Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).
I titoli al momento disponibili sono:
[ANIME] Sally la maga (Scadenza: 9/9/2015)
[ANIME] Kaleido Star (Scadenza: 13/9/2015)
[ANIME] Natsu no Arashi (Scadenza: 16/9/2015)
[ANIME] Softenni (Scadenza: 20/9/2015)
[MANGA] L'impero Romano (Scadenza: 9/9/2015)
[MANGA] Porompompin (Scadenza: 13/9/2015)
[MANGA] Crimson Wolf (Scadenza: 16/9/2015)
[LIVE] Rough (Scadenza: 9/9/2015)
[LIVE] Thermae Romae II (Scadenza: 13/9/2015)
[LIVE] Megaloman (Scadenza: 16/9/2015)
[GAME] Clannad (Visual Novel) (Scadenza: 9/9/2015)
[GAME] Mario Kart 8 (Scadenza: 13/9/2015)
[SERIAL] Xena, principessa guerriera (Scadenza: 9/9/2015)
[SERIAL] Tutto in famiglia (Scadenza: 13/9/2015)
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero, con i manga Ranma 1/2, Fairy Tail e Katsu!
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Ranma 1/2
10.0/10
Recensione di Sgt. Pepper
-
Recensire un manga come Ranma 1/2 non è un'impresa facile. Mi ci sono voluti due anni per procurarmi tutti i 53 volumetti della prima edizione, e quando finalmente ho avuto tra le mani l'ultimo numero ho provato un'emozione indescrivibile. Chiamatemi patetica, ma è così. In genere, quando mi appresto a recensire un manga, esprimo il mio voto solo al termine della mia recensione, perché solo mettendo nero su bianco pregi e difetti di un'opera riesco realmente a venirne a capo e a darne una valutazione obiettiva. In questo caso però, non posso attribuire a questo manga nessun altro voto che non sia un meritatissimo 10. Cosa mi ha spinto a dare il mio primo 10 ad un manga? Beh, sicuramente il fatto che secondo me non c'è stato in passato e mai ci sarà un manga come Ranma 1/2.
Punto primo: la trama. Tanto di cappello a Rumiko Takahashi per aver creato una trama divertente, mai noiosa, mai scontata o ripetitiva, capace di tenerti attaccato alle pagine dall'inizio alla fine. Non per niente la considero la migliore mangaka di tutti i tempi. C'è chi dice che dalla seconda metà dei numeri in poi le storie diventano ripetitive, seguono sempre lo stesso schema, e non si vede mai nulla di nuovo. Niente di più falso, secondo me. È vero che a volerle esaminare una ad una le varie micro-storie che si susseguono all'interno della trama principale sono molto simili tra loro, ma anche volendo ammettere questo, bisogna tener conto del cambiamento nel rapporto tra i personaggi che queste comportano. Ranma non sarebbe di certo arrivato a dire ciò che dice (seppur in modo decisamente contorto) ad Akane senza aver vissuto tutte le avventure a cui noi lettori affezionati abbiamo assistito, un volume dopo l'altro, su questo non ci piove.
Punto secondo: i personaggi. Come si fa a non amarli? Ranma e Akane sono una delle coppie più belle mai viste in un manga. Entrambi dotati di un carattere piuttosto particolare e di certo non facile, da un giorno all'altro si ritrovano fidanzati per volere dei rispettivi padri, e, neanche a dirlo, non si possono vedere. A complicare tutto c'è il "piccolo" segreto di Ranma: dopo essere caduto accidentalmente nelle fonti maledette durante un allenamento con il padre Genma, ogni qualvolta si bagna con l'acqua fredda si trasforma in una bella fanciulla dai capelli rossi! Sfido qualunque sedicenne a far fronte ad un problema del genere. A loro si aggiungono una serie di personaggi, più o meno importanti per lo sviluppo della trama, davvero unici: i più particolari sono senza dubbio Shan-pu, un'affascinante cinesina innamorata di Ranma, caduta anch'essa vittima della maledizione delle fonti a causa della quale a contatto con l'acqua fredda il suo aspetto muta in quello di una graziosa gattina, e Ryoga, amico-nemico di Ranma con il quale è in perenne rivalità, accresciuta dal fatto che al primo incontro con Akane il poveretto se ne innamora perdutamente, sebbene questa non se ne accorga minimamente, considerandolo un semplice amico o, peggio ancora, il suo adorato porcellino P-chan (ebbene si, la maledizione delle fonti colpisce ancora!). Indimenticabili sono anche personaggi come Kodachi la rosa nera e il fratello Kuno: la prima è innamorata di Ranma, ma ha un modo di dimostrarlo decisamente, ehm, particolare, mentre il fratello non sa decidersi fra Akane e Ranma ragazza, vivendo nella convinzione che entrambe siano perdutamente innamorate di lui. Ciò che è decisamente ammirevole è il modo in cui Rumiko Takahashi caratterizza i proprio personaggi, delineando i loro caratteri in modo così accurato che nessuno di essi risulta uguale ad un altro, cosa che non tutti gli autori sono in grado di fare, anche trovandosi a dover far fronte ad un numero inferiore di personaggi.
Punto terzo: la grafica. Bisogna indubbiamente tener conto del fatto che si tratta di un manga abbastanza datato: sui primi volumi della prima edizione il prezzo è indicato in lire, quindi è il caso di fare due conti. Personalmente però trovo che lo stile semplice dell'autrice costituisca un punto a favore di questo manga, e non un difetto; laddove nei manga più moderni si fa talvolta fatica, a causa delle immagini troppo caotiche, a capire cosa stia succedendo nella storia, in Ranma 1/2 questo problema non si presenta: lo stile dell'autrice è chiaro e pulito, tutto è immediatamente comprensibile. Va inoltre considerato il notevole salto di qualità che avviene negli ultimi volumi rispetto ai primi per quanto riguarda la definizione dei personaggi a livello fisico e più in generale degli sfondi, che vengono nettamente perfezionati.
Ora viene, ahimè, il momento della nota dolente: il finale. C'è chi vede nel fatto che Ranma abbandoni il muretto per percorrere il tragitto da casa a scuola accanto ad Akane come una metafora dell'abbattimento (finalmente!) da parte sua delle distanze fra i due; io personalmente avrei preferito qualcosa di più concreto. C'è chi dice che Ranma e Akane sono troppo giovani e ancora non abbastanza maturi per sposarsi, e che un finale simile sarebbe stato poco in linea con la trama e con l'atmosfera del manga; io però, e credo di parlare a nome di tutti gli appassionati di questa serie, ritengo che un matrimonio fra i due sarebbe stata la conclusione perfetta, che avrebbe dato al manga un senso di completezza e di perfezione che con questo finale così approssimato, purtroppo, non ha.
In ogni caso, questa piccola pecca non intacca minimamente il mio voto, che rimane un 10 dato di cuore, a questo manga bellissimo e unico, che consiglio caldamente a tutti.
Punto primo: la trama. Tanto di cappello a Rumiko Takahashi per aver creato una trama divertente, mai noiosa, mai scontata o ripetitiva, capace di tenerti attaccato alle pagine dall'inizio alla fine. Non per niente la considero la migliore mangaka di tutti i tempi. C'è chi dice che dalla seconda metà dei numeri in poi le storie diventano ripetitive, seguono sempre lo stesso schema, e non si vede mai nulla di nuovo. Niente di più falso, secondo me. È vero che a volerle esaminare una ad una le varie micro-storie che si susseguono all'interno della trama principale sono molto simili tra loro, ma anche volendo ammettere questo, bisogna tener conto del cambiamento nel rapporto tra i personaggi che queste comportano. Ranma non sarebbe di certo arrivato a dire ciò che dice (seppur in modo decisamente contorto) ad Akane senza aver vissuto tutte le avventure a cui noi lettori affezionati abbiamo assistito, un volume dopo l'altro, su questo non ci piove.
Punto secondo: i personaggi. Come si fa a non amarli? Ranma e Akane sono una delle coppie più belle mai viste in un manga. Entrambi dotati di un carattere piuttosto particolare e di certo non facile, da un giorno all'altro si ritrovano fidanzati per volere dei rispettivi padri, e, neanche a dirlo, non si possono vedere. A complicare tutto c'è il "piccolo" segreto di Ranma: dopo essere caduto accidentalmente nelle fonti maledette durante un allenamento con il padre Genma, ogni qualvolta si bagna con l'acqua fredda si trasforma in una bella fanciulla dai capelli rossi! Sfido qualunque sedicenne a far fronte ad un problema del genere. A loro si aggiungono una serie di personaggi, più o meno importanti per lo sviluppo della trama, davvero unici: i più particolari sono senza dubbio Shan-pu, un'affascinante cinesina innamorata di Ranma, caduta anch'essa vittima della maledizione delle fonti a causa della quale a contatto con l'acqua fredda il suo aspetto muta in quello di una graziosa gattina, e Ryoga, amico-nemico di Ranma con il quale è in perenne rivalità, accresciuta dal fatto che al primo incontro con Akane il poveretto se ne innamora perdutamente, sebbene questa non se ne accorga minimamente, considerandolo un semplice amico o, peggio ancora, il suo adorato porcellino P-chan (ebbene si, la maledizione delle fonti colpisce ancora!). Indimenticabili sono anche personaggi come Kodachi la rosa nera e il fratello Kuno: la prima è innamorata di Ranma, ma ha un modo di dimostrarlo decisamente, ehm, particolare, mentre il fratello non sa decidersi fra Akane e Ranma ragazza, vivendo nella convinzione che entrambe siano perdutamente innamorate di lui. Ciò che è decisamente ammirevole è il modo in cui Rumiko Takahashi caratterizza i proprio personaggi, delineando i loro caratteri in modo così accurato che nessuno di essi risulta uguale ad un altro, cosa che non tutti gli autori sono in grado di fare, anche trovandosi a dover far fronte ad un numero inferiore di personaggi.
Punto terzo: la grafica. Bisogna indubbiamente tener conto del fatto che si tratta di un manga abbastanza datato: sui primi volumi della prima edizione il prezzo è indicato in lire, quindi è il caso di fare due conti. Personalmente però trovo che lo stile semplice dell'autrice costituisca un punto a favore di questo manga, e non un difetto; laddove nei manga più moderni si fa talvolta fatica, a causa delle immagini troppo caotiche, a capire cosa stia succedendo nella storia, in Ranma 1/2 questo problema non si presenta: lo stile dell'autrice è chiaro e pulito, tutto è immediatamente comprensibile. Va inoltre considerato il notevole salto di qualità che avviene negli ultimi volumi rispetto ai primi per quanto riguarda la definizione dei personaggi a livello fisico e più in generale degli sfondi, che vengono nettamente perfezionati.
Ora viene, ahimè, il momento della nota dolente: il finale. C'è chi vede nel fatto che Ranma abbandoni il muretto per percorrere il tragitto da casa a scuola accanto ad Akane come una metafora dell'abbattimento (finalmente!) da parte sua delle distanze fra i due; io personalmente avrei preferito qualcosa di più concreto. C'è chi dice che Ranma e Akane sono troppo giovani e ancora non abbastanza maturi per sposarsi, e che un finale simile sarebbe stato poco in linea con la trama e con l'atmosfera del manga; io però, e credo di parlare a nome di tutti gli appassionati di questa serie, ritengo che un matrimonio fra i due sarebbe stata la conclusione perfetta, che avrebbe dato al manga un senso di completezza e di perfezione che con questo finale così approssimato, purtroppo, non ha.
In ogni caso, questa piccola pecca non intacca minimamente il mio voto, che rimane un 10 dato di cuore, a questo manga bellissimo e unico, che consiglio caldamente a tutti.
Fairy Tail
9.0/10
"Fairy Tail" è un manga realizzato da Hiro Mashima e incominciato nell'ormai lontanissimo 2006, quando, per la prima volta, spuntò quasi dal nulla quella testa calda di Natsu. Dico "quasi", perché, in effetti, Hiro Mashima aveva già realizzato un'opera "Rave", da cui prende, senza neanche tanti segreti, alcuni personaggi di Fairy Tail. Plagio? Non credo proprio si possa descrivere con questo termine, visto che, a tutti gli effetti, entrambe sono opere dello stesso autore e che, in fin dei conti, qualche caratteristica fisica simile non può far certo tutto questo male a un manga comunque di ottima fattura.
La storia, a mio avviso, incomincia in maniera molto semplice, quasi fiabesca, partendo in maniera lenta e divertente e aggiungendo man mano nuovi elementi, capaci di dare nuovo nerbo alla storia.
Possiamo quasi affermare che, almeno lo stampo, risulta molto simile a quello di "One Piece" o altri anime d'avventura molto famosi. Non penso che sia un difetto, anche perché, in questo modo, il lettore cresce insieme ai protagonisti, non solo per quanto riguarda le varie abilità e tecniche, ma una crescita interiore che porterà i vari personaggi alla maturazione…o forse no.
Ma torniamo a "Fairy Tail", descrivendo innanzi tutto cos'è Fairy Tail. In poche parole è una gilda di maghi, un gruppo di persone, quasi una famiglia, dotata non solo di poteri magici, ma anche di un enorme affiatamento. Uno spirito energico che li distingue da tutte le altre gilde e, quasi senza volerlo, li fa finire continuamente nei guai a causa dei continui danni causati durante le varie missioni.
Esatto! Perché una gilda riesce a mantenersi grazie a una serie di missioni, di livello differente, che, una volta completate, possono portare a guadagni anche considerevoli, capaci di rendere un mago infinitamente ricco, o, in caso di fallimento…morto.
Natsu, che avrà subito il piacere di incontrare la bella Lucy (quest'ultima entrerà a far parte di Fairy Tail grazie a Natsu, già membro della gilda) con cui incomincerà una lunga avventura, in cui scoprirà nemici, pericoli e avversità sempre diverse.
La storia di fatto è lunghissima, tenendo conto di essere già al volume numero 44, senza mostrare alcun segno di concludersi. Dunque è praticamente inutile star qui a discutere dei vari sviluppi che si possono riscontrare in questo manga, concentrandosi invece su un'analisi più generale, capace di prendere alcuni punti chiave della nostra storia.
Innanzitutto il rapporto Natsu-Lucy: come spesso succede nei manga per ragazzi, i protagonisti che, in alcuni casi, mostrano un reciproca sintonia, non riescono mai, o comunque non sembrano, voler approfondire questo loro legame. Natsu, con il tempo, stringe un rapporto intenso con la ragazza, ma non sembra minimamente intenzionato a mostrare qualcosa di più e, in fin dei conti, non credo che qualcuno di noi si aspetti un qualsivoglia gesto romantico da parte di Natsu.
Un altro tema molto sentito, che, di fatto, è il fulcro di tutta la vicenda, è l'amicizia. Fairy Tail prima ancora di essere una gilda è una famiglia e i vari membri vengono trattati con tutto il rispetto a loro dovuto. Mai abbandonare un compagno, mai deludere le sue aspettative e mai infrangere una promessa.
"Fairy Tail" non vuole comunicare chissà che messaggi politici o umani, scegliendo invece la strada più semplice, chiara e pulita. Quella stessa strada che, nonostante sia così luminosa, è spesso altrettanto difficile da percorrere. L'amicizia è uno degli argomenti più trattati, non solo nei manga o anime, ma anche in tutta la letterature mondiale. Tuttavia rimane sempre bellissima.
"Fairy Tail" commuove ed entusiasma, facendo ardere gli animi di una passione semplice, ma travolgente. Ogni capitolo ha qualcosa di prezioso da dare e, una volta concluso, fa nascere una voglia immensa di vedere come andrà a finire. Alle volte una il tempo di uscita tra un volume e l'altro sembra un agonia, ma in fondo è proprio questo sentimento profondo che ci indica quando un'opera colpisce realmente.
Voto finale: 9
La storia, a mio avviso, incomincia in maniera molto semplice, quasi fiabesca, partendo in maniera lenta e divertente e aggiungendo man mano nuovi elementi, capaci di dare nuovo nerbo alla storia.
Possiamo quasi affermare che, almeno lo stampo, risulta molto simile a quello di "One Piece" o altri anime d'avventura molto famosi. Non penso che sia un difetto, anche perché, in questo modo, il lettore cresce insieme ai protagonisti, non solo per quanto riguarda le varie abilità e tecniche, ma una crescita interiore che porterà i vari personaggi alla maturazione…o forse no.
Ma torniamo a "Fairy Tail", descrivendo innanzi tutto cos'è Fairy Tail. In poche parole è una gilda di maghi, un gruppo di persone, quasi una famiglia, dotata non solo di poteri magici, ma anche di un enorme affiatamento. Uno spirito energico che li distingue da tutte le altre gilde e, quasi senza volerlo, li fa finire continuamente nei guai a causa dei continui danni causati durante le varie missioni.
Esatto! Perché una gilda riesce a mantenersi grazie a una serie di missioni, di livello differente, che, una volta completate, possono portare a guadagni anche considerevoli, capaci di rendere un mago infinitamente ricco, o, in caso di fallimento…morto.
Natsu, che avrà subito il piacere di incontrare la bella Lucy (quest'ultima entrerà a far parte di Fairy Tail grazie a Natsu, già membro della gilda) con cui incomincerà una lunga avventura, in cui scoprirà nemici, pericoli e avversità sempre diverse.
La storia di fatto è lunghissima, tenendo conto di essere già al volume numero 44, senza mostrare alcun segno di concludersi. Dunque è praticamente inutile star qui a discutere dei vari sviluppi che si possono riscontrare in questo manga, concentrandosi invece su un'analisi più generale, capace di prendere alcuni punti chiave della nostra storia.
Innanzitutto il rapporto Natsu-Lucy: come spesso succede nei manga per ragazzi, i protagonisti che, in alcuni casi, mostrano un reciproca sintonia, non riescono mai, o comunque non sembrano, voler approfondire questo loro legame. Natsu, con il tempo, stringe un rapporto intenso con la ragazza, ma non sembra minimamente intenzionato a mostrare qualcosa di più e, in fin dei conti, non credo che qualcuno di noi si aspetti un qualsivoglia gesto romantico da parte di Natsu.
Un altro tema molto sentito, che, di fatto, è il fulcro di tutta la vicenda, è l'amicizia. Fairy Tail prima ancora di essere una gilda è una famiglia e i vari membri vengono trattati con tutto il rispetto a loro dovuto. Mai abbandonare un compagno, mai deludere le sue aspettative e mai infrangere una promessa.
"Fairy Tail" non vuole comunicare chissà che messaggi politici o umani, scegliendo invece la strada più semplice, chiara e pulita. Quella stessa strada che, nonostante sia così luminosa, è spesso altrettanto difficile da percorrere. L'amicizia è uno degli argomenti più trattati, non solo nei manga o anime, ma anche in tutta la letterature mondiale. Tuttavia rimane sempre bellissima.
"Fairy Tail" commuove ed entusiasma, facendo ardere gli animi di una passione semplice, ma travolgente. Ogni capitolo ha qualcosa di prezioso da dare e, una volta concluso, fa nascere una voglia immensa di vedere come andrà a finire. Alle volte una il tempo di uscita tra un volume e l'altro sembra un agonia, ma in fondo è proprio questo sentimento profondo che ci indica quando un'opera colpisce realmente.
Voto finale: 9
Katsu!
9.0/10
<b>ATTENZIONE SPOILER!</b>
Da grande appassionata di Adachi non potevo naturalmente perdermi Katsu. E devo dire che quest’opera mi è davvero piaciuta molto, al secondo posto dopo Touch.
Innanzitutto, caratteristica fondamentale è di non essere ambientata nel mondo del baseball, come accade praticamente sempre nei manga di Adachi, ma lo sport protagonista è il pugilato, che già aveva fatto un’incursione in Touch. Anche lì avevo trovato davvero belli i capitoli legati alla boxe, sport sicuramente più immediato e rapido da dover illustrare e raccontare e disegnato con vera maestria, dinamismo e potenza da Adachi.
Quindi diciamo che tutto questo manga scorre più rapido e con meno lungaggini, di solito dovute al racconto degli incontri di baseball che si protraggono anche per vari volumi (H2 insegna).
Un’altra originalità dell’opera è che i due protagonisti, Satoyama Katsuki e Mizutani Katsuki, si dichiarano abbastanza presto i reciproci sentimenti d’amore. La qual cosa non era mai accaduta, credo, in un manga di Adachi. Quindi finalmente i protagonisti sono onesti con se stessi, non hanno paura o incertezza ad uscire allo scoperto e tutto ciò permette a noi lettori una tranquillità di spirito che di solito ci sogniamo leggendo Adachi.
La protagonista femminile poi è particolarmente carina a livello estetico a mio parere, ed ha un carattere sì forte e deciso ma nello stesso tempo non ha quella ostinazione, testardaggine o eccessiva ritrosia nel mostrare quello che sente, anche modificando le sue convinzioni precedenti. Insomma una bella figura di “donna” in evoluzione.
Naturalmente, anche in quest‘opera per vedere la sagoma di un bacio dovremo aspettare l’ultima pagina, del resto Adachi è sempre Adachi.
La trama è molto accattivante e divertente, con trovate originali e con un bel ritmo narrativo. I genitori di lei sono fortissimi e anche i tentativi di nascondere il vero cognome di lui, il modo con cui il preside riesce a far aprire di nuovo il club di boxe. Beh che dire, un sacco di risate.
Manga, quindi, consigliatissimo anche a chi in genere non ama Adachi e che ti resta nel cuore.
Da grande appassionata di Adachi non potevo naturalmente perdermi Katsu. E devo dire che quest’opera mi è davvero piaciuta molto, al secondo posto dopo Touch.
Innanzitutto, caratteristica fondamentale è di non essere ambientata nel mondo del baseball, come accade praticamente sempre nei manga di Adachi, ma lo sport protagonista è il pugilato, che già aveva fatto un’incursione in Touch. Anche lì avevo trovato davvero belli i capitoli legati alla boxe, sport sicuramente più immediato e rapido da dover illustrare e raccontare e disegnato con vera maestria, dinamismo e potenza da Adachi.
Quindi diciamo che tutto questo manga scorre più rapido e con meno lungaggini, di solito dovute al racconto degli incontri di baseball che si protraggono anche per vari volumi (H2 insegna).
Un’altra originalità dell’opera è che i due protagonisti, Satoyama Katsuki e Mizutani Katsuki, si dichiarano abbastanza presto i reciproci sentimenti d’amore. La qual cosa non era mai accaduta, credo, in un manga di Adachi. Quindi finalmente i protagonisti sono onesti con se stessi, non hanno paura o incertezza ad uscire allo scoperto e tutto ciò permette a noi lettori una tranquillità di spirito che di solito ci sogniamo leggendo Adachi.
La protagonista femminile poi è particolarmente carina a livello estetico a mio parere, ed ha un carattere sì forte e deciso ma nello stesso tempo non ha quella ostinazione, testardaggine o eccessiva ritrosia nel mostrare quello che sente, anche modificando le sue convinzioni precedenti. Insomma una bella figura di “donna” in evoluzione.
Naturalmente, anche in quest‘opera per vedere la sagoma di un bacio dovremo aspettare l’ultima pagina, del resto Adachi è sempre Adachi.
La trama è molto accattivante e divertente, con trovate originali e con un bel ritmo narrativo. I genitori di lei sono fortissimi e anche i tentativi di nascondere il vero cognome di lui, il modo con cui il preside riesce a far aprire di nuovo il club di boxe. Beh che dire, un sacco di risate.
Manga, quindi, consigliatissimo anche a chi in genere non ama Adachi e che ti resta nel cuore.
fairy tail anche qua 9 è troppo. perchè? perchè troppo lungo e almeno a me sta cominciando a stufare. per il resto è un bel titolo.
@Blackish Christmas Eve:
a me piace e ho visto altri titoli... come la mettiamo?? anzi ti dirò di più sicuramente è millanta milioni di volte meglio della seconda parte di Dragon Ball che degrada nelle botte e botte e botte e botte e botte ... ricolmo degli stereotipi degli altri shonen poi che cavolo significa?? gli shonen son fatti tutti così se no non sarebbero shonen.
ma qua sempre per assoluti si va... titolo pessimo perchè a te non piace... e chissene! a me piace, o deve per forza far schifo perchè per te è pessimo?? fallo te allora uno shonen e vendilo...
ma che due scatole però sempre gente a denigrare titoli, sempre ad assolutizzare la propria opinione come fosse la verità e gli altri hanno sempre torto... non cambia mai sto sito e??? ma proprio mai...
Riguardo il finale, non nascondo che all'epoca ci rimasi malissimo pure io, credo di averne dette di cotte e di crude alla Takahashi, ma ripensandoci a neanche troppa distanza di tempo, mi sono resa conto che era il finale giusto e in linea con l'opera, quindi nel contesto Ranmesco e Takahashiano, lo trovo un buon epilogo.
Non so perchè ce l'avete tanto con questo anime -_- Io ho visto molti anime simili, eppure fairy Tail mi piace comunque
Anni fa ho parlato col finale di Ranma con un nostro utente che mi ha fatto notare una cosa che ho finito per condividere, e cioé che alla fine è meglio così, immaginarsi questi personaggi che continueranno a combinare guai e a farci divertire in eterno, piuttosto che sistemarli in un modo che potrebbe snaturarli.
Quanto a Katsu, è una delle mie storie preferite di Adachi, un po' diversa dai suoi standard perché finisce per approfondire il misterioso passato delle famiglie dei protagonisti e per trattare temi nuovi, oltre a regalarci una protagonista femminile molto accattivante nel suo essere appassionata di uno sport tipicamente maschile e soffrire perché non sarà mai brava come un maschio in ciò che ama.
Fairy Tail invece non mi è piaciuto: l'ho letto per circa 16 numeri e l'ho trovato piatto e poco interessante, ma non mi stupisce che ai più giovani possa piacere. Io, sullo stesso genere, preferivo One Piece che ha una trama più articolata e dei personaggi più simpatici.
Magari 10 sarà un po' troppo, ma trovo comunque che meriti un voto piuttosto alto!
Per quanto riguarda le altre due opere, non le ho mai lette, magari proverò a dar loro uno sguardo...
"gli shonen son fatti tutti così se no non sarebbero shonen"
La categoria "shonen" è piuttosto vasta, sai com'è, semmai bisognerebbe parlare di battle shonen, ma anche lì ci sono titoli che si differenziano dagli altri: far parte di un genere non significa nulla, Fairy Tail scopiazza un po' ovunque e dimostra di non voler essere nemmeno un pizzico originale; aggiungiamoci poi le scarse abilità dell'autore a livello narrativo e otteniamo un brutto manga.
Che poi piaccia è un altro discorso: anche a me piacciono cose che ad altri fanno schifo, ma ciò non toglie che queste cose siano oggettivamente brutte o che non siano esenti da difetti.
E Fairy Tail non è brutto perché a me non piace: Fairy Tail è brutto e a me non piace, tutto qui.
"fallo te allora uno shonen e vendilo..."
Non devo essere una mangaka per valutare l'operato di Mashima, credo che essere una lettrice sia sufficiente per rendersi conto dei difetti e dei limiti della sua creatura.
E per quale ragione mistica saresti tu ad avere ragione? Io ho dato una mia opinione, perché ho letto il manga tempo fa e non mi piacque per niente per le suddette ragioni: cosa avrei dovuto fare? Dire: "A me non è piaciuto ma ehi piace ha tutti quindi un 9 è sicuramente ragionevole", boh!
Le altre opere non le ho lette, ma specialmente ranma sono intenzionato a recuperarla.
Al contrario di Bleach, One Piece e Naruto la storia mi piaceva di più.
Ho collezionato solo FT, lasciando stare gli altri di cui comunque possiedo i primi numeri, oltre a conoscere le serie animate. FT è la serie più lunga che ho in libreria e mi sono ripromesso che in futuro eviterò di prendere ancora serie così lunghe, anche per una questione di spazio, a fine anno stimo di superare i 1000, mancano una cinquantina..
La scelta del comprare il manga è stata dettata dal fatto che la prima stagione dell'anime mi è sembrata molto buona, ben distante dalla mediocrità...(è stato il primo manga che ho comprato, ma non il primo che ho letto)
Tra i due comunque preferisco l'anime. Il manga per il sottoscritto si aggira su un 7.
Complimenti al trio.
Il 9 potrebbe essere pure discutibile, e posso darvi anche ragione (in fin dei conti i gusti sono variabili ed è giusto rispettarli così come sono). Tuttavia è stata quella l'impressione che mi ha dato durante la lettura. Non è un capolavoro? Ho letto manga, spacciati per tali, che riutilizzano in maniera ancor più evidente stereotipi di vecchia data.
Banale? Una trama intricata e contorta non porta a un buon manga.
In definitiva rispetto le critiche, e in parte sono pure d'accordo con queste. Ma per quanto ha significato Fairy Tail per la mia "carriera" di lettore, non cancellerei mai quel 9.
Grazie
Però è stato il tuo primo (o uno dei primi) manga che hai letto, quindi è ovvio che il ricordo che ne hai è molto più positivo del mio (ho iniziato a leggere manga agli inizi del 2000, mentre FT lo lessi nel 2008, figurati).
@anonimo
Ma avercela dove, di grazia? Solo perché dico che non mi è piaciuto non significa che lo odi, santo cielo.
Non è nulla di tanto astruso: se uno non ha letto opere con un'impostazione simile a FT lo troverà carino perché non riconosce gli stereotipi di cui fa utilizzo, mentre se uno ha letto numerosi manga simili ma precedenti a FT si renderà conto della sua poca originalità.
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