Ma voi lo ricordate Fuori Orario di Enrico Ghezzi? Per i bimbi cresciuti negli anni '90 è facile ricordarsi di questo strambo programma televisivo. Mandato in onda negli orari notturni più improbabili, era un contenitore cinematografico particolarmente interessante, nel quale la selezione dei film prevedeva che le pellicole fossero tutte d'autore o del circuito underground. Uno YouTuber ha deciso di ricreare il format creato da Ghezzi in chiave videoludica: Luca (che sul web si presenta sotto il nome di Koma), sul suo canale Gekigemu, sta portando avanti un progetto di divulgazione e di educazione alla semantica del videogioco, analizzando e consigliando quelli che, secondo i suoi gusti, sono i titoli indie più interessanti sulla piattaforma Steam. Lo abbiamo contattato e abbiamo scambiato quattro chiacchiere interessanti su quello che significa sviluppare un'ambizione del genere.

Intervista a Gekigemu.jpg


Gekigemu si concentra su giochi e manga poco conosciuti. C’è stato un momento preciso in cui hai deciso di focalizzarti su questo tipo di contenuti? Qual è stato il primo gioco indie che hai trattato sul canale?

Non so se c’è stato un momento preciso: forse più che concentrarmi su qualcosa di poco conosciuto mi attirano giochi e manga un po’ strani e diversi dal solito. Si potrebbe dire che queste opere sono lontane dai gusti del grande pubblico e quindi rimangono poco conosciute. Questo accade anche perchè i grandi siti, canali o influencer dedicati a videogiochi e manga parlano di cose che sono già molto famose o che hanno il potenziale per diventarlo. Per sopravvivere nel loro lavoro devono per forza parlare di argomenti che interessano a un grande numero di persone. Videogiocando e leggendo manga fin dagli anni 90 con il passare del tempo ho giocato e letto fin troppe cose. Mi sono probabilmente assuefatto (annoiato?) di quelle più normali e spontaneamente mi sento attratto da quelle opere che invece riescono ancora a sorprendermi con qualcosa di diverso (e lo stesso discorso potrei farlo per film e musica). Molti anni fa avevo aperto un blog dove condividevo anche consigli di questi giochi e manga un po’ strani, così se altre persone erano interessate potevano scoprirli anche loro. Poi con il passare degli anni (come molti altri appassionati) mi sono accorto di leggere sempre meno siti, forum e blog, e invece ho iniziato a vedere (ma nel mio caso soprattutto ascoltare mentre faccio altro in casa o in giardino) soprattutto video su Youtube. E a quel punto mi è sembrato naturale continuare questa condivisione online di giochi e manga in formato video con il canale di Gekigemu.
Andando a ricontrollare i vecchi video sul canale sembra che i primi giochi indie di cui avevo parlato erano in occasione dei saldi Steam di Natale del 2016 e c’erano cose come The Last Dogma (una specie di Deadly Premonition unito a The Stanley Parable, ma molto più low budget, anarchico e nonsense) che rimane ancora poco conosciuto, ma anche LISA: The Painful che ormai è molto famoso tra gli appassionati.

Quando scegli un gioco indie di nicchia da recensire, quali sono i criteri principali che segui? Preferisci titoli con una forte impronta narrativa, uno stile artistico distintivo o qualcosa di completamente diverso?
Se ci dedico una recensione(per quanto i video dove consiglio un singolo gioco potrebbero essere un po’ diversi da una recensione come la si intende di solito) direi che la scelta è data da un insieme di tutte quelle cose (storia, stile, gameplay, ambientazione, qualche idea originale) che mi hanno incuriosito, ci ho giocato e poi mi è piaciuto così tanto per cui ci tengo a dedicarci un video dove parlarne. Ad esempio l’ultimo gioco di cui ho fatto una recensione è stato Natsu-Mon: 20th Century Summer Kid, che unisce l’ambientazione, storia e lo stile delle campagne Giapponesi alla Boku no Natsuyasumi al gameplay con esplorazione psicogeografica alla Zelda: Breath of the Wild, però senza combattimenti, enigmi o boss finali: solo il piacere di esplorare questi paesaggi dal gusto Giapponese e catturare insetti o pesci.
Devo dire che spesso ci sono anche giochi che mi sono piaciuti tanto ma che per mancanza di tempo non riesco a farci un video dedicato (ad esempio Disillusion ST, vedi prossima domanda), ma ogni mese faccio un post pubblico su Patreon con tutti quelli che ho scoperto e ogni gennaio faccio un video di “riassunto” dove consiglio i giochi per me più affascinanti e meno conosciuti dell’anno precedente.
 
Natsu-Mon-20th-Century-Summer-Kid.jpg

C’è un gioco indie che hai scoperto su Steam e che ti ha sorpreso al punto da chiederti perché non abbia ricevuto più attenzione? Puoi raccontarci la tua esperienza con questo?
Il primo che mi viene in mente è Disillusion ST: è una specie di dungeon crawler dove puoi disattivare i combattimenti e giocarlo solo esplorando (così è accessibile a tutti, anche a chi non piacciono i combattimenti difficili) perchè tanto la cosa importante è incontrare e parlare con i suoi personaggi bizzarri. Praticamente è come se fosse Baroque per Sega Saturn ma diretto da Osamu Sato, mettendo insieme i dialoghi metafisici di Eastern Mind con l’esplorazione onirica di LSD Dream Emulator senza mai prendersi troppo sul serio.

Mentre sto rispondendo a queste domande ha solo 178 recensioni su Steam, numero che di solito è un buon modo per intuire quanto sia popolare un gioco (per una percentuale media di chi lo recensisce in rapporto a quanti lo hanno comprato). Ad esempio per fare un confronto un gioco indie abbastanza famoso del 2024 è stato Animal Well che in questo momento ha 18.084 recensioni su Steam. Disillusion ST è un gioco dallo stile che adoro ma che posso dire con certezza che piace anche a molte altre persone, tanto che alcuni video del suo autore dove si vedono solo i personaggi del gioco hanno 300.000 visualizzazioni su Youtube. Oltre allo stile nel gioco c’è anche una storia e una mitologia molto misteriosa, ma allo stesso tempo trovi anche personaggi buffi con dialoghi e scene strambe: in altri giochi questo mix avrebbe attirato l’attenzione di tanti appassionati ma per qualche motivo non è (ancora?) successo con Disillusion ST.
 
some-screenshots-from-disillusion-st-v0-vrtcmatf94291.jpg

Steam è pieno di giochi indie, alcuni eccezionali e altri mediocri. Hai qualche strategia o trucco per individuare i veri gioielli nascosti tra migliaia di titoli?
Dopo tanti anni a seguire siti, forum, blog, canali Youtube, utenti su Twitter e qualsiasi altra fonte di notizie sui nuovi giochi pubblicati ogni anno, purtroppo mi sono accorto che ne rimanevano fuori tantissimi altri che mi sarebbero piaciuti ma di cui nessuno parlava. Quindi l’unico modo sicuro che ho trovato è quello di guardare ogni giorno uno per uno tutti i giochi che escono su Steam. Nel 2024 sono usciti circa 19.000 giochi su Steam, quindi ne ho visti una media di 52 al giorno (di solito mentre pranzo davanti al PC): numero che potrebbe sembrare alto ma è una ricerca che mi piace molto fare e ormai mi bastano pochi secondi per intuire se un gioco può interessarmi o meno, guardando le foto, trailer, tag e descrizione (ed eventuali recensioni Steam se ce ne sono). L’unica eccezione a questa regola sono quei giochi che potrebbero avere una storia di mio gusto, ma che per stile e gameplay non mi ispirano e senza giocarli (o senza qualcuno che mi consiglia la storia) non lo saprò mai: ma visto che comunque non ho abbastanza tempo per giocare tutti gli altri giochi affascinanti che scopro, forse è meglio così.

Naturalmente ogni persona ha gusti diversi e un gioco che può interessare a me potrebbe non interessare a qualcun altro e viceversa: l’unico modo per trovare i tuoi personali gioielli nascosti è guardare la pagina del gioco su Steam e intuire se a te potrebbe piacere. Poi se c’è una demo la provi per capire meglio come è, altrimenti puoi sempre comprarlo, provarlo per meno di 2 ore entro 2 settimane e se capisci che non ti piace chiedere un rimborso a Steam. Magari se è un gioco abbastanza famoso trovi pure qualche video di gameplay completo su Youtube per farti un’idea di come va avanti.

Gestire un canale YouTube come Gekigemu richiede molto impegno. Qual è la sfida più grande nel creare contenuti su giochi di nicchia? C’è mai stato un video che ha richiesto un lavoro particolarmente intenso dietro le quinte?
Rispondo prima alla parte sul video con un lavoro particolarmente intenso visto che è più semplice: il primo che mi viene in mente è il documentario su Yoko Taro che ho fatto qualche anno fa, sia per la lunghezza delle ricerche sui vari giochi e la sua biografia, sia per averlo pianificato come un “video corale” dove altre persone appassionate di Taro potessero contribuire con un loro commento nel video stesso, sia per avergli dato una struttura simile ai suoi giochi con più strati di “scoperta” della sua mitologia. Il dover organizzare sia la mia parte (più complessa del solito) che contattare le altre persone e spiegare cosa avevo in mente, mi ha consumato talmente tanto che non so se avrò mai più il coraggio di giocare altro di Yoko Taro.

La sfida più grande invece credo sia la stessa di ogni persona normale: crescere ed entrare nell’età adulta con tutti i doveri e gli impegni della vita che non ti permettono di sprecare così tante ore su una cosa superflua come il parlare di videogiochi che non interessano (quasi) a nessun altro in Italia (e senza quindi avere un grande pubblico con cui guadagnare qualcosa da pubblicità o abbonamenti). Da giovane ho passato infinite ore a ricercare e scrivere di videogiochi su vari siti, blog e forum, semplicemente perchè sono cose che mi piace fare e quindi ci passo volentieri il mio tempo libero.
Ma quando si cresce e questo tempo libero scompare è necessario scegliere con più attenzione come impiegarlo. Il mio caso specifico è un po’ particolare avendo vissuto per molti anni lavorando come freelance (creazione di siti web e SEO) con una vita di downshifting, ma ora non approfondisco questa parte per non annoiare. Quello che penso sia comune a tante altre persone che hanno una casa da mantenere e magari una famiglia e dei figli è la necessità di lavorare molte ore ogni giorno per ripagare le spese mensili, di passare molto altro tempo a pulire casa, cucinare, seguire tutte le questioni burocratiche, senza contare i normali problemi e gli imprevisti da risolvere che non mancano mai (soprattutto nella vita da genitori). Tutto questo cercando di mantenere comunque un po’ di tempo anche per riposare, che sia stare con la propria famiglia e gli amici, che sia dormire o seguire qualche passione personale. In questa normalissima situazione da adulto purtroppo è difficile giustificare tutte le ore che servono per le ricerche di Gekigemu, in particolare per i documentari che approfondiscono autori e serie di giochi cult.
 
maxresdefault.jpg

Ben consapevole di questo problema quello che ho provato a fare quando ho iniziato con il canale di Gekigemu nel 2016 è stato di chiedere l’aiuto di altri appassionati con le loro donazioni su Patreon. In questo modo potevo giustificare almeno una parte delle ore impiegate per le ricerche, perchè con i soldi donati avrei pagato la spesa al supermercato e qualche bolletta. Era una prova che volevo fare, senza sapere quante persone potessero essere interessate a supportare qualcosa del genere. Incredibilmente a oggi ci sono 170 persone che donano su Patreon per aiutarmi a continuare con Gekigemu, raccogliendo circa 265 euro al mese. Anche se mi rende felice sapere che ci sono ben 170 persone altrettanto interessate a questi argomenti di nicchia, la cifra non copre equamente tutte le ore che servirebbero per Gekigemu (in media un centinaio di ore al mese, quindi attualmente 2.65 euro per ogni ora di lavoro se vogliamo vederli come uno stipendio tradizionale). Fino a qualche anno fa il mio stile di vita in downshifting mi permetteva di vivere bene con pochi soldi e avere più tempo anche per Gekigemu. Però negli ultimi 3 anni le cose sono cambiate: il costo delle bollette e della spesa è aumentato, continuiamo ad avere problemi con la vecchia casa in cui abitiamo (ad esempio tubi dell’acqua rotti, tetto con infiltrazioni quando pioveva, invasione di muffa a causa di tutta questa umidità), qualche problema di salute, la mia compagna attualmente è senza lavoro e siamo anche diventati (felicemente) genitori.

Come puoi immaginare sono tutte cose che aumentano i costi e diminuiscono ulteriormente il tempo libero da “sprecare” su qualcosa come Gekigemu. In quelle poche ore della giornata mi conviene lavorare come freelance (con cui guadagno di più all’ora) oppure risolvere i problemi di casa e giardino. Discutendo questa situazione anche con le persone che supportano Gekigemu su Patreon siamo arrivati alla conclusione che l’unica cosa sensata che io possa fare al momento è dare priorità alla vita reale e solo quando mi avanza un po’ di tempo fare anche qualcosa per Gekigemu. Tutto questo con o senza donazioni: semplicemente continuerò a portare avanti queste ricerche perchè mi piace farle, ma con molto meno tempo per farle e spalmando sul lungo periodo la produzione dei documentari più complessi. Se anche con questa lentezza dei contenuti continueranno ad arrivare donazioni di chi vuole aiutarmi con Gekigemu ne sarò felice e mi saranno utili per pagare una parte delle spese mensili, altrimenti pazienza.
 
Dopo aver parlato di un gioco sul tuo canale, ti è mai capitato che uno sviluppatore ti contattasse direttamente? Se sì, puoi condividere qualche aneddoto interessante su come hanno reagito alla tua recensione?
 
Consigliando su Gekigemu quasi sempre giochi sviluppati da autori che non parlano l’italiano direi che non mi è mai capitato che qualcuno di loro vedesse un mio video capendoci qualcosa. La cosa più simile che mi viene in mente è quando avevo recensito The Last Dogma sul mio vecchio blog e visto che non ne parlava nessun altro online l’autore ha trovato quel mio articolo e ha tradotto il testo per leggerlo. È stato contento che esistesse qualcun altro al mondo che apprezzasse il suo gioco e mi ha chiesto l’amicizia su Steam e ogni tanto ci siamo scambiati consigli di musica e film. Se in futuro su Youtube arriva davvero l’auto-traduzione della voce nei video da italiano alle altre lingue, magari ci saranno altre occasioni di questo tipo.
 
744179942fe8c93adf59fe9ab376035a.jpg


Se dovessi consigliare un solo gioco indie di nicchia su Steam che pensi meriti più attenzione, quale sarebbe e perché? C’è qualcosa che lo rende speciale rispetto agli altri?

Il primo che mi viene in mente è Else Heart.Break() uno dei miei giochi preferiti di sempre ma è difficile da consigliare a qualcuno. È un gioco che possono apprezzare solo poche persone con gusti e pazienza molto ben specifici, ma allo stesso tempo è abbastanza unico da meritare di essere conosciuto anche da altre persone a cui non piace. È una meta-avventura in cui diventi un hacker (o almeno lo diventi solo se la tua curiosità ti fa andare oltre a quello che ti chiede di fare il gioco) e impari proprio a scrivere (copiare) del codice di programmazione con la tua tastiera, dove puoi hackerare qualsiasi oggetto e personaggio (non solo i computer), dove puoi teletrasportarti attraverso internet e dove capisci che i nomi delle cose sono lo strumento di hacking più potente. Potresti passare le prime 5 o 10 ore senza neanche capire come si fa ad hackerare qualcosa.

Quando lo scopri non ti basta schiacciare un tasto o fare un semplice minigioco per hackerare una porta o usare una telecamera (come succede in giochi come Deus Ex ad esempio): devi proprio scrivere nell’oggetto il codice delle modifiche che vuoi portare. Io non so nulla o quasi di programmazione, ma ho un grande fascino per l’immaginario da hacker anni 80 - 90, e quel sentimento di avventura e sorpresa che si prova per la violazione dei sistemi digitali. In Else Heart.Break() con la tua immaginazione potresti copia-incollare e mischiare parti di codice che trovi già nel gioco e finire per hackerare un distributore di bibite per avere gratis un caffè che mentre lo bevi aumenta i soldi che hai in banca e ti fornisce energia per stare sveglio all’infinito, si collega in remoto alla rete digitale che identifica tutti i personaggi della città, ne stabilisce la posizione spazio-temporale e ti teletrasporta da loro in automatico anche nel caso in cui il loro modello poligonale fosse all’interno di una stanza di debug al di fuori del gioco principale. In qualche modo il tuo obiettivo finale è quello di “eliminare” una corporazione malvagia che manipola la città, ma esistono infiniti modi sia per scoprire che questo è il tuo obiettivo (o forse no?), sia infiniti modi per arrivarci tramite hacking, tanto che lo stesso finale del gioco non è in grado di tenere conto di tutto quello che hai imparato ad hackerare. L’unico modo per finire Else Heart.Break() senza arrivare al suo unico finale negativo è hackerarlo così a fondo da romperlo del tutto. Oppure riprogrammare direttamente i file del gioco. Ma non so quante altre persone possano esaltarsi così tanto quando finalmente ci riescono con un libretto di appunti per la programmazione esoterica.

Questo è tutto, grazie mille a Luca Koma "Gekigemu" per averci concesso quest'intervista, che speriamo vi sia piaciuta. Fateci sapere nei commenti le vostre opinioni!