L'avventura di una notte a scapito del lavoro? Per "la vita segreta degli idol" questo è il pane quotidiano.
Non è stato fatto il nome della diciassettenne idol nipponica multata di 650'000 Yen, circa 4'780 euro, da parte della corte distrettuale di Tokyo lo scorso 18 settembre.
I magistrati hanno sentenziato la violazione del contratto da lei stipulato con la propria agenzia di talent per essersi "relazionata illecitamente con l'altro sesso".
La giovane aveva firmato il contratto nel marzo del 2013, quindi debuttato in un gruppo di sei idol al femminile nel luglio dello stesso anno; già a ottobre, a distanza di pochi mesi, il gruppo era stato smantellato non appena si era appreso che la fanciulla in questione aveva accettato di intrattenersi in una stanza d'hotel con due dei suoi fan maschi.
La ragazza sostiene che "evitare di vedersi con qualcuno non è un aspetto indispensabile dell'essere una idol" ma il giudice Akitomo Kojima non si è detto d'accordo: "Far venire alla luce relazioni amorose danneggia l'immagine delle idol. Per guadagnarsi il favore dei fan maschi, la clausola del divieto di intraprendere relazioni romantiche è necessaria". Kojima sottolinea in particolare come la dissoluzione del gruppo idol sia stato nello specifico causato dall'irresponsabilità della giovane, e la multa è tesa a rifondere parte dei costi sostenuti per il suo abbigliamento e le lezioni di canto e ballo impartite in agenzia. In ogni caso, i genitori della ragazza sono stati condannati a pagare una cifra di gran lunga inferiore rispetto a quella richiesta dall'agenzia che le ha fatto causa, che ammontava a 5,09 milioni di Yen, ovvero circa 37'800 euro.
E' degli stessi giorni peraltro lo "scandalo" finora rimasto a trasudare quasi solo dalle pagine delle riviste di gossip, ma non per questo meno attestato: è quello relativo alla presunta relazione con un'ex giovane attrice del cantante, attore e poliedrico artista Satoshi Ohno, trentaquattrenne leader della band j-pop ARASHI.
Alla vigilia della partenza del tour di concerti live del suo gruppo, Ohno è stato visto lasciare una spa in compagnia della suddetta donna, per poi recarsi insieme nell'intimità del proprio appartamento.
A queste immagini, alle indiscrezioni su una possibile convivenza e all'enorme clamore che ne è seguito, ha immediatamente fatto seguito un commento di scuse pubbliche con cui il cantante si rivolge alle fan, chiedendo scusa per "la tristezza che il suo comportamento ha arrecato loro". Si dice "dispiaciuto per il proprio agire da irresponsabile" e che "provvederà a riflettere sulle proprie azioni". Negata la convivenza, oltre che la relazione amorosa con l' "amica", che comunque "smetterà di vedere per evitare qualsiasi spiacevole fraintendimento".
Non è una novità che, dietro il luccicante paravento del palcoscenico, le faccende private degli idol nipponici vengano spesso messe in piazza senza alcuna pietà dai tabloid di turno e persino trascinate in tribunale, come abbiamo visto. Non è tanto forse il desiderio di infangare la reputazione di queste persone a prevalere, ma il modo talora morboso con il quale i giapponesi vivono questi peculiari aspetti del mondo dello spettacolo.
Così come il 'tennou', l'imperatore celese del Sol Levante, non era un semplice uomo ma assurto a vera divinità, così gli idoli del mondo dello spettacolo rispecchiano nel nome la propria vocazione: sono lì per accogliere con un luminoso sorriso ogni loro fan, senza differenziazioni di sorta e quindi senza che nessuno o nessuna, tra questi, diventi una persona favorita o speciale rispetto agli altri.
Dalle celebrità nipponiche si attende un comportamento di alto profilo dal punto di vista morale, con una condotta di vita casta, impeccabile, atta a proiettare un'immagine di purezza che avvolga e trattenga a sé i fan.
L'idea, fondata o meno che sia, è che i fan possano perdere di interesse nelle loro beniamini e beniamine nel momento in cui l'idol osa contaminare, più o meno consapevolmente, cotanto candore a favore della carnalità. In altre parole, pare che si debba scegliere tra l' "appartenere ai fan" oppure "appartenere a sé stessi".
Personalmente, chi scrive qui ritiene che come sempre il buonsenso stia nel mezzo, e d'altro canto al giorno d'oggi non mancano le sfumature intermedie tra i due opposti poli: sono numerosi gli esempi di idol che convivono più o meno ufficialmente con le loro fidanzate e fidanzati, e altri che si sposano col beneplacito delle rispettive agenzie, per i quali vi invitiamo a non perdervi i prossimi appuntamenti di VanityClick.
Tra i fan esistono senz'altro gli irriducibili e probabilmente egoisti, ma ci sono anche coloro che nel sapere i loro beniamini innamorati e psicologicamente sereni, non perderebbero comunque un briciolo della fiducia e dell' affetto nutrito nei loro confronti.
Allo stesso tempo, è vero che esistono casi, forse unici, di idol molto più esposti di altri, il cui "danno di immagine" in un certo senso potrebbe avere ricadute per l'intero Paese. Il gruppo ARASHI, all'apice della carriera e che si vocifera candidato a rappresentare il Giappone alle prossime Olimpiadi, è probabilmente uno tra questi.
E lo ricordiamo ancora una volta: l'immagine, per il Giappone, è tutto.
La doppiatrice Yū Serizawa nel 2014 si scusò per aver indossato un anello; nel 2013 la cantante delle AKB48 Minami Minegishi si era rasata il capo di propria volontà per essersi vista di nascosto con un ballerino; nel 2012, infine, al celebre attore e cantante Jin Akanishi era stata temporaneamente interdetta ogni attività per il matrimonio riparatore con la collega Meisa Kuroki, all'epoca già in dolce attesa della loro figlioletta.
Ma allora è sempre l'ingiustizia a trionfare?
Dipende.
Proprio ripescando il caso del trentenne Akanishi, quest'ultimo naviga oggi tranquillo con la sua carriera di cantante e produtore solista, mentre la moglie rimane uno dei volti più apprezzati del piccolo schermo nipponico.
Come a dire che per sua natura il Giappone implacabilmente bastona, eppure poi perdona.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Tokyo Hive
Jnewseng
Arama Japan
Non è stato fatto il nome della diciassettenne idol nipponica multata di 650'000 Yen, circa 4'780 euro, da parte della corte distrettuale di Tokyo lo scorso 18 settembre.
I magistrati hanno sentenziato la violazione del contratto da lei stipulato con la propria agenzia di talent per essersi "relazionata illecitamente con l'altro sesso".
La giovane aveva firmato il contratto nel marzo del 2013, quindi debuttato in un gruppo di sei idol al femminile nel luglio dello stesso anno; già a ottobre, a distanza di pochi mesi, il gruppo era stato smantellato non appena si era appreso che la fanciulla in questione aveva accettato di intrattenersi in una stanza d'hotel con due dei suoi fan maschi.
La ragazza sostiene che "evitare di vedersi con qualcuno non è un aspetto indispensabile dell'essere una idol" ma il giudice Akitomo Kojima non si è detto d'accordo: "Far venire alla luce relazioni amorose danneggia l'immagine delle idol. Per guadagnarsi il favore dei fan maschi, la clausola del divieto di intraprendere relazioni romantiche è necessaria". Kojima sottolinea in particolare come la dissoluzione del gruppo idol sia stato nello specifico causato dall'irresponsabilità della giovane, e la multa è tesa a rifondere parte dei costi sostenuti per il suo abbigliamento e le lezioni di canto e ballo impartite in agenzia. In ogni caso, i genitori della ragazza sono stati condannati a pagare una cifra di gran lunga inferiore rispetto a quella richiesta dall'agenzia che le ha fatto causa, che ammontava a 5,09 milioni di Yen, ovvero circa 37'800 euro.
E' degli stessi giorni peraltro lo "scandalo" finora rimasto a trasudare quasi solo dalle pagine delle riviste di gossip, ma non per questo meno attestato: è quello relativo alla presunta relazione con un'ex giovane attrice del cantante, attore e poliedrico artista Satoshi Ohno, trentaquattrenne leader della band j-pop ARASHI.
Alla vigilia della partenza del tour di concerti live del suo gruppo, Ohno è stato visto lasciare una spa in compagnia della suddetta donna, per poi recarsi insieme nell'intimità del proprio appartamento.
A queste immagini, alle indiscrezioni su una possibile convivenza e all'enorme clamore che ne è seguito, ha immediatamente fatto seguito un commento di scuse pubbliche con cui il cantante si rivolge alle fan, chiedendo scusa per "la tristezza che il suo comportamento ha arrecato loro". Si dice "dispiaciuto per il proprio agire da irresponsabile" e che "provvederà a riflettere sulle proprie azioni". Negata la convivenza, oltre che la relazione amorosa con l' "amica", che comunque "smetterà di vedere per evitare qualsiasi spiacevole fraintendimento".
Non è una novità che, dietro il luccicante paravento del palcoscenico, le faccende private degli idol nipponici vengano spesso messe in piazza senza alcuna pietà dai tabloid di turno e persino trascinate in tribunale, come abbiamo visto. Non è tanto forse il desiderio di infangare la reputazione di queste persone a prevalere, ma il modo talora morboso con il quale i giapponesi vivono questi peculiari aspetti del mondo dello spettacolo.
L'immagine è tutto.
Così come il 'tennou', l'imperatore celese del Sol Levante, non era un semplice uomo ma assurto a vera divinità, così gli idoli del mondo dello spettacolo rispecchiano nel nome la propria vocazione: sono lì per accogliere con un luminoso sorriso ogni loro fan, senza differenziazioni di sorta e quindi senza che nessuno o nessuna, tra questi, diventi una persona favorita o speciale rispetto agli altri.
Dalle celebrità nipponiche si attende un comportamento di alto profilo dal punto di vista morale, con una condotta di vita casta, impeccabile, atta a proiettare un'immagine di purezza che avvolga e trattenga a sé i fan.
L'idea, fondata o meno che sia, è che i fan possano perdere di interesse nelle loro beniamini e beniamine nel momento in cui l'idol osa contaminare, più o meno consapevolmente, cotanto candore a favore della carnalità. In altre parole, pare che si debba scegliere tra l' "appartenere ai fan" oppure "appartenere a sé stessi".
Personalmente, chi scrive qui ritiene che come sempre il buonsenso stia nel mezzo, e d'altro canto al giorno d'oggi non mancano le sfumature intermedie tra i due opposti poli: sono numerosi gli esempi di idol che convivono più o meno ufficialmente con le loro fidanzate e fidanzati, e altri che si sposano col beneplacito delle rispettive agenzie, per i quali vi invitiamo a non perdervi i prossimi appuntamenti di VanityClick.
Tra i fan esistono senz'altro gli irriducibili e probabilmente egoisti, ma ci sono anche coloro che nel sapere i loro beniamini innamorati e psicologicamente sereni, non perderebbero comunque un briciolo della fiducia e dell' affetto nutrito nei loro confronti.
Allo stesso tempo, è vero che esistono casi, forse unici, di idol molto più esposti di altri, il cui "danno di immagine" in un certo senso potrebbe avere ricadute per l'intero Paese. Il gruppo ARASHI, all'apice della carriera e che si vocifera candidato a rappresentare il Giappone alle prossime Olimpiadi, è probabilmente uno tra questi.
E lo ricordiamo ancora una volta: l'immagine, per il Giappone, è tutto.
La doppiatrice Yū Serizawa nel 2014 si scusò per aver indossato un anello; nel 2013 la cantante delle AKB48 Minami Minegishi si era rasata il capo di propria volontà per essersi vista di nascosto con un ballerino; nel 2012, infine, al celebre attore e cantante Jin Akanishi era stata temporaneamente interdetta ogni attività per il matrimonio riparatore con la collega Meisa Kuroki, all'epoca già in dolce attesa della loro figlioletta.
Ma allora è sempre l'ingiustizia a trionfare?
Dipende.
Proprio ripescando il caso del trentenne Akanishi, quest'ultimo naviga oggi tranquillo con la sua carriera di cantante e produtore solista, mentre la moglie rimane uno dei volti più apprezzati del piccolo schermo nipponico.
Come a dire che per sua natura il Giappone implacabilmente bastona, eppure poi perdona.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Tokyo Hive
Jnewseng
Arama Japan
Se fossi in lei, ovviamente, lascerei il lavoro.
I magistrati hanno sentenziato la violazione del contratto da lei stipulato con la propria agenzia di talent per essersi "relazionata illecitamente con l'altro sesso".
Però...
Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo. Articolo 12:
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
Questo "mantenere l'immagine pulita" è un concetto del tutto ridicolo. Sono gli stessi fan delle idol a sporcare la loro immagine con le loro fantasie ed esagerazioni. Non è certo un fidanzato a rovinare l'immagine di una celebrità
Per quanto mi riguarda, sebbene io sia dell'idea che questa storia dell'immagine sia una sciocchezza (sono esseri umani, oh, che amano come tutti gli altri), sono anche del parere che non è proprio una cosa che i giapponesi tengono segreta; l'idol, nel momento in cui legge il contratto e vede quali sono le clausole, può sempre decidere se accettarle o meno (Io li avrei mandati male, francamente. XD).
Credo comunque che sia più una questione di clamore del momento: fanno tanto casino quando si scopre la cosa, ma poi se la dimenticano in fretta - presi, probabilmente, da altri casi simili. Io stessa ho letto un sacco di news sugli amori di alcuni idol, ma la loro fama non è mai calata per questo.
Detto questo, da una parte ci sono i contratti che, giusti o sbagliati che siano, se firmati vanno rispettati. Altrimenti se ne pagano le conseguenze.
Dall'altra una scappatella a una diciassettenne può anche capitare....due in un colpo poi, ha fatto le cose in grande non c'è che dire
Non è mica un accordo di riservatezza!
Come ho postato prima, tali clausole vanno contro i diritti fondamentali degli individui.
Un contratto così dovrebbe essere illegale, dovrebbero essere nulli e dovrebbero sanzionare le agenzie che li propongono.
Secondo me i legali della ragazza hanno sbagliato in toto linea difensiva, e avrebbero dovuto martellare sul fatto che tale clausola infierisce sulla vita privata di una persona.
Questo però non vuol dire che per me è giusto che una diciassettenne viva una sorta di clausura: è contro natura negare le frequentazioni con l'altro sesso (soprattutto per una giovane che dovrebbe essere nel massimo della sua bellezza), ma se ha volontariamente scelto di rinunciarvi perché il ruolo di idol non glielo permette... ci si attacca a poco.
Molto spesso però si delinea nell'entertainment nipponico una sorta di privato-pubblico, una linea di confine in cui combaciano, non senza sacrifici personali, 'ruolo mediatico' e 'morigeratezza'. Così, proprio in quanto si è maggiormente esposti, il privato diventa luogo da 'maneggiare con cura'.
Anche per questo motivo, spesso avviene che le agenzie di talenti lascino filtrare 'comunicati ufficiali' che non necessariamente rispondono alla realtà, ma servono senz'altro a placare, attraverso le smentite di turno, l'indignazione della platea di 'aficionados' più pronti a gridare allo scandalo.
Molti fan, naturamente, sono invece semplicemente attenti e curiosi, e gioiscono dei lieti eventi relativi al proprio beniamino.
E anche il modo di gestire la propria immagine pubblica da parte delle star può essere più sereno ed oculato, come dimostrano molti casi più o meno attuali.
Mi dispiace per la vicenda in cui sono incorsi Ohno e la idol diciassettenne; lasciando da parte tutte le considerazioni 'contrattuali', deve essere stato difficile per loro sopportare la pressione psicologica.
Fa ben sperare davvero la vicenda di Akanishi e della Kuroki.
Esatto. È questo l'aspetto peggiore della vicenda.
Non dovrebbe essere concesso di proporre clausole che limitino così tanto la vita di una persona.
Una linea di pensiero così è pericolosissima, perché si potrebbe indurre una persona a rinunciare ad altri suoi diritti fondamentali (per esempio alla sicurezza sul lavoro).
appunto DICHIARAZIONE il che non è obbligatoria...
Se nella legislazione giapponese non c'è nulla che garantisca il diritto ad avere pieno possesso della propria vita privata, allora la ci sono grossi problemi.
1) la ragazza coinvolta è minorenne. Al di là del contratto più o meno capestro, non mi pare brillante essere diventata famosa da un mese e accettare un incontro in hotel con i primi due fan che passano (che saranno sicuramente stati interessati alle sue doti vocali o di balletto, peraltro). Non lo è a livello morale, per me, perché se a diciassette anni è per "cuccare meglio" che la celebrità ti serve, allora non ci siamo proprio. E basterebbe del buonsenso, perché se sei abbastanza carina per fare la idol, le occasioni non ti mancano di certo.
2) Reputo (da sempre) balorda la motivazione del giudice circa la necessità della "purezza" degli idol maschili o femminili che siano, ma circa l'aspetto di ripagare le spese sostenute per la formazione della ragazza sono pienamente d'accordo con lui.
E' stato firmato un contratto di LAVORO e ne sono state accettate le condizioni, nessuno l'ha obbligata a farlo, e se lei o i suoi genitori (che magari hanno firmato per lei, molti entrano in agenzia a 10/12 anni addirittura...) non si rendono conto delle conseguenze che questo comporta... mi dispiace molto per loro. E' incoscienza, o voglia di non vedere.
Si veda sopra, se la celebrità ti serve per vantartene, dov'è la professionalità che ti viene richiesta nel tuo LAVORO?
E ripeto, a lasciare che tua figlia minorenne passi la notte in hotel con degli sconosciuti... parliamone. Genitore, dove sei? Ti rendi conto?
3) Alla luce dei punti 1 e 2, ritengo che non si possa porre sullo stesso piano l'atteggiamento della idol donna (17 anni) con quello dell'idol uomo, che a quell'età potrebbe essere suo padre, e per il solo fatto di girare con una presunta compagna viene posto sotto i riflettori come se quella donna fosse un avanzo di galera, un transessuale o chissà cos'altro (con tutto il rispetto per i transessuali, è che sono abbastanza certa che questo sì darebbe allo scandalo in Giappone).
E parliamo di un idol che negli ultimi vent'anni, con i risultati ottenuti, la sua Agenzia l'ha frattanto ripagata credo miliardi di volte tanto.
Avrà certamente firmato il contratto anche lui, solo che a questo punto vedrei di nuovo bene un intervento del buonsenso. E mi fermo qui.
4) A leggere di queste cose sembra che il Giappone sia il paese dei mostri, ma vorrei segnalare che anche nella nostra Italia, nel 2015, esistono contratti di aziende con NOME E COGNOME che prevedono clausole con cui si vieta alle donne adulte lavoratrici di intentare una gravidanza per determinati anni.
E' legale? No.
Va contro i diritti umani? Mi auguro di si.
Qualcuno si scandalizza? Mi pare di no, ma come sempre, queste sono cose che esistono, diffuse, eppure non se ne parla.
Allora il Giappone, da questo punto di vista, pur con la sua "malattia degli idol" non è poi così lontano da noi.
Cosa ci sarebbe di lamentevole, solo voi utenti lo capite.
Lei ha firmato, mica Gesù Cristo.
Tuttavia, tornando sulla notizia, dal mio punto di vista restringerei il campo a una valutazione più 'contestuale'. Il danno economico all'agenzia, date le particolari circostanze occorse e la violazione delle condizioni contrattuali, si è verificato, e andava risarcito.
Ferma restando l'obbrobriosità del dispositivo della sentenza, nell'analisi della vicenda bisogna tener conto di questo aspetto: probabilmente l'agenzia ha ritenuto, e non a torto, che la ragazza avesse dimostrato scarsa professionalità nel gestire la propria immagine pubblica, e ha deciso di adire le vie legali.
La 'pruriginosità' mediatica non rientra nel diritto di cronaca, ma, dal momento che essa esiste, ovvio che le agenzie cerchino di tutelarsi dai danni di immagine, viste le conseguenti ricadute economiche.
Fatte salve valutazioni più generali sulla tutela del privato e su migliori condizioni contrattuali, giustamente è stato fatto notare il triste contesto umano della vicenda, che senz'altro fa pensare a una genitorialità poco attenta (per usare un eufemismo) e a una gestione immatura della propria novella celebrità da parte della ragazza. Questo non le avrà fatto buon pro, vista l'età ancora così acerba.
Nel caso di Ohno, vista la veneranda carriera dell'idol e le circostanze meno 'scandalistiche' (niente Kabukichou Love Hotel, per così dire), sembra più all'opera un accanimento da 'paparazzi' (vizio sicuramente non solo nipponico) verso un'icona nazionale.
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