Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Via di storie dal sapore sentimentale nella rubrica di oggi: per gli anime abbiano Itazura na Kiss (che ritroviamo) e Da Capo; per i manga Alice in Heartland di QuinRose
Per saperne di più continuate a leggere.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Via di storie dal sapore sentimentale nella rubrica di oggi: per gli anime abbiano Itazura na Kiss (che ritroviamo) e Da Capo; per i manga Alice in Heartland di QuinRose
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Itazura na Kiss
9.0/10
Ed ecco un anime che mi ha divertito quasi quanto Fushigi Yūgi, seppure il genere è completamente differente!
La trama è molto semplice: Kotoko, una studentessa delle superiori con basso QI, s'innamora perdutamente, nel senso più pieno del termine, dello spietato e freddo cervellone della scuola e forse del Giappone intero, Irie Naoki. Lui respinge freddamente le dichiarazioni continue della poveretta ma, chissà come mai, ogni volta che lei è sul punto di lasciarsi seriamente alle spalle i suoi sentimenti, lui dice o fa qualcosa di straordinario, qualcosa che le fa capire di avere più di una remota speranza di riuscire a conquistare il suo cuore.
La storia basilare è questa per lunga parte della serie, ma la caratterizzazione dei personaggi, le situazioni e le evoluzioni minime, ma continue, rendono quest'anime unico e speciale.
Proprio quando la storia può apparire stagnante, avviene qualcosa d'inaspettato, che mantiene viva l'attenzione, la suspance e che non permette allo spettatore di potere tirare le somme e giudicare ciascun personaggio prima della sua uscita dalla scena.
I protagonisti sono tutti adorabili o per lo meno, nel caso di Irie Naoki, affascinanti: non riesci a non innamorarti di ognuno di loro!
Kotoko è il personaggio più tenero e simpatico della serie. E' carina, dolce, determinata, ma, per riuscire nella realizzazione di qualsiasi suo obiettivo, ha bisogno di giorni/mesi/anni di pratica. Il suo sogno più grande è sposare Irie-kun ed essere per lui la migliore delle mogli.
Irie-kun, dal canto suo, è affascinato dalla vitalità, dalla perseveranza e dalla voglia di fare di Kotoko, ma non vuole ammetterlo prima di tutto con se stesso. Prima che se ne renda conto, non riesce a fare meno d'essere travolto dall'influenza della ragazza, positiva o negativa che sia, riscoprendo la voglia di avere degli obiettivi personali, delle aspirazioni da seguire... e dunque anche delle emozioni.
Inutile dire che non c'è destino avverso che tenga: in amore (come per tutto il resto) vince chi insiste! Questa è la morale.
I personaggi secondari sono tutti ben caratterizzati, molti sono amabili e divertissimi. Buona la successione scorrevole degli eventi, forse più che nel manga addirittura. Le musiche sono tutte apprezzabilissime, direi che raccontano al meglio ciò che stanno raccontando immagini e parole. Altrettanto godibili sono la opening e le ending, soprattutta la prima.
Voto: 9... forse anche qualcosa in più! Itazura na Kiss è assolutamente un anime unico e imperdibile sia per fanciulle, sia per galantuomini.
La trama è molto semplice: Kotoko, una studentessa delle superiori con basso QI, s'innamora perdutamente, nel senso più pieno del termine, dello spietato e freddo cervellone della scuola e forse del Giappone intero, Irie Naoki. Lui respinge freddamente le dichiarazioni continue della poveretta ma, chissà come mai, ogni volta che lei è sul punto di lasciarsi seriamente alle spalle i suoi sentimenti, lui dice o fa qualcosa di straordinario, qualcosa che le fa capire di avere più di una remota speranza di riuscire a conquistare il suo cuore.
La storia basilare è questa per lunga parte della serie, ma la caratterizzazione dei personaggi, le situazioni e le evoluzioni minime, ma continue, rendono quest'anime unico e speciale.
Proprio quando la storia può apparire stagnante, avviene qualcosa d'inaspettato, che mantiene viva l'attenzione, la suspance e che non permette allo spettatore di potere tirare le somme e giudicare ciascun personaggio prima della sua uscita dalla scena.
I protagonisti sono tutti adorabili o per lo meno, nel caso di Irie Naoki, affascinanti: non riesci a non innamorarti di ognuno di loro!
Kotoko è il personaggio più tenero e simpatico della serie. E' carina, dolce, determinata, ma, per riuscire nella realizzazione di qualsiasi suo obiettivo, ha bisogno di giorni/mesi/anni di pratica. Il suo sogno più grande è sposare Irie-kun ed essere per lui la migliore delle mogli.
Irie-kun, dal canto suo, è affascinato dalla vitalità, dalla perseveranza e dalla voglia di fare di Kotoko, ma non vuole ammetterlo prima di tutto con se stesso. Prima che se ne renda conto, non riesce a fare meno d'essere travolto dall'influenza della ragazza, positiva o negativa che sia, riscoprendo la voglia di avere degli obiettivi personali, delle aspirazioni da seguire... e dunque anche delle emozioni.
Inutile dire che non c'è destino avverso che tenga: in amore (come per tutto il resto) vince chi insiste! Questa è la morale.
I personaggi secondari sono tutti ben caratterizzati, molti sono amabili e divertissimi. Buona la successione scorrevole degli eventi, forse più che nel manga addirittura. Le musiche sono tutte apprezzabilissime, direi che raccontano al meglio ciò che stanno raccontando immagini e parole. Altrettanto godibili sono la opening e le ending, soprattutta la prima.
Voto: 9... forse anche qualcosa in più! Itazura na Kiss è assolutamente un anime unico e imperdibile sia per fanciulle, sia per galantuomini.
Alice in Heartland
7.0/10
Attirata dalle rivisitazioni fantasy del celebre libro di Lewis Carrol, "Alice nel paese delle Meraviglie" (che peraltro io adoro, anzi, venero), avevo deciso di acquistare Alice in Heartland senza alcun ripensamento, passando anche sopra ad un'edizione italiana non molto brillante che mi andava a costare ben 5.90 euro per un volumetto dall'inchiostro che sbiadiva, la sovra-copertina floscia e una carta che sembrava tanto quella riciclata di un giornale. Arrivata però al volume cinque con una confusione in testa e tante, troppe domande, mi chiedo se non sia il caso di rimpiangere quei cinque euro e novanta buttati per cinque volumi pieni di... nulla!
Ma partiamo con la trama (qualche piccolo spoiler, ma niente di che): Alice Riddle se ne sta tranquillamente dormendo in giardino, quando le si presenta davanti niente di meno che un ragazzo dalle orecchie di coniglio e l'orologio da taschino. Credendolo solo un sogno inizialmente non gli dà peso, ed è allora che Peter il Bianconiglio la rapisce e la porta nel Paese delle Meraviglie, un luogo incantato e allo stesso tempo pericoloso dove clan mafiosi e famiglie reali si fanno la guerra. Riluttante all'idea di restare un giorno di più all'interno di quel mondo di pazzoidi, Alice tenta inutilmente di tornare a casa. Ben presto però, circondata com'è da bishonen (bei ragazzi) che si innamorano di lei al solo sguardo, comincerà a farsene una ragione, instaurando con quegli assurdi personaggi un legame alquanto profondo.
Devo ammettere che la premessa all'inizio mi ha entusiasmato non poco: Alice che si ritrovava catapultata contro il suo volere in un "gioco" dove mafiosi, regine e perfino i proprietari di un parco-giochi si facevano la guerra per chissà quale motivo; individui pragmatici e misteriosi dall'amore distorto; intrighi e complotti...
Questo è ciò che mi aspettavo di leggere dal volume 1, dove, dopo un burrascoso inizio, cominciavano a delinearsi i primi misteri che credevo avrebbero retto tutta la storia.
Arrivata però al volume 5, come già detto, inizio seriamente ad essere perplessa. Il manga si compone di 6 volumetti e già il penultimo lascia parecchie cose in sospeso: come faranno a risolverle tutte in uno solo? Ma soprattutto: che ne è di tutta quella carrellata di personaggi che il volume 4 ci presenta sotto forma di "episodio extra"? E il cosiddetto "gioco" a cui Alice è costretta a partecipare? Di che si tratta, e perché proprio lei, una straniera?
Sono del parere che, secondo me, era più opportuno, invece di dedicare tutte quelle pagine a situazioni assurde come la protagonista che viene contesa da due bei fusti, approfondire non solo i personaggi (che mi sembrano alquanto superficiali, visti così) ma anche la storia di per sé, che presenta lacune e domande non indifferenti.
Riguardo ai disegni, niente da dire: trovo il tratto dell'autrice molto bello e preciso. Forse l'unica cosa veramente ben fatta del manga sono proprio le illustrazioni, ecco anche il perché del 7 invece che un voto più basso.
Ben diverso, come già affermato prima, è il mio parere nei confronti dell'edizione italiana. I primi tre volumi sono di uno scadente scandaloso (scusate l'orribile gioco di parole) e la scelta di cominciare dal quarto a stamparlo con carta e sovraccopertine decenti non è stata azzeccata per nulla: ora mi ritrovo metà collezione opaca e metà lucida! Io che non sono una collezionista pignola posso anche non farci caso, ma ad alcuni potrebbe dare fastidio.
Concludo la recensione col dire che come manga (visto anche che riprende un videogioco giapponese) aveva tutte le carte in regola per essere un ottimo prodotto. È stata forse colpa dell'autrice o della sua poca serietà con cui ha narrato la storia a renderlo un manga, non dico mediocre e banale, ma quasi.
Ma partiamo con la trama (qualche piccolo spoiler, ma niente di che): Alice Riddle se ne sta tranquillamente dormendo in giardino, quando le si presenta davanti niente di meno che un ragazzo dalle orecchie di coniglio e l'orologio da taschino. Credendolo solo un sogno inizialmente non gli dà peso, ed è allora che Peter il Bianconiglio la rapisce e la porta nel Paese delle Meraviglie, un luogo incantato e allo stesso tempo pericoloso dove clan mafiosi e famiglie reali si fanno la guerra. Riluttante all'idea di restare un giorno di più all'interno di quel mondo di pazzoidi, Alice tenta inutilmente di tornare a casa. Ben presto però, circondata com'è da bishonen (bei ragazzi) che si innamorano di lei al solo sguardo, comincerà a farsene una ragione, instaurando con quegli assurdi personaggi un legame alquanto profondo.
Devo ammettere che la premessa all'inizio mi ha entusiasmato non poco: Alice che si ritrovava catapultata contro il suo volere in un "gioco" dove mafiosi, regine e perfino i proprietari di un parco-giochi si facevano la guerra per chissà quale motivo; individui pragmatici e misteriosi dall'amore distorto; intrighi e complotti...
Questo è ciò che mi aspettavo di leggere dal volume 1, dove, dopo un burrascoso inizio, cominciavano a delinearsi i primi misteri che credevo avrebbero retto tutta la storia.
Arrivata però al volume 5, come già detto, inizio seriamente ad essere perplessa. Il manga si compone di 6 volumetti e già il penultimo lascia parecchie cose in sospeso: come faranno a risolverle tutte in uno solo? Ma soprattutto: che ne è di tutta quella carrellata di personaggi che il volume 4 ci presenta sotto forma di "episodio extra"? E il cosiddetto "gioco" a cui Alice è costretta a partecipare? Di che si tratta, e perché proprio lei, una straniera?
Sono del parere che, secondo me, era più opportuno, invece di dedicare tutte quelle pagine a situazioni assurde come la protagonista che viene contesa da due bei fusti, approfondire non solo i personaggi (che mi sembrano alquanto superficiali, visti così) ma anche la storia di per sé, che presenta lacune e domande non indifferenti.
Riguardo ai disegni, niente da dire: trovo il tratto dell'autrice molto bello e preciso. Forse l'unica cosa veramente ben fatta del manga sono proprio le illustrazioni, ecco anche il perché del 7 invece che un voto più basso.
Ben diverso, come già affermato prima, è il mio parere nei confronti dell'edizione italiana. I primi tre volumi sono di uno scadente scandaloso (scusate l'orribile gioco di parole) e la scelta di cominciare dal quarto a stamparlo con carta e sovraccopertine decenti non è stata azzeccata per nulla: ora mi ritrovo metà collezione opaca e metà lucida! Io che non sono una collezionista pignola posso anche non farci caso, ma ad alcuni potrebbe dare fastidio.
Concludo la recensione col dire che come manga (visto anche che riprende un videogioco giapponese) aveva tutte le carte in regola per essere un ottimo prodotto. È stata forse colpa dell'autrice o della sua poca serietà con cui ha narrato la storia a renderlo un manga, non dico mediocre e banale, ma quasi.
Da Capo
5.0/10
Recensione di npepataecozz
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Da capo è una serie del 2003 che, a mio avviso, presenta tutte i difetti di un anime ormai datato (livello grafico sotto la media, trama che ricalca temi triti e ritriti, consueta fisionomia dei personaggi principali) senza però aggiungerci anche i pregi (carisma, autenticità, genuinità).
Asakura, il protagonista, vive insieme a Nemu, una ragazza con cui non ha legami di sangue ma che ha sempre ritenuto e trattato come una sorella. L'arrivo di Sakura, un'amica di infanzia dei due, finisce per scuotere il loro rapporto. rivelando i veri sentimenti che li legano l'uno all'altra. Nel mezzo tanto harem - ovviamente tutte le ragazze della scuola finiranno per innamorarsi di lui - e un pizzico di sovrannaturale del quale, almeno fino all'episodio 24, si poteva fare benissimo a meno.
Il finale è indubbiamente la parte più interessante dell'intera storia in quanto, perlomeno, aggiunge un tocco di suspance a una storia abbastanza soporifera.
Se alcuni anime si seguono tutto d'un fiato, questo si segue tutto d'uno sbadiglio. Sinceramente mi aspettavo molto di più da un prodotto che, a quanto leggo, ha avuto diversi seguiti di cui, in questo momento, non so proprio spiegarmi la ragione: "Da capo" non è certamente la cosa più brutta che abbia mai visto, ma mi risulta difficile credere che dal mercato sia arrivata la richiesta di ulteriori capitoli di un anime talmente insipido e insignificante. E' pur vero che lascia diversi punti in sospeso; ma tali omissioni sembrano più il frutto di un assenza di idee che di un piano ben preciso.
La trama, per almeno 24 episodi, è davvero scontata: alzi la mano chi credeva potesse finire diversamente: bastano pochi episodi per inquadrare completamente la psicologia dei protagonisti e a cosa questa avrebbe portato. Gli ultimi due episodi sembravano, invece, essere la base per un inatteso sconvolgimento finale che invece non c'è: l'epilogo finisce per rimanere esattamente quello che tutti si aspettavano che fosse, anche se con qualche piccolo dubbio proprio in dirittura d'arrivo.
In definitiva la mia valutazione di questo anime non è positiva: solo tanta, tanta noia. Al termine di ogni episodio, poi, sono stati aggiunti degli extra, nei quali vengono narrate le vicende di un fantomatico uomo gatto (!!) che, di volta in volta, entra in contatto con le protagoniste. Oltre ad avere nessuna rilevanza con lo svolgersi degli eventi ho trovato, se possibile, questi extra ancora più noiosi tanto che dopo averne visti un paio ho deciso di saltarli in toto per evitare un inutile frustrazione.
L'ultima domanda che mi pongo è la seguente: riuscirò a sorbirmi anche il seguito? Devo ammettere di essere un tantino curioso di sapere se si è stato in grado di correggere e rendere avvincente un anime così noioso; tuttavia al momento non ne ho nessuna voglia. Per il futuro chi vivrà vedrà.
Asakura, il protagonista, vive insieme a Nemu, una ragazza con cui non ha legami di sangue ma che ha sempre ritenuto e trattato come una sorella. L'arrivo di Sakura, un'amica di infanzia dei due, finisce per scuotere il loro rapporto. rivelando i veri sentimenti che li legano l'uno all'altra. Nel mezzo tanto harem - ovviamente tutte le ragazze della scuola finiranno per innamorarsi di lui - e un pizzico di sovrannaturale del quale, almeno fino all'episodio 24, si poteva fare benissimo a meno.
Il finale è indubbiamente la parte più interessante dell'intera storia in quanto, perlomeno, aggiunge un tocco di suspance a una storia abbastanza soporifera.
Se alcuni anime si seguono tutto d'un fiato, questo si segue tutto d'uno sbadiglio. Sinceramente mi aspettavo molto di più da un prodotto che, a quanto leggo, ha avuto diversi seguiti di cui, in questo momento, non so proprio spiegarmi la ragione: "Da capo" non è certamente la cosa più brutta che abbia mai visto, ma mi risulta difficile credere che dal mercato sia arrivata la richiesta di ulteriori capitoli di un anime talmente insipido e insignificante. E' pur vero che lascia diversi punti in sospeso; ma tali omissioni sembrano più il frutto di un assenza di idee che di un piano ben preciso.
La trama, per almeno 24 episodi, è davvero scontata: alzi la mano chi credeva potesse finire diversamente: bastano pochi episodi per inquadrare completamente la psicologia dei protagonisti e a cosa questa avrebbe portato. Gli ultimi due episodi sembravano, invece, essere la base per un inatteso sconvolgimento finale che invece non c'è: l'epilogo finisce per rimanere esattamente quello che tutti si aspettavano che fosse, anche se con qualche piccolo dubbio proprio in dirittura d'arrivo.
In definitiva la mia valutazione di questo anime non è positiva: solo tanta, tanta noia. Al termine di ogni episodio, poi, sono stati aggiunti degli extra, nei quali vengono narrate le vicende di un fantomatico uomo gatto (!!) che, di volta in volta, entra in contatto con le protagoniste. Oltre ad avere nessuna rilevanza con lo svolgersi degli eventi ho trovato, se possibile, questi extra ancora più noiosi tanto che dopo averne visti un paio ho deciso di saltarli in toto per evitare un inutile frustrazione.
L'ultima domanda che mi pongo è la seguente: riuscirò a sorbirmi anche il seguito? Devo ammettere di essere un tantino curioso di sapere se si è stato in grado di correggere e rendere avvincente un anime così noioso; tuttavia al momento non ne ho nessuna voglia. Per il futuro chi vivrà vedrà.
Di Alice in Heartland lessi i primi capitoli tempo fa tramite scans, non mi piacque granchè
Da capo lo conosco di fama..
Lo stesso posso dire di Alice in heartland, essendo la trasposizione di una visual novel, non mi ispira minimamente, anche perchè preferisco il libro originale alle decine di opere malamente ispirate ad Alice in Wonderland
Itazura na Kiss non rientra nei miei gusti e non sento il bisogno di guardarlo.
Scherzi a parte tutti i titoli propinati non destano il mio interesse quindi non penso li vedrò...forse itsura na kiss, se ne sente parlare bene.
Ovviamente complimenti ai recensori.
Itazura na Kiss e Da Capo le ho sentite nominare, ho guarducchiato qualcosa ma è come se non le conoscessi
Alice in Heartland non l'avevo mai neanche sentito nominare invece.
Si tratta cmq di tre opere poco interessanti (dal mio punto di vista)
Itazurana devo proprio vederlo!
Da Capo ce l'ho in lista da un sacco, questo genere di anime di solito mi piacciono, ma questa recensione un po' mi scoraggia! Lo vedrò comunque, e spero di non addormentarmi!
Gli altri non li conosco.
Ad ogni modo complimenti a tutti e tre i recensori.
Ho letto i primi 5 volumi e li ho trovati di una noia micidiale.
Ok, non ho mai provato interesse per il genere Shoujo, ma ho comunque letto altre opere del genere, e "Alice in Heartland" è secondo me un vero e proprio disastro, se paragonato ad altro. Vorrei dire che è il peggior Shoujo che esista, ma non posso, dato che di quel genere avrò letto si e no 5 opere e quindi ho una scarsissima cultura in quanto a "Shoujo".
Lessi i primi 5 volumi poco tempo fa, e già non ricordo più nulla. Con questo voglio evidenziare il fatto che non c'è UNA SOLA scena memorabile.
Proprio non capisco come un manga del genere possa trasmettere la voglia di continuarlo o di vedere come vada a finire, già a partire dal prezzo...
Quando uscirà l'ultimo volume...lo leggerò. Ma solo quando non avrò PROPRIO niente di meglio da fare.
Sconsigliato, una catastrofe.
per quel che riguarda itazura na kiss sto seguendo il manga che per ora mi sembra una gran bella cosa e se tutto va bene guarderò pure l'anime.
infine su alice in hertland mi ero già espressa in passato e mi ripeto dicendo che lo lascio sugli scaffali, penso che un 5 gli calzerebbe a pennello, a mio parere, nulla contro quello di raky-chan ci mancherebbe, ma solo il disegno non può portare un'opera sopra la sufficienza.
Anzitutto bisognerebbe inserirlo nella sua datazione: la storia di Da Capo (inventata ovviamente all'anime) è quella di una delle primissime Visual Novel della Circus (che al pari della Key esiste oramai da tanto tempo); una visual novel che subito si è fatta notare per la particolarità con la quale trattava alcuni temi, in un periodo in cui gran parte delle visual novel erano principalmente Nukige (sesso, sesso e ancora sesso). In questo contesto Da Capo, che presentava situazioni quotidiane paragonabili a quelle di ToHeart ma con un pizzico di sentimentalismo e magia in più si mostrava immediatamente differente.
Stesso discorso per il character design, che all'epoca, non esistendo ancora la sete di moe senza riguardi per nulla che c'è adesso, era una semplice scelta stilistica (e ricordiamo che lo stesso disegnatore ha fatto capolavori come ef)
Anche l'anime ora può apparire come una serie di situazioni trite e ritrite, ma quando uscì ancora non lo erano.
Indubbiamente è tecnicamente molto sottotono e l'harem è ben presente proprio perché è l'adattamento di una VN: difatti quest'ultime vengono sempre adattate in 5 modi diversi:
1- Mantengo la storia originale e seguo quella che nel gioco è la route dell'eroina principale -niente effetto harem-.
2- Trasformo la storia in un harem generico usando scene delle varie route.
3- Mantengo il finale dell'eroina principale passando però da scene delle altre route per allungare il brodo -e dare l'effetto harem-
4- Rivoluziono la storia e uso gli stessi personaggi e qualche richiamo alle scene di gioco per farci quello che voglio.
5- Compongo l'anime di tante "micro-saghe" che illustrano ciascuna singolarmente le route di ogni singola eroina (Es: KimiKiss; Amagami).
Nel caso di Da Capo è stato malamente usato il terzo metodo, in altri anime viene impiegato meglio.
Comunque, le SINGOLE route nella VN, per il periodo in cui uscì, meritavano, per questo uscì il seguito di Da Capo, Da Capo II: il successo della serie non è stato dettato dall'anime, ma dalla VN! Gli anime sono semplici manovre commerciali.
Anche perché ad oggi ci sono una MAREA di VN spin-off o sinto-sequel (specie incentrate chissà perché su Kotori) di Da Capo.... ma non anime xD
Aggiungo solo che vorrei anche il manga, ma non so se c'è il finale, visto che l'autrice è venuta, ahinoi, a mancare prima di terminare l'opera
Alice in Heartland è quasi in lista per essere comprato, però la recensione non è molto positiva, per cui, resto con il dubbio...
Infine, per quanto riguarda il terzo titolo, non ho mai avuto occasione di vederlo e sinceramente non mi ispira moltissimo... non chiedetemi perchè, vado a "feeling" ^^''''
Per quanto riguarda la recensione su Alice, io la prenderei per l'ennesimo esempio di come la gente metta i voti alla cavolo. La recensione è buona, di per se, ma leggendola non pare proprio che questo manga si possa meritare un 7. Riassumendo: L'edizione fa schifo, ed è pure costosa, la storia è una cavolata, ma i disegni sono così belli che fanno balzare il voto a 7? Ma l'autore chi è? Michelangelo? "
Non ricordo cosa dissi a suo tempo di <i>Itazura na kiss</i>, ma come storia non mi intriga granché. Magari con un'inversione dei ruoli, chi lo sa...
<i>Alice In Heartland</i> non è assolutamente il mio genere, inoltre direi che non si sentiva affatto la mancanza di un altro vilipendio alla opera di Carroll. Devo dire che la recensione mi ha un po' spiazzata: una sequela di recriminazioni -legittime, per quel che posso dire da profana- e poi un 7 basato soltanto sul tratto? Per carità, sono gusti, ma penso che bisognerebbe cercare di non lasciarsi troppo "intenerire" da una veste grafica invitante se tutto il resto lascia a desiderare.
<i>Da capo</i> non mi interessa minimamente, né preso singolarmente né all'interno del contesto in cui si colloca.
{Per il resto...Più insufficienze per tutti! }
Di "Alice in Heartland" avevo solo letto la trama e non mi diceva granché.
"Da Capo" non lo conoscevo ma non mi ispira molto.
Alice in Heartland, anche l'ho visto, ma come genere non mi piace tanto quindi anche questo secondo me ha influenzato il mio giudizio, cioè sicuramente un'opera mediocre, avrei dato massimo 5...
stesso discorso per Da Capo...visto, non apprezzato, qui condivido in piano con la recensione, anche io gli avrei dato un 5...
In verità mi aspettavo tutto tranne che essere scelta dagli amministratori per finire tra le recensioni in primo piano. Visto che oltre a commentare, si può anche usare questo spazio per le precisazioni, allora ne approfitto! XD
La verità è che, oltre ad essere stata la mia prima recensione sul sito (almeno per quanto ricordo), diciamo che in generale mi lascio sempre molto "intenerire", per usare il verbo di Ais Quin, dallo stile grafico di un manga... Forse sbaglierò, per carità, però ho sempre prestato molta attenzione ai disegni e, magari, la trama la postponevo...
Sicuramente è un mio limite, poi è chiaro che un buon manga non si misura solo dal tratto...
Ho dato sette nonostante tutti i difetti che avevo esposto, perchè sinceramente non mi andava di dargli di meno: l'idea di base era buona, l'alone di mistero che circondava l'ambientazione poteva attirare e anche la narrazione procedeva bene. Questo nei primi volumi, certo, poi alla fine si è rovinato.
Io non ho ancora letto l'ultimo volume, quindi non so come finisce né vado a spoilerizzarmelo, però penso che ormai i "giochi" siano fatti e che il manga mi abbia a questo punto delusa.
Rileggendo la mia recensione, non dico che sia incoerente, però forse potevo approfondire di più gli aspetti positivi; come avete fatto notare voi, sembra un manga pieno di difetti e non si spiega un voto così alto (rapportato alla recensione, perchè secondo me sette non è un voto chissà quanto alto).
Spero di migliorare in futuro anche coi voti! XD
Tendo ad eccedere sempre a volte...
Colgo l'occasione per ringraziare chi ha deciso di pubblicare la mia recensione oltre a chi ha lasciato dei commenti.
Faccio una precisazione che mi pare doverosa: il fatto che un anime sia tratto da una visual novel non è per me una scusante se l'anime è brutto nè motivo di lode se è bello. Ed è lo stesso se alle spalle ha un manga: in entrambi i casi si possono avere ottimi risultati o pessimi. Le sue vicende storiche le ritengo irrilevanti per cui dire "doveva per forza essere fatto così perchè doveva adattare una visual novel" non ha senso. Una storia o è bella o è brutta senza ma e senza se.
Complimenti anche agli altri recensori: ho visto solo Itazura na Kiss e devo dire che anche a me è piaciuto moltoNon sono d'accordo con la prima recensione. Qualcuno ha scritto "L'ho già ripetuto in altre sedi che Itazura na Kiss è un anime piuttosto irritante. Ci vuole davvero fantasia per trovarlo poetico e delizioso." Ma l'intento dell'autore era proprio creare un personaggio irritante..... a quanto pare c'è riuscito in pieno. Lei invece può sembrare senza orgoglio ma è la sua caccia all'amore impossibile che dà poesia al tutto. Insomma può piacere o no, ma non è che ci vuole una gran fantasia a trovarlo poetico (vedi Dante e Beatrice con gli opprtuni distinguo ovviamente)
Probabilmente quei punti in sospeso invece risultano chiari a chi già conosce personaggi e situazioni e sono stati omessi proprio perché magari già noti.
Quando si tratta di anime è sempre consigliabile andarsi a ricercare anche altre fonti di informazioni, perché, tra tutte le fonti, proprio gli anime sono sempre i più incompleti. Ed anche questo ha un suo perché.
E se è diverso, amen.
Taluni prodotti tratti da visual novel e videogame devono seguire schemi che accontentino maggiormente i fruitori di tali prodotti.
Certo. Un prodotto che si ispira o vuole costruire qualcosa su quel prodotto o racconto non deve (necessariamente) avere una realizazione tecnica mediocre o banale, ma deve rispettare gli impianti narrativi da cui esso e tratto.
Porterò ad esempio gli anime to heart e Tokimeki Memorial (ma ce ne sono molti altri). Entrambe hanno primi capitoli che risultano vetusti come realizazione tecnica. Nonostante ciò sono prodotti godibili, anche per chi non può apprezzarne i relativi game (vedi idioma incomprensibile ). Hanno entrambe avuto più di una serie, di cui alcune dalla realizazione tecnico-visiva eccellente,entrambe hanno creato caracter di personaggi apprezzati anche al di fuori della nicchia a cui si propongono (Lucy Maria Misora.....ahhhhh,ador questa ragazza ) Hanno avuto,sopratutto, un discreto seguito di pubblico (provveniente probabilmente da chi ha giocato-goduto dei prodotti nn anime).
Non è sul voto che discuto, non avendo ancora avuto modo di vederlo (ma è in lista). Dico solo che determinati argomenti portati a supporto sono validi.
Oltreututto sono interessato alla visione, dato che i capitoli successivi godono di una realizazione grafica molto più appetibile (e valida) della prima stagione...ma nn posso vedere i successivi senza il primo (rischio di nn capirci na mazza ).
Certo è che, per noi europei, la valutazione di tali opere basandoci anche sulle VN da cui sono tratte è (nella maggior parte dei casi) impossibile. Ma come bisogna tener conto del periodo in cui è stata prodotta ,è corretto dire che bisogna tener conto dei retroscena di cui noi utenti di un altra nazione siamo molto spesso all'oscuro.
Infine: School days, clannad, shuffle, adesso da capo e non so quanti altri. Gli anime tratti da VN sono innumerevoli quindi se passa il ragionamento "bisogna guardare prima la visual novel", data anche l'irreperibilità delle stesse, recensire un anime diverrebbe complicatissimo. Valutare solo l'anime, da questo punto di vista, diverrebbe inutile; anzi anche il solo guardarlo sarebbe tale. Io non la penso così in quanto una bella storia rimane tale anche se trasposta con qualche mancanza (che poi può essere approfondita) e viceversa. In più ogni prodotto deve essere valutato nella sua unicità: se poi il voto è più basso perchè gli autori pensano di poter tralasciare qualche dettaglio perchè spiegato altrove, beh questa è una loro mancanza.
Non è comunque il caso di da capo che non mi è piaciuto e non c'è VN che tenga.
Ultima considerazione: non mi lamento del comparto grafico perchè datato (è ovvio che essendo un anime datato anche la grafica sarà datata) dico solo che chi decidesse di guardarlo oggi non potrà (ovviamente) trovarsi di fronte a una grafica modernissima aggiungendo che come contraltare non c'è una bella storia. E' giusto un modo per dire a chi ne fosse interessato che tipo di anime si troverà di fronte. Esempio opposto: Maison ikkoku. Essendo un anime datato ha una grafica datata ma se qualcuno ancora non l'ha visto è un folle a non andarselo a ripescare. In definitiva era un modo per dire: è un anime di qualke anno fa, se nemmeno la storia è bella che motivo c'è di andarselo a vedere?
A parte il discorso della novel nn mi sono addentrato oltre (sul voto) dato che dovrò ancora vederlo.
Purtroppo (lo stabilirò poi ) dovrò per forza farlo se mi vorro godere davvero i capitoli successivi ,i quali sembrano godere di un trattemento (tecnico,nn mi espongo sulla storia) migliore.
Sul fatto che la storia dovrebbe essere realizata in modo che sia bella nn discuto, l'ho detto anche io ma forse ho espresso male il concetto. e se una storia è brutta, è brutta in ogni caso (pardon. in questo caso,forse, è narrata e realizata male. Nn me ne vogliano gli amanti della VN )
Le altre due serie ancora no ma se ho ben capito i personaggi principali cambiano (o meglio sono i figli degli stessi). ça vedrò presto sperando sia un pò meglio.
Dicendo che la storia dovrebbe essere bella è un pò come scoprire l'acqua calda: ma tutto il discorso fatto non era diretto solo a te ma a tutti coloro che sottolineavano l'importanza della VN: d'accordo è importante per comprendere meglio la storia ma se questa è brutta resta brutta.
Aha! Avevo ragione io a non voler prendere <i>Alice in Heartland</i>! Per me esiste una sola Alice, o meglio, due, ossia quella originale, plasmata da Lewis Caroll - il cui capolavoro è di una profondità che non si limita certo alla solita fiabetta per bambini - e quella della Disney - troppo forte! - ! u.u E comunque anche io penso che sia pressoché impossibile tirar le somme di tutto un Manga nell'ultimo Tankoubon...
<i>Da capo</i>... E io che pensavo, vedendolo in pratica in ogni dove, che fosse popolare, come anime... Ah, forse lo era, certo, però fra i sonnambuli! XD
il disegno mi è piaciuto moltissimo, come la scelta dei colori pastellosi e le animazioni.. ricordo anche che fu uno dei primi anime che vidi a risoluzione alta e le immagini erano nitidissime tanto da farmi brillare gli occhi per i progressi fatti all'epoca *-*
Alice in Heartland non lo conosco e non mi attira molto come trama, idem per Da Capo
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