Nella vostra vita avrete sicuramente visto dei prodotti di intrattenimento di genere fantasy, che fossero anime, serie tv oppure film, e ne conoscete quindi i mostri più famosi. Forse siete anche dei giocatori di Dungeons & Dragons e conoscete i mostri nel dettaglio, con tanto di statistiche. Beh, avete mai pensato se sono commestibili o meno? Vi è mai venuta la curiosità di sapere che sapore potranno avere il basilisco e le sue uova, la mandragola o il drago? Se così tanti mostri vivono all’interno di un dungeon, deve pur esserci un ecosistema, fatto di predatori e prede, e molti di questi probabilmente sono commestibili.
Su questa premessa un po’ strampalata si basa Dungeon Food, uno degli anime più interessanti dell’ultima stagione, disponibile su Netflix e trasmesso negli ultimi mesi in simuldub.
La storia inizia con un party sconfitto da un drago rosso. Durante il combattimento uno dei membri viene mangiato dal drago, ma all'ultimo secondo riesce a lanciare un incantesimo per teletrasportare tutti gli altri in superfice, al di fuori del dungeon in cui si trovavano. A questo punto i membri rimasti devono prendere una decisione, se rientrare il prima possibile nel dungeon, per dare la caccia al drago prima che digerisca il compagno mangiato oppure rinunciare. Tutto questo è possibile perché sembra che i draghi abbiano una digestione molto lunga, e quindi i nostri eroi dispongono del tempo necessario per portare a termine la loro nuova missione. Due dei compagni però non se la sentono e decidono di rinunciare, ma i tre membri rimanenti ovvero: Laios, Marcille e Chilchuck decidono di partire immediatamente per cercare di salvare Falin, la compagna al momento nello stomaco del drago e sorella di Laios.
I nostri eroi però hanno un problema estremamente impellente da risolvere, tutto il loro equipaggiamento, scorte di cibo e soldi inclusi, sono rimasti nel dungeon, nel punto in cui sono stati sconfitti dal drago e non hanno modo di riequipaggiarsi. È in questo momento che prendono la decisione di mangiare i mostri, in modo da non dover comprare scorte che non possono permettersi, e avere cibo fresco sempre disponibile durante il viaggio. I tre iniziano la loro nuova avventura recandosi al primo piano inferiore del dungeon, e lì, completamente affamati, si mettono alla ricerca di qualche mostro da mangiare. È questo il momento in cui incontrano Senshi, un nano che conosce molto bene i mostri e come cucinarli. Il nuovo gruppo è formato, ed è composto da persone di razze diverse, infatti abbiamo Laios un uomo, Marcille una elfa, Chichuck un mezzo-uomo e Senshi un nano. I nostri variegati amici si inoltreranno sempre più a fondo nel dungeon nel tentativo di salvare Falin, mettendo in pentola tutti i mostri che sconfiggeranno lungo il loro percorso.
La storia avanza tra una pietanza e l’altra, seguendo le gesta dei protagonisti con di sottofondo una vena molto comica. Dungeon Food non è solo un anime sulla cucina, è uno dei migliori fantasy degli ultimi anni. Senza fare spoiler, la storia è molto più complessa di quello che si può immaginare, il dungeon è apparso sei anni prima e portava con se una profezia. Ai primi avventurieri si è palesato un uomo che affermava di essere il re di una città dorata, profetizzando che colui che sconfiggerà lo stregone supremo che ha creato il dungeon, non solo ne diventerà il nuovo padrone ma lo sarà anche dell’isola su cui si trova e il re, appena dette queste parole, si è ridotto in cenere. In poco tempo tantissimi avventurieri hanno iniziato a inoltrarsi nel dungeon per scoprirne i tesori e provare a diventare il nuovo padrone del mondo. Andando avanti la storia diventa sempre più interessante, scopriamo vari legami tra lo stregone supremo e i nostri eroi e veniamo a conoscenza del passato dei protagonisti. La carta vincente di questo anime è una storia fantasy estremamente dettagliata e accurata, il tutto condito, e mai questa parola è più appropriata, da vari manicaretti preparati dal nostro buon Senshi.
Siete curiosi di sapere di quali prelibatezze parlo? Beh nel corso dei vari episodi i nostri eroi assaggeranno qualsiasi mostro incontrato, e il tutto ci viene ovviamente mostrato corredato dalle ricette!
Le mie preferite sono state:
Pentola calda di scorpione gigante e funghi camminati:
Ingredienti: scorpione gigante, funghi camminanti, alga marina, slime disidratato e acqua
Sorbetto dell’esorcismo:
Ingredienti: acqua santa interreligiosa speciale (500 ml), vaso robusto (1), corda di cordone sacro (1, se non disponibile utilizzare una corda normale), fantasmi (5 o più)
Omelette di mandragola e basilisco:
Ingredienti: mandragola (1 di grandezza media), pancetta di basilisco (usare i tagli più grassi, 50 grammi), uovo di basilisco (1), sale e pepe (a piacere), ketchup (a piacere)
Potrei continuare a lungo elencando tutti i piatti divertenti e gustosi preparati e proposti durante tutte le puntate dell’anime. Una curiosità è che il titolo di ogni puntata è proprio il piatto che verrà degustato.
Come vi dicevo pocanzi, Dungeon Food non è solo un anime che parla di cucina, sono presenti delle parti estremamente divertenti e comiche, ad esempio con l'avanzare della storia si scopre che Laios è un proprio e vero nerd dei mostri, ne è attratto in modo morboso, li conosce tutti e vuole anche assaggiarli tutti! Marcille non vuole mai mangiare nessun piatto cucinato con i mostri, per poi rimanerne sempre entusiasta. Senshi, che non conosce la razza di Chilchuck, lo tratta come un bambino, cercando di spiegargli la sessualità dopo aver visto delle driadi, parlando di stami e pistilli! Insomma la serie è piena di siparietti comici tra i protagonisti, per poi diventare estremamente seria quando serve.
I personaggi sono ben caratterizzati, non solo i quattro protagonisti, ma tutti quelli che incontrano durante le loro avventure, dai precedenti membri del party, che ora fanno parte di gruppi diversi, fino ad altri avventurieri che si addentrano nel dungeon per risolverne i misteri. La parte descrittiva che parla del modo di cucinare i mostri, va affievolendosi con l’avanzare della storia, è sempre presente naturalmente, ma in molti punti i misteri del dungeon e il progredire del racconto diventano i veri protagonisti. Questa è una fortuna, altrimenti sarebbe stata solo una noiosa storia con il susseguirsi di un piatto strano dietro l’altro. Come in tutte le ambientazioni di D&D che si rispettino, è presente un ottimo worldbuilding, le relazioni tra i protagonisti e le motivazioni che li spingono, diverse per ognuno di loro, sono molto affascinanti, lasciando gli utenti davanti a una visione più che appagante.
Dal punto di vista tecnico l’anime presenta delle ottime animazioni, sempre fluide e ben riuscite, non calano mai di livello durante tutte le 24 puntate. Sono un fan di lunga data dello Studio Trigger, ma questa volta ero un po’ perplesso, perché mi sembrava una storia non nei “canoni” dello studio. Sono invece rimasto stupito, il lavoro eseguito è ottimo e le scene di combattimento, ma soprattutto quelle in cui i protagonisti fuggono con la coda tra le gambe in maniera rocambolesca da mostri troppo potenti per loro, sono assolutamente Trigger e si può riconoscere lo stile inconfondibile dello studio.
Alla regia troviamo Yoshihiro Miyajima e al character design Naoki Takeda, due nuovi pupilli di Trigger. La regia è solida e senza pecche, il chara molto fedele alla controparte cartacea. Anche le musiche di Yasunori Mitsuda sono coinvolgenti e sottolineano bene i vari momenti della storia. Infine Ryoko Kui, autrice del manga da cui è tratto l’anime, è accreditata per il soggetto originale.
Il doppiaggio di Netflix è molto curato, i protagonisti sono tutti interpretati da doppiatori molto esperti ed è stato fatto un ottimo lavoro nell’adattamento dei dialoghi. Quindi avete l’opzione di vederlo sia in lingua originale con sottotitoli che con un ottimo doppiaggio.
La storia segue abbastanza fedelmente il manga e ne copre circa 7/8 volumi dei 14 totali. Al termine di questa stagione ne è stata già annunciata una successiva, che, se della medesima durata, dovrebbe portare a compimento la storia.
Quindi ora che siamo giunti alla conclusione della recensione, non siete diventati curiosi di scoprire se è possibile mangiare un’armatura vivente o che sapore ha un drago?
Preparatevi quindi alla battaglia con spada e ascia, ma mi raccomando, non dimenticatevi anche il cucchiaio!
Su questa premessa un po’ strampalata si basa Dungeon Food, uno degli anime più interessanti dell’ultima stagione, disponibile su Netflix e trasmesso negli ultimi mesi in simuldub.
La storia inizia con un party sconfitto da un drago rosso. Durante il combattimento uno dei membri viene mangiato dal drago, ma all'ultimo secondo riesce a lanciare un incantesimo per teletrasportare tutti gli altri in superfice, al di fuori del dungeon in cui si trovavano. A questo punto i membri rimasti devono prendere una decisione, se rientrare il prima possibile nel dungeon, per dare la caccia al drago prima che digerisca il compagno mangiato oppure rinunciare. Tutto questo è possibile perché sembra che i draghi abbiano una digestione molto lunga, e quindi i nostri eroi dispongono del tempo necessario per portare a termine la loro nuova missione. Due dei compagni però non se la sentono e decidono di rinunciare, ma i tre membri rimanenti ovvero: Laios, Marcille e Chilchuck decidono di partire immediatamente per cercare di salvare Falin, la compagna al momento nello stomaco del drago e sorella di Laios.
I nostri eroi però hanno un problema estremamente impellente da risolvere, tutto il loro equipaggiamento, scorte di cibo e soldi inclusi, sono rimasti nel dungeon, nel punto in cui sono stati sconfitti dal drago e non hanno modo di riequipaggiarsi. È in questo momento che prendono la decisione di mangiare i mostri, in modo da non dover comprare scorte che non possono permettersi, e avere cibo fresco sempre disponibile durante il viaggio. I tre iniziano la loro nuova avventura recandosi al primo piano inferiore del dungeon, e lì, completamente affamati, si mettono alla ricerca di qualche mostro da mangiare. È questo il momento in cui incontrano Senshi, un nano che conosce molto bene i mostri e come cucinarli. Il nuovo gruppo è formato, ed è composto da persone di razze diverse, infatti abbiamo Laios un uomo, Marcille una elfa, Chichuck un mezzo-uomo e Senshi un nano. I nostri variegati amici si inoltreranno sempre più a fondo nel dungeon nel tentativo di salvare Falin, mettendo in pentola tutti i mostri che sconfiggeranno lungo il loro percorso.
La storia avanza tra una pietanza e l’altra, seguendo le gesta dei protagonisti con di sottofondo una vena molto comica. Dungeon Food non è solo un anime sulla cucina, è uno dei migliori fantasy degli ultimi anni. Senza fare spoiler, la storia è molto più complessa di quello che si può immaginare, il dungeon è apparso sei anni prima e portava con se una profezia. Ai primi avventurieri si è palesato un uomo che affermava di essere il re di una città dorata, profetizzando che colui che sconfiggerà lo stregone supremo che ha creato il dungeon, non solo ne diventerà il nuovo padrone ma lo sarà anche dell’isola su cui si trova e il re, appena dette queste parole, si è ridotto in cenere. In poco tempo tantissimi avventurieri hanno iniziato a inoltrarsi nel dungeon per scoprirne i tesori e provare a diventare il nuovo padrone del mondo. Andando avanti la storia diventa sempre più interessante, scopriamo vari legami tra lo stregone supremo e i nostri eroi e veniamo a conoscenza del passato dei protagonisti. La carta vincente di questo anime è una storia fantasy estremamente dettagliata e accurata, il tutto condito, e mai questa parola è più appropriata, da vari manicaretti preparati dal nostro buon Senshi.
Siete curiosi di sapere di quali prelibatezze parlo? Beh nel corso dei vari episodi i nostri eroi assaggeranno qualsiasi mostro incontrato, e il tutto ci viene ovviamente mostrato corredato dalle ricette!
Le mie preferite sono state:
Pentola calda di scorpione gigante e funghi camminati:
Ingredienti: scorpione gigante, funghi camminanti, alga marina, slime disidratato e acqua
Sorbetto dell’esorcismo:
Ingredienti: acqua santa interreligiosa speciale (500 ml), vaso robusto (1), corda di cordone sacro (1, se non disponibile utilizzare una corda normale), fantasmi (5 o più)
Omelette di mandragola e basilisco:
Ingredienti: mandragola (1 di grandezza media), pancetta di basilisco (usare i tagli più grassi, 50 grammi), uovo di basilisco (1), sale e pepe (a piacere), ketchup (a piacere)
Potrei continuare a lungo elencando tutti i piatti divertenti e gustosi preparati e proposti durante tutte le puntate dell’anime. Una curiosità è che il titolo di ogni puntata è proprio il piatto che verrà degustato.
Come vi dicevo pocanzi, Dungeon Food non è solo un anime che parla di cucina, sono presenti delle parti estremamente divertenti e comiche, ad esempio con l'avanzare della storia si scopre che Laios è un proprio e vero nerd dei mostri, ne è attratto in modo morboso, li conosce tutti e vuole anche assaggiarli tutti! Marcille non vuole mai mangiare nessun piatto cucinato con i mostri, per poi rimanerne sempre entusiasta. Senshi, che non conosce la razza di Chilchuck, lo tratta come un bambino, cercando di spiegargli la sessualità dopo aver visto delle driadi, parlando di stami e pistilli! Insomma la serie è piena di siparietti comici tra i protagonisti, per poi diventare estremamente seria quando serve.
I personaggi sono ben caratterizzati, non solo i quattro protagonisti, ma tutti quelli che incontrano durante le loro avventure, dai precedenti membri del party, che ora fanno parte di gruppi diversi, fino ad altri avventurieri che si addentrano nel dungeon per risolverne i misteri. La parte descrittiva che parla del modo di cucinare i mostri, va affievolendosi con l’avanzare della storia, è sempre presente naturalmente, ma in molti punti i misteri del dungeon e il progredire del racconto diventano i veri protagonisti. Questa è una fortuna, altrimenti sarebbe stata solo una noiosa storia con il susseguirsi di un piatto strano dietro l’altro. Come in tutte le ambientazioni di D&D che si rispettino, è presente un ottimo worldbuilding, le relazioni tra i protagonisti e le motivazioni che li spingono, diverse per ognuno di loro, sono molto affascinanti, lasciando gli utenti davanti a una visione più che appagante.
Dal punto di vista tecnico l’anime presenta delle ottime animazioni, sempre fluide e ben riuscite, non calano mai di livello durante tutte le 24 puntate. Sono un fan di lunga data dello Studio Trigger, ma questa volta ero un po’ perplesso, perché mi sembrava una storia non nei “canoni” dello studio. Sono invece rimasto stupito, il lavoro eseguito è ottimo e le scene di combattimento, ma soprattutto quelle in cui i protagonisti fuggono con la coda tra le gambe in maniera rocambolesca da mostri troppo potenti per loro, sono assolutamente Trigger e si può riconoscere lo stile inconfondibile dello studio.
Alla regia troviamo Yoshihiro Miyajima e al character design Naoki Takeda, due nuovi pupilli di Trigger. La regia è solida e senza pecche, il chara molto fedele alla controparte cartacea. Anche le musiche di Yasunori Mitsuda sono coinvolgenti e sottolineano bene i vari momenti della storia. Infine Ryoko Kui, autrice del manga da cui è tratto l’anime, è accreditata per il soggetto originale.
Il doppiaggio di Netflix è molto curato, i protagonisti sono tutti interpretati da doppiatori molto esperti ed è stato fatto un ottimo lavoro nell’adattamento dei dialoghi. Quindi avete l’opzione di vederlo sia in lingua originale con sottotitoli che con un ottimo doppiaggio.
La storia segue abbastanza fedelmente il manga e ne copre circa 7/8 volumi dei 14 totali. Al termine di questa stagione ne è stata già annunciata una successiva, che, se della medesima durata, dovrebbe portare a compimento la storia.
Quindi ora che siamo giunti alla conclusione della recensione, non siete diventati curiosi di scoprire se è possibile mangiare un’armatura vivente o che sapore ha un drago?
Preparatevi quindi alla battaglia con spada e ascia, ma mi raccomando, non dimenticatevi anche il cucchiaio!
Dungeon Food rappresenta l’incontro perfetto tra gli appassionati di anime e di Dungeons & Dragons. Non è solo una storia che parla di ricette di cose strane, ma è uno dei migliori anime fantasy degli ultimi anni.
Ha una storia molto innovativa, è un misto di fantasy, avventura, commedia e cucina. È una serie unica nel suo genere e i personaggi sono tutti caratterizzati in modo eccellente.
Presenta delle ottime animazioni di cui alcune in pieno stile Studio Trigger. Regia, character design e musiche sono di alto livello.
Il doppiaggio italiano di Netflix è ottimo, con un cast di doppiatori molto esperti e bravi.
Ha una storia molto innovativa, è un misto di fantasy, avventura, commedia e cucina. È una serie unica nel suo genere e i personaggi sono tutti caratterizzati in modo eccellente.
Presenta delle ottime animazioni di cui alcune in pieno stile Studio Trigger. Regia, character design e musiche sono di alto livello.
Il doppiaggio italiano di Netflix è ottimo, con un cast di doppiatori molto esperti e bravi.
Pro
- Storia molto innovativa, misto di fantasy, avventura, commedia e cucina
- Le interazioni tra i protagonisti e le loro storie personali
- Ottime animazioni di cui alcune in pieno stile Studio Trigger
- Regia senza pecche e ottimo character design
- Ottimo doppiaggio
Contro
- Un po' esagerato sui mostri che è possibile mangiare
Comunque davvero una serie stupenda che fa davvero tutto bene tra personaggi, storia e world building. Oserei dire che lo potrebbero vedere anche chi non conosce gli anime.
L'unico difetto è l'attesa per la season 2, la voglio oggi cavolo.
Sto facendo un pensierino al manga ora...
Io l'ho recuperato con gli sconti jpop del 20% di sto mese
Anche se all'inizio sembra masterchef dopo un pò capisci che il cibo è l'elemento che caratterizza meglio l'opera e alla fine ti ritrovi che la storia dei personaggi, la lore e l'obiettivo da raggiungere sono tutti collegati al cibo. E' una dimostrazione della genialità dell'autore che rende l'opera degna di essere approfondita.
allora hai sbagliato serie da guardare, già solo dal titolo e leggendo la sinossi non poteva essere altrimenti
Mah, ti dico, di solito non mi limito a giudicare una serie dal titolo. Prima ci do un'occhiata. Poi le immagini e le ambientazioni sembravano molto promettenti. E la trama a dirla tutta sembrava interessante. L'entusiasmo è un pò scemato quando sono iniziati ep che ruotavano interamente sul cibo e sul procacciarsi gli ingredienti. Pippotti infiniti su fantomatici ingredienti... Hanno iniziato a non fare altro che cucinare e mangiare. Non gli interessava nemmeno più scendere nel dungeon o salvare la sorella. E' diventato pesante. E non è il genere il problema. Tondemo Skill de Isekai Hōrō Meshi è uscito quasi in contemporanea e l'ho guardato con piacere fino alla fine. E' più becero, con un budget inferiore, ma almeno intrattiene nel modo giusto e la valutazione superiore rispecchia questo merito. Qua è proprio pesante.
Non voglio spoilerare, ma c'è un motivo se non vanno di fretta nel salvare Falin. Il primo è che senza cibo non possono andare avanti (infatti è per quello che sono usciti dal dungeon nel primo episodio), e il secondo verrà spiegato più avanti.
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