riuscivano a divertirmi, a volte anche tanto. Oppure i personaggi: a volte avevano un'età mentale superiore a quella fisica, però in generale si può dire che erano ben caratterizzati. Ad esempio il rapporto che Sana ha con Rei era perfettamente adatto ad una bambina, soprattutto nella sua gelosia e nel suo credere che lui sia il suo fidanzato. Hayama era probabilmente il personaggio caratterizzato meglio: anche lui a volte aveva dei ragionamenti impensabili per un ragazzino della sua età, tuttavia poteva vantarsi di avere un carattere tridimensionale e completo.
Una buona introspezione psicologica, come questa, in molti casi riesce a salvare un'opera altrimenti mediocre e ad elevarla ad un buon livello. Con “Kodomo no Omocha”, però, il trucchetto non funziona. È come se qualcuno buttasse nella spazzatura il buon piatto che aveva cucinato con tanto impegno per mettere nel microonde un indigesto surgelato. Miho Obana ha, a mio parere, sprecato tutti i lati positivi della sua opera, preferendogli quelli negativi. Quindi, anche un voto negativo è inevitabile.
Se avete trovato bello l'anime, il manga sarà mille volte meglio! I disegni sono assolutamente fantastici e i personaggi non sono da meno, come la simpaticissima ed scatenata Sana Kurata, una giovane idol che all'inizio del manga frequenta la sesta elementare insieme ai suoi amici Aya e Tsuyoshi. Ma la loro non è una normale classe, infatti è agitata a causa di Akito Hayama, il capo dei bulli, e dovrà pensarci Sana a porre rimedio a questa storia. Questo era l'inizio della stupenda trama che si farà sempre più avvincente proseguendo la lettura e che negli ultimi due volumi non ci risparmierà colpi di scena e un magnifico finale.
Questo è il manga che mi ha fatto conoscere la straordinaria Miho Obana e le sue successive opere, che appena ho l'occasione di prendere non ho un attimo di esitazione conoscendo la bravura con cui realizza le sue opere, come infatti "Il giocattolo dei bambini". A mio parere questo è uno dei manga migliori che ho letto e che consiglio a tutti.
Questo è il manga che mi ha fatto conoscere la straordinaria Miho Obana e le sue successive opere, che appena ho l'occasione di prendere non ho un attimo di esitazione conoscendo la bravura con cui realizza le sue opere, come infatti "Il giocattolo dei bambini". A mio parere questo è uno dei manga migliori che ho letto e che consiglio a tutti.
Ho iniziato a prendere questo shojo perché avevo seguito il cartone e una mia amica mi aveva detto che il finale della versione cartacea era diverso, quindi ne ero incuriosita; pensavo che sarebbe stata una lettura simpatica ma leggera come l'aria, invece ho dovuto ricredermi: il manga è divertente, ma privo della demenzialità delirante della serie animata. Miho Obana riesce a trattare tematiche serie e pesanti con una freschezza tale che la lettura risulta molto piacevole.
Sana, la vivace protagonista piena di ottimismo, è quasi contagiosa con la sua incrollabile determinazione, e il perfetto contrappeso alla sua inesauribile energia si scopre essere Akito, ragazzo tetro ma arguto e pungente come pochi e che riesce a diventare il personaggio più simpatico della serie (quello per cui si tifa con il cuore).
La trama parla di 2 bambini diametralmente opposti che inizialmente non riescono a sopportarsi, ma poi quando entrano in confidenza si rendono conto dei reciproci pregi, e iniziano un bellissimo rapporto di mutuo aiuto che rischierà di essere rovinato quando entrerà in scena l'amore.
I disegni sono belli, forse i corpi sono un po' troppo spigolosi, ma l'espressività dei volti compensa questo difetto.
In definitiva un manga di bambini e per bambini, ma adatto anche a quegli adulti che non sottovalutano il mondo infantile e i suoi problemi.
Sana, la vivace protagonista piena di ottimismo, è quasi contagiosa con la sua incrollabile determinazione, e il perfetto contrappeso alla sua inesauribile energia si scopre essere Akito, ragazzo tetro ma arguto e pungente come pochi e che riesce a diventare il personaggio più simpatico della serie (quello per cui si tifa con il cuore).
La trama parla di 2 bambini diametralmente opposti che inizialmente non riescono a sopportarsi, ma poi quando entrano in confidenza si rendono conto dei reciproci pregi, e iniziano un bellissimo rapporto di mutuo aiuto che rischierà di essere rovinato quando entrerà in scena l'amore.
I disegni sono belli, forse i corpi sono un po' troppo spigolosi, ma l'espressività dei volti compensa questo difetto.
In definitiva un manga di bambini e per bambini, ma adatto anche a quegli adulti che non sottovalutano il mondo infantile e i suoi problemi.
Sana Kurata è una ragazza eccessivamente allegra e solare che, messa in una classe dove la situazione creata dai maschi, "capitanati" da Akito Hayama, è insostenibile, tenta di riportare un po' di ordine con ogni metodo più vario. È proprio Akito Hayama, un ragazzo ribelle con molti problemi in famiglia, il ragazzo col quale lei inizialmente farà amicizia e del quale, successivamente, si innamorerà.
Un manga tenero e innocente per certi versi, ma allo stesso tempo maturo, profondo e toccante per altri. L'autrice, ne Il Giocattolo dei Bambini, è stata capace di trovare un perfetto equilibrio fra i problemi più seri che possono sorgere vivendo in determinate situazioni, come la vita familiare di Akito o la condizione di figlia adottiva di Sana, e la vita dei ragazzi adolescenti, i primi amori, le prime amicizie ed anche le prime reali consapevolezze. Chiamato "Il giocattolo dei bambini" proprio perché, secondo l'autrice, il mondo è il giocattolo dei bambini, questo manga dalle copertine così da bambolina racchiude una storia che per quanto possa essere trattata e ritrattata rimarrà sempre unica nel suo genere. Non solo il mio primo manga, ma un manga che ho apprezzato con tutta me stessa per la semplicità e la linearità della storia, ma anche per il contenuto vario che va dal comico al toccante, dal demenziale al triste, dal profondo al superficiale. Forse una storia un po' lunatica, esattamente come i bambini.
Una storia con dei personaggi che difficilmente scorderò: Sana, la giovane attrice iperattiva ed allegra, ingenua, non stupida ed eccessivamente fiduciosa, ma capace di ritirare sempre su il morale. Akito, il classico ragazzo cupo, ma dolce, innamoratissimo di Sana all'inizio non è altro che un teppistello con troppi problemi in famiglia, legatissimo alla madre, morta nel darlo alla luce.
La madre di Sana, nonostante non sia fra i personaggi ai quali viene dato maggior rilievo, è stato un personaggio che mi ha colpito, non solo per il tocco da persona mezza pazza e lunatica che le viene dato, ma per come svolge il suo ruolo di madre in ogni frangente. Una persona, che personalmente, considero molto forte.
Personaggi veri, tangibili, ma non nella realtà, bensì nell'immaginario collettivo, in quel mondo a metà fra questo mondo, questa terra e quella che solo i meandri della nostra anima conosce: la fantasia.
Bel manga, storia eccellente, svolta bene con dialoghi non troppo lunghi. Dolce e tenera, comica e allegra, seria e triste, ma sempre brillante come un gioiello: è così che la vidi la prima volta ed è così che continuo a vederla tutt'ora.
Per non parlare dell'ottima confezione con la quale viene venduta in Italia: carta buona, inchiostro che non macchia, dialoghi scritti a caratteri molto chiari e leggibili, e non mi è mai capitato di trovare delle parole dove vi erano state delle sviste.
Complessivamente è un 9, anche per il disegno che, nonostante sia il classico disegno Shojo, risulta estremamente gradevole alla vista ed adatto al genere.
Un manga tenero e innocente per certi versi, ma allo stesso tempo maturo, profondo e toccante per altri. L'autrice, ne Il Giocattolo dei Bambini, è stata capace di trovare un perfetto equilibrio fra i problemi più seri che possono sorgere vivendo in determinate situazioni, come la vita familiare di Akito o la condizione di figlia adottiva di Sana, e la vita dei ragazzi adolescenti, i primi amori, le prime amicizie ed anche le prime reali consapevolezze. Chiamato "Il giocattolo dei bambini" proprio perché, secondo l'autrice, il mondo è il giocattolo dei bambini, questo manga dalle copertine così da bambolina racchiude una storia che per quanto possa essere trattata e ritrattata rimarrà sempre unica nel suo genere. Non solo il mio primo manga, ma un manga che ho apprezzato con tutta me stessa per la semplicità e la linearità della storia, ma anche per il contenuto vario che va dal comico al toccante, dal demenziale al triste, dal profondo al superficiale. Forse una storia un po' lunatica, esattamente come i bambini.
Una storia con dei personaggi che difficilmente scorderò: Sana, la giovane attrice iperattiva ed allegra, ingenua, non stupida ed eccessivamente fiduciosa, ma capace di ritirare sempre su il morale. Akito, il classico ragazzo cupo, ma dolce, innamoratissimo di Sana all'inizio non è altro che un teppistello con troppi problemi in famiglia, legatissimo alla madre, morta nel darlo alla luce.
La madre di Sana, nonostante non sia fra i personaggi ai quali viene dato maggior rilievo, è stato un personaggio che mi ha colpito, non solo per il tocco da persona mezza pazza e lunatica che le viene dato, ma per come svolge il suo ruolo di madre in ogni frangente. Una persona, che personalmente, considero molto forte.
Personaggi veri, tangibili, ma non nella realtà, bensì nell'immaginario collettivo, in quel mondo a metà fra questo mondo, questa terra e quella che solo i meandri della nostra anima conosce: la fantasia.
Bel manga, storia eccellente, svolta bene con dialoghi non troppo lunghi. Dolce e tenera, comica e allegra, seria e triste, ma sempre brillante come un gioiello: è così che la vidi la prima volta ed è così che continuo a vederla tutt'ora.
Per non parlare dell'ottima confezione con la quale viene venduta in Italia: carta buona, inchiostro che non macchia, dialoghi scritti a caratteri molto chiari e leggibili, e non mi è mai capitato di trovare delle parole dove vi erano state delle sviste.
Complessivamente è un 9, anche per il disegno che, nonostante sia il classico disegno Shojo, risulta estremamente gradevole alla vista ed adatto al genere.
Questo manga è davvero fantastico! Da piccola adoravo questo anime per il personaggio di Sana, così simpatica e davvero scatenata. Poi in un'edicola ho avuto modo di scoprire il manga, ho preso tutti i volumetti e devo dire che fino all'8 seguiranno l'anime, anche se non completamente (ad esempio non si parla del trasferimento di Sana a New York), ma gli altri volumetti raccontano un finale alternativo davvero da non perdere. Il manga è un insieme di gag divertenti, bambini che crescono e di emozioni e situazioni toccanti quanto interessanti. Ed infine voglio aggiungere che la coppia Sana-Akito è la mia preferita tra tutte quelle che ho potuto vedere nei manga e anime da me seguiti fino ad ora, perché riescono a sostenersi sempre nonché ad essere perfettamente complementari.
Il migliore manga che io abbia mai letto. Se i primi 8 volumetti sono identici all'anime, gli ultimi due si discostano notevolmente e sono quelli che mi hanno fatto apprezzare di più questo manga. Sana è una bomba ad orologeria e ci vuole uno come Hakito per stanarla. Mi piace molto perché parla di un mondo visto dal punto di vista dei bambini che nel corso del manga crescono e affrontano problematiche molto importanti... non svelo altro perché non resta che leggerlo!
Insomma, i commenti degli altri parlano da soli. Non vi pentirete di aver letto questa pietra miliare.
Insomma, i commenti degli altri parlano da soli. Non vi pentirete di aver letto questa pietra miliare.
Non sono mai stato un appassionato del genere shojo, ma di Rossana (titolo originale italiano: "Il giocattolo dei bambini" - titolo originale giapponese: "Kodomo no Omocha" - abbreviato "Kodocha") vedevo qualche episodio da piccolo e non mi dispiaceva affatto, e incuriosito dalla controparte originale cartacea e dalle molte recensioni positive decisi di comprare questo manga.
È superfluo dire che è decisamente meglio Kodocha su carta che su schermo, in quanto qui vengono conservate tante di quelle chicche e assurde gag che per motivi grafici e altro non si è potuto implementare anche nell'anime.
La storia ruota attorno a Sanachan, una ragazzina frequentante la sesta elementare che però è già impegnata in un lavoro, ovvero è un'attrice. Da qui si raccontano le sue (dis)avventure con i compagni di classe, coetanei della sua età, e soprattutto con un ragazzo inizialmente chiuso e scontroso di nome Eric. Da qui in poi il manga prende la solita piega dello shojo sentimentale senza tralasciare momenti spensierati e divertenti, inoltre lo sviluppo dei protagonisti è davvero ben fatto (anche troppo vista la profondità dei pensieri di ragazzini di 12 anni).
Parlando dei disegni mi tocca premere purtroppo su un tasto dolente, poiché sono troppo semplici, troppo caricaturali (con gli occhi che occupano metà faccia) e soprattutto con gli sfondi quasi sempre inesistenti, ci si limita a retini e effetti particolari. Altra cosa che non mi è piaciuta affatto è l'impostazione delle vignette, a volte decisamente troppo disordinate da non riuscire a seguire bene l'ordine, e dei balloon, con scritte spesso e volentieri visibili solo attraverso una lenta d'ingrandimento, che distraggono il lettore e gli stancano la vista.
In ogni caso, <i>Kodomo no Omocha</i> è senza ombra di dubbio un bellissimo shojo, fra i migliori, da non perdere assolutamente se siete appassionati del genere.
Io mi sono fermato al terzo volume perché la struttura grafica generale proprio non mi andava giù, e considerando anche le scritte piccole e che talvolta occupano troppo spazio nella pagina, la lettura di questo manga mi è diventata sì piacevole ma anche pesante, motivo per cui non lo rileggerei in futuro e quindi può rimanere sugli scaffali.
Edizione Dynit e soprattutto rapporto qualità/prezzo davvero eccezionale, con pagine dalla carta solida e poco trasparente, l'inchiostro non sbava minimamente ed è presente anche la sovraccopertina, cosa volere di più (Homunculus della Panini di qualità peggiore viene a costare 7 euro a tankobon)?
È superfluo dire che è decisamente meglio Kodocha su carta che su schermo, in quanto qui vengono conservate tante di quelle chicche e assurde gag che per motivi grafici e altro non si è potuto implementare anche nell'anime.
La storia ruota attorno a Sanachan, una ragazzina frequentante la sesta elementare che però è già impegnata in un lavoro, ovvero è un'attrice. Da qui si raccontano le sue (dis)avventure con i compagni di classe, coetanei della sua età, e soprattutto con un ragazzo inizialmente chiuso e scontroso di nome Eric. Da qui in poi il manga prende la solita piega dello shojo sentimentale senza tralasciare momenti spensierati e divertenti, inoltre lo sviluppo dei protagonisti è davvero ben fatto (anche troppo vista la profondità dei pensieri di ragazzini di 12 anni).
Parlando dei disegni mi tocca premere purtroppo su un tasto dolente, poiché sono troppo semplici, troppo caricaturali (con gli occhi che occupano metà faccia) e soprattutto con gli sfondi quasi sempre inesistenti, ci si limita a retini e effetti particolari. Altra cosa che non mi è piaciuta affatto è l'impostazione delle vignette, a volte decisamente troppo disordinate da non riuscire a seguire bene l'ordine, e dei balloon, con scritte spesso e volentieri visibili solo attraverso una lenta d'ingrandimento, che distraggono il lettore e gli stancano la vista.
In ogni caso, <i>Kodomo no Omocha</i> è senza ombra di dubbio un bellissimo shojo, fra i migliori, da non perdere assolutamente se siete appassionati del genere.
Io mi sono fermato al terzo volume perché la struttura grafica generale proprio non mi andava giù, e considerando anche le scritte piccole e che talvolta occupano troppo spazio nella pagina, la lettura di questo manga mi è diventata sì piacevole ma anche pesante, motivo per cui non lo rileggerei in futuro e quindi può rimanere sugli scaffali.
Edizione Dynit e soprattutto rapporto qualità/prezzo davvero eccezionale, con pagine dalla carta solida e poco trasparente, l'inchiostro non sbava minimamente ed è presente anche la sovraccopertina, cosa volere di più (Homunculus della Panini di qualità peggiore viene a costare 7 euro a tankobon)?
Rossana, quanti ricordi! Da piccola l'anime era la cosa più spassosa che avessi mai visto!
Il manga non è da meno, anche se viene sottolineata maggiormente la relazione tra Sana e Akito (Rossana ed Erick). La maestra Obana è simpatica e un po' fuori dagli schemi.
La storia è incentrata su Sana, una ragazzina della sesta elementare, frizzante e sempre allegra che lavora come ragazza prodigio nei più svariati campi dell'intrattenimento televisivo. La ragazzina è alle prese con una classe di ragazzi scalmanati capitanati da Akito, un ribelle in piena regola. Con l'aiuto di Sana, Akito riuscirà a calmarsi e a far ordine nei sentimenti che prova verso la sua famiglia. Dopo questa vicenda i due iniziano a provare sentimenti d'amore l'uno verso l'altra. Da qui la trama inizia a farsi più intensa e i temi d'amore più forti. I disegni sono discreti.
Grazie signora Obana per quest'eccellente opera!
Il manga non è da meno, anche se viene sottolineata maggiormente la relazione tra Sana e Akito (Rossana ed Erick). La maestra Obana è simpatica e un po' fuori dagli schemi.
La storia è incentrata su Sana, una ragazzina della sesta elementare, frizzante e sempre allegra che lavora come ragazza prodigio nei più svariati campi dell'intrattenimento televisivo. La ragazzina è alle prese con una classe di ragazzi scalmanati capitanati da Akito, un ribelle in piena regola. Con l'aiuto di Sana, Akito riuscirà a calmarsi e a far ordine nei sentimenti che prova verso la sua famiglia. Dopo questa vicenda i due iniziano a provare sentimenti d'amore l'uno verso l'altra. Da qui la trama inizia a farsi più intensa e i temi d'amore più forti. I disegni sono discreti.
Grazie signora Obana per quest'eccellente opera!
Sicuramente il manga è molto più bello dell'anime, ma sono ancora inesperta in fatto di manga, per ora posso dire che forse è stato il primo e il migliore che abbia mai letto e che leggerò. Consiglio anche gli altri fumetti della scrittrice che è pazza e, come si dice da noi "furisa"! Comunque sia è la storia di una ragazza, Sana, e di Akito, e della loro storia di amore, amicizia e anche fratellanza, perché sono questo! Intorno alla storia centrale ce ne sono altre molto significative. Stupendo, non è assolutamente un manga per bambine, o solo per bambine, io lo consiglio a tutti, anche ai maschietti più volenterosi, perché è davvero insuperabile!
La seconda serie di manga che ho letto. Da piccola seguivo l'anime e per quel poco che mi ricordo era davvero bello.
Il manga è semplicemente stupendo, in ogni minimo particolare. La storia è toccante in alcuni punti, ma c'è sempre l'allegria di Sana che ti fa ridere anche in un momento tragico. I personaggi sono così belli da sembrare reali, e la storia ti trascina in un mondo fantastico e reale allo stesso tempo. La malattia di Sana e la confessione di Akito sono momenti tristi, ma sempre magnifici.
Bellissima opera della maestra Miho Obana, la consiglio a tutti.
Il manga è semplicemente stupendo, in ogni minimo particolare. La storia è toccante in alcuni punti, ma c'è sempre l'allegria di Sana che ti fa ridere anche in un momento tragico. I personaggi sono così belli da sembrare reali, e la storia ti trascina in un mondo fantastico e reale allo stesso tempo. La malattia di Sana e la confessione di Akito sono momenti tristi, ma sempre magnifici.
Bellissima opera della maestra Miho Obana, la consiglio a tutti.
Se doveste mai trovarmi nella mia scheda e doveste chiedermi: <i>"Quale shojo mi consiglieresti di leggere?"</i> Inutile dirvi che uno dei primissimi titoli che mi verrebbero in mente, se non il primo, è senz'altro Kodomo no Omocha - Il Giocattolo dei Bambini, il manga da cui è tratto la celebre serie animata di successo di Italia 1, Rossana. Ci troviamo di fronte ad un piccolo gioiello che l'abile Miho Obana ha prodotto più di quindici anni fa e che ancora oggi all'ennesima ristampa vende e strappa sorrisi ai suoi lettori.
La storia ruota attorno a Sana Kurata, nell'edizione animata adattata da Mediaset, meglio conosciuta come Rossana Smith, scelta adoperata parzialmente per giustificare la scritta <i>Sana</i> onnipresente sulle shirt della protagonista o sui cartelloni d'ammirazione scritti e disegnati dai suoi fan che poi diventerà per la maggior parte dei dialoghi il soprannome della ragazza, e cognome inglesizzato come succede spessissimo in tanti altri anime da tempo, anche per evitare l'infelice gioco di parole adottato nella nostra lingua a causa dell'assonanza (Il Grande Mago Piccolo di Dragonball vi dice niente in proposito... ?). Brillante, estroversa, divertente ed un po' pazza, star del programma TV, <i>Il Giocattolo dei Bambini</i> molto in voga tra i ragazzi della sua età, prova a <i>normalizzare</i> la sua vita da diva, andando incontro alle sue esigenze di adolescente, iniziando a frequentare una scuola. Tuttavia, l'estro della piccola non passa inosservato ed è tutt'altro che mera finzione dedita a incarnare un personaggio televisivo! Questo farà sì che Sana sfiderà i ragazzi, teppisti nella sua classe arrivati addirittura a ricattare i propri insegnanti, dichiarando loro guerra al fine di far tornare pace e serenità e proseguire gli studi. Compito difficile visto che il leader del gruppo, Akito Hayama (per qualche strana ragione ribattezzato Eric Akito nell'edizione italiana dell'anime dalla solita Mediaset), è un tipo piuttosto duro e spietato. Eppure quando la situazione fra le teste calde della classe sembra essere giunta ad un punto morto, fra i due scatta qualcosa...
Questo è l'incipit principale della serie che di primo acchito visto il design delicato e longilineo, i visi paffuti e gli occhioni dolci, possono trarre in inganno il lettore convincendolo di trovarsi di fronte all'ennesimo prodotto per bambini o neo-adolescenti, e credetemi... non c'è niente di più sbagliato! Se il tratto di Miho Obana, estremamente particolareggiato e dolce può incantarvi e il plot iniziale può trarvi in inganno, in realtà le tematiche affrontate da Kodocha (abbreviato così in Giappone e successivamente anche all'estero), ci porta di fronte dei personaggi molto giovani ma allo stesso tempo turbati a causa delle profonde tematiche che colorano il rispettivo background di ognuno di essi con problemi difficili quali abbandono, adozione, violenza psicologica, taccheggio, morte, problemi di stampo sociale e psicologico che incidono sulla personalità dei medesimi e influiscono nel corso della crescita. In Kodocha non esistono personaggi davvero buoni o cattivi, ma vittime di soprusi e problemi che lasciano segni, o meglio, cicatrici indelebili nel loro cuore crescendo di pari passo con esse.
Kodocha ci permette di crescere insieme ai suoi protagonisti e di vedere come essi possano evolversi nell'arco della loro vita, convivere coi propri problemi e riuscire ad affrontarli e risolverli con la più tormentata - ed efficace - delle cure: l'Amore. Una storia che vorremmo non finisse mai che ci mostra il dietro le quinte dei bambini prodigio, una situazione famigliare complicata, l'Amore incondizionato che un bambino è in grado di dare al prossimo e la crudeltà che talvolta qualcuno può riversare nei confronti degli altri senza nemmeno rendersi conto delle eventuali conseguenze che queste possono nutrire nel Cuore di chi le subisce.
Nel suo piccolo, rasenta la perfezione del genere.
La storia ruota attorno a Sana Kurata, nell'edizione animata adattata da Mediaset, meglio conosciuta come Rossana Smith, scelta adoperata parzialmente per giustificare la scritta <i>Sana</i> onnipresente sulle shirt della protagonista o sui cartelloni d'ammirazione scritti e disegnati dai suoi fan che poi diventerà per la maggior parte dei dialoghi il soprannome della ragazza, e cognome inglesizzato come succede spessissimo in tanti altri anime da tempo, anche per evitare l'infelice gioco di parole adottato nella nostra lingua a causa dell'assonanza (Il Grande Mago Piccolo di Dragonball vi dice niente in proposito... ?). Brillante, estroversa, divertente ed un po' pazza, star del programma TV, <i>Il Giocattolo dei Bambini</i> molto in voga tra i ragazzi della sua età, prova a <i>normalizzare</i> la sua vita da diva, andando incontro alle sue esigenze di adolescente, iniziando a frequentare una scuola. Tuttavia, l'estro della piccola non passa inosservato ed è tutt'altro che mera finzione dedita a incarnare un personaggio televisivo! Questo farà sì che Sana sfiderà i ragazzi, teppisti nella sua classe arrivati addirittura a ricattare i propri insegnanti, dichiarando loro guerra al fine di far tornare pace e serenità e proseguire gli studi. Compito difficile visto che il leader del gruppo, Akito Hayama (per qualche strana ragione ribattezzato Eric Akito nell'edizione italiana dell'anime dalla solita Mediaset), è un tipo piuttosto duro e spietato. Eppure quando la situazione fra le teste calde della classe sembra essere giunta ad un punto morto, fra i due scatta qualcosa...
Questo è l'incipit principale della serie che di primo acchito visto il design delicato e longilineo, i visi paffuti e gli occhioni dolci, possono trarre in inganno il lettore convincendolo di trovarsi di fronte all'ennesimo prodotto per bambini o neo-adolescenti, e credetemi... non c'è niente di più sbagliato! Se il tratto di Miho Obana, estremamente particolareggiato e dolce può incantarvi e il plot iniziale può trarvi in inganno, in realtà le tematiche affrontate da Kodocha (abbreviato così in Giappone e successivamente anche all'estero), ci porta di fronte dei personaggi molto giovani ma allo stesso tempo turbati a causa delle profonde tematiche che colorano il rispettivo background di ognuno di essi con problemi difficili quali abbandono, adozione, violenza psicologica, taccheggio, morte, problemi di stampo sociale e psicologico che incidono sulla personalità dei medesimi e influiscono nel corso della crescita. In Kodocha non esistono personaggi davvero buoni o cattivi, ma vittime di soprusi e problemi che lasciano segni, o meglio, cicatrici indelebili nel loro cuore crescendo di pari passo con esse.
Kodocha ci permette di crescere insieme ai suoi protagonisti e di vedere come essi possano evolversi nell'arco della loro vita, convivere coi propri problemi e riuscire ad affrontarli e risolverli con la più tormentata - ed efficace - delle cure: l'Amore. Una storia che vorremmo non finisse mai che ci mostra il dietro le quinte dei bambini prodigio, una situazione famigliare complicata, l'Amore incondizionato che un bambino è in grado di dare al prossimo e la crudeltà che talvolta qualcuno può riversare nei confronti degli altri senza nemmeno rendersi conto delle eventuali conseguenze che queste possono nutrire nel Cuore di chi le subisce.
Nel suo piccolo, rasenta la perfezione del genere.
Se dovessi dire quale shojo sia il migliore in assoluto, non avrei dubbi: "Il giocattolo dei bambini" sarebbe la mia scelta.
Devo ammettere di aver visto poco l'anime e di aver letto questo manga solo perché me l'hanno prestato, pur potendo sembrare un manga per ragazzini (se non bambini), avendo anche dei personaggi decisamente giovani di età, ha delle tematiche mature che shojo manga più titolati dovrebbero invidiare.
Mi piace come il manga parta da atmosfere più divertenti e rilassate (quelle che hanno dato maggior spunto all'anime) per passare a poco a poco a vicende più serie, dove si tocca in un modo decisamente elegante la psicologia e le motivazioni dei vari personaggi e, ovviamente, anche la maturazione dei loro rapporti che da rivalità, diventano di amicizia e poi anche di vero e proprio amore.
Straordinariamente poi abbiamo una protagonista decisamente realistica, in cui ci si può anche immedesimare, e non la solita sciocca sfigata oggetto delle attenzione dei figoni di turno, figura ormai abusata in molti manga ben più recenti.
I disegni sono semplici ma molto espressivi, la regia è ben congegnata e non presenta punti morti, vi è anche un discreto uso di colpi di scena motivati che danno quel brio necessario a tenere incollati i lettori.
Il finale poi è stupendo, anche se per ovvi motivi non posso certo raccontarlo.
Concludo quindi consigliando senza dubbio questo manga a tutti, non solo ai lettori più accaniti di shojo manga, ma anche a quelli che odiano il genere perché lo ritengono inutilmente troppo sdolcinato.
Forse Rossana sarà un'eccezione nell'ambito di questo genere, sicuramente è un must per chi si definisce lettore di manga.
Devo ammettere di aver visto poco l'anime e di aver letto questo manga solo perché me l'hanno prestato, pur potendo sembrare un manga per ragazzini (se non bambini), avendo anche dei personaggi decisamente giovani di età, ha delle tematiche mature che shojo manga più titolati dovrebbero invidiare.
Mi piace come il manga parta da atmosfere più divertenti e rilassate (quelle che hanno dato maggior spunto all'anime) per passare a poco a poco a vicende più serie, dove si tocca in un modo decisamente elegante la psicologia e le motivazioni dei vari personaggi e, ovviamente, anche la maturazione dei loro rapporti che da rivalità, diventano di amicizia e poi anche di vero e proprio amore.
Straordinariamente poi abbiamo una protagonista decisamente realistica, in cui ci si può anche immedesimare, e non la solita sciocca sfigata oggetto delle attenzione dei figoni di turno, figura ormai abusata in molti manga ben più recenti.
I disegni sono semplici ma molto espressivi, la regia è ben congegnata e non presenta punti morti, vi è anche un discreto uso di colpi di scena motivati che danno quel brio necessario a tenere incollati i lettori.
Il finale poi è stupendo, anche se per ovvi motivi non posso certo raccontarlo.
Concludo quindi consigliando senza dubbio questo manga a tutti, non solo ai lettori più accaniti di shojo manga, ma anche a quelli che odiano il genere perché lo ritengono inutilmente troppo sdolcinato.
Forse Rossana sarà un'eccezione nell'ambito di questo genere, sicuramente è un must per chi si definisce lettore di manga.
Uno dei miei manga preferiti. Lo consiglio perchè anche se può sembrare infantile, dato che si svolge alle scuole medie, non lo è affatto. Sana Kurata è una ragazzina tutto pepe pronta ad aiutare sempre gli altri, anche il suo più acerrimo nemico, che nel suo caso è il suo compagno di classe Akito Hayama. Tutto si complica quando Akito bacia Sana per la prima volta. Ma la loro storia non è così semplice, soprattutto quando sono di mezzo altri personaggi e la carriera di Sana. Leggetelo e fatemi sapere!
Ps: è decisamente superiore al cartone!
Ps: è decisamente superiore al cartone!
Come non dare 10 a questo manga? Mamma mia, non riesco nemmeno a scrivere...
Parla della storia di una ragazzina di nome Sana che all'ultimo anno di elementare conosce Akito, un ragazzino burbero, scontroso, "capo" dei ragazzi della classe che creano sempre un sacco di fastidio durante le lezioni. Sana non sopporta più questo comportamento e così decide di intervenire.
A questo punto vi chiederete cosa ha di speciale questo manga con questa storia come sfondo... be', è un manga psicologico. I due protagonisti hanno storie diverse alle spalle, difficili da raccontare; fra loro due nasce qualcosa di speciale che li sostiene a vicenda. Non vi dico i particolari, dato che bisogna assaporarli da se, quindi ve lo consiglio essendo un capolavoro della Obana!
I disegni sono davvero curati e le copertine dei volumi davvero originali! La trama è emblematica, ben costruita, complessa e mai e poi mai scontata! Ci sono parti davvero dolci, degne di un gran shojo! I due protagonisti uniti insieme danno una persona saggia e capace di affrontare la vita nel miglior modo possibile!
Voto? Come già detto 10!
Inoltre, anche se il manga è costituito da 10 volumetti, ho scritto 11 dato che c'è "La villa dell'acqua". E' un volume unico davvero bellissimo, che narra la storia di un film che gira Sana... ah giusto, non vi ho detto che Sana fa l'attrice per la TV, e questo è davvero fondamentale per capirla!
Kodomo no Omocha è un manga che non può mancare nella vostra collezione!!
Parla della storia di una ragazzina di nome Sana che all'ultimo anno di elementare conosce Akito, un ragazzino burbero, scontroso, "capo" dei ragazzi della classe che creano sempre un sacco di fastidio durante le lezioni. Sana non sopporta più questo comportamento e così decide di intervenire.
A questo punto vi chiederete cosa ha di speciale questo manga con questa storia come sfondo... be', è un manga psicologico. I due protagonisti hanno storie diverse alle spalle, difficili da raccontare; fra loro due nasce qualcosa di speciale che li sostiene a vicenda. Non vi dico i particolari, dato che bisogna assaporarli da se, quindi ve lo consiglio essendo un capolavoro della Obana!
I disegni sono davvero curati e le copertine dei volumi davvero originali! La trama è emblematica, ben costruita, complessa e mai e poi mai scontata! Ci sono parti davvero dolci, degne di un gran shojo! I due protagonisti uniti insieme danno una persona saggia e capace di affrontare la vita nel miglior modo possibile!
Voto? Come già detto 10!
Inoltre, anche se il manga è costituito da 10 volumetti, ho scritto 11 dato che c'è "La villa dell'acqua". E' un volume unico davvero bellissimo, che narra la storia di un film che gira Sana... ah giusto, non vi ho detto che Sana fa l'attrice per la TV, e questo è davvero fondamentale per capirla!
Kodomo no Omocha è un manga che non può mancare nella vostra collezione!!
<b>[Attenzione Spoiler]</b>
Questo è assolutamente l'unico manga a cui assegno 10!
In realtà non ci sono parole per descriverlo, ma io ci provo lo stesso.
Sana è una bambina che è stata abbandonata alla nascita e una scrittrice l'ha adottata. La madre adottiva sceglie di dirle molto presto la verità e questo crea una specie di trauma in Sana. Essendo però una bambina molto forte si fa coraggio e vive la vita molto allegramente, nascondendo in profondità l'accaduto.
all'ultimo anno di elementari conosce un ragazzo, Akito, che crea confusione in classe, è maleducato e insomma fa il bulletto. Sana non ne può più del suo comportamento e decide di farlo smettere. Così viene a sapere che nella sua famiglia viene sempre maltrattato o ignorato perchè la madre è morta partorendolo.
Conoscendosi i due ragazzi diventano amici e si sostengono a vicenda aiutandosi nei momenti difficili. Akito aiuta Sana a superare il fatto che sia stata abbandonata e una specie di complesso nei confronti dell'amore, così come lei ristabilisce i buoni rapporti nella sua famiglia.
La loro amicizia diventa ben presto amore, anche se Sana non se ne accorge minimamente e Akito fa di tutto per aprirle gli occhi (sempre nel suo modo un po' timido, però).
Alla prima lettura può sembrare bello e basta, ma è un manga che ogni volta che lo rileggi lo capisci sempre più nel profondo, per questo la sua bellezza mi sembra così eterna.
E' una storia fra bambini (e poi ragazzi) compresa appieno. Consiglio vivamente a tutti di leggerlo e comprarlo, essendo praticamente uno dei manga basilari della cultura manga.
Questo è assolutamente l'unico manga a cui assegno 10!
In realtà non ci sono parole per descriverlo, ma io ci provo lo stesso.
Sana è una bambina che è stata abbandonata alla nascita e una scrittrice l'ha adottata. La madre adottiva sceglie di dirle molto presto la verità e questo crea una specie di trauma in Sana. Essendo però una bambina molto forte si fa coraggio e vive la vita molto allegramente, nascondendo in profondità l'accaduto.
all'ultimo anno di elementari conosce un ragazzo, Akito, che crea confusione in classe, è maleducato e insomma fa il bulletto. Sana non ne può più del suo comportamento e decide di farlo smettere. Così viene a sapere che nella sua famiglia viene sempre maltrattato o ignorato perchè la madre è morta partorendolo.
Conoscendosi i due ragazzi diventano amici e si sostengono a vicenda aiutandosi nei momenti difficili. Akito aiuta Sana a superare il fatto che sia stata abbandonata e una specie di complesso nei confronti dell'amore, così come lei ristabilisce i buoni rapporti nella sua famiglia.
La loro amicizia diventa ben presto amore, anche se Sana non se ne accorge minimamente e Akito fa di tutto per aprirle gli occhi (sempre nel suo modo un po' timido, però).
Alla prima lettura può sembrare bello e basta, ma è un manga che ogni volta che lo rileggi lo capisci sempre più nel profondo, per questo la sua bellezza mi sembra così eterna.
E' una storia fra bambini (e poi ragazzi) compresa appieno. Consiglio vivamente a tutti di leggerlo e comprarlo, essendo praticamente uno dei manga basilari della cultura manga.
Dopo aver visto la serie tv, non potevo perdermi il manga di una delle storie d'amore più belle mai raccontate sulle pagine di un fumetto! La storia si sviluppa in maniera più matura rispetto all'anime, che favorisce maggiormente le gag. Nel manga Sana e Akito affrontano momenti davvero difficili, e non è Sana a partire per un gli Stati Uniti, bensì Akito... e questo evento sarà per la protagonista un momento assai complicato! L'ho amato dalla prima all'ultima pagina anche se avrei sperato in un'ultima scena romantica, merita nettamente un 10 perchè è un vero gioiello che non può mancare nella collezione di ogni amante degli shojo-manga.
Miho Obana è sicuramente tra le mangaka più innovative e importanti degli ultimi tempi. Questo manga è un cult che ha segnato il cammino di altre ottime serie, come ad esempio quella di Rockin Heaven di Mayu Sakai. Diciamo che è il capostipite del genere scolastico, ragazza tutto pepe vs. ragazzo problematico, con vari intrighi e tanta comicità! La storia è conosciutissima per l'anime "Rossana" che, però, ha alquanto banalizzato l'intero intreccio. Non solo è stato trasmesso da noi senza finale e ad intermittenza, ma le censure poi...
Per chi ha amato il cartone, e non solo, per tutti quelli che amano il genere lo consiglio vivamente; non è per niente una storia per bambini, anzi! La relazione tra Rossana ed Heric, Sana ed Akito, nel manga viene vista da molto più vicino facendoci scoprire dei lati di entrambi che l'anime non ha nemmeno sfiorato. Qui vengono trattati temi importanti e delicati, come la sindrome della bambola che colpirà sana. E' stupendo, ripeto, un manga stupendo, scorrevolissimo e difficile da dimenticare!
Per chi ha amato il cartone, e non solo, per tutti quelli che amano il genere lo consiglio vivamente; non è per niente una storia per bambini, anzi! La relazione tra Rossana ed Heric, Sana ed Akito, nel manga viene vista da molto più vicino facendoci scoprire dei lati di entrambi che l'anime non ha nemmeno sfiorato. Qui vengono trattati temi importanti e delicati, come la sindrome della bambola che colpirà sana. E' stupendo, ripeto, un manga stupendo, scorrevolissimo e difficile da dimenticare!
Kodomo No Omocha, manga di Miho Obana edito in Italia con il nome di "Il Giocattolo dei Bambini" (in riferimento alla trasmissione televisiva che ospita la protagonista) è un manga di altissima qualità. Come prima cosa, di sicuro, voglio sottolineare lo stile "scarno" e pulito della Obana che come sempre ci regala delle opere dal tratto sopraffino e dalla delicatezza dei tratti somatici. Forse chi da una prima lettura a Kodocha può non essere invogliato ad acquistarlo perchè i personaggi principali inizialmente sono piccoli, alunni delle elementari; mentre al giorno d'oggi negli shoujo manga prevalgono soggetti adolescenti alle prese con i primi batticuori ed esperienze alle scuole superiori. Non fatevi ingannare dall'età perchè è davvero una storia molto intensa che, con l'avanzare degli eventi, matura notevolmente. Poi passiamo al secondo aspetto, ovvero la storia in se. Bella e molto appassionante, mai ripetitiva e densa di colpi di scena che travolgono il lettore. I personaggi sono spesso buffi e coinvolti in gag comiche ma ognuno di loro ha uno spessore psicologico non di scarsa importanza, con una propria paura racchiusa nell'anima, un po' ritrosi ad aprirsi. Tutti con una propria storia, a volte triste e altre allegra ma ugualmente stupenda. La dolcezza con cui vengono trattati temi quali amore, affetto, amicizia e "famiglia" indica la maestria di questa mangaka straordinaria che è riuscita a cogliere con questo manga spettacolare i tanti segreti celati nell'animo umano, senza mai cadere nel volgare o pesante ma, al contrario, toccando questi aspetti con una sorta di "guanto di velluto" dritto al cuore. E' assolutamente da leggere perchè nulla è come sembra e la storia è davvero imprevedibile. Se vi fosse qualcuno che ha seguito l'anime italiano, Rossana, consiglio ancor di più di leggerne il manga che è decisamente tutt'altra cosa, visto che nell'anime molti avvenimenti sono assenti ed altri stravolti del tutto nel loro contenuto. Trovo scandaloso (oltre alle censure esagerate) come una parte importantissima della trama, ovvero quella finale, sia stata del tutto tagliata dall'anime e, ripeto, si tratta di una fetta di assoluta rilevanza del manga, quasi il cuore della storia dove per davvero si toccano temi drammatici come la lontananza e della malattia.
Seguitelo quindi e non perdetevelo per nulla al mondo! Merita un dieci e lode! Dieci volumi da togliere il fiato!
Seguitelo quindi e non perdetevelo per nulla al mondo! Merita un dieci e lode! Dieci volumi da togliere il fiato!
Il manga di Rossana è un capolavoro! Nettamente superiore alla sua versione animata. I personaggi sono delineati alla perfezione, sono solo studenti delle medie ma ragionano come adulti. La storia che ruota attorno ad Akito e Sana è davvero bella e molto dolce, lui cerca in ogni modo di mostrare il suo amore per Sana, ma lei non se ne accorge! E' anche una storia commovente, soprattutto verso la parte finale, quando Sana si trova in difficoltà e Akito cerca di aiutarla in ogni modo.
I disegni sono bellissimi e molto espressivi, trasmettono chiaramente le emozioni dei personaggi e ognuno di essi ha un ruolo importante nella storia. Consigliatissimo!
I disegni sono bellissimi e molto espressivi, trasmettono chiaramente le emozioni dei personaggi e ognuno di essi ha un ruolo importante nella storia. Consigliatissimo!
Quando trovare le parole per descrivere un opera diventa tanto difficile, significa solamente che ci si trova di fronte ad un autentico capolavoro. Probabilmente il miglior shoujo di tutti i tempi, anche perché, nonostante sia un manga per ragazze, viene letto ed apprezzato con molta facilità anche da un pubblico maschile.
Tutto il contenuto è assolutamente eccezionale, dalla storia incredibilmente intensa, al tratto delicato e raffinato della maestra Obana, assolutamente preciso e pulito nonostante gli ormai 15 compleanni della serie.
Sana e Akito vi faranno appassionare in maniera morbosa alle loro avventure, fino ad arrivare all'agoniato ultimo ultimo volume, e sarà molto difficile che non vi dedichiate ad un'ennesima rilettura all'intera serie, magari dopo un po' di tempo.
Entrando nel merito della storia vera e propria, rimarrete assolutamente affascinati da Sana e compagnia bella, e stupirete di come la maestra sia riuscita a creare un cast di personaggi che si allontanano kilometricamente dai soliti stereotipi dei protagonisti di shoujo-manga, a cui magari siete stati abituati prima della lettura di questo capolavoro.
Qualora uno dei personaggi vi ricordasse il protagonista di altre storie sentimentali che vi è capitato di leggere, sono pronto a scommettere che l'autore/autrice di quella storia abbia preso a modello questa opera straordinaria che è Kodomo no Omocha.
Tutti sono particolari e meravigliosi: i personaggi principali come l'allegra ma non troppo Sana Kurata e il teppista con gli occhi selvaggi Akito Hayama.
Ma anche i personaggi secondari come Rei Sagami, il manager con gli occhiali da sole, o la madre scrittrice di Sana, Misako Kurata, con le sue acconciature eccentriche, risultano talmente strani e fondamentali che considerarli come personaggi secondari sarà assai difficile.
Poi Naozumi Kamura, Tsuyoshi ,Fuka Matsui, tutti sapranno regalarvi emozioni autentiche proprio perché tutti loro vi sembreranno assolutamente autentici, talmente veri che finirete per amarli profondamente come si è solito amare un qualcosa di tangibile.
La storia è fondamentalmente comica, ma offre tante sfaccettature diverse: drammatiche, introspettive, folli, malate.
Akito e Sana sopratutto, man mano che la loro vera personalità emerge, offrono diverse chiavi di lettura. In maniera assolutamente anomala per uno Shoujo-manga di base comica, i due ragazzi si trovano ad affrontare situazioni a volte incredibilmente crude e reali e quindi la storia assume pieghe diversissime da quelle delle normali piatte e statiche love story tipicamente giapponesi.
I due crescono nel vero senso della parola, nel corso dei 10 volumi li vedrete crescere come persone, percepirete i loro cambiamenti che saranno reali, non sarà solo la loro vita amorosa a subire cambiamenti.
Mi viene in mente una sequenza di tre o quattro vignette in cui viene mostrata l'evoluzione dello sguardo di Hayama prima e dopo aver conosciuto Sana, assolutamente fantastica.
Ragazzi/e in conclusione, se non avete ancora letto lo shoujo per eccellenza sbrigatevi a farlo, se vi piace il mondo dei manga Kodocha è una gemma rara che nella collezione non può mancare.
Ancora una cosa, compratelo anche se non avete amato particolarmente la serie tv:
1- perché l'adattamento italiano è stato a dir poco scandaloso, trasformando un opera meravigliosa in un prodotto per bimbette
2- perché il manga e l'anime sono due cose assolutamente diverse, il manga è allucinantemente superiore.
Detto ciò voto 10, e sembra addirittura poco per valutare questo manga.
Tutto il contenuto è assolutamente eccezionale, dalla storia incredibilmente intensa, al tratto delicato e raffinato della maestra Obana, assolutamente preciso e pulito nonostante gli ormai 15 compleanni della serie.
Sana e Akito vi faranno appassionare in maniera morbosa alle loro avventure, fino ad arrivare all'agoniato ultimo ultimo volume, e sarà molto difficile che non vi dedichiate ad un'ennesima rilettura all'intera serie, magari dopo un po' di tempo.
Entrando nel merito della storia vera e propria, rimarrete assolutamente affascinati da Sana e compagnia bella, e stupirete di come la maestra sia riuscita a creare un cast di personaggi che si allontanano kilometricamente dai soliti stereotipi dei protagonisti di shoujo-manga, a cui magari siete stati abituati prima della lettura di questo capolavoro.
Qualora uno dei personaggi vi ricordasse il protagonista di altre storie sentimentali che vi è capitato di leggere, sono pronto a scommettere che l'autore/autrice di quella storia abbia preso a modello questa opera straordinaria che è Kodomo no Omocha.
Tutti sono particolari e meravigliosi: i personaggi principali come l'allegra ma non troppo Sana Kurata e il teppista con gli occhi selvaggi Akito Hayama.
Ma anche i personaggi secondari come Rei Sagami, il manager con gli occhiali da sole, o la madre scrittrice di Sana, Misako Kurata, con le sue acconciature eccentriche, risultano talmente strani e fondamentali che considerarli come personaggi secondari sarà assai difficile.
Poi Naozumi Kamura, Tsuyoshi ,Fuka Matsui, tutti sapranno regalarvi emozioni autentiche proprio perché tutti loro vi sembreranno assolutamente autentici, talmente veri che finirete per amarli profondamente come si è solito amare un qualcosa di tangibile.
La storia è fondamentalmente comica, ma offre tante sfaccettature diverse: drammatiche, introspettive, folli, malate.
Akito e Sana sopratutto, man mano che la loro vera personalità emerge, offrono diverse chiavi di lettura. In maniera assolutamente anomala per uno Shoujo-manga di base comica, i due ragazzi si trovano ad affrontare situazioni a volte incredibilmente crude e reali e quindi la storia assume pieghe diversissime da quelle delle normali piatte e statiche love story tipicamente giapponesi.
I due crescono nel vero senso della parola, nel corso dei 10 volumi li vedrete crescere come persone, percepirete i loro cambiamenti che saranno reali, non sarà solo la loro vita amorosa a subire cambiamenti.
Mi viene in mente una sequenza di tre o quattro vignette in cui viene mostrata l'evoluzione dello sguardo di Hayama prima e dopo aver conosciuto Sana, assolutamente fantastica.
Ragazzi/e in conclusione, se non avete ancora letto lo shoujo per eccellenza sbrigatevi a farlo, se vi piace il mondo dei manga Kodocha è una gemma rara che nella collezione non può mancare.
Ancora una cosa, compratelo anche se non avete amato particolarmente la serie tv:
1- perché l'adattamento italiano è stato a dir poco scandaloso, trasformando un opera meravigliosa in un prodotto per bimbette
2- perché il manga e l'anime sono due cose assolutamente diverse, il manga è allucinantemente superiore.
Detto ciò voto 10, e sembra addirittura poco per valutare questo manga.
E' il manga più bello che abbia mai letto! Semplicemente formidabile! Già il cartone di Rossana era fantastico, ma il manga è una cosa assurda!
Mi ha fatto emozionare tantissimo e lo fa tuttora visto che continuo a rileggerlo ed ogni volta mi emoziono come fosse la prima, anche perchè mi viene spontaneo immedesimarmi nella protagonista.
Il manga è molto diverso dal cartone, e direi anche più bello visto che è privo di tagli e censure... è semplicemente emozionante in ogni sua pagina.
E poi quant'è simpatico: lo leggo e spesso mi capita che non riesco a trattenermi dal ridere... così come irrefrenabili sono tutte le altre emozioni che è in grado di suscitare questo manga, grazie anche ai sui personaggi così vivi. Adoro Miho Obana, questa autrice è formidabile e come lei non c'è nessuna!
Mi ha fatto emozionare tantissimo e lo fa tuttora visto che continuo a rileggerlo ed ogni volta mi emoziono come fosse la prima, anche perchè mi viene spontaneo immedesimarmi nella protagonista.
Il manga è molto diverso dal cartone, e direi anche più bello visto che è privo di tagli e censure... è semplicemente emozionante in ogni sua pagina.
E poi quant'è simpatico: lo leggo e spesso mi capita che non riesco a trattenermi dal ridere... così come irrefrenabili sono tutte le altre emozioni che è in grado di suscitare questo manga, grazie anche ai sui personaggi così vivi. Adoro Miho Obana, questa autrice è formidabile e come lei non c'è nessuna!
Accidenti! il cartone mi piaceva ma... questo è completamente diverso: forte, crudo, romantico e divertente; diciamo che in confronto l'anime meriterebbe un sei (e la Mediaset l'ha ridotto in maniera tale che sarebbe un tre). Il disegno è davvero strano, non si può certo che dire che sia un tratto realistico o particolarmente curato, gli occhi sono enormi e i corpi eccessivamente sottili e quando sono di profilo, sembrano piatti. Ma io ho dato 10 perché innanzitutto ho sempre considerato lo stile del disegno una cosa secondaria. Certo se fosse fatto bene sarebbe meglio, ma l'importante è che riesca a trasmettere le giuste emozioni, e Kodomo no Omocha lo fa perfettamente. Le vignette in movimento sono il punto forte dell'autrice ma nelle copertine ci voleva qualcosa di più, appunto sono immagini ferme.
Riguardo i personaggi, mi stupisco che l'autrice sia la stessa per ognuno di loro: sono totalmente diversi e anche le loro interrelazioni personali sono assai complicate. Ad esempio Sana Kurata (in italiano Rossana Smith...banalissimo) è energica e vitale, ride e scherza sempre e inoltre ama aiutare le persone, non esterna mai il suo malumore (tranne che in un caso particolare) ma cela dentro di se ragioni che la spingono a sorridere seppur circondata da un alone di tristezza, lei ha paura di essere abbandonata e di stare sola e di deludere gli altri, questo le fa onore. Akito Hayama (Heric nel cartone italiano) è freddo e scostante, lui infatti esterna di continuo il suo perenne stato d'animo. Triste e maltrattato, ad Akito non importa di niente e di nessuno e quindi anche se qualcuno lo vede triste non gli importa (la sorella lo maltratta dicendogli che è colpa sua se la mamma è morta, difatti la madre di Akito è morta dandolo alla luce, e il padre è indifferente anche se vuole molto bene al figlio non sa come prenderlo). Ma con l'arrivo di Sana nella sua vita tutto cambierà, certo rimarrà un ragazzo scorbutico, ma almeno scoprirà loa more e la felicità grazie anche a Sana.
Questi sono solo alcuni esempi. Il manga non tratta argomenti "fru fru" ma, al contrario, temi come l'adozione, la morte di un genitore, il senso di colpa, la solitudine e la pazzia.
Mi sono resa conto che nel cartone ci sono scene che NON ESISTONO, difatti il manga si concentra su cose molto più importanti. Fa ridere, fa piangere, fa sognare, lo consiglio a tutti.
Riguardo i personaggi, mi stupisco che l'autrice sia la stessa per ognuno di loro: sono totalmente diversi e anche le loro interrelazioni personali sono assai complicate. Ad esempio Sana Kurata (in italiano Rossana Smith...banalissimo) è energica e vitale, ride e scherza sempre e inoltre ama aiutare le persone, non esterna mai il suo malumore (tranne che in un caso particolare) ma cela dentro di se ragioni che la spingono a sorridere seppur circondata da un alone di tristezza, lei ha paura di essere abbandonata e di stare sola e di deludere gli altri, questo le fa onore. Akito Hayama (Heric nel cartone italiano) è freddo e scostante, lui infatti esterna di continuo il suo perenne stato d'animo. Triste e maltrattato, ad Akito non importa di niente e di nessuno e quindi anche se qualcuno lo vede triste non gli importa (la sorella lo maltratta dicendogli che è colpa sua se la mamma è morta, difatti la madre di Akito è morta dandolo alla luce, e il padre è indifferente anche se vuole molto bene al figlio non sa come prenderlo). Ma con l'arrivo di Sana nella sua vita tutto cambierà, certo rimarrà un ragazzo scorbutico, ma almeno scoprirà loa more e la felicità grazie anche a Sana.
Questi sono solo alcuni esempi. Il manga non tratta argomenti "fru fru" ma, al contrario, temi come l'adozione, la morte di un genitore, il senso di colpa, la solitudine e la pazzia.
Mi sono resa conto che nel cartone ci sono scene che NON ESISTONO, difatti il manga si concentra su cose molto più importanti. Fa ridere, fa piangere, fa sognare, lo consiglio a tutti.
Kodomo no Omocha, conosciuto nel mondo come Kodocha, abbreviazione del titolo per intero, è un opera prettamente shojo, ma che in sè ha anche altri temi particolari trattati. Questo manga della grande maestra 'Miho Obana' è stato pubblicato dapprima in Giappone nel 1995 su una rivista shojo della nota 'Shueisha', la "Ribon", ed ha raggiunto l'Italia solo agli anizi degli anni 2000.
Il manga, pubblicato dopo il grande successo che ha riscosso la versione animata prodotta dallo 'Studio Gallop', presenta si storie shojo, ma in modo assai più particolare e profondo rispetto alle altre opere di questo genere (adatto al pubblico femminile) che quasi sempre trattano argomenti sentimentali e sviluppi di storie d'amore. Infatti, anche in questo 'shojo manga' si analizzano delle vicende d'amore, ma l'altro lato delle senzazioni emotive, le vere vicende della vita, crude e mai semplici, che stanno dietro ai sentimenti vengono esposte in questa opera, in modo quasi 'infantile'. Ed è per questo che nasce l'ossimoro fra i difficili temi trattati nella trama e il titolo, letteralmente "IL GIOCATTOLO DEI BAMBINI", il quale cela questa caratteristica, che sta alla base del manga. "Semplicemente" ('fra virgolette' poichè proprio semplice non è, ma la maestra Miho Obana ha voluto dare questa impressione ai suoi lettori) questo manga tratta la vita travagliata di Sana Kurata, giovane spontanea e vivace, che interiormente mostra una maturazione eccelsa rispetto ai suoi coetanei che la considerano una sorella maggiore.
Sana è una attrice di successo, una "Baby Idol", un po' come 'Onpu' delle Streghette di "Doremi", ma con grandi differenze, dal momento che tutta la sua famiglia è nota, poichè anche sua madre Misako è una scrittice di ruolo fondamentale per la società.
Da piccola, la "madre" Misako la prese da parte e, considerandone la sua estrema maturità interiore, capace di farle prendere responsabilità senza farsi sconvolgere la vita, e le spiegò che anni fà lei la trovò su una panchina e la prese con sè. Dato che si rivela una bambina che è stata abbandonata, la madre scrittrice decise di farle intraprendere la carriera artistica in modo da farla divenire celebre e così con il fine di ritrovare un giorno la sua vera madre.
Sana vive sempre con questo pensiero, che nasconde dentro a sè, facendo finta di essere davvero una ragazza fortunata, avendo delle doti innate che la rendono famosa fra la gente, e una famiglia ricca e buona come questa.
La vicenda della sua vita non finisce qui. Infatti Sana, fin da giovanissima, conosce un suo coetaneo, Akito Hayama ("Erik" nella versione italiana), conosciuto da tutti come un 'lupo solitario', avvolte quasi anche maniaco poichè tocca in punti critici, come il petto, le ragazze, seppur non mostrando esteriormente di essere così. Anche lui si scopre essere un bambino assai sfortunanato, con a capo una famiglia formata da una sorella e un padre un po' immaturi, che lo trattano in modo freddo e avvolte lo ignorano, poichè lo accusano di essere il responsabile della morte della madre, morta durante il suo parto.
Fra i suoi compagni di scuola c'è anche Tsuyoshi Ohki (Terence in Italia), ragazzo con i genitori divorziati, che, nonostante si distingua dagli altri per la sua emotività e debolezza, quando si arrabbia, diventa estremamente violento. Purtroppo, l'anime è stato censurato e la trama principale è stata sconvolta dall'"impegno" della 'mediaset' che le ha fatto seguire linee più che diverse dall'intento originale dell'autrice. Ad esempio, oltre alle scene tagliate in cui Akito tocca Sana, alla madre reale di Sana, che l'ha abbondonata per non crescerla poichè era una adolescente di 14 anni quando l'ha partorita, vengono assegnati ruoli diversi, come l'incidente stradale e la perdita di memoria in cui è stata coinvolta nella versione italiana dell'anime.
Con una grafica che fa gridare al magnifico, dove traspare il colore, che emotivamente viene avvertito, e una trama eccellente, diversa dalle solite baggianate che si copoiano fra loro, questa opera della autrice Miho Obana si guadagna il titolo di uno dei migliori manga della storia, che si distingue per essere capace di strappare lacrime e sorrisi dolci a chi un cuore lo possiede veramente, e anche a chi vuole solo provare qualcosa di diverso dalle solite letture.
Il manga, pubblicato dopo il grande successo che ha riscosso la versione animata prodotta dallo 'Studio Gallop', presenta si storie shojo, ma in modo assai più particolare e profondo rispetto alle altre opere di questo genere (adatto al pubblico femminile) che quasi sempre trattano argomenti sentimentali e sviluppi di storie d'amore. Infatti, anche in questo 'shojo manga' si analizzano delle vicende d'amore, ma l'altro lato delle senzazioni emotive, le vere vicende della vita, crude e mai semplici, che stanno dietro ai sentimenti vengono esposte in questa opera, in modo quasi 'infantile'. Ed è per questo che nasce l'ossimoro fra i difficili temi trattati nella trama e il titolo, letteralmente "IL GIOCATTOLO DEI BAMBINI", il quale cela questa caratteristica, che sta alla base del manga. "Semplicemente" ('fra virgolette' poichè proprio semplice non è, ma la maestra Miho Obana ha voluto dare questa impressione ai suoi lettori) questo manga tratta la vita travagliata di Sana Kurata, giovane spontanea e vivace, che interiormente mostra una maturazione eccelsa rispetto ai suoi coetanei che la considerano una sorella maggiore.
Sana è una attrice di successo, una "Baby Idol", un po' come 'Onpu' delle Streghette di "Doremi", ma con grandi differenze, dal momento che tutta la sua famiglia è nota, poichè anche sua madre Misako è una scrittice di ruolo fondamentale per la società.
Da piccola, la "madre" Misako la prese da parte e, considerandone la sua estrema maturità interiore, capace di farle prendere responsabilità senza farsi sconvolgere la vita, e le spiegò che anni fà lei la trovò su una panchina e la prese con sè. Dato che si rivela una bambina che è stata abbandonata, la madre scrittrice decise di farle intraprendere la carriera artistica in modo da farla divenire celebre e così con il fine di ritrovare un giorno la sua vera madre.
Sana vive sempre con questo pensiero, che nasconde dentro a sè, facendo finta di essere davvero una ragazza fortunata, avendo delle doti innate che la rendono famosa fra la gente, e una famiglia ricca e buona come questa.
La vicenda della sua vita non finisce qui. Infatti Sana, fin da giovanissima, conosce un suo coetaneo, Akito Hayama ("Erik" nella versione italiana), conosciuto da tutti come un 'lupo solitario', avvolte quasi anche maniaco poichè tocca in punti critici, come il petto, le ragazze, seppur non mostrando esteriormente di essere così. Anche lui si scopre essere un bambino assai sfortunanato, con a capo una famiglia formata da una sorella e un padre un po' immaturi, che lo trattano in modo freddo e avvolte lo ignorano, poichè lo accusano di essere il responsabile della morte della madre, morta durante il suo parto.
Fra i suoi compagni di scuola c'è anche Tsuyoshi Ohki (Terence in Italia), ragazzo con i genitori divorziati, che, nonostante si distingua dagli altri per la sua emotività e debolezza, quando si arrabbia, diventa estremamente violento. Purtroppo, l'anime è stato censurato e la trama principale è stata sconvolta dall'"impegno" della 'mediaset' che le ha fatto seguire linee più che diverse dall'intento originale dell'autrice. Ad esempio, oltre alle scene tagliate in cui Akito tocca Sana, alla madre reale di Sana, che l'ha abbondonata per non crescerla poichè era una adolescente di 14 anni quando l'ha partorita, vengono assegnati ruoli diversi, come l'incidente stradale e la perdita di memoria in cui è stata coinvolta nella versione italiana dell'anime.
Con una grafica che fa gridare al magnifico, dove traspare il colore, che emotivamente viene avvertito, e una trama eccellente, diversa dalle solite baggianate che si copoiano fra loro, questa opera della autrice Miho Obana si guadagna il titolo di uno dei migliori manga della storia, che si distingue per essere capace di strappare lacrime e sorrisi dolci a chi un cuore lo possiede veramente, e anche a chi vuole solo provare qualcosa di diverso dalle solite letture.
<b>*Attenzione possibili spoiler*</b>
Kodomo no Omocha è un manga splendido è composto da 10 volumetti più uno extra , il primo capitolo è stato pubblicato in Giappone nel 1995 dalla rivista Ribon, è un manga edito dalla Shueisha, mentre in Italia è edito dalla Dynit. Dal manga è stato creato l'anime che ha avuto uno straordinario successo in Italia. I volumi li possiamo trovare raccolti in 2 box, nel primo ci sono i primi 5 volumi e costa € 15,60 anziché € 19,60. Il secondo è composto da 6 volumi tra cui uno extra il prezzo è di €18,70 invece di €23,40, praticamente comprando i box 2 volumi non li paghiamo.
Nel primo volume troviamo un capitolo extra: "Sterminiamo gli Hayaga", più che una storiella è una favoletta che non ha nessun collegamento con la storia.
Miho Obana è la disegnatrice e l'ideatrice della storia, di conseguenza non ci sono parole per definire questo capolavoro! Ho riletto il manga decine di volte ed ogni volta riesco a trovare solo pregi e mai difetti. Il volume più bello per me è il numero 10 , perché finalmente Sana e Hayama si fidanzano seriamente! Miho Obana riesce a trasmettere sentimenti forti e romantici , all'inizio può sembrare la solita storia di scolari innamorati ma è il contrario , solo chi lo a letto tutto può capire cosa intendo.
Per concludere vorrei spendere altre due parole per i disegni che sono strepitosi!
Non mi stancherò mai di leggerlo e lo consiglio vivamente, anche perché per leggerlo non ci vuole molto visto che ha una trama scorrevole ed appassionante.
Kodomo no Omocha è un manga splendido è composto da 10 volumetti più uno extra , il primo capitolo è stato pubblicato in Giappone nel 1995 dalla rivista Ribon, è un manga edito dalla Shueisha, mentre in Italia è edito dalla Dynit. Dal manga è stato creato l'anime che ha avuto uno straordinario successo in Italia. I volumi li possiamo trovare raccolti in 2 box, nel primo ci sono i primi 5 volumi e costa € 15,60 anziché € 19,60. Il secondo è composto da 6 volumi tra cui uno extra il prezzo è di €18,70 invece di €23,40, praticamente comprando i box 2 volumi non li paghiamo.
Nel primo volume troviamo un capitolo extra: "Sterminiamo gli Hayaga", più che una storiella è una favoletta che non ha nessun collegamento con la storia.
Miho Obana è la disegnatrice e l'ideatrice della storia, di conseguenza non ci sono parole per definire questo capolavoro! Ho riletto il manga decine di volte ed ogni volta riesco a trovare solo pregi e mai difetti. Il volume più bello per me è il numero 10 , perché finalmente Sana e Hayama si fidanzano seriamente! Miho Obana riesce a trasmettere sentimenti forti e romantici , all'inizio può sembrare la solita storia di scolari innamorati ma è il contrario , solo chi lo a letto tutto può capire cosa intendo.
Per concludere vorrei spendere altre due parole per i disegni che sono strepitosi!
Non mi stancherò mai di leggerlo e lo consiglio vivamente, anche perché per leggerlo non ci vuole molto visto che ha una trama scorrevole ed appassionante.
Kodomo No Omocha, conosciuto in Italia con il titolo che potrebbe sembrare un po' fuorviante di "Il Giocattolo dei Bambini" (ma che volete farci questo è il titolo e poco ci si può fare) è assolutamente uno di quei manga che può entrare di diritto nell'Olimpo dei Manga. Kodomo No Omocha è un opera di Miho Obana, se non ricordo male, la prima sua lunga opera e ne rappresenta sicuramente il suo lavoro più riuscito (almeno fra tutti quelli che ho avuto il piacere di leggere fino ad ora). Si tratta di uno Shojo, quindi di un manga tendenzialmente indirizzato ad un pubblico femminile, ma non bisogna farsi ingannare da questa distinzione così come dal titolo (che può far pensare ai più che si tratti, come lo stesso titolo dice, di un titolo per bambini) ne dal rosa della copertina!
Come potete scorgere anche dalla copertina il titolo è indirizzato ad un pubblico adulto per via delle tematiche non certo fanciullesche dell'opera. L'edizione della Dynit è molto curata e mi ha lasciato fortemente soddisfatto per la qualità ed anche per il rapporto con il prezzo. Oltre ai 10 volumi che costituiscono l'opera, c'è un altro volume unico che si distingue dagli altri per il colore dominante della copertina, che invece di essere rosa e di colore azzurro. Questo volume unico riporta una storia autoconclusiva legata alla trama dell'opera, ed è in pratica la storia di un film che la protagonista del manga impersona durante la narrazione, in poche parole una chicca nella chicca. Questo titolo è molto conosciuto in Italia per via della sua trasposizione animata più volte andata in onda su Italia 1 con il titolo di Rossana. L'opera animata sia per via della sua stessa natura sia per via della classica politica della Mediaset del taglia-censura-taglia, tratta la storia in una maniera molto più soft e presenta quei temi che posso definire forti in maniera nettamente più blanda, prediligendo il comparto umoristico. Il manga quindi come è stato detto porta tematiche (senza rovinarvi la storia) "forti", ma mantenendo quel umorismo tipico della serie. E' un opera che consiglio vivamente, anche visto che ormai è venduta in due box che contengono tutti gli albi ad un prezzo ancor più vantaggioso. E' adatta sia a chi vuole emozioni forti, a chi è dalla lacrima facile ma anche a chi vuole farsi due risate senza rinunciare alla lettura di un manga ben strutturato e non fatto tanto per fare qualcosa. Un'opera che sicuramente va letta, poi a voi la scelta se tenervela o meno!
Come potete scorgere anche dalla copertina il titolo è indirizzato ad un pubblico adulto per via delle tematiche non certo fanciullesche dell'opera. L'edizione della Dynit è molto curata e mi ha lasciato fortemente soddisfatto per la qualità ed anche per il rapporto con il prezzo. Oltre ai 10 volumi che costituiscono l'opera, c'è un altro volume unico che si distingue dagli altri per il colore dominante della copertina, che invece di essere rosa e di colore azzurro. Questo volume unico riporta una storia autoconclusiva legata alla trama dell'opera, ed è in pratica la storia di un film che la protagonista del manga impersona durante la narrazione, in poche parole una chicca nella chicca. Questo titolo è molto conosciuto in Italia per via della sua trasposizione animata più volte andata in onda su Italia 1 con il titolo di Rossana. L'opera animata sia per via della sua stessa natura sia per via della classica politica della Mediaset del taglia-censura-taglia, tratta la storia in una maniera molto più soft e presenta quei temi che posso definire forti in maniera nettamente più blanda, prediligendo il comparto umoristico. Il manga quindi come è stato detto porta tematiche (senza rovinarvi la storia) "forti", ma mantenendo quel umorismo tipico della serie. E' un opera che consiglio vivamente, anche visto che ormai è venduta in due box che contengono tutti gli albi ad un prezzo ancor più vantaggioso. E' adatta sia a chi vuole emozioni forti, a chi è dalla lacrima facile ma anche a chi vuole farsi due risate senza rinunciare alla lettura di un manga ben strutturato e non fatto tanto per fare qualcosa. Un'opera che sicuramente va letta, poi a voi la scelta se tenervela o meno!
In una parola: entusiasmante come pochi.
Ormai gli shoujo stanno diventando così banali e monotoni ma Kodacha no, è uno shoujo per adulti. Non fatevi ingannare dal titolo e dai disegni a tratti anche kawaii. Ha tematiche adulte ed abbastanza scottanti, attuali potrei dire. Il bullismo, l'irrequietezza giovanile, il soffrire facendo del male agli altri e soprattutto a se stessi, l'adozione, la celebrità, gli amori corrisposti e non. Lo consiglio a tutti quelli che vogliono piangere, ridere... in una parola <b>emozionarsi</b> insieme ai protagonisti. La sensei ha fatto un lavoro davvero accurato e non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di suo.
Ormai gli shoujo stanno diventando così banali e monotoni ma Kodacha no, è uno shoujo per adulti. Non fatevi ingannare dal titolo e dai disegni a tratti anche kawaii. Ha tematiche adulte ed abbastanza scottanti, attuali potrei dire. Il bullismo, l'irrequietezza giovanile, il soffrire facendo del male agli altri e soprattutto a se stessi, l'adozione, la celebrità, gli amori corrisposti e non. Lo consiglio a tutti quelli che vogliono piangere, ridere... in una parola <b>emozionarsi</b> insieme ai protagonisti. La sensei ha fatto un lavoro davvero accurato e non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di suo.
La trama e inverosimile e senza logica, certo, ma cosa più grave dipanata in maniera pessima, al punto di farla diventare una scusa per inserire scene "a luci rosse" prima e svolte amorose di una banalità sconcertante poi.
La punta di diamante della serie è la protagonista, vuota e stereotipata come poche nella storia, ma anche il 'bel tenebroso' Shin fa la sua 'bella figura'.
Dialoghi arguti e introspezione psicologica dei personaggi: entrambi non pervenuti.
La punta di diamante della serie è la protagonista, vuota e stereotipata come poche nella storia, ma anche il 'bel tenebroso' Shin fa la sua 'bella figura'.
Dialoghi arguti e introspezione psicologica dei personaggi: entrambi non pervenuti.
KODOMO NO OMOCHA "IL GIOCATTOLO DEI BAMBINI" (conosciuto anche come KODOCHA) è un manga a dir poco ottimo! Un manga completo e ricco di emozioni l'ho letto più volte e non mi stancherò mai di farlo! E' stato la mia prima serie di manga possiedo tutti i volumi anche quello extra e ho tutti gli episodi sono una sfegatata di Sana e della sua creatrice la mitica Miho Obana.
Come già hanno detto il manga non è solo per i bambini infatti tratta argomenti importanti. L'anime è molto diverso dal manga, soprattutto qui in Italia dovo ci sono molte censure alcune inutili comunque i disegni sono ottimi e trasmettono emozioni (io ho pianto durante l'operazione di Akito!) lo consiglio a tutti e consiglio anche Mizu no Yakata "La villa dell'acqua" in questo volume oltre al film girato da Naozumi e sana trovate anche pochi un' altra storia (che mi ha colpita molto).
Non credo bisogni dire altro.
OBANA è una grande mangaka ora ho incominciato a leggere una delle sue altre opere Honey Bitter sto leggendo le prime pag. e per adesso mi intriga poi alla fine vi dirò cosa ne penso un bacio a tutti e alla grande MIHO OBANA!
Come già hanno detto il manga non è solo per i bambini infatti tratta argomenti importanti. L'anime è molto diverso dal manga, soprattutto qui in Italia dovo ci sono molte censure alcune inutili comunque i disegni sono ottimi e trasmettono emozioni (io ho pianto durante l'operazione di Akito!) lo consiglio a tutti e consiglio anche Mizu no Yakata "La villa dell'acqua" in questo volume oltre al film girato da Naozumi e sana trovate anche pochi un' altra storia (che mi ha colpita molto).
Non credo bisogni dire altro.
OBANA è una grande mangaka ora ho incominciato a leggere una delle sue altre opere Honey Bitter sto leggendo le prime pag. e per adesso mi intriga poi alla fine vi dirò cosa ne penso un bacio a tutti e alla grande MIHO OBANA!
Il giocattolo dei bambini, non è stato solo, il primo fumetto che ho letto della maestra Obama, ma anche il mio primo manga che comprai circa 5 anni fa; sia oggi, come allora, lo trovo straordinario, spettacolare. Trama PERFETTA e disegni, che mi hanno fatto apprezzare notevolmente La maestra Obama, rileggibile sempre (Infatti l'avrò riletto 4/5 volte senza mai stancarmi), ma sopratutto, in 10 volumi, non ne ho trovato uno che mi annoiasse minimamente.
In conclusione se non lo avete letto, leggetelo; se lo avete a casa, continuate a osannarlo, lo merita proprio un fumetto del genere.
In conclusione se non lo avete letto, leggetelo; se lo avete a casa, continuate a osannarlo, lo merita proprio un fumetto del genere.
Ho letto questo manga tutto d'un fiato! Aperto il primo volume... niente è più riuscito a fermarmi; fin da quand'ero piccolissima ero appassionatissima dell'anime "Rossana" che passavano su Italia uno tutti i pomeriggi... mamma mia, come mi piaceva! Ricordo che non desideravo altro che poter essere come Sana! Il manga l'ho scoperto solo molto più tardi e devo dire che non c'è paragone con la serie animata... già mi era piaciuta quella, ma il manga lo adoro! Tratta tematiche importanti e serie con una freschezza tale che sarebbe un piacere per chiunque leggerlo... l'ho trovato davvero bello; i disegni personalmente li trovo proprio bellini (io ho una grande passione per gli occhioni XD)e immergendomi tra le sue pagine ho avuto l'opportunità di ritrovare l'eroina della mia infanzia! Lo consiglio caldamente a tutti, grandi e piccoli! Ah,dimenticavo: grazie Obana! XD
Ho comprato da poco il manga e devo dire che è un vero capolavoro! Impazzivo per l'anime, ma dopo aver letto tutto il manga ho capito che in confronto a questo non vale niente, anche perché è stato censurato molto... quando ho finito l'ultimo volume avevo voglia di piangere, ma visto che sono una ragazza insensibile (XD) non ci sono riuscita... non so perché, ma Kodocha mi fa solo sorridere! Mi sono vista molto somigliante a Miho Obana in diversi aspetti, soprattutto sotto quelli di scemenza! WAHAHAH Comunque questo è uno di quei pochi manga che sa parlare di cose serie e sa essere leggero e divertente allo stesso tempo... W KODOCHA!
Amo non solo Rossana, ma anche Honey Bitter, Andante e Partner... quest'ultimo mi fa un po paura.
Se notate il manga di Rossana è molto molto diverso dall'anime: Sana, la malattia della bambola, Los Angeles... io ho pianto su questo manga e ogni volta che lo vedo lo leggo mi da emozioni indescrivibili. Rossana infondo è stato il primo cartone che ho visto nella mia vita e nel manga lui piange.
La maestra Obana in ogni capitolo descrive le due emozioni, dichiara che lei è adulta fuori e piccola dentro. In 4 anni e 3 mesi la maestra Obana ha creato questo gioiello di manga......
La vorrei conoscere vorrei parlare con lei per descrivergli le mie emozioni, ma è un un sogno e con malinconia credo che non si avvererà mai, ma la luce della mia speranza non si spegnerà mai. Lo prometto solennemente.
VIVA OBANA, VIVA I MANGA E VIVA KODOMO NO OMACHA!
Se notate il manga di Rossana è molto molto diverso dall'anime: Sana, la malattia della bambola, Los Angeles... io ho pianto su questo manga e ogni volta che lo vedo lo leggo mi da emozioni indescrivibili. Rossana infondo è stato il primo cartone che ho visto nella mia vita e nel manga lui piange.
La maestra Obana in ogni capitolo descrive le due emozioni, dichiara che lei è adulta fuori e piccola dentro. In 4 anni e 3 mesi la maestra Obana ha creato questo gioiello di manga......
La vorrei conoscere vorrei parlare con lei per descrivergli le mie emozioni, ma è un un sogno e con malinconia credo che non si avvererà mai, ma la luce della mia speranza non si spegnerà mai. Lo prometto solennemente.
VIVA OBANA, VIVA I MANGA E VIVA KODOMO NO OMACHA!
E' UN AMORE DI MANGA!! Completo in tutti i sensi!!! Vale la pena nella vita di leggerlo!! Non pensate affatto all'anime!!! E' tutta un altra cosa e storiaaaa! Sì è un manga pieno di sorprese, dal finale strappa-lacrime!
Narra la storia di una ragazzina che va alle elementari in una classe di teppisti comandato da Akito. Fra i due non corrono buone acque tanto che lui la minaccia di morte. Pian piano di conoscono e si innamorano. Storia dolcissima, ma anche struggente che (per me) vi farà versare qualche lacrima.
Non ci sono parole per descriverlo, è completo di tutto! E' un viaggio dall'infanzia all'adolescenza, quella che tutti noi viviamo o abbiamo vissuto. Un manga per tutte le età.
Anche il volume extra è da leggere! A me ha molto affascinato, non siete curiosi di sapere la vera storia de "La villa dell'acqua"? E' davvero affascinate!
Per concludere, vi invito a leggere questo grandioso manga, vi piacerà, è certo.
Voto? Se potessi dare 1000 lo farei!
Narra la storia di una ragazzina che va alle elementari in una classe di teppisti comandato da Akito. Fra i due non corrono buone acque tanto che lui la minaccia di morte. Pian piano di conoscono e si innamorano. Storia dolcissima, ma anche struggente che (per me) vi farà versare qualche lacrima.
Non ci sono parole per descriverlo, è completo di tutto! E' un viaggio dall'infanzia all'adolescenza, quella che tutti noi viviamo o abbiamo vissuto. Un manga per tutte le età.
Anche il volume extra è da leggere! A me ha molto affascinato, non siete curiosi di sapere la vera storia de "La villa dell'acqua"? E' davvero affascinate!
Per concludere, vi invito a leggere questo grandioso manga, vi piacerà, è certo.
Voto? Se potessi dare 1000 lo farei!
Questo manga è il mio preferito, semplicemente spettacolare. La Obana, mia mangaka preferita di cui ho tutti manga, è riuscita a alternare scene divertenti con le tematiche più serie e mature di cui tratta questo manga. Decisamente migliore dell'anime, mi ha trasmesso emozioni fortissime, riguardo all'amicizia, all'amore e a ciò che succede tutti i giorni! Non è adatto a un pubblico infantile, poichè tratta di tematiche importanti, come l'amore, il suicidio, i problemi famigliari e l'importanza dell'amicizia!! Senza contare che i disegni della Obana sono fantastici!!
Consiglio a chi ha visto solo l'anime di provare anche il manga: non vi deluderà!!
Consiglio a chi ha visto solo l'anime di provare anche il manga: non vi deluderà!!
Questo manga è sicuramente uno dei più spettacolari mai scritti, una storia così toccante, ma allo stesso tempo divertente grazie all'ironia di sana non era stata mai scritta! Miho Obana è proprio un genio...
il voto che do non è 10 ma 90000: la scrittrice e disegnatrice ha ideato dei personaggi bellissimi, Sana e Hayama soprattutto, ma a mio avviso anche Naozumi. Per chi non lo avesse letto: muovetevi compratelo in qualche modo! Saluti a tutti.
il voto che do non è 10 ma 90000: la scrittrice e disegnatrice ha ideato dei personaggi bellissimi, Sana e Hayama soprattutto, ma a mio avviso anche Naozumi. Per chi non lo avesse letto: muovetevi compratelo in qualche modo! Saluti a tutti.
[<b>ATTENZIONE: CONTIENE ANTICIPAZIONI</b>] Ritengo che sia un fumetto completo, in quanto parli dell'infanzia e dell'adolescenza di due amici/"fidanzati". Sana e Hayama provano qualcosa di così speciale che Miho Obana ha descritto perfettamente. Penso che non sia così facile descrivere attraverso determinate situazioni dei sentimenti così puri, ovvero l'aiutarsi a vicenda attraverso un abbraccio, attraverso la parola grazie, attraverso i consigli e gli incoraggiamenti di Sana verso Hayama per andare avanti (parlo non solo della ferita al braccio causata da Nakao, bensì la morte della madre e la colpa che la sorella ha scaricato su di lui, facendolo crescere con un senso di colpa che aumenterà ancor di più quando lui si ritroverà in un letto di ospedale con la mano destra paralizzata). La tematica principale sarebbe appunto l'amore tra i due adolescenti, ma si vedrà comunque il grande percorso che sana farà per arrivare a comprendere i suoi sentimenti per hayama (perchè prima pensa che Rei sia il suo amico speciale e la sua mammina il pensiero principale, anche se più tardi punterà i riflettori unicamente su Hayama). Hayama invece è un ragazzo molto riservato ma aprirà il suo cuore solo a Sana. Infatti al loro primo appuntamento (24 dicembre) incontreranno Fuka felice e Hayama dirà che quando stavano insieme era lui a strapparle solo espressioni cupe. Sana chiederà ad Hayama se a lui piace ancora Fuka ma le risponderà che nonostante tutto l'unica persona con cui poteva stare era solo lei. Si parlerà anche di amore a senso unico, ovvero l'amore non corrisposto di Kamura che richiede soltanto la felicità di Sana (la malattia della bambola ne è la dimostrazione). L'amore per lo sport di Hayama, ovvero il karate o il fatto che Fuka ami tanto la ginnastica artistica, e la sua bravura esaltata dalle amiche e compagne di corso, ma ancor di più la determinazione nell'andare avanti di Hayama anche con la mano paralizzata (mi chiedo se questa determinazione sia causata dall'influenza di Sana o è la scoperta di un lato di Hayama davvero positivo). La malattia della bambola è il punto del manga che mi ha davvero colpita, in quanto il sentimento di abbandono di Sana sia così forte e quanto speri con tutto il cuore che Hayama non parta, senza lasciarla cadere in depressione. Un altro punto altrettanto toccante è il coma di Hayama dove Miho Obana specifica di scrivere SENZA COERENZA, anche se in fondo il suo pensiero scritto apertamente nel manga sia un pò come la penso anch'io. Hayama non deve morire perchè sua madre purtroppo è morta dandogli la vita e non doveva, e ripeto non doveva sprecare quel diritto che gli era stato dato. Aveva tanti motivi per non andarsene, e il primo fra molti era Sana. Nel frattempo gli adulti stavano dando priorità alla ferita che Nakao aveva procurato ad Hayama (un altro punto da non trascurare è proprio il tentato suicidio di Nakao perchè nella vita tutto quello che gli apparteneva erano le scelte che la madre faceva per lui, portandolo un pò alla pazzia, all'incosapevolezza che stava uccidendo se stesso, permettendo alla madre di rovinare sia lui che se stessa, visto che con l'assenza del padre la famiglia era in bilico. Nakao scriveva un diario dedicato interamente alla madre e ad Hayama, in quanto la madre rappresentasse il modo per non turbare il suo animo, e Hayama, in quanto rappresentasse una sorta di idolo, un modello di vita). Un altro punto tratta la ricerca della vera madre di Sana e del vero motivo per cui Sana è entrata nel mondo dello spettacolo (la Maestra ha rivelato a Sana di essere stata trovata su una panchina quando lei aveva 4 o 5 anni, e da lì partirà quel percorso che comprende anche il mondo dello spettacolo, che comunque renderà Sana quello che è, ovvero una ragazzina estroversa, piena di vita e forza ma molto fragile in amore, in particolare nei confronti di Hayama). La madre adottiva di Sana scriverà un libro supplicando la madre biologica di farsi viva. Infatti poco dopo la pubblicazione del libro apparirà la vera madre, e dopo una piccola chiaccherata Sana deciderà di incontrare la sua sorellastra, più piccola di lei, al luna park. Da notare la piccola sfida tra Kamura e Hayama nell'offrire il proprio aiuto a Sana nella difficoltà della pubblicazione del libro, dato il traffico dei giornalisti davanti casa di Sana e il continuo parlare del libro in televisione. Comunque arriverà prima Hayama con la sua bici nel mettere un cappuccio in testa a Sana e nel rapirla, portandola a casa sua e ospitandola per la notte. Entrambi non riusciranno a dormire e parleranno delle preoccupazioni di Sana, pensando che la madre adottiva voglia sbarazzarsi di lei, ma Hayama con le sue parole, a volte con uno strano modo di parlare, riuscirà a tranquillizzarla un pò. Il giorno dopo, all'apparizione della vera madre, Sana vorrà che Hayama sia presente con lei all'incontro. Che dire, il manga è davvero ben strutturato a parte la scena finale, quando Sana incontra una ragazza che spesso chiama alla radio (perchè lei di conseguenza alla partenza di Hayama, parteciperà alla radio con Fuka per aiutare a risolvere i problemi che tutti gli adolescenti vivono). Dimenticavo una parte davvero importante: il finale. Hayama e Sana, scopriranno che la partenza per Los Angeles di Hayama serva alla riabilitazione della sua mano destra. Così si separeranno, ed entrerà in scena un piccolo pensiero della Maestra Kurata: pensava che magari la loro separazione di due anni, portasse i giovani personaggi a separarsi, visto che ormai si sentivano di meno e non si vedevano da tempo. Fece il paragone con un'amica, che quando era piccola era una sua vicina di casa: si trasferì non avendo più sue notizie. In realtà subito dopo si scoprirà che questa vicina è la domestica che viveva da tempo con lei, Sana e Rei. I suoi pensieri si interruppero con lo squillare del telefono: era Hayama, aveva chiamato per avvisare Sana del suo arrivo il giorno dopo! Non era passato neanche un minuto, dopo due anni erano ancora legati da questo forte amore. Spero che la mia recensione non sia stata del tutto confusionaria, ma il manga tratta davvero tante tematiche di fondo alla relazione dei due personaggi. Esorto tutti, sia adulti che adolescenti a leggere il manga perchè è davvero d'esempio a tanti aspetti della vita quotidiana dell'essere umano.
Il Giocattolo dei bambini è sicuramente un manga diverso a quelli a cui siamo abituati. All'inizio magari può sembrare un pò noioso, una storiella da bambini, ma nel corso del fumetto vengono affrontati temi importanti. viene dato molto rilievo all'amicizia e ad altri valori che contraddistinguono la crescita di un individuo. A perte questo, è anche molto divertente, le situazioni in cui si trovano Sana e i suoi amici sono paradossali, ma affrontano sempre tutto con grande allegria e ottimismo. Davvero un bel manga.
E' difficile descrivere con poche parole questa serie sembra roba per bambini, ma tratta temi molto importanti di tutti i giorni. I personaggi sono favolosi e sono tratteggiati benissimo. Forse solo il Prof. Sengoku, rispetto a come lo si vedeva nell'anime, viene messo in disparte troppo presto e poi dimenticato. Ma resta comunque un'opera ineguagliabile, mai scontata e mai noiosa.
Semplicemente spettacolare! La Obana ci affascina con la sua capacità di raccontare sotire difficili con una semplcità estrema! C'è di tutto Amore, abbandono, pazzia, triangolo (direi quadrato), rifiuto, mondo dello spettacolo, sport (poco), scuola, famiglia, amicizia, storie incasinate... insomma per ogni gusto e colore! Il manga è decisamente superiore all'anime anche se ovviamente meno frizzante e pazzo! Compratelo, è indispensabile averlo nella vostra collezione e dopo averlo letto capirete anche il perchè!
E' stupendo e consiglio a tutti di leggerlo, fa piangere e ridere allo stesso tempo, è il mio manga, ma anche anime, preferito, dal sesto volume la storia cambia radicalmente dal cartone animato, è più bello... siccome sono già al nono volume ora leggo lentamente per non finire troppo in fretta, è troppo bello... fidatevi, Miho Obana ha fatto un lavoro straordinario e anche lei è bravissima. Nel manga troverete degli spazietti dove Obana mette le sue riflessioni, che non centrano nulla con la storia che si sta leggendo, ti racconta i suoi segreti e le sue esperienze che ti fanno ridere e riemergere dal manga che ti cattura come nessun altro. E' proprio da non perdere, io ho preso anche lo speciale "La villa nell'acqua" che tratta del film che Sana e Nao (Charles) hanno girato insieme... è una storia di paura, che è bellissima, Obana è grande e spero di poter leggere le altre sue opere in futuro.
Fino al nono volume è una storia pazzesca dove se ti perdi una frase hai perso un pezzo importantissimo della storia, devi stare concentrata sulle frasi e(soprattutto) leggerle nell'ordine giusto, che per noi italiani non è una cosa tanto semplice...
Comunque compratelo, ne vale la pena.
Fino al nono volume è una storia pazzesca dove se ti perdi una frase hai perso un pezzo importantissimo della storia, devi stare concentrata sulle frasi e(soprattutto) leggerle nell'ordine giusto, che per noi italiani non è una cosa tanto semplice...
Comunque compratelo, ne vale la pena.
Dopo averli letti tutti posso confermare che il manga e semplicemente superbo *-* .. altro che l'anime (nel quale la metà delle parti sono state aggiunte e veramente fatte pesanti alla storia).
Non c'e niente che stufa la storia la leggeresti tutta di un fiato e la storia tra Sana e Akki è veramente straordinaria, specialemente proprio alla fine... quando la malattia di Sana complicherà la storia *-*
Non c'e niente che stufa la storia la leggeresti tutta di un fiato e la storia tra Sana e Akki è veramente straordinaria, specialemente proprio alla fine... quando la malattia di Sana complicherà la storia *-*
Allora... per problemi vari sono riuscita a leggere solamente gli ultimi tre numeri, ma conosco perfettamente la storia e non trovo altri aggettivi per dire che è STUEPENDA! Non c'è confronto con l'anime, il manga è 1000 volte meglio! Atmosfere diverse, emozioni più forti, argomenti più seri e profondi! Raccontato alla perfezione, centra punti della vita reale, nonostante la protagonista viva una vita un po' particolare, essendo molto famosa! Un complimenti all'autrice che si merita un posto tra le mie preferite e l'anime in cima alla mia classifica ^^
E' veramente un bellissimo fumetto con disegni da paura. Vale la pena leggerlo. Dal titolo e dall'anime sembrerebbe niente di sprciale, ma appena aprirete la prima pagina vi immergerete in un mondo di adolescenti con problemi e simpatie che noi possiamo notare nella vita di tutti i giorni. Non mi resta che fare un grande applauso alla maestra Obana.
Il manga migliore della maestra Obana, con una protagonista femminile una volta tanto fuori dagli schemi, non fragile e piagnona ma determinata, simpaticissima e testarda, storia di amicizia prima e di amore adolescenziale poi, drammatica e supercomica allo stesso tempo. da leggere anche se non si è molto giovani, perchè qui i bambini sono molto, ma molto più maturi degli adulti. Bello bello bello!
Uno dei più bei fumetti mai letti! E' stato anche uno dei primi! Poi sana è troppo simpatica, al contrario di acchan, mio fratello, che la odia! akito mi piace troppo! Infatti prima di innamorarmi di sora(di cui ho preso il nome) di Kingdom Hearts 1 e 2 ero innamorata di akito! Prima ero identica a lui, ma ora sono più ottimista! Credo che in ognuno di noi ci sia posto per una " sana salvatrice". Per questo quando è finito ho pianto troppo! Ma la obana si è riscattata con 2 nuovi manga: "partner" (3 vol. imperdibili) e "andante" (3 vl. molto carini!). Tutti da leggere aspettando che l'autrice faccia sbarcare in italia anche il suo nuovo manga, di cui non ricordo il titolo! sorry!
Un manga considerato adatto ai bambini, ma che in realtà non è vero. Tratta tematiche forti e importanti come l'abbandono, la morte, il suicidio, l'amore in tutte le sue sfacettature. Insomma un manga adatto anche per quelli che bambini non lo sono più. Sana mi ha fatto vedere nuovamente il mondo. Pieno di colori, ma anche di momenti brutti e difficili che vanno affrontati... poi tornerà tutto colorato... un manga straordinario!
Che dire, come avete potuto notare non ho letto niente del manga ma in compenso mi sono visto l'anime trasmesso dalla mediaset e non posso che consigliarlo a tutti grandi e bambini estremamente divertente ma anche a tratti molto romantico e serio parla delle paure e gioie che tutti + o - affrontano nella vita sentimentale capace di risvegliare in noi la tenerezza (lo dice un ragazzo di cui nessuno direbbe che legge manga o guarda anime ma talvolta l'apparenza inganna perchè anche se esteriormente facciamo i duri in tutti noi c'è sempre qualcosa di nascosto direi quasi due personalità contrastanti che intrecciandosi danno vita al carattere di una persona che a volte risulta essere diretto e a volte celato agli altri... comuqnue ora basta con ste cavolate)
Contrariamente a ciò che la televisione ci ha insegnato su questo anime (ma ormai credo che nessuno si lasci più influenzare da questo mezzo, per quano riguarda gli anime, o almeno, non da tutti i canali...), Kodocha non è una storia per bambini. I protagonisti sono dei bambini che in realtà sono già adulti; le loro espienze di vita, li ha portati a vedere il mondo che li circonda in modo diverso, opposto: serio e taciturno l'uno; allegro e solare l'altra.
Kodocha è una storia di bambini che crescono, si confrontano, si aiutano. Pur essendo uno shoujo, ha il suo punto forte nella profondità dei sentimenti e delle tematiche trattate (si parla di abbandono, incesto, desiderio di morire, suicidio, distanza), per concludersi con un finale consono a quello che è l'evoluzione: sofferenza, crescita, ma anche gioia e allegria.
Sono molto affezionata a questo manga e alla serie animata, nonostante tutto: Sana mi ha aiutato tanto, nel vedere il mondo a colori anche quando non lo è. Spumeggiante, allegro, profondo, drammatico.
Da leggere anche il volume autonclusivo in cui si racconta la storia del film interpretato da Sana e Naozumi: splendido, profondo, intrigante, magico. Come Sana, del resto!
Kodocha è una storia di bambini che crescono, si confrontano, si aiutano. Pur essendo uno shoujo, ha il suo punto forte nella profondità dei sentimenti e delle tematiche trattate (si parla di abbandono, incesto, desiderio di morire, suicidio, distanza), per concludersi con un finale consono a quello che è l'evoluzione: sofferenza, crescita, ma anche gioia e allegria.
Sono molto affezionata a questo manga e alla serie animata, nonostante tutto: Sana mi ha aiutato tanto, nel vedere il mondo a colori anche quando non lo è. Spumeggiante, allegro, profondo, drammatico.
Da leggere anche il volume autonclusivo in cui si racconta la storia del film interpretato da Sana e Naozumi: splendido, profondo, intrigante, magico. Come Sana, del resto!
Il mio manga preferito della Obana...divertente, serio allo stesso tempo per determinate situazioni, estremamente romantico...con queste parole definisco questo manga!Semplicemente fantastico!E' riuscito a farmi sognare...
non si può proprio dire lo stesso sulla seria animata...con la creazione dell'anime, secondo me è stato rovinato...le scene migliori sono state tutte censurate, e molte persone credono che sia la solita commedia per bambinette!
Io vi dico....LEGGETE QUESTO MANGA!
Grande Miho Obana...
non si può proprio dire lo stesso sulla seria animata...con la creazione dell'anime, secondo me è stato rovinato...le scene migliori sono state tutte censurate, e molte persone credono che sia la solita commedia per bambinette!
Io vi dico....LEGGETE QUESTO MANGA!
Grande Miho Obana...
Allora, comincio col dire che sto aspettando proprio ora l'arrivo dei miei due ultimi volumetti. Nonostante la mia veneranda età (18) e il fatto che segua questo anime dalla prima volta che ha fatto la sua apparizione in tv, il fatto che viva nell'unica città al mondo dove non si trovano fumetti ha complicato un bel pò la lettura di questo capolavoro. Guardando l'anime infatti ero rimasta semplicemente estasiata (tralasciando le rivoltanti censure mediaset) ma forse con l'amaro in bocca per il finale. Leggere il manga è stato stupendo. Sentimenti ed emozioni descritte benissimo tra pagine esilaranti. Rossana (sono affezionata al suo nome italiano!!!) ha sicuramente contribuito a creare quella che sono... e non lo dimenticherò mai!
Non lasciatevi ingannare dagli aspetti bambineschi di questo manga! Nonostante il titolo (e il sottotitolo), il Giocattolo dei Bambini può essere apprezzato anche dagli adulti.
Serializzato nel 1995 sulla famosa rivista Ribon (Shueisha), "Kodomo No Omocha" e´ il manga con cui Miho Obana ha debuttato in Italia. Molti di voi lo conosceranno probabilmente con il titolo "Rossana" grazie al fortunato passaggio su Italia 1 della serie TV da esso tratta. Ritengo tuttavia che proprio a causa del cartone animato la gente si sia fatta un´idea del tutto sbagliata su Kodomo No Omocha: le censure e i dialoghi completamente stravolti lo fanno sembrare decisamente più infantile di quello che è.
Ma partiamo con la trama:
Sana Kurata ha 11 anni ed e´ una bambina allegra e spensierata. Fa l´attrice e partecipa a un famoso programma televisivo, "Il Giocattolo dei Bambini". Purtroppo, però, la sua vita scolastica non e´ altrettanto serena come quella lavorativa: infatti i compagni maschi, capeggiati dal turbolento Akito Hayama, si divertono a tormentare i maestri, impedendo il normale svolgimento delle lezioni. Toccherà a Sana dare una bella lezione ad Akito... anche se in realta´, sotto il suo sguardo di indifferenza e strafottenza, Akito nasconde un grande dolore causato dalla sua difficile situazione familiare: la madre e´ morta dopo averlo partorito, il padre e´ sempre assente per lavoro e la sua unica sorella lo maltratta, ritenendolo responsabile della morte di sua madre. Riuscira´ Sana a guarire le ferite del suo cuore?
Si nota subito la bravura dell´autrice: riesce ad alternare momenti di puro divertimento a momenti drammatici. La parte comica e´ quella che senz´altro le riesce meglio, soprattutto grazie alla presenza di personaggi e di situazioni completamente stravaganti! Miho Obana, inoltre, dimostra di essere in grado di trattare argomenti come l´amicizia e l´amore con freschezza e abilita´. Lo stile di disegno e´ molto buono e pulito, a tratti ricorda quello di Wataru Yoshizumi (Marmalade Boy) e di Koi Ikeno (Tokimeki Midnight).
In Italia il manga e´ gia´ stato pubblicato dalla Dynamic Italia nel Gennaio 2002, ma viene ora ristampato dalla Dyn.it. L´edizione e´ realizzata molto bene: hanno mantenuto il titolo originale, pur affiancandolo al sottotitolo "Rossana", e, soprattutto, i nomi originali con i suffissi (Sanachan, Naochan, Tsuyoshikun...)!
In conclusione consiglio a tutti questa splendida opera, soprattutto a chi ha seguito e apprezzato la serie TV, visto che troverà il manga molto piu´ serio e maturo. A chi, invece, non e´ piaciuto l´anime... beh, date almeno un´occhiata alla versione cartacea!
Serializzato nel 1995 sulla famosa rivista Ribon (Shueisha), "Kodomo No Omocha" e´ il manga con cui Miho Obana ha debuttato in Italia. Molti di voi lo conosceranno probabilmente con il titolo "Rossana" grazie al fortunato passaggio su Italia 1 della serie TV da esso tratta. Ritengo tuttavia che proprio a causa del cartone animato la gente si sia fatta un´idea del tutto sbagliata su Kodomo No Omocha: le censure e i dialoghi completamente stravolti lo fanno sembrare decisamente più infantile di quello che è.
Ma partiamo con la trama:
Sana Kurata ha 11 anni ed e´ una bambina allegra e spensierata. Fa l´attrice e partecipa a un famoso programma televisivo, "Il Giocattolo dei Bambini". Purtroppo, però, la sua vita scolastica non e´ altrettanto serena come quella lavorativa: infatti i compagni maschi, capeggiati dal turbolento Akito Hayama, si divertono a tormentare i maestri, impedendo il normale svolgimento delle lezioni. Toccherà a Sana dare una bella lezione ad Akito... anche se in realta´, sotto il suo sguardo di indifferenza e strafottenza, Akito nasconde un grande dolore causato dalla sua difficile situazione familiare: la madre e´ morta dopo averlo partorito, il padre e´ sempre assente per lavoro e la sua unica sorella lo maltratta, ritenendolo responsabile della morte di sua madre. Riuscira´ Sana a guarire le ferite del suo cuore?
Si nota subito la bravura dell´autrice: riesce ad alternare momenti di puro divertimento a momenti drammatici. La parte comica e´ quella che senz´altro le riesce meglio, soprattutto grazie alla presenza di personaggi e di situazioni completamente stravaganti! Miho Obana, inoltre, dimostra di essere in grado di trattare argomenti come l´amicizia e l´amore con freschezza e abilita´. Lo stile di disegno e´ molto buono e pulito, a tratti ricorda quello di Wataru Yoshizumi (Marmalade Boy) e di Koi Ikeno (Tokimeki Midnight).
In Italia il manga e´ gia´ stato pubblicato dalla Dynamic Italia nel Gennaio 2002, ma viene ora ristampato dalla Dyn.it. L´edizione e´ realizzata molto bene: hanno mantenuto il titolo originale, pur affiancandolo al sottotitolo "Rossana", e, soprattutto, i nomi originali con i suffissi (Sanachan, Naochan, Tsuyoshikun...)!
In conclusione consiglio a tutti questa splendida opera, soprattutto a chi ha seguito e apprezzato la serie TV, visto che troverà il manga molto piu´ serio e maturo. A chi, invece, non e´ piaciuto l´anime... beh, date almeno un´occhiata alla versione cartacea!