"La strana storia dell'isola Panorama" è il quarto lavoro di Suehiro Maruo a giungere in Italia. Tutti e quattro sono targati Coconino Press e tutti sono offerti in edizioni di pregevole fattura, ma piuttosto impegnative economicamente. Anche per questo motivo l'autore in Italia non ha sfondato e le sue opere sono state notate da una piccola nicchia di appassionati, i soli che hanno avuto il privilegio di conoscere un mangaka così particolare e unico nelle sue produzioni. Coconino Press torna, dopo anni di pausa, a pubblicare un manga e opta per un costo di ben 20 Euro. Si tratta di una spesa decisamente significativa, ma a mio parare giustificata dall'elevato numero di pagine, dalla grammatura della carta e dalla tipologia del prodotto: Suehiro Maruo, visto i temi che tratta e il modo che li propone, non può che rimanere un autore per pochi appassionati.
"La strana storia dell'isola Panorama" è probabilmente, fra le quattro, l'opera meno controversa e scioccante, si allontana dallo stile grottesco che contraddistingue lavori come "Midori", "Il Vampiro che Ride", "Il Bruco" e "Notte Putrescente" e pertanto risulta un buona opportunità per chi volesse assaggiare l'autore, prima di addentrarsi in qualcosa di più morboso e ossessivo. Se fossi in voi, e ve lo consiglia senza remore, farei un piccolo sforzo economico e darei una chance a Suehiro Maruo: si tratta di un mangaka unico e probabilmente diverso da tutto quello che avete letto.
L'opera è un adattamento di un romanzo di Ranpo Edogawa, scrittore amante dei gialli occidentali e influenzato da autori come Edgar Allan Poe e Arthur Conan Doyle, il cui nome potrebbe non risultarvi nuovo visto che il suo cognome, Edogawa, viene scelto dal protagonista di Detective Conan come suo pseudonimo.
Hirosuke Hitomi è uno scrittore in decadenza, ormai un mero esecutore di un editore che tra l'altro lo apprezza sempre meno. Conduce una vita misera e grigia, sull'orlo della decadenza, conscio che la sua vita sia un completo un fallimento e continuamente divorato dalle proprie, ossessive ed edonistiche, aspirazioni. Il destino gli offre un'opportunità quando un vecchio compagno di infanzia, ora rampollo di una ricchissima famiglia, muore. Visto che i due si somigliano come una goccia d'acqua, senza alcuna remora morale escogita un piano con l'intento di inscenare una sua risurrezione e di prendere il suo posto. Qualora riuscisse nel suo intento avrebbe i fondi per costruire l'isola dei suoi sogni, un luogo completamente dedicato al piacere e al culto del bello, in cui elevarsi dalla vita terrena verso una dimensione surreale in cui l'eccesso è la regola.
Il volumetto si apre con una parte iniziale abbastanza rapida e scorrevole, mentre dedica decisamente più spazio alla costruzione dell'idillio utopistico a cui anela il protagonista. Il percorso che porta all'inevitabile epilogo è disseminato di tavole sorprendi ed estremamente raffinate, oniriche e al contempo estremamente realistiche nei dettagli. Regalano ai visitatori dell'isola visioni che infrangono i normali confini del mondo e si aprono, grazie a ingegnose illusioni visive, a paesaggi mozzafiato disseminati di cascate, fontane, parchi e sculture cinquecentesche e popolati da commedianti dagli abiti e dalle movenze surreali. Viene ricreato un vero e proprio Eden in cui è possibile abbandonarsi a qualunque piacere della carne.
Il prezzo che il protagonista dovrà pagare va ben oltre il mero aspetto materiale, visto che l'ossessiva bramosia di vedere realizzato il sogno della sua vita rischia di trascinarlo nel vortice della follia. Inoltre, il timore di essere smascherato dalle persone a lui più vicine, lo spinge a compiere azioni che fanno ulteriormente vacillare il suo fragile equilibrio mentale.
Si tratta di un volumetto che si legge in fretta e che lascia, grazie ad una saggia distribuzione dei testi, parecchia libertà al lettore di godersi con calma le tavole senza l'ansia di proseguire nella lettura. La caratterizzazione dei personaggi risulta, come spesso accade per Marou, abbastanza morbosa e non sempre equilibrata: i suoi protagonisti soffrono di una costante instabilità emotiva e in genere non riescono a tenere a freno gli oscuri istinti che nascondono. La trama, a parte l'escamotage iniziale che onestamente pare un po' tirato, risulta solida e propone un finale adeguato. In fondo, come suggerisce lo stesso titolo, si tratta di una "strana storia" e proprio questa sua particolarità la rende unica. Unico è anche lo stile di Suehiro Maruo, il suo modo di raccontare e soprattutto i personaggi e le situazioni che propone. Se ciò non bastasse, l'ho trovato eccelso anche dal punto di vista grafico e, ancora, ricordo che si tratta di una trasposizione di un romanzo di Ranpo Edogawa.
"La strana storia dell'isola Panorama" è probabilmente, fra le quattro, l'opera meno controversa e scioccante, si allontana dallo stile grottesco che contraddistingue lavori come "Midori", "Il Vampiro che Ride", "Il Bruco" e "Notte Putrescente" e pertanto risulta un buona opportunità per chi volesse assaggiare l'autore, prima di addentrarsi in qualcosa di più morboso e ossessivo. Se fossi in voi, e ve lo consiglia senza remore, farei un piccolo sforzo economico e darei una chance a Suehiro Maruo: si tratta di un mangaka unico e probabilmente diverso da tutto quello che avete letto.
L'opera è un adattamento di un romanzo di Ranpo Edogawa, scrittore amante dei gialli occidentali e influenzato da autori come Edgar Allan Poe e Arthur Conan Doyle, il cui nome potrebbe non risultarvi nuovo visto che il suo cognome, Edogawa, viene scelto dal protagonista di Detective Conan come suo pseudonimo.
Hirosuke Hitomi è uno scrittore in decadenza, ormai un mero esecutore di un editore che tra l'altro lo apprezza sempre meno. Conduce una vita misera e grigia, sull'orlo della decadenza, conscio che la sua vita sia un completo un fallimento e continuamente divorato dalle proprie, ossessive ed edonistiche, aspirazioni. Il destino gli offre un'opportunità quando un vecchio compagno di infanzia, ora rampollo di una ricchissima famiglia, muore. Visto che i due si somigliano come una goccia d'acqua, senza alcuna remora morale escogita un piano con l'intento di inscenare una sua risurrezione e di prendere il suo posto. Qualora riuscisse nel suo intento avrebbe i fondi per costruire l'isola dei suoi sogni, un luogo completamente dedicato al piacere e al culto del bello, in cui elevarsi dalla vita terrena verso una dimensione surreale in cui l'eccesso è la regola.
Il volumetto si apre con una parte iniziale abbastanza rapida e scorrevole, mentre dedica decisamente più spazio alla costruzione dell'idillio utopistico a cui anela il protagonista. Il percorso che porta all'inevitabile epilogo è disseminato di tavole sorprendi ed estremamente raffinate, oniriche e al contempo estremamente realistiche nei dettagli. Regalano ai visitatori dell'isola visioni che infrangono i normali confini del mondo e si aprono, grazie a ingegnose illusioni visive, a paesaggi mozzafiato disseminati di cascate, fontane, parchi e sculture cinquecentesche e popolati da commedianti dagli abiti e dalle movenze surreali. Viene ricreato un vero e proprio Eden in cui è possibile abbandonarsi a qualunque piacere della carne.
Il prezzo che il protagonista dovrà pagare va ben oltre il mero aspetto materiale, visto che l'ossessiva bramosia di vedere realizzato il sogno della sua vita rischia di trascinarlo nel vortice della follia. Inoltre, il timore di essere smascherato dalle persone a lui più vicine, lo spinge a compiere azioni che fanno ulteriormente vacillare il suo fragile equilibrio mentale.
Si tratta di un volumetto che si legge in fretta e che lascia, grazie ad una saggia distribuzione dei testi, parecchia libertà al lettore di godersi con calma le tavole senza l'ansia di proseguire nella lettura. La caratterizzazione dei personaggi risulta, come spesso accade per Marou, abbastanza morbosa e non sempre equilibrata: i suoi protagonisti soffrono di una costante instabilità emotiva e in genere non riescono a tenere a freno gli oscuri istinti che nascondono. La trama, a parte l'escamotage iniziale che onestamente pare un po' tirato, risulta solida e propone un finale adeguato. In fondo, come suggerisce lo stesso titolo, si tratta di una "strana storia" e proprio questa sua particolarità la rende unica. Unico è anche lo stile di Suehiro Maruo, il suo modo di raccontare e soprattutto i personaggi e le situazioni che propone. Se ciò non bastasse, l'ho trovato eccelso anche dal punto di vista grafico e, ancora, ricordo che si tratta di una trasposizione di un romanzo di Ranpo Edogawa.
Se volete avvicinarvi ad un manga d'autore, a qualcosa di diverso dal solito e difficile da trovare in altri mangaka, "La strana storia dell'isola Panorama" fa proprio per voi. Ritengo che Suehiro Maruo sia un autore che si apprezza o si detesta, lascia pochi spazi a giudizi intermedi. Questo opera è forse l'unica occasione per essere introdotti, in punta dei piedi, nello stile dell'artista, di solito ben più estremo. Se poi vi piacesse potreste passare ad altri suoi lavori, sicuramente più grotteschi e indigesti, magari partendo da "Il Vampito che Ride" o "Midori".
Consiglio la lettura dell'opera solo ad un pubblico adulto.
Consiglio la lettura dell'opera solo ad un pubblico adulto.
Pro
- Edizione italiana curata
- Forse l'opera più accessibili di Suehiro Maruo
- Alcune tavole veramente creative e ispirate
Contro
- Prezzo non alla portata di tutti
- Rimane un prodotto difficile
Beh, sono veramente curioso di leggere le altre opere di Maruo, come "Notte Putrescente", dove dà libero sfogo alle porcherie più porcherie che ha in testa XD purtroppo i volumi della Coconino sono sempre abbastanza esosi.....15 20 euro per un volume...ma li meritano tutti
E' un autore di nicchia, ma di indubbia qualità artistica.
Questo suo lavoro però, per me, è proprio alla base, come detto ci sono altre sue opere superiori, altro es. è "Il vampiro che ride" finalmente ristampato in formato ottimale da Coconino.
L'autore merita di certo, sicuramente è uno dei più controversi e atipici.
Ciao!
Tacchan
Purtroppo i prezzi dei prodotti della Cononino Press sono alquanto proibitivi e Suehiro Maruo non è per tutti. Se qualcuno decidesse di provare a capire se questo particolare mangaka può fare per lui, di sicuro questa è la sua opera più accessibile, tra quelle giunte in Italia.
Per chi già lo conosce, credo invece le sue opere migliori siano Il Bruco, Midori e Il vampiro che ride (da me indicate in ordine di preferenza personale).
P.S. Ottima recensione
Detto questo, son perfettamente d'accordo con il voto, in quanto le opere del maestro rappresentano una delle esperienze visive più affascinanti nel limitato quanto nobile panorama dei manga d'autore, in particolar modo quando va ad interpretare i lavori di Edogawa. Nonostante ami morbosamente il suo stile caratteristico Ero Guro, invito chiunque interessato a non leggere i "soliti manga" ad approcciarsi all'opera.
Di Midori ho visto solo l'anime e mi è parso ben più difficile e "disturbante" de Il bruco, perché anche se in quest'ultimo le scene di sesso sono più crude e dettagliate l'inquietante situazione della protagonista, invischiata in un rapporto sempre più morboso e soffocante, almeno è vissuta con il marito, un uomo che amava e che prima del fattaccio le piaceva pure; Midori delle camelie invece mi ha fatta rabbrividire, per la situazione da incubo che si trova ad affrontare fin dall'inizio, prima con la madre, poi con i "freaks", soprattutto per la giovane età della protagonista. Non so proprio come abbia potuto resistere! Senza spoilers (che potrebbero disturbare qualcuno, altrimenti io li vorrei eccome!) vorrei solo sapere: il finale del manga è identico a quello dell'anime o ci sono differenze?
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