Full Moon Canto d'Amore
Il tema fondamentale di «Full Moon» è uno soltanto: la morte, e in particolar modo, il suicidio.
Nonostante si tratti, stando alla trama sulla carta, dell'avventura di una ragazza nel mondo della musica, in realtà la carriera di Mitsuki come idol non è altro che un gigantesco MacGuffin. La musica è di primaria importanza nella storia per il semplice fatto che le vite di parte dei personaggi principali ruotano attorno ad essa, e che tramite essa molti di loro si sono conosciuti o ritrovati.
La figura più importante di tutta la storia sono certamente gli Shinigami, i Messaggeri di Morte, condannati ad assolvere a questo ruolo in quanto, quando erano ancora in vita, hanno scelto di suicidarsi. Qual è la natura del loro destino, una condanna eterna o una missione? Che cosa può aver spinto delle persone tanto solari e sbarazzine (non mancano infatti molti siparietti comici di cui gli Shinigami sono principali attori) a compiere un atto tanto estremo? Si tratta di un atto da condannare, o da comprendere umanamente? E, tutte queste domande hanno una risposta? In realtà, no: hanno solo le risposte soggettive che i protagonisti ci mettono di fronte nel corso della storia. E questo ci dovrà bastare, perché fornire delle risposte assolute è l'ultima cosa che Arina Tanemura si proporrebbe mai di fare. Non mancano colpi di scena e ombre anche sulle persone più solari, a partire dalla stessa Mitsuki che nasconde svariati dettagli, soprattutto sui suoi sentimenti più profondi.
Il tratto della sensei è assolutamente fantastico e, almeno per quanto riguarda le figure femminili (ed Eichi), differente da qualsiasi altro fumetto da lei prodotto: nelle opere precedenti i tratti sono più spigolosi, nelle successive saranno più curati nei dettagli ma, come dire? Meno armoniosi, meno delicati. E' forse per questo che i personaggi femminili (... ed Eichi) di questa serie sono particolarmente originali ed esteticamente differenti da qualunque altro personaggio creato dalla Tanemura.
Tra tutti i personaggi maschili creati dalla sensei, inoltre, Takuto ed Eichi sono tra i meglio caratterizzati (insieme forse al presidente del consiglio studentesco in «The Gentlemen's Alliance Cross»): è pur vero che, come solitamente avviene per gli eroi maschili di Arina Tanemura, anche loro si riflettono nell'eroina femminile. Ma il background che li contraddistingue è forte e ben approfondito, al punto che finiscono quasi per diventare loro i veri protagonisti, più che la stessa Mitsuki.
Perché dunque un 9 e non un 10...? A differenza di quanto avviene in KKJ, in «Full Moon» ho trovato la costruzione dell'universo, svelata negli ultimi volumi, parzialmente incompleta e quindi non del tutto soddisfacente. Qual è l'origine della Maestra di Morte, quali le motivazioni delle sue decisioni? Quali sono le motivazioni di fondo alla base delle scelte che portano al colpo di scena finale? Sono punti non chiari e, mentre lasciare in sospeso le questioni filosofiche trovo che sia un punto di forza, lasciare in sospeso la lore del mondo crea un senso di latente insoddisfazione.
Non grave, in ogni caso, da intaccare la grande profondità e intensità di questa storia, che è sicuramente da annoverare tra gli shoujo migliori che io abbia mai letto.
Nonostante si tratti, stando alla trama sulla carta, dell'avventura di una ragazza nel mondo della musica, in realtà la carriera di Mitsuki come idol non è altro che un gigantesco MacGuffin. La musica è di primaria importanza nella storia per il semplice fatto che le vite di parte dei personaggi principali ruotano attorno ad essa, e che tramite essa molti di loro si sono conosciuti o ritrovati.
La figura più importante di tutta la storia sono certamente gli Shinigami, i Messaggeri di Morte, condannati ad assolvere a questo ruolo in quanto, quando erano ancora in vita, hanno scelto di suicidarsi. Qual è la natura del loro destino, una condanna eterna o una missione? Che cosa può aver spinto delle persone tanto solari e sbarazzine (non mancano infatti molti siparietti comici di cui gli Shinigami sono principali attori) a compiere un atto tanto estremo? Si tratta di un atto da condannare, o da comprendere umanamente? E, tutte queste domande hanno una risposta? In realtà, no: hanno solo le risposte soggettive che i protagonisti ci mettono di fronte nel corso della storia. E questo ci dovrà bastare, perché fornire delle risposte assolute è l'ultima cosa che Arina Tanemura si proporrebbe mai di fare. Non mancano colpi di scena e ombre anche sulle persone più solari, a partire dalla stessa Mitsuki che nasconde svariati dettagli, soprattutto sui suoi sentimenti più profondi.
Il tratto della sensei è assolutamente fantastico e, almeno per quanto riguarda le figure femminili (ed Eichi), differente da qualsiasi altro fumetto da lei prodotto: nelle opere precedenti i tratti sono più spigolosi, nelle successive saranno più curati nei dettagli ma, come dire? Meno armoniosi, meno delicati. E' forse per questo che i personaggi femminili (... ed Eichi) di questa serie sono particolarmente originali ed esteticamente differenti da qualunque altro personaggio creato dalla Tanemura.
Tra tutti i personaggi maschili creati dalla sensei, inoltre, Takuto ed Eichi sono tra i meglio caratterizzati (insieme forse al presidente del consiglio studentesco in «The Gentlemen's Alliance Cross»): è pur vero che, come solitamente avviene per gli eroi maschili di Arina Tanemura, anche loro si riflettono nell'eroina femminile. Ma il background che li contraddistingue è forte e ben approfondito, al punto che finiscono quasi per diventare loro i veri protagonisti, più che la stessa Mitsuki.
Perché dunque un 9 e non un 10...? A differenza di quanto avviene in KKJ, in «Full Moon» ho trovato la costruzione dell'universo, svelata negli ultimi volumi, parzialmente incompleta e quindi non del tutto soddisfacente. Qual è l'origine della Maestra di Morte, quali le motivazioni delle sue decisioni? Quali sono le motivazioni di fondo alla base delle scelte che portano al colpo di scena finale? Sono punti non chiari e, mentre lasciare in sospeso le questioni filosofiche trovo che sia un punto di forza, lasciare in sospeso la lore del mondo crea un senso di latente insoddisfazione.
Non grave, in ogni caso, da intaccare la grande profondità e intensità di questa storia, che è sicuramente da annoverare tra gli shoujo migliori che io abbia mai letto.
Uno di quei temi che i giapponesi non hanno mai avuto problemi a trattare, mentre invece noialtri abbiamo sempre censurato, è il tema della "morte". Non sto dicendo che "Full moon wo Sagashite" tratti solo di morte, ma è di certo uno dei temi fondamentali attorno al quale ruota tutto.
Mitsuki è una ragazzina di dodici anni che vive con la rigida nonna, dato che purtroppo ha perduto da tempo i suoi genitori. La bambina soffre di una malattia alla gola, ma questo non le impedisce di coltivare il suo sogno: diventare una cantante. Un giorno conoscerà Meroko e Takuto, due Shinigami, Dei della morte, incaricati di recuperare la sua anima al momento della morte. Non si capisce bene il perché, ma la ragazzina riesce a vederli anche se di norma non dovrebbe accadere. Mitsuki scopre dai due che le resta solo un anno di vita, e per questo li implora di aiutarla a partecipare a un casting musicale, per aiutarla ad esaudire il suo desiderio.
Non è solo un desiderio infantile e stupidotto, a muoverla verso il mondo dello spettacolo, il tutto è legato alla promessa che lei e il suo amore d'infanzia, Eichi, si erano scambiati alcuni anni prima della storia.
Nascerà così una stella: "Full Moon", e presto si scopriranno anche misteri legati al mondo degli Shinigami, le vite passate dei protagonisti, e anche che fine ha fatto il ragazzo amato dalla giovane.
Dire che ho amato questo fumetto è dire poco. Ho conosciuto prima la versione animata, e ho adorato alla follia le canzoni, ma l'emozione che ha suscitato in me il manga è di gran lunga superiore. Senza dilungarmi in spoiler, la sola storia che lega Eichi e Mitsuki è davvero struggente. Se rileggo il manga piango in maniera sconsiderata, ma non m'importa. È una storia così meravigliosa, così bel delineata e per nulla banale che è sempre un piacere rileggerla. Sette volumi davvero meravigliosi in cui si affrontano i più svariati temi, non solo le semplici cotte o delusioni amorose. Dubbi, incertezze, rimpianti, rimorsi... tutto questo e molto di più. Sette volumi che son stati sviluppati egregiamente, e dal tratto davvero pulito e inconfondibile. Il tratto della Tanemura oramai è diventato, non dico leggenda, ma poco ci manca. Questa mangaka si da davvero da fare, e si vede il miglioramento dal precedente lavoro, "Kamikaze Kaitou Jeanne" a questo. Lo stile è nettamente migliorato, e anche la sceneggiatura.
Pur amando alla follia il primo titolo, non posso negare il fatto che per certi versi l'iniziale relazione dei due protagonisti fosse descritta in maniera fin troppo superficiale. Qua invece si vedono enormi balzi di qualità. "Full Moon" non è solo un majokko, ma una bellissima storia dotata di mille sfumature.
Mitsuki è una ragazzina di dodici anni che vive con la rigida nonna, dato che purtroppo ha perduto da tempo i suoi genitori. La bambina soffre di una malattia alla gola, ma questo non le impedisce di coltivare il suo sogno: diventare una cantante. Un giorno conoscerà Meroko e Takuto, due Shinigami, Dei della morte, incaricati di recuperare la sua anima al momento della morte. Non si capisce bene il perché, ma la ragazzina riesce a vederli anche se di norma non dovrebbe accadere. Mitsuki scopre dai due che le resta solo un anno di vita, e per questo li implora di aiutarla a partecipare a un casting musicale, per aiutarla ad esaudire il suo desiderio.
Non è solo un desiderio infantile e stupidotto, a muoverla verso il mondo dello spettacolo, il tutto è legato alla promessa che lei e il suo amore d'infanzia, Eichi, si erano scambiati alcuni anni prima della storia.
Nascerà così una stella: "Full Moon", e presto si scopriranno anche misteri legati al mondo degli Shinigami, le vite passate dei protagonisti, e anche che fine ha fatto il ragazzo amato dalla giovane.
Dire che ho amato questo fumetto è dire poco. Ho conosciuto prima la versione animata, e ho adorato alla follia le canzoni, ma l'emozione che ha suscitato in me il manga è di gran lunga superiore. Senza dilungarmi in spoiler, la sola storia che lega Eichi e Mitsuki è davvero struggente. Se rileggo il manga piango in maniera sconsiderata, ma non m'importa. È una storia così meravigliosa, così bel delineata e per nulla banale che è sempre un piacere rileggerla. Sette volumi davvero meravigliosi in cui si affrontano i più svariati temi, non solo le semplici cotte o delusioni amorose. Dubbi, incertezze, rimpianti, rimorsi... tutto questo e molto di più. Sette volumi che son stati sviluppati egregiamente, e dal tratto davvero pulito e inconfondibile. Il tratto della Tanemura oramai è diventato, non dico leggenda, ma poco ci manca. Questa mangaka si da davvero da fare, e si vede il miglioramento dal precedente lavoro, "Kamikaze Kaitou Jeanne" a questo. Lo stile è nettamente migliorato, e anche la sceneggiatura.
Pur amando alla follia il primo titolo, non posso negare il fatto che per certi versi l'iniziale relazione dei due protagonisti fosse descritta in maniera fin troppo superficiale. Qua invece si vedono enormi balzi di qualità. "Full Moon" non è solo un majokko, ma una bellissima storia dotata di mille sfumature.
Attesi per anni la pubblicazione italiana di questo manga, cosa che avvenne quando ormai avevo tutti i volumi giapponesi.
"Full Moon" è, assieme alla sua opera successiva "The gentlemen alliance", l'opera migliore di Arina Tanemura, e quindi, mi sento di dire senza dubbi, probabilmente la migliore mai apparsa su Ribon, la rivista della Shueisha per cui l'autrice lavorava al tempo, nota per ospitare manga per ragazze per un pubblico tra gli otto e i dodici anni.
Nonostante il target della rivista "Full Moon" si propone come un manga maturo e a volte duro, dietro una patina di tavole maniacalmente curate e scintillanti.
Il manga segue le vicende di Mitsuki, una dodicenne con un tumore alla gola, di fronte alla quale appaiono due shinigami, cioè due dei della morte non venuti a prendere la sua anima, bensì a sorvegliarla perché sono stati informati che qualcuno tenterà di impedire la sua morte. Takuto (questo il nome di uno dei due shinigami) si sente mosso a compassione dal desiderio di Mitsuki di cantare: la ragazza infatti è disposta a morire quando sarà il momento ma soffre perché la malattia non le permette di cantare, che è la cosa che più ama fare. Impietosito, Takuto permette a Mitsuki di diventare temporaneamente piú grande in modo da poter partecipare a un'audizione...
"Full Moon" nonostante gli elementi majokko come la trasformazione di Mitsuki in ragazza adolescente, è un manga complesso e straordinario, in cui la Tanemura da tutto quello che è capace di dare: una storia fitta e densa di misteri, legami sconvolgenti e sottili tra i personaggi, tutti si intreccia tra passato e presente collegandosi perfettamente.
Non c'è una sbavatura, un buco di trama, soltanto... la perfezione.
Dal punto di vista dei disegni, qui la Tanemura era vicina alla sua fase culminante, che si ha nell'opera successiva: una retinatura perfetta, densa quando serve, fondali dettagliatissimi e espressioni dei personaggi sempre azzeccate. Ottimo il design dei personaggi, strepitosa la disposizione delle tavolte, praticamente è un manuale di tecnica.
Per non parlare delle illustrazioni a colori.
Per quanto riguarda l'edizione italiana, è buona, ma si poteva fare qualcosa di più, come una bella sovraccoperta tanto per dirne una.
Comunque, fortemente consigliato, non ve ne pentirete.
"Full Moon" è, assieme alla sua opera successiva "The gentlemen alliance", l'opera migliore di Arina Tanemura, e quindi, mi sento di dire senza dubbi, probabilmente la migliore mai apparsa su Ribon, la rivista della Shueisha per cui l'autrice lavorava al tempo, nota per ospitare manga per ragazze per un pubblico tra gli otto e i dodici anni.
Nonostante il target della rivista "Full Moon" si propone come un manga maturo e a volte duro, dietro una patina di tavole maniacalmente curate e scintillanti.
Il manga segue le vicende di Mitsuki, una dodicenne con un tumore alla gola, di fronte alla quale appaiono due shinigami, cioè due dei della morte non venuti a prendere la sua anima, bensì a sorvegliarla perché sono stati informati che qualcuno tenterà di impedire la sua morte. Takuto (questo il nome di uno dei due shinigami) si sente mosso a compassione dal desiderio di Mitsuki di cantare: la ragazza infatti è disposta a morire quando sarà il momento ma soffre perché la malattia non le permette di cantare, che è la cosa che più ama fare. Impietosito, Takuto permette a Mitsuki di diventare temporaneamente piú grande in modo da poter partecipare a un'audizione...
"Full Moon" nonostante gli elementi majokko come la trasformazione di Mitsuki in ragazza adolescente, è un manga complesso e straordinario, in cui la Tanemura da tutto quello che è capace di dare: una storia fitta e densa di misteri, legami sconvolgenti e sottili tra i personaggi, tutti si intreccia tra passato e presente collegandosi perfettamente.
Non c'è una sbavatura, un buco di trama, soltanto... la perfezione.
Dal punto di vista dei disegni, qui la Tanemura era vicina alla sua fase culminante, che si ha nell'opera successiva: una retinatura perfetta, densa quando serve, fondali dettagliatissimi e espressioni dei personaggi sempre azzeccate. Ottimo il design dei personaggi, strepitosa la disposizione delle tavolte, praticamente è un manuale di tecnica.
Per non parlare delle illustrazioni a colori.
Per quanto riguarda l'edizione italiana, è buona, ma si poteva fare qualcosa di più, come una bella sovraccoperta tanto per dirne una.
Comunque, fortemente consigliato, non ve ne pentirete.
Il tratto della Tanemura, inconfondibile e curatissimo nei dettagli, è solo uno degli ingredienti che concorrono alla bellezza di questo manga.
Un lettore un po' diffidente potrebbe sulle prime prenderlo per la classica storiella di idol, un po' all'Incantevole Creamy o alla Fancy Lala, in cui l'elemento magico è solo il mezzo che porta la protagonista a trasformarsi e si riduce a farle da cornice/supporto.
Niente di più sbagliato.
Full Moon, a discapito di un incipit leggero e da majokko, rivela la sua vera natura già dopo pochi capitoli, dispiegando una varietà di tematiche tutt'altro che leggere, come la morte, la malattia, il suicidio, il rimorso.
Arina Tanemura riesce a raccontare quanto la vita di una dodicenne possa essere già stata messa alla prova più e più volte e attraverso la candida caparbietà di Mitsuki ci insegna l'arte del non arrendersi, del voler perseguire un obiettivo a discapito delle difficoltà, ci mostra come i sogni possano davvero salvarci dalla morte.
Molto curato anche il background degli shinigami, che hanno tutti un fardello pesante da sopportare, un passato che ancora li perseguita e non mancherà di rivelarsi per sconvolgere in continuazione la trama principale.
Ho adorato il fatto che gli shinigami non si limitassero a fare da mentori a Mitsuki, ma instaurassero con lei un legame di amicizia così incredibilmente umano, con mille sfaccettature, tra cui odio e amore.
L'unica critica che posso sollevare è che dal volume 5 entrano in scena forse un po' troppi personaggi secondari inutili (il cantante belloccio innamorato di Madoka non era proprio necessario...) e la trama diventa un po' confusionaria, con un susseguirsi ininterrotto di eventi a cui il lettore difficilmente riesce a stare dietro senza andare nel pallone.
Ma il finale ripaga di tutto.
Certo, forse è il classico lieto fine da "tutti felici e contenti", ma contrariamente ad altri manga scontati e melensi in questo caso la conclusione da shojo ci sta eccome, dopo tutto il dolore patito da Mitsuki e Takuto, dopo le vicissitudini vissute da tutti i personaggi, dopo momenti di instabilità emotiva che hanno fatto stringere il cuore.
Lo ricordo come uno dei migliori shojo che abbia mai letto e anche come il lavoro migliore della Tanemura, che ha senz'altro dato il meglio di sé sfornando dei personaggi indimenticabili e dei dialoghi da brivido.
Assolutamente da leggere.
Un lettore un po' diffidente potrebbe sulle prime prenderlo per la classica storiella di idol, un po' all'Incantevole Creamy o alla Fancy Lala, in cui l'elemento magico è solo il mezzo che porta la protagonista a trasformarsi e si riduce a farle da cornice/supporto.
Niente di più sbagliato.
Full Moon, a discapito di un incipit leggero e da majokko, rivela la sua vera natura già dopo pochi capitoli, dispiegando una varietà di tematiche tutt'altro che leggere, come la morte, la malattia, il suicidio, il rimorso.
Arina Tanemura riesce a raccontare quanto la vita di una dodicenne possa essere già stata messa alla prova più e più volte e attraverso la candida caparbietà di Mitsuki ci insegna l'arte del non arrendersi, del voler perseguire un obiettivo a discapito delle difficoltà, ci mostra come i sogni possano davvero salvarci dalla morte.
Molto curato anche il background degli shinigami, che hanno tutti un fardello pesante da sopportare, un passato che ancora li perseguita e non mancherà di rivelarsi per sconvolgere in continuazione la trama principale.
Ho adorato il fatto che gli shinigami non si limitassero a fare da mentori a Mitsuki, ma instaurassero con lei un legame di amicizia così incredibilmente umano, con mille sfaccettature, tra cui odio e amore.
L'unica critica che posso sollevare è che dal volume 5 entrano in scena forse un po' troppi personaggi secondari inutili (il cantante belloccio innamorato di Madoka non era proprio necessario...) e la trama diventa un po' confusionaria, con un susseguirsi ininterrotto di eventi a cui il lettore difficilmente riesce a stare dietro senza andare nel pallone.
Ma il finale ripaga di tutto.
Certo, forse è il classico lieto fine da "tutti felici e contenti", ma contrariamente ad altri manga scontati e melensi in questo caso la conclusione da shojo ci sta eccome, dopo tutto il dolore patito da Mitsuki e Takuto, dopo le vicissitudini vissute da tutti i personaggi, dopo momenti di instabilità emotiva che hanno fatto stringere il cuore.
Lo ricordo come uno dei migliori shojo che abbia mai letto e anche come il lavoro migliore della Tanemura, che ha senz'altro dato il meglio di sé sfornando dei personaggi indimenticabili e dei dialoghi da brivido.
Assolutamente da leggere.
Full Moon - Canto d'Amore, in originale Full Moon wo Sagashite, è un manga della mangaka Arina Tanemura, ed è stato il primo dei suoi manga pubblicato in Italia. E' terminato ed ha, in totale, 7 volumi.
La storia racconta di una ragazzina orfana, Mitsuki, che ama cantare, e difatti sogna di diventare una cantante allo scopo ritrovare il suo primo amore, che ora vive in America. Ma purtroppo, Mitsuki ha una tumore alla gola, e a causa di questo non può cantare. E soprattutto, sua nonna, con la quale vive, odia la musica. Riuscirà Mitsuki a diventare una cantante, nonostante tutte queste difficoltà?
Inizio con il dire che io amo ogni manga di Arina Tanemura. E soprattutto, questo è stato il mio primo manga, il manga che mi ha fatto entrare nel "mondo dei manga", quindi devo dire che provo un affetto speciale per questo manga, impedendomi di non amarlo.
Comunque, passando alla storia. A mio parere non è per niente poco originale, anzi, è la prima volta che leggo un manga con una storia di questo genere. O forse mi sbaglio io, avendo letto pochi manga nella mia vita? Io adoro come Arina narra le storie dei suoi manga. Ogni personaggio è ben caratterizzato e anche i personaggi secondari non hanno solo il ruolo di "comparsa" in questo manga; ogni suo personaggio ha una sua storia, ed Arina l'ha raccontato in maniera impeccabile.
Dei disegni, che devo dire? Si vedono subito che sono di Arina. Il suo stile di disegno lo si può riconescere immediamente: quei grandi occhioni stile Shoujo sono tipicamente i suoi. E che dire delle illustrazioni a colori? Magnifiche. Solo Arina riesce a disegnare e a colorare in modo così meraviglioso. Il suo stile è assolutamente superbo: i disegni sono molto dettagliati, soprattutto gli abiti, che a parer mio sono davvero belli. I visi dei personaggi, poi, li disegna in modo davvero espressivo. Soprattutto queglii occhi, che seppur grandi, credo che siano proprio quello il punto di forza dei disegni di Arina.
Per finire, anche se Full Moon all'apparenza può sembrare uno dei soliti manga Majokko, con le ragazzine che si trasformano, be', vi sbagliate. Full Moon è un manga meraviglio che tratta dei temi importanti, come, ad esempio, la "morte". Il che non è assolutamente una cosa da prendere alla leggera.
Io ho imparato molto da Arina con questo manga, e spero che anche altri riescano ad capire il messaggio che l'autrice vuole trasmetterci attraverso Full Moon.
Voto 10, dopottutto secondo me è il miglior manga che Arina possa aver mai disegnato e non posso fare a meno di adorarlo.
La storia racconta di una ragazzina orfana, Mitsuki, che ama cantare, e difatti sogna di diventare una cantante allo scopo ritrovare il suo primo amore, che ora vive in America. Ma purtroppo, Mitsuki ha una tumore alla gola, e a causa di questo non può cantare. E soprattutto, sua nonna, con la quale vive, odia la musica. Riuscirà Mitsuki a diventare una cantante, nonostante tutte queste difficoltà?
Inizio con il dire che io amo ogni manga di Arina Tanemura. E soprattutto, questo è stato il mio primo manga, il manga che mi ha fatto entrare nel "mondo dei manga", quindi devo dire che provo un affetto speciale per questo manga, impedendomi di non amarlo.
Comunque, passando alla storia. A mio parere non è per niente poco originale, anzi, è la prima volta che leggo un manga con una storia di questo genere. O forse mi sbaglio io, avendo letto pochi manga nella mia vita? Io adoro come Arina narra le storie dei suoi manga. Ogni personaggio è ben caratterizzato e anche i personaggi secondari non hanno solo il ruolo di "comparsa" in questo manga; ogni suo personaggio ha una sua storia, ed Arina l'ha raccontato in maniera impeccabile.
Dei disegni, che devo dire? Si vedono subito che sono di Arina. Il suo stile di disegno lo si può riconescere immediamente: quei grandi occhioni stile Shoujo sono tipicamente i suoi. E che dire delle illustrazioni a colori? Magnifiche. Solo Arina riesce a disegnare e a colorare in modo così meraviglioso. Il suo stile è assolutamente superbo: i disegni sono molto dettagliati, soprattutto gli abiti, che a parer mio sono davvero belli. I visi dei personaggi, poi, li disegna in modo davvero espressivo. Soprattutto queglii occhi, che seppur grandi, credo che siano proprio quello il punto di forza dei disegni di Arina.
Per finire, anche se Full Moon all'apparenza può sembrare uno dei soliti manga Majokko, con le ragazzine che si trasformano, be', vi sbagliate. Full Moon è un manga meraviglio che tratta dei temi importanti, come, ad esempio, la "morte". Il che non è assolutamente una cosa da prendere alla leggera.
Io ho imparato molto da Arina con questo manga, e spero che anche altri riescano ad capire il messaggio che l'autrice vuole trasmetterci attraverso Full Moon.
Voto 10, dopottutto secondo me è il miglior manga che Arina possa aver mai disegnato e non posso fare a meno di adorarlo.
Trama: Full Moon ha come protagonista una ragazza di 12 anni di nome Mitsuki (ovvero luna piena) Koyama. Mitsuki ha una buona voce e desidera diventare una cantante come il padre, ma è affetta da un cancro alla gola, che può essere curato solo asportando le corde vocali. Una sera Mitsuki vede sbucare dal suo poster astronomico sulla luna piena attaccato alla parete, due shinigami (dei della morte), Takuto e Meroko, che solo lei riesce a vedere. I due formano il gruppo Negi Ramen (o Spring Onion Noodles) e hanno il compito di prendere l'anima della ragazza al momento della morte e di impedire a chiunque di salvarne la sua vita. Mitsuki, scoprendo dai due che morirà nell'arco di un solo anno proprio a causa del tumore, si convince di doversi affrettare a diventare a tutti i costi una cantante famosa. Per poter superare il provino da idol, però, la ragazzina dovrebbe avere per regolamento minimo quindici anni: fa così un patto con Takuto per essere trasformata in una ragazza di sedici. Da sedicenne la gola della ragazza sembra tornata sana e capace così di cantare ad alta voce senza alcuna difficoltà. Grazie al suo talento Mitsuki vince l'audizione ed inizia così la sua carriera nella musica sotto il nome di Full Moon (traduzione inglese di "Mitsuki") per nascondere la sua vera identità.
Nella vita di Mitsuki è presente anche Eichi Sakurai, un ragazzo di sedici anni con cui aveva vissuto nell'orfanotrofio (quando lui era quattordicenne), e da cui si era dovuta distaccare a causa della sua adozione che lo aveva costretto a trasferirsi in America. I due ragazzini si erano ripromessi che entrambe avrebbero realizzato i loro sogni: Eichi sarebbe diventato astronomo e lei una cantante. Mitsuki, dunque, non solo ha intenzione di realizzare il suo sogno, ma ha anche il desiderio di cantare per sperare che Eichi, ascoltando le sue canzoni, ritorni in Giappone nuovamente e potergli così confessare i propri sentimenti prima della sua morte.
Successivamente Mitsuki incontra altri messaggeri di morte, Izumi e Jonathan, e fa amicizia con Madoka, una idol rivale.
Poco dopo la prima audizione la trama dell'anime si distanzia molto da quella del manga, pur mantenendo il tema di fondo.
Il manga vi colpirà inoltre per la raffinatezza dei disegni e il tratto morbido, le pagine sono trattate come fotografie in bianco e nero, ricche di scale cromatiche e di sfumature del grigio (ovviamente dato che il manga è in bianco e nero)
Non fatevi ingannare dalla presenza di shinigami in questo manga, l'opera non è altro che uno shojo con elementi fantasy.
La storia appassiona e commuove al tempo stesso ed è capace di stupirvi con inaspettati colpi di scena o con impensabili rivelazioni.
Lo consiglio a tutti!
Nella vita di Mitsuki è presente anche Eichi Sakurai, un ragazzo di sedici anni con cui aveva vissuto nell'orfanotrofio (quando lui era quattordicenne), e da cui si era dovuta distaccare a causa della sua adozione che lo aveva costretto a trasferirsi in America. I due ragazzini si erano ripromessi che entrambe avrebbero realizzato i loro sogni: Eichi sarebbe diventato astronomo e lei una cantante. Mitsuki, dunque, non solo ha intenzione di realizzare il suo sogno, ma ha anche il desiderio di cantare per sperare che Eichi, ascoltando le sue canzoni, ritorni in Giappone nuovamente e potergli così confessare i propri sentimenti prima della sua morte.
Successivamente Mitsuki incontra altri messaggeri di morte, Izumi e Jonathan, e fa amicizia con Madoka, una idol rivale.
Poco dopo la prima audizione la trama dell'anime si distanzia molto da quella del manga, pur mantenendo il tema di fondo.
Il manga vi colpirà inoltre per la raffinatezza dei disegni e il tratto morbido, le pagine sono trattate come fotografie in bianco e nero, ricche di scale cromatiche e di sfumature del grigio (ovviamente dato che il manga è in bianco e nero)
Non fatevi ingannare dalla presenza di shinigami in questo manga, l'opera non è altro che uno shojo con elementi fantasy.
La storia appassiona e commuove al tempo stesso ed è capace di stupirvi con inaspettati colpi di scena o con impensabili rivelazioni.
Lo consiglio a tutti!
Questo fu uno dei primi manga che lessi, avevo circa 13 anni mi pare, fui attirata dalla trama e così lo comprai.
All'epoca adoravo Full Moon, mi era piaciuto tantissimo anche se lessi l'ultimo volume dopo mesi perché non lo trovai, infatti ci rimasi malissimo non potendo leggere il finale.
Comunque questo manga mi ha colpito per diverse ragioni come i disegni che mi piacciono molto, sono particolari e personali dell'autrice, dai tratti delicati e curati.
Questo manga è lo shojo per eccellenza secondo me, perché parla di Mitsuki, una ragazza dalla salute cagionevole che ha come unico desiderio quello di ritrovare Eichi, un ragazzo di cui è innamorata che si è trasferito in America, e cerca di realizzare questo sogno attraverso la musica. Beh, così vi sembrerà banale come trama, ma non entro nei dettagli per non spoilerare, mi sono ridotta al minimo indispensabile.
Anche i personaggi sono interessanti, Mitsuki è una ragazza dolcissima, dal cuore puro e buono, penso come la maggior parte delle protagoniste dei shojo in fondo.
Anche gli altri personaggi sono ben fatti, infatti non ho trovato nessuno che mi stia antipatico; poi se a una come me, che non ama particolarmente gli shojo, ha apprezzato Full Moon significa che davvero questo manga ha potenzialità e che merita di essere letto.
Il 7 glielo do perché forse è un manga un po' troppo sentimentale per i miei gusti (come ho detto prima infatti non vado pazza per gli shojo), ma credo che a coloro che amano i manga sentimentali piacerà tantissimo Full Moon perciò se siete shojo-fan vi consiglio di acquistarlo e leggerlo perché la trama è interessante anche se forse un po' troppo strappalacrime.
All'epoca adoravo Full Moon, mi era piaciuto tantissimo anche se lessi l'ultimo volume dopo mesi perché non lo trovai, infatti ci rimasi malissimo non potendo leggere il finale.
Comunque questo manga mi ha colpito per diverse ragioni come i disegni che mi piacciono molto, sono particolari e personali dell'autrice, dai tratti delicati e curati.
Questo manga è lo shojo per eccellenza secondo me, perché parla di Mitsuki, una ragazza dalla salute cagionevole che ha come unico desiderio quello di ritrovare Eichi, un ragazzo di cui è innamorata che si è trasferito in America, e cerca di realizzare questo sogno attraverso la musica. Beh, così vi sembrerà banale come trama, ma non entro nei dettagli per non spoilerare, mi sono ridotta al minimo indispensabile.
Anche i personaggi sono interessanti, Mitsuki è una ragazza dolcissima, dal cuore puro e buono, penso come la maggior parte delle protagoniste dei shojo in fondo.
Anche gli altri personaggi sono ben fatti, infatti non ho trovato nessuno che mi stia antipatico; poi se a una come me, che non ama particolarmente gli shojo, ha apprezzato Full Moon significa che davvero questo manga ha potenzialità e che merita di essere letto.
Il 7 glielo do perché forse è un manga un po' troppo sentimentale per i miei gusti (come ho detto prima infatti non vado pazza per gli shojo), ma credo che a coloro che amano i manga sentimentali piacerà tantissimo Full Moon perciò se siete shojo-fan vi consiglio di acquistarlo e leggerlo perché la trama è interessante anche se forse un po' troppo strappalacrime.
Non ho un buon rapporto con gli shojo e, soprattutto, non ho un buon rapporto con i disegni di Arina Tanemura. Ma sono disegni di tutto rispetto: godono di una profondissima ed incredibile armonia, e sono disegni molto curati.
Gli occhi sono grandi, lucidissimi e molto kawaii, sia per quanto riguarda le femmine (e qui questo tratto di maestra Tanemura è assai accentuato) sia per quanto concerne invece i maschietti.
Ora, passiamo alla trama di "Full Moon - Canto d'Amore". Si tratta di un rispettabile shojo che, però, ha purtroppo una grande pecca: la sua protagonista stereotipata, poco credibile, e la trama eccessivamente strappalacrime in più punti.
Questo manga è inzuppato in modo veramente eccessivo di sentimentalismi inutili e di lacrime ove non erano affatto necessarie. Se maestra Tanemura avesse "giostrato" meglio la situazione e l'andamento della storia stessa molto probabilmente questo manga mi sarebbe anche piaciuto.
Tutto sommato pur non amando gli shojo i suoi lavori riesco sempre ad apprezzarli, nonostante la mia avversione per il genere in questione. Questo, in qualsiasi modo voi la vediate, è comunque un suo grande merito (non è da tutti farmi apprezzare le storie d'amore).
Fondamentalmente "Full Moon - Canto d'amore" è un buon manga, adatto a chi ama le storie sentimentali e chi ama lo stile di Arina Tanemura.
Nel complesso è un buon prodotto e lo consiglio. Ma se non amate gli shojo strappalacrime e che la "buttano" sui sentimentalismi a gogò allora vi sconsiglio "Full Moon - Canto d'amore" poiché troverete anche questo e potrebbe non piacervi affatto.
Gli occhi sono grandi, lucidissimi e molto kawaii, sia per quanto riguarda le femmine (e qui questo tratto di maestra Tanemura è assai accentuato) sia per quanto concerne invece i maschietti.
Ora, passiamo alla trama di "Full Moon - Canto d'Amore". Si tratta di un rispettabile shojo che, però, ha purtroppo una grande pecca: la sua protagonista stereotipata, poco credibile, e la trama eccessivamente strappalacrime in più punti.
Questo manga è inzuppato in modo veramente eccessivo di sentimentalismi inutili e di lacrime ove non erano affatto necessarie. Se maestra Tanemura avesse "giostrato" meglio la situazione e l'andamento della storia stessa molto probabilmente questo manga mi sarebbe anche piaciuto.
Tutto sommato pur non amando gli shojo i suoi lavori riesco sempre ad apprezzarli, nonostante la mia avversione per il genere in questione. Questo, in qualsiasi modo voi la vediate, è comunque un suo grande merito (non è da tutti farmi apprezzare le storie d'amore).
Fondamentalmente "Full Moon - Canto d'amore" è un buon manga, adatto a chi ama le storie sentimentali e chi ama lo stile di Arina Tanemura.
Nel complesso è un buon prodotto e lo consiglio. Ma se non amate gli shojo strappalacrime e che la "buttano" sui sentimentalismi a gogò allora vi sconsiglio "Full Moon - Canto d'amore" poiché troverete anche questo e potrebbe non piacervi affatto.
Uno dei manga più belli in assoluto tra quelli da me letti. Profondamente triste, ma che fa riflettere e che ti fa innamorare dei personaggi, uno dopo l'altro. La Tanemura ha scritto altri manga degni di nota, ma questo è di certo la sua opera migliore. Mitsuki è molto piccola ma vive alcune delle problematiche che non tutti siamo costretti ad affrontare, e lo fa con estremo coraggio. Si parla di "vita", di "amore" e di "morte" in maniera assolutamente unica e con una profondità difficile da trovare nei manga.
I disegni sono qualcosa di meraviglioso ed è uno dei pochi manga di mia conoscenza (ahimè sono sfortunata) che finisce come si deve.
I disegni sono qualcosa di meraviglioso ed è uno dei pochi manga di mia conoscenza (ahimè sono sfortunata) che finisce come si deve.
Definire questo manga come "bello" è semplicemente sbagliato, poiché sminuisce la storia, i contenuti, le immagini e i sentimenti. Come molti manga di Arina Tanemura, questo è semplicemente stupendo e ora ne spiegherò il motivo.
Partendo dai disegni in tipico stile shoujo manga, si può notare l'abilità della mangaka in tutti i tipi di figure e inquadrature, ritraendo sempre in modo perfetto i personaggi qualsiasi azione stiano svolgendo.
I contorni sono regolari e precisi, realizzati con un tratto pulito, i neri scarseggiano e si ha quindi un ampio uso dei retini. Da notare l'abilità dimostrata nel disegnare i capelli mossi e ricci, che non deve mai essere data per scontata.
Le scene sono sempre perfettamente comprensibili, e le emozioni e i sentimenti dei personaggi sono molto evidenti e vividi, ma questo verrà approfondito dopo.
La storia raccontata è quella di una ragazzina di 12 anni, Mitsuki, il cui sogno è diventare una cantante, ma ha due problemi: il primo è la nonna, assolutamente contraria, il secondo è il male che ha alla gola, se non verrà operata morirà, ma l'operazione comporta la rimozione delle corde vocali. Cosa fare? L'aiuto necessario le verrà dato da due personaggi inconsueti, ossia due messaggeri della morte.
Trama non troppo complicata, si rivela più complessa e articolata del previsto e vengono introdotti eventi e personaggi precedenti l'inizio della narrazione.
Con l'aumentare dei personaggi aumentano le difficoltà, ma anche le svariate verità, infatti non verrà narrata solo la vita di Mitsuki, ma anche quella dei messaggeri della morte, si parlerà della loro vita terrena e di come sono diventati ciò che sono, affrontando quindi il delicato tema della morte, a mio parere, in modo perfetto.
Il manga contiene ha anche contenuti educativi, molti dei quali saranno sviscerati proprio grazie ai messaggeri della morte. Questi argomenti sono, ad esempio, l'importanza della propria vita e la consapevolezza delle conseguenze che possono derivare da gesti estremi.
I temi trattati, quindi, non sono solo leggeri e adolescenziali, ma anche profondi e importanti e le scene in proposito sono molto coinvolgenti e toccanti, il lettore si immedesima nel personaggio e ne può quasi capire il dolore.
Come avevo accennato in precedenza le espressioni sono vivide e realizzate benissimo, benché in quasi tutti i manga ci sono i baloon ovunque, in questo ci sono anche quelle scene, in cui le parole non servono; e come fare allora a trasmettere un sentimento? Semplice, con lo sguardo. Arina Tanemura con poche inquadrature e zero baloon riesce a far comprendere sentimenti che a parole non si riescono mai a definire al 100%, riesce a far commuovere e ridere con immagini splendide e comunicative, facendomi ammettere che nelle inquadrature finali ho pianto.
Questo manga è consigliato a chi ama le storie sentimentali prive di mielosità e a chi ama le storie profonde e coinvolgenti, nonché a chi ama elementi fantasy come i messaggeri di morte, ad esempio, qui disegnati in modo diverso da come si potrebbero immaginare.
Non mi resta quindi che augurarvi la buona lettura di questo manga, che in soli 7 volumi riesce a "raccontare" una marea di sentimenti.
Partendo dai disegni in tipico stile shoujo manga, si può notare l'abilità della mangaka in tutti i tipi di figure e inquadrature, ritraendo sempre in modo perfetto i personaggi qualsiasi azione stiano svolgendo.
I contorni sono regolari e precisi, realizzati con un tratto pulito, i neri scarseggiano e si ha quindi un ampio uso dei retini. Da notare l'abilità dimostrata nel disegnare i capelli mossi e ricci, che non deve mai essere data per scontata.
Le scene sono sempre perfettamente comprensibili, e le emozioni e i sentimenti dei personaggi sono molto evidenti e vividi, ma questo verrà approfondito dopo.
La storia raccontata è quella di una ragazzina di 12 anni, Mitsuki, il cui sogno è diventare una cantante, ma ha due problemi: il primo è la nonna, assolutamente contraria, il secondo è il male che ha alla gola, se non verrà operata morirà, ma l'operazione comporta la rimozione delle corde vocali. Cosa fare? L'aiuto necessario le verrà dato da due personaggi inconsueti, ossia due messaggeri della morte.
Trama non troppo complicata, si rivela più complessa e articolata del previsto e vengono introdotti eventi e personaggi precedenti l'inizio della narrazione.
Con l'aumentare dei personaggi aumentano le difficoltà, ma anche le svariate verità, infatti non verrà narrata solo la vita di Mitsuki, ma anche quella dei messaggeri della morte, si parlerà della loro vita terrena e di come sono diventati ciò che sono, affrontando quindi il delicato tema della morte, a mio parere, in modo perfetto.
Il manga contiene ha anche contenuti educativi, molti dei quali saranno sviscerati proprio grazie ai messaggeri della morte. Questi argomenti sono, ad esempio, l'importanza della propria vita e la consapevolezza delle conseguenze che possono derivare da gesti estremi.
I temi trattati, quindi, non sono solo leggeri e adolescenziali, ma anche profondi e importanti e le scene in proposito sono molto coinvolgenti e toccanti, il lettore si immedesima nel personaggio e ne può quasi capire il dolore.
Come avevo accennato in precedenza le espressioni sono vivide e realizzate benissimo, benché in quasi tutti i manga ci sono i baloon ovunque, in questo ci sono anche quelle scene, in cui le parole non servono; e come fare allora a trasmettere un sentimento? Semplice, con lo sguardo. Arina Tanemura con poche inquadrature e zero baloon riesce a far comprendere sentimenti che a parole non si riescono mai a definire al 100%, riesce a far commuovere e ridere con immagini splendide e comunicative, facendomi ammettere che nelle inquadrature finali ho pianto.
Questo manga è consigliato a chi ama le storie sentimentali prive di mielosità e a chi ama le storie profonde e coinvolgenti, nonché a chi ama elementi fantasy come i messaggeri di morte, ad esempio, qui disegnati in modo diverso da come si potrebbero immaginare.
Non mi resta quindi che augurarvi la buona lettura di questo manga, che in soli 7 volumi riesce a "raccontare" una marea di sentimenti.
Questo è uno dei migliori manga che io abbia mai letto. Ed è anche il manga migliore di Arina Tanemura a mio parere. Innanzitutto adoro il suo tratto, così... non riesco ad esprimerlo scrivendo. È qualcosa di unico. E la storia di questo manga è così bella! Lo consiglio a tutti, sia maschi che femmine. Questo è un manga molto "maturo", che non va preso alla leggera. Si parla di "vita" e "morte", cose molto serie. Forse a dire cose così questo sembrerà un manga noioso, ma non è così! È un manga interessantissimo, ogni volume ti fa interessare ancora di più alla storia. Non scrivo altro perché altrimenti farei spoiler, però ripeto una cosa: consiglio a tutti di comprarlo! Da alcune recensioni vedo che c'è chi lo apprezza come me e chi meno. Ma io vi dico di comprarvelo. Non rimarrete delusi, parola mia!
Se c'è una cosa che salta subito all'occhio di quest'opera, è senz'altro l'eccellente stile di disegno della sua autrice, Arina Tanemura: Full Moon Wo Sagashite, ti cattura da subito con il suo stile di disegno dolce ed accattivante, colorato e definito e quegli occhioni sereni e penetranti da cui non riesci a distaccare lo sguardo. Eppure sebbene questo stile piaccia tanto, ha un grossissimo difetto: una scarsa varietà nella realizzazione dei personaggi e della differenziazione dei medesimi, che spesso si somigliano un po' tutti. La sceneggiatura tuttavia è al di sopra della media e regala in mezzo a tanto già visto, un bel po' di novità, mescolando diversi generi consoni allo Shojo e alimentando la caratterizzazione approfondita dei suoi protagonisti: carismatici, brillanti, pieni di segreti, con un background affascinante e senz'altro in grado di intrattenere i lettori fino a fine volume. Per quanto la storia risulti innovativa e drammatica sin dalle prime battute, i toni caramellosi tipici della narrazione in perfetto stile Tanemura sapranno spezzare la tensione quanto basta, ma non ci aiuteranno a sfuggire da alcuni cliché tipici dell'opera, che impediscono a Full Moon di guadagnarsi un voto superiore ad un 7. Consigliato ai più piccolini e alle <i>Ragazze Caramella</i>.
Penso a Full Moon Wo Sagashite con la nostalgia tipica di una lettura giovanile che riporti a galla tanti ricordi e il profumo leggero e fragrante di una primavera appena sbocciata. Con il senno di poi, dato principalmente da una rilettura più accurata e attenta e la conoscenza di shojo altrettanto e/o sicuramente più validi ed esaustivi, posso affermare che abbia perso in parte la fresca bellezza che gli avevo attribuito nei miei primi e timidi approcci al mondo dei manga anni fa. Saltano ora all’occhio le pecche di quello che con una cura maggiore avrebbe potuto essere senza esitazione o dubbio un’opera decisamente migliore.
Ciò che contesto non sono tanto la grafica né i disegni in sé, dato che entrambi come ho potuto constatare sono caratteristiche peculiari del tratto dell’autrice, quanto la poca precisione nella trama che, prestando poco interesse o concentrazione, può diventare un guazzabuglio di idee e archetipi che si confondono tra loro.
Ho storto un po’ il naso sfogliando nuovamente le pagine ed incappando in quegli sfondi a fiori e cuoricini che tanto mi erano sembrati sfiziosi all’epoca, e ho stentato a ricordarmi dei vari personaggi o a riconoscerli dati i lineamenti praticamente identici, ma non ho potuto fare a meno, nonostante la mia ritrosia, di essere ancora una volta affascinata dall’idea, il sogno astratto e generale che lega i protagonisti, l’illusione che pervade ogni singola scena, un trucco che inganna i sensi e produce deliziose allucinazioni.
La Luna piena, languida ed immensa riflessa nei grandi e ingenui occhi della protagonista Mitsuki (che significa appunto luna piena), diventa scenografia perfetta in questo intreccio di magia, mistero e amore e le antiche credenze ad essa collegate trovano riscontro in parte se non nella delicata e caliginosa patina di nebbia che sembra quasi avvolgere ogni cosa nell’oscurità appena accennata.
Ripeto che a mio avviso gli argomenti non vengano trattati in modo scrupoloso, ma è innegabile l’incanto che questo manga riesca ad operare sul lettore, in gran parte smorzato da alcune forzature che ne hanno guastato il contenuto di potenziale medio alto.
La scelta della nonna di non voler più avere nessun tipo di rapporto con qualsiasi forma o genere di musica dal momento che è stata questa a strapparle l’amata figlia, la professione di medico Keiichi Wakaoji con ciò che si è lasciato alle spalle, e la non casuale assegnazione degli Shinigami Takuto e Meroko alla giovane protagonista, affetta da un cancro alla gola, il cui sogno è proprio quello di poter cantare liberamente.
L’originalità non credo sia il punto forte di Full Moon, ma nemmeno un elemento che giochi a suo svantaggio. Credo sia stata proprio questa “mancanza” infatti che abbia spronato e spinto l’autrice a dare il massimo, a cercare di rendere tali contenuti nel modo migliore possibile e a riempire i buchi con altri aspetti. Sforzi più che apprezzati che hanno ottenuto effetti e risultati insperati. I caratteri ben definiti dei personaggi e le loro personalità spiccano ognuna in modo diverso e particolare, il singolo individuo arriva a prevalere sul generico in ogni occasione, anche sulla stessa trama incorrendo in ogni rischio e pericolo, anche a costo di appesantirla con flashback, cosa che invero non accade.
Una nota stonata in questa canzone d’amore l’ho trovata solo nel rapporto di Mitsuki con l’amico d’infanzia Eichi. Il loro “amore” rappresenta uno dei temi portanti dell’intero manga e ho trovato fosse accentuato in modo esagerato, marcato ed evidenziato fin troppo data la giovanissima età dei due innamorati, ma riflettendo e ritornando sulle pagine con maggiore calma mi sono accorta di quanto i toni delicati e i tocchi soffici della mangaka servano a frantumare questa pesantezza enfatica su un affetto ingenuo ed innocente, bambinesco, che nulla ha davvero a che vedere o spartire con l’amore. Si crea un ambiente morbido e soffuso, aggraziato e gentile che entusiasma e avvince. Un puro canto d’amore che risuona nei cuori di chi legge e di chi presta orecchio per ascoltarlo, una nenia per nulla triste che conclude e fa da inizio. Il premio del lieto fine.
Ciò che contesto non sono tanto la grafica né i disegni in sé, dato che entrambi come ho potuto constatare sono caratteristiche peculiari del tratto dell’autrice, quanto la poca precisione nella trama che, prestando poco interesse o concentrazione, può diventare un guazzabuglio di idee e archetipi che si confondono tra loro.
Ho storto un po’ il naso sfogliando nuovamente le pagine ed incappando in quegli sfondi a fiori e cuoricini che tanto mi erano sembrati sfiziosi all’epoca, e ho stentato a ricordarmi dei vari personaggi o a riconoscerli dati i lineamenti praticamente identici, ma non ho potuto fare a meno, nonostante la mia ritrosia, di essere ancora una volta affascinata dall’idea, il sogno astratto e generale che lega i protagonisti, l’illusione che pervade ogni singola scena, un trucco che inganna i sensi e produce deliziose allucinazioni.
La Luna piena, languida ed immensa riflessa nei grandi e ingenui occhi della protagonista Mitsuki (che significa appunto luna piena), diventa scenografia perfetta in questo intreccio di magia, mistero e amore e le antiche credenze ad essa collegate trovano riscontro in parte se non nella delicata e caliginosa patina di nebbia che sembra quasi avvolgere ogni cosa nell’oscurità appena accennata.
Ripeto che a mio avviso gli argomenti non vengano trattati in modo scrupoloso, ma è innegabile l’incanto che questo manga riesca ad operare sul lettore, in gran parte smorzato da alcune forzature che ne hanno guastato il contenuto di potenziale medio alto.
La scelta della nonna di non voler più avere nessun tipo di rapporto con qualsiasi forma o genere di musica dal momento che è stata questa a strapparle l’amata figlia, la professione di medico Keiichi Wakaoji con ciò che si è lasciato alle spalle, e la non casuale assegnazione degli Shinigami Takuto e Meroko alla giovane protagonista, affetta da un cancro alla gola, il cui sogno è proprio quello di poter cantare liberamente.
L’originalità non credo sia il punto forte di Full Moon, ma nemmeno un elemento che giochi a suo svantaggio. Credo sia stata proprio questa “mancanza” infatti che abbia spronato e spinto l’autrice a dare il massimo, a cercare di rendere tali contenuti nel modo migliore possibile e a riempire i buchi con altri aspetti. Sforzi più che apprezzati che hanno ottenuto effetti e risultati insperati. I caratteri ben definiti dei personaggi e le loro personalità spiccano ognuna in modo diverso e particolare, il singolo individuo arriva a prevalere sul generico in ogni occasione, anche sulla stessa trama incorrendo in ogni rischio e pericolo, anche a costo di appesantirla con flashback, cosa che invero non accade.
Una nota stonata in questa canzone d’amore l’ho trovata solo nel rapporto di Mitsuki con l’amico d’infanzia Eichi. Il loro “amore” rappresenta uno dei temi portanti dell’intero manga e ho trovato fosse accentuato in modo esagerato, marcato ed evidenziato fin troppo data la giovanissima età dei due innamorati, ma riflettendo e ritornando sulle pagine con maggiore calma mi sono accorta di quanto i toni delicati e i tocchi soffici della mangaka servano a frantumare questa pesantezza enfatica su un affetto ingenuo ed innocente, bambinesco, che nulla ha davvero a che vedere o spartire con l’amore. Si crea un ambiente morbido e soffuso, aggraziato e gentile che entusiasma e avvince. Un puro canto d’amore che risuona nei cuori di chi legge e di chi presta orecchio per ascoltarlo, una nenia per nulla triste che conclude e fa da inizio. Il premio del lieto fine.
Allora, sebbene abbia iniziato da poco a leggere tutti i volumi, sono rimasta impressionata! Premettendo che la storia cambia dal manga all'anime, c'è da dire molto! I personaggi sono tutti ben caratterizzati, dalla protagonista, Mitsuki, malata di un cancro alla gola, a quelli più secondari quali Madoka, idol rivale di Mitsuki; o Oshige, manager imbranata di Full Moon (Mitsuki sedicenne).
Trovo la storia davvero interessante: Mitsuki, dodicenne, malata si un cancro alla gola, il cui più grande sogno è cantare per ritrovare il suo amato Eichi, ragazzo che viveva con lei in orfanotrofio e che l'ha lasciata pochi anni dopo per via della sua adozione dopo averle confessato i suoi sentimenti, ma morto durante l'incidente aereo che lo stava conducendo in America (nell'anime è morto tre mesi dopo il suo arrivo in America).
Da un punto di vista tecnico, i disegni sono realizzati con la massima cura e Arina è una mangaka da imitare. Personalmente preferisco il manga poiché più approfondito dell'anime.
Trovo la storia davvero interessante: Mitsuki, dodicenne, malata si un cancro alla gola, il cui più grande sogno è cantare per ritrovare il suo amato Eichi, ragazzo che viveva con lei in orfanotrofio e che l'ha lasciata pochi anni dopo per via della sua adozione dopo averle confessato i suoi sentimenti, ma morto durante l'incidente aereo che lo stava conducendo in America (nell'anime è morto tre mesi dopo il suo arrivo in America).
Da un punto di vista tecnico, i disegni sono realizzati con la massima cura e Arina è una mangaka da imitare. Personalmente preferisco il manga poiché più approfondito dell'anime.
Lo stile di Arina Tanemura non passa di certo inosservato: occhi giganti e lucidi, cover molto colorate e sfondi spesso incorniciati da fiori e stelle.
In patria il titolo è serializzato su Ribon, rivista per la quale l’autrice lavora ormai da anni; mentre qua da noi la serie è pubblicata dalla Planet Manga nel 2007 con un totale di 7 volumi.
Full Moon o Sagashite narra le vicende di Mizuki, ragazza dodicenne, da tempo malata a causa di un tumore alla gola. Per tale motivo il sogno di diventare una cantante le sembra ormai impossibile… questo finché non incontra le due persone che le permetteranno di trasformarla in una sedicenne idol: ecco che entrano in scena gli shinigami Takuto e Meroko. Il primo è un ragazzo alquanto introverso e taciturno, che finirà inevitabilmente per innamorarsi della nostra protagonista. La sua partner, Meroko, ha la capacità di trasformarsi in un coniglio di pezza ed è molto legata al suo collega.
Il loro compito consiste nel catturare l’anima degli umani e portarli all’aldilà…
Così, Mizuki, viene catapultata improvvisamente nel mondo dello spettacolo come cantante col pseudonimo di Full Moon. La vera ragione per cui Mizuki tiene tanto a far conoscere le sue canzoni al pubblico ha origine da una promessa fatta al suo amato amico d’infanzia, Eichi.
Cosa combinerà la nostra eroina ora che è a conoscenza di avere soltanto un anno di vita prima che gli shinami la portano via dalla Terra? Riuscirà a trovare il suo amato prima dell’ora fatale?
Le qualità di questo manga sta, oltre ai disegni “caramellosi”, nella caratterizzazione dei personaggi; notevole come l’autrice riesca a gestire i soggetti presenti nelle sue opere tutti contemporaneamente e nei minimi dettagli: per intenderci, anche quelli che inizialmente possono sembrarci dei personaggi insignificanti nello sviluppo della storia, alla fine si rivelano essere quelli più importanti e hanno un ruolo ben preciso all’interno del manga… tanto che spesso vengono loro dedicati molteplici capitoli extra. Carinissimi quando questi si trasformano in pupazzi: vediamo così il caro Takuto sotto le sembianze di un gatto impacciato, Meroko in una coniglietta capricciosa e Izumi in un cane presuntuoso ma tenerissimo! Finalmente una mangaka che ci mostra degli shinigami differenti da quelli che ci hanno da sempre abituati i classici shonen: infatti, gli shinigami di Arina Tanemura non sono per nulla minacciosi o malvagi, non hanno poteri sovrannaturali se non quello di acchiappare le anime, e inoltre non se la tirano per niente… poi, chissà, forse questa è soltanto una tattica utilizzata dagli editori per abbordare più lettrici possibili, dato il target a cui è rivolto… fatto sta che ho apprezzato molto questa particolarità dell’autrice.
Bene, ora veniamo ai difetti.
La storia purtroppo risulta scialba nonché banale, sembra quasi che la Tanemura abbia preso vari pezzi delle opere più famose del genere shojo-majokko e li abbia miscelati (bene o male) creando così un mix di azione, romanticismo e magia. Come dire, alcune situazioni mi sanno di déjà vu…
Inoltre lo stile della mangaka, per quanto sia delizioso e dettagliato, ha il difetto che porta la maggior parte dei suoi personaggi ad assomigliarsi un po’ tutti… ho trovato serie difficoltà a distinguere un soggetto dall’altro.
Penso comunque che le scene più belle siano tutte incentrate sul passato dei protagonisti, soprattutto la parte del flashback di Izumi (a dir poco commovente)!
Dopo aver letto quest’unica opera della Tanemura, posso affermare senza alcun dubbio che è un’autrice per la quale non vado matta, ma neanche la disprezzo. Per ora il mio voto si aggira sul 6/7… proverò in futuro a leggere altri suoi lavori per inquadrare meglio le sue capacità narrative.
In patria il titolo è serializzato su Ribon, rivista per la quale l’autrice lavora ormai da anni; mentre qua da noi la serie è pubblicata dalla Planet Manga nel 2007 con un totale di 7 volumi.
Full Moon o Sagashite narra le vicende di Mizuki, ragazza dodicenne, da tempo malata a causa di un tumore alla gola. Per tale motivo il sogno di diventare una cantante le sembra ormai impossibile… questo finché non incontra le due persone che le permetteranno di trasformarla in una sedicenne idol: ecco che entrano in scena gli shinigami Takuto e Meroko. Il primo è un ragazzo alquanto introverso e taciturno, che finirà inevitabilmente per innamorarsi della nostra protagonista. La sua partner, Meroko, ha la capacità di trasformarsi in un coniglio di pezza ed è molto legata al suo collega.
Il loro compito consiste nel catturare l’anima degli umani e portarli all’aldilà…
Così, Mizuki, viene catapultata improvvisamente nel mondo dello spettacolo come cantante col pseudonimo di Full Moon. La vera ragione per cui Mizuki tiene tanto a far conoscere le sue canzoni al pubblico ha origine da una promessa fatta al suo amato amico d’infanzia, Eichi.
Cosa combinerà la nostra eroina ora che è a conoscenza di avere soltanto un anno di vita prima che gli shinami la portano via dalla Terra? Riuscirà a trovare il suo amato prima dell’ora fatale?
Le qualità di questo manga sta, oltre ai disegni “caramellosi”, nella caratterizzazione dei personaggi; notevole come l’autrice riesca a gestire i soggetti presenti nelle sue opere tutti contemporaneamente e nei minimi dettagli: per intenderci, anche quelli che inizialmente possono sembrarci dei personaggi insignificanti nello sviluppo della storia, alla fine si rivelano essere quelli più importanti e hanno un ruolo ben preciso all’interno del manga… tanto che spesso vengono loro dedicati molteplici capitoli extra. Carinissimi quando questi si trasformano in pupazzi: vediamo così il caro Takuto sotto le sembianze di un gatto impacciato, Meroko in una coniglietta capricciosa e Izumi in un cane presuntuoso ma tenerissimo! Finalmente una mangaka che ci mostra degli shinigami differenti da quelli che ci hanno da sempre abituati i classici shonen: infatti, gli shinigami di Arina Tanemura non sono per nulla minacciosi o malvagi, non hanno poteri sovrannaturali se non quello di acchiappare le anime, e inoltre non se la tirano per niente… poi, chissà, forse questa è soltanto una tattica utilizzata dagli editori per abbordare più lettrici possibili, dato il target a cui è rivolto… fatto sta che ho apprezzato molto questa particolarità dell’autrice.
Bene, ora veniamo ai difetti.
La storia purtroppo risulta scialba nonché banale, sembra quasi che la Tanemura abbia preso vari pezzi delle opere più famose del genere shojo-majokko e li abbia miscelati (bene o male) creando così un mix di azione, romanticismo e magia. Come dire, alcune situazioni mi sanno di déjà vu…
Inoltre lo stile della mangaka, per quanto sia delizioso e dettagliato, ha il difetto che porta la maggior parte dei suoi personaggi ad assomigliarsi un po’ tutti… ho trovato serie difficoltà a distinguere un soggetto dall’altro.
Penso comunque che le scene più belle siano tutte incentrate sul passato dei protagonisti, soprattutto la parte del flashback di Izumi (a dir poco commovente)!
Dopo aver letto quest’unica opera della Tanemura, posso affermare senza alcun dubbio che è un’autrice per la quale non vado matta, ma neanche la disprezzo. Per ora il mio voto si aggira sul 6/7… proverò in futuro a leggere altri suoi lavori per inquadrare meglio le sue capacità narrative.
Un manga straordinario, pieno di suspens, in ogni capitolo c'è qualcosa di nuovo, non ti annoia minimamente, e emoziona specialmente noi canterini che sogniamo il mondo della musica. Arina Tanemura è uno delle giovani mangaka più promettenti, e con questo manga ne ha dato prova: ottima storia, ottimo disegno, ottimi sfondi e dei personaggi forti, soprattutto Meroko, che io adoro anche se è una mezza isterica.
Una ragazza chiamata Mitsuki vuol fare la cantante, ma un tumore alla gola le impedisce di cantare normalmente. Lei però vuole realizzare questo sogno per Eichi, un ragazzino conosciuto nell'orfanotrofio, ma le resta solo un anno di vita... vabbe' leggetelo è straordinario; poi ci sarà un colpo di scena con Eichi, il ragazzo che Mitsuki ama...
Una ragazza chiamata Mitsuki vuol fare la cantante, ma un tumore alla gola le impedisce di cantare normalmente. Lei però vuole realizzare questo sogno per Eichi, un ragazzino conosciuto nell'orfanotrofio, ma le resta solo un anno di vita... vabbe' leggetelo è straordinario; poi ci sarà un colpo di scena con Eichi, il ragazzo che Mitsuki ama...
Confermo la grandezza e la bellezza di questo meraviglioso shoujo che, a differenza di altri, mi ha fatto piangere in più scene, specialmente nei volumi 4 e 7. Il numero dei miei manga preferiti da due è salito a tre grazie a FullMoon, scritto dalla mia mangaka preferita, la sensei Arina Tanemura! Più che consigliato a tutti agli amanti di shoujo, come tutte le altre opere della sensei...
La cosa più importante e speciale di questo manga, è che mi ha fatto diminuire di molto la paura della morte, e per questo sarò sempre grata a FullMoon, dico davvero, nonostante si tratti ovviamente di un'opera di fantasia, questa considerazione del concetto della morte aiuta molto, almeno per me è stato così.
Godetevi questa fantastica lettura! Un bacione a tutti!
La cosa più importante e speciale di questo manga, è che mi ha fatto diminuire di molto la paura della morte, e per questo sarò sempre grata a FullMoon, dico davvero, nonostante si tratti ovviamente di un'opera di fantasia, questa considerazione del concetto della morte aiuta molto, almeno per me è stato così.
Godetevi questa fantastica lettura! Un bacione a tutti!
Avevo sentito parlar molto bene di questo manga, ma sinceramente sono rimasta molto delusa. Una storia piuttosto infantile e banale, dal finale quasi scontato o comunque prevedibile. Secondo me l'idea iniziale non era per niente male (sopratutto l'idea della protagonista malata) ma la trama poteva essere gestita molto meglio, perché in certi punti è proprio tirata per i capelli. C'è da dire però che i disegni sono davvero ben fatti, intensi e con molti particolari. Peccato per il resto...
Il primo manga che ho letto, e mi ha piacevolmente sorpresa. Credevo che fosse una cosa solo amore e fiorellini ma non è affatto così: l'amore è trattato in modo si felice ma sopratutto tormentato, la confusione nel cuore di Mitsuky mi ha resa più partecipe. Qui almeno c'è un opportunità di scelta, mi spiego: Mitsuky è innamorata di Eichi, uno può sperare che lo ritrovi in paradiso, ma interviene Takuto che si innamora di Mitsuky dopo averla leggermente sui cosiddetti... ma c'è anche Meroko che è innamorata di Takuto, ed infine entra in scena anche Izumi che è innamorato di Meroko. Ognuno può sperare nella coppia che più gli è consona. Io ho sempre tifato per Takuto-Mitsuky.
Durante il manga si scopriranno le cause di morte di molti personaggi e lo strano legame che unisce le loro storie; Meroko e Takuto sopratutto sono legatissimi alla famiglia di Mitsuky, disegni e abiti curatissimi. Voto 10 anche perché mi ha fatto piangere.
Durante il manga si scopriranno le cause di morte di molti personaggi e lo strano legame che unisce le loro storie; Meroko e Takuto sopratutto sono legatissimi alla famiglia di Mitsuky, disegni e abiti curatissimi. Voto 10 anche perché mi ha fatto piangere.
Un manga molto bello, è stata la prima opera della Tanemura che ho letto, devo dire che è assolutamente bella la storia, ti trascina nelle vicende affrontate dai personaggi, che sono ben definiti e disegnati con vera maestria.
Nonostante appaia come una banale storia d'amore è tutt'altra cosa, il manga affronta temi molto seri, come la morte, il cancro e ci insegna a sperare in un futuro migliore, nonostante le disavventure che ci capitano.
La musica è l'elemento portante della storia, infatti la protagonista(Mitsuki-Full Moon)è una idol, che punta solo a ritrovare il suo amore Eichi, questo ci fa capire che la musica non è solo qualcosa per far soldi, ma un modo per trasmettere in nostri sentimenti agli altri.
I disegni della Tanemura mi sono piaciuti dall'inizio, gli occhi in particolare trasmettono emozioni come se fossero veri.
Nonostante appaia come una banale storia d'amore è tutt'altra cosa, il manga affronta temi molto seri, come la morte, il cancro e ci insegna a sperare in un futuro migliore, nonostante le disavventure che ci capitano.
La musica è l'elemento portante della storia, infatti la protagonista(Mitsuki-Full Moon)è una idol, che punta solo a ritrovare il suo amore Eichi, questo ci fa capire che la musica non è solo qualcosa per far soldi, ma un modo per trasmettere in nostri sentimenti agli altri.
I disegni della Tanemura mi sono piaciuti dall'inizio, gli occhi in particolare trasmettono emozioni come se fossero veri.
Ah, davvero una storia bellissima, poi con tutti quei intrecci che si svolgono nella storia lo rende anche molto interessante. Secondo me non sono il massimo come disegno ma la trama è molto commovente, non ho potuto fare a meno di piangere alla fine. Arina Tanemura è una bravissima autrice ma è un po' troppo fissata con le storie di angeli... anche nelle sue altre opere parla molto di angeli. Nonostante ciò non ho potuto fare a meno di leggerli tutti ^_^.
Full Moon è una delle opere più famose della Tanemura, i disegni a mio parere sono molto belli (difatti lo stile è migliorato parecchio da Kamikaze Kaitou Jeanne), anche se i personaggi femminili si assomigliano un po' tutti (...). Trovo inoltre che anche la storia sia originale: la Tanemura esprime bene i sentimenti dei personaggi e sopratutto in quest'opera li ha caratterizzati davvero molto bene.
Un personaggio che ad esempio ha attirato molto la mia attenzione è Meroko, che ho trovato alquanto interessante perchè rispecchia il carattere di molte ragazze.
La trama:
Mistuki Koyama è una dodicenne che ama cantare e che sin da piccola ha una malattia alla gola, che non le permette di cantare. La ragione principale per cui Mistuki canta è per ritrovare un suo amico d'infanzia che tempo fa era partito in America.
Un giorno sbucano dal nulla due Shinigami (Dei della morte) che avvertono la ragazza del fatto che le rimane un solo anno di vita e che passato questo, loro avrebbero preso la sua anima. Dopo aver sentito ciò la ragazza capendo di aver poco tempo decide di diventare il prima possibile una cantante per rivedere Eichi, il ragazzo di cui è innamorata...
Dopo vari problemi e discussioni gli Shinigami decideranno di aiutare Mistuki a diventare una cantante trasformando il suo corpo in quello di una sedicenne in modo che ritrovi al più presto Eichi...
Per scoprire se Mistuki ce la farà a ritrovare il suo adorato Eichi non vi resta che seguire il manga XD.
Considerazioni finali:
Full Moon è stato uno dei primi Shoujo che ho letto (prima leggevo sopratutto Shonen anche se sono una ragazza :P) e devo che mi ha soddisfatta anche perchè non mi aspettavo nulla di che.
Il voto ideale per me sarebbe 8.5 ma visto che non c'è, dopo varie indecisioni ho deciso di dare 8 per due semplici motivi: primo perchè i disegni dei personaggi femminili come ho detto prima si assomigliano tutti, secondo perchè leggendo Shinshi Doumei Cross ho notato un grande miglioramento sia dal punto grafico dei disegni, sia nella storia e quindi ho capito che la bellezza maggiore di questa grandiosa autrice è il fatto che dopo ogni opera si perfeziona sempre di più.
Detto questo io avrei finito e consiglio questo manga a tutti i fan degli shoujo e a chi vuole una lettura piacevole e originale.
Un personaggio che ad esempio ha attirato molto la mia attenzione è Meroko, che ho trovato alquanto interessante perchè rispecchia il carattere di molte ragazze.
La trama:
Mistuki Koyama è una dodicenne che ama cantare e che sin da piccola ha una malattia alla gola, che non le permette di cantare. La ragione principale per cui Mistuki canta è per ritrovare un suo amico d'infanzia che tempo fa era partito in America.
Un giorno sbucano dal nulla due Shinigami (Dei della morte) che avvertono la ragazza del fatto che le rimane un solo anno di vita e che passato questo, loro avrebbero preso la sua anima. Dopo aver sentito ciò la ragazza capendo di aver poco tempo decide di diventare il prima possibile una cantante per rivedere Eichi, il ragazzo di cui è innamorata...
Dopo vari problemi e discussioni gli Shinigami decideranno di aiutare Mistuki a diventare una cantante trasformando il suo corpo in quello di una sedicenne in modo che ritrovi al più presto Eichi...
Per scoprire se Mistuki ce la farà a ritrovare il suo adorato Eichi non vi resta che seguire il manga XD.
Considerazioni finali:
Full Moon è stato uno dei primi Shoujo che ho letto (prima leggevo sopratutto Shonen anche se sono una ragazza :P) e devo che mi ha soddisfatta anche perchè non mi aspettavo nulla di che.
Il voto ideale per me sarebbe 8.5 ma visto che non c'è, dopo varie indecisioni ho deciso di dare 8 per due semplici motivi: primo perchè i disegni dei personaggi femminili come ho detto prima si assomigliano tutti, secondo perchè leggendo Shinshi Doumei Cross ho notato un grande miglioramento sia dal punto grafico dei disegni, sia nella storia e quindi ho capito che la bellezza maggiore di questa grandiosa autrice è il fatto che dopo ogni opera si perfeziona sempre di più.
Detto questo io avrei finito e consiglio questo manga a tutti i fan degli shoujo e a chi vuole una lettura piacevole e originale.
Un capolavoro! La Tanemura stà diventando veramente una delle mie mangaka preferite!
Questa storia fa veramente riflettere, fa piangere, ma fa anche ridere, fa innamorare!
I personaggi sono tutti descritti in maniera impeccabile. Anche i personaggi secondari hanno una loro storia e un loro happy end! Cosa che non succede spesso!
L'autrice riesce a darci un'idea così chiara di ognuno di loro, di cosa pensano, cosa desiderano e quali sono i loro sentimenti che sembrano reali! Non solo personaggi di un manga! Tanemura deve continuare su questa strada, chi ha adorano Full Moon consiglio anche "Jeanne, la Ladra del Vento Divino" e "Gentilman Alliance" (publicato in questo periodo), sempre della stessa autrice!
I disegni sono sublimi, perfetti, soprattutto i visi che esprimono troppo bene gli stati d'animo dei personaggi!
Qualcuno qui dirà che sono tutti uguali (la stessa critica che fanno della Watase), avete ragione. Si capisce subito se un manga è di Arina perchè i personaggi da un manga all'altro si assomigliano molto... ma sono talmente belli che si può perdonare questa pecca(poi a me sta bene così perchè capisco subito chi è l'autrice e poi so già in anticipo che sbaverò guardando i fighi che ci mette dentro XD)
In conclusione lo consiglio agli amanti del Shoujo e a chi ama le storie un pò drammatiche. Lacrime assicurate, vi rimarrà nel cuore!
Questa storia fa veramente riflettere, fa piangere, ma fa anche ridere, fa innamorare!
I personaggi sono tutti descritti in maniera impeccabile. Anche i personaggi secondari hanno una loro storia e un loro happy end! Cosa che non succede spesso!
L'autrice riesce a darci un'idea così chiara di ognuno di loro, di cosa pensano, cosa desiderano e quali sono i loro sentimenti che sembrano reali! Non solo personaggi di un manga! Tanemura deve continuare su questa strada, chi ha adorano Full Moon consiglio anche "Jeanne, la Ladra del Vento Divino" e "Gentilman Alliance" (publicato in questo periodo), sempre della stessa autrice!
I disegni sono sublimi, perfetti, soprattutto i visi che esprimono troppo bene gli stati d'animo dei personaggi!
Qualcuno qui dirà che sono tutti uguali (la stessa critica che fanno della Watase), avete ragione. Si capisce subito se un manga è di Arina perchè i personaggi da un manga all'altro si assomigliano molto... ma sono talmente belli che si può perdonare questa pecca(poi a me sta bene così perchè capisco subito chi è l'autrice e poi so già in anticipo che sbaverò guardando i fighi che ci mette dentro XD)
In conclusione lo consiglio agli amanti del Shoujo e a chi ama le storie un pò drammatiche. Lacrime assicurate, vi rimarrà nel cuore!
[<b>ATTENZIONE, CONTIENE SPOILER</b>] Secondo me Full Moon, Canto D’amore, è un manga bellissimo perchè esprime emozioni che spesso circondano noi giovani (io ho 12-13 anni) e mi sono immedesimata molto bene in Mitsuki anche se all’ inizio di lei non né sapevo nulla. Questa storia ti prende fin dall’ inizio anche chi non ama questo genere. Adoro Full Moon ma un personaggio che mi sta antipatico è Eichi; lo so è strano, ma fin dall’ inizio Mitsuki parla sempre e solo di lui, anche se l’ ha abbandonata all’ età di 9 anni. Takuto invece è il ragazzo ideale per Mitsuki perchè è dolce, premuroso, a volte scontroso ma sempre disposto ad aiutarla sempre e comunque. Mitsuki cantando dimostra che la musica è più importante della vita. Nella storia incontra tante persone e tanti musicisti famosi come lei (lei è la migliore ho anche le sue canzoni sul Ipod) o quasi. Credo che senza di Takuto, Mitsuki sarebbe morta e tutto non avrebbe avuto senso. Il loro amore sembra superficiale, ma se si ha coscienza di quel che si legge ci si rende conto che è un manga meraviglioso che non analizza solo il lato positivo della vita ma anche quello triste, brutto e tenebroso. Il tumore di Mitsuki alle corde vocali è grave, a tal punto da doverle toglierle, ma Takuto e Meroko, due messaggeri di morte, la salvano insieme a Izumi. Più che messaggeri di morte sono,secondo Mitsuki e secondo me, degli angeli. Mi spiace per Meroko che per 7 volumi non si è sentita accettata, voluta e complice. Secondo me una cosa che da valore a questa storia è lo scoprire che la propria morte è una cosa che fa paura ma anche curiosità…ecco perchè lo adoro! Mi fa sentire felice il vedere che gli altri sono felici anche se solo attraverso un manga. Potete dire tutto quello che volete ma io lo adoro :-)
Leggetelo! Leggetelo e ancora leggetelo! Non lo dico per far pubblicità al manga ma per mia soddisfazione personale, vi farà sognare come non avete mai sognato e vi apprezzare la vita attraverso l’ intensità e il valore dell’ amore.
Spero che tutto sto poema lo legga qualcuno
Ciao a tutti e ricordatevi che l’ amore abbatte tutte le barriere… anche la morte.
Leggetelo! Leggetelo e ancora leggetelo! Non lo dico per far pubblicità al manga ma per mia soddisfazione personale, vi farà sognare come non avete mai sognato e vi apprezzare la vita attraverso l’ intensità e il valore dell’ amore.
Spero che tutto sto poema lo legga qualcuno
Ciao a tutti e ricordatevi che l’ amore abbatte tutte le barriere… anche la morte.
Una parola leggetelo! E' davvero un manga stupendo! Partiamo dall'autrice Arina Tanemura. Lei è favolosa nella cura dei disegni. Infatti fanno sognare, capire i veri sentimenti che provano i personaggi. Ha uno stile unico. La storia narra le vicende di Mitsuki, una dodicenne che è affetta da un tumore alla gola. Il suo sogno è cantare! Anche suo padre lo era. Il suo grande sogno viene infranto nello stesso tempo in cui incontra i due messaggeri della morte Takuto e Meroko. Essi le dicono che morirà entro un anno e loro sono venuti da lei per sottrarle l'anime. La vicenda è molto complessa... ci vuole stile per creare un capolavoro così. In pratica i 3 fanno amicizia e Takuto s'innamora di lei, ma non ricambia, perchè è innamorata del suo dolce Eichi, che però morì in un'incidente aereo... non vi voglio svelare nulla di più, ma leggetelo perchè fa sognare!
Full Moon è uno dei miei manga freferiti perchè mi ha fatta piangere e anche ridere, ma soprattutto grazie alla bravura di Arina Tanemura che con i suoi disegni mi ha fatta sognare. Durante le sette uscite di questo manga non ho mai dato per scontato il seguito poichè è pieno di sviluppi e colpi di scena. Il finale è stato sorprendente mi è dispiaciuto per Eichi, ma sono stata contenta per Takuto!