Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero, con gli anime Show by Rock, Oda Nobuna no Yabou e Nana.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi appuntamento libero, con gli anime Show by Rock, Oda Nobuna no Yabou e Nana.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Show by Rock!!
7.0/10
Recensione di GianniGreed
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"Show by Rock!!" è una serie anime di dodici episodi, trasmessa in Giappone nella primavera del 2015.
L'anime è basato sul videogame musicale con lo stesso titolo, disponibile per smartphone, sviluppato dalla software house Geechs in coproduzione con la Sanrio (l'azienda che detiene i diritti del marchio "Hello Kitty").
Anche l'anime, come il videogame, è incentrato sulla musica e sulle canzoni.
La storia ha per protagonista Cyan, una ragazza timida ma molto appassionata di musica, che sogna di entrare in una band. Un giorno, mentre si trova a casa sua e sta giocando proprio a Show by Rock, la ragazza finisce trasportata come per magia in un altro mondo, finendo così a Musicworld, nella città di Midi City. Musicworld è un mondo dove la musica è al centro di tutto, e tutti ne sono appassionati. Tantissime band sono sempre in concerto seguite da orde di fan. Proprio durante i concerti, l'energia generata dalla musica richiama però delle creature oscure, i cosiddetti "Dark Monsters", il cui scopo è nutrirsi di questa energia. A quanto pare, Cyan è stata convocata in questo modo perché ha il potere per sconfiggere questi mostri e portare la pace a Midi City.
La serie ha dunque delle premesse poco originali, ma non per questo è da sottovalutare, anzi.
La storia è sempre interessante e gradevole da seguire, dato che non mancano i colpi di scena, specialmente verso la fine, dove si ha una seria svolta dark, con tanto di battaglia finale apocalittica e trasformazioni con power up che sembrano presi da serie come "Pretty Cure" o "Sailor Moon".
In mezzo, però, ci sono i tanti concerti live a cui Cyan partecipa, esibendosi o solo come spettatrice insieme alle amiche della band a cui si è unita dopo il suo arrivo a Midi City, le Plasmagica. Non mancano nemmeno gli episodi incentrati sui vari personaggi, dove le ragazze cementano la loro amicizia, o viene rivelata parte del loro passato e spiegati i motivi che li spingono ad agire in un certo modo.
L'atmosfera dell'anime è sempre molto allegra e divertente, con i protagonisti impegnati ad esibirsi in concerti o a provare nuove canzoni, ma non mancano momenti di introspezione psicologica, o generalmente più seri. Non si arriva però mai a nulla di troppo pesante, comunque. Ci sono anche diverse citazioni/parodie a serie storiche come "Jojo" o "Glass no Kamen - Il grande sogno di Maya".
I personaggi sono abbastanza stereotipati nel carattere, questo va detto, ma nonostante ciò risultano tutti simpatici, specialmente i quattro della band Shingancrimsonz, che con la loro stupidità sono una costante fonte di risate.
La parte centrale dell'anime sono comunque le tante scene dedicate ai concerti live dei personaggi, tutte molto belle da vedere e abbastanza coinvolgenti.
La serie è per la maggior parte un anime realizzato in modo tradizionale, con normali disegni 2D, ma durante i concerti o le battaglie con i Dark Monster, la grafica diventa in 3D con i personaggi realizzati in CG, con un aspetto animalesco molto più marcato rispetto a come sono normalmente. All'inizio, questo passaggio tra un tipo di animazione e l'altra può risultare fastidioso, ma si finisce presto per farci l'abitudine. Per fortuna queste scene, che sono comunque ben realizzate e molto ben animate, dato che sono davvero molto fluide, occupano solo una minima parte di ogni episodio (circa quattro o cinque minuti sulla durata totale) e sono presenti solo in alcuni episodi.
Non mi è chiaro il perché di questa scelta stilistica, anche perché non sembra far parte della trama, dato che i protagonisti ad esempio non si accorgono di trasformarsi.
Per quel che riguarda i disegni classici invece, le protagoniste e la maggior parte delle ragazze sono disegnate in stile moe, con i classici grandi occhioni scintillanti. L'aspetto moe viene però accentuato ancora di più dalle caratteristiche animali di ogni personaggio, come orecchie da gatto, da coniglio, code e quant'altro (anche i personaggi maschili hanno code e orecchie da animali).
Il doppiaggio è davvero di buon livello, così come la colonna sonora, composta da musiche che accompagnano sempre in modo perfetto ogni scena, sottolineando le emozioni dei personaggi. Ovviamente poi, ci sono le tante canzoni che si possono ascoltare durante l'anime. Oltre alle sigle molto carine e orecchiabili, gli altri brani spaziano in diversi generi per rifarsi allo stile della band che li esegue: si va dunque dalle canzoni mielose in stile idol, per passare poi al rock o alla musica influenzata dagli strumenti musicali tradizionali giapponesi. Insomma, ce n'è per tutti i gusti.
Se dunque vi piacciono gli anime musicali, specialmente se avete apprezzato anime come "K-ON!", "Love Live" o anche "AKB 0048", questo "Show by Rock!!" potrebbe avere tutte le carte in regola per essere apprezzato, fosse anche solo per l'aspetto musicale.
Come dicevo all'inizio, "Show by Rock!!" sulla carta non sembra nulla di speciale e, a un occhiata superficiale, può sembrare un banale anime con delle ragazzine che suonano.
In parte è vero, perché quello è sicuramente l'elemento principale dell'anime, ma oltre a questo c'è comunque una buona storia, che, pur nella sua semplicità, non annoia e invoglia a continuare la visione, e dei buoni personaggi, simpatici e ben caratterizzati, a cui è facile affezionarsi.
Non è l'anime dell'anno, ma vale sicuramente la pena guardarlo.
L'anime è basato sul videogame musicale con lo stesso titolo, disponibile per smartphone, sviluppato dalla software house Geechs in coproduzione con la Sanrio (l'azienda che detiene i diritti del marchio "Hello Kitty").
Anche l'anime, come il videogame, è incentrato sulla musica e sulle canzoni.
La storia ha per protagonista Cyan, una ragazza timida ma molto appassionata di musica, che sogna di entrare in una band. Un giorno, mentre si trova a casa sua e sta giocando proprio a Show by Rock, la ragazza finisce trasportata come per magia in un altro mondo, finendo così a Musicworld, nella città di Midi City. Musicworld è un mondo dove la musica è al centro di tutto, e tutti ne sono appassionati. Tantissime band sono sempre in concerto seguite da orde di fan. Proprio durante i concerti, l'energia generata dalla musica richiama però delle creature oscure, i cosiddetti "Dark Monsters", il cui scopo è nutrirsi di questa energia. A quanto pare, Cyan è stata convocata in questo modo perché ha il potere per sconfiggere questi mostri e portare la pace a Midi City.
La serie ha dunque delle premesse poco originali, ma non per questo è da sottovalutare, anzi.
La storia è sempre interessante e gradevole da seguire, dato che non mancano i colpi di scena, specialmente verso la fine, dove si ha una seria svolta dark, con tanto di battaglia finale apocalittica e trasformazioni con power up che sembrano presi da serie come "Pretty Cure" o "Sailor Moon".
In mezzo, però, ci sono i tanti concerti live a cui Cyan partecipa, esibendosi o solo come spettatrice insieme alle amiche della band a cui si è unita dopo il suo arrivo a Midi City, le Plasmagica. Non mancano nemmeno gli episodi incentrati sui vari personaggi, dove le ragazze cementano la loro amicizia, o viene rivelata parte del loro passato e spiegati i motivi che li spingono ad agire in un certo modo.
L'atmosfera dell'anime è sempre molto allegra e divertente, con i protagonisti impegnati ad esibirsi in concerti o a provare nuove canzoni, ma non mancano momenti di introspezione psicologica, o generalmente più seri. Non si arriva però mai a nulla di troppo pesante, comunque. Ci sono anche diverse citazioni/parodie a serie storiche come "Jojo" o "Glass no Kamen - Il grande sogno di Maya".
I personaggi sono abbastanza stereotipati nel carattere, questo va detto, ma nonostante ciò risultano tutti simpatici, specialmente i quattro della band Shingancrimsonz, che con la loro stupidità sono una costante fonte di risate.
La parte centrale dell'anime sono comunque le tante scene dedicate ai concerti live dei personaggi, tutte molto belle da vedere e abbastanza coinvolgenti.
La serie è per la maggior parte un anime realizzato in modo tradizionale, con normali disegni 2D, ma durante i concerti o le battaglie con i Dark Monster, la grafica diventa in 3D con i personaggi realizzati in CG, con un aspetto animalesco molto più marcato rispetto a come sono normalmente. All'inizio, questo passaggio tra un tipo di animazione e l'altra può risultare fastidioso, ma si finisce presto per farci l'abitudine. Per fortuna queste scene, che sono comunque ben realizzate e molto ben animate, dato che sono davvero molto fluide, occupano solo una minima parte di ogni episodio (circa quattro o cinque minuti sulla durata totale) e sono presenti solo in alcuni episodi.
Non mi è chiaro il perché di questa scelta stilistica, anche perché non sembra far parte della trama, dato che i protagonisti ad esempio non si accorgono di trasformarsi.
Per quel che riguarda i disegni classici invece, le protagoniste e la maggior parte delle ragazze sono disegnate in stile moe, con i classici grandi occhioni scintillanti. L'aspetto moe viene però accentuato ancora di più dalle caratteristiche animali di ogni personaggio, come orecchie da gatto, da coniglio, code e quant'altro (anche i personaggi maschili hanno code e orecchie da animali).
Il doppiaggio è davvero di buon livello, così come la colonna sonora, composta da musiche che accompagnano sempre in modo perfetto ogni scena, sottolineando le emozioni dei personaggi. Ovviamente poi, ci sono le tante canzoni che si possono ascoltare durante l'anime. Oltre alle sigle molto carine e orecchiabili, gli altri brani spaziano in diversi generi per rifarsi allo stile della band che li esegue: si va dunque dalle canzoni mielose in stile idol, per passare poi al rock o alla musica influenzata dagli strumenti musicali tradizionali giapponesi. Insomma, ce n'è per tutti i gusti.
Se dunque vi piacciono gli anime musicali, specialmente se avete apprezzato anime come "K-ON!", "Love Live" o anche "AKB 0048", questo "Show by Rock!!" potrebbe avere tutte le carte in regola per essere apprezzato, fosse anche solo per l'aspetto musicale.
Come dicevo all'inizio, "Show by Rock!!" sulla carta non sembra nulla di speciale e, a un occhiata superficiale, può sembrare un banale anime con delle ragazzine che suonano.
In parte è vero, perché quello è sicuramente l'elemento principale dell'anime, ma oltre a questo c'è comunque una buona storia, che, pur nella sua semplicità, non annoia e invoglia a continuare la visione, e dei buoni personaggi, simpatici e ben caratterizzati, a cui è facile affezionarsi.
Non è l'anime dell'anno, ma vale sicuramente la pena guardarlo.
Oda Nobuna no Yabou
8.0/10
"Oda Nobuna no Yabou" è una serie della stagione estiva 2012, composta da dodici episodi di durata canonica, tratta dall'omonima light novel scritta da Mikage Kasuga.
Yoshiharu Sagara, per gli amici Saru, è un ragazzo appassionato di videogiochi ambientati nel periodo Sengoku che un giorno, senza un motivo particolare, viene trasportato nel passato, proprio nell'epoca da lui tanto amata. Da grande esperto, Saru rimane sconcertato nello scoprire che nel passato in cui è stato catapultato tutti i più importanti generali e strateghi che hanno unificato il Giappone sono in realtà delle giovani e avvenenti ragazze. Dopo un incontro casuale, il protagonista, forte della sua conoscenza, si allea con Ode Nobuna, giovane ragazza capo della famiglia Oda destinata a conquistare e unificare il Giappone.
Nonostante presenti molti elementi tipici del genere, "Oda Nobuna no Yabou" vanta una trama ben costruita e tutto sommato originale. Non essendo a conoscenza degli eventi storici effettivamente accaduti, non posso dire con certezza se l'anime sia coerente o meno, tuttavia la narrazione scrupolosamente dettagliata fa sperare bene. I personaggi appaiono inizialmente stereotipati al massimo, ma pian piano riescono ad assumere una loro personalità ben definita, soprattutto considerando la breve durata della serie e l'elevato numero di essi.
Come in molte altre opere di questo genere, Saru si ritroverà circondato solamente (o quasi) da ragazze; in questo modo il rischio è quello di andare a creare il solito harem visto e rivisto, in cui il protagonista (per forza di cose pervertito) si dimostra indeciso e incapace di scegliere fra la miriade di ragazze puntualmente innamorate di lui. Fortunatamente non è questo il caso; Saru ha le idee ben chiare sin da subito, e questo è un pretesto che è stato utilizzato per eliminare quasi completamente il fastidioso fanservice di bassa qualità, altro elemento che solitamente fa da padrone.
Tecnicamente è stato svolto un lavoro di qualità sotto ogni punto di vista. Graficamente un ottimo design dei personaggi si accompagna a delle ambientazioni ben dettagliate che riescono a ricreare perfettamente l'atmosfera desiderata e il periodo storico di riferimento. Le animazioni sono fluide e i combattimenti si lasciano seguire piacevolmente.
Anche il comparto sonoro si difende bene, iniziando col proporci un'ottima opening, proseguendo poi con delle altrettanto valide OST e con un doppiaggio adeguato.
"Oda Nobuna no Yabou" si è rivelata essere un'opera di tutto rispetto sotto ogni punto di vista; l'unico difetto, se così si può chiamare, è il finale, che è ovviamente aperto essendo la light novel ancora in corso. Purtroppo sarà difficile vedere una seconda stagione, anche se le potenzialità ci sono tutte.
In conclusione una serie leggera, divertente e coinvolgente, che fra le altre cose offre anche la possibilità di apprendere un po' di storia, cosa che non fa mai male. Consigliata la visione.
Yoshiharu Sagara, per gli amici Saru, è un ragazzo appassionato di videogiochi ambientati nel periodo Sengoku che un giorno, senza un motivo particolare, viene trasportato nel passato, proprio nell'epoca da lui tanto amata. Da grande esperto, Saru rimane sconcertato nello scoprire che nel passato in cui è stato catapultato tutti i più importanti generali e strateghi che hanno unificato il Giappone sono in realtà delle giovani e avvenenti ragazze. Dopo un incontro casuale, il protagonista, forte della sua conoscenza, si allea con Ode Nobuna, giovane ragazza capo della famiglia Oda destinata a conquistare e unificare il Giappone.
Nonostante presenti molti elementi tipici del genere, "Oda Nobuna no Yabou" vanta una trama ben costruita e tutto sommato originale. Non essendo a conoscenza degli eventi storici effettivamente accaduti, non posso dire con certezza se l'anime sia coerente o meno, tuttavia la narrazione scrupolosamente dettagliata fa sperare bene. I personaggi appaiono inizialmente stereotipati al massimo, ma pian piano riescono ad assumere una loro personalità ben definita, soprattutto considerando la breve durata della serie e l'elevato numero di essi.
Come in molte altre opere di questo genere, Saru si ritroverà circondato solamente (o quasi) da ragazze; in questo modo il rischio è quello di andare a creare il solito harem visto e rivisto, in cui il protagonista (per forza di cose pervertito) si dimostra indeciso e incapace di scegliere fra la miriade di ragazze puntualmente innamorate di lui. Fortunatamente non è questo il caso; Saru ha le idee ben chiare sin da subito, e questo è un pretesto che è stato utilizzato per eliminare quasi completamente il fastidioso fanservice di bassa qualità, altro elemento che solitamente fa da padrone.
Tecnicamente è stato svolto un lavoro di qualità sotto ogni punto di vista. Graficamente un ottimo design dei personaggi si accompagna a delle ambientazioni ben dettagliate che riescono a ricreare perfettamente l'atmosfera desiderata e il periodo storico di riferimento. Le animazioni sono fluide e i combattimenti si lasciano seguire piacevolmente.
Anche il comparto sonoro si difende bene, iniziando col proporci un'ottima opening, proseguendo poi con delle altrettanto valide OST e con un doppiaggio adeguato.
"Oda Nobuna no Yabou" si è rivelata essere un'opera di tutto rispetto sotto ogni punto di vista; l'unico difetto, se così si può chiamare, è il finale, che è ovviamente aperto essendo la light novel ancora in corso. Purtroppo sarà difficile vedere una seconda stagione, anche se le potenzialità ci sono tutte.
In conclusione una serie leggera, divertente e coinvolgente, che fra le altre cose offre anche la possibilità di apprendere un po' di storia, cosa che non fa mai male. Consigliata la visione.
Nana
9.0/10
Difficile trovare le parole per descrivere un anime di tale bellezza quale è "Nana", serie di cinquanta episodi (quarantasette più tre intermedi) prodotta dallo studio Madhouse nel 2006 e basata sull'omonimo manga di successo di Ai Yazawa.
La trama vede come protagoniste Nana Komatsu e Nana Osaki, due ragazze con lo stesso nome e la stessa età che si incontrano per caso su un treno diretto per Tokyo, dove entrambe si stanno trasferendo. Per uno strano scherzo del destino, le due si ritroveranno a condividere lo stesso appartamento, e non solo: gioie, lacrime, amori e soprattutto una splendida amicizia. "Nana" infatti è uno di quegli anime in cui non conta tanto la trama di fondo, ma il modo in cui viene sviluppata, e qui è stato fatto in un modo quasi impeccabile. Avremo infatti a che fare con le vicende di Hachi, soprannome dato a Nana Komatsu dall'amica, ragazza dalla cotta facile e giunta nella capitale per seguire il suo ragazzo e allo stesso tempo diventare indipendente, e con quelle dell'altra Nana, che invece si vuole affermare come cantante rock. Due ragazze dunque molto diverse, l'una cresciuta tra gli agi e la spensieratezza, l'altra che conosce fin troppo bene il significato di dolore e sacrificio, ma che forse per questo instaureranno un forte rapporto e si completeranno a vicenda. Gli amori di Hachi si intrecceranno con la corsa al successo della band di Nana, e tesseranno la trama di una storia appassionante e imperdibile. "Nana" è fatto soprattutto di riflessioni, delusioni amorose e lacrime, ma non è detto che non si rida: un umorismo per niente scontato, fatto di battute originali e divertenti, è sempre dietro l'angolo per smorzare le situazioni più tese.
Ovviamente la storia non sarebbe niente senza i personaggi che interagiscono in essa, fulcro di tutto l'anime: a partire dalle due protagoniste, ogni personaggio è davvero ben caratterizzato, chi più chi meno, a causa del fatto che il manga è ancora in corso, ma si può affermare con certezza che nessuno viene aggiunto lì per caso. Per fare un esempio, Shoji, dopo un certo accadimento, tornerà (non solo in queste occasioni però) insieme a Junko e Kyousuke per strapparci un sorriso negli episodi riassuntivi, oppure Naoki, batterista dei Trapnest, che sembra messo lì per completare la band, si aggiungerà ai loro siparietti comici - e chi può dire che nel manga, che purtroppo non ho letto, ha avuto o avrà il suo momento di gloria "serio". Alla fine i personaggi creati dalla Yazawa si rivelano tutti meravigliosi, e perfino Takumi, che sembra un po' l'antagonista della storia, si guadagna la mia simpatia.
Altro ingrediente di successo dell'anime è di sicuro la sceneggiatura, ricercata e accurata, che dà il meglio di sé nelle riflessioni, a inizio e fine episodio, dell'una o dell'altra Nana, che contribuiranno verso la fine della serie a rendere le vicende ancora più toccanti e malinconiche.
Non passa di certo inosservato il comparto sonoro: ad OST stupende si aggiungono le canzoni dei due gruppi attorno a cui ruota la serie, i Blast e i Trapnest, che fungono anche da opening ed ending. Da non dimenticare, in particolare, le energiche "Lucy" e "Wish" e le struggenti "A little Pain", "Shadow of Love" e "Kuroi Namida".
L'anime non si distingue per le animazioni, che sono tuttavia molto buone, ma piuttosto per il character design: il tratto molto realistico della Yazawa viene trasposto fedelmente nella versione animata, e risulta uno dei migliori in assoluto, anche perché è raro trovarne di questo tipo nelle opere giapponesi.
Allora perché non dare 10 a un'opera che risulta, fin qui, perfetta? Quali sono i suoi difetti? Per prima cosa vidi l'anime per la prima volta quando avevo quattordici anni, e rimasi sorpresa dalle scene un po' esplicite, quindi al primo impatto non lo classificai come uno dei miei "Best 5", per usare termini gergali. Tuttavia, togliere un voto per questo motivo sembrerebbe davvero ridicolo, infatti quello vero è un altro: il finale è davvero malinconico, e per questo ci ho trovato un non so che di affascinante, tuttavia è aperto - e altrimenti non si poteva fare, visto che l'anime copre circa metà dei capitoli del manga pubblicati, e quest'ultimo è pure interrotto. Mi è dispiaciuto quindi vedere delle situazioni lasciate in sospeso, o dei personaggi solamente introdotti, come Miu e Yuri.
"Nana" è però una serie da guardare, sia da parte degli amanti degli shojo, josei sia degli anime in generale, in quanto davvero un must dell'animazione nipponica.
La trama vede come protagoniste Nana Komatsu e Nana Osaki, due ragazze con lo stesso nome e la stessa età che si incontrano per caso su un treno diretto per Tokyo, dove entrambe si stanno trasferendo. Per uno strano scherzo del destino, le due si ritroveranno a condividere lo stesso appartamento, e non solo: gioie, lacrime, amori e soprattutto una splendida amicizia. "Nana" infatti è uno di quegli anime in cui non conta tanto la trama di fondo, ma il modo in cui viene sviluppata, e qui è stato fatto in un modo quasi impeccabile. Avremo infatti a che fare con le vicende di Hachi, soprannome dato a Nana Komatsu dall'amica, ragazza dalla cotta facile e giunta nella capitale per seguire il suo ragazzo e allo stesso tempo diventare indipendente, e con quelle dell'altra Nana, che invece si vuole affermare come cantante rock. Due ragazze dunque molto diverse, l'una cresciuta tra gli agi e la spensieratezza, l'altra che conosce fin troppo bene il significato di dolore e sacrificio, ma che forse per questo instaureranno un forte rapporto e si completeranno a vicenda. Gli amori di Hachi si intrecceranno con la corsa al successo della band di Nana, e tesseranno la trama di una storia appassionante e imperdibile. "Nana" è fatto soprattutto di riflessioni, delusioni amorose e lacrime, ma non è detto che non si rida: un umorismo per niente scontato, fatto di battute originali e divertenti, è sempre dietro l'angolo per smorzare le situazioni più tese.
Ovviamente la storia non sarebbe niente senza i personaggi che interagiscono in essa, fulcro di tutto l'anime: a partire dalle due protagoniste, ogni personaggio è davvero ben caratterizzato, chi più chi meno, a causa del fatto che il manga è ancora in corso, ma si può affermare con certezza che nessuno viene aggiunto lì per caso. Per fare un esempio, Shoji, dopo un certo accadimento, tornerà (non solo in queste occasioni però) insieme a Junko e Kyousuke per strapparci un sorriso negli episodi riassuntivi, oppure Naoki, batterista dei Trapnest, che sembra messo lì per completare la band, si aggiungerà ai loro siparietti comici - e chi può dire che nel manga, che purtroppo non ho letto, ha avuto o avrà il suo momento di gloria "serio". Alla fine i personaggi creati dalla Yazawa si rivelano tutti meravigliosi, e perfino Takumi, che sembra un po' l'antagonista della storia, si guadagna la mia simpatia.
Altro ingrediente di successo dell'anime è di sicuro la sceneggiatura, ricercata e accurata, che dà il meglio di sé nelle riflessioni, a inizio e fine episodio, dell'una o dell'altra Nana, che contribuiranno verso la fine della serie a rendere le vicende ancora più toccanti e malinconiche.
Non passa di certo inosservato il comparto sonoro: ad OST stupende si aggiungono le canzoni dei due gruppi attorno a cui ruota la serie, i Blast e i Trapnest, che fungono anche da opening ed ending. Da non dimenticare, in particolare, le energiche "Lucy" e "Wish" e le struggenti "A little Pain", "Shadow of Love" e "Kuroi Namida".
L'anime non si distingue per le animazioni, che sono tuttavia molto buone, ma piuttosto per il character design: il tratto molto realistico della Yazawa viene trasposto fedelmente nella versione animata, e risulta uno dei migliori in assoluto, anche perché è raro trovarne di questo tipo nelle opere giapponesi.
Allora perché non dare 10 a un'opera che risulta, fin qui, perfetta? Quali sono i suoi difetti? Per prima cosa vidi l'anime per la prima volta quando avevo quattordici anni, e rimasi sorpresa dalle scene un po' esplicite, quindi al primo impatto non lo classificai come uno dei miei "Best 5", per usare termini gergali. Tuttavia, togliere un voto per questo motivo sembrerebbe davvero ridicolo, infatti quello vero è un altro: il finale è davvero malinconico, e per questo ci ho trovato un non so che di affascinante, tuttavia è aperto - e altrimenti non si poteva fare, visto che l'anime copre circa metà dei capitoli del manga pubblicati, e quest'ultimo è pure interrotto. Mi è dispiaciuto quindi vedere delle situazioni lasciate in sospeso, o dei personaggi solamente introdotti, come Miu e Yuri.
"Nana" è però una serie da guardare, sia da parte degli amanti degli shojo, josei sia degli anime in generale, in quanto davvero un must dell'animazione nipponica.
Mi piacciono tanto sia la opening che la ending. Insomma, una sorpresa semplice ma piacevolissima.
La storia ha preso una svolta melodrammatica e soappistica, anche se non me la sento di accusare l'autrice, perché immagino che ciò sia stato in parte influenzato dallo stato psicologico causatole dalla sua malattia. Speriamo che prima o poi si abbiano buone notizie su di lei, è da tanto che non se ne sa più nulla!
Complimenti al trio.
Nana è una pietra storica degli anime femminili, e anche se a volte scivola troppo nel melodrammatico un po' forzato (quasi telenovelas-like), rimane un pezzo storico da vedere sicuramente, e originale per i suoi tempi. Voto personale: 8/9.
Show by Rock è un anime migliore di quello che si dice in giro, e visto da troppe poche persone. Non è un capolavoro, ma è meglio della media degli anime della sua stagione, decisamente piacevole e scorrevole da vedere, con un pizzico di originalità, personaggi dolci e azzeccati e una implementazione che svolge il suo compito. Voto personale: 7.
Non ho mai capito se il manga è in corso, finito o abbandonato...
Non conosco la novel, ma spero di vedere un giorno la seconda stagione.
Il manga è in corso, ma purtroppo Ai Yazawa ha avuto problemi di salute (non ben precisati, ma si presume abbastanza gravi) che l'hanno costretta ad interrompere la sua attività. Come dicevo nel mio precedente post, da un bel po' non si hanno più notizie di lei, anche se ogni tanto viene diffusa in rete qualche suo nuovo disegno che potrebbe far pensare che stia lentamente migliorando.
Gli altri due titoli non li conosco ma mi hanno incuriosita, credo che darò loro un'occhiata...
Oda Nobuna è da quando è uscito che a volte mi viene un sacco voglia di guardarlo e altre volte invece vorrei tenermene lontana il più possibile... non so che fare
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