Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero con Gyo (OVA), Sonico the Animation e Gundam F-91.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi appuntamento libero con Gyo (OVA), Sonico the Animation e Gundam F-91.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Gyo (OVA)
4.0/10
Recensione di npepataecozz
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Come tutti sappiamo, in Giappone la caccia alle balene è ancora oggi considerata un'attività legale. Questa pratica, però, ha esposto il Paese a forti critiche da parte sia dei Paesi che ritengono sia sbagliato dar la caccia a una specie a rischio estinzione, sia da parte delle principali associazioni animaliste del pianeta.
C'era dunque la necessità da parte del Governo e delle lobbies del commercio di carne di balena di mostrare alla Nazione che in realtà i pesci sono una razza brutta e cattiva, e che quindi non sono meritevoli della carità di chicchessia. Perché allora non creare un anime sull'argomento utilizzando un genere, l'horror, che negli ultimi anni sta andando per la maggiore?
Immagino cosa state pensando in questo momento: il recensore è impazzito o è vittima di sostanze stupefacenti. In realtà voglio rassicurarvi sulla mia sanità mentale: ho solo pensato di abbinare a una produzione decisamente trash una recensione dello stesso calibro. Questo perché questo "Gyo" è davvero una delle cose più sciocche e insensate che abbia mai visto. E così mi son dovuto creare una spiegazione assurda per giustificare l'esistenza di un titolo così assurdo.
La giovane Kaori è fidanzata con Tadeshi e progettano di sposarsi; prima però la ragazza deve laurearsi e il momento è davvero vicino, tanto che la ragazza parte con due sue amiche per un viaggio per festeggiare l'evento. Paese che vai usanze che trovi: in Italia la festa di laurea si fa dopo la discussione della tesi, in Giappone invece la si fa prima. Mentre una delle sue amiche fa di tutto per trovarsi dei ragazzi da portarsi a letto (e ho usato il plurale non per sbaglio) e l'altra si ingozza di ogni ben di Dio, Kaori non fa altro che pensare al suo Tadeshi; la loro tranquillità, però, terminerà quando una sera, rientrando a casa, sentono una puzza orribile e vedono uno strano animale aggirarsi nella villa. Oddio è entrato un ratto? Niente del genere: trattasi, udite udite, di un pesce con le gambe. Uccisa la bestia, le ragazze credono di essere tornate alla normalità; in realtà dalle acque di Okinawa milioni e milioni di pesci, grandi e piccoli, con le gambe si stanno dirigendo in superficie e in breve tempo invaderanno tutto il Giappone con effetti devastanti.
Se qualcuno di voi sta pensando che una trama del genere può avere delle potenzialità è bene che sappia che non sarà questo "Gyo" a svilupparla. All'autore, infatti, non interessava affatto creare qualcosa di originale e ben congegnato, ma solo disgustare in qualsiasi modo possibile lo spettatore, non risparmiandosi scene di indubbio cattivo gusto. Per far questo, però, finisce per trascurare tutto il resto; ciò che, in particolare, non mi sono piaciute sono le reazioni umane di fronte a un evento tanto insolito e a scene tanto terribili: la gente continua a comportarsi per troppo tempo come se nulla fosse e i protagonisti hanno reazioni senza senso volte solo a far andare avanti la trama.
"Gyo", quindi, è certamente un prodotto trash come già, prima di me, hanno affermato in molti; ma è quel trash a cui lo spettatore si affeziona o è semplicemente un titolo da dimenticare in fretta? Non so voi, ma io propenderò per la seconda ipotesi.
C'era dunque la necessità da parte del Governo e delle lobbies del commercio di carne di balena di mostrare alla Nazione che in realtà i pesci sono una razza brutta e cattiva, e che quindi non sono meritevoli della carità di chicchessia. Perché allora non creare un anime sull'argomento utilizzando un genere, l'horror, che negli ultimi anni sta andando per la maggiore?
Immagino cosa state pensando in questo momento: il recensore è impazzito o è vittima di sostanze stupefacenti. In realtà voglio rassicurarvi sulla mia sanità mentale: ho solo pensato di abbinare a una produzione decisamente trash una recensione dello stesso calibro. Questo perché questo "Gyo" è davvero una delle cose più sciocche e insensate che abbia mai visto. E così mi son dovuto creare una spiegazione assurda per giustificare l'esistenza di un titolo così assurdo.
La giovane Kaori è fidanzata con Tadeshi e progettano di sposarsi; prima però la ragazza deve laurearsi e il momento è davvero vicino, tanto che la ragazza parte con due sue amiche per un viaggio per festeggiare l'evento. Paese che vai usanze che trovi: in Italia la festa di laurea si fa dopo la discussione della tesi, in Giappone invece la si fa prima. Mentre una delle sue amiche fa di tutto per trovarsi dei ragazzi da portarsi a letto (e ho usato il plurale non per sbaglio) e l'altra si ingozza di ogni ben di Dio, Kaori non fa altro che pensare al suo Tadeshi; la loro tranquillità, però, terminerà quando una sera, rientrando a casa, sentono una puzza orribile e vedono uno strano animale aggirarsi nella villa. Oddio è entrato un ratto? Niente del genere: trattasi, udite udite, di un pesce con le gambe. Uccisa la bestia, le ragazze credono di essere tornate alla normalità; in realtà dalle acque di Okinawa milioni e milioni di pesci, grandi e piccoli, con le gambe si stanno dirigendo in superficie e in breve tempo invaderanno tutto il Giappone con effetti devastanti.
Se qualcuno di voi sta pensando che una trama del genere può avere delle potenzialità è bene che sappia che non sarà questo "Gyo" a svilupparla. All'autore, infatti, non interessava affatto creare qualcosa di originale e ben congegnato, ma solo disgustare in qualsiasi modo possibile lo spettatore, non risparmiandosi scene di indubbio cattivo gusto. Per far questo, però, finisce per trascurare tutto il resto; ciò che, in particolare, non mi sono piaciute sono le reazioni umane di fronte a un evento tanto insolito e a scene tanto terribili: la gente continua a comportarsi per troppo tempo come se nulla fosse e i protagonisti hanno reazioni senza senso volte solo a far andare avanti la trama.
"Gyo", quindi, è certamente un prodotto trash come già, prima di me, hanno affermato in molti; ma è quel trash a cui lo spettatore si affeziona o è semplicemente un titolo da dimenticare in fretta? Non so voi, ma io propenderò per la seconda ipotesi.
Recensione di GianniGreed
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"Super Sonico - The Animation" è un anime di dodici episodi che ha per protagonista Super Sonico, la mascotte dell'azienda produttrice di videogame Nitroplus. Dato che Super Sonico è solo un personaggio senza alcuna storia o caratterizzazione alle spalle, quando hanno realizzato l'anime, gli sceneggiatori della serie hanno dovuto creare un setting partendo da zero.
Di cosa parla dunque "Super Sonico - The Animation"? Di tutto e di niente.
Non è che si siano sforzati molto, anzi, probabilmente tutto il contrario. Gli sceneggiatori hanno pensato ai soldi facili, facendo di Super Sonico e della serie tutta, un anime a misura di otaku.
Prendiamo il personaggio protagonista: Super Sonico ha i capelli rosa e le tette grosse. E' timida e impacciata, si sveglia la mattina sempre in ritardo ed esce di casa urlando "Sono in ritardo! Sono in ritardo!", inciampa e cade da sola. E' amante dei gatti e ne ha ben cinque in casa, studia all'università, lavora part-time come gravure idol, cioè fa servizi fotografici in bikini, quindi tette e fanservice, aiuta come cameriera nel piccolo ristorante della nonna e suona pure in una piccola band rock con altre due sue amiche, facendo molto "K-On!".
L'anime segue la sua frenetica vita quotidiana, con lei che corre da una parte all'altra, lasciando sempre un ottima impressione in tutti quelli che la incontrano, sia al lavoro che a scuola, o quando canta. Sonico con il suo sorriso e la sua grande vitalità riesce a risollevare l'umore di tutti quelli che le stanno attorno.
Qualche episodio esce un po' dai soliti schemi quando ad esempio si fanno parodie di diversi generi, come gli zombie movies con l'episodio sulla nave da crociera o quello che fa la parodia delle detective story tipo "Detective Conan".
E' un po' strano abituarsi a una ragazza che vive perennemente con un paio di cuffie sulla testa e si presenta a tutti dicendo "Io sono Super Sonico", che sembra il nome di qualche super eroe, ma tutto sommato la serie anime riesce ad essere molto gradevole e divertente da guardare. Questo per merito di Sonico stessa e di tutti gli altri strambi personaggi che le gravitano attorno, tipo il suo manager con la maschera da demone, o la sua collega modella, la loli cyborg Ouka, con tanto di benda sull'occhio (perché se adesso non metti un personaggio con questa caratteristica ti perdi una fascia di pubblico) e le sue due amiche della band, una con la fissa del cosplay e l'altra una mangiona con un paio di tette più grosse di quelle di Sonico.
Graficamente la serie è ben realizzata. I disegni e le animazioni sono di buon livello, ma, se proprio devo trovargli un difetto, non mi piace il modo in cui sono disegnate le ragazze dalla vita in giù. Hanno tutte dei fianchi enormi, e mi sembrano un po' sproporzionate.
Grande cura è stata riservata alla parte audio tra doppiaggio e musiche. Le sigle in particolare: ogni episodio ha una ending diversa, quindi ci sono ben dodici canzoni, più una opening, per un totale di tredici canzoni cantate dalle doppiatrici di Sonico e le sue amiche, e sono tutte molto orecchiabili, qualcuna più, qualcuna meno. Da segnalare anche che ogni ending ha un video diverso, realizzato spesso in cell shading, e i vari video sono spesso a tema con il contenuto dell'episodio.
Tra concerti, festival scolastici, gite, crociere, Natale e Capodanno, dodici episodi scorrono via veloci. Non è sicuramente un anime profondo e arrivati a fine visione non lascia poi molto, se non una sensazione di tranquillità e di buon umore generale. La serie riesce a intrattenere senza annoiare, e già questo è più che sufficiente.
Consigliato a chi cerca un anime molto leggero.
Di cosa parla dunque "Super Sonico - The Animation"? Di tutto e di niente.
Non è che si siano sforzati molto, anzi, probabilmente tutto il contrario. Gli sceneggiatori hanno pensato ai soldi facili, facendo di Super Sonico e della serie tutta, un anime a misura di otaku.
Prendiamo il personaggio protagonista: Super Sonico ha i capelli rosa e le tette grosse. E' timida e impacciata, si sveglia la mattina sempre in ritardo ed esce di casa urlando "Sono in ritardo! Sono in ritardo!", inciampa e cade da sola. E' amante dei gatti e ne ha ben cinque in casa, studia all'università, lavora part-time come gravure idol, cioè fa servizi fotografici in bikini, quindi tette e fanservice, aiuta come cameriera nel piccolo ristorante della nonna e suona pure in una piccola band rock con altre due sue amiche, facendo molto "K-On!".
L'anime segue la sua frenetica vita quotidiana, con lei che corre da una parte all'altra, lasciando sempre un ottima impressione in tutti quelli che la incontrano, sia al lavoro che a scuola, o quando canta. Sonico con il suo sorriso e la sua grande vitalità riesce a risollevare l'umore di tutti quelli che le stanno attorno.
Qualche episodio esce un po' dai soliti schemi quando ad esempio si fanno parodie di diversi generi, come gli zombie movies con l'episodio sulla nave da crociera o quello che fa la parodia delle detective story tipo "Detective Conan".
E' un po' strano abituarsi a una ragazza che vive perennemente con un paio di cuffie sulla testa e si presenta a tutti dicendo "Io sono Super Sonico", che sembra il nome di qualche super eroe, ma tutto sommato la serie anime riesce ad essere molto gradevole e divertente da guardare. Questo per merito di Sonico stessa e di tutti gli altri strambi personaggi che le gravitano attorno, tipo il suo manager con la maschera da demone, o la sua collega modella, la loli cyborg Ouka, con tanto di benda sull'occhio (perché se adesso non metti un personaggio con questa caratteristica ti perdi una fascia di pubblico) e le sue due amiche della band, una con la fissa del cosplay e l'altra una mangiona con un paio di tette più grosse di quelle di Sonico.
Graficamente la serie è ben realizzata. I disegni e le animazioni sono di buon livello, ma, se proprio devo trovargli un difetto, non mi piace il modo in cui sono disegnate le ragazze dalla vita in giù. Hanno tutte dei fianchi enormi, e mi sembrano un po' sproporzionate.
Grande cura è stata riservata alla parte audio tra doppiaggio e musiche. Le sigle in particolare: ogni episodio ha una ending diversa, quindi ci sono ben dodici canzoni, più una opening, per un totale di tredici canzoni cantate dalle doppiatrici di Sonico e le sue amiche, e sono tutte molto orecchiabili, qualcuna più, qualcuna meno. Da segnalare anche che ogni ending ha un video diverso, realizzato spesso in cell shading, e i vari video sono spesso a tema con il contenuto dell'episodio.
Tra concerti, festival scolastici, gite, crociere, Natale e Capodanno, dodici episodi scorrono via veloci. Non è sicuramente un anime profondo e arrivati a fine visione non lascia poi molto, se non una sensazione di tranquillità e di buon umore generale. La serie riesce a intrattenere senza annoiare, e già questo è più che sufficiente.
Consigliato a chi cerca un anime molto leggero.
Mobile Suit Gundam F-91
7.0/10
Recensione di AkiraSakura
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1991. Dopo la conclusione dell'Univeral Century tradizionale, formato in ordine cronologico da "Gundam 0079", "Z Gundam", "ZZ Gundam" e dal film "Il contrattacco di Char", la Sunrise decide di creare una nuova serie gundamica di 50 puntate. L'idea è di riscrivere l'UC partendo da zero, riconvocando tutto lo staff della prima serie del '79. Purtroppo la mancanza di fondi, conseguenza della crisi che colpì il Giappone in quel periodo (nel 1989 la banca centrale decise di alzare il tasso di sconto facendo crollare il valore delle azioni) creò il caos nella produzione: si decise allora di accorciare il tutto a 13 OAV. Questa scelta non piaque a Tomino, che preferì condensare la nuova serie in un unico film dalla durata canonica di 120 minuti. Questo film è il misconosciuto "Gundam F91" che mi appresto a recensire.
Il lettore avrà dedotto dall'incipit che la sceneggiatura dell'F91 è una delle più veloci e compresse in assoluto. Si passa dalla colonia di "Frontier IV", improvvisamente invasa dalle truppe al servizio della nobile famiglia Ronah, allo spazio (e viceversa) in pochissimo tempo. Tutto è molto frettoloso: pochi saranno i personaggi caratterizzati degnamente e che non rivestiranno il ruolo di semplici comparse a "random": uno di questi è la bella Cecily Fairchild, abitante della colonia che scopre improvvisamente di essere una discendente dei Ronah. Purtroppo il passaggio della ragazza alla vita nobiliare è così veloce da far spiazzare lo spettatore, che armato di telecomando manderà senz'altro indietro il disco per riuscire a seguire gli eventi senza impazzire.
Degno di lode è lo splendido character design di Yoshikazu Yasuhiko aka YAS che, oltre ad avere offerto il suo elegante stile alla serie originale, aveva anche curato i tratti dei personaggi di "Z Gundam" (!). Ottimo anche il mecha design, opera di un Kenio Okawara notevolmente ispirato. A livello tecnico "Gundam F91" è una gioia per gli occhi: la fluidità dei movimenti, i combattimenti epici, la scelta maniacale dei colori e dei dettagli... Inoltre (come sempre) l'edizione della Dynit ci offre una qualità video eccelsa e un adattamento fedele, nonostante il doppiaggio sia leggermente stizzito.
Nel calderone di eventi che è questo "Gundam F91", Tomino non esita a inserire tematiche a lui care come l'evoluzione della razza umana ad un livello superiore, i newtype e alcune riflessioni sull'etica nobiliare. Tuttavia queste cose sembrano più che altro dei cenni ad un'opera più vasta; lo spazio per permettere al regista di esprimersi appieno manca, tant'è che una volta giunto il finale si rimane spiazzati, in quanto il cerchio non si chiude e i semi non germogliano.
Molto probabilmente se questo lungometraggio fosse stato una serie di OAV completa sarebbe stato una delle migliori produzioni gundamiche. Si rivela invece un frenetico insieme di spunti interassanti dall'ottimo design (bellissimo il robottone con i tentacoli alla "Megazone 23"!). Rimane comunque un prodotto consigliato ai Gundam-fanatici.
Il lettore avrà dedotto dall'incipit che la sceneggiatura dell'F91 è una delle più veloci e compresse in assoluto. Si passa dalla colonia di "Frontier IV", improvvisamente invasa dalle truppe al servizio della nobile famiglia Ronah, allo spazio (e viceversa) in pochissimo tempo. Tutto è molto frettoloso: pochi saranno i personaggi caratterizzati degnamente e che non rivestiranno il ruolo di semplici comparse a "random": uno di questi è la bella Cecily Fairchild, abitante della colonia che scopre improvvisamente di essere una discendente dei Ronah. Purtroppo il passaggio della ragazza alla vita nobiliare è così veloce da far spiazzare lo spettatore, che armato di telecomando manderà senz'altro indietro il disco per riuscire a seguire gli eventi senza impazzire.
Degno di lode è lo splendido character design di Yoshikazu Yasuhiko aka YAS che, oltre ad avere offerto il suo elegante stile alla serie originale, aveva anche curato i tratti dei personaggi di "Z Gundam" (!). Ottimo anche il mecha design, opera di un Kenio Okawara notevolmente ispirato. A livello tecnico "Gundam F91" è una gioia per gli occhi: la fluidità dei movimenti, i combattimenti epici, la scelta maniacale dei colori e dei dettagli... Inoltre (come sempre) l'edizione della Dynit ci offre una qualità video eccelsa e un adattamento fedele, nonostante il doppiaggio sia leggermente stizzito.
Nel calderone di eventi che è questo "Gundam F91", Tomino non esita a inserire tematiche a lui care come l'evoluzione della razza umana ad un livello superiore, i newtype e alcune riflessioni sull'etica nobiliare. Tuttavia queste cose sembrano più che altro dei cenni ad un'opera più vasta; lo spazio per permettere al regista di esprimersi appieno manca, tant'è che una volta giunto il finale si rimane spiazzati, in quanto il cerchio non si chiude e i semi non germogliano.
Molto probabilmente se questo lungometraggio fosse stato una serie di OAV completa sarebbe stato una delle migliori produzioni gundamiche. Si rivela invece un frenetico insieme di spunti interassanti dall'ottimo design (bellissimo il robottone con i tentacoli alla "Megazone 23"!). Rimane comunque un prodotto consigliato ai Gundam-fanatici.
Sonico lo stavo guardando man mano che usciva prima di metterlo in pausa (devo finirlo) e inaspettatamente è una serie che mi piace anche se non è nulla di speciale
Complimenti ai 3 recensori
Il nome corretto è Kidoo Senshi Gundam, oppure da noi Mobil Suit Gundam... 0079 è solo il nome del manga di Kondo.
Rispondo a Lelouch: come ho già detto negli ultimi righi della mia recensione il trash non è un male a prescindere. E' un male se non vuoi esserlo e lo diventi; ma non è il caso di Gyo credo perchè si capisce benissimo che la volontà dell'autore è proprio quella di creare un film trash. Ma anche questi tipi di film bisogna saperli fare: se ci si riesce escono lavori che poi restano nella memoria e possono essere elogiati. Ultimamente in materia si fa un gran parlare di Kill la kill sul quale non mi esprimo perchè ho visto finora solo pochi episodi. Un parallelo potrei tentarlo con Highschool of the dead così restiamo anche in tema horror: quest'ultimo, seppur immerso in un mare di fanservice gratuito, m'era piaciuto. Gyo invece no. Aveva senz'atro le caratteristiche per essere un buon trash ma affoga (è proprio il caso di dirlo dato che si parla di pesci) nel cattivo gusto ed è carente sul fattore "divertimento" che è un elemento imprescindibile per i film di questo tipo.
"Gyo" è invece semplicemente una p*****ata, scusate il francesismo.
In ogni caso, complimenti al trio di recensori.
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