Non starò qui a fare l’elenco di quel che ci piacerebbe o non ci piacerebbe vedere, ma a coloro che prediligono uno shonen con molti combattimenti e molta comicità consiglio vivamente di prendere in considerazione l’acquisto di Devil’s Joke di Federico Freschi, perché potrebbero davvero trovare un manga interessante.
Devil’s Joke è un manga edito da Mangasenpai che sarà presentato al prossimo Lucca Comics & Games, il quale si pone come obiettivo quello di portare al lettore un autentico shonen che non abbia nulla da invidiare alle opere giapponesi. Vediamo meglio la storia.
Il protagonista è Sid Bullet, un ragazzo altamente egocentrico che ama dipingersi addosso il ruolo di paladino della giustizia, passando tempo ad azzuffarsi con criminali e a difendere gli oppressi, diventando però vittima dell’ira del professor Finner, che ha decisamente a cuore la salute e il futuro del suo alunno.
Fin da subito possiamo notare gli ottimi disegni di Freschi, uno stile perfettamente consono ai canoni classici del manga shonen, e un inizio che segue probabilmente qualche cliché di troppo ma senza creare un fastidio eccessivo, la storia ha ancora molto da dire.
Dopo una serie di eventi ben presto Sid si troverà contro, l’appena evocato, Lucifer: il numero uno della Giudecca, la quarta zona ove risiede il male assoluto. Questo per Sid è ovviamente uno scontro assolutamente arduo, e alla fine di questo combattimento si viene a creare quel che sarà il leitmotiv del manga: Sid ferirà Lucifer con lo stesso coltello col quale è stato evocato, causando l’intreccio della loro anime e la perdita di tutti i poteri di Lucifer, il quale diverrà… una piccola palla. Esattamente.
Bullet all’inizio la prenderà sul ridere ma una volta resosi conto di essere mortalmente legato alla sua nemesi, lo aiuterà a riprendere possesso del suo corpo e dei suoi poteri per liberarsene. Il loro scopo da ora in avanti sarà quello di far assorbire la forza dei demoni dal suo nuovo compagno, così che possa tornare come prima.
Il seguito del primo volume quindi vedrà la strana coppia andare alla ricerca di demoni, impreziosendo la narrazione con dialoghi molto veloci e divertenti (e tante citazioni). Si unirà al duo anche Amy, una ragazza solitaria e particolare che non vedeva l’ora di avere degli amici e buttarsi all’avventura.
I tre protagonisti sono realizzati e scritti con cura, ed hanno ancora molto da offrire, soprattutto il protagonista il quale deve mostrare il suo lato più umano, senza dimenticare Amy che per il momento trova poco spazio ma che sicuramente inizia nel migliore dei modi. La complicità tra Sid e Lucy (come vien chiamato il demone, nonostante le sue lamentele a riguardo) è sicuramente un traino per tutta la narrazione, che riesce a rimanere vivace ed interessante.
La più grande pecca dell'opera è legata saldamente al suo più grande pregio, ovvero una narrazione di questo genere può farvi innamorare come annoiarvi, ma andando oltre quel che può essere una questione di gusto personale, sicuramente non si riscontrano al momento errori macroscopici che mettono in ombra la qualità dell'opera: il manga dice esattamente quel che deve dire e lo dice nel proprio stile, con coerenza stilistica e narrativa; in ogni caso sarebbe impossibile negare che i prossimi volumi dovranno presentare necessariamente evoluzioni nello schema narrativo, al fine di non rendere stantio il racconto.
Sconsiglio caldamente di avere preconcetti a riguardo o magari di ricercare sofismi, dato che la qui presente è una lettura leggera e divertente.
Federico Freschi ha studiato la tecnica manga al Manga Campus a Yokohama, nel 2011 ha vinto (insieme ad un collega sceneggiatore) il Premio Tecnica nel contest di Bandiera Manga. Nel 2012 ha pubblicato sulla fanzine Hyoutan la storia Against the Tide (sempre in coppia). Successivamente è stato tra i finalisti del Bakuman Contest della Panini. Nel 2013 si è classificato 80° nel concorso mondiale di Kodansha e quest’anno vedrà la sua prima pubblicazione con Devil’s Joke. In questa pagina potrete trovare inoltre altri suoi lavori.
In definitiva parliamo di un disegnatore di certo non alle prime armi, capace di tirar su e gestire uno shonen che è iniziato col piede giusto, che merita perlomeno di essere preso in considerazione. In conclusione ricordo che il primo capitolo di Devil's Joke è disponibile free qui.
Però, mi piacerebbe un'itervista.
I disegni sono fenomenali, ma non conosco l'opera. Dovrò rifarmi.
devo anche dire che mi ricorda qualcuno... ma non saprei dire di preciso chi.... *inizia a cercar etutti gli shonen esistenti su AC*
Dal pochissimo che ho visto il disegno pare ben fatto.
Le contaminazioni sono una cosa naturale nell'arte, mentre invece questa fissazione jappominchiesca mi fa abbastanza senso.
Fatta questa premessa, i disegni possono essere belli come fanart, ma se stiamo parlando di un lavoro professionale allora non ci siamo.
Concentradosi su spalle o mani si vede che non c'è una sicurezza da vero professionista, o comunque grande fluidità.
E sinceramente arrivare tra i "finalisti del Bakuman Contest della Panini" non mi sembra granché come referenza.
In generale sono a favore di qualsiasi promozione di artisti italiani, anche per un minimo di patriottismo, o comunque per la diffusione di una cultura di fumetti in Italia.
Ma non mi si può vendere un semi-professionista alle prime armi, per autore blasonato e capace.
Di disegnatori contropallati in Italia non ne mancano come Matteo Scalera con il suo bellissimo "black science".
O Simone bianchi che sta avendo grande successo in america anche lui.
Oppure, per tornare in tema di contaminazione con i manga, Alessandro Barbucci che ha lavorato insieme a sua moglie su vari fumetti come monster allergy, witch e da ultimo "sky doll" che è stato pubblicato a livello internazionale.
Insomma, cerchiamo di alzare la barra della qualità un po' più un alto per piacere, senza cercare di sfruttare a tutti i costi il fattore "manga" per tirare su due soldi.
Per quanto riguarda la diatriba "manga o fumetto" ognuno ha una propria idea e sindacare su questo adesso mi sembrerebbe quasi inutile, però mi dispiace il modo negativo col quale hai colto quest'opera.
Figuriamoci ognuno ha i suoi gusti, ed il mio dispiacere non ha alcun tipo di rabbia in sé ma solo un po' di tristezza e di rammarico perché dei toni simili sono davvero un qualcosa di cui non avremmo bisogno.
Intanto preciso che "Bakuman contest eccetera" è stato scritto esclusivamente per fornire una biografia dell'autore (una cosa direi piuttosto basilare in questi casi, non credi?), di certo non era un modo per dire che questo autore sia "chissà chi", semplicemente era un modo per farlo conoscere un po' di più.
Che esistano tantissimi artisti, emergenti o non, che meritino molta attenzione su questo non c'è alcun dubbio, anzi troverai poche persone che saranno più d'accordo su questo punto di me! Ma qui parliamo di un particolare "shonencomedy" nessuno sta dicendo che sia la cosa più bella del creato o che obiettivamente meriti più di altre persone (sarebbe davvero terribile fare paragoni), semplicemente è capitata l'opportunità di offrire una recensione ad un ragazzo capace, quindi perché negargliela? Io credo che sia questa la domanda che sarebbe giusto porsi.
Mi dispiace, ripeto, per la tua "fredda accoglienza", noi cerchiamo di fare il nostro meglio (chi scrive nel sito e i ragazzi che provano ad entrare nel mondo del fumetto) e spero che tu possa perlomeno comprendere il perché si è scelto di dare una mano ad un ragazzo come Federico Freschi. Se stessimo parlando di un'opera terribile di certo la recensione non sarebbe esistita (del resto cosa ci guadagnerei a scrivere castronerie? nessuno vien pagato).
Spero che darai un'ulteriore occhiata alla tua personalissima barra, ma nel caso non dovessi farlo ti auguro ugualmente un felice continuo su questo sito!
lo posso comprendere benissimo e condivido in generale lo spirito di promozione di un fumetto italiano. Non mi viene certo da pensare che ci siano doppi fini, anche perché non è la prima opera nostrana che viene recensita in questo sito.
P.S. Non ho capito a quale barra ti riferisci.
Sereheo, devo dire che non mi trovi totalmente in disaccordo: personalmente penso che il capitolo in anteprima è probabilmente "il più debole", perché deve inserire tantissimi elementi e diventa vittima di un po' troppi cliché... successivamente la narrazione guadagna in brillantezza, per fortuna
È per questo motivo che, piuttosto, reputo i manga italiani NON una scopiazzata, NON copie, bensì i soli manga che possano invece essere ambientati in italia ad avere una vera ragion d'essere. Dite la verità.... Quante volte Cestus, per esempio, tanto per citarne uno, vi ha fatto sorridere e pensare che i nipponici dovrebbero fare fumetti ambientati sotto la torre di Tokyo. E non vi siete mai chiesti di che razza di Italia parli Miyazaki in Porco Rosso?!?
La prima cosa è la tecnica, tutto parte da lì. Federico Freschi possiede un'ottima tecnica. Insieme , nell'editare il suo fumetto, abbiamo voluto legarlo nientemeno che alla Divina Commedia, riproponendo un inferno molto simile alla visione classica dantesca, in questo modo abbiamo fatto forse uno dei primi manga italiani che, ovviamente senza pretese, ragiona con quest'ottica. Io credo che i nostri manga siano il nostromodo diarricchire un genere, non di svilirlo.
Ho letto il capitolo in anteprima di DJ, non mi è piaciuto, non lo prenderò.
Ho anche qualcos'altro da aggiungere all'opera, lo inglobo un attimo qui sotto
Ho letto un po' di roba sui "manga italiani", comprendo e in parte sono d'accordo con chi li chiama imitazioni, leggendo JD ho notato che i disegni sono ok, ma troppo poco personali, e la storia... già detto sopra; è un male, per me, ma non per questo c'è da bocciare l'autore o tutta la gente che prova robe simili, semplicemente c'è da aspettare... e che diavolo, utenza di animeclick, leggete manga belli, i 'manga italiani' non sono al loro livello? E' solo una questione di numeri, i manga giapponesi che conosciamo sono solo una frazione di una produzione che sforna tanta fuffa fuffissima.
Mi ha colpito davvero tanto riuscire a trovare in italia un simile tratto shonen; si tratta di un prodotto estremamente vendibile ma al contempo autentico. Quello che intendo dire è che si vede che il tratto di Federico Freschi è giapponese e anzi sono certo che se scrivesse sotto pseudonimo nessuno saprebbe che è italiano, si vede però altrettanto bene che è il tratto è suo: l'influenza nipponica non è cercata ma fa parte del suo modo di disegnare, semplicemente ha imparato a farlo leggendo manga (e probabilmente anche frequentando corsi....) e quindi ha appresso quella tecnica.
Personalmente credo che, nel mare delle pubblicazioni ibride che faticano ad avere un identità, questo fumetto riesca veramente a spiccare: sei un ragazzino che legge manga di autori giapponesi, lo scopri e lo compri. Per quel che riguarda i rimproveri sulla precisione che ho letto, non hanno molto senso, chiunque legga manga abitualmente sarà abituato ad una certa sprecisione controllata, al cervello non interessano simili dettagli, opere troppo dettagliate spesso risultano meno fruibili di quanto non lo siano altre in cui compare un tratto meno dettagliato. Del resto è la grande lezione di una certa arte moderna (e delle neuroscienze visive) una buona immagine non è ridondante ma essenziale, se l'informazione è compressa (meno dettagli) e semplice da interpretare la lettura è più piacevole e il manga fa proprio questo. Davvero un bel lavoro, speriamo che l ragazzo abbia successo.
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