Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).
I titoli al momento disponibili sono:
[MANGA] Time Stranger Kyoko (Scadenza: 15/10/2014)
[ANIME] Panda! Go, Panda! (Scadenza: 19/10/2014)
[MANGA] Love*Sign (Scadenza: 22/10/2014)
[ANIME] Gochuumon wa usagi desuka? (Scadenza: 26/10/2014)
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi ci dedichiamo agli anime, con Senki Zesshou Symphogear 2, Photo Kano e Mondaiji-tachi ga isekai kara kuru sou desu yo.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Senki Zesshou Symphogear G
8.0/10
Hanno combattuto contro letali mostri giunti dal di là della porta di Babilonia. Hanno sventato i complotti di oscure organizzazioni. Hanno affrontato il fantasma di un'antica civiltà, sfidato la maledizione di Babele e scongiurato la caduta sulla Terra di un pezzo della Luna.
Eppure, nonostante tutti gli sforzi, i temibili Noise sono ancora in circolazione e qualcuno da dietro le quinte ne manovra i fili. Ecco quindi che le ragazze "intonate", portatrici delle Symphogear, devono tornare sul campo di battaglia per combattere ancora una volta...
Il vincente trio delle portatrici di Symphogear composto dall'allegra Hibiki, dalla tsundere Chrie e dalla affidabile senpai Tsubasa ritorna quindi per salvare la situazione un'altra volta, e siccome "squadra che vince non si cambia", il team di supporto formato dal comandante Genjuro, più Miku, Shibata e gli altri operatori e supporter arriva anch'esso a dar man forte.
A dirigere le operazioni è sempre lo studio Satelight con un team di regia, sceneggiatori e animatori in buona parte rinnovato, ma nel quale è nuovamente della partita anche il designer Thomas Romain, che continua a dare un particolare tocco occidentale agli scenari, generandovi un'interessante fusione di stili calata in un'opera del tutto nipponica.
Manco a dirlo Symphogear G parte subito fortissimo. Un primo episodio che scorre via assai più veloce del treno su cui si svolge la prima battaglia e che dimostra subito tutte le peculiarità del brand: sfrontatezza, azione ipertrofica e un po' sopra le righe, esagerazioni varie, ma soprattutto molta musica da subito con un duetto finale tra Tsubasa e la nuova arrivata Maria che chiude in bellezza. Per inciso, duettano Nana Mizuki e Yoko Hikasa, mica Pizza e Fichi, non so se rendo...
Non viene cambiata la squadra, semmai lo è, magari in virtù del nuovo staff, la tattica che si decide di adottare in questo secondo tempo di Symphogear. Se nella prima serie, infatti, lo schema adottato era un classico "tutti in lotta contro il male" che traeva giovamento dalla verve e dal carisma dei protagonisti, ora si passa a un "modulo alla Nanoha" di "tsuzukiana" memoria, in cui i buoni affrontano altre brave persone indotte però in una veste di cattivi/antagonisti.
Una scelta però abbastanza rischiosa che per funzionare bene presuppone l'avere degli interpreti all'altezza e, purtroppo, non tutto va come sperato. Se le due nuove combattenti "loli" Shirabe e Kirika non lasciano il segno più di tanto, assai strano è il caso di Maria. Ella nei primi episodi dimostra di avere tutto per essere un ottimo "villain": carisma, look (stupenda nella sua tenuta da combattimento con la Gungnir nera), carattere e stile di lotta. Sarebbe potuta essere un boss finale alla Rugal... peccato che da metà serie si deprime, entra in crisi esistenziale e passa in modalità piagnona. Al suo posto entra come boss pazzoide il Dr. Ver che, per carità, Tomokazu Sugita lo rende molto bene, ma è davvero troppo esagerato, e infatti sconfina anche nel territorio dell'imbecille. Finisce quindi che Tsubasa, Chris e Hibiki reggono quasi da sole la baracca ancora una volta.
Parzialmente coinvolto nella famigerata "sindrome da seguito", Symphogear G non si esprime sugli stessi livelli della prima serie. Ma nonostante questo le peculiarità che lo contraddistinguono col suo mix di azione, musica, stile grafico e irriverenza rimangono sempre presenti. Considerando dunque alcuni altri grandi momenti che ci vengono offerti, si può dire che gli estimatori e i fan avranno di che apprezzare. E nell'ottica di una futura terza serie le buone aspettative rimangono anch'esse.
Eppure, nonostante tutti gli sforzi, i temibili Noise sono ancora in circolazione e qualcuno da dietro le quinte ne manovra i fili. Ecco quindi che le ragazze "intonate", portatrici delle Symphogear, devono tornare sul campo di battaglia per combattere ancora una volta...
Il vincente trio delle portatrici di Symphogear composto dall'allegra Hibiki, dalla tsundere Chrie e dalla affidabile senpai Tsubasa ritorna quindi per salvare la situazione un'altra volta, e siccome "squadra che vince non si cambia", il team di supporto formato dal comandante Genjuro, più Miku, Shibata e gli altri operatori e supporter arriva anch'esso a dar man forte.
A dirigere le operazioni è sempre lo studio Satelight con un team di regia, sceneggiatori e animatori in buona parte rinnovato, ma nel quale è nuovamente della partita anche il designer Thomas Romain, che continua a dare un particolare tocco occidentale agli scenari, generandovi un'interessante fusione di stili calata in un'opera del tutto nipponica.
Manco a dirlo Symphogear G parte subito fortissimo. Un primo episodio che scorre via assai più veloce del treno su cui si svolge la prima battaglia e che dimostra subito tutte le peculiarità del brand: sfrontatezza, azione ipertrofica e un po' sopra le righe, esagerazioni varie, ma soprattutto molta musica da subito con un duetto finale tra Tsubasa e la nuova arrivata Maria che chiude in bellezza. Per inciso, duettano Nana Mizuki e Yoko Hikasa, mica Pizza e Fichi, non so se rendo...
Non viene cambiata la squadra, semmai lo è, magari in virtù del nuovo staff, la tattica che si decide di adottare in questo secondo tempo di Symphogear. Se nella prima serie, infatti, lo schema adottato era un classico "tutti in lotta contro il male" che traeva giovamento dalla verve e dal carisma dei protagonisti, ora si passa a un "modulo alla Nanoha" di "tsuzukiana" memoria, in cui i buoni affrontano altre brave persone indotte però in una veste di cattivi/antagonisti.
Una scelta però abbastanza rischiosa che per funzionare bene presuppone l'avere degli interpreti all'altezza e, purtroppo, non tutto va come sperato. Se le due nuove combattenti "loli" Shirabe e Kirika non lasciano il segno più di tanto, assai strano è il caso di Maria. Ella nei primi episodi dimostra di avere tutto per essere un ottimo "villain": carisma, look (stupenda nella sua tenuta da combattimento con la Gungnir nera), carattere e stile di lotta. Sarebbe potuta essere un boss finale alla Rugal... peccato che da metà serie si deprime, entra in crisi esistenziale e passa in modalità piagnona. Al suo posto entra come boss pazzoide il Dr. Ver che, per carità, Tomokazu Sugita lo rende molto bene, ma è davvero troppo esagerato, e infatti sconfina anche nel territorio dell'imbecille. Finisce quindi che Tsubasa, Chris e Hibiki reggono quasi da sole la baracca ancora una volta.
Parzialmente coinvolto nella famigerata "sindrome da seguito", Symphogear G non si esprime sugli stessi livelli della prima serie. Ma nonostante questo le peculiarità che lo contraddistinguono col suo mix di azione, musica, stile grafico e irriverenza rimangono sempre presenti. Considerando dunque alcuni altri grandi momenti che ci vengono offerti, si può dire che gli estimatori e i fan avranno di che apprezzare. E nell'ottica di una futura terza serie le buone aspettative rimangono anch'esse.
Photo Kano
4.0/10
Recensione di npepataecozz
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Il successo ottenuto in Giappone dai cosiddetti "Gal games", ossia di quei videogiochi in cui il compito del giocatore è quello di corteggiare un certo numero di ragazze virtuali al fine di conquistarne l'amore (e a volte anche altro), è in costante crescita. Questo fenomeno ha finito per attirare l'attenzione delle case produttrici di anime, le quali si sono prodigate nel convertire quei titoli che contenevano gli spunti migliori. Inizialmente questo lavoro di conversione prevedeva una scelta di base, ossia si sceglieva nell'harem di ragazze presenti la più adatta a far breccia nel cuore del protagonista e si incentrava la storia attorno alla nascente storia d'amore tra i due personaggi. I risultati ottenuti, inaspettatamente, hanno superato le più ottimistiche previsioni: in questo modo così insolito sono nati, infattii, dei veri e propri capolavori.
Se è vero che di tanto in tanto il prodotto finale si rivelava un fiasco, le notevoli percentuali di successo ottenute ha spinto le case produttrici ad insistere su questa strada. Col tempo, però, ci si è avveduto che il successo su un anime di questo tipo dipendeva molto dalla scelta iniziale fatta: la scelta di un partner piuttosto che un altro aveva effetti non trascurabili sul livello di soddisfazione del consumatore. Ed è a questo punto che nasce un'idea innovativa: perchè non usare lo stesso meccanismo del videogioco che può essere rigiocato dopo averlo finito permettendo al giocatore di dedicarsi alla conquista di una nuova ragazza diversa fino a sedurle tutte una per volta? Così l'anime viene diviso in archi, ossia gruppi di episodi dedicati ad una singola ragazza; una volta terminata la conquista la trama viene "resettata" e parte un nuovo arco dedicato ad un'altra ragazza.
Il primo anime di questo tipo che ho guardato è stato Amagami SS, e devo dire di averlo molto apprezzato; l'ultimo è questo Photo Kano che, invece, mi ha profondamente annoiato.
Kazuya Maeda è uno studente che, dopo aver ricevuto in regalo una macchina fotografica, entra nel club di fotografia ed inizia a scattare foto alle ragazze della sua scuola. Seguendo la logica ad archi, le diverse ragazze, una alla volta, si innamoreranno di lui.
I punti deboli di Photo Kano sono molti e riguardano diversi aspetti. Andiamo con ordine: i primi quattro episodi rappresentano il prologo, una parte cioè, in cui la struttura ad archi ancora non viene introdotta ma ci si limita a presentare il protagonista, le ragazze con cui viene a contatto e le linee fondamentali su cui si svolgerà la trama. Dato che il fine ultimo di questi lavori è la conquista delle ragazze questa prima parte dovrebbe essere relativamente breve; invece ci si dilunga in ben quattro episodi che non hanno nulla da offrire all'arte o al divertimento ma che, anzi, risultano piuttosto noiosetti. Poi cominciano gli archi: questi, al contrario del prologo, dovrebbero essere un pò più lunghi e durare all'incirca due o tre episodi. Qui, invece, ad ogni ragazza viene dedicato un solo episodio e questo danneggia pesantemente la qualità dell'arco. Non sarebbe stato meglio corteggiare un minor numero di ragazze e dedicargli più tempo? Così composti risultano piuttosto scialbi e soprattutto troppo ripetitivi; le dinamiche sono sempre le stesse e così viene a mancare uno degli elementi di maggior fascino degli anime di questo tipo: la varietà.
Altra nota dolente sono i personaggi, decisamente poco interessanti e troppo stereotipati. Se i principali peccano di scarso spessore, quelli secondari sono invece talmente stupidi e insulsi da diventare ben presto irritanti per lo spettatore.
Si salva forse l'apparato grafico, abbastanza decente, ma non la colonna sonora che a me, personalmente, proprio non è piaciuta.
In definitiva non posso far altro che bocciare questo Photo Kano, anime che fa parte di una categoria che in genere seguo volentieri ma che trova in questo suo esponente uno dei suoi peggiori esempi. Se siete persone per cui il corteggiamento è un'arte da eseguire in tutta fretta questo titolo potrebbe anche interessarvi; se, invece, siete degli inguaribili romantici evitatene la visione perchè ne rimarreste profondamente delusi.
Se è vero che di tanto in tanto il prodotto finale si rivelava un fiasco, le notevoli percentuali di successo ottenute ha spinto le case produttrici ad insistere su questa strada. Col tempo, però, ci si è avveduto che il successo su un anime di questo tipo dipendeva molto dalla scelta iniziale fatta: la scelta di un partner piuttosto che un altro aveva effetti non trascurabili sul livello di soddisfazione del consumatore. Ed è a questo punto che nasce un'idea innovativa: perchè non usare lo stesso meccanismo del videogioco che può essere rigiocato dopo averlo finito permettendo al giocatore di dedicarsi alla conquista di una nuova ragazza diversa fino a sedurle tutte una per volta? Così l'anime viene diviso in archi, ossia gruppi di episodi dedicati ad una singola ragazza; una volta terminata la conquista la trama viene "resettata" e parte un nuovo arco dedicato ad un'altra ragazza.
Il primo anime di questo tipo che ho guardato è stato Amagami SS, e devo dire di averlo molto apprezzato; l'ultimo è questo Photo Kano che, invece, mi ha profondamente annoiato.
Kazuya Maeda è uno studente che, dopo aver ricevuto in regalo una macchina fotografica, entra nel club di fotografia ed inizia a scattare foto alle ragazze della sua scuola. Seguendo la logica ad archi, le diverse ragazze, una alla volta, si innamoreranno di lui.
I punti deboli di Photo Kano sono molti e riguardano diversi aspetti. Andiamo con ordine: i primi quattro episodi rappresentano il prologo, una parte cioè, in cui la struttura ad archi ancora non viene introdotta ma ci si limita a presentare il protagonista, le ragazze con cui viene a contatto e le linee fondamentali su cui si svolgerà la trama. Dato che il fine ultimo di questi lavori è la conquista delle ragazze questa prima parte dovrebbe essere relativamente breve; invece ci si dilunga in ben quattro episodi che non hanno nulla da offrire all'arte o al divertimento ma che, anzi, risultano piuttosto noiosetti. Poi cominciano gli archi: questi, al contrario del prologo, dovrebbero essere un pò più lunghi e durare all'incirca due o tre episodi. Qui, invece, ad ogni ragazza viene dedicato un solo episodio e questo danneggia pesantemente la qualità dell'arco. Non sarebbe stato meglio corteggiare un minor numero di ragazze e dedicargli più tempo? Così composti risultano piuttosto scialbi e soprattutto troppo ripetitivi; le dinamiche sono sempre le stesse e così viene a mancare uno degli elementi di maggior fascino degli anime di questo tipo: la varietà.
Altra nota dolente sono i personaggi, decisamente poco interessanti e troppo stereotipati. Se i principali peccano di scarso spessore, quelli secondari sono invece talmente stupidi e insulsi da diventare ben presto irritanti per lo spettatore.
Si salva forse l'apparato grafico, abbastanza decente, ma non la colonna sonora che a me, personalmente, proprio non è piaciuta.
In definitiva non posso far altro che bocciare questo Photo Kano, anime che fa parte di una categoria che in genere seguo volentieri ma che trova in questo suo esponente uno dei suoi peggiori esempi. Se siete persone per cui il corteggiamento è un'arte da eseguire in tutta fretta questo titolo potrebbe anche interessarvi; se, invece, siete degli inguaribili romantici evitatene la visione perchè ne rimarreste profondamente delusi.
"Mondaiji-Tachi ga Isekai kara Kuru Sou Desu yo" è un anime fantasy uscito nel 2013. Esordisco dicendo che l'opera in questione mi ha appassionato molto, nonostante, e questo è un vero peccato, il numero ridotto di puntate (solo dieci).
Izayoi Sakamaki è uno dei tre protagonisti, un ragazzo delle superiori, dotato di strani poteri, quali per esempio una forza incredibile e, proprio per questo motivo, sempre annoiato della sua vita da studente. Improvvisamente un giorno riceve una lettera d'invito e viene scaraventato in un altro mondo, pieno, come si vedrà nel corso delle puntate, di strani demoni, divinità, mostri, vampiri e via dicendo. Insieme a lui altre due ragazze verranno catapultate in questa strana dimensione: Asuka Kudou, una giovane fanciulla ricca proveniente da un'epoca di poco anteriore alla Seconda Guerra Mondiale, dotata del potere di controllare le persone, gli animali e anche gli oggetti con la propria voce, e You Kasukabe, timida e riservata che, grazie all'effetto di un particolare medaglione, riesce a catturare le abilità di animali e mostri vari, per utilizzarle lei stessa.
Ma chi è che li ha chiamati? Sembrerà strano, ma colui che ha inviato quelle strane lettere altri non è che una giovane coniglietta (dai caratteri assolutamente antropomorfi), desiderosa di riconquistare la propria patria, messa in pericolo dall'azione del re dei demoni.
I tre ovviamente accetteranno e insieme dovranno affrontare le varie disavventure che si troveranno davanti. Una cosa che mi ha colpito in maniera rilevante è la struttura del mondo: tutto è un gioco e la società stessa è organizzata in gilde che, al fine di ricevere strani "Doni", dovranno sfidarsi in competizioni più o meno difficoltose. Ovviamente non è la prima volta che si trova una cosa del genere, ma, come è stata disposta, assume caratteri del tutto originali, capaci di colpire subito l'attenzione. I poteri di ogni personaggio, i giochi, i demoni... tutto concorre a creare la classica atmosfera fantasy che, seppur non troppo fiabesca, risulta comunque rilassante e piacevole.
Soffermandoci ora sui personaggi: vorrei precisare che, nonostante non venga fatta una ricerca profonda dei vari sentimenti, questi ultimi non vengono completamente dimenticati. L'amore, i ricordi dolorosi e via dicendo, forse non rappresentano il punto focale dell'anime, ma, di certo, non vengono completamente disdegnati.
La grafica è ottima, i disegni sono chiari e precisi, e i colori limpidi e allegri rispecchiano alla perfezione l'atmosfera di un mondo fiabesco e affascinante. Le musiche passano perfettamente dall'allegro a toni più appassionanti, soprattutto durante le scene di combattimento, e, riguardo a queste, tenderei a specificare la bellezza con cui sono state realizzate.
La regia è efficiente, capace di condensare in soli dieci puntate una storia comunque articolata (cosa per nulla facile) che, senza uno studio attento, poteva sfumare nel caotico. Invece, al contrario delle aspettative, la trama è lineare e per nulla affrettata, ad ogni personaggio viene dato il giusto peso e, soprattutto, c'è spazio per un po' di "fanservice", capace di dare un tocco di allegria in più a tutta la vicenda.
Tornando ai personaggi, in conclusione, non si può non dimenticare Izayoi, il nostro biondo protagonista, che, fin da subito, appare dotato di incredibili capacità. Molto spesso, negli anime, il ragazzo principale è sempre un mezzo svitato che, nonostante tutto, riesce, grazie ad abilità quasi emerse dal nulla, a cavarsela. In questo caso invece il protagonista, o uno dei protagonisti, appare cosciente delle proprie abilità, serio e capace di ideare piani e strategie intelligentissime. Di solito non mi fermo su questi dettagli, ma, in questo caso, sono rimasto molto colpito dal personaggio di Izayoi, poiché, nonostante ad alcuni possa sembrare una sorta di "Dio in terra", capace di ogni cosa, personalmente appare più vicino al mio modello ideale di "eroe": astuto, giusto, ma con un pizzico di malvagità e spregiudicatezza.
Consiglio assolutamente la visione di "Mondaiji-Tachi ga Isekai kara Kuru Sou Desu yo" per tutto quanto si è detto sopra e per tutto quello che mi sono dimenticato di riferirvi. La fine è carina e, seppur molte cose rimangano ancora apertissime, non lascia l'amaro in bocca, anzi, apre la porta a una possibile seconda stagione... speriamo.
Voto finale: 8
Izayoi Sakamaki è uno dei tre protagonisti, un ragazzo delle superiori, dotato di strani poteri, quali per esempio una forza incredibile e, proprio per questo motivo, sempre annoiato della sua vita da studente. Improvvisamente un giorno riceve una lettera d'invito e viene scaraventato in un altro mondo, pieno, come si vedrà nel corso delle puntate, di strani demoni, divinità, mostri, vampiri e via dicendo. Insieme a lui altre due ragazze verranno catapultate in questa strana dimensione: Asuka Kudou, una giovane fanciulla ricca proveniente da un'epoca di poco anteriore alla Seconda Guerra Mondiale, dotata del potere di controllare le persone, gli animali e anche gli oggetti con la propria voce, e You Kasukabe, timida e riservata che, grazie all'effetto di un particolare medaglione, riesce a catturare le abilità di animali e mostri vari, per utilizzarle lei stessa.
Ma chi è che li ha chiamati? Sembrerà strano, ma colui che ha inviato quelle strane lettere altri non è che una giovane coniglietta (dai caratteri assolutamente antropomorfi), desiderosa di riconquistare la propria patria, messa in pericolo dall'azione del re dei demoni.
I tre ovviamente accetteranno e insieme dovranno affrontare le varie disavventure che si troveranno davanti. Una cosa che mi ha colpito in maniera rilevante è la struttura del mondo: tutto è un gioco e la società stessa è organizzata in gilde che, al fine di ricevere strani "Doni", dovranno sfidarsi in competizioni più o meno difficoltose. Ovviamente non è la prima volta che si trova una cosa del genere, ma, come è stata disposta, assume caratteri del tutto originali, capaci di colpire subito l'attenzione. I poteri di ogni personaggio, i giochi, i demoni... tutto concorre a creare la classica atmosfera fantasy che, seppur non troppo fiabesca, risulta comunque rilassante e piacevole.
Soffermandoci ora sui personaggi: vorrei precisare che, nonostante non venga fatta una ricerca profonda dei vari sentimenti, questi ultimi non vengono completamente dimenticati. L'amore, i ricordi dolorosi e via dicendo, forse non rappresentano il punto focale dell'anime, ma, di certo, non vengono completamente disdegnati.
La grafica è ottima, i disegni sono chiari e precisi, e i colori limpidi e allegri rispecchiano alla perfezione l'atmosfera di un mondo fiabesco e affascinante. Le musiche passano perfettamente dall'allegro a toni più appassionanti, soprattutto durante le scene di combattimento, e, riguardo a queste, tenderei a specificare la bellezza con cui sono state realizzate.
La regia è efficiente, capace di condensare in soli dieci puntate una storia comunque articolata (cosa per nulla facile) che, senza uno studio attento, poteva sfumare nel caotico. Invece, al contrario delle aspettative, la trama è lineare e per nulla affrettata, ad ogni personaggio viene dato il giusto peso e, soprattutto, c'è spazio per un po' di "fanservice", capace di dare un tocco di allegria in più a tutta la vicenda.
Tornando ai personaggi, in conclusione, non si può non dimenticare Izayoi, il nostro biondo protagonista, che, fin da subito, appare dotato di incredibili capacità. Molto spesso, negli anime, il ragazzo principale è sempre un mezzo svitato che, nonostante tutto, riesce, grazie ad abilità quasi emerse dal nulla, a cavarsela. In questo caso invece il protagonista, o uno dei protagonisti, appare cosciente delle proprie abilità, serio e capace di ideare piani e strategie intelligentissime. Di solito non mi fermo su questi dettagli, ma, in questo caso, sono rimasto molto colpito dal personaggio di Izayoi, poiché, nonostante ad alcuni possa sembrare una sorta di "Dio in terra", capace di ogni cosa, personalmente appare più vicino al mio modello ideale di "eroe": astuto, giusto, ma con un pizzico di malvagità e spregiudicatezza.
Consiglio assolutamente la visione di "Mondaiji-Tachi ga Isekai kara Kuru Sou Desu yo" per tutto quanto si è detto sopra e per tutto quello che mi sono dimenticato di riferirvi. La fine è carina e, seppur molte cose rimangano ancora apertissime, non lascia l'amaro in bocca, anzi, apre la porta a una possibile seconda stagione... speriamo.
Voto finale: 8
Invece Photo Kano tutto sommato mi è piaciuto. Non è un capolavoro ma era gradevole per il genere di appartenenza.
Concordo pienamente sul 4 a Photo Kano.
Mondaiecc. invece a men non è piaciuto proprio per nulla, ho interrotto la visione al terzo o quarto episodio.
Se dovessi vedere un anime sulla fotografia mi sa che mi getterei su "Tamayura".
Photo kano aveva una trama ma è stato un fiasco pauroso.
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