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Evangelion0189

Volumi letti: 4/4 --- Voto 9
Il manga in quattro volumi di cui vi parlo oggi entra nella mia categoria personale delle piacevoli sorprese, quelle per cui non ti aspetti moltissimo ma che alla fine riescono a emozionarti e ad avvincerti pagina dopo pagina. Seton, scritto da Yoshiharu Imaizumi e disegnato da Jirō Taniguchi a metà degli Anni Duemila, è stato anche piuttosto difficile da trovare, e posso affermare che meriti la spesa e la fatica approntate per recuperarlo.

Attraverso le storie di quattro animali formidabili (un lupo inafferrabile, una mamma lince disposta a tutto per i suoi cuccioli, un maestoso cervo e un orso imponente legato in qualche modo agli esseri umani) conosciamo i trascorsi di vita, le aspirazioni e i pensieri di Ernest Thompson Seton, naturalista, illustratore e scrittore americano vissuto tra il XIX e il XX secolo. Ne seguiamo le esperienze giovanili nelle foreste del Nord America, nonché gli studi artistici in Europa tra Londra e Parigi e infine il ritorno nel suo paese d’origine. Insieme a Seton, di volta in volta ragazzo o adulto, esploriamo la natura e osserviamo gli animali e le loro abitudini, ma non giungete a conclusioni affrettate: Imaizumi e Taniguchi non impacchettano per il pubblico un mero “documentario a fumetti”. Il fulcro di Seton risiede infatti nel rapporto tra l’uomo e le meraviglie della natura: vivremo il dubbio di un naturalista di fronte alla necessità (?) di catturare o, peggio, uccidere un essere vivente, sperimenteremo il distacco da un’accademia artistica troppo conservatrice e legata a pregiudizi religiosi che vedono il predominio dell’uomo su tutto e tutti (animali compresi quindi), verremo, insomma, a stretto contatto con un uomo che ha fatto del suo amore per la natura il centro della sua esistenza. Nell’ultimo volume il testimone della narrazione passerà al cacciatore Kellyan, che condivide con Seton alcuni racconti intorno al fuoco, ma senza che ciò influenzi minimamente in modo negativo sull’intera opera.

Ognuno dei quattro animali fornisce una serie di interessanti spunti di riflessione; sebbene abbia notato una certa ripetitività nello svolgersi dei racconti (il costante ritornare in un luogo da parte di un animale, il ripetersi di alcune trappole, e così via), per il resto ci si emoziona di fronte allo straordinario attaccamento alla libertà del grande grizzly Monarch, o all’incredibile astuzia e affezione verso la sua compagna del lupo Lobo, o ancora all’istinto materno e alla tragica fine di una lince, o infine l’aura quasi sacra emanata da un nobile cervo di Sandhill. Ad aiutare l’immersione del lettore nelle esperienze di Seton sono i disegni mozzafiato di Taniguchi, a mio avviso i migliori da lui partoriti nell’ultimo decennio. Gli animali sembrano quasi respirare tanto sono dettagliati ed è difficile non immaginare di trovarsi nelle grandi praterie o nelle immense montagne americane; nondimeno, Taniguchi tratteggia con cura maniacale gli uomini, le armi e l’abbigliamento del periodo (a metà tra il classico Far West in America e la moda di fine Ottocento per quanto riguarda l’Europa). L’edizione italiana a cura della Planet Manga al costo di 12,50 € per ogni volume tranne l’ultimo, che costa invece quasi 16 €, non è esente da difetti: su tutti una malcelata sovrapposizione delle didascalie italiane su quelle originali (in un paio di vignette del quarto volume è possibile scorgere alcuni caratteri giapponesi). A parte questo, la carta semi-trasparente leggera quasi alla maniera di un quotidiano è in realtà consona e d’effetto. In conclusione e con mio sommo piacere, Seton non merita un voto inferiore a nove. Un vero gioiello.


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DeborohWalker

Volumi letti: 3/4 --- Voto 9
Mi sono divorato, nel corso di un solo viaggio in treno, tutti e tre i volumi di Seton. Che gran viaggio.
Ogni romanzo (sì, alla fine ogni volume può essere considerato come un romanzo di una saga, o il capitolo di una serie di documentari) è affascinante, stupefacente nel modo in cui riesce a rappresentare in modo realistico la natura, i suoi silenzi, i suoi tempi dilatati.
E il bello è che tutto avviene in modo molto variabile: ognuno dei tre racconti ha un'ambientazione fortemente caratterizzata e un'atmosfera differente rispetto ai volumi precedenti.
I primi due volumi sono meravigliosi, il terzo è "solo" carino.
Mi ha stupito il modo in cui si è deciso di raccontare la vita di Seton, non seguendo l'ordine cronologico della sua biografia ma partendo da quella che (presumo) essere la vicenda più nota; è un po' un peccato, perché ad esempio la storia con Lobo avrebbe avuto molti più significati se letta dopo le esperienze che Seton aveva passato e che in quel momento lo avevano già formato... Probabilmente, dato che i volumi sono completamente autonomi, li riposizionerò nella mia libreria in ordine cronologico e la prossima volta li leggerò così.
Molto interessante anche il percorso artistico del protagonista e il suo pensiero sulla direzione che dovrebbe prendere l'arte, elemento esplorato con l'esclusione dalla galleria di Parigi e gli studi all'accademia londinese.


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Kotaro

Volumi letti: 4/4 --- Voto 9
Ernest Thompson Seton (1860 – 1946), pittore, romanziere, saggista, disegnatore, naturalista nonchè padre dello scoutismo, è una delle personalità più influenti del secolo scorso e una delle più amate dai Giapponesi, soprattutto dai bambini.
Yoshiharu Imaizumi ai testi e Jiro Taniguchi ai disegni ci regalano una serie di adattamenti a fumetti di episodi biografici o scritti (basati comunque sempre su esperienze personali) del naturalista.
Quattro gli episodi presi in esame.
Il primo volume mostra un Seton trentenne alle prese con Lobo, un abilissimo lupo selvaggio che compie razzie ed evita con maestria tutte le trappole postagli dai cacciatori.
Il secondo e il terzo volume, invece, ci riportano indietro, all'infanzia e alla giovinezza del naturalista, raccontando il suo incontro con una pericolosa lince che rischiò di ucciderlo da bambino e il suo inseguimento di un leggendario, bellissimo e inafferrabile cervo di montagna.
Nel quarto volume, invece, il nostro naturalista è solo spettatore di una vicenda che gli viene raccontata dall'uomo che l'ha vissuta da protagonista. La storia del rapporto, travagliato, complesso e durato anni, fra un uomo e un orso (per la precisione il grande orso bruno del monte Tallac, la cui storia peraltro è ricordata nella quasi omonima serie tv degli anni '70).

E' un personaggio controverso, Seton.
E' un naturalista, e come tale è affascinato dalla natura e ne riconosce la bellezza. Come ci viene ricordato nel primo volume, con la bellezza mozzafiato di "Il Trionfo dei Lupi", quadro che realizzò per un'esposizione ma che venne scartato perchè si credette andasse contro l'ideologia cristiana, quando invece si trattava unicamente di un disegno naturalista, Seton è ben conscio dell'impotenza dell'uomo di fronte alla forza dirompente e selvaggia dell'incontaminata natura.
D'altronde, anche Seton è un uomo, e prova determinati istinti connaturati nell'essere umano, quali il desiderio di rivalsa, lo spirito di competizione, il desiderio di prevalere con l'intelligenza e la determinazione sulle fiere che possono invece contare unicamente sulla forza bruta o l'agilità.
Così, alla fine, da osservatore si trasforma, suo malgrado, in cacciatore.
Nel confronto tra l'animale e l'uomo, è spesso e volentieri quest'ultimo ad averla vinta, ma sarà una vittoria molto sofferta, perchè l'anima da naturalista di Seton piangerà.
Uomo di grandissima sensibilità, Seton ci appare affascinante persino quando perde il suo controllo e si trasforma in un agguerrito cacciatore. Eppure anche in quei momenti non mancherà di farsi affascinare dal meraviglioso animale che avrà come avversario e, alla fine, nonostante questi gli sfugga o rimanga ucciso, avrà comunque donato al naturalista un'importantissima lezione.
Così di fronte alla grande e ancestrale potenza della natura, del mondo animale, l'uomo appare sconfitto, minuscolo, confuso, incerto, incoerente, egoista, contraddittorio. E intanto la grande natura, con le sue leggi immutabili da migliaia e migliaia di anni, ride...

Un piccolo discorso a parte merita il quarto volume, dato il cambio di protagonista, anche se, tutto sommato, nonostante i loro diversi background, Seton e Kellyan sono più simili di quanto sembri. In quanto entrambi esseri umani, infatti, i sentimenti che li muovono e che provano nei confronti della natura sono molto simili a dispetto delle loro differenti professioni.
Non meno toccante delle precedenti è dunque la vicenda di Kellyan, che si ritrova per anni ed anni ad inseguire e ad affrontare Monarch, l'enorme e feroce orso bruno che infesta il monte Tallac, senza sapere che in realtà si tratta di Jack, il tenero orsetto con cui si divertiva molti anni prima e da cui è stato costretto a separarsi a causa di un amaro scherzo del destino. Anzi, probabilmente, insieme a quello contenuto nel primo volume, questo quarto racconto è il migliore dell'intera raccolta.

Le sensazioni che "Seton" rievoca sono le stesse delle grandi avventure americane del secolo scorso, i paesaggi innevati di Jack London, le grandi praterie e i grandi canyon del Far West, i cappelli da cowboys e grandi uomini, eroi sensibili e solitari che sembrano usciti da un film di John Wayne.
I due (ma sarebbe più corretto dire tre, includendovi, a ragione, lo stesso Seton) autori ci regalano un'opera intensa e straordinaria, seppur dalla trama all'apparenza estremamente minimalista. Una voce fuori campo ci regala splendide perle di saggezza e ammira la grandezza della natura e la psiche degli animali mediante sapienti didascalie, mentre i discorsi dei personaggi umani, salvo rarissimi casi, si fanno sempre più futili ed egoisti, persi dietro alle loro corse all'oro, cacce e brame di ricchezza, gloria e potere.
Solo Jiro Taniguchi, con i suoi disegni realistici, i suoi uomini dallo sguardo ora allegro ora malinconico, dalle barbe incolte e delicate, i suoi paesaggi talmente realistici e profondi da mozzare il fiato, poteva regalarci un'opera di tale intensità, capace di coinvolgere chiunque la legga.

E' un fumetto che chiunque dovrebbe leggere, scoprendovi un autentico capolavoro, ma che, ahimè, non può vedersi assegnata la perfezione per via dell'edizione italiana, che rovina l'atmosfera del 90% delle tavole impecettando le didascalie. Fortunatamente, nel quarto volume, uscito qualche anno dopo i primi tre, il numero delle pecette è stato drasticamente diminuito (ma non azzerato), sostituito da ricostruzioni, purtroppo spesso tutt'altro che perfette, della tavola originale.
Si tratta, tuttavia, di piccolezze, che, per quanto possano infastidire un occhio più attento, di certo sono ben poca cosa di fronte all'intensità di una storia profonda, sensibile e toccante come davvero poche altre, che conferma ancora una volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il grande talento artistico del maestro Taniguchi e il suo sconfinato amore per l'avventura, la narrazione e il mondo stesso.

TheRose

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TheRose

Volumi letti: 3/4 --- Voto 10
Quest'opera di Taniguchi è meravigliosa, completa, emozionante e coinvolgente... almeno per chi ama la natura e gli animali. Come al solito lo sguardo del grande artista giapponese è lucido e realistico, al tempo stesso duro e poetico, feroce e toccante. La perfezione della natura viene esaltata dall'imperfezione umana. Gli esseri umani si riscattano però attraverso la romantica figura del naturalista Seton, che vive con pieno coinvolgimento i pericoli, la magia, la crudeltà e l'incantamento del mondo selvaggio e meraviglioso che lo circonda. Un fumetto da non perdere, un vero capolavoro!