GP Publishing ci propone un elegante volumetto confezionato con estrema cura e attenzione, presentato con tutti gli onori del caso e battezzato come graphic novel. L'operazione costa all'acquirente ben 15 euro, cifra secondo la mia opinione eccessiva per un prodotto stampato in bianco e nero di 150 pagine scarse, ma "Sute, il figlio degli spiriti" mira al circuito librario e l'edizione ha tutte le carte in regola per entrarci. L'atteggiarsi a romanzo grafico è una prassi che sta prendendo sempre più piede e nasce probabilmente dalla voglia e dall'estremo tentativo di elevare, ancor più in un Paese come l'Italia, il fumetto a qualcosa che possa godere di una maggiore considerazione anche al di fuori di quello che è il suo mercato di nicchia. Un tentativo di sfondare l'argine che relega immeritatamente la Nona Arte ad un gradino inferiore rispetto alla letteratura non illustrata o forse, più semplicemente,un modo per giustificare il costo del prodotto, un mettere le mani avanti e far passare un messaggio del tipo "sì, è vero, costa 15 euro, ma questo non è un fumetto come tutti gli altri, è una graphic novel".
Quale siano le ragioni di GP e come lo si voglia chiamare, "Sute, il figlio degli spiriti" è un fumetto, o manga se preferite, prodotto in Italia per il pubblico italiano da un'autrice giapponese, che mescola storia, tradizione e mitologia giapponese in un racconto che risulta di piacevole lettura. L'autrice giapponese in questione non è un'autrice qualsiasi, è Yoshiko Watanabe, che ha avuto l'onore di lavorare come assistente di Osamu Tezuka occupandosi di alcune tavole di "Astoboy", "La principessa Zaffiro" e "Kimba, il leone bianco". In Italia dagli anni '70 si è distinta per avere lavorato in alcuni dei più riusciti prodotti di animazioni italiani, ovvero "La Freccia Azzurra" e "La Gabbianella e il Gatto", e per aver recentemente realizzato "La Storia di Sayo", edito da Kappa Edizioni.
"Sute, il figlio degli spiriti" racconta questo scontro e propone un'ambientazione fantastica affascinante, popolata da creature mitologiche figlie della tradizione giapponese. Si dimostra una lettura estremamente scorrevole in grado di offrire, nonostante la propria semplicità, degli spunti di riflessione forse non originalissimi, ma per nulla banali. Sia grazie al tipo di tratto, sia grazie alle scelte narrative, si propone come un'opera d'altri tempi, lontana dai prodotti recenti e dotata di un carisma figlio di un'esperienza e di una sensibilità al giorno d'oggi sempre più rare.
L'opera strizza l'occhio alle generazioni più navigate, le uniche tra l'altro che si possono permettere i 15 Euro richiesti dall'editore. Ritroviamo in Sute il sapore delle opere classiche, apprezzabili solo da chi ha un approccio al fumetto più maturo e magari arricchito anche da esperienze che gli hanno permesso di venire in contatto con scuole di fumetto diverse da quelle nipponiche.
Il disegno, privo di retinature, è elegante e dettagliato e mette in vetrina l'impressionante abilità dell'autrice nell'utilizzo della china. Ho avuto l'onore di vedere Yoshiko Watanabe all'opera dal vivo in occasione della recente fiera lucchese ed è stato incredibile notare come lavorasse con risultati eccellenti, senza alcuna bozza, direttamente con la china. Le tavole che troverete in questo volumetto denotano una frizzante creatività che sfocia soprattutto nella splendida rappresentazione delle creature soprannaturali, ma non da meno è l'abilità nella rappresentazione dei paesaggi, molto dettagliati e sempre ispirati.
Quale siano le ragioni di GP e come lo si voglia chiamare, "Sute, il figlio degli spiriti" è un fumetto, o manga se preferite, prodotto in Italia per il pubblico italiano da un'autrice giapponese, che mescola storia, tradizione e mitologia giapponese in un racconto che risulta di piacevole lettura. L'autrice giapponese in questione non è un'autrice qualsiasi, è Yoshiko Watanabe, che ha avuto l'onore di lavorare come assistente di Osamu Tezuka occupandosi di alcune tavole di "Astoboy", "La principessa Zaffiro" e "Kimba, il leone bianco". In Italia dagli anni '70 si è distinta per avere lavorato in alcuni dei più riusciti prodotti di animazioni italiani, ovvero "La Freccia Azzurra" e "La Gabbianella e il Gatto", e per aver recentemente realizzato "La Storia di Sayo", edito da Kappa Edizioni.
Sute racconta una vicenda ambientata in Giappone nel VII secolo, epoca nella quale il Paese, spezzettato in una moltitudine di piccoli regni, stava attraversando un periodo molto turbolento. In questo scenario la popolazione, sotto il giogo dei signori, era costretta a vivere di espedienti e diveniva un mero strumento per arricchirsi e acquisire maggiore potere. In questi anni si registra anche l'avvento del buddismo, religione che cambia in modo drastico la visione scintoista del rapporto tra uomo e natura, fino a quel momento segnato da un profondo rispetto.
In questo scenario una famiglia è costretta, per salvare i restanti figli, a disfarsi dell'ultimo nato donandolo agli spiriti della foresta. Viene accolto e allevato da una volpe, crescendo insieme alle creature della foresta. Intanto gli umani si fanno sempre meno rispettosi delle antiche tradizioni, perdono il timore che avevano per gli spiriti e li sfidano apertamente, supportati dalle forze legate alla nuova religione.
In questo scenario una famiglia è costretta, per salvare i restanti figli, a disfarsi dell'ultimo nato donandolo agli spiriti della foresta. Viene accolto e allevato da una volpe, crescendo insieme alle creature della foresta. Intanto gli umani si fanno sempre meno rispettosi delle antiche tradizioni, perdono il timore che avevano per gli spiriti e li sfidano apertamente, supportati dalle forze legate alla nuova religione.
"Sute, il figlio degli spiriti" racconta questo scontro e propone un'ambientazione fantastica affascinante, popolata da creature mitologiche figlie della tradizione giapponese. Si dimostra una lettura estremamente scorrevole in grado di offrire, nonostante la propria semplicità, degli spunti di riflessione forse non originalissimi, ma per nulla banali. Sia grazie al tipo di tratto, sia grazie alle scelte narrative, si propone come un'opera d'altri tempi, lontana dai prodotti recenti e dotata di un carisma figlio di un'esperienza e di una sensibilità al giorno d'oggi sempre più rare.
L'opera strizza l'occhio alle generazioni più navigate, le uniche tra l'altro che si possono permettere i 15 Euro richiesti dall'editore. Ritroviamo in Sute il sapore delle opere classiche, apprezzabili solo da chi ha un approccio al fumetto più maturo e magari arricchito anche da esperienze che gli hanno permesso di venire in contatto con scuole di fumetto diverse da quelle nipponiche.
Il disegno, privo di retinature, è elegante e dettagliato e mette in vetrina l'impressionante abilità dell'autrice nell'utilizzo della china. Ho avuto l'onore di vedere Yoshiko Watanabe all'opera dal vivo in occasione della recente fiera lucchese ed è stato incredibile notare come lavorasse con risultati eccellenti, senza alcuna bozza, direttamente con la china. Le tavole che troverete in questo volumetto denotano una frizzante creatività che sfocia soprattutto nella splendida rappresentazione delle creature soprannaturali, ma non da meno è l'abilità nella rappresentazione dei paesaggi, molto dettagliati e sempre ispirati.
In breve:
- "Sute, il figlio degli spiriti" è un buon prodotto e merita di essere letto? Assolutamente, e senza alcuna esitazione, sì.
- Se tornassi indietro, rispenderesti 15 euro per acquistarlo? Non so, 15 euro li ritengo comunque troppi, quale sia la qualità dell'opera proposta.
- "Sute, il figlio degli spiriti" è un buon prodotto e merita di essere letto? Assolutamente, e senza alcuna esitazione, sì.
- Se tornassi indietro, rispenderesti 15 euro per acquistarlo? Non so, 15 euro li ritengo comunque troppi, quale sia la qualità dell'opera proposta.
"(...) l'avvento del buddismo, religione monoteista (...)"
?
Se solo ci fosse più gente come Tacchan...
@Araldo degli Inferi
nel periodo Heian si arrivò ad una sorta di compromesso tra buddhismo e shintoismo dato che una aveva le rappresentazioni iconografiche ma non luoghi di culto favorevoli e l'altra aveva siti di preghiera ma non icone da adorare. In definitiva gli Dei Shinto (KAMI) raggiunsero il grado di bodhisattva lasciando di comune accordo la supremazia alla figura del Buddha (Dainichi).
Sute l'ho comprato, letto e commentato. è Una tipica favola giapponese "riadattata" per gli occidentali.
Questione 15 €: Dato che la Graphic Novel viene comunque considerata un normalissimo fumetto/manga dalla stragrande maggioranza delle persone, magari l'inseriemento di un Mini-Saggio/approfondimento che spieghi un po' la genesi degli yokai, come vengono vissuti dai giapponesi, un possibile accostamento con leggende europee, avrebbe "giustificato" il prezzo
Il buddismo giapponese è politeista avendo come pantheon i Kami. Quello indiano ha come divinità quelle dell'induismo.
Non esistono divinità intrinseche al buddismo: i bodhisattva non sono dei.
P.S. il compromesso fu raggiunto per motivi politici, ponendo fine alle lotte di potere tra le famiglie tradizionalmente shinto e quelle che sostenevano la nuova religione...al fine di rimuovere certi clan dal potere. Fu possibile anche perché lo shintoismo non ha alcuna dottrina (è una religione pagana), mentre il buddismo ha solo quella.
Grazie mille davvero
Ciao,
Tacchan
Con tutto il rispetto per Barbucci rimane li! ( fin quando non trovo 15 euro..sic)
Avevi accennato ad un aspetto interessante e volevo disquisirlo insieme a te. Ma pare che non ce ne sia la possibilità.
Complimenti a Tacchan per la recensione, breve ma esauriente
Non sono d'accordo sul prezzo eccessivo. Altri editori come Coconino Press, Rizzoli o Hazard Edizioni propongono manga con un edizione di "lusso" sui 15 euro. Ovviamente se però l'edizione è di un certo livello sopra la media dei classici manga da fumetteria: quindi formato più grande, carta bianca, sovracopertina. Certo se non ci sono pagine a colori potevano contenere di più il prezzo, visto che forse volevano anche indirizzarlo ad un pubblico più ampio.
Non sapevo che la Watanabe avesse curato La Gabbianella e il Gatto, ci sono cresciuta con quel libro e quel film
Dopo questa recensione e alcuni commenti (Dartes) direi che la curiosità aumenta a dismisura.
Wono contento però di apprendere che è sua l'idea de Il Gatto e La Gabbianella, opera che ho molto apprezzato ^^
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