Ancora una volta, la collaborazione tra Ryoichi Ikegami e Buronson ci regala un titolo di grande spessore.
Ancora una volta, Buronson si diletta  con una storia incentrata sul mondo della yakuza e sulle dinamiche che si muovono attorno ad esso, sottolineando il concetto secondo il quale, più è grande il potere che si detiene, più aumentano gli scheletri nel proprio armadio.

La trama di Heat è quindi un susseguirsi di guerre tra clan, voltafaccia di alleati, riappacificazioni, regolamenti di conti, morti violente, ma anche molto, moltissimo sentimento; inteso nel senso più generico della sua accezione.
La narrazione poggia completamente sulle robuste spalle del protagonista. Un ragazzo tra i venti e i trent'anni, di bell'aspetto e, sotto tutti i punti di vista, decisamente in forma. Tatsumi Karasawa è un personaggio dalla debordante  personalità, alla quale pare che proprio nessuno sia in grado di resistere. Un uomo che non sembra conoscere la parola sconfitta e che non si piega di fronte a niente e nessuno; il cui unico credo è pestare chi non gli va a genio, vivendo nel modo che egli ritiene più corretto. Le sue azioni sono incredibilmente limpide e sempre coerenti, prescindendo da chiunque gli si pari innanzi, sia egli un "teppistello" di strada, oppure il boss della più grande organizzazione yakuza del paese. Difatti, la sua presenza getta nello scompiglio le compagini criminali di Kabukicho, quartiere multietnico di Tokyo e brulicante di traffici illeciti, che vedono sovvertito il naturale corso delle proprie attività. L'enorme forza interiore che il protagonista possiede riesce a generare un vero e proprio caos nella mente dei suoi interlocutori, che cercano subito di dare una bella lezione al "moccioso" impertinente, scoprendo però che non è affar semplice. Nel loro subconscio si apre così una frattura, una crepa, che finisce per minare le convinzioni di una vita, rendendoli ancora più aggressivi, quasi in preda ad un delirio febbrile. Karasawa, infatti, si comporta sempre con estrema naturalezza, anche quando si tratta di azioni che nessuno mai si sognerebbe di compiere nei confronti di un mafioso, per non parlare di un boss. Proprio per questa ragione, quanto più questi è convinto che nessuno mai gli mancherà di rispetto, tanto più  l'essere preso a pesci in faccia dal primo sconosciuto, davanti ai propri uomini, può causare una certa irritazione, ma soprattutto il crollo di una serie di certezze che si davano ormai per scontate. Toccare tali certezze vuol dire smontare pezzo dopo pezzo le fondamenta di un individuo e non  esiste cosa più pericolosa. Alla fine, però, chi prima chi dopo, finiscono tutti per alzare bandiera bianca di fronte a questa personalità tanto forte, quanto genuina, ammettendo l'eccezionalità del personaggio.

Come sempre, Buronson dedica molta attenzione anche ai personaggi secondari, che godono di un trattamento davvero privilegiato. Ognuno ha una propria psicologia e, come accade nella realtà, nessuna di queste è così semplice da essere compresa in poco tempo. Molti di essi non avranno comportamenti lineari e scontati, anzi. Ad essere sinceri, lo sceneggiatore gioca un po troppo con le sue creature e spesso esagera con i colpi di scena, voluti ad ogni costo.

Leggendo Heat, si ha la sensazione di assistere ad un'opera teatrale. Stilisticamente perfetto, formalmente ineccepibile. Probabilmente, se Buronson avesse deciso di rendere più "borghese" e meno inamidata la sua creazione, la fluidità della narrazione ne avrebbe guadagnato. Tutto appare fin troppo preciso ed infiocchettato, troppo patinato, in un gioco di incastri palesemente premeditato, finendo per rendere poco realistica e credibile la trama. Il sangue versato dai personaggi sembra più opera di truccatori su un set cinematografico, che non il risultato delle ferite loro inferte. Senza contare che i magnifici disegni di Ikegami non fanno che accentuare questo inno alla bellezza ed alla perfezione, alla costante ricerca di un'estetica portata alle sue estreme conseguenze. Buronson anche in questa occasione non si smentisce  e, nella sua visione estremamente romantica, plasma degli yakuza gentiluomini. Secondo lo sceneggiatore ogni uomo possiede un animo buono; sono solo i condizionamenti esterni a renderlo malvagio, ma a farlo ritornare sulla "retta" via ci pensa il nostro Karasawa.

Come già detto, i disegni di lkegami sono qualcosa che difficilmente si dimentica; sono da incorniciare ed appendere in salone. Un limite il maestro però lo ha. A mio avviso le espressioni sono a volte troppo forzate ed i movimenti legnosi, poco fluidi. Soprattutto la corsa non è il suo punto forte. Parliamo ovviamente di inezie, inoltre, aspetto da non sottovalutare, i disegni di Ikegami riescono a sposarsi perfettamente con le idee di Buronson. I due sembrano nati per lavorare insieme.

Per quanto riguarda l'edizione, questa volta è doveroso complimentarsi con la Star Comics per il lavoro svolto. Mi emoziona quasi dirlo. Non parliamo di perfezione, ma è senz'altro la loro miglior edizione che mi sia capitata tra le mani. Ottime le sovraccoperte, buona la carta utilizzata, peccato per il formato un po' scomodo da leggere. Lo spessore, infatti, non agevola la lettura e causa anche una leggera ondulazione dovuta alla ripetuta pressione delle dita sulle pagine.
 
 
In conclusione, Heat è un manga che vale certamente la pena leggere. La cooperazione tra due colossi del calibro di Buronson e Ryoichi Ikegami ha dato vita ad un'opera di grandissimo spessore, che vede nei rapporti interpersonali la sua principale forza. E' proprio l'interazione tra i vari personaggi ad impreziosire Heat e a renderlo un prodotto ampiamente sopra la media. Iniziando la sua lettura si può avere la sensazione di avere tra le mani una delle classiche storie incentrate sulla yakuza, ma addentrandosi nella trama ci si rende immediatamente conto che l'ambiente in cui si districa l'opera è semplicemente un pretesto, un palcoscenico sul quale assistiamo alla "tragedia umana". Uomini e donne che si incontrano e si scontrano, che affrontano le proprie paure, le proprie debolezze e che imparano a cambiare la prospettiva dalla quale osservare il mondo. Odio, amore, rabbia, frustrazione, desiderio, felicità. Non manca nulla in questa messinscena; la sua forza risiede proprio nel fatto che se si fosse scelto un altro palcoscenico, diverso da quello della "mafia giapponese", con i dovuti cambiamenti il dramma sarebbe comunque potuto andare in scena.
Inoltre, contrariamente a molti lavori contemporanei, in Heat non si scorge alcuna contaminazione occidentale; è giapponese al cento per cento. Complice l'età dei suoi creatori, si respira un'aria d'altri tempi e le sensazioni che ne derivano non sono affatto male!

Titolo Prezzo Casa editrice
Heat (Buronson,Ikegami)  1 € 7.50 Star Comics
Heat (Buronson,Ikegami)  2 € 7.50 Star Comics
Heat (Buronson,Ikegami)  3 € 7.50 Star Comics
Heat (Buronson,Ikegami)  4 € 7.50 Star Comics
Heat (Buronson,Ikegami)  5 € 7.50 Star Comics
Heat (Buronson,Ikegami)  6 € 7.50 Star Comics
Heat (Buronson,Ikegami)  7 € 7.50 Star Comics
Heat (Buronson,Ikegami)  8 € 7.50 Star Comics
Heat (Buronson,Ikegami)  9 € 7.50 Star Comics
Heat (Buronson,Ikegami)  10 € 7.50 Star Comics