Poche persone potrebbero dire, al termine del loro cammino, di aver vissuto, come Luigi Bernardi, sette vite in una, tutte caratterizzate da grande discrezione, chiarezza di idee di intenti e linguaggio (cosa quest'ultima che non porta ad avere molti amici ma Bernardi ne aveva molti, e di qualità che in questi giorni ne ricordano l'opera). Lui c'è riuscito, per se e per noi, con pienezza, impegnandosi fin quando ha potuto ad esplorare il mondo della narrazione, della cultura, dell'arte, attraversando le vite di tantissime persone che forse neppure sanno chi era l'editore della Granata Press.
Granata Press, sotto la sua direzione, è stata la prima casa editrice italiana, e fra le prime europee, a pubblicare in modo industriale ed organizzato i manga in Italia a presentare le prime edizioni di Ken il Guerriero, Patlabor, Sanctuary, Spriggan, Kamui Den e Crying freeman; le prime annate di Capitan Harlock, senza dimenticare il "ponderoso" volume Anime, guida al cinema d'animazione giapponese; a realizzare quella che si può definire la Prima Grande Invasione dei Manga che pose le basi della grande affermazione degli anime e dei manga a partire dalla fine degli anni 2000. È stato Luigi Bernardi il primo a credere nelle grandi possibilità del mondo giapponese, a rischiare, curioso com'era del mondo giapponese, intuendo che quello era il momento giusto per proporre il nuovo fumetto.
E di fumetti Bernardi se ne intendeva essendo il fondatore di due gioielli dell'editoria come la Glenat Italia, oppure della bella avventura de l'Isola Trovata con i suoi albi che aprirono uno squarcio sullo straordinario mondo della BD Transalpina.
E per l'Isola che non c'è è partito in questi giorni a 60 anni, tempo troppo breve...
Nel suo tempo da adulto è stato narratore, saggista (con Paolo Ferriani Editore ha realizzato i famosi Quaderni del fumetto italiano per la miglior divulgazione del fumetto e della sua cultura), consulente editoriale per la prestigiosa collana Noir dell'Einaudi; ha contribuito a fondare un'altra casa editrice, la Perdisa Pop, scritto libri.
Nel video che segue si parla proprio di un suo libro ma, se avete la pazienza di seguirlo, Bernardi risponde anche sul perché decise di proporre i manga giapponesi in Italia, di cosa ne pensava del suo rapporto con i fumetti.
Per una bella intervista a Luigi Bernardi vi rimandiamo alle pagine di Sugarpulp
Un ringraziamento a Francesco -Zoroastro - Fucillo di Comics Blog che ha recuperato l'intervista.
Fonte Consultata:
Comiccout
Granata Press, sotto la sua direzione, è stata la prima casa editrice italiana, e fra le prime europee, a pubblicare in modo industriale ed organizzato i manga in Italia a presentare le prime edizioni di Ken il Guerriero, Patlabor, Sanctuary, Spriggan, Kamui Den e Crying freeman; le prime annate di Capitan Harlock, senza dimenticare il "ponderoso" volume Anime, guida al cinema d'animazione giapponese; a realizzare quella che si può definire la Prima Grande Invasione dei Manga che pose le basi della grande affermazione degli anime e dei manga a partire dalla fine degli anni 2000. È stato Luigi Bernardi il primo a credere nelle grandi possibilità del mondo giapponese, a rischiare, curioso com'era del mondo giapponese, intuendo che quello era il momento giusto per proporre il nuovo fumetto.
E di fumetti Bernardi se ne intendeva essendo il fondatore di due gioielli dell'editoria come la Glenat Italia, oppure della bella avventura de l'Isola Trovata con i suoi albi che aprirono uno squarcio sullo straordinario mondo della BD Transalpina.
E per l'Isola che non c'è è partito in questi giorni a 60 anni, tempo troppo breve...
Nel suo tempo da adulto è stato narratore, saggista (con Paolo Ferriani Editore ha realizzato i famosi Quaderni del fumetto italiano per la miglior divulgazione del fumetto e della sua cultura), consulente editoriale per la prestigiosa collana Noir dell'Einaudi; ha contribuito a fondare un'altra casa editrice, la Perdisa Pop, scritto libri.
Nel video che segue si parla proprio di un suo libro ma, se avete la pazienza di seguirlo, Bernardi risponde anche sul perché decise di proporre i manga giapponesi in Italia, di cosa ne pensava del suo rapporto con i fumetti.
Per una bella intervista a Luigi Bernardi vi rimandiamo alle pagine di Sugarpulp
Un ringraziamento a Francesco -Zoroastro - Fucillo di Comics Blog che ha recuperato l'intervista.
Fonte Consultata:
Comiccout
RIP
E' strano, pur non conoscendolo affatto, dopo averlo ascoltato, l'idea della sua morte mi lascia veramente intristito, all'età di 60 anni poi...
Sono comunque orgoglioso del fatto che in Italia siano vissute persone del genere...Grazie di tutto, RIP
Altri tempi. Quando c'era molto ma molto meno fanatismo e molto più relax.
Le nuove generazioni è meglio che si concetrino su Madoka Magica e quelle robe lì.
Come già hanno scritto prima di me è stato davvero una persona molto acuta, e senz'altro anche coraggiosa nel puntare sui fumetti giapponesi, che all'epoca erano praticamente sconosciuti nel nostro paese. Anch'io lo devo in qualche modo ringraziare per aver rinfocolato in me la passione per il mondo dell'animazione giapponese, che negli ultimi anni '80 mi era un po' calata in favore di altre cose come i videogames, e tutto questo poco prima che una sciagurata legge, dei primi anni '90, che impediva le interruzioni pubblicitarie negli anime televisivi, di fatto, castrasse tutte quelle realtà come le piccole emittenti private e i circuiti come Junior TV oppure Odeon TV, che da questa traevano sostentamento; lasciando campo libero sostanzialmente solo a RAI e Fininvest, le quali avevano adottato le più bieche ed ipocrite politiche editoriali nei confronti della produzione animata nipponica. Ricordo ancora adesso come se fosse ieri quel giorno d'estate del 1990 in cui vidi per caso nella vetrina dell'unica fumetteria di Casale il secondo numero di MangaZine, a quell'epoca curata da quelli che poi sarebbero diventati i Kboys. E proprio quei tre titoli: Lamù, Mai, ma soprattutto lo splendido Kamui, furono per me una calamita irresistibile! Quando ebbi tra le mani quell'albo poi scoprii davvero un mondo, a cominciare dallo splendido dossier sul maestro Hayao Miyazaki. Potete poi immaginare quale gioia ho provato quando riuscii a trovare il volume "Anime, storia del cinema d'animazione giapponese"! In pratica mi si era dischiuso davanti agli occhi un universo meraviglioso fatto di dolci ricordi a partire dal 1978 sino ad allora, e di una miriade di altri titoli non ancora mai arrivati nel nostro Paese, molti dei quali mai probabilmente arriverranno! Devo davvero ringraziare Luigi Bernardi per la sua curiosità nei confronti della fumettistica e della cultura nipponica, senza la quale, probabilmente non sarebbe mai riaccesa la mia passione verso questa cultura in questi ed altri aspetti! Mi dispiace sinceramente per la sua scomparsa, che possa riposare in pace dopo aver regalato a me e ad altre persone della mia generazione un immenso universo di emozioni e ricordi indimenticabili! Grazie dal profondo del cuore, Luigi Bernardi!
RIP e grazie per aver arricchito la mia vita,pur indirettamente.
E non ti avrei saputo neppure dire chi era l'Editore dell'IsolaTrovata, però ti avrei chiesto di dirmelo, sarei andato a casa sua a ringraziarlo.Se mi piacciono ancora i fumetti, le cose belle,se non sono un'arido sciocco, ne conosco qualcuno sapete, bhè lo devo a quelle sue opere, ed a un paio di sacerdoti e scrittori.
E', era, un personaggio particolare davvero ed aveva, ha, davvero tantissimi amici, persone la cui vita ha influenza, attraversato. Ed ovviamente anche dei nemici, come capita a chi parla chiaro, non ho messo la seconda parte del video dove si occupava di distribuzione e fumetti....Se vi capita di trovarvi fra le mani un manga fra qualche tempo, magari di quelli in origine pubblicati dalla Granata, e son stati tanti, bhè, fate un piccolo ringraziamento a lui.
Ricordo ancora quel fatidico numero 47 di Mangazine, in cui Bernardi comunicava la chiusura della rivista: fu un colpo al cuore veder chiudere la rivista che aveva segnato l'arrivo dei manga in Italia. Da allora nessuna altra rivista contenitore ha mai raggiunto i livelli di MaNgazine. Bene, quei livelli erano in gran parte dovuti proprio a Bernardi. Ogni appassionato di manga e di fumetto in generale dovrebbe essere consapevole di quanto dobbiamo a quest'uomo.
dove li mettiamo
, grazie a lui ho potuto fare la leva di naja con un po meno di pressione anche se ero a soli 80 km circa da casa!
che riposi in pace con i grandi del mondo del fumetto!
Napolitano avrebbe dovuto convocarlo per fregiarlo del onorificenza di Cavaliere del lavoro.
Peccato che non ci abbia pensato..
@ Monfrin inutile star a discutere su un periodo che possiamo dire archiviato, oggi siamo all'alba di un'altra rivoluzione ( letto un'interessante articolo su Wired proprio stamane) quella delle Web Tv, con la possibilità che gruppi come Huli arrivino in Italia, che farebbe impallidire qualsiasi discorso su quegli anni.
Il vero problema è che oggi non abbiamo persone come questa a governarla, e neppure la cara"Strega" soltanto gente che pensa a tagliuzzare le sigle ( ma esistono ancora? ) trasformando qualsiasi spettacolo in un'interruzzione nel flusso delle pubblicità...
Non posso che ringraziarlo dal profondo, anche se sono entrato nel magico mondo dei manga, solo dopo che avevano già preso (abbastanza) piede
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