Conosciuto come uno degli artisti più influenti del mondo dell’animazione giapponese insieme ad Hayao Miyazaki, suo collaboratore di lungo corso e co-fondatore dello Studio Ghibli, Isao Takahata ha raggiunto l’apice della sua carriera l'anno scorso, quando il suo film La storia della principessa splendente (Kaguya hime no monogatari, 2013) è stato candidato all’Oscar come miglior film d'animazione. Takahata è stato onorato alla cerimonia degli Annie Awards, tenutasi sabato, 6 febbraio, con il Winsor McCay Award alla carriera. Hanno ricevuto il premio anche Phil Roman e Joe Ranft.
 
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Nella seguente intervista Isao Takahata parla dei suoi film e della lunga amicizia con Hayao Miyazaki.

Nella sua lunga carriera di regista, quali sono state le sue più grandi gioie, e quali le sfide più impegnative?

Le mie più grandi gioie e le sfide più grandi riguardano il primo lungometraggio che ho diretto per il cinema, La grande avventura del principe Valiant (Taiyō no ōji - Horusu no daiboken, 1968). Questo progetto è stato estremamente impegnativo sia in termini di contenuti che dal punto di vista delle immagini. Per me, come regista alle prime armi, e per i miei giovani collaboratori, fra i quali c’era Hayao Miyazaki, quest’opera è stata una grande sfida. La Toei Animation Co., che aveva sempre fatto animazione di intrattenimento per bambini, avrebbe dovuto indirizzare la campagna di questo film verso un pubblico più adulto, studenti delle superiori e universitari, di solito poco interessati ai film di animazione. La società invece non fece nessuno sforzo in tal senso e lo distribuirono attraverso i loro canali abituali trattandolo come un film per bambini. Per questo il film non è stato compreso fino in fondo, soprattutto il pubblico infantile non era adatto a recepirlo, così è stato un fiasco al botteghino ed io per un po' sono stato retrocesso alla mansione di aiuto regista. Tuttavia, col passare degli anni, l'apprezzamento per questo film è costantemente aumentato. E' stato considerato come un film pionieristico nel campo dell'animazione destinata agli adulti, guadagnandosi lo status di film della La grande avventura del principe Valiant.jpgsvolta per la Toei Animation Co. I disegni e le animazioni innovative sono state molto apprezzate a posteriori, e l’opera ha avuto una grande influenza sui film di animazione prodotti in seguito in Giappone. Questa è stata la gioia più grande per me e per tutto lo staff che non si è risparmiato nel riversare tutto il proprio talento nel progetto. Trentotto anni dopo la sua uscita, i quasi cento membri dello staff che hanno lavorato al film si sono tutti riuniti presso l'atelier di Hayao Miyazaki per una festa. Abbiamo gioito insieme ricordando quei giorni faticosi ma felici.

Quali sono i cambiamenti nel mondo dell’animazione che maggiormente la deliziano? E quali invece la affliggono?

Ciò che mi rende sia felice che affranto è lo sviluppo della computer grafica. Con i progressi nel campo dei computer è diventato possibile fare cose che non si potevano fare prima. E questi progressi senza dubbio continueranno in futuro. Senza computer non avremmo potuto dare quella particolare espressività a La storia della principessa splendente. Si tratta di un progresso meraviglioso e, per me, qualcosa di cui deliziarsi. Tuttavia, a causa della sempre maggior presenza del computer, vi è una tendenza a contare eccessivamente su di essi. Ciò ha portato all’impoverimento in varia misura della capacità espressiva, e questo è molto doloroso.

Cosa le piacerebbe vedere in futuro per l'animazione?

Vedo infinite potenzialità per l'animazione, ma non saprei se questo sia positivo o meno. Tutte le arti, siano esse musica, teatro, pittura, hanno infinite potenzialità. Ma nessuno sa se questo potenziale illimitato può tramutarsi in una forza per la creazione di molte opere che possano offrire piacere alla gente.

Lo Studio Ghibli ha rilasciato alcuni dei migliori film d'animazione del mondo. Cosa pensa sia stata la chiave per il successo dello studio?

Lo Studio Ghibli è stato fondato basandosi sul genio di Hayao Miyazaki, per permettergli di creare liberamente i suoi film. La prima chiave del suo successo è consistita nel fatto che Hayao Miyazaki era davvero un genio. La sua creatività si è realizzata in una forma estremamente concreta, la sua espressività va oltre l'astrazione. L’immaginario delle sue opere ha un grande appeal per il grande pubblico, ed è in grado di essere apprezzato da tutti. E’ attento a non ignorare gli aspetti commerciali e di intrattenimento nelle sue opere. Inoltre, al suo fianco c’è sempre il talentuoso produttore Toshio Suzuki, che è davvero abile a trattare le opere di Miyazaki, attira il pubblico con brillanti trovate promozionali. Purtroppo, io non sono un genio come Miyazaki, ma lo Studio Ghibli ha trattato e valorizzato le mie opere registiche allo stesso modo.

omohide_poro_poro_poster.jpgCi parli della sua lunga collaborazione con Hayao Miyazaki. Come pensa che la vostra amicizia abbia influenzato i vostri rispettivi lavori?

Siamo diventati "compagni", uniti dal nostro impegnativo lavoro quando eravamo giovani, quando abbiamo collaborato per la creazione di una nuova forma di film d'animazione. Abbiamo condiviso la nostra convinzione della necessità di creare un mondo reale e immagini realistiche in tutte le nostre opere. Questo è naturale per i lavori con poche caratteristiche fantastiche, ma assolutamente necessario per rendere credibili le storie fantastiche. Il grande salto verso ciò che non può accadere nella realtà funziona solo se spicca dallo stabile trampolino della realtà. Le caratteristiche fantastiche sono gradualmente scomparse dalle mie opere, mentre quelle di Miyazaki ne sono sempre più imbevute. Nonostante ciò, abbiamo continuato a condividere le stesse idee per quanto riguarda la raffigurazione realistica del nostro mondo, dei suoi fenomeni naturali, e dei personaggi che si muovono in quel mondo. Poiché i vari film di Hayao Miyazaki sono così brillanti, ho pensato di imprimere ai miei film un fascino diverso e una diversa espressività rispetto alle sue opere. A tale proposito, suppongo che si possa dire che sono stato molto influenzato dal suo lavoro. Condividiamo anche l’amore per la natura che ci circonda, le nostre convinzioni politiche contro le armi e l’energia nucleare, e la nostra opposizione alla riforma dell'articolo 9 della Costituzione giapponese. [Secondo l'Articolo 9 della Costituzione, il "popolo giapponese rinuncia alla guerra come diritto sovrano della nazione". A questo scopo "non saranno mai mantenute forze di terra, di mare, di aria e qualsiasi altra forza potenzialmente militare" N.d.R]

Il suo acclamato film Omohide Poro Poro, uscito in Giappone nel 1991, è appena stato tradotto per il pubblico di lingua inglese negli Stati Uniti con il titolo di Only Yesterday. Come pensa che il suo stile sia cambiato da allora?

Se ho capito bene cosa intende per stile, lo stile pittorico nelle mie opere è passato attraverso molti cambiamenti. Credo di aver approfittato del fatto che non so disegnare. Per molti anni ho cercato di superare la piattezza delle immagini della cel animation. Ma non ho mai voluto risolvere il problema usando la CG per via della sua tridimensionalità e sostanzialità. Piuttosto ho preferito usare un metodo “per sottrazione”, evitando di disegnare “tutto” sullo schermo, in modo da stimolare l'immaginazione ed elevare il livello artistico. La mia asserzione è che questo metodo potrebbe e dovrebbe essere applicato in Giappone, perché proviene dalla nostra lunga tradizione pittorica: i Rotoli del XII secolo sulle Caricature di animali (Chōjū-jinbutsu-giga), i dipinti a inchiostro, le xilografie ukiyo-e, e tutta la tradizione del manga. Questo approccio è stato usato in My Neighbors the Yamadas (1999) e in La storia della principessa splendente (2013), ma per la verità avevo iniziato questa pratica, lasciando le aree sbiadite vicino ai bordi del quadro, già nelle scene dei ricordi in Only Yesterday.

Si dice che La storia della principessa splendente (Kaguya-hime no Monogatari) sia il suo ultimo film. E' proprio così? Pensa che potrebbe lasciarsi ispirare da un'altra storia?

Ho ancora diversi progetti in mente ai quali sto attualmente lavorando, ma se effettivamente verranno portati a termine come film compiuti è qualcosa che nessuno, me compreso, può sapere.
 
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Fonti consultate:
variety.com