Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

Via di storie dal sapore sentimentale nella rubrica di oggi: per gli anime abbiano Itazura na Kiss (che ritroviamo) e Da Capo; per i manga Alice in Heartland di QuinRose

Per saperne di più continuate a leggere.


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Ed ecco un anime che mi ha divertito quasi quanto Fushigi Yūgi, seppure il genere è completamente differente!
La trama è molto semplice: Kotoko, una studentessa delle superiori con basso QI, s'innamora perdutamente, nel senso più pieno del termine, dello spietato e freddo cervellone della scuola e forse del Giappone intero, Irie Naoki. Lui respinge freddamente le dichiarazioni continue della poveretta ma, chissà come mai, ogni volta che lei è sul punto di lasciarsi seriamente alle spalle i suoi sentimenti, lui dice o fa qualcosa di straordinario, qualcosa che le fa capire di avere più di una remota speranza di riuscire a conquistare il suo cuore.

La storia basilare è questa per lunga parte della serie, ma la caratterizzazione dei personaggi, le situazioni e le evoluzioni minime, ma continue, rendono quest'anime unico e speciale.
Proprio quando la storia può apparire stagnante, avviene qualcosa d'inaspettato, che mantiene viva l'attenzione, la suspance e che non permette allo spettatore di potere tirare le somme e giudicare ciascun personaggio prima della sua uscita dalla scena.
I protagonisti sono tutti adorabili o per lo meno, nel caso di Irie Naoki, affascinanti: non riesci a non innamorarti di ognuno di loro!

Kotoko è il personaggio più tenero e simpatico della serie. E' carina, dolce, determinata, ma, per riuscire nella realizzazione di qualsiasi suo obiettivo, ha bisogno di giorni/mesi/anni di pratica. Il suo sogno più grande è sposare Irie-kun ed essere per lui la migliore delle mogli.
Irie-kun, dal canto suo, è affascinato dalla vitalità, dalla perseveranza e dalla voglia di fare di Kotoko, ma non vuole ammetterlo prima di tutto con se stesso. Prima che se ne renda conto, non riesce a fare meno d'essere travolto dall'influenza della ragazza, positiva o negativa che sia, riscoprendo la voglia di avere degli obiettivi personali, delle aspirazioni da seguire... e dunque anche delle emozioni.
Inutile dire che non c'è destino avverso che tenga: in amore (come per tutto il resto) vince chi insiste! Questa è la morale.

I personaggi secondari sono tutti ben caratterizzati, molti sono amabili e divertissimi. Buona la successione scorrevole degli eventi, forse più che nel manga addirittura. Le musiche sono tutte apprezzabilissime, direi che raccontano al meglio ciò che stanno raccontando immagini e parole. Altrettanto godibili sono la opening e le ending, soprattutta la prima.
Voto: 9... forse anche qualcosa in più! Itazura na Kiss è assolutamente un anime unico e imperdibile sia per fanciulle, sia per galantuomini.



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Attirata dalle rivisitazioni fantasy del celebre libro di Lewis Carrol, "Alice nel paese delle Meraviglie" (che peraltro io adoro, anzi, venero), avevo deciso di acquistare Alice in Heartland senza alcun ripensamento, passando anche sopra ad un'edizione italiana non molto brillante che mi andava a costare ben 5.90 euro per un volumetto dall'inchiostro che sbiadiva, la sovra-copertina floscia e una carta che sembrava tanto quella riciclata di un giornale. Arrivata però al volume cinque con una confusione in testa e tante, troppe domande, mi chiedo se non sia il caso di rimpiangere quei cinque euro e novanta buttati per cinque volumi pieni di... nulla!

Ma partiamo con la trama (qualche piccolo spoiler, ma niente di che): Alice Riddle se ne sta tranquillamente dormendo in giardino, quando le si presenta davanti niente di meno che un ragazzo dalle orecchie di coniglio e l'orologio da taschino. Credendolo solo un sogno inizialmente non gli dà peso, ed è allora che Peter il Bianconiglio la rapisce e la porta nel Paese delle Meraviglie, un luogo incantato e allo stesso tempo pericoloso dove clan mafiosi e famiglie reali si fanno la guerra. Riluttante all'idea di restare un giorno di più all'interno di quel mondo di pazzoidi, Alice tenta inutilmente di tornare a casa. Ben presto però, circondata com'è da bishonen (bei ragazzi) che si innamorano di lei al solo sguardo, comincerà a farsene una ragione, instaurando con quegli assurdi personaggi un legame alquanto profondo.

Devo ammettere che la premessa all'inizio mi ha entusiasmato non poco: Alice che si ritrovava catapultata contro il suo volere in un "gioco" dove mafiosi, regine e perfino i proprietari di un parco-giochi si facevano la guerra per chissà quale motivo; individui pragmatici e misteriosi dall'amore distorto; intrighi e complotti...
Questo è ciò che mi aspettavo di leggere dal volume 1, dove, dopo un burrascoso inizio, cominciavano a delinearsi i primi misteri che credevo avrebbero retto tutta la storia.
Arrivata però al volume 5, come già detto, inizio seriamente ad essere perplessa. Il manga si compone di 6 volumetti e già il penultimo lascia parecchie cose in sospeso: come faranno a risolverle tutte in uno solo? Ma soprattutto: che ne è di tutta quella carrellata di personaggi che il volume 4 ci presenta sotto forma di "episodio extra"? E il cosiddetto "gioco" a cui Alice è costretta a partecipare? Di che si tratta, e perché proprio lei, una straniera?
Sono del parere che, secondo me, era più opportuno, invece di dedicare tutte quelle pagine a situazioni assurde come la protagonista che viene contesa da due bei fusti, approfondire non solo i personaggi (che mi sembrano alquanto superficiali, visti così) ma anche la storia di per sé, che presenta lacune e domande non indifferenti.
Riguardo ai disegni, niente da dire: trovo il tratto dell'autrice molto bello e preciso. Forse l'unica cosa veramente ben fatta del manga sono proprio le illustrazioni, ecco anche il perché del 7 invece che un voto più basso.

Ben diverso, come già affermato prima, è il mio parere nei confronti dell'edizione italiana. I primi tre volumi sono di uno scadente scandaloso (scusate l'orribile gioco di parole) e la scelta di cominciare dal quarto a stamparlo con carta e sovraccopertine decenti non è stata azzeccata per nulla: ora mi ritrovo metà collezione opaca e metà lucida! Io che non sono una collezionista pignola posso anche non farci caso, ma ad alcuni potrebbe dare fastidio.

Concludo la recensione col dire che come manga (visto anche che riprende un videogioco giapponese) aveva tutte le carte in regola per essere un ottimo prodotto. È stata forse colpa dell'autrice o della sua poca serietà con cui ha narrato la storia a renderlo un manga, non dico mediocre e banale, ma quasi.



5.0/10
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Da capo è una serie del 2003 che, a mio avviso, presenta tutte i difetti di un anime ormai datato (livello grafico sotto la media, trama che ricalca temi triti e ritriti, consueta fisionomia dei personaggi principali) senza però aggiungerci anche i pregi (carisma, autenticità, genuinità).
Asakura, il protagonista, vive insieme a Nemu, una ragazza con cui non ha legami di sangue ma che ha sempre ritenuto e trattato come una sorella. L'arrivo di Sakura, un'amica di infanzia dei due, finisce per scuotere il loro rapporto. rivelando i veri sentimenti che li legano l'uno all'altra. Nel mezzo tanto harem - ovviamente tutte le ragazze della scuola finiranno per innamorarsi di lui - e un pizzico di sovrannaturale del quale, almeno fino all'episodio 24, si poteva fare benissimo a meno.
Il finale è indubbiamente la parte più interessante dell'intera storia in quanto, perlomeno, aggiunge un tocco di suspance a una storia abbastanza soporifera.

Se alcuni anime si seguono tutto d'un fiato, questo si segue tutto d'uno sbadiglio. Sinceramente mi aspettavo molto di più da un prodotto che, a quanto leggo, ha avuto diversi seguiti di cui, in questo momento, non so proprio spiegarmi la ragione: "Da capo" non è certamente la cosa più brutta che abbia mai visto, ma mi risulta difficile credere che dal mercato sia arrivata la richiesta di ulteriori capitoli di un anime talmente insipido e insignificante. E' pur vero che lascia diversi punti in sospeso; ma tali omissioni sembrano più il frutto di un assenza di idee che di un piano ben preciso.
La trama, per almeno 24 episodi, è davvero scontata: alzi la mano chi credeva potesse finire diversamente: bastano pochi episodi per inquadrare completamente la psicologia dei protagonisti e a cosa questa avrebbe portato. Gli ultimi due episodi sembravano, invece, essere la base per un inatteso sconvolgimento finale che invece non c'è: l'epilogo finisce per rimanere esattamente quello che tutti si aspettavano che fosse, anche se con qualche piccolo dubbio proprio in dirittura d'arrivo.

In definitiva la mia valutazione di questo anime non è positiva: solo tanta, tanta noia. Al termine di ogni episodio, poi, sono stati aggiunti degli extra, nei quali vengono narrate le vicende di un fantomatico uomo gatto (!!) che, di volta in volta, entra in contatto con le protagoniste. Oltre ad avere nessuna rilevanza con lo svolgersi degli eventi ho trovato, se possibile, questi extra ancora più noiosi tanto che dopo averne visti un paio ho deciso di saltarli in toto per evitare un inutile frustrazione.
L'ultima domanda che mi pongo è la seguente: riuscirò a sorbirmi anche il seguito? Devo ammettere di essere un tantino curioso di sapere se si è stato in grado di correggere e rendere avvincente un anime così noioso; tuttavia al momento non ne ho nessuna voglia. Per il futuro chi vivrà vedrà.