Durante il Lucca Comics and Games 2024 c'è stato anche spazio per l'animazione internazionale grazie a Riot Games che ha portato Martial André, direttore delle animazioni della seconda stagione di Arcane, la serie hit basata sui personaggi di League of Legends prodotta dallo studio francese Fortiche Production. Serie che da ieri è nuovamente sbarcata su Netflix con la prima parte di puntate della nuova stagione.

Il giovane artista ha portato il suo uditorio in un viaggio dettagliato lungo il processo produttivo di un episodio della serie, dallo storyboard alla rifinitura, utilizzando il primo episodio della nuova serie come esempio.
 
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L'artista si è unito allo studio a ventisei anni nel 2019 quando Arcane era andato in pausa produttiva, visto che Fortiche si era reso conto che ciò che voleva fare necessitava di più ampie risorse e maggiori orizzonti di manovra. L'incredibile successo dello show ha portato lo studio a dover aumentare i propri artisti in tempi record: da un team di qualche persona sono velocemente passati ad aprire le due sedi di Montpellier e Las Palmas oltre quella parigina. La necessità di manodopera è anche la motivazione dietro la rapida scalata professionale di Martial, che è diventato lead animator a partire dal quarto episodio della serie, grazie alle sue abilità temprate da anni di lavoro a Londra, allo studio Framestore. Quando arrivò a Fortiche, tra i primi assunti, si è trovato come un pesce fuor d'acqua perché circondato da animatori che non erano soliti lavorare con troppe references ed era molto ancorato allo stile d'animazione "scolastico", quello legato ai dodici principi dell'animazione. Poi l'ex-direttore delle animazioni della prima stagione, Barthelemy Maunoury, è diventato co-regista e l'ha proposto come supervisore delle animazioni per la seconda serie.

"Originariamente Fortiche puntava ai videogiocatori di League of Legends, non ci aspettavamo un'audience così ampia e varia.

In francese Fortiche significa “abbastanza forte” e Martial ci riporta le filosofie dello studio: quella teorica volta a considerare l’animazione non un genere ma un medium, che pensa alle persone e non ai piccoli; e quella pratica che consiste in uno stile particolare che usa sia 2D e 3D. L'attitudine pratica dello studio deriva dai natali dello studio che ha dovuto tribolare con le ristrettezze economiche e di personale: l'utilizzo del 3D è stato implementato per evitare di utilizzare troppe risorse, risorse che non avevano. Con il tempo Fortiche è diventato davvero abile nel maneggiarlo. 

Lo studio è stato fondato nel 2009 da tre persone dalla formazione molto diversa l'uno dall'altro. Jérôme Combe è un artista autodidatta che ha lavorato a videogame e music video, Pascal Charrue è un diplomato alla prestigiosa accademia artistica Gobelin, e Arnaud Delord. I tre hanno lavorato sin da subito ad una serie variegata di progetti e il più famoso è stato il videoclip dei Gorillaz che ha spremuto tutte le forze dello studio: Fortiche ha dovuto assumere artisti davvero bravi e utilizzare al meglio lo stile sino ad ora usato, personaggi in 2D che si muovono sullo sfondo in 3D.
 

La partnership con la casa natale di League of Legends è nata a partire dal corto "Get Jinxed" che ha cementato una vera e propria sinergia tra Riot e Fortiche, ma soprattutto tra i fondatori e i referenti di Riot. Questi hanno poi iniziato a pensare ad Arcane con il primo test realizzato nel 2016. Il video è un ottimo modo per capire da dove lo studio abbia iniziato: è impossibile non notare le differenze tra ieri e oggi: è chiaramente cartoonesco nelle animazioni e i design, gli ambienti e le textures sono piatte, ricordano molto i videogame. Arcane invece, nella sua versione definitiva, è decisamente più realistico, ancorato alla realtà, soprattutto nelle scelte del design che viene minuziosamente curato in collaborazione con Riot.

Martial Andrè racconta velocemente al pubblico qualche numero relativo ad Arcane:
  • 2 stagioni
  • 8 anni per scrivere e produrre la serie;
  • 12 ore di contenuto prodotto con oltre 13000 scene (circa 750 per episodio)
  • 700 artisti e lavoratori di 15/20 nazionalità diverse divisi in tre studi (Parigi, Las Palmas e Montpellier).
Numeri importanti nati da un'idea nell'appartamento di Jerome e che hanno costretto Fortiche a espandersi in pochissimo tempo. Basti pensare che se ci fosse stato un animatore solo a lavorare ad Arcane, avrebbe impiegato circa 300 anni per completarlo: "Vi dico questo per farvi capire quanto sia fondamentale la collaborazione in questo lavoro."
 

Dopo aver spiegato la storia dello studio, passa a raccontare come lavori nella pratica Fortiche. Ovviamente, per far capire meglio, sullo schermo è stata proiettata la sequenza psichedelica presente nel primo episodio della nuova serie in cui il personaggio di Vi combatte in un'arena di lottatori.

"Questa sequenza", ci spiega, "è un po' un ritorno alle origini per Fortiche. Per molto tempo abbiamo fatto videoclip musicali e li abbiamo inseriti anche nella serie." Martial fa ragionare su come, in Arcane, il videoclip sia usato per dire molte cose in poco tempo. Ad esempio la scena dello scontro tra Ekko e Jinx nella prima stagione dura circa due minuti e racconta davvero tanto dei personaggi e la loro storia.

Il primo step è la sceneggiatura. Riot ha fornito i personaggi e la storia e la prima stagione è partita lentamente, ma con la seconda stagione è tutto diverso: da un lato i personaggi ormai son noti anche agli artisti di Fortiche e dall'altra la fiducia tra lo studio e Riot si è solidificata, tanto da permettere modifiche, suggerimenti e libertà artistica. "Abbiamo influenza sul processo creativo e riusciamo ad interagire molto di più." commenta orgoglioso il direttore delle animazioni. Riot fornisce lo script, registra le voci, musica ed effetti sonori. Fortiche invece si occupa di tutto ciò che riguarda le immagini, animazione e montaggio

Poi si esplorano i design proponendone vari tipi sia dei personaggi che di location e ambienti: l'obiettivo è far concretizzare la visione di Riot e renderla collegabile con la sceneggiatura. Riot ha una grande lore da cui possono attingere, prendere personaggi e portarli nella serie. Ma quest'ultima è decisamente realistica, per cui è necessario ridisegnarli per renderli “inseribili” nel nuovo contesto.
 
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Un passo fondamentale che aiuta la comunicazione tra Fortiche e Riot è la moodboard, un documento in cui si raccolgono i risultati delle ricerche su ambienti, personaggi, scene e movimenti. "La moodboard è per noi un modo di esplorare e cercare molte molte molte reference: ci rifacciamo a film, serie televisive e videoclip musicali. Fortiche è storicamente molto vicina al mondo del montaggio video e la realizzazione di videoclip musicali, per questo siamo abituati a lavorare con dei riferimenti sott'occhio. Sia chiaro, non è copiare se usiamo dei riferimenti. Semplicemente prendiamo cosa ci interessa e cosa ci aiuta a rendere credibile e concreta una scena."
Per darci un'idea, Martial dice che nella prima stagione realizzavano circa 30 pagine di moodboard per episodio, per la seconda sono circa 250 pagine di moodboard a puntata. Gli artisti lavorano molto sui colori, luci e inquadrature perché sono fondamentali per definire la scena.

Passando al character design, vengono prese come riferimento delle persone vere: artisti, atleti, professionisti dal momento che li aiuta ad essere più realistici, cinematografici e integrare i personaggi meglio all'ambiente.
La wrestler americana Ronda Rousey, ad esempio, è stata un riferimento per la versione di Vi che si vede nel videoclip. Il riferimento ovviamente è un punto di partenza su cui si lavora ulteriormente, lo si raffina. Illustra come il design di Vi si sia evoluto in base al suo cambiamento psicologico, e tutte le decisioni stilistiche e iconiche vengono prese in collaborazione con Riot.

Riguardo il rapporto tra prima e seconda stagione, Martial riferisce come dalla prima serie abbiano tratto tanti insegnamenti, hanno avuto modo di riguardare a cosa avessero sbagliato o realizzato in maniera poco soddisfacente e correggerlo. Le aspettative del pubblico sono alte e il fatto che Netflix sia un distributore internazionale mette molta pressione a fare sempre meglio.
 
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Importante è anche il color script, che ci aiuta a capire meglio la luce, i colori, le ombre e la composizione cromatica delle scene. Un altro passaggio dello studio del design è quello delle location, in cui si decide dove mettere la telecamera e da lì giocare sul framing e su come riprendere le scene.

Per quanto riguarda lo storyboard, il documento che rende l'idea di come sarà la scena alla fine, ci sono più passaggi; si tratta di solito di un insieme di 3 o 6 interazioni che passano attraverso vari stadi di rifinitura: da una veloce thumbnail, poi diventa più sketchato e poi si va alla versione pulita dove lavorano sul posing dei personaggi (cioè la posizione e l'atteggiamento che assumono), sulla luce.

Tutto ciò si realizza attingendo dalla bibbia della serie, cioè il documento che contiene tutti i materiali di riferimento sia visivi che per la storia, creata e curata da Simon Andriveau.
 
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"Lavoriamo tantissimo in pre-poduzione per evitare di stallarci durante la lavorazione. Un po' come cucinare, se si legge bene la ricetta prima poi non ci saranno particolari sorprese mentre si prepara il piatto. Anche lavorare aderenti al timing, ritmo e montaggio finale ci evita di dover scartare materiale che ci è costato fatica creare. Abbiamo imparato molto dalle nostre origini piccoline."

Finito lo storyboard si passa al layout, cioè il passaggio in cui i personaggi si posizionano davanti alla telecamera virtuale 3D per capire come si situeranno nell'ambiente e in relazione agli oggetti e ai dettagli di scena.
Siccome Fortiche fa ampio uso del videoclip musicale, nella prima stagione hanno lavorato con delle musiche temporanee (temp music, spesso musiche e canzoni che semplicemente piacciono all'artista) su cui montano visual e ritmo delle scene e solo in un secondo momento Riot ha fornito loro le musiche definitive. Poi si sono adoperati per adattare alla musica ufficiale, ma nell'ultima stagione Riot ha cercato di mandare loro le musiche il prima possibile in modo tale che Fortiche potesse lavoraci direttamente e in maniera definitiva.
Per esempio la scena di Vi nell'arena è stata montata su Layout With dei Nirvana, ma quella definitiva è quella di Zand, per cui ritmo e montaggi sono stati rimaneggiati per essere aderenti alla canzone ufficiale.

Martial André si è specificamente occupato della fase di animazione e racconta come lavora: "Prendiamo lo storyboard, i layouts e ci aggiungiamo anche dei riferimenti dal vivo girati da noi animatori stessi. Nello studio abbiamo delle stanze adibite a filmare le sequenze, con oggetti di scena: i riferimenti talvolta sono gli animatori che si auto-riprendono. Però non ricalchiamo cosa filmiamo ma ne studiamo i movimenti e li reinterpretiamo. Se ricalcassero avremmo un'animazione che dà quell'effetto di uncanny. Usiamo anche dei riferimenti incrociati, come scene riprese da noi e scene di film, soprattutto se pensiamo che ciò che giriamo non abbia le caratteristiche fisiche che cerchiamo."
 
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In Arcane l'animazione 2D si occupa di fare i liquidi e i fluidi, come acqua, sangue, sudore, ma punto forte di Fortiche è il reparto di matte painting, di background art. "Ci mettono così tanto cuore nel realizzare a mano le texture, anche perché è fondamentale per definire le vibes. Ogni sfondo è praticamente una concept art. Per i personaggi usiamo senza problemi il 3D perché ci aiuta ad avere più controllo sui micromovimenti ed espressioni, mentre gli sfondi sono fatti in 2D. Ma se tenessimo il 2D nudo e crudo sarebbe senz'anima, piatto visivamente, dunque dobbiamo far integrare efficacemente i personaggi, dando delle caratteristiche tridimensionali agli ambienti e lavorare sul parallasse."
Lo stile misto dello studio ha sia origine dal modo di lavorare originale di Fortiche, ma anche dalla volontà di realizzare qualcosa che sembri fatto a mano. "Poi, con il tempo," commenta "siamo diventati molto bravi a farlo."

Fondamentale è la fase di compositing, quella in cui il 2D viene unito al 3D e ai vari effetti di luce che, attenzione, sono basati sulla luce presente nel dipinto di background e non il contrario. Inoltre, nonostante il compositing sia terminato, spesso vengono utilizzati effetti grezzi in post-produzione, come sgranature sulla pellicola e aggiunta di dettagli luminosi.

Dalla sceneggiatura al prodotto finito intercorre circa un anno per episodio e solo per le animazioni sono necessari minimo quattro mesi e mezzo a puntata. Durante la prima serie lo studio riusciva a produrre 4 secondi di animazione alla settimana, per la seconda sono su una media di 2 secondi settimanali. Questo è un dato importante per capire quanto sia macchinoso il processo d'animazione e quanto le animazioni della seconda stagione siano puntigliose.

Alla fine del panel si forma una lunga fila di gente pronta a chiedere autografi, consigli e congratularsi per il lavoro svolto dallo studio di animazione francese.