Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi ci dedichiamo a titoli del 2013, con Tamako Market, Yahari Ore no Seishun Love Come wa Machigatteiru. e Suisei no Gargantia.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi ci dedichiamo a titoli del 2013, con Tamako Market, Yahari Ore no Seishun Love Come wa Machigatteiru. e Suisei no Gargantia.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Tamako Market
7.0/10
"Questo è proprio un bel posto. Diversamente dal mio paese, ci sono dei giorni in cui senti il freddo penetrarti le ossa. Tuttavia, percepisci sempre un gran calore scaldarti il cuore."
Le parole di congedo di Dera, nell'ultimo episodio della serie, riescono perfettamente a descrivere la sensazione che provoca e l'atmosfera che richiama "Tamako Market". Le avventure quotidiane della carinissima figlia del Tamaya e della sua combriccola di amichette e di vicini di casa riescono a divertire, a rasserenare e a scaldare il cuore dello spettatore. Dolcissimo e dal gusto genuino della semplicità, simboleggiata dal dolce per eccellenza giapponese, il mochi, "Tamako Market" è uno slice of life ambientato in un quartiere commerciale, l'Usagiyama, che sembra sempre addobbato a festa; le persone che infatti visitano il market in cui è nata e cresciuta Tamako hanno spesso l'impressione che sia imbastito un matsuri, il tipico festival di quartiere giapponese. La quotidianità di questa dimensione casereccia che fa capo alla piccola comunità dell'Usagiyama accoglie lo spettatore in un tenero abbraccio, che ha la morbidezza dei mochi e il calore di una famiglia.
Orfana di madre, Tamako è una liceale che adora divertirsi e godere delle piccole felicità di ogni giorno. Prima e dopo scuola aiuta suo padre e suo nonno, insieme alla sorellina, a gestire il negozio di mochi di famiglia. E proprio dei mochi ha la consistenza il carattere della protagonista: delicata e appiccicosa, tondeggiante e carina nelle forme, dolce e genuina all'assaggio, che sa conquistarti piano piano con la sua semplicità, Tamako ha un vero e proprio fetish per i mochi, e come essi riesce a farsi amare in un qualsiasi periodo dell'anno tu voglia assaggiarne la morbidezza. Tutti gli abitanti del quartiere adorano quell'agnellino di ragazza, che porta il suo sorriso a destra e a sinistra, senza sosta, riempiendo di gioia ogni giorno la strada su cui affacciano i negozi.
In uno dei tanti giorni "normali", e perciò felici, dell'Usagiyama, una sorta di pappagallo tropicale di nome Dera, alla ricerca di una sposa per il suo principe, si imbatte in Tamako e resta folgorato dalla gentilezza e dalla spontaneità della ragazzina. Ospite auto-invitato, l'uccello si impianta in casa Kitashirakawa, non disdegna mai i mochi offertigli tanto da lievitare quasi fosse un mochi egli stesso, e aiuta Tama-chan ad affrontare la sua crescita. Dera, d'altronde, è il personaggio meglio riuscito di tutto l'anime: non solo è divertente, fa un sacco di battute, è goffo e sbadato, ma è anche capace di esprimere con estrema classe e naturalezza concetti e visioni della vita da vera morale favolistica! Ogni tanto le sue citazioni appaiono come delle lezioni di vita, altre volte come delle chiavi di lettura del periodo adolescenziale, il lasso di tempo in cui l'uomo tende a cambiare più che in altri momenti della sua esistenza.
La dimensione dell'ogni giorno, della quotidianità, è il punto di forza di "Tamako Market" e ciò che lo rende più specificamente appartenente al suo genere di commedia. E' nello scorrere del tempo in ogni sua reincarnazione stagionale che la vicenda si svolge; fra festività ed eventi, dal Capodanno alla primavera, il cambiamento attraversa la vita della protagonista, invogliandola a maturare e a valutare più possibilità di futuro. Nell'ogni giorno risalta il nucleo familiare: la famiglia è al centro di ogni azione, di ogni scelta, di ogni pensiero di Tamako. Dove per famiglia, però, la protagonista intende l'intero quartiere, le sue amiche e i nuovi arrivati dai tropici a casa Kitashirakawa.
Una critica che posso muovere a questa chicca squisitamente giapponese è l'atteggiamento infantile di cui si caratterizzano ogni tanto i personaggi. Per il resto, l'ho trovato una visione delicata, serena, che ha saputo anche commuovermi ed emozionarmi, mi ha lasciata affezionare a quel microcosmo che è il quartiere Usagiyama e di cui anche Tamako è innamorata! In aggiunta a ciò, l'OST è davvero azzeccata e in alcuni episodi è la chiave ironica con cui vengono lette le vicende.
Come voto gli do un 7, perché nonostante mi sia piaciuto molto, trovo che sia indirizzato a un target più basso della mia età, che gli sta sì stretto, ma dal quale non riesce a uscire.
Le parole di congedo di Dera, nell'ultimo episodio della serie, riescono perfettamente a descrivere la sensazione che provoca e l'atmosfera che richiama "Tamako Market". Le avventure quotidiane della carinissima figlia del Tamaya e della sua combriccola di amichette e di vicini di casa riescono a divertire, a rasserenare e a scaldare il cuore dello spettatore. Dolcissimo e dal gusto genuino della semplicità, simboleggiata dal dolce per eccellenza giapponese, il mochi, "Tamako Market" è uno slice of life ambientato in un quartiere commerciale, l'Usagiyama, che sembra sempre addobbato a festa; le persone che infatti visitano il market in cui è nata e cresciuta Tamako hanno spesso l'impressione che sia imbastito un matsuri, il tipico festival di quartiere giapponese. La quotidianità di questa dimensione casereccia che fa capo alla piccola comunità dell'Usagiyama accoglie lo spettatore in un tenero abbraccio, che ha la morbidezza dei mochi e il calore di una famiglia.
Orfana di madre, Tamako è una liceale che adora divertirsi e godere delle piccole felicità di ogni giorno. Prima e dopo scuola aiuta suo padre e suo nonno, insieme alla sorellina, a gestire il negozio di mochi di famiglia. E proprio dei mochi ha la consistenza il carattere della protagonista: delicata e appiccicosa, tondeggiante e carina nelle forme, dolce e genuina all'assaggio, che sa conquistarti piano piano con la sua semplicità, Tamako ha un vero e proprio fetish per i mochi, e come essi riesce a farsi amare in un qualsiasi periodo dell'anno tu voglia assaggiarne la morbidezza. Tutti gli abitanti del quartiere adorano quell'agnellino di ragazza, che porta il suo sorriso a destra e a sinistra, senza sosta, riempiendo di gioia ogni giorno la strada su cui affacciano i negozi.
In uno dei tanti giorni "normali", e perciò felici, dell'Usagiyama, una sorta di pappagallo tropicale di nome Dera, alla ricerca di una sposa per il suo principe, si imbatte in Tamako e resta folgorato dalla gentilezza e dalla spontaneità della ragazzina. Ospite auto-invitato, l'uccello si impianta in casa Kitashirakawa, non disdegna mai i mochi offertigli tanto da lievitare quasi fosse un mochi egli stesso, e aiuta Tama-chan ad affrontare la sua crescita. Dera, d'altronde, è il personaggio meglio riuscito di tutto l'anime: non solo è divertente, fa un sacco di battute, è goffo e sbadato, ma è anche capace di esprimere con estrema classe e naturalezza concetti e visioni della vita da vera morale favolistica! Ogni tanto le sue citazioni appaiono come delle lezioni di vita, altre volte come delle chiavi di lettura del periodo adolescenziale, il lasso di tempo in cui l'uomo tende a cambiare più che in altri momenti della sua esistenza.
La dimensione dell'ogni giorno, della quotidianità, è il punto di forza di "Tamako Market" e ciò che lo rende più specificamente appartenente al suo genere di commedia. E' nello scorrere del tempo in ogni sua reincarnazione stagionale che la vicenda si svolge; fra festività ed eventi, dal Capodanno alla primavera, il cambiamento attraversa la vita della protagonista, invogliandola a maturare e a valutare più possibilità di futuro. Nell'ogni giorno risalta il nucleo familiare: la famiglia è al centro di ogni azione, di ogni scelta, di ogni pensiero di Tamako. Dove per famiglia, però, la protagonista intende l'intero quartiere, le sue amiche e i nuovi arrivati dai tropici a casa Kitashirakawa.
Una critica che posso muovere a questa chicca squisitamente giapponese è l'atteggiamento infantile di cui si caratterizzano ogni tanto i personaggi. Per il resto, l'ho trovato una visione delicata, serena, che ha saputo anche commuovermi ed emozionarmi, mi ha lasciata affezionare a quel microcosmo che è il quartiere Usagiyama e di cui anche Tamako è innamorata! In aggiunta a ciò, l'OST è davvero azzeccata e in alcuni episodi è la chiave ironica con cui vengono lette le vicende.
Come voto gli do un 7, perché nonostante mi sia piaciuto molto, trovo che sia indirizzato a un target più basso della mia età, che gli sta sì stretto, ma dal quale non riesce a uscire.
Rygar
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La stagione primaverile 2013 sarà ricordata per una mole spropositata di ottime serie, più alcuni titoli ormai divenuti piuttosto famosi, come "L'attacco dei giganti", "Valvrave the Liberator" e "Suisei no Gargantia"; tuttavia, la vera forza di questa stagione risiede nelle serie meno appariscenti, ma così ben congegnate che non possono essere trascurate. Tra queste, un ruolo di primo piano è spettato a "Yahari Ore no Seishun Love Come wa Machigatteiru.", un vero e proprio gioiellino d'animazione che ha saputo dimostrare la sua grande solidità di trama e un umorismo irresistibile.
"Yahari Ore no Seishun Love Come wa Machigatteiru." è un anime della stagione primaverile 2013, composto da tredici episodi. L'opera è derivata dall'omonima light novel del 2011, la quale ha dato origine a tre manga nel 2012. Nell'autunno 2013 è previsto un OAV.
Trama: Hachiman Hikigaya è uno studente liceale tendente alla misantropia. Egli, disilluso dal mondo, dalla realtà e dalle (false) relazioni col prossimo, ha compreso che nella vita occorre un profilo basso e ha acquisito le "tecniche da solitario" per risultare meno appariscente possibile, in modo tale da evitare fastidi ed essere coinvolto in potenziali seccature. Sfortunatamente per lui, la sua professoressa lo costringerà a prendere parte a un fantomatico club di volontariato, ove troverà altre due persone con problemi simili ai suoi, l'intelligente ma intrattabile Yukino Yukinoshita e Yui Yuigahama, una ragazza che, nonostante la sua natura allegra ed estroversa, si sente esclusa dai "fighi della classe", a causa del fatto che ha paura di dire ciò che realmente pensa. Riusciranno i nostri eroi a cavare il ragno dal buco e a risolvere i loro problemi d'interazione?
Grafica: il comparto grafico è ineccepibile, dimostrando che "Yahari" è un degno figlio del 2013. Le ambientazioni sono ben realizzate e discretamente variegate, non manca la cura per il dettaglio. Le animazioni sono sì semplici (data la natura della serie), ma sanno essere fluide. Il character design ha subito una cospicua cosmesi rispetto alla novel e al manga.
Sonoro: nulla da eccepire riguardo al comparto sonoro. L'opening è piacevole e delicata, l'ending è più dinamica e allegrotta. Le OST sono ottime, gli effetti sonori sono spesso geniali. Ottimo lavoro anche per ciò che concerne il doppiaggio.
Personaggi: saper realizzare dei personaggi migliori di questi è cosa assai ardua. La loro caratterizzazione raggiunge livelli elevatissimi, tanto che spesso è possibile apprezzare a livello di parodia le tipiche "reazioni da gruppo" di fighetti, con le tipiche frasi che si dicono di solito per non essere estromessi dal gruppo. Il tutto con uno stile sagace e brillante. L'interazione è massimizzata, l'introspezione è portata a livelli incredibilmente alti ed è presente una buona dose di evoluzione caratteriale sia individuale che collettiva. Da notare la struttura geniale di molti nomi dei personaggi, i quali mostrano una cospicua similarità coi loro cognomi.
Sceneggiatura: un lavoro encomiabile su tutti i fronti. Ottima la gestione temporale, che procede fluida e lineare fino alla fine. Di tanto in tanto s'intravedono flashback a dir poco geniali per umorismo e contenuto. Il ritmo prosegue rapido fino alla fine. È presente un modesto quantitativo di violenza, il fanservice è ridotto ai minimi termini. I dialoghi (e soprattutto i monologhi) sono la vera punta di diamante della serie.
Finale: dal momento che è previsto almeno un OAV, il finale non è risolutivo ai fini dell'intera trama, tuttavia è conclusivo come arco narrativo. Come conclusione di tale arco è possibile apprezzare il grande umorismo, che, prepotente, impera su tutta la puntata, così come sono ottimi i costumi parodia di Saber Lily.
In sintesi, "La mia commedia romantica adolescenziale è andata a farsi benedire come previsto" è senz'alcun dubbio un capolavoro, scevro da ogni possibile difetto. Oltre a essere tremendamente divertente e ben congegnata, riesce a sorprendere per la sua grande genialità. Trovare dei protagonisti fuori dagli schemi, dotati di un cinico realismo, una spietatezza nel ragionamento, una visione della vita fondamentalmente pessimista e disillusa, non è cosa di tutti giorni, soprattutto se loro malgrado sono "costretti da forze maggiori" a dover interagire per "integrarsi" nella società. Data la natura dell'opera, mi sento di poterla consigliare a chiunque.
"Yahari Ore no Seishun Love Come wa Machigatteiru." è un anime della stagione primaverile 2013, composto da tredici episodi. L'opera è derivata dall'omonima light novel del 2011, la quale ha dato origine a tre manga nel 2012. Nell'autunno 2013 è previsto un OAV.
Trama: Hachiman Hikigaya è uno studente liceale tendente alla misantropia. Egli, disilluso dal mondo, dalla realtà e dalle (false) relazioni col prossimo, ha compreso che nella vita occorre un profilo basso e ha acquisito le "tecniche da solitario" per risultare meno appariscente possibile, in modo tale da evitare fastidi ed essere coinvolto in potenziali seccature. Sfortunatamente per lui, la sua professoressa lo costringerà a prendere parte a un fantomatico club di volontariato, ove troverà altre due persone con problemi simili ai suoi, l'intelligente ma intrattabile Yukino Yukinoshita e Yui Yuigahama, una ragazza che, nonostante la sua natura allegra ed estroversa, si sente esclusa dai "fighi della classe", a causa del fatto che ha paura di dire ciò che realmente pensa. Riusciranno i nostri eroi a cavare il ragno dal buco e a risolvere i loro problemi d'interazione?
Grafica: il comparto grafico è ineccepibile, dimostrando che "Yahari" è un degno figlio del 2013. Le ambientazioni sono ben realizzate e discretamente variegate, non manca la cura per il dettaglio. Le animazioni sono sì semplici (data la natura della serie), ma sanno essere fluide. Il character design ha subito una cospicua cosmesi rispetto alla novel e al manga.
Sonoro: nulla da eccepire riguardo al comparto sonoro. L'opening è piacevole e delicata, l'ending è più dinamica e allegrotta. Le OST sono ottime, gli effetti sonori sono spesso geniali. Ottimo lavoro anche per ciò che concerne il doppiaggio.
Personaggi: saper realizzare dei personaggi migliori di questi è cosa assai ardua. La loro caratterizzazione raggiunge livelli elevatissimi, tanto che spesso è possibile apprezzare a livello di parodia le tipiche "reazioni da gruppo" di fighetti, con le tipiche frasi che si dicono di solito per non essere estromessi dal gruppo. Il tutto con uno stile sagace e brillante. L'interazione è massimizzata, l'introspezione è portata a livelli incredibilmente alti ed è presente una buona dose di evoluzione caratteriale sia individuale che collettiva. Da notare la struttura geniale di molti nomi dei personaggi, i quali mostrano una cospicua similarità coi loro cognomi.
Sceneggiatura: un lavoro encomiabile su tutti i fronti. Ottima la gestione temporale, che procede fluida e lineare fino alla fine. Di tanto in tanto s'intravedono flashback a dir poco geniali per umorismo e contenuto. Il ritmo prosegue rapido fino alla fine. È presente un modesto quantitativo di violenza, il fanservice è ridotto ai minimi termini. I dialoghi (e soprattutto i monologhi) sono la vera punta di diamante della serie.
Finale: dal momento che è previsto almeno un OAV, il finale non è risolutivo ai fini dell'intera trama, tuttavia è conclusivo come arco narrativo. Come conclusione di tale arco è possibile apprezzare il grande umorismo, che, prepotente, impera su tutta la puntata, così come sono ottimi i costumi parodia di Saber Lily.
In sintesi, "La mia commedia romantica adolescenziale è andata a farsi benedire come previsto" è senz'alcun dubbio un capolavoro, scevro da ogni possibile difetto. Oltre a essere tremendamente divertente e ben congegnata, riesce a sorprendere per la sua grande genialità. Trovare dei protagonisti fuori dagli schemi, dotati di un cinico realismo, una spietatezza nel ragionamento, una visione della vita fondamentalmente pessimista e disillusa, non è cosa di tutti giorni, soprattutto se loro malgrado sono "costretti da forze maggiori" a dover interagire per "integrarsi" nella società. Data la natura dell'opera, mi sento di poterla consigliare a chiunque.
Suisei no Gargantia
8.0/10
Perdonate il vostro recensore, perché stavolta peccherà di lucidità e stirerà un po' il voto, facendolo arrivare a un "8", che probabilmente è un po' largo, ma devo confessare di aver amato moltissimo questa serie, e sono quindi disposto a perdonarle i difetti che di certo non ha lesinato.
Chiusa questa doverosa, piccola premessa, partiamo a spron battuto da ciò che senz'ombra di dubbio da solo vale il prezzo del biglietto, ovvero il comparto grafico. Signori, e qui penso che nessuno criticherà questa mia esortazione, vi invito, se ancora non l'avete fatto, a guardare questo anime solo per apprezzarlo visivamente. Siamo di fronte, infatti, a un lavoro sopraffino da parte del team che si è occupato dell'aspetto visivo, perché "Suisei no Gargantia" è una gioia per gli occhi. Che sia la distesa uniforme dell'oceano che si stende a perdita d'occhio fondendosi con il cielo sulla linea dell'orizzonte, il design un po' retrò della flotta che compone la Gargantia, piuttosto che quello di Chamber, il robot futuristico comandato dal protagonista, sfido chiunque a non rimanere letteralmente estasiato davanti alle immagini che, con un'animazione fluidissima, colori vivaci e sgargianti, ci passano davanti agli occhi. E anche il chara design non è da meno, presentando dei personaggi dall'aspetto e dall'espressività curatissimi, che siano il freddissimo (inizialmente) Ledo, o l'espansiva Amy.
Tale sontuosa cornice fa da teatro a una trama bellissima e che avrebbe una solidità degna di un cult, se non fosse, e qui emerge la prima pecca di questo anime, che un po' per la brevità della serie (se invece che sui canonici tredici episodi, "Suisei no Gargantia" fosse stato sviluppato su ventisei, a mio parere, saremmo qui a parlare di capolavoro), un po' per la non sempre felicissima scelta di come portare avanti la trama stessa, la fluidità del canovaccio è un po' claudicante, e non si può non sottolineare questo difetto. Se nei primi episodi, infatti, la trama scorre molto lentamente in quello che apparentemente sembra uno slice of life, nell'ultimo quarto dell'anime gli eventi subiscono un'accelerazione brusca, che, come accennato, impedisce una narrazione del canovaccio con tempi e modi più adeguati a quello che la serie avrebbe meritato.
Di questa "sindrome da sviluppo incerto" sembrano afflitti anche alcuni personaggi, che, se nella prima fase sembrano dei 'bamboccioni' anche un po' tonti, rivelano nel finale tutt'altro spessore (Pinion tra tutti). Ulteriore problematica sul fronte del cast è anche la presenza dei vari comprimari, che fino alla fine non si capisce se avranno un ruolo di primissimo piano o meno, dando quindi l'idea di un amalgama dei personaggi non proprio riuscito. A emergere dal calderone del cast di "Suisei no Gargantia" ci sono invece i tre protagonisti, che ho apprezzato moltissimo: Amy, Ledo e il robot Chamber. Amy, che pure ha suscitato molte critiche nei commenti sui singoli episodi, l'ho trovata credibile, come controparte romantica di Ledo, ragazzina spigliata, vivace ed espansiva, alla sua, si presume, prima cotta; farà crescere il suo sentimento in modo costante e coerente per tutta la durata della serie, coronandola nel finale, e toccando l'apice nella sensualissima danza con cui si esibirà per Ledo, dimostrando la sua ormai matura femminilità. Dall'altra parte abbiamo invece Ledo, che, se nei primi episodi non apparirà molto diverso, come modo di ragionare, dal suo compagno robotico, avendo subìto un condizionamento psicologico profondo dalla società militare da cui proviene, si umanizzerà sempre più nel corso della storia, arrivando, nell'ultimo episodio, ad avere la stessa paura e gli stessi rimpianti di fronte alla morte che qualsiasi essere umano mostrerebbe. Percorso meravigliosamente analogo lo compie Chamber, che assieme al suo pilota apprezzerà sempre più la logica del mondo su cui sono stati teletrasportati, totalmente differente da quello da cui provengono, con un epilogo (non voglio fare spoiler, ma credetemi, è coerente e bellissimo) degno del miglior Isaac Asimov e di tutte le sue storie sulla robotica.
La colonna sonora è gradevole, con ottimi effetti, e motivi azzeccati e coerenti alle varie fasi della trama. Bellissime le sigle iniziale e finale, più incalzante la prima, lenta e romantica la seconda.
Concludendo, un anime che poteva essere un vero cult, con una trama spettacolare, specialmente per gli amanti della fantascienza, una parte dei personaggi che penso resterà nel cuore di molti che visioneranno l'anime, e una qualità grafica sbalorditiva, che meritavano però, come detto in sede di commento, uno sviluppo migliore, grazie al quale avremmo davvero parlato di capolavoro assoluto.
Chiusa questa doverosa, piccola premessa, partiamo a spron battuto da ciò che senz'ombra di dubbio da solo vale il prezzo del biglietto, ovvero il comparto grafico. Signori, e qui penso che nessuno criticherà questa mia esortazione, vi invito, se ancora non l'avete fatto, a guardare questo anime solo per apprezzarlo visivamente. Siamo di fronte, infatti, a un lavoro sopraffino da parte del team che si è occupato dell'aspetto visivo, perché "Suisei no Gargantia" è una gioia per gli occhi. Che sia la distesa uniforme dell'oceano che si stende a perdita d'occhio fondendosi con il cielo sulla linea dell'orizzonte, il design un po' retrò della flotta che compone la Gargantia, piuttosto che quello di Chamber, il robot futuristico comandato dal protagonista, sfido chiunque a non rimanere letteralmente estasiato davanti alle immagini che, con un'animazione fluidissima, colori vivaci e sgargianti, ci passano davanti agli occhi. E anche il chara design non è da meno, presentando dei personaggi dall'aspetto e dall'espressività curatissimi, che siano il freddissimo (inizialmente) Ledo, o l'espansiva Amy.
Tale sontuosa cornice fa da teatro a una trama bellissima e che avrebbe una solidità degna di un cult, se non fosse, e qui emerge la prima pecca di questo anime, che un po' per la brevità della serie (se invece che sui canonici tredici episodi, "Suisei no Gargantia" fosse stato sviluppato su ventisei, a mio parere, saremmo qui a parlare di capolavoro), un po' per la non sempre felicissima scelta di come portare avanti la trama stessa, la fluidità del canovaccio è un po' claudicante, e non si può non sottolineare questo difetto. Se nei primi episodi, infatti, la trama scorre molto lentamente in quello che apparentemente sembra uno slice of life, nell'ultimo quarto dell'anime gli eventi subiscono un'accelerazione brusca, che, come accennato, impedisce una narrazione del canovaccio con tempi e modi più adeguati a quello che la serie avrebbe meritato.
Di questa "sindrome da sviluppo incerto" sembrano afflitti anche alcuni personaggi, che, se nella prima fase sembrano dei 'bamboccioni' anche un po' tonti, rivelano nel finale tutt'altro spessore (Pinion tra tutti). Ulteriore problematica sul fronte del cast è anche la presenza dei vari comprimari, che fino alla fine non si capisce se avranno un ruolo di primissimo piano o meno, dando quindi l'idea di un amalgama dei personaggi non proprio riuscito. A emergere dal calderone del cast di "Suisei no Gargantia" ci sono invece i tre protagonisti, che ho apprezzato moltissimo: Amy, Ledo e il robot Chamber. Amy, che pure ha suscitato molte critiche nei commenti sui singoli episodi, l'ho trovata credibile, come controparte romantica di Ledo, ragazzina spigliata, vivace ed espansiva, alla sua, si presume, prima cotta; farà crescere il suo sentimento in modo costante e coerente per tutta la durata della serie, coronandola nel finale, e toccando l'apice nella sensualissima danza con cui si esibirà per Ledo, dimostrando la sua ormai matura femminilità. Dall'altra parte abbiamo invece Ledo, che, se nei primi episodi non apparirà molto diverso, come modo di ragionare, dal suo compagno robotico, avendo subìto un condizionamento psicologico profondo dalla società militare da cui proviene, si umanizzerà sempre più nel corso della storia, arrivando, nell'ultimo episodio, ad avere la stessa paura e gli stessi rimpianti di fronte alla morte che qualsiasi essere umano mostrerebbe. Percorso meravigliosamente analogo lo compie Chamber, che assieme al suo pilota apprezzerà sempre più la logica del mondo su cui sono stati teletrasportati, totalmente differente da quello da cui provengono, con un epilogo (non voglio fare spoiler, ma credetemi, è coerente e bellissimo) degno del miglior Isaac Asimov e di tutte le sue storie sulla robotica.
La colonna sonora è gradevole, con ottimi effetti, e motivi azzeccati e coerenti alle varie fasi della trama. Bellissime le sigle iniziale e finale, più incalzante la prima, lenta e romantica la seconda.
Concludendo, un anime che poteva essere un vero cult, con una trama spettacolare, specialmente per gli amanti della fantascienza, una parte dei personaggi che penso resterà nel cuore di molti che visioneranno l'anime, e una qualità grafica sbalorditiva, che meritavano però, come detto in sede di commento, uno sviluppo migliore, grazie al quale avremmo davvero parlato di capolavoro assoluto.
In questo caso il discorso delle poche puntate, per determinare la non perfetta riuscita della serie, non è una scusante pienamente valida visto che si sono regalate intere porzioni (se non una puntata intera) al fanservice nella prima parte, per comprimere poi tutto il succo nella seconda.
A salvare la baracca non sono stati i protagonisti umani, bensì quello meccanico, Chamber, questo però senza scomodare asimov
Yahari c'è lo in lista da vedere.
Secondo me Gargantia aveva due strade possibili, entrambe lodevoli, ma ha scelto una via di mezzo che ha limitato entrambe. Avrebbe potuto essere un semplice slice of life narrante il graduale adattamento di Ledo nel nuovo ambiente della Gargantua, seguendo lo schema delle prime 8 puntate. Io speravo scegliessero questa via, infatti quando hanno detto che l'Alleanza era irraggiungibile avevo esultato. Pochi personaggi, caratterizzazioni e legami semplici, piccole gioie e piccoli dolori della vita. Avessero proseguito su questa via, ci sarebbero stati gli estremi per un mio 9 (all'episodio 8 ero sull'8 e mezzo circa, avendo adorato quasi tutto, trovato estremamente esotica la festa con relativa danza, molto romantica e dolce la seconda danza personale di Emi a Ledo, commosso durante il funerale del capoflotta e dal suo legame con Ridget. Last but not least, l'ambientazione marittima e solare l'adoravo letteralmente.
Tuttavia si è scelta una seconda via, si è voluto introdurre una trama più articolata, inserendo i calamari, la scissione della Gargantia e infine il ritorno del vecchio capo di Ledo. Scelta che non mi è piaciuta, ma che avrebbe potuto lo stesso dare molte soddisfazioni. Tuttavia, a questo punto sarebbero stati necessari più episodi per sfruttarne al meglio le potenzialità; coi pochi episodi rimasti, invece, non si è riusciti a dare tutto quel che si sarebbe potuto. Personalmente mi è piaciuto molto meno, poco e niente slice of life, quasi tutta azione che sinceramente non mi ha esaltato (tranne forse lo scontro finale tra le lattine), discorsi su evoluzione e rapporto uomo-macchina che sinceramente non mi hanno detto molto. E per fare un paragone con i primi episodi, tutto questo è stato mostrato dentro un fottuto banco di nebbia... lo so che la cosa probabilmente è funzionale ad enfatizzare la differenza tra la ciurma di integralisti religiosi lobotomizzati e la Gargantia, ma ho avvertito davvero molto l'assenza del mare e il sole della Gargantia... nel penultimo episodio, quando compaiono per qualche secondo la Gargantia ed Emy, mi sono commosso.
Se proprio dovevano fare una cosa del genere, avrei gradito più episodi per dare il giusto spazio a tutto.
Mi aspetto molto dagli OVA invece, che spero davvero siano sul tenore slice of life della prima parte dell'anime. Se così sarà, so già che li adorerò.
Il discorso "integrazione nel mondo del lavoro" lo trovo decisamente condivisibile sin dall'episodio in cui Ledo si cerca un lavoro per dare il suo contributo alla Gargantia, dai legami che si formano sulla Gargantia e non ultimo nel percorso di evoluzione di Chamber che occupa davvero una figura paterna nei confronti di Ledo, che alla fine non a caso smette di dipendere da lei per rendersi indipendente (esattamente come i figli quando smettono di dipendere dai genitori)
Per cui, un Gargantia da 13 episodi interamente slice of life l'avrei considerato l'anime della stagione (un paio di mesi fa avrei detto dell'anno, ma poi è arrivato Uchoten kazoku), invece il Gargantia finale lo considero solo una buona serie, che sono contento di aver visto e che sicuramente riguarderò, ma che avrebbe potuto dare molto di più.
Tamako market come al solito penso sia solo un tributo per i fan del moe, come sempre questo genere di anime non hanno praticamente nulla. Non lo sono riuscito ad apprezzare.
Yahari per quanto mi piaccia penso sia solo diverso per un protagonista atipico. Tutto quello che sta dentro poi è visto e rivisto. (ciò nonostante penso che sia un buon anime, certamente non un capolavoro)
Suisei no gargantia mi ha deluso tantissimo. Mi aspettavo il mecha del secolo, dimenticando che era anche uno slice of life... un vero peccato essermi sorbito ore di nulla rispetto a ciò che avrei preferito.
Insomma, i miei voti sui 3 prodotti (scritti con le recensioni) parlano chiaro su come io 'sta volta sia in completo (o in parte per qualcuno) disaccordo.
Il secondo anime non lo conosco mentre sGargiantia l'ho droppato a metà, un giorno forse lo riprenderò.
Suisei no Gargantia invece l'ho trovato molto.. ok.. Ha un inizio con il botto e poi lentamente decade nel nulla abissale, tanto che prima del gran picco di interesse di metà serie mi stavo veramente chiedendo cosa stessi guardando. Solo la seconda metà degli episodi trascina letteralmente la serie verso la sufficienza, forse. Come ha detto Ironic74, Chamber domina letteralmente la scena.
Per Tamako sono più o meno d'accordo con quanto detto da LaMelina. Personalmente ho trovato Tamako Market carino e piacevole da vedere, anche se nulla di eccezionale.
Su Suisei invece sono abbastanza in disaccordo con il giudizio qui dato. Un anime che si era presentato benissimo ma che si è poi perso nel nulla. Peccato, una grande occasione mancata.
ciò che senz'ombra di dubbio da solo vale il prezzo del biglietto, ovvero il comparto grafico
Vero per i primi episodi. Però a livello grafico esistono anche scivoloni non da poco come ciò che si vede nell'episodio 11.
Huh Yahari, pochi soldi per molta sostanza, ripercorre i più vetusti stereotipi con carattere ed intelligenza, dando un significato a quelle scene di wish-fulfillment che spopolano ovunque, e presenta l'unico vero sfigato dell'animazione giapponese a cui stringerei la mano con sincerità.
Non è pretenzioso come si dice in giro, è scritto con sensibilità, l'autore ci sa fare parecchio sebbene il setting sia dei più banali.
Magari io personalmente eviterei votoni troppo appariscenti, ma ognuno ha la sua scala di valutazione, gg al recensore.
TabaccoMarket aspetterà D:
Anche per ma Tamako è stata una visione carina ma niente di più, ho adorato alcuni personaggi e alcune situazioni, mentre altre volte mi ha un po' annoiata. Insomma, non mi sento di aver perso tempo a guardarlo ma nemmeno lo riguarderei!
Gargantia mi è piaciuto per i primi episodi, ad un certo punto ho iniziato a non sopportare più Amy, Pinion e qualche altro, da metà in poi facevo davvero fatica ad arrivare a fine puntata. Non so se con questa premessa avrei gradito la serie anche se fosse stato di puro slice of life.
Yahari credo che prima o poi lo vedrò, mi incuriosisce il fatto che sia una commedia scolastica che affronta situazioni tipiche con occhio nuovo, vedremo...
Ottimo slice of life, davvero ben realizzato, grafica eccellente e anche scene comiche a tratti, con un po' di fanservice nella puntata del party della Gargantia, che non ha per nulla rovinato l'insieme. Poi il massimo è stato Chamber, per me vera colonna portante della storia, che si è rivelato tutto nel finale.
Insomma, davvero una serie che consiglio, se ovviamente apprezzate questi generi
Ho apprezzato anche Suisei no Gargantia (che ho finito giusto ieri), anche se per non è capolavoro assoluto, ma sa farsi vedere tranquillamente e senza sforzo. Mi è piaciuto sentire che la voce di Chamber è la stessa di Switch (di Sket Dance) che sarebbe anche quella di Gintama!
Per il resto, posso comunque condividere la quasi-dichiarazione d'amore del recensore verso la serie. Sicuramente una piccola gemma, ma non abbastanza lavorata.
E ho trovato Amy semplicemente adorabile.
Per prima cosa rispondo a coloro che sostengono che sono stati attribuiti dei voti troppo alti, ovviamente posso parlare solo per me e la mia risposta è la seguente: per ciò che mi riguarda, ogni volta che scrivo una recensione tento di valutare ogni singolo aspetto che compone un'opera con la massima obiettività possibile. Se ritengo che un'opera sia scevra da difetti (che siano tecnici o contenutistici) allora nulla mi vieta di attribuire il massimo.
L'originalità in un'opera per me non ha alcun valore ai fini di una valutazione, mi spiego meglio: un'opera potrebbe essere originalissima, magari inventa un nuovo genere, ma se quest'opera è carente a livello di trama, è deludente nel comparto tecnico, non si sa dove voglia andare a parare ecc... per me è unicamente un pastrocchio e come tale lo valuto.
Viceversa: se un'opera si poggia su basi tradizionali, non è innovativa ma non presenta pecche a livello tecnico e contenutistico, ha una trama solida, senza scivoloni, si sa dove si vuole andare a parare e magari regala qualche piccola sorpresa/perla di genialità, perché non valutarla più che positivamente?
Detto questo mi trovo essenzialmente d'accordo con gli altri recensori, inizio dicendo la mia su Gargantia: posso essere d'accordo sul fatto che con un maggiore numero di episodi la storia avrebbe avuto meno compressioni e sarebbe stata di più ampio respiro, tuttavia secondo me sono presenti altri difetti: uno su tutti è l'attenzione sul dettaglio grafico, troppo altalenante ed incostante (vedasi il timone del modellino di nave, a razze in un'inquadratura e pieno in un'altra), inoltre secondo me non s'è fatto un utilizzo saggio dei personaggi: alcuni sono stati trascurati mentre altri hanno avuto sin troppe attenzioni. Ciononostante riconosco anch'io le ottime potenzialità di un prodotto che poteva essere un kolossal d'animazione. Peccato.
Discorso relativo a Tamako Market: è un vita quotidiana che tratta di un quartiere commerciale condito con un pizzico di sovrannaturale, o piace il genere o non piace. Personalmente l'ho trovato molto divertente, geniale nella sua semplicità, ben strutturato e piacevole nel suo complesso. Non mi piace il character design in stile Kyo-Ani però è una questione di semplice gusto personale. Mi ha stupito la notizia riguardante ad una seconda serie poiché lo ritenevo un prodotto completo e compiuto, mi sembrava che fosse stato detto tutto. Spero solamente che sia divertente almeno quanto la prima serie.
Detto questo rinnovo i miei ringraziamenti allo staff del portale e a tutti coloro che apprezzano ciò che scrivo nelle mie recensioni.
Gli autori potevano espandere la trama aumentando il numero degli episodi almeno a 24. Nonostante questo sono riusciti nell'intento a condensare il tutto (non sono ai livelli di GunBuster dove con 6 puntate hanno creato un capolavoro assoluto) anche sei io sono un sostenitore per le storie più lunghe dove si analizzano in maniera approfondita i profili psicologici di ciascun personaggio. Il voto 8 tutto sommato ci può anche stare.
Quanto a Gargantia, quasi sicuramente un capolavoro mancato. Fosse durato il doppio avrebbe potuto approfondire con molta più cura ogni suo aspetto (slice of life, fantascienza, mecha, combattimenti) e sarebbe potuta venir fuori una storia prodigiosa. Per non parlare della grafica a dir poco fantastica! Un peccato, ma l'8 se lo merita comunque
Gente, prima di mollare 10 a destra e a manca sedetevi, fate un respiro profondo e pensate a cosa *veramente* meriterebbe un dieci. Metterà tutto in prospettiva.
Sono d'accordo con quanto scritto nella recensione, ma anche, naturalmente, con chi ha detto che aveva due strade possibili e ne ha scelto una di mezzo (Slandarz, il tuo commento mi è piaciuto molto).
Se rimaneva come Slice of Life, alla fine, forse sarebbe stato più intrigante e magari con un crescita maggiore da parte di Ledo.
Posso capire le differenze di gusti ed opinioni, ma l'accusare chi scrive una recensione di affibbiare determinati voti senza averci pensato non lo accetto. Se si vuole dimostrare una determinata tesi, si scriva una recensione a riguardo, e con dovizia di particolari si scriva tutto ciò che va o non va, diversamente, o si cerca un approccio costruttivo col recensore, magari illustrando il proprio pensiero, oppure si eviti di fomentare inutile polemica.
Non mi sembrano votazioni ben calibrate.
Ma lungi da me voler fomentare inutile polemica e tantomeno vuol essere un attacco all'utente Rygar, preso solo come esempio di questa considerazione statistica.
"Tamako Market" invece l'ho appena iniziato... indubbiamente, pollice su per il moe!
A livello di "voto medio" di una recensione: onestamente a me non interessa di alzare o abbassare la media. Dico semplicemente la mia, se il mio voto è conforme o meno al voto è una questione di pura statistica.
A livello di "media del recensore" posso rispondere che do la priorità alle serie che mi sono piaciute, mentre tendo ad evitare quelle che non mi sono piaciute (di solito le interrompo), se mio malgrado le proseguo fino alla fine, di solito non lesino sulla negatività (e questo lo si può vedere nella mia scheda), però se la "dissenteria" è la somma dei mali, fortunatamente a livello virtuale non l'ho mai presa.
Purtroppo però ci sono anche utenti che votano in funzione delle medie per falsarle a loro piacimento, in più di una recensione mi è capitato di leggere persino frasi del tipo " in verità meriterebbe 8 ma gli assegnerò un 4 perchè la media è troppo alta" hanno addirittura la faccia tosta (forse sarebbe meglio parlare di stupidità) di scrivere apertamente che stanno agendo in cattiva fede! ^__^'
Anch'io, come te, do la precedenza alle opere che reputo più meritevoli, o comunque a ciò che potrebbe o dovrebbe avvicinarsi maggiormente ai miei gusti ma spesso mi capita di dover ugualmente elargire un voto e un'impressione negativi...non è tutto oro quello che luccica... e talvolta vale anche oer il contrario, opere che avevamo considerato di poco conto magari si rivelano molto meglio di quanto poteva sembrarci
Occhio che ci sei abbastanza vicino alla "dissenteria virtuale"
Grazie infinite a chi ha reputato la mia recensione meritevole, a chi l'ha letta e a chi mi ha fatto i complimenti. Grazie~
@Falcus
Tamako Market non credo sia indirizzato ai fan del moe, forse ai fan dei mochi! X°°° (battutaccia, gomen~ ) Ti dirò, io non sono una fan del moe, anzi spesso è volentieri mi infastidisce. A dispetto però di ciò che pensano in molti riguardo a Tamako, e cioè che abbia una trama che fa acqua da tutte le parti, io credo che invece il moe sia digeribile proprio perché la trama ha del potenziale ed è lineare. E' uno slice of life di tutto rispetto e il moe serve ad esaltare quella morbidezza e dolcezza che l'anime deve avere...
E per me 7 non è un voto pompato, perché ok che son gusti, io mi lascio coinvolgere emotivamente più velocemente rispetto alla media perché sono molto sensibile e studiando la cultura giapponese riesco a cogliere aspetti diversi nell'opera (dite la verità che a nessuno è venuto in mente che è il mochi il centro di tutto l'anime e che Tamako Market è mirato a pubblicizzare la cultura giapponese...); sta di fatto che come slice of life Tamako si classifica bene, perché intrattiene e rasserena. Certo, se ci si aspetta lo sbaciucchiamento con Mochizou o che il principe in realtà è figlio della yakuza o che Dera è un robot appena uscito da un film di fantascienza, be'... credo che bisogni guardare qualcos'altro, lol
@megaloman
Dato che ho citato la mia età, e che giustamente mi è stata chiesta, ho 23 anni!
Penso che nel mondo di oggi le "visioni birbantelle" le capiscono meglio le ragazzine di 12 anni, che quelle della mia generazione.
Sta di fatto che se ho affermato che Tamako è indirizzato ad un pubblico sotto la mia età è perché 1) i personaggi sono ragazzini e si comportano come tali; 2) gli argomenti trattati, come l'essere orfana di madre, il dover lavorare già a quell'età, la giovinezza, l'amore, sono fatti in maniera estremamente semplice (cosa che io ho super apprezzato); 3) probabilmente una giapponesina si sarebbe identificata meglio in Tamako o in Anko e un maschietto avrebbe visto in Mochizou il suo alter ego imbranato, mentre una avviata alla trentina come me si emoziona, urla "kawaiiiii", ma trova un certo infantilismo alla base. Non so se mi sono spiegata!
Se volete che io scriva recensioni negative non avete che da invogliarmi a riprendere opere come Photo Kano o Inu to Sasami, le avevo mollate dal disgusto. Leggendo i commenti degli altri utentui mi pare però d'aver fatto la scelta giusta. u.u Starò attento a prendere le dovute precauzioni anti dissenteria. u.u
Non credo che i moderatori le lascino passare volontariamente, in caso si possono segnalare alla redazione di AC che verificherà se è il caso di toglierle o tenerle.
L'esempio di cui sopra era preso da una rece su Haibane Renmei che, su mia segnalazione, venne cancellata.
Beh...se possibile meglio evitare certi "malanni" virtuali non credi?
Mi congratulo inizialmente con tutti e tre i recensori in quanto sono stati bravissimi nello scrivere, che siano opinioni differenti o simili!
Parto con tamako market: la mia opinione su questa serie penso che la sappiano in molti. Ieri ho commentato anche la notizia della seconda serie!
Su yahari appoggio appieno Rygar. Nella sua recensione è stato molto chiaro del voto dato. Io credo non si debba criticare tanto il voto, massimo le opinioni scritte in una recensione. Io sinceramente non gli ho dato l'eccellenza perché in ogni caso la trama è trita e ritrita e presenta molti cliché degli anime scolastici. Però è un'ottima serie, una serie davvero particolare per gli scolastici con personaggi ottimi che la abbelliscono al meglio!
Su Gargantia appoggio l'opinione di Ironic74 (correggo, ma la stanchezza porta a eventuali errori u.u), però la recensione di irishman è scritta molto bene e la condivido parzialmente. L'errore non credo che sia la lunghezza dell'opera, in alcuni episodi si è perso tempo!
Il mio giudizio finale è appena sopra la sufficienza, infatti non ho alcuna voglia di spendere del tempo su una vera recensione. Faccio comunque i complimenti a irishman.
Gargantia: concordo con la recensione, partito alla grande, tanto che nei primi 10 minuti del primo episodio non ci ho capito niente per la velocità delle scene, poi ha tirato il freno a mano per metà serie, sono andato avanti per curiosità nel vedere dove andava a parare. La svolta e le rivelazioni nella seconda metà mi hanno catturato e portato fino alla fine, anche se concordo con chi dice che sarebbe potuto durare almeno il doppio per approfondire meglio i vari aspetti (diciamo che come si è concluso lascia aperte parecchie ipotesi). Un apprezzamento per Chamber che è una spanna sopra al protagonista nonostante la sua natura.
Yahari: Piacevole sorpresa e rivelazione della primavera IMHO, l'ho iniziato perchè mi piacciono le commedie scolastiche e pur partendo come le medesime premesse, mi sono trovato davanti qualcosa di nuovo e ogni episodio mi faceva riflettere sulle vicende. bello l'intreccio tra i protagonisti e le loro caratterizzazioni. spero in una seconda serie!
Tra le tre quella da cui mi aspetto di più è Gargantia.
complimenti ai tre recensori ^^
La prima puntata di Gargantia era su un livello differente del seguito..creava false aspettative.
Per quanto riguarda Yahari sono dispiaciuto per come è andata a finire..
Mi resta da sperare in una seconda stagione QQ.
Di gran lunga meglio Blue Submarine No.6, ma non c'era nemmeno bisogno di dirlo.
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