Reset
"Reset" è una storia che si sviluppa in un unico volume, ad opera di Tetsuya Tsutsui, di genere action e in parte thriller, edito per l'Italia da Jpop.
La trama inizia mostrandoci una serie di inspiegabili suicidi, mostrandoci come, ricorrentemente, a chiunque si sia apprestato a tale gesto fosse apparso, pochi minuti prima, tale scritta: "La vostra vita è un fallimento. Premete Reset".
Con una tale premessa, il gioco è fatto, l'attenzione del lettore non può che rimanere irretita e ammaliata dal mistero che si cela dietro a tale prologo.
I capitoli si susseguiranno con varie scene action e momenti riflessivi di alcuni personaggi inerenti alla storia, e che in un modo o nell'altro porteranno al finale con una sua spiegazione, cosa non scontata.
Personalmente, ritengo che si sia riuscito a trovare un buon connubio, tra momenti più riflessivi e scene d'azione, per riuscire a tenere alta l'attenzione e la tensione del lettore, dando anche quella relativa profondità per rendere i personaggi quel minimo interessanti e umani, per far sì di affezionarcisi quel che basta, per poter rendere bene la suspence riguardante la sorte dei nostri beniamini.
Come accennato poco sopra, nonostante l'esiguo numero di pagine, ci sarà una moltitudine di personaggi, che toccherà circa la decina; gioco forza, la metà saranno praticamente delle comparse, mentre per l'altra metà si cercherà di costruirci intorno una blanda caratterizzazione. Tale impostazione ha funzionato, perlopiù, per i due protagonisti, che ritengo essere messi ben a fuoco, per la storia che li compete, mentre al contrario gli antagonisti risulteranno perlopiù delle macchiette, nonostante il flashback a loro dedicato, essendo perlopiù dipinti come i classici nemici stereotipati, purtroppo.
I rimanenti personaggi saranno intrappolati in una specie di limbo di buoni propositi, con approfondimenti che perlopiù lasciano il tempo che trovano, e ritengo che le buone premesse alla fine saranno perlopiù infrante, risultando anch'essi banali e poco delineati.
Per l'aspetto grafico, nonostante non apprezzi particolarmente il tratto dell'autore, trovandolo ruvido e in parte spigoloso, credo che ben si sposi con il mood dell'opera.
Ho molto apprezzato alcune trovate grafiche, che ben rappresentano lo scisma tra mondo reale e virtuale, con tavole d'impatto e d'effetto, nel momento in cui si inizierà a scoprire l'arcano dietro a tutta la faccenda narrata.
Se alcune idee possono risultare inflazionate, non si può negare la bravura nel riuscire a rappresentarle, mentre per molte altre scene, che ben raffigurano l'ideale di sregolatezza e ignavia truculenta, personalmente mi hanno colpito positivamente, fin dove si sia spinto l'autore nella sua trasposizione su carta.
Infine, vorrei fare un plauso all'autore per alcune tavole a tutta pagina e per l'aspetto grafico degli antagonisti, che, se per l'aspetto psicologico ne soffriranno, per quello grafico, nonostante siano in parte rimandabili allo stesso destino, cioè risultare blandi e stereotipati, personalmente li ho comunque trovati d'impatto, sia per quanto riguarda la spaesante normalità di uno sia per il raccapricciante aspetto dell'altro.
L'edizione non sarà male, godendo di una sovracoperta, ormai caratteristica nello stile per quanto compete le opere del maestro Tsutsui, da parte dell'editore Jpop, con i protagonisti sulla copertina, e il titolo ben visibile, il tutto tratteggiato con tanti punti in leggero rilievo, oltre al classico effetto marmo sulle bandelle.
Il volume sarà ben sfogliabile, solido e maneggevole, sarà presente una iniziale pagina a colori, che però ritengo assolutamente inutile, non ritraendo nulla di particolare, oltre che essere pressoché grigia e nera, cosa che la renderà difficilmente distinguibile da qualsiasi altra pagina del manga.
La carta sarà di un bianco opaco, che purtroppo tradisce qualche trasparenza.
In conclusione, "Reset" per la trama proposta, le scene rappresentate e alcuni dei temi trattati, il tutto contenuto in un unico volume, la ritengo una buona opera, che riesce a incuriosire e intrattenere, sia per la sua storia che per le trovate dell'autore, rispetto al tema mondo virtuale contrapposto al mondo reale; peccato per alcuni temi e la caratterizzazione di alcuni personaggi, solamente lambiti, che avrebbero meritato maggior approfondimento.
La trama inizia mostrandoci una serie di inspiegabili suicidi, mostrandoci come, ricorrentemente, a chiunque si sia apprestato a tale gesto fosse apparso, pochi minuti prima, tale scritta: "La vostra vita è un fallimento. Premete Reset".
Con una tale premessa, il gioco è fatto, l'attenzione del lettore non può che rimanere irretita e ammaliata dal mistero che si cela dietro a tale prologo.
I capitoli si susseguiranno con varie scene action e momenti riflessivi di alcuni personaggi inerenti alla storia, e che in un modo o nell'altro porteranno al finale con una sua spiegazione, cosa non scontata.
Personalmente, ritengo che si sia riuscito a trovare un buon connubio, tra momenti più riflessivi e scene d'azione, per riuscire a tenere alta l'attenzione e la tensione del lettore, dando anche quella relativa profondità per rendere i personaggi quel minimo interessanti e umani, per far sì di affezionarcisi quel che basta, per poter rendere bene la suspence riguardante la sorte dei nostri beniamini.
Come accennato poco sopra, nonostante l'esiguo numero di pagine, ci sarà una moltitudine di personaggi, che toccherà circa la decina; gioco forza, la metà saranno praticamente delle comparse, mentre per l'altra metà si cercherà di costruirci intorno una blanda caratterizzazione. Tale impostazione ha funzionato, perlopiù, per i due protagonisti, che ritengo essere messi ben a fuoco, per la storia che li compete, mentre al contrario gli antagonisti risulteranno perlopiù delle macchiette, nonostante il flashback a loro dedicato, essendo perlopiù dipinti come i classici nemici stereotipati, purtroppo.
I rimanenti personaggi saranno intrappolati in una specie di limbo di buoni propositi, con approfondimenti che perlopiù lasciano il tempo che trovano, e ritengo che le buone premesse alla fine saranno perlopiù infrante, risultando anch'essi banali e poco delineati.
Per l'aspetto grafico, nonostante non apprezzi particolarmente il tratto dell'autore, trovandolo ruvido e in parte spigoloso, credo che ben si sposi con il mood dell'opera.
Ho molto apprezzato alcune trovate grafiche, che ben rappresentano lo scisma tra mondo reale e virtuale, con tavole d'impatto e d'effetto, nel momento in cui si inizierà a scoprire l'arcano dietro a tutta la faccenda narrata.
Se alcune idee possono risultare inflazionate, non si può negare la bravura nel riuscire a rappresentarle, mentre per molte altre scene, che ben raffigurano l'ideale di sregolatezza e ignavia truculenta, personalmente mi hanno colpito positivamente, fin dove si sia spinto l'autore nella sua trasposizione su carta.
Infine, vorrei fare un plauso all'autore per alcune tavole a tutta pagina e per l'aspetto grafico degli antagonisti, che, se per l'aspetto psicologico ne soffriranno, per quello grafico, nonostante siano in parte rimandabili allo stesso destino, cioè risultare blandi e stereotipati, personalmente li ho comunque trovati d'impatto, sia per quanto riguarda la spaesante normalità di uno sia per il raccapricciante aspetto dell'altro.
L'edizione non sarà male, godendo di una sovracoperta, ormai caratteristica nello stile per quanto compete le opere del maestro Tsutsui, da parte dell'editore Jpop, con i protagonisti sulla copertina, e il titolo ben visibile, il tutto tratteggiato con tanti punti in leggero rilievo, oltre al classico effetto marmo sulle bandelle.
Il volume sarà ben sfogliabile, solido e maneggevole, sarà presente una iniziale pagina a colori, che però ritengo assolutamente inutile, non ritraendo nulla di particolare, oltre che essere pressoché grigia e nera, cosa che la renderà difficilmente distinguibile da qualsiasi altra pagina del manga.
La carta sarà di un bianco opaco, che purtroppo tradisce qualche trasparenza.
In conclusione, "Reset" per la trama proposta, le scene rappresentate e alcuni dei temi trattati, il tutto contenuto in un unico volume, la ritengo una buona opera, che riesce a incuriosire e intrattenere, sia per la sua storia che per le trovate dell'autore, rispetto al tema mondo virtuale contrapposto al mondo reale; peccato per alcuni temi e la caratterizzazione di alcuni personaggi, solamente lambiti, che avrebbero meritato maggior approfondimento.
Il maestro Tetsuya Tsutsui dimostra ancora una volta la sua bravura nell'ambito dei thriller.
Dov'è che finisce il gioco e dov'è invece che comincia la realtà, questa è la domanda chiave di Reset. La trama di questo manga è piuttosto semplice, un nuovo gioco online, di realtà virtuale, sta spopolando tra gli abitanti di un quartiere, il problema nasce dal fatto che ultimamente degli strani suicidi stanno avvenendo proprio nel quartiere in questione, allora Shunsuke Kitajima, hacker ai servizi del governo tenta di far luce su tutto ciò, esponendosi in prima persona.
La narrazione risulta piuttosto scorrevole, ma sicuramente non adatta a chi cerca una storia tranquilla, infatti all'interno dell'opera non sono poche le volte in cui viene presentata al lettore una vicenda piuttosto dura e cupa, emblematica è una scena nella parte finale. Un difetto di quest'opera è il fatto di essere stata realizzata come volume unico, infatti si sente la mancanza di certi approfondimenti e ci sono parti trattate un po' velocemente.
In conclusione non mi resta altro che consigliare assolutamente la lettura di questo manga.
Dov'è che finisce il gioco e dov'è invece che comincia la realtà, questa è la domanda chiave di Reset. La trama di questo manga è piuttosto semplice, un nuovo gioco online, di realtà virtuale, sta spopolando tra gli abitanti di un quartiere, il problema nasce dal fatto che ultimamente degli strani suicidi stanno avvenendo proprio nel quartiere in questione, allora Shunsuke Kitajima, hacker ai servizi del governo tenta di far luce su tutto ciò, esponendosi in prima persona.
La narrazione risulta piuttosto scorrevole, ma sicuramente non adatta a chi cerca una storia tranquilla, infatti all'interno dell'opera non sono poche le volte in cui viene presentata al lettore una vicenda piuttosto dura e cupa, emblematica è una scena nella parte finale. Un difetto di quest'opera è il fatto di essere stata realizzata come volume unico, infatti si sente la mancanza di certi approfondimenti e ci sono parti trattate un po' velocemente.
In conclusione non mi resta altro che consigliare assolutamente la lettura di questo manga.
Un bel manga, che ti porta in un nemmeno troppo surreale mondo del cyberspazio futuristico, in una ambientazione reale, ma che sembra onirica, tutto comunque attraverso una storia che resta un thriller attento ai dettagli.
A tratti ansiogeno, ma ricco comunque di azione che non spezza l'arco narrativo; ti tiene appiccicato alla trama, che si sviluppa sempre in maniera coerente.
Belli i tratti del maestro Tsutsui Tetsuya, sempre idonei alle sue narrazioni.
Adatto ad un pubblico decisamente adulto e sconsigliato ai deboli di spirito.
A tratti ansiogeno, ma ricco comunque di azione che non spezza l'arco narrativo; ti tiene appiccicato alla trama, che si sviluppa sempre in maniera coerente.
Belli i tratti del maestro Tsutsui Tetsuya, sempre idonei alle sue narrazioni.
Adatto ad un pubblico decisamente adulto e sconsigliato ai deboli di spirito.
«Reset» è un manga a volume unico, l'autore è Tetsuya Tsutsui, che si è occupato sia della storia sia dei disegni. Ill manga è del 2005, di genere fantascienza e horror.
Le vicende si svolgono nel Giappone del 2005 (la narrazione quindi al momento dell'uscita del manga era contemporanea ), ci troviamo in un complesso residenziale, dove è possibile giocare con un particolare videogame, attraverso una LAN dedicata ristretta al complesso residenziale.
Molti giocatori, dopo essere stati uccisi nel gioco (cosa che accade spesso), nella vita vera si suicidano, e prima di mettere in pratica tale atto, vedono una scritta che dice: "La tua vita è un fallimento, premere Reset". Per riuscire a capire le origini del gioco, chi ci sia dietro, e queste inspiegabili morti, un hacker che si trova a collaborare col governo per evitare la prigione e una casalinga il cui marito si è suicidato proprio a causa di questo gioco, uniranno le loro forze per cercare di scoprire la verità.
Passiamo a parlare dell'aspetto tecnico del fumetto: i disegni sono abbastanza belli, comunque è abbastanza raffinato, i personaggi sono disegnati molto bene, così come i palazzi e gli sfondi, pure le armi, direi che questo aspetto è completamente promosso.
Per quanto riguarda invece la caratterizzazione dei personaggi, ovviamente essendo un volume unico, non ci si può aspettare molto, ma ritengo che tutto sommato sia stato fatto un buon lavoro, era difficile fare meglio visto le poche pagine a disposizione.
Per quanto riguarda la trama invece il problema maggiore è che, trattandosi di un manga del 2005, è un po’ invecchiato male dal momento che tratta di videogames, internet e realtà virtuale: parlarne allora era molto diverso che farlo oggi, dato che questo tema è oggi molto inflazionato, ma tutto sommato la trama è interessante.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnologico, nel manga ci sono molte spiegazioni dei vari termini, oggi non c'è ne sarebbe bisogno, dato che sono cose che più o meno tutti conosciamo, soprattutto le giovani generazioni, ma all'epoca la cosa aveva molto senso, comunque è tutto abbastanza realistico, credibile, ovviamente parliamo pur sempre di un opera di fantasia.
Penso che uno dei punti di forza di quest'opera, oltre ai disegni e alla narrazione abbastanza veloce, riguardi la trama, ovvero il punto del distinguere tra reale e virtuale, di quale dei due sia meglio, e il tema del rischio di confondere realtà e finzione, questione che oggi con la realtà virtuale, con i social, e con il fatto che siamo sempre interconnessi, raggiunge un altro significato, in questo possiamo dire che il manga è stato abbastanza premonitore.
Passiamo ora a parlare del lato narrativo, il manga come accennavo in precedenza ha uno stile molto veloce e dinamico, penso che questo sia dovuto al fatto di avere poche pagine a disposizione, ma questo non è un difetto, dato che alla fine non ci sono parti "tagliate" o rese troppe "veloci" per così dire, e questo serve per alleggerire certe parti abbastanza pesanti che ci sono. Quando parlo di parti pesanti, non mi riferisco tanto a scene splatter, ma parlo di una pesantezza psicologica, dato che affrontiamo temi, come il suicidio, la depressione (giovanile e no), il senso di inutilità, l'apatia e via discorrendo, questo connubio tra azione e questi temi , è stato fatto molto bene, cosa non scontata.
Ho scoperto per caso questo fumetto, dato che l'ho preso in fumetteria solo per aver letto la trama, ma devo dire che è stata un ottima scelta.
In conclusione: «Reset» è un manga interessante, che consiglio a chi vuole un manga d'azione, contemporaneo e e a chi ama i videogames realistici. Mon è certo perfetto, ma è un buon manga, l'unica cosa che dico, e' che avendo parti un po’ forti non è adatto a persone fragili, comunque per il resto è un manga che consiglio assolutamente, considerando anche che parliamo di un volume unico, non troppo costoso.
Le vicende si svolgono nel Giappone del 2005 (la narrazione quindi al momento dell'uscita del manga era contemporanea ), ci troviamo in un complesso residenziale, dove è possibile giocare con un particolare videogame, attraverso una LAN dedicata ristretta al complesso residenziale.
Molti giocatori, dopo essere stati uccisi nel gioco (cosa che accade spesso), nella vita vera si suicidano, e prima di mettere in pratica tale atto, vedono una scritta che dice: "La tua vita è un fallimento, premere Reset". Per riuscire a capire le origini del gioco, chi ci sia dietro, e queste inspiegabili morti, un hacker che si trova a collaborare col governo per evitare la prigione e una casalinga il cui marito si è suicidato proprio a causa di questo gioco, uniranno le loro forze per cercare di scoprire la verità.
Passiamo a parlare dell'aspetto tecnico del fumetto: i disegni sono abbastanza belli, comunque è abbastanza raffinato, i personaggi sono disegnati molto bene, così come i palazzi e gli sfondi, pure le armi, direi che questo aspetto è completamente promosso.
Per quanto riguarda invece la caratterizzazione dei personaggi, ovviamente essendo un volume unico, non ci si può aspettare molto, ma ritengo che tutto sommato sia stato fatto un buon lavoro, era difficile fare meglio visto le poche pagine a disposizione.
Per quanto riguarda la trama invece il problema maggiore è che, trattandosi di un manga del 2005, è un po’ invecchiato male dal momento che tratta di videogames, internet e realtà virtuale: parlarne allora era molto diverso che farlo oggi, dato che questo tema è oggi molto inflazionato, ma tutto sommato la trama è interessante.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnologico, nel manga ci sono molte spiegazioni dei vari termini, oggi non c'è ne sarebbe bisogno, dato che sono cose che più o meno tutti conosciamo, soprattutto le giovani generazioni, ma all'epoca la cosa aveva molto senso, comunque è tutto abbastanza realistico, credibile, ovviamente parliamo pur sempre di un opera di fantasia.
Penso che uno dei punti di forza di quest'opera, oltre ai disegni e alla narrazione abbastanza veloce, riguardi la trama, ovvero il punto del distinguere tra reale e virtuale, di quale dei due sia meglio, e il tema del rischio di confondere realtà e finzione, questione che oggi con la realtà virtuale, con i social, e con il fatto che siamo sempre interconnessi, raggiunge un altro significato, in questo possiamo dire che il manga è stato abbastanza premonitore.
Passiamo ora a parlare del lato narrativo, il manga come accennavo in precedenza ha uno stile molto veloce e dinamico, penso che questo sia dovuto al fatto di avere poche pagine a disposizione, ma questo non è un difetto, dato che alla fine non ci sono parti "tagliate" o rese troppe "veloci" per così dire, e questo serve per alleggerire certe parti abbastanza pesanti che ci sono. Quando parlo di parti pesanti, non mi riferisco tanto a scene splatter, ma parlo di una pesantezza psicologica, dato che affrontiamo temi, come il suicidio, la depressione (giovanile e no), il senso di inutilità, l'apatia e via discorrendo, questo connubio tra azione e questi temi , è stato fatto molto bene, cosa non scontata.
Ho scoperto per caso questo fumetto, dato che l'ho preso in fumetteria solo per aver letto la trama, ma devo dire che è stata un ottima scelta.
In conclusione: «Reset» è un manga interessante, che consiglio a chi vuole un manga d'azione, contemporaneo e e a chi ama i videogames realistici. Mon è certo perfetto, ma è un buon manga, l'unica cosa che dico, e' che avendo parti un po’ forti non è adatto a persone fragili, comunque per il resto è un manga che consiglio assolutamente, considerando anche che parliamo di un volume unico, non troppo costoso.
"La vostra vita è un fallimento? Premete Reset". È questo a spingere gli utenti di un gioco online a suicidarsi. "Reset" è manga di genere thriller psicologico rivolto perlopiù a un pubblico adulto e pubblicato dalla J-Pop nel 2005. Anche se consta di un solo volume, la storia è intrigante e riesce a tenere il lettore incollato al manga dalla prima all'ultima pagina.
La storia sembra ambientata ai giorni nostri perché parla di un videogioco online chiamato Dystopia, giocando col quale a un certo punto non si distingue più la realtà dalla fantasia. Tutto inizia con una casalinga, Nakajima, che scopre questo gioco quando suo marito si suicida buttandosi dal balcone. Per fare luce su queste morti misteriose viene incaricato un giovane hacker.
La grafica, ben curata e ricca di particolari, fa immedesimare il lettore nella storia grazie anche all'uso di colpi di scena. Anche i personaggi sono ben curati: ognuno ha il proprio passato e modo di pensare e tutti riescono a trasmettere al lettore le loro emozioni e angosce.
"Reset" è un manga dal tema fondamentale che è la dipendenza dai videogiochi, in aumento negli ultimi anni, con risvolti rischiosi perché non si distingue più la realtà dalla finzione.
Magari noi non ce ne rendiamo conto ma, secondo me, i videogiochi (soprattutto quelli sparatutto in prima persona) hanno effetti negativi sulle nostre menti. Consiglio questo manga anche ai più piccoli: magari potrebbe aiutarli a "capire" la pericolosità dei videogiochi.
La storia sembra ambientata ai giorni nostri perché parla di un videogioco online chiamato Dystopia, giocando col quale a un certo punto non si distingue più la realtà dalla fantasia. Tutto inizia con una casalinga, Nakajima, che scopre questo gioco quando suo marito si suicida buttandosi dal balcone. Per fare luce su queste morti misteriose viene incaricato un giovane hacker.
La grafica, ben curata e ricca di particolari, fa immedesimare il lettore nella storia grazie anche all'uso di colpi di scena. Anche i personaggi sono ben curati: ognuno ha il proprio passato e modo di pensare e tutti riescono a trasmettere al lettore le loro emozioni e angosce.
"Reset" è un manga dal tema fondamentale che è la dipendenza dai videogiochi, in aumento negli ultimi anni, con risvolti rischiosi perché non si distingue più la realtà dalla finzione.
Magari noi non ce ne rendiamo conto ma, secondo me, i videogiochi (soprattutto quelli sparatutto in prima persona) hanno effetti negativi sulle nostre menti. Consiglio questo manga anche ai più piccoli: magari potrebbe aiutarli a "capire" la pericolosità dei videogiochi.
TRAMA IN BREVE:
Dystopia è un videogioco online molto elaborato che si sta diffondendo in un quartiere giapponese, ma pian piano tutti coloro che lo utilizzavano tenteranno il suicidio. La moglie di uno di questi aiuterà un famoso detective del governo a risolvere il caso.
COMMENTO GENERALE:
Tetsuya Tsutsui si era già fatto conoscere per Duds Hunt, un altro manga a volume unico piuttosto violento ed originale. Reset non sarà da meno. Questo volume tratterà direttamente con il tema del suicidio ed è palesemente ispirato alle discussioni, che in quegli anni erano ancora più forti, sull'influenza negativa che possono avere i videogiochi sui videogiocatori.
Il volume è ambientato in due dimensione quella "in-game" e quella "in real life", ma che succede se, abituati alla facilità di ricominciare da capo la vita nella realtà virtuale, si desiderasse poter fare lo stesso con la propria vita vera? Che cosa ci dice che la nostra vita non sia solo una finzione? Come facciamo a rispondere a queste domande? I giocatori, aiutati da molti impulsi subliminali, sembrano scegliere il suicidio.
Ma non è tutto qui: un ruolo importante all'interno dell'opera è ottenuto dalla co-protagonista, la quale ha dei risvolti psicologici piuttosto bizzarri e interessanti, con un approfondimento del suo io piuttosto originale e soddisfacente. Al contrario del detective che risulta piuttosto stereotipato e vagamente ispirato a L di Death Note. Detto questo i personaggi riescono a essere più di semplici macchiette, come accadeva in Duds Hunt, e hanno una descrizione più matura e originale, senza scaturire mai nell'eccezionale. Il volumetto, con le sue piccole pecche sparse qua e là risulta tutto sommato buono, scorrevole e intrattenente, senza troppe pretese.
STILE DEL DISEGNO:
Molto migliore rispetto all'opera di esordio di Tsutsui, giocano molto sulla differenza di dimensione (reale e digitale), ma spesso risultano un po' anonimi. L'artista migliora.
EDIZIONE:
Edizione tipica della J-Pop, 5,90 € con sovraccoperta carta di alta qualità e consistenza.
VOTO:
Un buon 7 dimostra la fiducia nelle potenzialità dell'autore e il miglioramento avvenuto dalla precedente storia.
CONSIGLIATO A:
A coloro che cercano una lettura breve, semplice, ma comunque interessante. Si consiglia di leggere Manhole, altra opera di Tsutsui, forse la più riuscita, se si è apprezzato Reset.
Dystopia è un videogioco online molto elaborato che si sta diffondendo in un quartiere giapponese, ma pian piano tutti coloro che lo utilizzavano tenteranno il suicidio. La moglie di uno di questi aiuterà un famoso detective del governo a risolvere il caso.
COMMENTO GENERALE:
Tetsuya Tsutsui si era già fatto conoscere per Duds Hunt, un altro manga a volume unico piuttosto violento ed originale. Reset non sarà da meno. Questo volume tratterà direttamente con il tema del suicidio ed è palesemente ispirato alle discussioni, che in quegli anni erano ancora più forti, sull'influenza negativa che possono avere i videogiochi sui videogiocatori.
Il volume è ambientato in due dimensione quella "in-game" e quella "in real life", ma che succede se, abituati alla facilità di ricominciare da capo la vita nella realtà virtuale, si desiderasse poter fare lo stesso con la propria vita vera? Che cosa ci dice che la nostra vita non sia solo una finzione? Come facciamo a rispondere a queste domande? I giocatori, aiutati da molti impulsi subliminali, sembrano scegliere il suicidio.
Ma non è tutto qui: un ruolo importante all'interno dell'opera è ottenuto dalla co-protagonista, la quale ha dei risvolti psicologici piuttosto bizzarri e interessanti, con un approfondimento del suo io piuttosto originale e soddisfacente. Al contrario del detective che risulta piuttosto stereotipato e vagamente ispirato a L di Death Note. Detto questo i personaggi riescono a essere più di semplici macchiette, come accadeva in Duds Hunt, e hanno una descrizione più matura e originale, senza scaturire mai nell'eccezionale. Il volumetto, con le sue piccole pecche sparse qua e là risulta tutto sommato buono, scorrevole e intrattenente, senza troppe pretese.
STILE DEL DISEGNO:
Molto migliore rispetto all'opera di esordio di Tsutsui, giocano molto sulla differenza di dimensione (reale e digitale), ma spesso risultano un po' anonimi. L'artista migliora.
EDIZIONE:
Edizione tipica della J-Pop, 5,90 € con sovraccoperta carta di alta qualità e consistenza.
VOTO:
Un buon 7 dimostra la fiducia nelle potenzialità dell'autore e il miglioramento avvenuto dalla precedente storia.
CONSIGLIATO A:
A coloro che cercano una lettura breve, semplice, ma comunque interessante. Si consiglia di leggere Manhole, altra opera di Tsutsui, forse la più riuscita, se si è apprezzato Reset.
"Reset" è un seinen manga a volume unico di Tetsuya Tsutsui, edito in Italia dalla Jpop. Credo che possa essere apprezzato in particolar modo dagli amanti del genere psicologico/thriller, e io rientro pienamente nella categoria.
Dystopia, un folle gioco online concepito dalla mente malata di un giovane pazzo, è più reale di quanto possa sembrare. Ai suoi giocatori vengono proiettate immagini e frasi inquietanti, che li spingono a commettere anche gli atti più estremi. "La vostra vita è un fallimento, premete il tasto Reset", questa la frase che compare ai players; premere il tasto equivale a suicidarsi, abbandonando la propria vita nella depressione più totale, in quanto si viene considerati dei perdenti. E' questo il meccanismo che permette all'autore del gioco di compiere uno sterminio di massa senza muovere un dito. Fortunatamente c'è qualcuno che, essendo coinvolto in prima persona, si accorge delle falle nascoste da questo apparentemente perfetto sistema; solo così sarà possibile mettere fine al massacro. La caratterizzazione dei personaggi non è certo il punto forte del manga, risultano tutte personalità leggermente stereotipate, non di spicco ma comunque abbastanza coerenti ai fini della trama.
Il disegno di Tsutsui è ottimo: questo giovane artista riesce a esprimere il meglio della sua arte nelle scene più cupe della storia, ad esempio quando raffigura il volto del l'autore del videogame, enfatizzando, attraverso un gioco di espressioni, la sua follia. Quest'ultimo aspetto verrà mostrato ulteriormente in "Manhole", altra sua apprezzabilissima opera. Il tratto pulito con una quantità di dialoghi contenuti permette inoltre una lettura veloce e scorrevole, capace di catturare facilmente l'attenzione di chi legge. Anche le scene più movimentate si comprendono appieno e sono realizzate in modo eccelso. Questo è il grande passo avanti compiuto da Tsutsui in "Reset", in quanto mentre per "Duds Hunt" ho fatto un po' (ma neanche tanta) di fatica a seguire le scene movimentate, per "Reset" non c'è stato alcun problema, nonostante la dinamicità degli avvenimenti.
L'edizione J-pop proposta è di ottima fattura, carta di qualità con un basso grado di trasparenza e, personalmente, non ho avuto alcun problema con l'inchiostro. Al prezzo di 5,90 euro posso ritenermi più che soddisfatto, contando anche la presenza delle pagine a colori.
Ritengo che Tsutsui in questa sua opera abbia voluto in qualche modo esasperare la questione della dipendenza dai giochi online; in effetti nella vita reale non potrebbe mai accadere una cosa del genere, ma il messaggio che ci vuole trasmettere è chiaro. Una denuncia nei confronti dell'abuso delle tecnologie, con particolare attenzione sui videogame. Nella vita di tutti i giorni credo che molti, giovani e non, chi più chi meno, passino qualche ora di svago con videogame, giochi online e quant'altro; il problema, come vale per tutto, sta nel non abusare di questi strumenti, che si possono rivelare come un'arma a doppio taglio. Fin troppo spesso si sentono casi di cronaca in cui giovani (e non) devono essere portati in istituti appositi proprio per cercare di fermare questa loro irrefrenabile dipendenza. Ovviamente il mondo distopico delineato da Tsutsui è molto lontano dalla nostra realtà, e volutamente esasperato.
Tirando le somme, trovo la trama di base e i disegni altamente promossi, i personaggi un po' meno per i motivi sopracitati e lo svolgimento, seppur buono, poteva essere reso meglio in più volumi. Voto: 7 abbondante.
Dystopia, un folle gioco online concepito dalla mente malata di un giovane pazzo, è più reale di quanto possa sembrare. Ai suoi giocatori vengono proiettate immagini e frasi inquietanti, che li spingono a commettere anche gli atti più estremi. "La vostra vita è un fallimento, premete il tasto Reset", questa la frase che compare ai players; premere il tasto equivale a suicidarsi, abbandonando la propria vita nella depressione più totale, in quanto si viene considerati dei perdenti. E' questo il meccanismo che permette all'autore del gioco di compiere uno sterminio di massa senza muovere un dito. Fortunatamente c'è qualcuno che, essendo coinvolto in prima persona, si accorge delle falle nascoste da questo apparentemente perfetto sistema; solo così sarà possibile mettere fine al massacro. La caratterizzazione dei personaggi non è certo il punto forte del manga, risultano tutte personalità leggermente stereotipate, non di spicco ma comunque abbastanza coerenti ai fini della trama.
Il disegno di Tsutsui è ottimo: questo giovane artista riesce a esprimere il meglio della sua arte nelle scene più cupe della storia, ad esempio quando raffigura il volto del l'autore del videogame, enfatizzando, attraverso un gioco di espressioni, la sua follia. Quest'ultimo aspetto verrà mostrato ulteriormente in "Manhole", altra sua apprezzabilissima opera. Il tratto pulito con una quantità di dialoghi contenuti permette inoltre una lettura veloce e scorrevole, capace di catturare facilmente l'attenzione di chi legge. Anche le scene più movimentate si comprendono appieno e sono realizzate in modo eccelso. Questo è il grande passo avanti compiuto da Tsutsui in "Reset", in quanto mentre per "Duds Hunt" ho fatto un po' (ma neanche tanta) di fatica a seguire le scene movimentate, per "Reset" non c'è stato alcun problema, nonostante la dinamicità degli avvenimenti.
L'edizione J-pop proposta è di ottima fattura, carta di qualità con un basso grado di trasparenza e, personalmente, non ho avuto alcun problema con l'inchiostro. Al prezzo di 5,90 euro posso ritenermi più che soddisfatto, contando anche la presenza delle pagine a colori.
Ritengo che Tsutsui in questa sua opera abbia voluto in qualche modo esasperare la questione della dipendenza dai giochi online; in effetti nella vita reale non potrebbe mai accadere una cosa del genere, ma il messaggio che ci vuole trasmettere è chiaro. Una denuncia nei confronti dell'abuso delle tecnologie, con particolare attenzione sui videogame. Nella vita di tutti i giorni credo che molti, giovani e non, chi più chi meno, passino qualche ora di svago con videogame, giochi online e quant'altro; il problema, come vale per tutto, sta nel non abusare di questi strumenti, che si possono rivelare come un'arma a doppio taglio. Fin troppo spesso si sentono casi di cronaca in cui giovani (e non) devono essere portati in istituti appositi proprio per cercare di fermare questa loro irrefrenabile dipendenza. Ovviamente il mondo distopico delineato da Tsutsui è molto lontano dalla nostra realtà, e volutamente esasperato.
Tirando le somme, trovo la trama di base e i disegni altamente promossi, i personaggi un po' meno per i motivi sopracitati e lo svolgimento, seppur buono, poteva essere reso meglio in più volumi. Voto: 7 abbondante.
06.11.2012
Un'occasione mancata, così si potrebbe definire questo volume unico.
"RESET" è un manga con una bella idea di fondo, pur se non originalissima, ma svolta in maniera abbastanza pedestre, con ben poca suspense e disegni lontani dall'eccellenza. Cosa rimane? Neanche una misera, risicata sufficienza.
La trama è ormai nota a tutti, e cercherò di riassumerla senza troppi termini tecnici: in un grosso condominio molti abitanti giocano tutti assieme ad un avanzatissimo videogioco online in realtà virtuale, riservato ai soli abitanti del palazzo. Si chiama Dystopia, è violentissimo, oltre i limiti del morboso, sembra fatto apposta per portare alla luce gli istinti peggiori dei giocatori e pare causare loro pulsioni suicide. Un giovanissimo hacker viene incaricato di far luce sul mistero.
Detta così, potrebbe anche sembrare avvincente, e si potrebbe anche sorvolare sul fatto che sappia un po' di già visto se solo fosse in grado di tenere il lettore incollato alla sedia, ma purtroppo non è così.
In realtà, le scene sanguinose sono sì ben descritte, ma non bastano a risollevare un comparto grafico piuttosto carente: il chara è abbastanza anonimo, e patisce a tratti della sindrome del personaggio-fotocopia.
L'opera sembra strutturata come un thriller, ma nella vicenda c'è ben poca tensione. Il comparto psicologico, che avrebbe potuto essere potente, non viene spiegato o approfondito, ci viene semplicemente presentato già confezionato. Il manga tratta di vendetta, portata avanti sfruttando la dipendenza che si sviluppa nei giocatori accaniti e il fatto che la mente possa essere manipolata con messaggi subliminali. È un argomento molto attuale, ma avrebbe avuto bisogno di uno svolgimento molto più lungo e complesso: in un lavoro così breve risulta appiccicato lì come un pretesto preconfezionato per mostrare un po' di sangue. Mi sembra meglio sviluppato, per quanto brevemente esposto, il discorso relativo ai matrimoni d'interesse.
Del resto, anche i personaggi sono abbastanza anonimi e non riescono a muovere nemmeno un poco di affetto: se dico che, entro certi limiti, le mie simpatie potrebbero andare più al burattinaio della situazione che ai protagonisti principali, vuol dire che c'è qualcosa, a livello di caratterizzazione, che veramente manca. Forse il personaggio più riuscito è quello del maestro, che ci mostra una persona semplice ma determinata a svolgere bene il suo lavoro, come una missione.
Anche il finale è piuttosto debole, scontato, e mal preparato. Ci si arriva fiaccamente, e stancamente si giunge all'ultima pagina, che ci dà sì un contentino sotto forma di messaggio di speranza, ma che non convince nessuno. La stessa trama è piuttosto inverosimile, pur volendo ammettere per assurdo che si possa arrivare a certi effetti della realtà virtuale in un futuro molto prossimo, visto che le strade e le case sono quelle dei giorni nostri. Specie per quanto riguarda le motivazioni che impediscono alle autorità di staccare la spina, per così dire, definirle pretestuose mi sembra ancora un complimento.
Insomma, aiutati dal fatto che si tratta di un volume unico si arriva alla fine senza troppo sforzo, ma la parola fine lascia una sensazione di profonda insoddisfazione e di rimpianto per un'occasione perduta.
Un'occasione mancata, così si potrebbe definire questo volume unico.
"RESET" è un manga con una bella idea di fondo, pur se non originalissima, ma svolta in maniera abbastanza pedestre, con ben poca suspense e disegni lontani dall'eccellenza. Cosa rimane? Neanche una misera, risicata sufficienza.
La trama è ormai nota a tutti, e cercherò di riassumerla senza troppi termini tecnici: in un grosso condominio molti abitanti giocano tutti assieme ad un avanzatissimo videogioco online in realtà virtuale, riservato ai soli abitanti del palazzo. Si chiama Dystopia, è violentissimo, oltre i limiti del morboso, sembra fatto apposta per portare alla luce gli istinti peggiori dei giocatori e pare causare loro pulsioni suicide. Un giovanissimo hacker viene incaricato di far luce sul mistero.
Detta così, potrebbe anche sembrare avvincente, e si potrebbe anche sorvolare sul fatto che sappia un po' di già visto se solo fosse in grado di tenere il lettore incollato alla sedia, ma purtroppo non è così.
In realtà, le scene sanguinose sono sì ben descritte, ma non bastano a risollevare un comparto grafico piuttosto carente: il chara è abbastanza anonimo, e patisce a tratti della sindrome del personaggio-fotocopia.
L'opera sembra strutturata come un thriller, ma nella vicenda c'è ben poca tensione. Il comparto psicologico, che avrebbe potuto essere potente, non viene spiegato o approfondito, ci viene semplicemente presentato già confezionato. Il manga tratta di vendetta, portata avanti sfruttando la dipendenza che si sviluppa nei giocatori accaniti e il fatto che la mente possa essere manipolata con messaggi subliminali. È un argomento molto attuale, ma avrebbe avuto bisogno di uno svolgimento molto più lungo e complesso: in un lavoro così breve risulta appiccicato lì come un pretesto preconfezionato per mostrare un po' di sangue. Mi sembra meglio sviluppato, per quanto brevemente esposto, il discorso relativo ai matrimoni d'interesse.
Del resto, anche i personaggi sono abbastanza anonimi e non riescono a muovere nemmeno un poco di affetto: se dico che, entro certi limiti, le mie simpatie potrebbero andare più al burattinaio della situazione che ai protagonisti principali, vuol dire che c'è qualcosa, a livello di caratterizzazione, che veramente manca. Forse il personaggio più riuscito è quello del maestro, che ci mostra una persona semplice ma determinata a svolgere bene il suo lavoro, come una missione.
Anche il finale è piuttosto debole, scontato, e mal preparato. Ci si arriva fiaccamente, e stancamente si giunge all'ultima pagina, che ci dà sì un contentino sotto forma di messaggio di speranza, ma che non convince nessuno. La stessa trama è piuttosto inverosimile, pur volendo ammettere per assurdo che si possa arrivare a certi effetti della realtà virtuale in un futuro molto prossimo, visto che le strade e le case sono quelle dei giorni nostri. Specie per quanto riguarda le motivazioni che impediscono alle autorità di staccare la spina, per così dire, definirle pretestuose mi sembra ancora un complimento.
Insomma, aiutati dal fatto che si tratta di un volume unico si arriva alla fine senza troppo sforzo, ma la parola fine lascia una sensazione di profonda insoddisfazione e di rimpianto per un'occasione perduta.
La vostra vita è un fallimento, premete reset! "Reset" è la terza opera di Tetsuya Tsutsui, mangaka molto bravo che non gode di molto successo in Italia. Dopo un inizio più che promettente con "Duds Hunt" e "Manhole", la qualità dei suoi manga è calata. In "Reset" viene raccontata la storia di un hacker agente della squadra anticrimine della polizia postale. Tale Shunsuke Kitakima ha il compito di sventare la minaccia di un gioco online, Dystopia. In questo gioco, perfettamente uguale al mondo reale, ci si ammazza a vicenda come per divertimento. Il lato negativo è che, non riuscendo più a riconoscere la realtà dalla finzione, i giocatori si suicidano pensando di stare giocando, quando invece sono nel mondo vero. La fine del manga è scontatissima ed è privo di suspense e di colpi di scena. E' una lettura monotona che non trasmette emozioni. La trama è un po' confusa all'inizio e non si capisce bene chi sia il protagonista del manga, tanto da far pensare che non ce ne sia uno. I disegni sono sempre curati e puntigliosi, con un tratto leggero. Un altra pecca del manga è che l'autore si è un po' ripetuto. Aveva già disegnato un manga, "Duds Hunt", in cui si parlava di un gioco dove si ammazzavano le persone. La tipologia è diversa, ma la sostanza è uguale. Insomma, questo manga non mi è piaciuto molto e comunque, non è al livello delle opere precedenti, non sono nemmeno paragonabili.
Una realtà sempre più presente quella della dipendenza dai giochi online in Giappone: si tratta di un problema molto più serio di quello che può apparire ad un occhio ingenuo, tanto che sono addirittura sorti dei centri di recupero per gente affetta da questa malattia.
Questione che sicuramente è stata appresa appieno dall'autore che ha fondato la propria opera sulla confusione dei videogiocatori tra realtà virtuale ed effettiva.
In breve è la storia di un quartiere dove si sono localizzati svariati suicidi dovuti ad un gioco in LAN talmente realistico da portare inevitabilmente i giocatori a chiedersi quale fosse la vera realtà: essi confusi ed ingannati dal gioco sono spinti al suicidio per accertarsi dell' effettiva "realtà della realtà".
Entra così in scena un giovane hacker al servizio del governo (o per meglio dire costretto da esso) ad indagare sulla misteriosa faccenda.
Per quanto riguarda la storia essa risulta originale (almeno per quanto riguarda il mondo dei manga) e ben studiata nella teoria.
Tuttavia risulta eccessivamente fantasiosa nei suoi aspetti principali; poichè giochi online simili a quello in questione ne esistono a migliaia e nessuno riesce a coinvolgerti al punto da farti porre il dubbio su quale sia la vera realtà attraverso l'esclusivo uso di un microfono e delle cuffie. Certamente a lungo andare effetti simili se ne possono ottenere, ma come ho già detto prima, di videogiochi come questo ne esistono tanti e di effetti come quelli descritti nell'opera non se ne è mai sentito parlare.
Altra pecca è la risoluzione della storia e la sconfitta del "cattivo" in poco più di 10 pagine che all'improvviso fanno del manga fuori dai generi comuni, un mainstream con tanto di spade e pistole.
Per il resto la storia scorre tranquillamente e senza incoerenze.
Sulla forma invece i miei giudizi sono più che positivi.
Partendo dall'edizione, il manga si presenta con una pregiata sovraccoperta, tipica della JPOP ed una prima pagina a colori.
Per quanto riguarda i disegni invece, chiari e semplici, riescono a caratterizzare i pochi personaggi presenti e far distinguere chiaramente al lettore l'ambientazione virtuale da quella reale, rendendo così di più facile comprensione la storia.
Insomma si tratta di un manga che certamente non può essere definito eccezionale, ma che tuttavia credo valga la pena di leggere. Il mio giudizio finale sarebbe di un 6 e mezzo, ma dovendo necessariamente scegliere tra il 6 e il 7 scelgo il secondo poichè dare un 6 sarebbe negare il valore che riconosco, nonostante i difetti sopra citati, all'opera del maestro Tetsuya Tsutsui.
Questione che sicuramente è stata appresa appieno dall'autore che ha fondato la propria opera sulla confusione dei videogiocatori tra realtà virtuale ed effettiva.
In breve è la storia di un quartiere dove si sono localizzati svariati suicidi dovuti ad un gioco in LAN talmente realistico da portare inevitabilmente i giocatori a chiedersi quale fosse la vera realtà: essi confusi ed ingannati dal gioco sono spinti al suicidio per accertarsi dell' effettiva "realtà della realtà".
Entra così in scena un giovane hacker al servizio del governo (o per meglio dire costretto da esso) ad indagare sulla misteriosa faccenda.
Per quanto riguarda la storia essa risulta originale (almeno per quanto riguarda il mondo dei manga) e ben studiata nella teoria.
Tuttavia risulta eccessivamente fantasiosa nei suoi aspetti principali; poichè giochi online simili a quello in questione ne esistono a migliaia e nessuno riesce a coinvolgerti al punto da farti porre il dubbio su quale sia la vera realtà attraverso l'esclusivo uso di un microfono e delle cuffie. Certamente a lungo andare effetti simili se ne possono ottenere, ma come ho già detto prima, di videogiochi come questo ne esistono tanti e di effetti come quelli descritti nell'opera non se ne è mai sentito parlare.
Altra pecca è la risoluzione della storia e la sconfitta del "cattivo" in poco più di 10 pagine che all'improvviso fanno del manga fuori dai generi comuni, un mainstream con tanto di spade e pistole.
Per il resto la storia scorre tranquillamente e senza incoerenze.
Sulla forma invece i miei giudizi sono più che positivi.
Partendo dall'edizione, il manga si presenta con una pregiata sovraccoperta, tipica della JPOP ed una prima pagina a colori.
Per quanto riguarda i disegni invece, chiari e semplici, riescono a caratterizzare i pochi personaggi presenti e far distinguere chiaramente al lettore l'ambientazione virtuale da quella reale, rendendo così di più facile comprensione la storia.
Insomma si tratta di un manga che certamente non può essere definito eccezionale, ma che tuttavia credo valga la pena di leggere. Il mio giudizio finale sarebbe di un 6 e mezzo, ma dovendo necessariamente scegliere tra il 6 e il 7 scelgo il secondo poichè dare un 6 sarebbe negare il valore che riconosco, nonostante i difetti sopra citati, all'opera del maestro Tetsuya Tsutsui.
Questo manga è terribile: state alla larga da questo titolo!
La trama molto confusionaria, i disegni sono anonimi e il soggetto quantomai poco interessante, poco originale e troppo sfruttato.
La storia prende le mosse da una serie di strani suicidi, che saranno ricondotti all'utilizzo da parte delle vittime di un misterioso videogioco chiamato "Dystopia". Questo videogame, per l'appunto, induce al suicidio le vittime ordinando loro di porre fine alle proprie vite. La questione solletica l'interesse di un giovane hacker, Shunsuke, che assieme alla moglie di una delle vittime getterà luce sul mistero che avvolge il programma che induce al suicidio. Chi ha creato questo programma, e a cosa mira il creatore di Dystopia?
Ora: io non sono un fanatico del genere fantascientifico e cibernetico, ma la lettura di questa serie non mi ha dato assolutamente nulla. La storia è in sé fumosa, non prende una piega specifica e si perde nei meandri di questo sottile confine tra realtà e irrealtà. I disegni non son nulla di che: i particolari sono pressoché assenti e c'è davvero poca fantasia..
La caratterizzazione dei personaggi è praticamente nulla; nessuno dei personaggi descritti riesce ad emergere dal mare sterminato dell'anonimato.
Si tratta quasi sicuramente di una di quelle opere che divide il pubblico: a chi piacerà da matti e a chi farà venire il voltastomaco.
L'unica nota positiva è quella di non averlo comprato. Alla larga!
La trama molto confusionaria, i disegni sono anonimi e il soggetto quantomai poco interessante, poco originale e troppo sfruttato.
La storia prende le mosse da una serie di strani suicidi, che saranno ricondotti all'utilizzo da parte delle vittime di un misterioso videogioco chiamato "Dystopia". Questo videogame, per l'appunto, induce al suicidio le vittime ordinando loro di porre fine alle proprie vite. La questione solletica l'interesse di un giovane hacker, Shunsuke, che assieme alla moglie di una delle vittime getterà luce sul mistero che avvolge il programma che induce al suicidio. Chi ha creato questo programma, e a cosa mira il creatore di Dystopia?
Ora: io non sono un fanatico del genere fantascientifico e cibernetico, ma la lettura di questa serie non mi ha dato assolutamente nulla. La storia è in sé fumosa, non prende una piega specifica e si perde nei meandri di questo sottile confine tra realtà e irrealtà. I disegni non son nulla di che: i particolari sono pressoché assenti e c'è davvero poca fantasia..
La caratterizzazione dei personaggi è praticamente nulla; nessuno dei personaggi descritti riesce ad emergere dal mare sterminato dell'anonimato.
Si tratta quasi sicuramente di una di quelle opere che divide il pubblico: a chi piacerà da matti e a chi farà venire il voltastomaco.
L'unica nota positiva è quella di non averlo comprato. Alla larga!
Reset è uno splendido manga Seinen scritto e disegnato da Tetsuya Tsutsui nel 2005, composto da un volume unico. In Italia è stato pubblicato nel 2007 dalla Jpop al prezzo di 5,90.
La trama del manga s'incentra intorno al gioco online Dystopia, i cui giocatori sembrano spinti al suicidio da una fatidica frase: "La vostra vita è un fallimento. Premete reset!".
Il manga si apre, appunto, su di una scena: un ragazzo, guardando fuori dalla finestra, vede apparire improvvisamente nel cielo la fatidica ed inquietante frase, per poi suicidarsi infilzandosi con una biro la giugulare.
In pochi giorni si verificano altri suicidi nel condominio del ragazzo.
Shunsuke Kitamika, un giovane hacker che lavora per il governo, viene incaricato di dare un perché a queste strane morti e scopre un gioco on-line chiamato Dystopia.
Con l'aiuto di Nohara Hitomishi, una giovane ragazza che ha perso da poco il marito, suicidatosi misteriosamente dopo aver partecipato al gioco, Shunsuke scopre i segreti inquietanti del gioco, che sembra troppo reale, e l'uomo che vi è dietro.
Il tema trattato dall'autore in quest'opera riguarda la video-ludica, la sua evoluzione e la dipendenza da essa causata, tema estremamente attuale e maturo poiché nell'era moderna gran parte del tempo libero destinato alle attività ludiche è stato conquistato dall’attrazione esercitata dalle nuove possibilità tecnologiche dei videogiochi, capaci di appassionare e a volte ossessionare il pubblico di ogni età. Insieme alla passione per il videogioco ci sono anche dei rischi, che vengono evidenziati nell’opera, come la dipendenza che è anche in grado di distorcere i pensieri del giocatore. Il manga tratta della manipolazione della mente umana tramite messaggi contenuti in un videogioco: anche se è alquanto inverosimile ed estremizzata come situazione.
Quindi l'idea di fondo dell’opera e i temi, che vengono trattati di rado soprattutto nel mondo dei manga, sono molto ingegnosi, originali, molto maturi ed attuali e anche ammirevoli. Do un 9 ai temi trattati!
Per quanto riguarda la storia, a mio parere davvero interessante, si sviluppa in modo abbastanza esaustivo e completo nonostante la brevità dell'opera, anche se il finale non mi ha convinta del tutto. Quindi do un 7 alla storia e al suo intreccio.
I disegni sono ben fatti ed adatti alla storia, anche se il tratto dell’autore è molto essenziale e poco dettagliato. Ma ho trovato l’essenzialità dei disegni molto gradevole.
Il talento dell’autore nel disegno emerge soprattutto nelle scene di azione e nelle scene macabre, che sono illustrate in modo impeccabile. Ai disegni do un 8.
Per quanto riguarda l’'edizione è buona (come tutte le edizioni della J-Pop), bella la copertina ed il formato. Non ho trovato errori di battitura. L’unico problema è stato nella stampa, poiché in alcune pagine l’inchiostro si era trasferito sulla pagina adiacente. Buono, anche il prezzo che è ragionevole.
Quindi alla copertina ed al formato do un 9, mentre alla stampa devo dare un 5 per il problema dell’inchiostro.
Nonostante alcune pecche questo è un ottimo acquisto. Consiglierei questo manga a tutti. Il mio voto finale è un 8 abbondante.
La trama del manga s'incentra intorno al gioco online Dystopia, i cui giocatori sembrano spinti al suicidio da una fatidica frase: "La vostra vita è un fallimento. Premete reset!".
Il manga si apre, appunto, su di una scena: un ragazzo, guardando fuori dalla finestra, vede apparire improvvisamente nel cielo la fatidica ed inquietante frase, per poi suicidarsi infilzandosi con una biro la giugulare.
In pochi giorni si verificano altri suicidi nel condominio del ragazzo.
Shunsuke Kitamika, un giovane hacker che lavora per il governo, viene incaricato di dare un perché a queste strane morti e scopre un gioco on-line chiamato Dystopia.
Con l'aiuto di Nohara Hitomishi, una giovane ragazza che ha perso da poco il marito, suicidatosi misteriosamente dopo aver partecipato al gioco, Shunsuke scopre i segreti inquietanti del gioco, che sembra troppo reale, e l'uomo che vi è dietro.
Il tema trattato dall'autore in quest'opera riguarda la video-ludica, la sua evoluzione e la dipendenza da essa causata, tema estremamente attuale e maturo poiché nell'era moderna gran parte del tempo libero destinato alle attività ludiche è stato conquistato dall’attrazione esercitata dalle nuove possibilità tecnologiche dei videogiochi, capaci di appassionare e a volte ossessionare il pubblico di ogni età. Insieme alla passione per il videogioco ci sono anche dei rischi, che vengono evidenziati nell’opera, come la dipendenza che è anche in grado di distorcere i pensieri del giocatore. Il manga tratta della manipolazione della mente umana tramite messaggi contenuti in un videogioco: anche se è alquanto inverosimile ed estremizzata come situazione.
Quindi l'idea di fondo dell’opera e i temi, che vengono trattati di rado soprattutto nel mondo dei manga, sono molto ingegnosi, originali, molto maturi ed attuali e anche ammirevoli. Do un 9 ai temi trattati!
Per quanto riguarda la storia, a mio parere davvero interessante, si sviluppa in modo abbastanza esaustivo e completo nonostante la brevità dell'opera, anche se il finale non mi ha convinta del tutto. Quindi do un 7 alla storia e al suo intreccio.
I disegni sono ben fatti ed adatti alla storia, anche se il tratto dell’autore è molto essenziale e poco dettagliato. Ma ho trovato l’essenzialità dei disegni molto gradevole.
Il talento dell’autore nel disegno emerge soprattutto nelle scene di azione e nelle scene macabre, che sono illustrate in modo impeccabile. Ai disegni do un 8.
Per quanto riguarda l’'edizione è buona (come tutte le edizioni della J-Pop), bella la copertina ed il formato. Non ho trovato errori di battitura. L’unico problema è stato nella stampa, poiché in alcune pagine l’inchiostro si era trasferito sulla pagina adiacente. Buono, anche il prezzo che è ragionevole.
Quindi alla copertina ed al formato do un 9, mentre alla stampa devo dare un 5 per il problema dell’inchiostro.
Nonostante alcune pecche questo è un ottimo acquisto. Consiglierei questo manga a tutti. Il mio voto finale è un 8 abbondante.
"La vostra vita è un fallimento. Premete Reset" come una condanna a morte, questa sentenza spinge al suicidio i giovani partecipanti del gioco online Dystopia.
Shunsuke Kitajima, un geniale hacker al servizio del governo, tenta di far luce su una serie di crimini misteriosi, iniziando una pericolosa indagine nel mondo della realtà virtuale.
Volume unico edito dalla J.Pop. In particolar modo le sovraccopertine di questa casa editrice godono di una cura impressionante e già da sole spingerebbero perlomeno l'acquirente occasionale a degnare d'attenzione le opere annesse. Tuttavia (sfortunatamente in questo caso) un manga non si giudica dalla sola estetica della sovraccoperta.
Partendo dalle premesse della trama sarebbe lecito aspettarsi un'opera gonfia di suspance e assai coinvolgente ma, come recita un famoso proverbio, "non è tutto oro quello che luccica", e potrei quindi immediatamente sbilanciarmi affermando che purtroppo la copertina e la pre-trama assai accattivanti non mantengono le promesse una volta cominciato a leggere l'opera vera e propria.
Iniziamo col dire che i disegni non si presentano molto particolareggiati, tuttavia il tratto è piacevole, chiaro e pulito... è la storia nel suo insieme che mi ha lasciato a dir poco perplesso. Come accennato precedentemente, trattasi di un action thriller ambientato per larga parte nel mondo della realtà virtuale, per esser precisi in un gioco che prende il nome di Dystopia. Diversi tra i partecipanti di questo LAN* game troveranno la morte in "Real" oltre che in "game" spinti da una sorta di messaggio subliminale che li porta al suicidio. Un ragazzo hacker, suo malgrado al servizio del governo, tenterà (con l'aiuto della giovane moglie di uno dei giocatori deceduti) di bloccare gli intenti omicidi del creatore di questo stravagante gioco.
In pratica a me ha dato spesso l'impressione di trovarmi di fronte ad una specie de "Il Tagliaerbe", per chi non lo conoscesse trattasi di un mediocre filmetto ambientato quasi interamente in una futuristica e fantasiosa realtà virtuale. Dunque non certo un complimento per Reset questo tipo di paragone.
A ciò si aggiunge una certa "leggerezza" della trama, con trovate scontate e spesso mal amalgamate, personaggi poco carismatici e senza ombra di dubbio male caratterizzati, piccoli esploit di cattivo gusto e alla fine anche un po' di "sano" perbenismo buttato quasi a casaccio nel suddetto minestrone.
In diverse occasioni ho avuto modo di esprimere il mio interesse per i volumi unici o in generale per le opere con pochi volumetti, citando tuttavia il rischio intrinseco d'imbattersi in opere come questo RESET, che soffrono indicibilmente della brevità della trama. Amalgamare come si deve una bella storia (come questa sarebbe potuta essere) cercando però di farlo in ristrettissimi tempi, credo sia un compito particolarmente gravoso, quindi non alla portata di tutti. Quando il cocktail non riesce alla perfezione nascono opere mal sviluppate come RESET... se non addirittura peggiori.
Shunsuke Kitajima, un geniale hacker al servizio del governo, tenta di far luce su una serie di crimini misteriosi, iniziando una pericolosa indagine nel mondo della realtà virtuale.
Volume unico edito dalla J.Pop. In particolar modo le sovraccopertine di questa casa editrice godono di una cura impressionante e già da sole spingerebbero perlomeno l'acquirente occasionale a degnare d'attenzione le opere annesse. Tuttavia (sfortunatamente in questo caso) un manga non si giudica dalla sola estetica della sovraccoperta.
Partendo dalle premesse della trama sarebbe lecito aspettarsi un'opera gonfia di suspance e assai coinvolgente ma, come recita un famoso proverbio, "non è tutto oro quello che luccica", e potrei quindi immediatamente sbilanciarmi affermando che purtroppo la copertina e la pre-trama assai accattivanti non mantengono le promesse una volta cominciato a leggere l'opera vera e propria.
Iniziamo col dire che i disegni non si presentano molto particolareggiati, tuttavia il tratto è piacevole, chiaro e pulito... è la storia nel suo insieme che mi ha lasciato a dir poco perplesso. Come accennato precedentemente, trattasi di un action thriller ambientato per larga parte nel mondo della realtà virtuale, per esser precisi in un gioco che prende il nome di Dystopia. Diversi tra i partecipanti di questo LAN* game troveranno la morte in "Real" oltre che in "game" spinti da una sorta di messaggio subliminale che li porta al suicidio. Un ragazzo hacker, suo malgrado al servizio del governo, tenterà (con l'aiuto della giovane moglie di uno dei giocatori deceduti) di bloccare gli intenti omicidi del creatore di questo stravagante gioco.
In pratica a me ha dato spesso l'impressione di trovarmi di fronte ad una specie de "Il Tagliaerbe", per chi non lo conoscesse trattasi di un mediocre filmetto ambientato quasi interamente in una futuristica e fantasiosa realtà virtuale. Dunque non certo un complimento per Reset questo tipo di paragone.
A ciò si aggiunge una certa "leggerezza" della trama, con trovate scontate e spesso mal amalgamate, personaggi poco carismatici e senza ombra di dubbio male caratterizzati, piccoli esploit di cattivo gusto e alla fine anche un po' di "sano" perbenismo buttato quasi a casaccio nel suddetto minestrone.
In diverse occasioni ho avuto modo di esprimere il mio interesse per i volumi unici o in generale per le opere con pochi volumetti, citando tuttavia il rischio intrinseco d'imbattersi in opere come questo RESET, che soffrono indicibilmente della brevità della trama. Amalgamare come si deve una bella storia (come questa sarebbe potuta essere) cercando però di farlo in ristrettissimi tempi, credo sia un compito particolarmente gravoso, quindi non alla portata di tutti. Quando il cocktail non riesce alla perfezione nascono opere mal sviluppate come RESET... se non addirittura peggiori.
L'autore Tsutsui affronta con questo manga la controversa tematica della dipendenza video-ludica. Estremizzando il fenomeno, ci mostra come e quanto un videogioco possa influenzare le menti dei suoi utenti al punto da spingerli al suicidio senza nessun motivo apparente.
La continua evasione degli utenti dalla realtà per entrare in "Dystopia", li porta a confondere la vita reale da ciò che è finzione e non sono più in grado di distinguere un mondo da un altro.
Il plot è eccezionale, ma essendo un volume unico, la caratterizzazione dei personaggi è decisamente superficiale. Ad ogni modo è un prodotto di gran qualità, che merita assolutamente l'acquisto.
La continua evasione degli utenti dalla realtà per entrare in "Dystopia", li porta a confondere la vita reale da ciò che è finzione e non sono più in grado di distinguere un mondo da un altro.
Il plot è eccezionale, ma essendo un volume unico, la caratterizzazione dei personaggi è decisamente superficiale. Ad ogni modo è un prodotto di gran qualità, che merita assolutamente l'acquisto.
Reset è uno splendido seinen dall’autore di Manhole e Duds Hunt. Tetsuya Tsutsui, grandissimo mangaka per mia opinione, dimostra con quest’opera di essere uno dei miei autori preferiti.
La storia tratta di un gioco online i cui giocatori muoiono misteriosamente suicidandosi. Per ogni giocatore che si toglie la vita, appare una strana frase: "LA VOSTRA VITA E’ UN FALLIMENTO. PREMETE RESET!". Dopo la morte di suo marito, Nohara Hitomishi incontra Shunshuke Kitamika, un giovane hacker al servizio del governo, che indagherà per scoprire l’artefice dei suicidi.
Questo manga mi piace molto. I disegni sono leggeri e semplici, mai esaltanti ma molto belli. Reset è pubblicato dalla J-POP e costa 5.90€ con sovra copertina.
L'unico difetto è che purtroppo, come tutte le opere Tetsuya Tsutsui, si tratta di un'opera breve. Vi consiglio di leggerlo.
La storia tratta di un gioco online i cui giocatori muoiono misteriosamente suicidandosi. Per ogni giocatore che si toglie la vita, appare una strana frase: "LA VOSTRA VITA E’ UN FALLIMENTO. PREMETE RESET!". Dopo la morte di suo marito, Nohara Hitomishi incontra Shunshuke Kitamika, un giovane hacker al servizio del governo, che indagherà per scoprire l’artefice dei suicidi.
Questo manga mi piace molto. I disegni sono leggeri e semplici, mai esaltanti ma molto belli. Reset è pubblicato dalla J-POP e costa 5.90€ con sovra copertina.
L'unico difetto è che purtroppo, come tutte le opere Tetsuya Tsutsui, si tratta di un'opera breve. Vi consiglio di leggerlo.
Eccoci alla recensione del secondo manga a volume unico di uno degli autori di manga thriller più talentuosi (anche se poco prolifico) degli ultimi anni!
Non intento spendere altre parole (per ora) sulla strana e grandiosa vena artistica di questo autore, del quale ho largamente passato del suo passato nella recensione di Duds Hunt, visto che la sua classe si esprime da sola.
Come sempre, nel pieno stile di Tsutsui, la storia prende concetti semplici per costruire un mondo alla deriva, dove la violenza e la fragilità psicologica umana vengono brutalmente esposte al lettore per dimostrare una pazzia che dilaga in un universo non molto diverso dal nostro.
Questo manga in particolare è basato su un argomento molto discusso negli ultimi anni, ovvero la violenza nei videogame sempre più realistici e la dipendenza creata in alcune persone dagli MMO, per chi non conoscesse il gergo sarebbero i Massive Multiplayer Online, ovvero i giochi multiplayer online da fare insieme a moltissime altre persone collegati dai loro PC.
Il problema sempre più in espansione è quello di persone che son sempre più coinvolte da questi giochi, che finiscono con il perdere di vista la realtà vivendo solo per il videogame, giocando senza staccarsi mai dal PC e ignorando la propria vita sociale finendo per isolarsi, come avvenne qualche anno fa, quando un ragazzo cinese (se non ricordo male, forse coreano) morì per le troppe ore al computer ignorando gli istinti primari del corpo come nutrirsi e dormire.
Qua i concetti di dipendenza da MMO e dalla realtà virtuale vengono ingranditi a dismisura creando un fumetto davvero unico e angosciante.
<i>"LA VOSTRA VITA E’ UN FALLIMENTO.
PREMETE RESET!"</i>
Questo è ciò che vede un ragazzo che si affaccia alla finestra che improvvisamente si uccide.
Queste sono le ’angoscianti prime 3 pagine con le quali inizia RESET che fanno immediatamente capire la follia che come un morbo sta facendo compiere atti omicidi e suicidi alle persone.
La nostra protagonista è Nohara Hitomishi, la moglie di un bancario che assiste ad una rapina nella quale il malvivente dopo aver ucciso delle persone decide di uccidersi urlando al mondo che lui desidera solo una risposta.
Una sera il marito di Nohara, ancora sotto shock, inspiegabilmente si uccide.
Così questa ragazza inizierà ad indagare sul motivo dei suicidi insieme ad un suo ex compagno di classe, che ora fa il maestro ed ha assistito ad un tentato suicidio di un suo alunno.
Così scopriranno, grazie a questo ragazzino, che le vittime dei suicidi son accaniti giocatori di un gioco on-line chiamato DYSTOPIA.
Nohara accederà al gioco tramite l’account (il profilo necessario per accedere al gioco) di suo marito. Così incontrerà per casualità Shunshuke Kitamika, un giovane hacker che nel gioco di DYSTOPIA fa ciò che vuole, cambiando il suo aspetto e perfino la fisica del gioco.
Questo ragazzo è continuamente perseguitato dal creatore del gioco, GM, che cerca di fermare questo giovane che trasgredisce alle SUE regole del SUO mondo.
Scopriremo così che questo ragazzo è nientemeno che un giovane genio che lavora per il governo giapponese, che sta indagando sugli strani suicidi che stanno accadendo in quella ristretta zona.
Shunshuke accompagnerà Nohara nel videogioco mostrandogli una realtà virtuale nel quale si può realmente fare ciò che si vuole.
Verremo portati in un’indagine videoludica che arriverà ad una conclusione piuttosto semplice, ma articolata, dove non ci sarà un attimo di noia dove non si potrà mai rilassarsi e si vorrà arrivare velocemente alla fine, per riuscire a salvarsi da un manga che cattura.
Senza dubbio i disegni aiutano molto a costruire l’atmosfera angosciante del manga.
Questo è il primo vero albo disegnato da Tsutsui, visto che il precedente Duds Hunt era composto da bozzetti.
I disegni risultano fantastici in ogni frangente, dall’aspetto dei protagonisti ai vestiti, dai luoghi e gli edifici agli sguardi impazziti sporchi di sangue delle vittime.
Ma uno dei punti forti del disegno è anche uno dei punti forti dell’intero manga.
Appena arrivati a DYSTOPIA noterete che le stanze ed i protagonisti sembrino veramente presi da un videogame, grazie all’aspetto poligonale incredibilmente reso dalla matita di un autore che non finisce mai di stupire.
Ma il lato più bello di questi disegni è il fatto che Tsutsui lentamente e tranquillamente trasforma i disegni del videogame sempre più realistici, confondendo anche il lettore, creando anche in lui l’illusione di non riuscire più a distinguere la realtà dal videogame, così da fondersi nella mente dei protagonisti sempre più confusi.
In conclusione abbiamo un manga paranoico che ci cattura e non ci lascia liberi fino alla fine, non quando chiuderete il manga, ma quando lo poserete e gli girerete le spalle. Si, perché finché guarderete anche solo la copertina di questo manga immancabilmente vi tornerà in mente DYSTOPIA e rischierete di ricadere nelle spire di questa stupenda opera.
Opera che per alcuni potrebbe essere stata più lunga, ma che io trovo perfetta, che se allungata avrebbe rischiato di annoiare, invece così ad ogni pagina avremo una nuova rivelazione, un nuovo colpo di scena o una nuova emozione.
Consigliatissimo come ogni opera di Tsutsui, anche per la stupenda edizione della Jpop, con pagine colorate e sovraccoperta con effetto metallizzato.
Affidatevi ancora una volta (o per la prima volta) alla matita di Tsutsui senza remore!
Non intento spendere altre parole (per ora) sulla strana e grandiosa vena artistica di questo autore, del quale ho largamente passato del suo passato nella recensione di Duds Hunt, visto che la sua classe si esprime da sola.
Come sempre, nel pieno stile di Tsutsui, la storia prende concetti semplici per costruire un mondo alla deriva, dove la violenza e la fragilità psicologica umana vengono brutalmente esposte al lettore per dimostrare una pazzia che dilaga in un universo non molto diverso dal nostro.
Questo manga in particolare è basato su un argomento molto discusso negli ultimi anni, ovvero la violenza nei videogame sempre più realistici e la dipendenza creata in alcune persone dagli MMO, per chi non conoscesse il gergo sarebbero i Massive Multiplayer Online, ovvero i giochi multiplayer online da fare insieme a moltissime altre persone collegati dai loro PC.
Il problema sempre più in espansione è quello di persone che son sempre più coinvolte da questi giochi, che finiscono con il perdere di vista la realtà vivendo solo per il videogame, giocando senza staccarsi mai dal PC e ignorando la propria vita sociale finendo per isolarsi, come avvenne qualche anno fa, quando un ragazzo cinese (se non ricordo male, forse coreano) morì per le troppe ore al computer ignorando gli istinti primari del corpo come nutrirsi e dormire.
Qua i concetti di dipendenza da MMO e dalla realtà virtuale vengono ingranditi a dismisura creando un fumetto davvero unico e angosciante.
<i>"LA VOSTRA VITA E’ UN FALLIMENTO.
PREMETE RESET!"</i>
Questo è ciò che vede un ragazzo che si affaccia alla finestra che improvvisamente si uccide.
Queste sono le ’angoscianti prime 3 pagine con le quali inizia RESET che fanno immediatamente capire la follia che come un morbo sta facendo compiere atti omicidi e suicidi alle persone.
La nostra protagonista è Nohara Hitomishi, la moglie di un bancario che assiste ad una rapina nella quale il malvivente dopo aver ucciso delle persone decide di uccidersi urlando al mondo che lui desidera solo una risposta.
Una sera il marito di Nohara, ancora sotto shock, inspiegabilmente si uccide.
Così questa ragazza inizierà ad indagare sul motivo dei suicidi insieme ad un suo ex compagno di classe, che ora fa il maestro ed ha assistito ad un tentato suicidio di un suo alunno.
Così scopriranno, grazie a questo ragazzino, che le vittime dei suicidi son accaniti giocatori di un gioco on-line chiamato DYSTOPIA.
Nohara accederà al gioco tramite l’account (il profilo necessario per accedere al gioco) di suo marito. Così incontrerà per casualità Shunshuke Kitamika, un giovane hacker che nel gioco di DYSTOPIA fa ciò che vuole, cambiando il suo aspetto e perfino la fisica del gioco.
Questo ragazzo è continuamente perseguitato dal creatore del gioco, GM, che cerca di fermare questo giovane che trasgredisce alle SUE regole del SUO mondo.
Scopriremo così che questo ragazzo è nientemeno che un giovane genio che lavora per il governo giapponese, che sta indagando sugli strani suicidi che stanno accadendo in quella ristretta zona.
Shunshuke accompagnerà Nohara nel videogioco mostrandogli una realtà virtuale nel quale si può realmente fare ciò che si vuole.
Verremo portati in un’indagine videoludica che arriverà ad una conclusione piuttosto semplice, ma articolata, dove non ci sarà un attimo di noia dove non si potrà mai rilassarsi e si vorrà arrivare velocemente alla fine, per riuscire a salvarsi da un manga che cattura.
Senza dubbio i disegni aiutano molto a costruire l’atmosfera angosciante del manga.
Questo è il primo vero albo disegnato da Tsutsui, visto che il precedente Duds Hunt era composto da bozzetti.
I disegni risultano fantastici in ogni frangente, dall’aspetto dei protagonisti ai vestiti, dai luoghi e gli edifici agli sguardi impazziti sporchi di sangue delle vittime.
Ma uno dei punti forti del disegno è anche uno dei punti forti dell’intero manga.
Appena arrivati a DYSTOPIA noterete che le stanze ed i protagonisti sembrino veramente presi da un videogame, grazie all’aspetto poligonale incredibilmente reso dalla matita di un autore che non finisce mai di stupire.
Ma il lato più bello di questi disegni è il fatto che Tsutsui lentamente e tranquillamente trasforma i disegni del videogame sempre più realistici, confondendo anche il lettore, creando anche in lui l’illusione di non riuscire più a distinguere la realtà dal videogame, così da fondersi nella mente dei protagonisti sempre più confusi.
In conclusione abbiamo un manga paranoico che ci cattura e non ci lascia liberi fino alla fine, non quando chiuderete il manga, ma quando lo poserete e gli girerete le spalle. Si, perché finché guarderete anche solo la copertina di questo manga immancabilmente vi tornerà in mente DYSTOPIA e rischierete di ricadere nelle spire di questa stupenda opera.
Opera che per alcuni potrebbe essere stata più lunga, ma che io trovo perfetta, che se allungata avrebbe rischiato di annoiare, invece così ad ogni pagina avremo una nuova rivelazione, un nuovo colpo di scena o una nuova emozione.
Consigliatissimo come ogni opera di Tsutsui, anche per la stupenda edizione della Jpop, con pagine colorate e sovraccoperta con effetto metallizzato.
Affidatevi ancora una volta (o per la prima volta) alla matita di Tsutsui senza remore!
“Reset” affronta il tema complesso della dipendenza da computer (sempre maggiore in tutto il mondo e, sicuramente, preoccupante in un paese come Il Giappone) e di ciò che ne deriva [singolari suicidi]. Manga autoconclusivo che possiede lo stesso impatto narrativo di un best seller: ben scritto e sfuggevole. Sfuggevole perché lo svolgersi della trama a fatica rimane impressa nelle memoria a differenza di altri manga. Usiamo la classica scaletta per commentarlo al meglio:
Idea principale: 10 [Un videogioco online chiamato Dystopia che ricrea la vita reale viene indagato come causa di suicidi avvenuti all’ interno di un complesso residenziale di Asamigawa.]
Svolgersi della trama: 8.50 [Coerente con sé stesso, finale azzeccato anche se Tetsuya Tsutsui, autore di grande qualità, poteva benissimo espanderlo a più volumi.]
Sceneggiatura: 9 [Grandiosa e potente, bello il motto “La vostra vita è un fallimento, premete RESET”.]
Disegno: 9 [Evidente bravura; disegni ricchi di dettagli e poveri di spazi bianchi.]
Protagonisti: Shunsuke Kitajima, un geniale hacker al servizio del governo;
Hitomi Shinohara: vedova a causa del videogame, si ritrova ad aiutare Kitajima “giocando” a Dystopia.
Edizione: 8 [Prezzo altino (5,90€ nella media per la J Pop) ma ne vale la pena; volume ben rilegato con sovra copertina e prima pagina in cartoncino colorato.]
Ricapitolando: acquisto consigliatissimo, certamente non ne sarete delusi!
Idea principale: 10 [Un videogioco online chiamato Dystopia che ricrea la vita reale viene indagato come causa di suicidi avvenuti all’ interno di un complesso residenziale di Asamigawa.]
Svolgersi della trama: 8.50 [Coerente con sé stesso, finale azzeccato anche se Tetsuya Tsutsui, autore di grande qualità, poteva benissimo espanderlo a più volumi.]
Sceneggiatura: 9 [Grandiosa e potente, bello il motto “La vostra vita è un fallimento, premete RESET”.]
Disegno: 9 [Evidente bravura; disegni ricchi di dettagli e poveri di spazi bianchi.]
Protagonisti: Shunsuke Kitajima, un geniale hacker al servizio del governo;
Hitomi Shinohara: vedova a causa del videogame, si ritrova ad aiutare Kitajima “giocando” a Dystopia.
Edizione: 8 [Prezzo altino (5,90€ nella media per la J Pop) ma ne vale la pena; volume ben rilegato con sovra copertina e prima pagina in cartoncino colorato.]
Ricapitolando: acquisto consigliatissimo, certamente non ne sarete delusi!