La serie è uno degli shounen anni ‘90 più famosi a livello mondiale, colonna della celebre rivista di Shueisha Shonen Jump e quello che può essere considerato un autentico evergreen; ma cosa lo rende così speciale?
La risposta è, a suo modo, semplice, ma allo stesso tempo più articolata di quanto si possa pensare...
Come spesso accade, i primi capitoli di una serializzazione (si spera) a lungo termine sono fatti per sondare un po’ il terreno e provare impostazioni diverse, alla ricerca di ciò che i lettori preferiscono maggiormente da una certa, giovane opera.
Yu degli spettri non fa eccezione, mostrandoci le peripezie che il giovane Yusuke Urameshi dovrà affrontare per tornare in vita dopo un trapasso imprevisto, e approfittando di questo periodo di “sperimentazione” per trovare un po’ la sua strada come fumetto.
E la troverà, molto lontano dallo slice of life a tema occulto dei primi capitoli, dando al protagonista il ruolo di detective spirituale in quello che, in sostanza, è un tradizionale manga di combattimenti e arti marziali.
In questo genere di opere un ruolo importantissimo hanno i comprimari, che devono ravvivare l’azione e aggiungere punti di vista alternativi e “colore” alla narrazione (si pensi, ad esempio, al recente e incredibilmente famoso Demon Slayer, ma anche l’altrettanto recente e famoso, ma un po’ meno combattivo, Frieren-Oltre la fine del viaggio), e Yu deli spettri in questo riesce molto bene: come dice scherzosamente lo stesso Yoshihiro Togashi, autore della serie, ci sono passaggi in cui sembrano loro (diventati immediatamente popolarissimi nel pubblico di lettori) i protagonisti, anziché Yusuke.
Essendo un gruppo ristretto, si riesce a evitare anche un male comune per le serie di questo genere, ossia, l’inevitabile messa in disparte di alcuni dei coprotagonisti: succede in parte solo nella saga finale, che comunque è, per stessa ammissione dell’autore, un riempitivo realizzato stancamente (in senso anche letterale: noti sono i suoi problemi di salute) quando ormai la conclusione della serie era già stata decisa (durante il finale della saga precedente) ma Togashi avrebbe dovuto realizzare un’altra trentina di capitoli per questioni di pubblicazione.
Nel corso della vita editoriale della serie, l’autore e i due editor che lo affiancarono seppero ispirarsi sapientemente a molte delle opere giovanili più celebri della decade appena conclusa, tanto che il primo capitolo sembra, effettivamente, uno scherzoso collage di un paio di scene “chiave” del manga per ragazzi anni ‘80.
Nel ‘90 su Jump andavano di moda le serie di arti marziali tutte tornei in singolo o a squadre, e Yu degli spettri seppe adattarsi alla cosa, osservando con attenzione chi è venuto prima di lui e comprendendone il metodo narrativo applicandolo, poi, alle sue esigenze.
Il tutto accompagnato da uno stile di disegno che definirei “isterico”.
I punti cardine dell’iconografia manga a cavallo tra i due decenni, per il genere shounen, ci sono tutti, ma lo stile passa da disegni estremamente “carichi” di linee e dettagli a vignette che vanno persino oltre il “minimal”, con tutte le giuste vie di mezzo del caso.
Si nota anche una certa estremizzazione delle espressioni facciali nelle scene comiche, ma questo è qualcosa che incide soprattutto nei primi numeri.
La narrativa per immagini di Yu degli spettri è estremamente efficace, in grado di elevare a dovere la narrazione degli eventi e renderla ancor più incisiva agli occhi di chi legge.
La nuova edizione, come detto, si presenta in volumi tradizionali 11.5x17.5 (19 volumi in totale, a 5,90 euro ciascuno), e di conseguenza più piccoli della precedente Perfect Edition, e rispetto ad essa mancano anche di pagine a colori e contano meno capitoli (non molti, per il primo numero solo due).
La nuova edizione ha, però, anche qualcosa in più: una sovraccoperta, che raccoglie brevi pensieri dell’autore nell’aletta frontale, e degli editoriali tra un capitolo e l’altro, dove Yoshihiro Togashi stesso racconta la nascita della sua opera e il suo “contesto”.
L’opera è stata ritradotta, anche se la vecchia Perfect Edition aveva già una traduzione pienamente efficace, quindi è stata cambiata giusto la struttura di qualche frase per renderla più scorrevole e sono state aggiunte alcune note, come quelle, preziosissime, che fanno il cambio yen/euro e che permettono di capire molto meglio certe battute e certi contesti.
Una situazione diversa, dunque, rispetto alla recente riedizione di Sand Land, la cui prima traduzione era molto “vecchia” e manchevole anche solo per ovvi limiti d’epoca.
Ma questo non è assolutamente un male: di reali innovatori nella storia del fumetto ce ne sono stati comunque pochi, e comunque inevitabilmente ispirati a media diversi, sin dai tempi di Tezuka e ancor prima.
Ciò che conta di più, è che quello che Yu degli spettri ha da raccontare lo racconta molto bene, riuscendo a non “perdersi nel mucchio” di suoi simili ma anzi, spiccando per narrazione, presentazione e gestione della trama (almeno finché non comincia il faticoso rush finale).
Sicuramente un’icona dello shounen d’azione anni ‘90, e oserei dire dello shounen d’azione in generale, Yu Degli Spettri è una lettura fondamentale per chi apprezza il genere, indipendentemente dalla sua data di nascita.
Yu degli spettri New Edition 1
Yusuke è un teppistello come tanti che, un brutto giorno, perde la vita nel tentativo di salvare un bambino. Nel mondo dell’aldilà, tuttavia, gli “addetti ai lavori” sanno che il piccolo si sarebbe salvato anche senza il suo aiuto e che dunque Yusuke è morto invano. Così, per rimettere a posto le cose, cercano il modo di riportarlo in vita. Ma se il piano riuscisse, il nostro non sarebbe più il ragazzo di prima... Tornano le avventure del detective del mondo degli spiriti, in una nuova edizione con dialoghi riveduti e corretti, un appuntamento davvero imperdibile per gli amanti del fumetto anni Novanta e per tutti gli appassionati di misteri, fantasmi e spiriti erranti!
Prezzo: 5,90 €
Totale voti: 7 2 0
Arashi84
Mi ha fatto piacere rileggerlo, anche se i disegni sono un po' diversi da come li ricordavo! Yusuke è una sagoma, sarà pure un pessimo elemento ma è divertente, nonché di buon cuore. L'episodio del cane e del tanuki mi hanno commossa! Non perde smalto!
17/09/2024
Giona
I primi episodi mostrano un design dei personaggi che presto si modificherà, e che sarà quindi ripreso per la serie anime.
04/09/2024
LaMelina
Il protagonista è un vero idiota, ma mi fa troppo ridere! xD Sono curiosa di vedere come si evolverà la storia, perché tutto mi aspettavo fuorché un manga di questo tipo. Carini gli episodi autoconclusivi con gli spiriti e i defunti...
24/08/2024
FridaPoe
Primo volume veramente noioso. Le storie conclusive potevano essere tagliate completamente.
25/10/2024