In Giappone è stata avviata un'iniziativa pubblico-privata per utilizzare la traduzione basata sull'intelligenza artificiale per triplicare le esportazioni di manga del Giappone in cinque anni. Dieci aziende, tra cui Shogakukan e la Japan Industrial Innovation Investment Corporation (JIC) sotto il Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria, hanno investito 2,92 miliardi di yen in una startup che utilizza l'intelligenza artificiale per tradurre manga. Aumenterà la velocità di traduzione fino a 10 volte, aumenterà il numero di esportazioni di manga e incoraggerà la crescita dell'industria dei contenuti giapponese.
La startup Manga Orange è stata fondata nel 2021 ed è composta da editori di manga, sviluppatori di intelligenza artificiale, di giochi e altro ancora. Orange afferma che la sua intelligenza artificiale può tradurre manga in un decimo del tempo rispetto ai processi completamente umani, descrivendo il suo metodo di traduzione del testo tramite intelligenza artificiale, seguito dalle correzioni di un traduttore. La startup aggiunge che un volume completamente tradotto potrebbe essere completato in pochi giorni. Orange collabora con altri editori di manga e i loro lavori tradotti tramite intelligenza artificiale arriveranno negli Stati Uniti quest'estate tramite la prossima app "EMAQI". L'offerta comprenderà manga rivolti a ragazzi, ragazze e adulti, e l'espansione verso i mercati di lingua spagnola e quello indiano sono in fase di studio.
Naturalmente le affermazioni ed i metodi di Orange verranno esaminati attentamente. La forte spinta dell'industria verso l'intelligenza artificiale, con Crunchyroll che ha dichiarato di essere "focalizzata" sul testare l'intelligenza artificiale per i sottotitoli degli anime, è stata accolta giustamente con preoccupazione dalla categoria dei traduttori.
Tuttavia, il magazine Nikkei, da cui arriva questa notizia, sottolinea il pensiero di chi è a favore dell'utilizzo. Il gruppo giapponese antipirateria CODA sottolinea che l'ammontare dei danni causati dalla pirateria all'industria editoriale è compreso tra 2,57 e 5,40 miliardi di dollari. Uno dei principali fattori che contribuiscono alla pirateria è il ritardo tra il rilascio in Giappone e quello nelle regioni occidentali. Poiché molti fan giustificano la pirateria come un problema di servizio, le traduzioni tramite intelligenza artificiale dovrebbero ridurre questo problema, rendendo i siti di scansione gestiti da esseri umani (e quindi impiegando più tempo a tradurre i capitoli rispetto a un'intelligenza artificiale) meno attraenti per loro .
Fonte: Nikkei
La startup Manga Orange è stata fondata nel 2021 ed è composta da editori di manga, sviluppatori di intelligenza artificiale, di giochi e altro ancora. Orange afferma che la sua intelligenza artificiale può tradurre manga in un decimo del tempo rispetto ai processi completamente umani, descrivendo il suo metodo di traduzione del testo tramite intelligenza artificiale, seguito dalle correzioni di un traduttore. La startup aggiunge che un volume completamente tradotto potrebbe essere completato in pochi giorni. Orange collabora con altri editori di manga e i loro lavori tradotti tramite intelligenza artificiale arriveranno negli Stati Uniti quest'estate tramite la prossima app "EMAQI". L'offerta comprenderà manga rivolti a ragazzi, ragazze e adulti, e l'espansione verso i mercati di lingua spagnola e quello indiano sono in fase di studio.
Naturalmente le affermazioni ed i metodi di Orange verranno esaminati attentamente. La forte spinta dell'industria verso l'intelligenza artificiale, con Crunchyroll che ha dichiarato di essere "focalizzata" sul testare l'intelligenza artificiale per i sottotitoli degli anime, è stata accolta giustamente con preoccupazione dalla categoria dei traduttori.
Tuttavia, il magazine Nikkei, da cui arriva questa notizia, sottolinea il pensiero di chi è a favore dell'utilizzo. Il gruppo giapponese antipirateria CODA sottolinea che l'ammontare dei danni causati dalla pirateria all'industria editoriale è compreso tra 2,57 e 5,40 miliardi di dollari. Uno dei principali fattori che contribuiscono alla pirateria è il ritardo tra il rilascio in Giappone e quello nelle regioni occidentali. Poiché molti fan giustificano la pirateria come un problema di servizio, le traduzioni tramite intelligenza artificiale dovrebbero ridurre questo problema, rendendo i siti di scansione gestiti da esseri umani (e quindi impiegando più tempo a tradurre i capitoli rispetto a un'intelligenza artificiale) meno attraenti per loro .
Fonte: Nikkei
All'uscita traduzioni alla "What a beatiful Duwang" che comunque la gente paga e in un secondo momento roba effettivamente supervisionata da degli esseri umani.
Che poi tradurre con la AI includerebbe pure una sorta di adattamento lì dove serve? Se fanno una traduzione letterale ci sarà da ridere.
Comunque sia, sono contraria all'utilizzo della AI, in ogni campo. Per me non dovrebbe proprio esistere.
Una cosa semplicemente assurda, ed il risultato eccolo qui: traduzioni fatte fare a c*** di cane da un'AI che ovviamente essendo un algoritmo farà sempre pena perché non riuscirà a cogliere le sfumature più importanti.
Altrettanto ovviamente io se le traduzioni iniziano a far pena più che pensare di piratare smetterò proprio di leggere manga.
Confido che i volumetti degli editori nostrani continueranno a venir tradotti professionalmente. Per ora quando escono serie che mi interessano in digitale compro (e non guardo al fatto che in giappone escono prima).
Anche ipotizzando che qualche decina di traduttori andrebbero a perdere il lavoro (ma se arrivassero più opere potenzialmente potrebbero essere cercate altre figure professionali, l'analisi non è così banale) non vedo come tu possa credere che la cosa sia statisticamente rilevante.
Detto questo negli USA. mercato di cui si parla, la disoccupazione è sotto al 4%, sostanzialmente ai minimi storici (solo negli anni '50 era sotto al 3%) ma anche in Italia non è così bassa da 15 anni.
Ci sono tanti condivisibili motivi per cui sia discutibile procedere con le traduzioni basate su IA, non c'è bisogno di tirare in ballo argomenti che, per essere discussi, richiederebbero quantomeno una minima conoscenza pregressa.
Il discorso qui è nello specifico e magari non ci vedi un danno, dopotutto per te sarebbero solo "dieci traduttori", ma proviamo a pensare se la AI prendesse piede in tutti i settori possibili nei prossimi anni.
Le statistiche parleranno poi, la preoccupazione oggi è lecita.
Viene tradotto come "Ten years later" eliminando 夏 ("summer")
Viene semplicemente tradotto "A dream...?" non traducendo くだらない ("How silly/stupid.")
Insomma, perde dei pezzi questa IA. Il monitoraggio da parte di un essere umano è essenziale.
E poi non sarei così convinto che ridurrebbe la pirateria: se uno strumento del genere lo possono usare gli editori, sicuramente ci arrivano anche i gestori dei siti pirata. Ammenoché non rilascino i capitoli contemporaneamente al Giappone, ovviamente.
Il luddismo è nato quasi 250 anni e ogni volta la preoccupazioni si sono rivelate infondate e né gli stipendi né l'occupazione hanno avuto un tracollo per colpa dell'avanzamento tecnologico che rendeva alcuni lavori "manuali" obsoleti.
In compenso l'evoluzione tecnologica ci ha regalato uno stile di vita che 100 anni fa era letteralmente impensabile.
Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla diceva qualcuno, mi viene sempre da pensare che avesse proprio ragione.
Ci sono già da tempo strumenti che fanno OCR, identificano il testo nei baloon e si interfacciuano con google translate/deepl per tradurre.
Però se fai le cose alla buona il risultato è una schifezza, buona parte dei gruppi di scanlator che vanno di MTL pubblicano letteralmente m***a.
E non è che le scansioni amatoriali di manga abbiano mai brillato per qualità, quindi per risaltare in negativo ce ne vuole.
Ci vuole sempre un essere umano esperto traduttore per rifinire tutto, non si può lasciare quello fatto dall'IA come prodotto finito, perché IA attualmente non riesce ha cogliere tutte le particolarità e le sfumature presenti in una lingua che un esperto traduttore magari di madre lingua invece conosce e sà cogliere.
Spero che la fretta di farli pubblicare manga all'estero non li faccia compiere questo errore madornale.
Il giapponese è una delle lingua più complicate al mondo, non è l'inglese. Con l'inglese è facile ottenere risultati soddisfacenti, non ha senso fare un paragone tra le due lingue.
Per fare una buona traduzione e adattamento (dal giapponese) serve andare oltre, ragionare sul testo.
Un'intelligenza artificiale per quanto istruita non riuscirà mai a dare un risultato soddisfacente nella traduzione, paragonandolo con l'originale.
Al traduttore non gli rimane un compito semplice come si vuol far credere, facilitato in parte si, ma saranno sempre loro a fare la differenza, una dote che si chiama professionalità.
Se l'IA è solo uno strumento d'ausilio al traduttore non sarebbe neanche il caso di parlarne nè di pubblicizzarlo.
Come lavora il traduttore sono affari suoi, lo si giudica solo per il risultato finale.
Qui invece mi pare una cosa un po' diversa.
D'altronde già oggi la "revisione" della traduzione di un fumetto (e del lattering e dell'adattamento grafico) dovrebbe essere svolta internamente da una persona, non dal traduttore, vedi ad esempio Dokusho dove Biagio coordina il tutto.
Il problema semmai sono gli editori che per risparmiare NON controllano il volume nè prima nè dopo la stampa.
Per le presentazioni? sono curiosa mi servirebbe una mano!!!
Mah, non servono tante persone per il lettering e la revisione dei testi. Una volta che si faceva il lettering a mano si, oggi che non si ridisegnano nemmeno le onomatopee può fare tutto una persona sola.
I trattori quanta gente hanno sostituito? E le macchine nelle catene di montaggio quanta gente hanno sostituito?
La gente si faceva sti problemi, ma il lavoro ancora esiste (e vai tranquillo che i trattori hanno sostituito molta più gente di tutti quelli che oggi si occupano di tradurre manga)
Tante o poche persone resta il fatto che la revisione è ancora un problema a vedere certe rilasci.
O per incapacità o per eccesso di lavoro (e quindi controlli veloci e non con la dovuta attenzione), o per scelta dell'editore di non farli propri e tagliare una voce di costo.
ciò che scrivi fa capire che non hai davvero idea di come funzioni una redazione XD
il traduttore non revisiona proprio niente, spesso sono freelance e neanche lavorano in redazione. Il Traduttore consegna la traduzione all'editor che si occupa di revisione dei testi, check traduzione, e di mandarli al letterista, che poi riconsegna all'editor responsabile che fa il controllo qualità e manda in stampa. One man band la faranno giusto nei posti piccolini con due dipendenti.
Il lavoro è esistito e anzi è aumentato (aumentando la popolazione per via anche della crescita dell'aspettativa di vita) principalmente perchè di pari passo è aumentata la produzione, sono calati i prezzi e si è generata la spirale di produco-vendo-guadagno-compro.
Il dubbio è quanto ancora questa spirale possa crescere, quanto cioè la capacità di produzione possa essere assorbita da un mercato che generi una maggiore richiesta e quindi più posti di lavoro "umani".
E temo che tu non abbia proprio letto cosa ho scritto, te lo quoto:
"D'altronde già oggi la "revisione" della traduzione di un fumetto (e del lattering e dell'adattamento grafico) dovrebbe essere svolta internamente da una persona, non dal traduttore, vedi ad esempio Dokusho dove Biagio coordina il tutto."
Resta il fatto che quando vediamo errori di traduzione-adattamento dietro c'è un cattivo lavoro di revisione (che a sua volta dovrebbe correggere gli errori del traduttore).
Certo che è un problema, ma non è così grave al giorno d'oggi. In passato pubblicano un sacco di traduzione farlocche, piene di errori, se.non orrori, nessuno diceva niente perché tanto pochi sapevano la lingua.
Poi come dico sempre al pubblico generale non cambierà niente, se le traduzioni saranno riconosciute dai più come fedeli all'originale nessuno se ne lamenterà
Diciamo che le cose si bilanciano.
Ieri c'erano più problemi ma magari la gente se ne disinteressava maggiormente (o di moda erano le querelle sulle pecette), oggi sono di meno ma il lettore è più puntiglioso (o rompe più le pelotas), le informazioni circolano di più, ci sono più "canali" di comunicazione (e sputtanamento) e via dicendo.
Un errore "piccolo" ieri veniva trascurato perchè c'era un errore grande di cui parlare, oggi che il grande non c'è si parla del piccolo, ma sempre errori sono.
Considerando anche che i costi per il lettore sono aumentati non poco ed è comprensibile che si pretenda la maggior qualità possibile per quel che si paga.
il discorso è un pò più complesso : il lavoro d'ufficio è destinato a diminuire in maniera massiccia con l'IA e tante persone saranno costrette a fare un lavoro di tipo fisico e manuale e non tutti hanno le caratteristiche per farlo invece nell'esempio che fai tu è avvenuto il contrario da un lavoro prevalentemente fisico si è passato ad uno più leggero e di tipo impiegatizio
quindi in conclusione l'ia togliera posti si lavoro ? SI
i lavoratori che perderanno il posto di lavoro saranno facilmente inseribili in altre posizioni ? No difficile
in conclusione lo stato dovrà assistere queste persone e tu dirai dove li trova i soldi ? semplice dagli utili stratosferici che faranno le grosse aziende con l'IA
PS : per chi dubita delle mie previsioni provate a dare un'occhiata a office con autopilot e vedrete come azioni che per essere fatte occupavano ore o giorni vengono fatte in pochi secondi e in maniera semplice e senza training e di solito c'era una persona adibita a quei compiti ( io ho seguito solo la parte delle presentazioni fatte da scratch o da precedenti presentazioni con i soli appunti di one note )
L'errore sarebbe lasciare tutto all'AI, ma almeno hanno capito che al momento non è possibile.
Ma hanno tradotto ? con !?
Cero che sono elevati. Ogni cosa in cui c'è l'apporto di lavoro umano costa cara. Maggiore è la specializzazione, maggiore il costo ovviamente.
Il giapponese rimane una lingua difficile da imparare per gli esseri umani, per quanto il numero di persone che l'ha imparata o la sta imparando, ci vogliono diversi anni per riuscire appena a leggere, scrivere e parlare in maniera decente.
In un mondo ideale e orientato al consumatore ci sarebbe un tool IA open source gratuito con cui il lettore si gestirebbe per cavoli suoi la copia digitale giapponese DRM Free che ha comprato dall'editore di turno. Ma mi sa che è fantascienza utopistica.
Voi sottovalutate le possibilità dell'IA. Certo, ora come ora sono limitate, grazie al ciufulo sono nate tipo ieri, ma guardate il progresso che hanno fatto in poco meno di 3 anni.
Fino a poco tempo fa facevano fatica a capire quello che scrivevo ora capiscono molto bene (non in modo infallibile ovviamente) che emozioni voglio trasmettere con un testo.
Fino a pochi anni fa le immagini create dalle IA ti facevano ridere da quanto fossero brutte, e ora sono praticamente indistinguibili da foto e filmati reali.
La revisione umana ora come ora serve, ma in un futuro non così prossimo molti lavori verranno sostituiti dall'IA e di conseguenza verranno creati nuovi posti di lavoro con nuove competenze, come è sempre successo nel corso della storia.
L'IA sarà la rivoluzione industriale più grande che avremo da secoli.
Questa cosa spaventa molto le persone, ma è un fattore normale che avviene con ogni grande cambiamento.
Se avessimo dovuto ascoltare il panico popolare avremmo dovuto fermarci all'età della pietra.
Dunque sì, l'umano è ancora essenziale per correggere l'IA ma quest'ultima crescerà comunque a livelli spaventosi. La persona in questo rapporto occuperà sempre il lato debole della produzione, avrà un ruolo subalterno che lo costringerà a vivere nell'ottica speranzosa del "I can fix her".
Altra cosa, stando ad alcuni studi i lavori "nuovi" creati porteranno comunque ad un saldo negativo delle occupazioni.
Ho iniziato il gioco con il doppiaggio giapponese e la lingua di default sul mio Nintendo Switch: l'italiano.
Dopo un 10 minuti becco una scena dove la traduzione italiana canna un concetto ed è una cappellata così enorme che indovino quale parola hanno trovato sul testo inglese e non hanno adattato.
La cosa mi incuriosisce e cambio la lingua dello Switch, inizio una nuova partita con doppiaggio e testi in inglese.
Avevo ragione, la parola in inglese ha un senso traslato.
Il doppiaggio mi piace e il testo è localizzato bene: sento jail e leggo gaol; conquistata continuo in inglese.
Sono a 22 ore di gioco e la qualità dei testi non è mai calata, un prodotto e una localizzazione di cui essere orgogliosi.
Una traduzione di un prodotto di intrattenimento non deve essere solo corretta come un libretto di istruzioni ma anche divertente, coerente con il prodotto e valida per la cultura di riferimento.
Il mercato si muoverà con o senza la mia approvazione, se riterrò i prodotti non all'altezza delle mie aspettative smetterò di comprarli, e pace; va bene lo stesso.
La traduzione di Unicorn Overlord in italiano fa abbastanza pietà, si son presi libertà narrative assurde.
Roba del tipo:
Giapponese "Hai"
Italiano "Sì, mio lord che illumini la via ponendo la tua spada per proteggere i deboli"
Ma che cazz?!?!!?
Fare un buon adattamento e aggiungere spessore non vuol dire solo mettere più parole ad cazzum.
Fire Emblem Engage altra traduzione da mani nei capelli, ma a quel giro è colpa degli americani e il loro "adattamento" woke del cavolo.
Giapponese "Ti amerò per sempre"
Italiano/Americano "Saremo sempre amici"
WTF?!?!
Ma anche con Tales of Vesperia, frasi completamente cambiate in americano che modificavano il carattere di un personaggio o la pesantezza di una scena.
Comunque gli americani si prendono certe libertà d'adattamento di troppo ogni tanto.
Se le IA adatteranno in modo migliore di certa gente, ben venga.
Questo è in linea con quello che dicevano i produttori di grasso di balena, che veniva utilizzato per illuminare le strade, quando è stata scoperta l'elettricità e le lampadine.
Hai ragione, blocchiamo tutto il progresso e torniamo a vivere nelle caverne al buio e freddo. Mi sembra un'ottima idea
Una macchina non può comprendere le emozioni, tuttalpiù può attingere da un database più ampio. E il grosso problema delle AI generative è che i database da cui attingere si stanno esaurendo.
Finora Sora, il fiore all'occhiello di OpenAI, può permettersi brevi filmati (finora tutti pubblicati sotto il placet del boss di OpenAI Sam Altman, quindi non sappiamo quanti eventuali video sono stati scartati) senza sonoro ed è stato già documentato almeno un caso dove un filmato prodotto da Sora aveva necessitato di post-produzione per renderlo presentabile. Inoltre mantenere un'AI generativa costa, e nessuno sa sul lungo termine se cose come Sora saranno economicamente sostenibili. L'errore che si commette è di pensare al progresso tecnologico come una costante, come se siccome si è compiuto un certo grado di progresso in un certo settore allora nello stesso lasso di tempo avremo un progresso uguale o maggiore. Quel che è certo è che oggi il termine "AI" è la gallina dalle uova d'oro quando devi generare hype, domani chissà.
Non amo il luddismo ma prima di farsi prendere dall'hype è meglio fare un paio di calcoli ed andare con i piedi di piombo e una cosa sono le applicazioni possibili, un'altra i trucchetti pensati in ottica di riduzione spesa, e un'altra cosa ancora i voli di fantasia.
Ma quelli che non comprano oggi non compreranno nemmeno domani, che ci siano traduzioni pronte in tempo reale o meno.
Dall'altra parte c'è anche da dire che questa tecnologia è al peggio ora di come potrà mai essere e già in questo stato inizia a essere impiegata, si può prendere con i piedi di piombo quanto si vuole ma è un dato certo che negli anni futuri la gente dovrà iniziare a convivere con l'idea che il proprio lavoro possa avere una data di scadenza, nel mio piccolo non sono tanto presuntuoso da sentirmi al sicuro anzi
E poi qui non stiamo parlando di tradurre semplicemente una serie di frasi da un dialogo o un manuale di istruzioni chiedendo aiuto a un programma che statisticamente ti dice quale parola starebbe meglio nella traduzione rispetto a un'altra. Mi chiedo se le AI saranno davvero in grado di produrre lavori di qualità e riusciranno a rimpiazzare persone che traducono opere scritte da persone per altre persone.
Forse ingenuamente vedo invece il loro potenziale uso come strumento a supporto dei traduttori il cui vero valore aggiunto dovrebbe essere quello di riuscire a comprendere e contestualizzare concetti, emozioni ed espressioni spesso intraducibili e che una macchina non può ad oggi comprendere (SKynet comincerà ad auto-istruirsi. Diverrà autocosciente alle 2:14 del giorno 29 agosto cit.)
Però non mi sembra che invece rivolgersi al traduttore professionista sia sempre e comunque garanzia di un ottimo risultato.
Faccio alcuni esempi tratti dalla mia tesi di laurea. Consideriamo che riguarda traduzioni dall’inglese all’italiano (quindi lingua sicuramente più nota, diffusa e facile da tradurre del giapponese, a quanto mi risulti).
«From what I could see [...] women’s hats for Ascot were an even bigger joke than the hats they wear ordinarily.» «Fantastic?» «Quite fantastic.» Qua ‘fantastic’, che dovrebbe sottolineare l’originalità e la bizzarria della scelta dei cappelli per assonanza diventa ‘fantastico’.
«The sort of face favored by pre-Raphaelite painters» diventa ‘un volto che che avrebbe fatto andare in estasi Raffaello’. Con buona pace dei Preraffaelliti che, come si evince chiaramente dal nome, si ispiravano allo stile delle opere realizzate PRIMA di Raffaello.
«A half-blue for golf at Oxford» (riconoscimento per la pratica sportiva universitaria) diventa (questo fa ridere) ‘un mezzo diploma in golf rilasciatogli dall’Università di Oxford’.
Non conto nemmeno i dottorati di ricerca (PhD) spesso sono trasformati in seconde lauree in filosofia e altri errori analoghi. Tutti questi errori provengono da traduttori professionisti che operavano per la Mondadori nella serie dei gialli (quindi un editore grosso con un prodotto che vende decentemente). E queste traduzioni di autori ben noti (quelle citate sono in ordine di Agatha Christie, John Dickson Carr e Anthony Berkeley) sono spesso in vendita ancora oggi, mai ricontrollate e corrette.
Ora, mi sembra giustissimo fare i peli alla AI e criticarne le pecche. Ma siamo davvero sicuri che invece avere un traduttore professionista risolva tutti i problemi (anche solo in relazione alla qualità)?
Inoltre, spero che queste traduzioni riguarderanno solo serie che non sarebbero state tradotte a prescindere. Ci rimarrei davvero male se inizassero ad utlizzare l'AI anche per le serie che sono attualmente presenti su MangaPlus.
Grazie della risposta. Quindi se capisco uno dei motivi è legato ad un mercato demanding incapace di assorbire i pochi traduttori attuali.
Perdona non ho capito l'appunto..
In parte, forse. Ma ci sono altri aspetti del business da considerare.
in primis quando la gente pensa ai manga pensa soprattutto a quello che vendono milioni di copie, ma il mercato è anche fatto da quelli che vendono centinaia di migliaia, decine di migliaia e perfino migliaia.
Tradurre per l'estero un titolo che vende centinaia di copie non è certo economicamente sostenibile, a meno che non si riducano le spese di traduzione. Ecco che allora, se si usano strumenti in grado di diminuire l'apporto di lavoro umano il più possibile, all'improvviso diventa più sensato offrire una maggior quantità di titoli per una platea di lettori quasi insaziabili. C'è la fuori gente che si legge una serie intera nel fine settimana, per dire. Ovviamente si tratta di titoli che potrebbero essere proposti ad un prezzo budget, o in abbonamento mensile presso varie piattaforme. Perché spendere 10$ a volume quando per la stessa cifra posso leggere magari decine e decine di manga differenti, direbbe qualcuno. Più o meno quello che è successo con la musica in streaming, più o meno. Solo che se la musica è universale, il giapponese no, e dunque bisogna trovare il modo di tradurre, velocemente ed economicamente, magari pure senza "scomodi" intermediari occidentali. Solo in questo modo sarà possibile accontentare i lettori ed accontentare le case editrici giapponesi.
Fisiche non credo.
Mi auto-rispondo: Mantra Engine.
Si diceva che la fotografia avrebbe tolto il lavoro, ma ancora oggi esistono gli scultori, i pittori, i geometri...
Si diceva che il PC avrebbe tolto il lavoro, ma web master, programmatori, programmatori di videogiochi, gestori di server online, internet e telefono, siti di videocondivisione, le app di chat, gli streamer e i video, attività che tramite internet vendevano tante volte di più.
Ma le I.A. fanno ciò che fa già l'uomo ma mooooolto più velocemente e moooooolto meno costoso. Questo vuol dire che si morirà inevitabilmente di fame. A quanti darà lavoro la I.A.? A 1 milione di persone nel mondo? Bene, perché 999.000.000 moriranno di fame per colpa delle I.A. questo è sicuro!
Concordavo perfettamente con te fino all'ultima frase. Lo riscrivo come lo avrei scritto io, da ingegnere informatico che nel 2007 ha fatto una tesi di laurea sull'Intelligenza Artificiale:
E si potrebbe tornare ancora più indietro, l'elettricità, il motore a scoppio, la ruota, ecc.
È che una volta, quando ad esempio venne inventata l'automobile, I maniscalchi perderò il lavoro, la maggior parte divennero operai o altro, ma oggi, se 9 traduttori su 10 (numeri inventati, ma per dare l'idea) perdono il lavoro, che si mettono a fare?
Chiaro. Grazie mille!
Insomma, per me è una cosa che ha lati positivi e negativi, ma penso che sia una cosa che volenti o nolenti accadrà, è troppo conveniente per le aziende.
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