Uno degli aspetti più belli del mestiere di lettore è ritrovarsi tra le mani quel titolo di cui non si era mai neanche sentito parlare prima, di cui magari si è entrati in possesso per caso o perché incuriositi dalla copertina, ma che a fine lettura si è portati ad adorare oltre ogni aspettativa. Trattasi di quelle scoperte rarissime che non si può fare proprio a meno di voler reclamizzare e condividere in ogni modo, affinché il nuovo pupillo non passi inosservato. Lindbergh è appunto uno di tali rari tesori.
Il protagonista di quest’avventura è Knit, un bambino di buon cuore che vive a Eldora, piccolo regno abbarbicato su di un’altissima montagna e circondato da un nebbioso strapiombo. Il fanciullo, che vive facendo il pastorello, è in realtà il figlio di un “guardiano dei confini”, Merius, scomparso anni prima nel tentativo di volare oltre le frontiere del regno, contravvenendo così alle leggi di Eldora che proibiscono ai popolani di ambire a volare.
Quindi il ragazzo è un reietto della società, ed è costretto a sopportare i soprusi e le angherie dei nobili, soprattutto del principe Morin, tanto arrogante e viziato, quanto tirannico è suo padre il re Ornithos.
Ad alleviare però la sua solitudine vi è Plamo, una sorta di draghetto trovato, appena nato, anni addietro ed allevato amorevolmente.
Knit coltiva il sogno di poter un giorno volare via da Eldora per vivere fantastiche avventure; ed il destino sembra proprio avere in serbo qualche sorpresa per il nostro piccolo temerario, visto che irromperà presto un'inaspettata svolta nella sua vita, nelle vesti di un’inquietante individuo di nome Shark, precipitato dal cielo col suo lindbergh, una sorta di lucertolone volante simile a Plamo ma dalle dimensioni decisamente più mastodontiche …
È questo un incipit dinnanzi al quale effettivamente è inevitabile provare l’imbarazzo del déjà vu; un avvio che definire classico sarebbe un eufemismo, e che probabilmente ricorderà ben più di un’opera di primo acchito: Eragon, Eureka Seven, Dragon Trainer ad esempio, o ancora, procedendo con la lettura, Nadia, Conan il ragazzo del futuro, Nausicaä e chissà quant’altro.
Ma non lasciatevi trarre in inganno da ciò, anzi, non consideratelo assolutamente un punto di demerito: Lindbergh è una di quelle opere che partono da stilemi consolidati per offrire tuttavia sfumature uniche, nonché un intreccio solido ed assolutamente affascinante che dona molto più di quel che sembra promettere inizialmente.
Il viaggio di Knit e Plamo porterà il lettore a vivere meravigliose avventure, visitare paesi esotici, conoscere gente, vivere sfide, stringere amicizie, scoprire spietate verità. Leggendolo è inevitabile provare quel sano e mai inopportuno fascino della scoperta, che caratterizza le migliori opere di genere avventuroso e di cui non ci si può mai saziare.
I disegni di Ahndongshik –conosciuto già in Italia per il manga Gagoze- hanno uno stile molto personale ed originale. Non sono laccatissimi o pulitissimi, ma manifestano personalità ed espressività. Il tratto non è mai monotono, tanto che spesso le tavole danno l’impressione di essere state disegnate direttamente ad inchiostro. Il character design è molto vario, ed evidenzia con le fattezze anche la personalità: ad esempio i personaggi ingenui ed infantili -come Knit e lo stesso Plamo- son paffutelli e teneri, mentre i nobili hanno fattezze che suscitano di primo acchito antipatia.
I retini son di solito usati anche per distinguere ed evidenziare i diversi piani prospettici, e migliorano la leggibilità delle tavole. Le scene d’azione richiedono un po’ più di attenzione, ma non sono confusionarie.
Meritano una menzione le illustrazioni full page, evocative quando si tratta di rappresentare vedute panoramiche, i paesaggi con le loro architetture decadenti e fantastiche, le enormi navi volanti e gli esseri mastodontici che le trainano.
Lindbergh è pubblicato in Italia da GP Publishing in volumi che fanno la loro bella figura grazie al formato contenuto che sembra conferire un’aria ancor più preziosa al manga; fanno il resto le colorate ed affascinanti cover, i buoni materiali, la sovraccoperta ed un paio di pagine a colori ad inizio volume. Ben fatto è l’adattamento grafico delle onomatopee, ed in genere la localizzazione appare curata e scorrevole; giusto un paio di refusi notati.
Il protagonista di quest’avventura è Knit, un bambino di buon cuore che vive a Eldora, piccolo regno abbarbicato su di un’altissima montagna e circondato da un nebbioso strapiombo. Il fanciullo, che vive facendo il pastorello, è in realtà il figlio di un “guardiano dei confini”, Merius, scomparso anni prima nel tentativo di volare oltre le frontiere del regno, contravvenendo così alle leggi di Eldora che proibiscono ai popolani di ambire a volare.
Quindi il ragazzo è un reietto della società, ed è costretto a sopportare i soprusi e le angherie dei nobili, soprattutto del principe Morin, tanto arrogante e viziato, quanto tirannico è suo padre il re Ornithos.
Ad alleviare però la sua solitudine vi è Plamo, una sorta di draghetto trovato, appena nato, anni addietro ed allevato amorevolmente.
Knit coltiva il sogno di poter un giorno volare via da Eldora per vivere fantastiche avventure; ed il destino sembra proprio avere in serbo qualche sorpresa per il nostro piccolo temerario, visto che irromperà presto un'inaspettata svolta nella sua vita, nelle vesti di un’inquietante individuo di nome Shark, precipitato dal cielo col suo lindbergh, una sorta di lucertolone volante simile a Plamo ma dalle dimensioni decisamente più mastodontiche …
È questo un incipit dinnanzi al quale effettivamente è inevitabile provare l’imbarazzo del déjà vu; un avvio che definire classico sarebbe un eufemismo, e che probabilmente ricorderà ben più di un’opera di primo acchito: Eragon, Eureka Seven, Dragon Trainer ad esempio, o ancora, procedendo con la lettura, Nadia, Conan il ragazzo del futuro, Nausicaä e chissà quant’altro.
Ma non lasciatevi trarre in inganno da ciò, anzi, non consideratelo assolutamente un punto di demerito: Lindbergh è una di quelle opere che partono da stilemi consolidati per offrire tuttavia sfumature uniche, nonché un intreccio solido ed assolutamente affascinante che dona molto più di quel che sembra promettere inizialmente.
Il viaggio di Knit e Plamo porterà il lettore a vivere meravigliose avventure, visitare paesi esotici, conoscere gente, vivere sfide, stringere amicizie, scoprire spietate verità. Leggendolo è inevitabile provare quel sano e mai inopportuno fascino della scoperta, che caratterizza le migliori opere di genere avventuroso e di cui non ci si può mai saziare.
I disegni di Ahndongshik –conosciuto già in Italia per il manga Gagoze- hanno uno stile molto personale ed originale. Non sono laccatissimi o pulitissimi, ma manifestano personalità ed espressività. Il tratto non è mai monotono, tanto che spesso le tavole danno l’impressione di essere state disegnate direttamente ad inchiostro. Il character design è molto vario, ed evidenzia con le fattezze anche la personalità: ad esempio i personaggi ingenui ed infantili -come Knit e lo stesso Plamo- son paffutelli e teneri, mentre i nobili hanno fattezze che suscitano di primo acchito antipatia.
I retini son di solito usati anche per distinguere ed evidenziare i diversi piani prospettici, e migliorano la leggibilità delle tavole. Le scene d’azione richiedono un po’ più di attenzione, ma non sono confusionarie.
Meritano una menzione le illustrazioni full page, evocative quando si tratta di rappresentare vedute panoramiche, i paesaggi con le loro architetture decadenti e fantastiche, le enormi navi volanti e gli esseri mastodontici che le trainano.
Lindbergh è pubblicato in Italia da GP Publishing in volumi che fanno la loro bella figura grazie al formato contenuto che sembra conferire un’aria ancor più preziosa al manga; fanno il resto le colorate ed affascinanti cover, i buoni materiali, la sovraccoperta ed un paio di pagine a colori ad inizio volume. Ben fatto è l’adattamento grafico delle onomatopee, ed in genere la localizzazione appare curata e scorrevole; giusto un paio di refusi notati.
Già il solo titolo di quest’opera dovrebbe lasciar presagire, con la sua citazione all’omonimo aviatore, quale sia uno dei leitmotiv di questa avventura: il volo, palesemente inteso come una metafora di libertà.
Perché Lindbergh dietro una trama semplice ma profonda, come i suoi protagonisti, nasconde un elemento che a dirla tutta non si vede poi tanto spesso in giro, o almeno non trattato così bene: la grande Avventura, quella con la A maiuscola. La stessa che vi porta in regni esotici, luoghi fantastici e inesplorati, che vi rapisce e stupisce, con il fascino galvanizzante e intramontabile della scoperta, assieme al suo innocente ed ingenuo protagonista di cui il lettore si ritrova ad essere un silente ed etereo compagno di scorribande.
Personaggi carismatici, navi volanti, regni in guerra, civiltà scomparse, pirati, soprusi, rivalse, amicizie, intrighi, misteri, colpi di scena, cacce al tesoro, viaggi rocamboleschi… se elementi come questi stuzzicano il vostro interesse, mi permetto di darvi un consiglio senza mezzi termini: non lasciatevi sfuggire questo pregevole manga; quello che [lo dico?] probabilmente è il miglior shounen attualmente nel catalogo di GP Publishing [ecco, l’ho detto].
Imperdibile per gli amanti del genere.
Perché Lindbergh dietro una trama semplice ma profonda, come i suoi protagonisti, nasconde un elemento che a dirla tutta non si vede poi tanto spesso in giro, o almeno non trattato così bene: la grande Avventura, quella con la A maiuscola. La stessa che vi porta in regni esotici, luoghi fantastici e inesplorati, che vi rapisce e stupisce, con il fascino galvanizzante e intramontabile della scoperta, assieme al suo innocente ed ingenuo protagonista di cui il lettore si ritrova ad essere un silente ed etereo compagno di scorribande.
Personaggi carismatici, navi volanti, regni in guerra, civiltà scomparse, pirati, soprusi, rivalse, amicizie, intrighi, misteri, colpi di scena, cacce al tesoro, viaggi rocamboleschi… se elementi come questi stuzzicano il vostro interesse, mi permetto di darvi un consiglio senza mezzi termini: non lasciatevi sfuggire questo pregevole manga; quello che [lo dico?] probabilmente è il miglior shounen attualmente nel catalogo di GP Publishing [ecco, l’ho detto].
Imperdibile per gli amanti del genere.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Lindbergh 1 | € 5.90 | GP Manga |
Lindbergh 2 | € 5.90 | GP Manga |
Lindbergh 3 | € 5.90 | GP Manga |
Lindbergh 4 | € 5.90 | GP Manga |
p.s è SICURAMENTE il miglior shonen della GP.
Il problema è che Gp pubblica così tanti titoli (inutili) che a farne le spese son i manga meritevoli che perdono visibilità, perchè tanto ormai ha la fama di pubblicare solo cavolate.
Ora devo convincere la mia fumetteria ad ordinarmelo, visto che non prendono quasi più nulla da questa casa editrice da quando è finito sailor moon.
P.S. Tantissima produzione manga in Italia ha le pagine tagliate rispetto l'originale, ma spesso non ve ne accorgete, ci sono delle cose chiamate "abbondanze" e "file originali dell'editore" che a volte vi dimenticate di ricordare.
Lindbergh mi ha da sempre attirato e credo prorpio che a Lucca avrò il piacere di acquistarlo direttamente dallo stand GP...è sempre un piacere premiare gli editori per belle opere come questa che ci portano!
Lo consiglio a tutti gli amanti del fantastico e dell'avventura
F
Lo avevo snobbato perchè non mi piace molto il disegno e perchè non ho voglia di comprare un altro fumetto a 5.90, ma è bene quantomeno dargli un'occhiata per provare, prima o poi.
Complimenti a Oberon!
Quando si porta qualcosa da stampare in tipografia (da un semplice volantino ad un manga), è già previsto (si chiamano "abbondanze" proprio per questo) che qualcosa verrà tagliato fuori dal formato finale, perchè semplicemente vi è una tolleranza fisicamente necessaria alle macchine che si utilizzano oggi (magari tra cent'anni non ce ne sarà bisogno), che per quanto precise nella messa a registro, qualcosina perimetralmente se la devono mangiare.
Le abbondanze son segnate già nello stesso file digitale pronto per essere stampato, tanto per intenderci.
Quindi se si confronta la tavola originale realizzata dall'autore col prodotto finale (volume o rivista che sia), si potrà notare che qualcosa torno torno è stata sacrificata in fase di stampa.
Di solito è questione di pochissimi millimetri (le abbondanze richieste in tipografia di solito son di soli 3 millimetri, massimo si arriva a 5), e cmq si nota solo se il manga ha le tavole disegnate fino ai limiti estremi del foglio (al vivo).
Il problema nasce quando, per l'edizione italiana, anziché partire da files digitali (per un qualsivoglia motivo) si scansionano le tavole dei volumi giapponesi: in tal caso oltre al normale e inevitabile taglio delle abbondanze che ci sarà nell'edizione italiana, c'è anche quello già fatto a monte nei volumi jap. E così il taglio raddoppia... o ancora triplica nel caso di volumi che hanno formati diversi rispetto a quello di origine
Ma questo è un caso a parte, non mi pare riguardi Lindbegh. O almeno, leggendolo non ho notato mutilazioni evidenti. Quindi direi si possa tranquillamente sorvolare imho
@Kotaro come ti dissi tempo fa, non riesco ad immaginare un manga che sia più nelle tue corde di questo. Davvero, penso lo adoreresti. Se abitassimo vicino te l'avrei già prestato
PS: grazie per i complimenti. Felice di diffondere il verbo come sempre ù_ù
Come si può restare indifferenti??? Altra saga da aggiungere alla lista della spesa! XD
Una perla Come Lindbergh merita di essere letta, la sa unica pecca, ad esser pignoli, è il fatto che esce due volte all'anno!!
Peccato che abbia da poco appreso che le vendite vanno male e che la produzione rischia di rallentare ulteriormente, rischiando di portare all'interruzione.
Sosteniamo Lindbergh
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