L'Istituto di Ricerca di Yano ha sottoposto un sondaggio a un campione di 10.000 giapponesi, uomini e donne di età compresa tra i 15 e i 69 anni, residenti in Giappone, con l'obiettivo di stimare la crescita del mercato orientato a quelli che, molto banalmente, potremmo definire nerd.
Quando è stato chiesto “ti consideri un otaku o qualcuno ti ha mai definito otaku?” il 23% delle risposte sono state affermative, di questi il 67% risultano non sposati.
Tra i settori merceologici che registrano la maggiore crescita figura il cosiddetto "mercato delle idol", il quale include gruppi come le AKB48 e le Momoiro Clover Z, con un incremento delle vendite pari del 19,9%. La vendita del software e della merce targata Vocaloid è invece aumentata del 19,2%. La vendita di pistole giocattolo, e soprattutto pistole di softair e anche pistole finte, è cresciuta del 23,1%. La vendita di dating sim è aumentata del 10,2 % mentre i giochi per un pubblico adulto del 5,1%. Anche altre categorie di prodotti sono in crescita, ma in minor modo, come la vendita dei doujinshi, delle figures e ciò che concerne il cosplay, tutto più in meno in crescita dell' 1-2,2%
Fonte Consultata:
Anime News Network
Quando è stato chiesto “ti consideri un otaku o qualcuno ti ha mai definito otaku?” il 23% delle risposte sono state affermative, di questi il 67% risultano non sposati.
Tra i settori merceologici che registrano la maggiore crescita figura il cosiddetto "mercato delle idol", il quale include gruppi come le AKB48 e le Momoiro Clover Z, con un incremento delle vendite pari del 19,9%. La vendita del software e della merce targata Vocaloid è invece aumentata del 19,2%. La vendita di pistole giocattolo, e soprattutto pistole di softair e anche pistole finte, è cresciuta del 23,1%. La vendita di dating sim è aumentata del 10,2 % mentre i giochi per un pubblico adulto del 5,1%. Anche altre categorie di prodotti sono in crescita, ma in minor modo, come la vendita dei doujinshi, delle figures e ciò che concerne il cosplay, tutto più in meno in crescita dell' 1-2,2%
Fonte Consultata:
Anime News Network
Mi viene il sospetto che sia stato fatto un errore di campionamento.
Per esempio: se il sondaggio fosse stato fatto all'entrata di un quartiere come Akihabara, allora percentuali del 25%, se non molto più elevate, non mi sorprenderebbero affatto.
È un po' come mettersi a fare un sondaggio sulla percentuale di fumatori davanti a una tabaccheria.
Ovviamente il tutto è una mia speculazione per ora u_u a breve andrò in Giappone e potendo, verificherò.
I manga/anime sono qualcosa da saper apprezzare, un po' come libri o i film, penso sia poco opportuno limitare il tutto con un semplice titolo.
Non sono mica tutti uguali fra loro XD
Il termine otaku in Giappone ha una valenza piuttosto negativa, sembra porre l'accento sull'osessione della passione (stando a quello che riporta Wikipedia: gli intervistati che hanno risposto in maniera positiva erano convinti che gli amici/parenti usassero il termine in maniera bonaria o ci si ritrovavano?
Spero solo che non ci si trovi davanti a una invasione di hikikomori, questo fenomeno purtroppo è in costante aumento...
Se questo sondaggio fosse stato fatto fuori all'aria aperta:
1 - Sicuramente a rispondere non sono stati gli Hikimomori (o come si scrive, non l'ho mai capito... quindi chiedo scusa in anticipo per eventuali errori XD)
2 - Vuol dire che la parola Otaku allora non è poi così offensiva nemmeno per loro perchè altrimenti non lo direbbero tanto apertamente, è come se mi intervistasse una persona per chiedermi se sono un'evasore fiscale e io rispondessi di sì sorridendo. Ok sono due cose diverse, ma era per far capire il livello di "vergogna" ad ammettere una cosa simile davanti a qualcuno, non credo proprio lo dicano così apertamente se veramente lo fossero.
Boh, io sono sempre stata scettica su questi sondaggi
Persone che spendono propri soldi per qualcosa che ad altri appare superfluo se non peggio.
Insomma al massimo l'equivalente dell'italiano appassionato di calcio.
@Bradipo Lento: Ovviamente quello che hai detto è verissimo, ma ci sono alcune cose da puntualizzare:
1) la prima è la dimensione del campione. È rappresentativo un campione di 10000 persone su una popolazione di quasi 130 milioni di persone? (lo 0,0001% della popolazione) Non è moltissimo, a dire il vero, ma se fatto bene potrebbe (e uso il condizionale) avere un minimo di valore statistico.
2) il metodo di campionamento: io avevo citato Akihabara, ma anche prendendo in considerazione la differenza metropoli/aree rurali, ci si potrebbe aspettare una certa differenza (e da qui partivano i miei dubbi sul campionamento, che dovrebbe essere il più vario possibile). Io non mi aspetto che che ci siano il 25% di Otaku nel paesello sperduto alle pendici del monte Fuji.
3) "L'Istituto di Ricerca di Yano": quanto è affidabile? È imparziale o tira l'acqua verso il mulino che ha commissionato la ricerca? Questo non ci è dato saperlo (non è una vera critica, ma pure l'articolo originale era parsimonioso in dettagli)
4) ed è la critica più grossa: come hai detto tu Il termine otaku in Giappone ha una valenza piuttosto negativa, quindi è equiparabile a un'offesa.
Ipotizziamo qui in italia un sondaggio del genere: "ti consideri un co****ne o qualcuno ti ha mai definito co****ne?" Ovviamente la prima risposta sarebbe no, ma quasi tutti sono stati definiti in quel modo almeno una volta (e anche ragione a volte, pure io di co****nate ne ho fatte e ne faccio parecchie). Di conseguenza pure il metodo in cui sono state somministrate le domande potrebbe essere oggetto di critica.
Grossomodo sono questi i motivi che mi hanno portato a storcere il naso di fronte a tali dati.
Sull'istituto Yano io ho trovato questa pagina: non ci ho perso più di tanto tempo, ma sembra un istituto indipendente che spazia su tutti i campi dello scibile umano. Questo mi porta a pensare che è difficile che possa fornire dei dati che non siano quelli basati sulle leggi della statistica: se fosse di parte - qualunque essa sia - perderebbe gran parte della sua "serietà" e ben presto si troverebbe senza clienti.
Niente da dire sul metodo di somministrazione, ma per me si torna nel punto di cui sopra: il naso mi dice che questo istituto non può permettersi di dare delle cifre che non siano supportate da una rigorosa analisi statistica, e penso che le cifre siano coerenti con i dati che hanno raccolto (se poi la gente si diverte a definirsi co****ne, c'è poco da fare )
Nulla da dire sulla serietà ma, dopo aver visto ciò, credo fortemente che il sondaggio sia stato più focalizzato su un campo commerciale piuttosto che su uno sociologico.
Questo mi farebbe pensare a un concetto di otaku più "soft", ovvero di fruizione più o meno occasionale di materiale destinato a quel target, piuttosto che un'indagine mirata alla quantificazione di soggetti che hanno il caratteristico stampo psicologico dell'otaku.
Si ma questi uomini, se veramente otaku, preferirebbero di gran lunga le loro beniamine in 2d che una donna in carne e ossa.
O al massimo le action figures, se proprio vogliamo pensare in tridimensionale.
IL mio dubbio è che manchi il un termine "otaku-moderato" e che in assenza di esso i Giapponesi del sondaggio abbiano optato per quello più usato al di al del significato.
NXT
Ricordate di non adattare i fatti alle teorie, al contrario teorizzate in base ai fatti! se 2300 persone su 10000 si sono definite otaku non l'hanno fatto per insultarsi.
Più interessanti e sensati, invece, i dati riguardo alle vendite delle categorie di prodotti vicine al mondo otaku.
In altri termini, credo che di "veri Otaku" ce ne siano molti meno, dando al termine il significato di "persone animate da passioni semi-ossessive e con evidenti problemi sociali di relazione".
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