Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Tema di oggi sono le opere "amoreggianti" con la piuttosto ricorrente ambientazione scolastica. Si va con Da Capo if, KareKano alias Le Situazioni di Lui e Lei e School Days.
Per saperne di più continuate a leggere.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Tema di oggi sono le opere "amoreggianti" con la piuttosto ricorrente ambientazione scolastica. Si va con Da Capo if, KareKano alias Le Situazioni di Lui e Lei e School Days.
Per saperne di più continuate a leggere.
D.C.if - Da Capo if
7.0/10
Recensione di npepataecozz
-
Non sono mai stato un grande amante degli "if" in quanto, a mio, avviso, ognuno dovrebbe accettare il finale di una storia per quello che è, anche se non di proprio gradimento. Devo però constatare che il giudizio complessivo su un intero anime è fortemente influenzabile dalla scelta finale del protagonista. Devo ammettere che è una cosa abbastanza naturale: chi è appassionato di calcio giudica bello o brutto un campionato a seconda della posizione in classifica della propria squadra del cuore. Da un punto di vista artistico questo non ha molto senso in quanto, a differenza del calcio, la vincitrice dovrebbe essere sempre la stessa senza possibilità di rifarsi in campionati successivi.
Con questo non intendo negare la possibilità di serie successive che cambino le carte in tavola; più problematico è il giudizio su degli OAV che ipotizzano universi paralleli in cui le cose vanno diversamente rispetto al "reale" svolgersi degli eventi. In pratica, assomigliano tanto a dei premi di consolazione che lasciano il tempo che trovano.
Fatta questa doverosa precisazione, in relazione bisogna però aggiungere che spesso capita che questi "If" finiscano per essere dei veri e propri gioiellini e ciò aumenta il rimpianto che non abbiano trovato collocazione nella serie regolare. In relazione a "Da Capo" la cosa è quantomai evidente: continuando a usare un gergo calcistico è come se il campionato di quest'anime fosse stato vinto solo per evidenti favori arbitrali che hanno penalizzato con tutta evidenza la squadra più forte. Con tutta evidenza (ma posso essere smentito), infatti, la maggior parte di coloro che hanno seguito quest'anime avrebbero preferito che fosse stata Kotori a spuntarla; ma a lei è stato riservato solo il premio di consolazione, rappresentato da questi due OAV.
L' "If" di "Da capo" non è, in realtà, niente di eccezionale: la trama è abbastanza scontata e anche il livello di romanticismo è ben lontano da quello sperato. Il suo solo merito è quello di dare una piccola soddisfazione a coloro che parteggiavano per Kotori, rimettendo, seppure solo in universo virtuale, le cose a posto. Certo la cosa è di per sé degna di lode, ma a pensarci bene aumenta i rimpianti per una serie che nonostante buoni spunti non decolla mai.
In definitiva do a questi due OAV una buona valutazione anche se ben lontana da livelli di eccellenza e questo per due motivi fra loro connessi: il fatto che obiettivamente non li considero dei capolavori e quello di non volermi fare influenzare dal fatto che avrei preferito anch'io questo finale a quello proposto dalla serie originale.
La visione è consigliabile a tutti quelli che hanno visto almeno la prima stagione della serie, e assolutamente obbligatoria per chi è rimasto con l'amaro in bocca al termine della stessa, o di quella successiva.
Con questo non intendo negare la possibilità di serie successive che cambino le carte in tavola; più problematico è il giudizio su degli OAV che ipotizzano universi paralleli in cui le cose vanno diversamente rispetto al "reale" svolgersi degli eventi. In pratica, assomigliano tanto a dei premi di consolazione che lasciano il tempo che trovano.
Fatta questa doverosa precisazione, in relazione bisogna però aggiungere che spesso capita che questi "If" finiscano per essere dei veri e propri gioiellini e ciò aumenta il rimpianto che non abbiano trovato collocazione nella serie regolare. In relazione a "Da Capo" la cosa è quantomai evidente: continuando a usare un gergo calcistico è come se il campionato di quest'anime fosse stato vinto solo per evidenti favori arbitrali che hanno penalizzato con tutta evidenza la squadra più forte. Con tutta evidenza (ma posso essere smentito), infatti, la maggior parte di coloro che hanno seguito quest'anime avrebbero preferito che fosse stata Kotori a spuntarla; ma a lei è stato riservato solo il premio di consolazione, rappresentato da questi due OAV.
L' "If" di "Da capo" non è, in realtà, niente di eccezionale: la trama è abbastanza scontata e anche il livello di romanticismo è ben lontano da quello sperato. Il suo solo merito è quello di dare una piccola soddisfazione a coloro che parteggiavano per Kotori, rimettendo, seppure solo in universo virtuale, le cose a posto. Certo la cosa è di per sé degna di lode, ma a pensarci bene aumenta i rimpianti per una serie che nonostante buoni spunti non decolla mai.
In definitiva do a questi due OAV una buona valutazione anche se ben lontana da livelli di eccellenza e questo per due motivi fra loro connessi: il fatto che obiettivamente non li considero dei capolavori e quello di non volermi fare influenzare dal fatto che avrei preferito anch'io questo finale a quello proposto dalla serie originale.
La visione è consigliabile a tutti quelli che hanno visto almeno la prima stagione della serie, e assolutamente obbligatoria per chi è rimasto con l'amaro in bocca al termine della stessa, o di quella successiva.
<i>"Quando ci si innamora si perde l'equilibrio dei propri sentimenti. Finché si finge e ci si dimostra migliori di quanto si è, non si è veramente innamorati perché si dà ancora più importanza a se stessi che all'altra persona. Quando si ama davvero il cuore perde ogni controllo. Per questo dicono che amare è un po' come essere privati del proprio cuore"</i>.
Non commettete il mio stesso errore di molti anni fa, non snobbate questa gemma grezza credendola uno spensierato quanto anonimo shoujo.
"Le situazioni di lui e lei- Karekano", classe 1998, è la trasposizione animata del manga di Masami Tsuda. Alla regia troviamo Hideaki Anno e Kazuya Tsurumaki, due nomi che in futuro acquisiranno risonanza sempre maggiore nel mondo degli appassionati di anime giapponesi. La storia riguarda due studenti al primo anno di liceo ugualmente belli e talentuosi, Yukino Miyazawa e Arima Soichiro, in lotta continua per accaparrarsi l'ammirazione del prossimo a costo di simulare delle personalità fittizie. Si presenta così occasione di trattare molti temi cari alla Gainax anni '90: la competizione serrata nelle aule scolastiche, la questione delle "maschere" che una persona deve indossare per inserirsi nella società, il peso determinante dell'educazione infantile nella formazione dell'individuo, il sofferto trapasso da fanciullezza a maturità.
Incredibilmente è proprio in questa serie che possiamo trovare inalterato il talento del regista di "Neon Genesis Evangelion": colori acidi e fortemente contrastati, lunghe sequenze statiche di particolari urbani, musiche sapientemente pescate dal repertorio classico accompagnano un' audace, costante e divertita sperimentazione di diversi registri visivi (dal chibi al realistico, dalle "strisce animate" al disegno abbozzato a matita) e grafici, posticipando di quasi un secolo il futurismo italiano e anticipando di un paio d'anni il più famoso FLCL.
Ma l'anime di Karekano sarebbe un mero esercizio formale se a supporto non vi fosse il soggetto originale del manga, capace di sviscerare i più oscuri sentimenti dell'animo umano e al contempo di raccontare la vivace e tenera storia d'amore di una coppia qualunque, dal fidanzamento al… festival scolastico. È un peccato che la serie si interrompa bruscamente sul più bello, corrispondente circa al volume 7 del manga, per contrasti tra la Tsuda e la produzione. E definirei addirittura diabolico l'inserimento continuo e inconcludente di puntate riassuntive pur di raggiungere il cabalistico numero 26.
"Karekano" è un anime mai banale, esilarante e profondo quanto basta, con un cast realistico e situazioni credibili, pregi, ahimè, sempre meno presenti negli shoujo di ultima generazione. Purtroppo i difetti sopracitati mi impediscono di attribuire un bel 9. Dategli un'occhiata, non ve ne pentirete.
Non commettete il mio stesso errore di molti anni fa, non snobbate questa gemma grezza credendola uno spensierato quanto anonimo shoujo.
"Le situazioni di lui e lei- Karekano", classe 1998, è la trasposizione animata del manga di Masami Tsuda. Alla regia troviamo Hideaki Anno e Kazuya Tsurumaki, due nomi che in futuro acquisiranno risonanza sempre maggiore nel mondo degli appassionati di anime giapponesi. La storia riguarda due studenti al primo anno di liceo ugualmente belli e talentuosi, Yukino Miyazawa e Arima Soichiro, in lotta continua per accaparrarsi l'ammirazione del prossimo a costo di simulare delle personalità fittizie. Si presenta così occasione di trattare molti temi cari alla Gainax anni '90: la competizione serrata nelle aule scolastiche, la questione delle "maschere" che una persona deve indossare per inserirsi nella società, il peso determinante dell'educazione infantile nella formazione dell'individuo, il sofferto trapasso da fanciullezza a maturità.
Incredibilmente è proprio in questa serie che possiamo trovare inalterato il talento del regista di "Neon Genesis Evangelion": colori acidi e fortemente contrastati, lunghe sequenze statiche di particolari urbani, musiche sapientemente pescate dal repertorio classico accompagnano un' audace, costante e divertita sperimentazione di diversi registri visivi (dal chibi al realistico, dalle "strisce animate" al disegno abbozzato a matita) e grafici, posticipando di quasi un secolo il futurismo italiano e anticipando di un paio d'anni il più famoso FLCL.
Ma l'anime di Karekano sarebbe un mero esercizio formale se a supporto non vi fosse il soggetto originale del manga, capace di sviscerare i più oscuri sentimenti dell'animo umano e al contempo di raccontare la vivace e tenera storia d'amore di una coppia qualunque, dal fidanzamento al… festival scolastico. È un peccato che la serie si interrompa bruscamente sul più bello, corrispondente circa al volume 7 del manga, per contrasti tra la Tsuda e la produzione. E definirei addirittura diabolico l'inserimento continuo e inconcludente di puntate riassuntive pur di raggiungere il cabalistico numero 26.
"Karekano" è un anime mai banale, esilarante e profondo quanto basta, con un cast realistico e situazioni credibili, pregi, ahimè, sempre meno presenti negli shoujo di ultima generazione. Purtroppo i difetti sopracitati mi impediscono di attribuire un bel 9. Dategli un'occhiata, non ve ne pentirete.
School Days
3.0/10
Tratto da un videogame hentai, quelli con decisioni varie e finali multipli per intenderci (e già qui avrei smesso di leggere), in una domenica di noia mi sono ritrovato a guardare questa serie su consiglio di un amico di rete, ma solo sul finire della visione mi resi conto che voleva farmi male.
La trama ruota attorno al liceale di nome Makoto Ito, innamorato di una sua compagna di scuola che prende il suo stesso treno la mattina, Kotonoha Katsura, studentessa ideale con splendidi capelli lunghi. Le giornate passano senza che lui non gli rivolga nemmeno la parola, decide quindi di chiedere aiuto ad una sua amica, Sekai Sajonji. Lei inizia ad aiutarlo e a dargli consigli, nonostante sia a sua volta innamorata di Makoto e puntualmente ignorata, le "lezioni" hanno successo e Makoto finirà per mettersi con Kotonoha. Lieto fine? No.
Quella che nella prima metà degli episodi sembra una normale e tranquilla commedia scolastica come ce ne sono a decine si trasforma in realtà in una parodia stessa del genere in questione. Il protagonista, che di solito è sempre uno sfigato circondato dalle ragazze, si trasforma in un mostro, tradisce in continuazione le sue due "lei" e si fa mezza scuola. Tutto però accade con una lentezza e una noia da far rimpiangere le normali commedie, fino allo "sconvolgente" finale.
Inutile girarci intorno, School Days è puro trash, come tale non ha alcun significato, e dato che nel mio modo di giudicare originalità non è sinonimo di qualità, boccio la serie su quasi tutti i fronti. Non basta prendere per i fondelli un genere (molto diffuso in questi ultimi anni), rendendo il protagonista un bastardo insensibile, per mettere su una storia, e il problema di School Days è questo, non diverte, nemmeno un po', mi sono sentito obbligato ad arrivare all'atto finale solo per vedere la conclusione, non senza fatica e sbadigli.
Character design terrificante, le ragazze a parte per la pettinatura si somigliano tutte, personaggi odiosi (impossibile "tifare" per uno solo di loro) con dialoghi ridicoli ai livelli del peggior hentai, e voglio essere buono tralasciando ogni commento sul comparto sonoro.
Per soli amanti del trash, gli altri, compresi i curiosi, rivolgano pure lo sguardo altrove, magari alle migliori commedie scolastiche che l'animazione giapponese ci può offrire da tanti anni, buoniste e in certi casi assurde, ma almeno divertenti e costellate di personaggi indimenticabili, di s.....i come Makoto ne abbiamo già troppi nella realtà.
La trama ruota attorno al liceale di nome Makoto Ito, innamorato di una sua compagna di scuola che prende il suo stesso treno la mattina, Kotonoha Katsura, studentessa ideale con splendidi capelli lunghi. Le giornate passano senza che lui non gli rivolga nemmeno la parola, decide quindi di chiedere aiuto ad una sua amica, Sekai Sajonji. Lei inizia ad aiutarlo e a dargli consigli, nonostante sia a sua volta innamorata di Makoto e puntualmente ignorata, le "lezioni" hanno successo e Makoto finirà per mettersi con Kotonoha. Lieto fine? No.
Quella che nella prima metà degli episodi sembra una normale e tranquilla commedia scolastica come ce ne sono a decine si trasforma in realtà in una parodia stessa del genere in questione. Il protagonista, che di solito è sempre uno sfigato circondato dalle ragazze, si trasforma in un mostro, tradisce in continuazione le sue due "lei" e si fa mezza scuola. Tutto però accade con una lentezza e una noia da far rimpiangere le normali commedie, fino allo "sconvolgente" finale.
Inutile girarci intorno, School Days è puro trash, come tale non ha alcun significato, e dato che nel mio modo di giudicare originalità non è sinonimo di qualità, boccio la serie su quasi tutti i fronti. Non basta prendere per i fondelli un genere (molto diffuso in questi ultimi anni), rendendo il protagonista un bastardo insensibile, per mettere su una storia, e il problema di School Days è questo, non diverte, nemmeno un po', mi sono sentito obbligato ad arrivare all'atto finale solo per vedere la conclusione, non senza fatica e sbadigli.
Character design terrificante, le ragazze a parte per la pettinatura si somigliano tutte, personaggi odiosi (impossibile "tifare" per uno solo di loro) con dialoghi ridicoli ai livelli del peggior hentai, e voglio essere buono tralasciando ogni commento sul comparto sonoro.
Per soli amanti del trash, gli altri, compresi i curiosi, rivolgano pure lo sguardo altrove, magari alle migliori commedie scolastiche che l'animazione giapponese ci può offrire da tanti anni, buoniste e in certi casi assurde, ma almeno divertenti e costellate di personaggi indimenticabili, di s.....i come Makoto ne abbiamo già troppi nella realtà.
"(...) Come ti comporteresti? "
Difficile dirlo, ma tra l'essere un po' indecisi e il trasformarsi di punto in bianco da uno sfigatello qualsiasi a una macchina da copula ce ne corre XD! E che dire delle altre ragazze che la danno via come se stessero spargendo coriandoli, e per giunta a un individuo totalmente privo di qualsivoglia qualità fisica e/o caratteriale e/o morale e/o intellettuale?
Se le ragazze si fossero comportate in modo realistico, sicuramente non sarebbe stata la stessa trama, però lui si comporta come avrebbe fatto quasi chiunque, ovvero si sarebbe approfittato della situazione, le ragazze invece sono rimaste legate ai loro stereotipi, fino alla conclusione ormai totalmente in tilt.
NICE BOAT!
Ma per favore.
Concordo poi su tutto quello che ha detto npepataecozz. Il perché delle critiche alla colonna sonora? Haters gonna hate. Questa è la risposta.
Metal son contento che qualcun altro come me abbia apprezzato la colonna sonora i cui pezzi sono tutti gradevolissimi e alcuni davvero bellissimi (Kanashimi no mukou he fa venire i brividi per quanto è bella)
:D
In più vi dirò che piaccia o non piaccia School Days è come Madoka e Clannad: vanno visti per cultura.
Si chiama School days e riprende la storia presente nel manga (sino a metà e sul finire).
Al centro c'è un orgia di nonsense e scelte bizzarre (per non essere offensivo).
Avrei capito se aveste discusso di un anime con un nome completamente diverso, un incipit completamente diverso, un caracter completamente diverso. Ma stiamo parlando di una storia che si basa su un racconto gia scritto e di cui hanno malamente stravolto qualsivoglia significato.
Voi dite "è un anime che ha stravolto gli schemi", io rispondo " è un anime che ha stravolto e rovinato la storia da cui è tratto". Se gli autori avessero voluto creare una storia dissacrante,originale, di rottura rispetto agli harem cleassici...bhe...avrebbero dovuto crearsi una storia loro. Non andare a prendere una storia gia scritta e stravolgerla e distorcerla per i loro scopi.
Se volevano parodiare Hentai e harem si fossero scritti una storia loro. Ma probabilmente senza usare il nome "School days" non gli avrebbero nemmeno dato i fondi per creare quello che (a conti fatti) è un anime deludente.
School day avrebbe meritato un 5 se solo non si fosse chiamato così e non avesse avuto le pretese di ispirarsi a.....school days.
La verità è ,probabilmente ,una sola. La sola storia di school days avrebbe potuto articolarsi su 3 o 4 OAV e non di più. Per allungare la minestra hanno creato situazioni che con la storia originale nn centravano niente, rovinando tutto ciò che di buono c'era nelle intenzioni.
Avrei tanto voluto vedere se avessero preso la storia di Evangelion è avessero tramutato la storia in un fantaharem con rei Ayanami ninfomane, un Asuka lesbica, una Misato fissata coi ragazzini e un padre padrone che legna il figlio dalla mattina alla sera. Avrei propio voglia di vedere se oggi sareste qui a parlare di un anime squallido o di un opera dirompente fuori dagli schemi.
Proprio per questo le due valutazioni fra anime e manga andrebbero separate per 2 buoni motivi: 1. Non si può pensare che se una persona vuol valutare un opera deve per forza prima conoscere light novel, videogioco, manga, marca delle mutande dell'autore. Uno deve giudicare ciò che vede e non fare un semplice paragone. 2. Risultati diversi non sono sempre sinonimo di schifezza così come non sempre l'estrema aderenza è garanzia di divertimento.
Se, cara kittin, hai trovato così diversi manga e anime posso concordare sul fatto che si potesse dargli un altro titolo; ma la valutazione si basa sul nome? Posso anche essere d'accordo sul fatto che non è molto corretto prendere pezzi di un anime distruggerne delle parti e incollarne altre........ ma se il risultato è buono perchè dovremmo negarlo a tutti i costi? solo per principio?
Il fatto è che L'anime prende la prima parte del manga e (parte) dell'ultima parte. In mezzo a questi infila concetti e situazioni che ne trasformano il significato.
Se ,ad esempio ,una produzione decide di fare un anime su un videogame con finali multipli può benissimo creare un anime con un finale diverso a seconda del personaggio a cui il target a cui punta fa riferimento (ad esempio se a molti piacesse di più la dolce pulzella coi capelli blue al posto dell'energica amica coi capelli castani), ma raccontandone tutta la storia sotto un ottica diversa. Non può riprendere passo passo una storia gia rccontata e poi cambiarne solo le parti che più gli fanno comodo. In questo caso l'anime riprende passo passo una parte gia scritta (quella del manga) e non si limita (come avrebbero invece dovuto fare per riproporre una nuova storia) a reinterpretare i fatti in una nuova ottica con un nuovo evolversi della situazione.
In più! Se gioco e manga delineano personaggi in una identica maniera, quale senso ha demolire tutto per creare una storia che con entrambe nulla ha a che fare se non il nome? Perchè non si tratta solo di un nome ma di tutto ciò che a quel nome fa riferimento. Quando un anime ha alla base una storia è impensabile, e non corretto, non fare dei paragoni.
E come se facessero un anime sul Codice da Vinci e ci si trovasse a guardare 12 puntate sul taglio e cucito, e poi dire tranquillamente "Non ho visto intrighi,cospirazioni,azione ma alla fine è bellissimo perchè ora so cosa è il puntocroce."
Ti consiglio di guardare il manga che ha contenuti adulti è non è una semplice storiella all'acqua di rose di un triangolo amoroso giovanile. Capiresti che con tale "azione" i creatori dell'anime non hanno creato una storia dissacratoria dei canoni dell'animazione ma hanno, a conti fatti, denigrato un prodotto che aveva qualcosa di più serio da raccontare.
Per fare un esempio un po fuori dagli schemi.
Anni fa,ai tempi dell'Amiga 500, Street fighter venne convertito per ogni piattaforma ai tempi esistenti (master sistem,Pc, commodore 64). Il prodotto amiga era così brutto che mezza critica mondiale si trovo concorde nel cassarlo come ciofeca.
Un redatore dell'epoca liquido il gioco con queste parole (più o meno).
" Street fighter è un gioco mediocre e realizato male. A dire il vero potremmo anche trovarci a parlare in altra maniera di questo gioco se non si chiamasse Street fighter. Si fosse chiamato Nonna Pina picchia e mette in riga probabilmente saremmo pronti a definirlo anche un picchiaduro piacevole e giocabile. La verità è che si chiama Street Figther e di street fighter non ha nulla se non il nome e qualche somiglianza dei personaggi. Del picchiaduro Capcom non c'è più nientaltro e questo un amante di Street non può accettarlo."
Stessa cosa per School Days. Una anime non puo non prescindere da ciò che è venuto prima di lui. Se non riorganizando tutto da zero con una storia narrata in maniera differente, magari con altri personaggi. O ,come fanno in molti, con scritte del tipo"School days another story" o "liberamente ispirato a School days"..frase che da ampio margine di manovra dando la possibilità di reinterpretare una storia gia raccontata.
Poi ogniuno la vede come vuole, ma troppe volte si dice "L'anime non corrisponde al manga" "il manga è una trasposizione cartacea che non riflette la bellezza dell'anime da cui è tratto" e tutti son pronti a dire "hai ragione!" "è vero!". Non si possono fare ragionamenti cosi per prodotti come Bakuman, Hunter x Hunter,Dragonball, Etcc...Etcc ...e poi dire che anime e manga di School devono essere visti come prodotti a parte.
Non si può dire "dobbiame pensare che...","ma se l'anime fosse venuto prima del fumetto diremmo che...." uno dei due è venuto prima dell'altro. é un dato di fatto.
Sempre in tema evangelion. é uscito in mille salse differenti. Di cui una serie a fumetti più improntata al tema delle relazioni fra personaggi, con stravaganze varie. Si chiama anche lei Evangelion ma con sottotitoli che fanno riferimento e chiariscono che è un altra interpretazione della serie. Come giusto che sia.
Almeno secondo il mio parere.
A proposito! Sono un maschietto
Il mio Nickname è un tributo a un personaggio bellissimo del dancing game Bust a Groove.
School Days:Anime Harem = Puella Magi Madoka Magica:Anime Maghette
ottimo, quindi è un "non accostiamo questo anime al genere harem" (che pure ha molti sottogeneri)
Personalmente per chi ha tirato in ballo Love Hina con questo anime descritto un po' come la realtà nei nostri giorni dico che il paragone c'azzecca molto poco!!!
vanno visti per cultura.
beh fino a un certo punto... io ad esempio preferisco dedicarmi a serie che credo mi possano piacere più che a vedere serie "per cultura"
Ehm... dove devo firmare?
Non tanto per la mia curiosità nel vederla, ma per vedere la reazione del fandom.
@Kyttin
Peccato che da noi siano arrivate le canzoni inglesi (la mia preferita è Natural Playboy)
Ad ogni modo school days è un anime che ha fatto e farà discutere per molto tempo; o lo si ama o lo si odia. Chi ha ragione poco importa ognuno attraverso la sua sensibilità può associargli significati veri o presunti tali sulla base del quale gridare al capolavoro o alla schifezza. E' accaduto ad esempio per arancia meccanica che, con le dovute proporzioni, ha subito la stessa sorte di school days: o lo si ama o lo si odia.
TWINKLE: " il problema di School Days è questo, non diverte, nemmeno un po'"
Hmmmm, quindi? :-/
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.