Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Appuntamento nostalgia per chi è cresciuto con l'Anime Night di MTV. A questo giro abbiamo Wolf's Rain, Trigun e Beck.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Appuntamento nostalgia per chi è cresciuto con l'Anime Night di MTV. A questo giro abbiamo Wolf's Rain, Trigun e Beck.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Wolf's Rain
8.0/10
Diciamoci la verità, sono sempre di meno oggi le serie anime che cercano di superare il mero intrattenimento, per ambire a un risultato ancora più difficile da ottenere, quello di comunicare un messaggio, qualcosa di profondo che arrivi alla sfera emozionale dello spettatore; scelta non poco coraggiosa che però ha fatto sì che dagli anni novanta in poi le sceneggiature di non poche serie tv fossero improntate a una maggiore maturità facendo brillare di nuova luce la nostra amata animazione giapponese agli occhi di parecchi di coloro che ne erano detrattori. "Wolf's Rain" del 2003 è forse uno dei pochi titoli dello scorso decennio che possono entrare a pieno merito in questa ristretta cerchia; d'altronde non ci si poteva aspettare di meno dallo staff scelto dalla Bones per la sua realizzazione, praticamente lo stesso che aveva partorito il successo planetario di "Cowboy Bebop"!
"Wolf's Rain" è la drammatica storia di un viaggio sulle tracce che portano, secondo un'antica leggenda, a un paradiso perduto, il Rakuen; a cercarlo sono quattro lupi, l'unica razza a cui sia consentito entrarci, in cerca di salvezza da un mondo in decadenza, sull'orlo del collasso ambientale in cui l'essere umano ha perso ogni stimolo e si limita alla pura sussistenza, mentre una ristretta casta di nobili, coloro che per la loro superbia hanno portato tutto alla fine, cercano di fuggire sfruttando le loro avanzate conoscenze tecnologiche.
"Sia morire che privare della vita non sono cose innaturali; è più innaturale vivere senza avere uno scopo", da queste parole del protagonista Chiba si evince il succo autentico di quello che "Wolf's Rain" secondo me vuole comunicarci, una critica all'andazzo generale dell'umanità, offuscata da desideri di cose futili e contro natura ("Perché gli uomini continuano ad ambire al cielo, anche se sono creature senza ali?"), schiava del consumismo e sempre più senza una vera meta, qualcosa per cui combattere e sperare; il lupo, con il suo orgoglio ma anche con il suo carattere gregario, in cui tutti si aiutano per il soddisfacimento collettivo, è più di un modello da seguire e poco importa se il tanto agognato Paradiso sia reale o meno, la vera felicità sta proprio nel cercarlo.
Non una trama semplice quindi quella elaborata dallo sceneggiatore Keiko Nobumoto, caratterizzata anche da tempi molto lenti - funzionali però alla storia trattata - che potrebbero scoraggiare uno spettatore in cerca di maggiore azione, senza contare l'errore a mio avviso di realizzare ben quattro puntate riassuntive, ridondanza davvero superflua poco prima di un finale che lascia molto di più dell'amaro in bocca. Insuccesso clamoroso? Neanche per sogno. Essere tra i migliori vuol dire anche possedere umiltà, saper correggere il tiro, e tanto hanno fatto i realizzatori di tale opera, completandola con quattro splendidi OAV che riescono nell'arduo impresa non solo di concluderla degnamente, ma anche di valorizzarla rendendola magnifica.
Dal punto di vista grafico, chi ha amato "Cowboy Bebop" non potrà che trovarsi a proprio agio con questa serie, così come per le musiche della bravissima Yoko Kanno, che ho imparato ad apprezzare proprio da questo titolo. "Wolf's Rain" è un'opera che consiglio caldamente di vedere a chi è in cerca di un titolo maturo e di personaggi ricchi di carisma, anche se purtroppo il fallimento della Shin Vision, che deteneva i diritti per la distribuzione in Italia, rende non poco difficile il reperimento dei DVD, ma se vi riuscisse di trovarli allora potrete sentire anche voi una voce dentro che vi dice forte "Dirigiti al Rakuen!".
"Wolf's Rain" è la drammatica storia di un viaggio sulle tracce che portano, secondo un'antica leggenda, a un paradiso perduto, il Rakuen; a cercarlo sono quattro lupi, l'unica razza a cui sia consentito entrarci, in cerca di salvezza da un mondo in decadenza, sull'orlo del collasso ambientale in cui l'essere umano ha perso ogni stimolo e si limita alla pura sussistenza, mentre una ristretta casta di nobili, coloro che per la loro superbia hanno portato tutto alla fine, cercano di fuggire sfruttando le loro avanzate conoscenze tecnologiche.
"Sia morire che privare della vita non sono cose innaturali; è più innaturale vivere senza avere uno scopo", da queste parole del protagonista Chiba si evince il succo autentico di quello che "Wolf's Rain" secondo me vuole comunicarci, una critica all'andazzo generale dell'umanità, offuscata da desideri di cose futili e contro natura ("Perché gli uomini continuano ad ambire al cielo, anche se sono creature senza ali?"), schiava del consumismo e sempre più senza una vera meta, qualcosa per cui combattere e sperare; il lupo, con il suo orgoglio ma anche con il suo carattere gregario, in cui tutti si aiutano per il soddisfacimento collettivo, è più di un modello da seguire e poco importa se il tanto agognato Paradiso sia reale o meno, la vera felicità sta proprio nel cercarlo.
Non una trama semplice quindi quella elaborata dallo sceneggiatore Keiko Nobumoto, caratterizzata anche da tempi molto lenti - funzionali però alla storia trattata - che potrebbero scoraggiare uno spettatore in cerca di maggiore azione, senza contare l'errore a mio avviso di realizzare ben quattro puntate riassuntive, ridondanza davvero superflua poco prima di un finale che lascia molto di più dell'amaro in bocca. Insuccesso clamoroso? Neanche per sogno. Essere tra i migliori vuol dire anche possedere umiltà, saper correggere il tiro, e tanto hanno fatto i realizzatori di tale opera, completandola con quattro splendidi OAV che riescono nell'arduo impresa non solo di concluderla degnamente, ma anche di valorizzarla rendendola magnifica.
Dal punto di vista grafico, chi ha amato "Cowboy Bebop" non potrà che trovarsi a proprio agio con questa serie, così come per le musiche della bravissima Yoko Kanno, che ho imparato ad apprezzare proprio da questo titolo. "Wolf's Rain" è un'opera che consiglio caldamente di vedere a chi è in cerca di un titolo maturo e di personaggi ricchi di carisma, anche se purtroppo il fallimento della Shin Vision, che deteneva i diritti per la distribuzione in Italia, rende non poco difficile il reperimento dei DVD, ma se vi riuscisse di trovarli allora potrete sentire anche voi una voce dentro che vi dice forte "Dirigiti al Rakuen!".
Trigun
6.0/10
Recensione di Pan Daemonium
-
Pensavo di trovarmi di fronte a un anime simile a "Samurai Champloo" oppure "Cowboy Bebop", difatti abbiamo dei personaggi ben psicologicamente caratterizzati che percorrono la propria strada, sia nel vero senso della locuzione sia nel significato più intimo, molta azione e, contemporaneamente, molto humour.
Ebbene, purtroppo devo ammettere che le mie speranze sono andate deluse, perché "Trigun" in un qualche modo ha fallito, non so neppure io con certezza il perché. Forse è dovuto un po' alla mediocre, volendo esser buoni, animazione e un po' a un odio personale verso personaggi con il carattere di Vash, di Milly e Meryl. Difatti questo voler essere costantemente buoni, le onnipresenti lagne e via dicendo hanno marchiato "Trigun" di profonda antipatia.
Paradossalmente personaggi come Legato, Knives e Wolfwood mi sono sembrati molto più interessanti: i primi due perché riuscivano a soddisfare egregiamente la mia misantropia; l'ultimo perché è l'unico a essere il più umano, il più verosimile perché multiforme e variegato, tanto che la sua dipartita è forse realmente l'unico picco emotivo della serie.
A parte un personale odio verso i personaggi principali, ho trovato anche una certa mancanza di fluidità nella serie in generale. Anche in "Samurai Champloo" o in "Cowboy Bebop" - ho sempre la spinta a far paragone con queste due serie - sostanzialmente si parla di episodi autoconclusivi o comunque abbastanza solitari, ma la trama, l'ambientazione e lo spirito di fondo si sentono sempre. In "Trigun", invece, seppur lo spirito e l'ironia generale sono sempre presenti e piacevoli, ho percepito la mancanza di una vera trama, sia nei primi episodi, quando realmente non si sapeva alcunché di nulla relativamente al mondo che osservavo, sia in quelli successivi, quando venivano dati solo accenni, quasi intuitivi, alla storia presente dietro il palcoscenico. Anche se nelle ultime puntate la storia diviene più chiara e più presente, ho sempre ritenuto che si badasse troppo allo scontro, a Vash stesso e alle sue paranoie e alle paranoie di chi lo circondava.
Purtroppo, anche il finale non è affatto accettabile. Dai pochi "hint" che vengono dati si presuppone uno scontro epico, che, invece, confluisce in un 26° episodio in cui il flashback dura più della vera battaglia tra i due biondi.
Un vero peccato, L'anime è sufficiente solo grazie ai primi episodi e grazie alle numerose gag presenti fino a un certo punto della serie.
Ebbene, purtroppo devo ammettere che le mie speranze sono andate deluse, perché "Trigun" in un qualche modo ha fallito, non so neppure io con certezza il perché. Forse è dovuto un po' alla mediocre, volendo esser buoni, animazione e un po' a un odio personale verso personaggi con il carattere di Vash, di Milly e Meryl. Difatti questo voler essere costantemente buoni, le onnipresenti lagne e via dicendo hanno marchiato "Trigun" di profonda antipatia.
Paradossalmente personaggi come Legato, Knives e Wolfwood mi sono sembrati molto più interessanti: i primi due perché riuscivano a soddisfare egregiamente la mia misantropia; l'ultimo perché è l'unico a essere il più umano, il più verosimile perché multiforme e variegato, tanto che la sua dipartita è forse realmente l'unico picco emotivo della serie.
A parte un personale odio verso i personaggi principali, ho trovato anche una certa mancanza di fluidità nella serie in generale. Anche in "Samurai Champloo" o in "Cowboy Bebop" - ho sempre la spinta a far paragone con queste due serie - sostanzialmente si parla di episodi autoconclusivi o comunque abbastanza solitari, ma la trama, l'ambientazione e lo spirito di fondo si sentono sempre. In "Trigun", invece, seppur lo spirito e l'ironia generale sono sempre presenti e piacevoli, ho percepito la mancanza di una vera trama, sia nei primi episodi, quando realmente non si sapeva alcunché di nulla relativamente al mondo che osservavo, sia in quelli successivi, quando venivano dati solo accenni, quasi intuitivi, alla storia presente dietro il palcoscenico. Anche se nelle ultime puntate la storia diviene più chiara e più presente, ho sempre ritenuto che si badasse troppo allo scontro, a Vash stesso e alle sue paranoie e alle paranoie di chi lo circondava.
Purtroppo, anche il finale non è affatto accettabile. Dai pochi "hint" che vengono dati si presuppone uno scontro epico, che, invece, confluisce in un 26° episodio in cui il flashback dura più della vera battaglia tra i due biondi.
Un vero peccato, L'anime è sufficiente solo grazie ai primi episodi e grazie alle numerose gag presenti fino a un certo punto della serie.
Beck - Mongolian Chop Squad
8.0/10
Recensione di Metaldevilgear
-
Quello che qui recensisco è uno di quei pochi titoli che siano stati capaci di ampliare enormemente il mio interesse, non solo nei confronti dell'animazione giapponese, ma dell'attuale immaginario nipponico stesso, e per giunta d'incuneare le mie prime esperienze musicali in un'attiva elaborazione di gruppo: considerazioni strettamente personali ma, insomma, scusate se è poco.
Tralasciando la 'storia della mia vita', spendiamo qualche parola su quest'anime. BECK è un prodotto che ha riscosso molto successo in Italia. Merito di Dynit, responsabile sia della sua prima messa in onda su Mtv nel 2006 (negli ormai lontani 'tempi d'oro' dell'Anime Night) e di repliche a suo seguito, sia di avere distribuito l'originale versione cartacea, realizzata da Harold Sakuishi.
Sullo sfondo di un Giappone urbano contemporaneo, pienamente valorizzato dalla splendida regia di Osamu Kobayashi, ricca di primi piani e inquadrature che si trattengono anche sui particolari minori dello scenario, si racconta, da un lato, uno spaccato di vita adolescenziale di un comune gruppo di amici appassionati di musica, dall'altro, la realizzazione di un sogno: la formazione e poi la scalata al successo dei Mongolian Chop Squad, giovane band indipendente, chiaramente ispirata a mostri del rapcore quali i Rage Against the Machine o i primi Red Hot Chili Peppers. Principale intermediario del binomio vita-musica è Yukio 'Koyuki' Tanaka, timido quattordicenne che, dopo una serie d'incontri fortuiti (e fortunati), a partire da quella con Ryusuke e il suo buffo cane Beck, ma soprattutto quello con le sei corde, riuscirà a prendere maggiore confidenza con se stesso e la gente che gli è intorno - sì, detto così, ricorda un certo pilota di robot, e in effetti la somiglianza esiste.
Per quanto il proseguimento della trama sia contrassegnato da un'escalation di eventi non sempre adeguati a un contesto realistico plausibile, il livello d'intrattenimento e 'l'effetto attesa' non saranno mai sviliti, grazie a un funzionale mix d'ingredienti tipici dei teen drama, dello humor nipponico e della pop-rock culture. C'è da aggiungere poi un fattore determinante nella riuscita dell'empatia tra spettatori e personaggi: per qualsiasi appassionato di musica rock, meglio ancora se alle prese con uno strumento musicale, Beck garantirà un incentivo estremamente maggiore a immedesimarsi nelle vicende. E la stessa cura per le scenografie, la dettagliata riproduzione di strumenti originali nonché il realismo delle performance di ogni componente, alimenteranno per ogni intenditore l'attrazione verso questa serie.
Mongolian Chop Squad ha tutte le carte in regola per lasciare impressa una splendida esperienza, ed è sicuramente da rinomare tra le opere più fresche e giovanili della sua generazione.
Tralasciando la 'storia della mia vita', spendiamo qualche parola su quest'anime. BECK è un prodotto che ha riscosso molto successo in Italia. Merito di Dynit, responsabile sia della sua prima messa in onda su Mtv nel 2006 (negli ormai lontani 'tempi d'oro' dell'Anime Night) e di repliche a suo seguito, sia di avere distribuito l'originale versione cartacea, realizzata da Harold Sakuishi.
Sullo sfondo di un Giappone urbano contemporaneo, pienamente valorizzato dalla splendida regia di Osamu Kobayashi, ricca di primi piani e inquadrature che si trattengono anche sui particolari minori dello scenario, si racconta, da un lato, uno spaccato di vita adolescenziale di un comune gruppo di amici appassionati di musica, dall'altro, la realizzazione di un sogno: la formazione e poi la scalata al successo dei Mongolian Chop Squad, giovane band indipendente, chiaramente ispirata a mostri del rapcore quali i Rage Against the Machine o i primi Red Hot Chili Peppers. Principale intermediario del binomio vita-musica è Yukio 'Koyuki' Tanaka, timido quattordicenne che, dopo una serie d'incontri fortuiti (e fortunati), a partire da quella con Ryusuke e il suo buffo cane Beck, ma soprattutto quello con le sei corde, riuscirà a prendere maggiore confidenza con se stesso e la gente che gli è intorno - sì, detto così, ricorda un certo pilota di robot, e in effetti la somiglianza esiste.
Per quanto il proseguimento della trama sia contrassegnato da un'escalation di eventi non sempre adeguati a un contesto realistico plausibile, il livello d'intrattenimento e 'l'effetto attesa' non saranno mai sviliti, grazie a un funzionale mix d'ingredienti tipici dei teen drama, dello humor nipponico e della pop-rock culture. C'è da aggiungere poi un fattore determinante nella riuscita dell'empatia tra spettatori e personaggi: per qualsiasi appassionato di musica rock, meglio ancora se alle prese con uno strumento musicale, Beck garantirà un incentivo estremamente maggiore a immedesimarsi nelle vicende. E la stessa cura per le scenografie, la dettagliata riproduzione di strumenti originali nonché il realismo delle performance di ogni componente, alimenteranno per ogni intenditore l'attrazione verso questa serie.
Mongolian Chop Squad ha tutte le carte in regola per lasciare impressa una splendida esperienza, ed è sicuramente da rinomare tra le opere più fresche e giovanili della sua generazione.
Si merita come minimo sette O_o
Per tutti questi motivi è sicuramente tra gli anime consigliati!
anche quest'ultimo mi è piaciuto, ma trigun è nettamente un spanna più avanti
Tra tutte, quella che conosco meglio è Wolf's Rain che aveva una storia molto intrigante (purtroppo non ho mai saputo come andava a finire se non tramite il fumetto) e una colonna sonora bellissima.
Un po' deluso per la recensione su Trigun. E dire che l'ho trovato fantastico.
E' vero che nella parte centrale è un po' lento ma dire:
ho percepito la mancanza di una vera trama
secondo me è simbolo che è stato visto con superficialità questo anime. Proprio i sopracitati "Samurai Champloo" e "Cowboy Bebop" risultano con una trama leggera e semplice. Non credo che in anime del genere uno va alla ricerca della storia intricata bensì si ricerca lo sviluppo delle vicende e la componente psicologica (Super presente in Trigun vittima del perbenismo di Vash!). Però, proprio in Trigun, la storia c'è ed è anche interessante! Avrò visto un anime differente???
Totalmente in disaccordo con Beck (e lui lo sa XD), è uno dei peggiori anime che abbia mai visto.
Di Wolf's Rain ho visto solo la serie base, mi mancano ancora gli oav finali, che mi pare Mtv non trasmise, e io non li ho mai cercati, prima o dopo dovrò vederli.
Di Trigun, è un anime sufficiente, ma per più di metà è stato creato dagli sceneggiatori dell'anime e la storia è molto inferiore a quella del manga, che ha un finale molto migliore.
Beck, è uno degli anime peggiori che ho visto.
Un anime che sicuramente a livello di trama è inferiore al manga, che invece è spettacolare al 100%.
Ma anche l'anime penso che oggettivamente parlando sia una gran cosa...anche i flashback di cui ci si lamenta nella recensione sono magnifici...anzi forse le cose più emozionanti della storia, seppur Trigun tra scherzi e momenti seri è sempre un'emozione, per via di un personaggio che dietro ad un sorriso, nasconde una tristezza infinita.
Non cito nulla della storia per non fare spoiler pubblicamente, perchè se qualcuno ancora non l'ha visto, lo invito ufficialmente a vederselo. Una serie che per me si merita anche un 8.
Il manga invece non lo conosco.
8 a beck è decisamente troppo, è un anime noioso, lentissimo, l'esatto contrario del rock e il chara design si poteva sforzare un filo di più a creare un protagonista che non fosse il gemello segreto di shinki ikari. Poi questa trovata del cane che ha le pezze l'ho sempre trovata idiota come poche
Personalmente lo ritengo un must, non un semplice anime da vedere così... tanto per fare numero!
E' vero che rispetto al manga ci sono molti filler, ma chi come me ha visto prima l'anime e poi ha letto la versione cartacea neanche se ne rende conto.
@Franzelion ma come? Non ti è piaciuto il clone di Shinji Ikari? (ha pure la stessa voce XD)
Wolf's Rain: delle 3 è la serie più bella per me! Sono perfettamente d'accordo con quanto scritto da Ironic! Una storia matura, originale, con ottime musiche e animazioni! Un anime che consiglio veramente a tutti di seguire
Trigun: Questo anime l'ho guardato oltre 10 anni fa e devo dire che mi era piaciuto davvero molto. Nonostante questo sicuramente non si può paragonare a Cowboy Bebop: quest'ultimo è sicuramente di livello superiore oltre al fatto che le due opere sono molto diverse. E' un ottima serie con personaggi tutti ben caratterizzati. E' capace di divertire ma anche di commuovere ed emozionare.
Ecco... io sarei stato sicuramente più generoso nel voto
Beck: altra serie che mi è piaciuta parecchio!In questo caso mi trovo perfettamente d'accordo con quanto scritto dal recensore!
Ah , quanti ricordi!
Uno degli anime che mi hanno profondamente segnato emotivamente.
Tutt'oggi mi ascolto sempre le canzoni dell'anime, e penso che mai mi stuferò di ascoltare Moon on the Water, Slip Out, Face, Brainstorm etc.
Consiglio a tutti quelli che hanno apprezzato la trasposizione animata di leggere il manga. La trama infatti continua per un bel pò dopo la "fine" (onestissima a mio dire) dell'anime, e succedono molte altre cose ai cari componenti dei Mongolian Chop Squad che divertiranno ma faranno anche riflettere.
Saranno passati pure 6 anni, ma BECK proprio non si dimentica.
Non concordo minimamente né con la recensione né col voto espresso riguardo Trigun, io gli assegnai un bel 9. Iniziai a guardarlo con parecchi pregiudizi per via della storia e soprattutto dell'ambientazione che non mi convincevano granchè e invece...
Bello, davvero bello!
Beck Mongolian Chop Squad devo recupararlo, altra bella serie , soprattutto per gli amanti della musica, quella onesta.
Wolf's Rain: è un capolavoro,fatto benissimo in ogni aspetto,da 9 assolutamente.
Trigun: non andrei oltre al 7.
Beck: parte bene poi diventa una vera schifezza,difficile dargli la sufficienza.
Wolf's Rain in quanto a atmosfere, personaggi, ambientazioni, tematiche e musiche tocca livelli parecchio alti. Imho si meriterebbe anche un 9.
Molto bello anche Beck, le varie canzoni dell'OST sono eccezionali. L'unica pecca sta nel fatto che l'anime tratta solo una parte del manga. Concordo comunque con il voto e con la recensione.
Posso essere d'accordo riguardo al pacing di Beck che puó piacere o non piacere, ma definire Trigun insulso è troppo (¬_¬)
Purtroppo sì, alcuni eccessi nella trama rovinano leggermente una storia altrimenti magnifica. Io, però, se il contesto lo regge, e considerando che l'attenzione e l'interesse del fruitore vanno comunque tenuti desti in qualche modo, non sono sempre contraria a questi eccessi di spettacolarismo, anche se sul momento li noto e mi disturbano un po'. Me li dimentico, se il contesto mi consente di rituffarmi nell'universo alieno della storia che scorre. Qui è fin troppo facile perdonare.
Complimenti per le tre recensioni, ottime!
Che dire Wolf's Rain è un po' amore-odio.... l'ho sempre seguito, anche in ogni sua replica successiva ma boh alternava episodi molto belli e con picchi di spunti di riflessione molto alti con altri che spesso mi stufavano, lenti e poco coinvolgenti. Sia nello svolgimento della trama che nel doppiaggio, spesso imho, soporifero (sebbene forse appropriato).
Insomma una bella opera, ottima anzi, che non sono mai riuscito ad amare e odiare in modo netto e ben definito. Sentimenti contrastanti insomma.
Idem per Beck che dopo un po' mi aveva stufato, sebbene alcuni episodi erano molto coinvolgenti. Se non erro era nello stesso periodo di Wolf's Rain e non riuscivo ad apprezzare (e odiare) appieno anche questa serie con ottime tematiche.
Stesso discorso per Beck manga che mollai dopo il relativo incremento di prezzo (stessa sorte toccò nello stesso periodo a Saiyuki Reload manga), pensando un giorno di recuperarlo in futuro, giorno che non è ancora arrivato, perché i primi numeri erano molto coinvolgenti e mi veniva voglia di comprare una chitarra!!
Idem per Trigun che ai tempi non mi piaceva e ne sospesi la visione.
Dopo aver comprato e letto la prima serie manga in 2 numeri della Panini, ho iniziato ad apprezzarlo e a provare interesse per come prosegue la storia (ma devo recuperare Trigun Maximum).
L'anime lo guarderò dopo aver letto anche il seguito di Trigun (manga) poiché so che le vicende vengono narrate in modo diverso e con una continuity tutta sua.
Complimenti ai 3 ^^
Poco sotto nella mia personale chart sta Trigun, Beck invece mi annoiava a morte @-@
Complimentoni ai recensori ^^
mettetevi (o rimettetevi nei panni) invece di chi ha seguito l'opera in tv settimanalmente....quando finalmente si sta per arrivare all'agognata quadratura del cerchio, prima ci si trova per un mese a dover guardare delle puntate riassuntive (4 per una serie di media lunghezza sono un tantino esagerate) per poi assistere ad un finale poco soddisfacente (qualcuno dice monco...in effetti).
I quattro splendidi Oav riusciranno cmq a far dimenticare tutto
Invece dell'inarrivabile Champloo io gli accosterei più Rurouni Kenshin, dove il protagonista vuole tener fede alla promessa fatta di non uccidere più nessuno, e dove humor, azione e duelli si mischiano in perfetto stile shounen (categoria a cui Trigun appartiene).
Interessante la recensione di Ironic, che mi fa rimpiangere l'errore di non aver approfittato ai tempi del passaggio televisivo di "Wolf's rain".
Wolf's Rain è una serie che amo, oltre ad essere matura e pregna di messaggi nient'affatto banali, vanta una colonna sonora indimenticabile, peccato sia penalizzata da una conclusione poco soddisfacente (escludendo i quattro OAV finali).
Visto che si parla di DVD, anche a me non dispiacerebbe recuperarli.
Trigun l'ho apprezzato in maniera altalenante. Da quel che ricordo alcuni episodi sono più riusciti di altri, tuttavia i simpatici protagonisti e l'ambientazione peculiare compensano bene i limiti della serie.
Certo, il buonismo eccessivo di Vash alle volte fa storcere il naso ma glielo si può perdonare, a mio avviso.
Da Beck mi aspettavo di più, mi entusiasmava l'idea di una serie incentrata sulla musica rock, invece dopo i primi episodi mi son dovuta ricredere. La narrazione è inutilmente lenta e dilatata, l'approfondimento psicologico dei protagonisti, poi, è decisamente insufficiente. Ho fatto fatica a guardare soprattutto la parte centrale, spesso noiosa.
La mia non è una bocciatura totale, in fin dei conti l'idea di base è carina, per essere una commedia adolescenziale è sicuramente sopra la media e l'OST è ispirata. Per me siamo sulla sufficienza.
Forse oggi li rivedrei sotto un'altra luce...
Buona la colonna sonora originale di Yoko Kanno anche se non raggiunge, a mio avviso, le stesse vette di Cowboy Bebop in cui, nonostante il citazionismo estremo, si elevava oltre tutto il resto e diventava protagonista assoluta, a volte capace di caratterizzare da sola l'atmosfera dei singoli episodi.
Complimenti agli autori!
PS: vorrei segnalare che nella rece di Pan c'e uno spoilerone che se mi trovassi a metà serie mi incazzerei come una biscia incazzata.
PS: opening ed ending cmq sono favolose!
A 15 anni, con la fotta per un determinato genere musicale (che comincia ad annoiare sui 20) e tutti gli amici che iniziano a suonare uno strumento differente... ecco in quel momento diventa un capolavoro che ti tocca l'animuccia, com'è successo a me.
Che le scene dei concerti sono qualcosa che mi fanno ancora venire la pelle d'oca nei capelli, come nei film di Miyazaki.
Insomma: Beck è, tipo, l'anime che mi ha più coinvolto in assoluto nella mia vita da studentello, leggere tante cattiverie nei commenti mi ha fatto soffrire il cuore.
E anche Trigun mi parve un prodotto confezionato a dovere: divertente e con trovate registiche niente male. Non so se riuscirei a riguardarlo tutto da capo, ma ai tempi dell'MTV Anime Night mi piacque abbastanza.
Trigun invece per quel che mi riguarda meriterebbe più di un sei, all'epoca mi era piaciuto molto.
Wolf's Rain purtroppo non sono mai riuscito a vederlo tutto, ma solo a frammenti, quindi, benché mi abbia affascinato molto, non posso dare un giudizio.
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