Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero, con gli anime Strange plus, Sandy dai mille colori e Monster musume no iru nichijou.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi appuntamento libero, con gli anime Strange plus, Sandy dai mille colori e Monster musume no iru nichijou.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Strange+
9.0/10
Rygar
-
Che cosa aspettarsi da un corto d'animazione? Di solito ci si aspetta una storiella simpatica, qualche gag umoristica, raramente qualcosa di complesso e articolato. Negli ultimi anni i corti d'animazione hanno avuto una certa diffusione e, tra questi, spicca "Strange+", ossia uno dei migliori corti d'animazione mai visti, complice l'assurdità che regna sovrana in tutta la serie e un umorismo sfrenato, libero da qualsiasi restrizione.
"Strange+" è un corto d'animazione della stagione invernale 2014, conclusosi nella stagione estiva 2014, composto da ventiquattro episodi di tre minuti e trenta secondi. L'opera trae origine dall'omonimo manga del 2002.
Trama: Kō e Takumi sono due fratelli che, assieme ad altri due squinternati, gestiscono un'agenzia investigativa che fa di tutto tranne che indagare. La storia narra delle avventure di questo quartetto di pazzoidi e delle loro "eroiche gesta".
Grafica: complessivamente molto bella e vivace. Le ambientazioni sono ben realizzate, con un ottimo grado di cura per il dettaglio. Le animazioni sono rapidissime e fluide. Ottimo character design. Da segnalare la presenza di qualche sporadico calo grafico.
Sonoro: bellissimo. Le opening sono assurde e demenziali (così come i relativi testi), le ending sono assenti. Le OST sono simpatiche e appropriate al contesto. Effetti sonori fuori di testa. Doppiaggio al top.
Personaggi: non se ne salva uno! È un'impresa ardua riuscire a trovare un cast di personaggi più assurdo di questo, la cui caratterizzazione supera i livelli di demenza conosciuti. Il fattore introspettivo e psicologico sono assenti poiché inutili per la tipologia dell'opera. L'interazione è da bomba H.
Sceneggiatura: essendo un corto demenziale, tutto è volto alla semplicità narrativa e allo scatenamento della risata. La gestione temporale è semplice, immediata e tutto si svolge nel presente. Il ritmo è frenetico. Le scene d'azione sono onnipresenti ed esagerate, così come la violenza a fini umoristici. È presente un moderato quantitativo di fanservice. I dialoghi sono da incorniciare.
Finale: assolutamente folle, come del resto lo è tutta la serie. Si ride a crepapelle fino agli ultimi secondi. L'opera si conclude (?) più che degnamente e, forse, c'è la possibilità di un'eventuale terza serie.
In sintesi, "Strange+" è uno dei migliori umoristici d'animazione mai realizzati. L'opera è un concentrato di assurdità apocalittiche, degne del peggior delirio mentale. Nulla viene risparmiato, tutto si dissacra. Consigliato a tutti coloro che ricercano un quantitativo spropositato di grasse risate tali da scatenare attacchi d'asma e forti minzioni.
"Strange+" è un corto d'animazione della stagione invernale 2014, conclusosi nella stagione estiva 2014, composto da ventiquattro episodi di tre minuti e trenta secondi. L'opera trae origine dall'omonimo manga del 2002.
Trama: Kō e Takumi sono due fratelli che, assieme ad altri due squinternati, gestiscono un'agenzia investigativa che fa di tutto tranne che indagare. La storia narra delle avventure di questo quartetto di pazzoidi e delle loro "eroiche gesta".
Grafica: complessivamente molto bella e vivace. Le ambientazioni sono ben realizzate, con un ottimo grado di cura per il dettaglio. Le animazioni sono rapidissime e fluide. Ottimo character design. Da segnalare la presenza di qualche sporadico calo grafico.
Sonoro: bellissimo. Le opening sono assurde e demenziali (così come i relativi testi), le ending sono assenti. Le OST sono simpatiche e appropriate al contesto. Effetti sonori fuori di testa. Doppiaggio al top.
Personaggi: non se ne salva uno! È un'impresa ardua riuscire a trovare un cast di personaggi più assurdo di questo, la cui caratterizzazione supera i livelli di demenza conosciuti. Il fattore introspettivo e psicologico sono assenti poiché inutili per la tipologia dell'opera. L'interazione è da bomba H.
Sceneggiatura: essendo un corto demenziale, tutto è volto alla semplicità narrativa e allo scatenamento della risata. La gestione temporale è semplice, immediata e tutto si svolge nel presente. Il ritmo è frenetico. Le scene d'azione sono onnipresenti ed esagerate, così come la violenza a fini umoristici. È presente un moderato quantitativo di fanservice. I dialoghi sono da incorniciare.
Finale: assolutamente folle, come del resto lo è tutta la serie. Si ride a crepapelle fino agli ultimi secondi. L'opera si conclude (?) più che degnamente e, forse, c'è la possibilità di un'eventuale terza serie.
In sintesi, "Strange+" è uno dei migliori umoristici d'animazione mai realizzati. L'opera è un concentrato di assurdità apocalittiche, degne del peggior delirio mentale. Nulla viene risparmiato, tutto si dissacra. Consigliato a tutti coloro che ricercano un quantitativo spropositato di grasse risate tali da scatenare attacchi d'asma e forti minzioni.
Sandy dai mille colori
7.0/10
"Mahou no Idol Pastel Yumi", noto in Italia come "Sandy dai mille colori", è l'ultima serie TV appartenente al filone delle maghette dello Studio Pierrot degli anni '80 (ci sarà un ultimo, ininfluente, colpo di coda negli anni '90 con il misconosciuto "Fancy Lala") e, nonostante il successo riscosso nel nostro Paese, si capisce sin da subito che è una produzione diversa e "minore" rispetto a quelle che l'hanno preceduta.
A cominciare, infatti, dal numero degli episodi: solo venticinque contro i circa cinquanta delle serie precedenti. Una scelta motivata dal tema floreale della serie, che non avrebbe permesso un'ambientazione invernale, o il chiaro messaggio che il filone ormai non tirava più?
A differenza di Yu, Persha e Mai, Yumi non ha il potere di trasformarsi in una bella adolescente, ma le sue magie sono altrettanto interessanti: può infatti rendere reale, temporaneamente, qualsiasi cosa disegni con la sua bacchetta magica.
Questo elemento, dunque, taglia fuori dalla narrazione quelli che erano i maggiori punti di forza delle maghette precedenti: le travagliate storie d'amore proibite e ricche di equivoci, e la crescita interiore delle piccole protagoniste che si trovavano a vivere il mondo degli adulti sulla loro pelle. L'elemento magico, in realtà sfruttato anche poco rispetto alle infinite possibilità che offrirebbe, dà comunque una certa varietà e interesse agli episodi, dove, come e più delle maghette precedenti, il focus è tutto sulla quotidianità, sulla crescita, sui rapporti interpersonali.
La piccola Yumi (Sandy) è caratterizzata in maniera reale e simpatica: è una bambina vivace, sensibile, dolce, pasticciona e un po' lunatica, che vorrebbe farsi notare dall'affascinante e adulto Kyouhei (chiamato in Italia, nuovamente, Roby) e non si accorge, invece, del timido amore che prova per lei il suo impacciato ma gentile migliore amico Kenta (Ciccio), che fra capricci e litigi coi genitori impara a conoscere il mondo degli adulti, con l'aiuto di un pizzico di magia che male non fa.
A "Mahou no Idol Pastel Yumi" manca una trama portante, un obbiettivo (perché "Mahou no Idol", se il tema del mondo dello spettacolo non è minimamente trattato?), una scadenza, e la serie procede un po' a tentoni, fra un giorno qualunque e l'altro, fino a un finale che vira sul fantastico e apre le porte a molte trattazioni interessanti, purtroppo tutte solo accennate.
A parte quei tre, inutili, episodi riassuntivi, la serie, tuttavia, non annoia mai, grazie anche alla sua vivacità, all'intento educativo che mai viene meno e alla splendida caratterizzazione dei personaggi.
Come in tutte le produzioni del filone, infatti, alla piccola protagonista si affianca un cast di personaggi secondari ben riuscito che spesso e volentieri le ruba la scena facendo ridere ed emozionare lo spettatore: indimenticabili i suoi genitori, la "cattiva" miliardaria Fukurokoji (Trudy) allergica ai fiori e il suo buffo lacchè Saburo (Carmelo), lo strambo Dankichi (Cesare), arzillo nonno avventuriero che vive in una casa sull'albero e gira con un cammello come animale da compagnia. Sono personaggi simpaticissimi, che è davvero un piacere veder interagire fra loro e che, però, di tanto in tanto, ci stupiscono raccontandoci un po' di sé, vicende dolorose o toccanti del loro passato, o mostrano un'introspezione, una maturazione che ci fanno commuovere.
Come da tradizione del filone, l'aspetto tecnico è molto curato e gradevole, con una grafica ormai consolidata e piacevolissima, personaggi simpaticissimi ed espressivi, splendidi paesaggi (la città dove vivono i personaggi, coi suoi splendidi campi fioriti e le casette sul mare, è davvero incantevole) e musiche sobrie e graziose.
Il cast di doppiaggio giapponese è quasi lo stesso delle altre serie del filone: Yuu Mizushima è ancora una volta il bell'interesse amoroso della protagonista, Miina Tominaga è stata declassata da ex protagonista a folletto, Shigeru Chiba ormai ci ha preso gusto e ci regala uno spassosissimo personaggio di contorno.
Molto azzeccato anche il doppiaggio italiano, che presenta una delle prime prove da protagonista della dolcissima Debora Magnaghi, nonostante i nomi dei personaggi siano stati cambiati nel solito pot-pourri di nomi inglesi e italiani a casaccio tipico di quegli anni.
"Mahou no Idol Pastel Yumi" appare decisamente deludente se si pensa agli "alti" delle precedenti maghette Pierrot: non ha l'originalità di "Creamy Mami", le struggenti storie d'amore e gli universi fantastici di "Persha", la splendida indagine psicologica e il bellissimo alter-ego adulto di "Magical Emi", ma si accontenta, tutto sommato, di essere una serie solo "carina", un piacevole divertissement estivo, magari da guardare tutto d'un fiato in un afoso week end, mentre si è in preda a ricordi nostalgici dell'infanzia e di quando anche noi sognavamo di poter dar vita alle nostre fantasie e ai nostri desideri.
Il finale in sé e per sé è deludente, in quanto si era preparato il terreno per una maturazione dei personaggi e della trama che però non è avvenuta, la chiusura della serie è abbastanza frettolosa e rimane un anime un po' fine a sé stesso e dimenticabile alla lunga, ma anche capace di regalare sorrisi ed emozioni grazie ad un cast di personaggi molto simpatici e ad un'atmosfera solare, leggera, a volte anche un po' poetica.
Non è fra i classici del genere, ma è senza dubbio una visione piacevole e senza troppe pretese.
A cominciare, infatti, dal numero degli episodi: solo venticinque contro i circa cinquanta delle serie precedenti. Una scelta motivata dal tema floreale della serie, che non avrebbe permesso un'ambientazione invernale, o il chiaro messaggio che il filone ormai non tirava più?
A differenza di Yu, Persha e Mai, Yumi non ha il potere di trasformarsi in una bella adolescente, ma le sue magie sono altrettanto interessanti: può infatti rendere reale, temporaneamente, qualsiasi cosa disegni con la sua bacchetta magica.
Questo elemento, dunque, taglia fuori dalla narrazione quelli che erano i maggiori punti di forza delle maghette precedenti: le travagliate storie d'amore proibite e ricche di equivoci, e la crescita interiore delle piccole protagoniste che si trovavano a vivere il mondo degli adulti sulla loro pelle. L'elemento magico, in realtà sfruttato anche poco rispetto alle infinite possibilità che offrirebbe, dà comunque una certa varietà e interesse agli episodi, dove, come e più delle maghette precedenti, il focus è tutto sulla quotidianità, sulla crescita, sui rapporti interpersonali.
La piccola Yumi (Sandy) è caratterizzata in maniera reale e simpatica: è una bambina vivace, sensibile, dolce, pasticciona e un po' lunatica, che vorrebbe farsi notare dall'affascinante e adulto Kyouhei (chiamato in Italia, nuovamente, Roby) e non si accorge, invece, del timido amore che prova per lei il suo impacciato ma gentile migliore amico Kenta (Ciccio), che fra capricci e litigi coi genitori impara a conoscere il mondo degli adulti, con l'aiuto di un pizzico di magia che male non fa.
A "Mahou no Idol Pastel Yumi" manca una trama portante, un obbiettivo (perché "Mahou no Idol", se il tema del mondo dello spettacolo non è minimamente trattato?), una scadenza, e la serie procede un po' a tentoni, fra un giorno qualunque e l'altro, fino a un finale che vira sul fantastico e apre le porte a molte trattazioni interessanti, purtroppo tutte solo accennate.
A parte quei tre, inutili, episodi riassuntivi, la serie, tuttavia, non annoia mai, grazie anche alla sua vivacità, all'intento educativo che mai viene meno e alla splendida caratterizzazione dei personaggi.
Come in tutte le produzioni del filone, infatti, alla piccola protagonista si affianca un cast di personaggi secondari ben riuscito che spesso e volentieri le ruba la scena facendo ridere ed emozionare lo spettatore: indimenticabili i suoi genitori, la "cattiva" miliardaria Fukurokoji (Trudy) allergica ai fiori e il suo buffo lacchè Saburo (Carmelo), lo strambo Dankichi (Cesare), arzillo nonno avventuriero che vive in una casa sull'albero e gira con un cammello come animale da compagnia. Sono personaggi simpaticissimi, che è davvero un piacere veder interagire fra loro e che, però, di tanto in tanto, ci stupiscono raccontandoci un po' di sé, vicende dolorose o toccanti del loro passato, o mostrano un'introspezione, una maturazione che ci fanno commuovere.
Come da tradizione del filone, l'aspetto tecnico è molto curato e gradevole, con una grafica ormai consolidata e piacevolissima, personaggi simpaticissimi ed espressivi, splendidi paesaggi (la città dove vivono i personaggi, coi suoi splendidi campi fioriti e le casette sul mare, è davvero incantevole) e musiche sobrie e graziose.
Il cast di doppiaggio giapponese è quasi lo stesso delle altre serie del filone: Yuu Mizushima è ancora una volta il bell'interesse amoroso della protagonista, Miina Tominaga è stata declassata da ex protagonista a folletto, Shigeru Chiba ormai ci ha preso gusto e ci regala uno spassosissimo personaggio di contorno.
Molto azzeccato anche il doppiaggio italiano, che presenta una delle prime prove da protagonista della dolcissima Debora Magnaghi, nonostante i nomi dei personaggi siano stati cambiati nel solito pot-pourri di nomi inglesi e italiani a casaccio tipico di quegli anni.
"Mahou no Idol Pastel Yumi" appare decisamente deludente se si pensa agli "alti" delle precedenti maghette Pierrot: non ha l'originalità di "Creamy Mami", le struggenti storie d'amore e gli universi fantastici di "Persha", la splendida indagine psicologica e il bellissimo alter-ego adulto di "Magical Emi", ma si accontenta, tutto sommato, di essere una serie solo "carina", un piacevole divertissement estivo, magari da guardare tutto d'un fiato in un afoso week end, mentre si è in preda a ricordi nostalgici dell'infanzia e di quando anche noi sognavamo di poter dar vita alle nostre fantasie e ai nostri desideri.
Il finale in sé e per sé è deludente, in quanto si era preparato il terreno per una maturazione dei personaggi e della trama che però non è avvenuta, la chiusura della serie è abbastanza frettolosa e rimane un anime un po' fine a sé stesso e dimenticabile alla lunga, ma anche capace di regalare sorrisi ed emozioni grazie ad un cast di personaggi molto simpatici e ad un'atmosfera solare, leggera, a volte anche un po' poetica.
Non è fra i classici del genere, ma è senza dubbio una visione piacevole e senza troppe pretese.
Recensione di npepataecozz
-
"Monster Musume no Iru Nichijou". Tradotto: come rovinare un incipit originale sovrapponendogli una storia da quattro soldi. La mediocrità di quest'anime appare da subito imbarazzante e non ho problemi a confessare che, nonostante io sia un discreto cultore del genere harem, ho fatto una fatica immane ad arrivare fino alla fine. E dopo tutta questa fatica, sinceramente, avrei molto gradito l'esistenza di un tredicesimo episodio in cui l'autore di questo scempio si scusasse con il pubblico, giustificando l'esistenza di questo anime citando il classico "Tengo famiglia".
Partiamo, come al solito, dalla trama. Un bel giorno gli esseri umani scoprono l'esistenza di altre razze umanoidi oltre alla propria; in particolare, queste sono composte per lo più da esseri mitologici metà uomo e metà animale. Dove queste creature fossero vissute finora e quali fossero stati i loro organi di governo non è dato saperlo; ad ogni modo qualche contatto fra le due diverse autorità dev'esserci stato, perché da esso è scaturita la "Legge per lo scambio culturale fra le specie", che permetteva a questi esseri di vivere tra gli uomini a patto di venire adottati da qualche famiglia. Se state pensando che tutto questo sembra una presa per i fondelli, vi rassicuro subito: le vostre facoltà mentali non presentano problemi, perché è davvero così, e ciò diventerà ancora più evidente quando si scenderà più nello specifico. E scendere nello specifico significa seguire le peripezie di Kimihito Kurusu, un giovane giapponese che in principio si è limitato ad adottare Miia, una donna arpia, ma che poi finirà per accogliere in casa qualsiasi stranezza che abbia il dono di respirare.
La trama, nonostante tutte le assurdità presenti, poteva essere addirittura passabile; anzi sono stato invogliato a guardare questo titolo proprio perché mi sembrava contenere una certa originalità. Purtroppo questa era, però, solo un'originalità di facciata, mentre la realtà era molto diversa. Come ho detto prima, sono un discreto consumatore di harem, ma questo non vuol dire che apprezzi in toto il genere. Son ben consapevole che harem troppo spesso fa rima con ecchi; e, se non si può dire di amare il genere, se non si apprezza anche questo aspetto, è altresì vero che a tutto c'è un limite, al di sotto del quale si scende nella volgarità, e questo non è certo un segnale di qualità. Anzi, personalmente, non lo accetto proprio.
Detto questo, per far capire cos'è "Monster Musume no Iru Nichijou" a chi ancora non lo ha visto basta fargli immaginare l'harem più volgare che si ricordi e associarlo a uno "zoo" di animali i cui membri sono sempre pronti a prestare una tetta. Kurusu, infatti, passa la maggior tempo del suo tempo o immerso negli abbondanti seni delle sue controparti femminili o a risolvere un problema altrettanto imbarazzante delle stesse. Il resto del tempo è fatto di una comicità che non mi ha divertito e di presunte avventure che non mi hanno mai coinvolto.
Qualcuno, seppur timidamente, ha parlato di un anime con un suo fine sociale: dato che il protagonista non fa differenze, ma tratta allo stesso modo esseri umani e mostri, questo titolo vorrebbe trasmettere un messaggio liberale, atto a negare ogni tipo di discriminazione. Ma può davvero esserlo un anime in cui le ragazze (anche se travestite da essere mitologico) sono state pensate come dei veri e propri oggetti sessuali e che, in quanto tali, sono suscettibili di ogni forma di molestia? Non so come la pensate voi, ma io inorridisco al solo pensiero che questo titolo possa essere additato come un esempio di integrazione fra esseri viventi.
Credo di aver speso anche troppe parole per un anime che, a mio avviso, andrebbe catalogato come uno di quei vecchi 'pornazzi' d'epoca in cui non si vede mai niente di concreto e in cui sono presenti animali. Perché per me "Monster Musume no Iru Nichijou" non ha nessun altro motivo di esistere.
Recensione troppo severa? Lo so, sono un mostro.
Partiamo, come al solito, dalla trama. Un bel giorno gli esseri umani scoprono l'esistenza di altre razze umanoidi oltre alla propria; in particolare, queste sono composte per lo più da esseri mitologici metà uomo e metà animale. Dove queste creature fossero vissute finora e quali fossero stati i loro organi di governo non è dato saperlo; ad ogni modo qualche contatto fra le due diverse autorità dev'esserci stato, perché da esso è scaturita la "Legge per lo scambio culturale fra le specie", che permetteva a questi esseri di vivere tra gli uomini a patto di venire adottati da qualche famiglia. Se state pensando che tutto questo sembra una presa per i fondelli, vi rassicuro subito: le vostre facoltà mentali non presentano problemi, perché è davvero così, e ciò diventerà ancora più evidente quando si scenderà più nello specifico. E scendere nello specifico significa seguire le peripezie di Kimihito Kurusu, un giovane giapponese che in principio si è limitato ad adottare Miia, una donna arpia, ma che poi finirà per accogliere in casa qualsiasi stranezza che abbia il dono di respirare.
La trama, nonostante tutte le assurdità presenti, poteva essere addirittura passabile; anzi sono stato invogliato a guardare questo titolo proprio perché mi sembrava contenere una certa originalità. Purtroppo questa era, però, solo un'originalità di facciata, mentre la realtà era molto diversa. Come ho detto prima, sono un discreto consumatore di harem, ma questo non vuol dire che apprezzi in toto il genere. Son ben consapevole che harem troppo spesso fa rima con ecchi; e, se non si può dire di amare il genere, se non si apprezza anche questo aspetto, è altresì vero che a tutto c'è un limite, al di sotto del quale si scende nella volgarità, e questo non è certo un segnale di qualità. Anzi, personalmente, non lo accetto proprio.
Detto questo, per far capire cos'è "Monster Musume no Iru Nichijou" a chi ancora non lo ha visto basta fargli immaginare l'harem più volgare che si ricordi e associarlo a uno "zoo" di animali i cui membri sono sempre pronti a prestare una tetta. Kurusu, infatti, passa la maggior tempo del suo tempo o immerso negli abbondanti seni delle sue controparti femminili o a risolvere un problema altrettanto imbarazzante delle stesse. Il resto del tempo è fatto di una comicità che non mi ha divertito e di presunte avventure che non mi hanno mai coinvolto.
Qualcuno, seppur timidamente, ha parlato di un anime con un suo fine sociale: dato che il protagonista non fa differenze, ma tratta allo stesso modo esseri umani e mostri, questo titolo vorrebbe trasmettere un messaggio liberale, atto a negare ogni tipo di discriminazione. Ma può davvero esserlo un anime in cui le ragazze (anche se travestite da essere mitologico) sono state pensate come dei veri e propri oggetti sessuali e che, in quanto tali, sono suscettibili di ogni forma di molestia? Non so come la pensate voi, ma io inorridisco al solo pensiero che questo titolo possa essere additato come un esempio di integrazione fra esseri viventi.
Credo di aver speso anche troppe parole per un anime che, a mio avviso, andrebbe catalogato come uno di quei vecchi 'pornazzi' d'epoca in cui non si vede mai niente di concreto e in cui sono presenti animali. Perché per me "Monster Musume no Iru Nichijou" non ha nessun altro motivo di esistere.
Recensione troppo severa? Lo so, sono un mostro.
I miei complimenti ai tre recensori e a presto.
Ora capisco il 3, questo non lo ha proprio visto"Monster Musume"... (Miia è una lamia)
Per me è un anime che supera il 7, anche solo per avermi fatto divertire
Cmq l'anime l'ho visto davvero ... purtroppo!
Monster Musume è una serie che vorrei seguire a breve e spero tanto che valga molto più di 3
Sandy dai mille colori
mille colori dei fiori
con i fiori tutti i cuori gioiranno insieme a te
Splendida, splendida Sandy
Splendida, splendida Sandy
Sei tuuu, SPLENDIDA SANDY!
Ok oggi avrò questa canzone in testa per tutto il giorno....
Nyx, entrambe le stagioni sono disponibili qui:
https://badassubs.wordpress.com/category/anime/
E per invogliare potenziali spettatori a guardare questa serie, questa gif vale più di mille parole:
Parlando di Monster Musume, a me è piaciuta come opera, un harem "atipico" con spasimanti al limite dell'inquietante, un protagonista allucinatissimo e situazioni che rasentano l'assurdo, per me è buono.
Complimenti ai due recensori.
Monster Musume no Iru Nichijou, invece, lo conoscevo fin da prima che diventasse una serie TV, lo apprezzavo nella sua edizione cartacea e l'ho amato in quella animata. Personalmente non credo che sia così pessimo, anzi...
Concordo con alcuni punti della recensione, ma bisogna anche considerare l'obiettivo primario della serie, ovvero un divertimento senza troppe pretese. Non ci doveva essere alcuna trama articolata e nemmeno risvolti sorprendenti. Un rilassante divertimento, arricchito con una buona dose di ecchi. Per me ha raggiunto l'obiettivo.
P.S. L'autore di Monster Musume no Iru Nichijou ha realizzato un'altra opera, anch'essa ricca di "donne-bestia". Penso che possiamo vederlo come una sorta di marchio di fabbrica.
Complimenti a tutti e tre i recensori!
Il buon Okayado è fissato con le ragazze mostruose, al suo attivo ha i seguenti titoli:
- Monster Girl Report (uno dei suoi primissimi lavori)
- Shisen no Shoukanshi (one shot)
- 12Beast http://www.animeclick.it/manga/12+Beast
In tutte queste opere ci sono ragazze mostruose.
@npepataecozz
Uno dice che purtroppo lo ha visto, l'altro dice che addirittura lo ha inorridito????
Ma stiamo parlando di "Monster Musume" (un harem divertente e diverso dal solito) o, di un porno gay sadomaso tra nani?
Se avete dei palati sopraffini, invece di perdere tempo della vostra vita appresso a questi anime, andatevene a mangiare una bella "npepataecozz"
"Credo di aver speso anche troppe parole per un anime che, a mio avviso, andrebbe catalogato come uno di quei vecchi 'pornazzi' d'epoca in cui non si vede mai niente di concreto e in cui sono presenti animali".
Sinceramente sai la differenza tra porno e fan service ,ti definisci cultore di anime harem ma non sai che questi vengono accompagnati anche dalla categoria Ecchi che comprende fanservice pochi anime harem non presentano fanservice come Clannad e Air ma li troviamo la componente drammatica, vorrei tanto sapere che harem hai visto e perchè tanto disgusto nel fanservice che viene compreso solo da chi ha gia una mente marcia visto che mio fratello di 10 anni ha visto il primo episodio di Monster Musume no Iru Nichijou e nella sua innocenza ha addirittura avuto paura dei "mostri" XD .Ci sono tantissimi anime con un bel fan service esempi Shinmai Maou no Testament ,To LOVE-Ru Darkness,Prison School ma il bello è che sono censurati proprio per no far scandalizzare i puritani XD quindi dove sta il tuo disgusto ..capito hai aspettato la versione UNC per vederlo allora che ti lamenti...
Non sarà mai un capolavoro e non sarebbe la serie che consiglierei per avvicinarsi al majokko, ma è stata una visione spensierata e piacevole. L'ho rivisto la scorsa estate per rinfrescarmi la memoria, dato che non ne ricordavo granché, e mi sono divertito, intenerito, a volte anche commosso ogni tanto.
Gradisco il fanservice quando è posto in maniera simpatica, non invadente, non ripetitiva e soprattutto in maniera leggera, cose che non ho trovato in Monster Musume. Se non si riesce a vedere oltre il fatto che in fin dei conti l'anime in questione è la solita miscela composta da 1% originalità e 99% cliché allora qua una visita dall'oculista dovresti fartela tu e di corsa.
Vogliamo parlare delle scene "comiche"? Quelle che girano sempre attorno al fanservice (e quindi vai di stereotipi a manetta) non so se hai presente... in ogni caso oh a te è piaciuto? Mi fa molto piacere, ma non venirmi a parlare di palati sopraffini e di non visionare anime perché sono affermazioni realmente tristi e vuote di significato.
Ps:se avete aspettato la versione uncensured gli harem vi piacciono,non fate gli sfigati moralisti del piffero.
@Rieper
Ti saluto anch'io
Cmq risponderò alle varie osservazioni. Ma prima tenete conto di due cose:
1. Le recensioni inserite qui esprimono le opinioni del recensore e non del sito, per cui parliamo di gusti personali. Se ad altri è piaciuto non sarò d'accordo, ma rispetto cmq la loro opinione
2. Stiamo sempre e solo parlando di anime, non di questioni personali, per cui non vedo che motivi ci siano di perdere la calma e arrabbiarsi in questo modo
Detto questo procedo.
L'ultima cosa che mi aspettavo di sentire nella mia vita è che a me non piacciono gli harem. Ad ogni modo non ricordo chi mi ha chiesto quali harem ho visto ma può documentarsi benissimo guardando la mia lista anime. Ne troverà tanti, anzi troppi. Quelli citati da @ Oblivion ad esempio li ho visti tutti e solo Shinmai Maou no Testament non m'è piaciuto (ma guarda un pò sto leggendo pure il manga ed è molto migliore).
Quanto all'ecchi: andate a vedere, per fare degli esempi, le mie recensioni di School Days, Highschool of the dead e Highschool DXD e poi capirete se sono o no un moralizzatore. Tutt'ora sto guardando un harem con forte componente ecchi (Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!) e non ho nulla da ridire sulle nudità presenti (sulla trama un pò sì, ma ci sono anche cose buone)
Il fatto è che, come dicevo nella recensione, non è che a me piacciono gli harem, io ci sguazzo letteralmente e mi irrito quando nei commenti agli episodi di altri anime di diverso genere il terrore dell'harem aleggia nelle parole dell'utenza appena appare una ragazza nuova. L'harem è uno di quei generi che ha fatto la storia dell'animazione che piaccia o meno. E a me piace.
Ma solo perchè mi piacciono devo accettare tutto? Assolutamente no. Io non sono affatto un moralizzatore ma penso che ci sia un confine tra ecchi e volgarità. Come si fa ad applicare il concetto di ecchi ad un cavallo o ad un ragno? Come si può fare quello che si è fatto ad un'arpia che deve deporre le uova? L'ho trovato di cattivissimo gusto, specie nel modo in cui lo si è fatto.
Tralasciando quest'aspetto l'anime in questione è un harem poco profondo e con poche pretese; e questo ci sta. Ma se nasci così devi perlomeno essere divertente. Vedo che molti di voi l'hanno trovato tale e non lo discuto; personalmente l'ho trovato noiosissimo, imparagonabile da questo punto di vista a quelli citati prima.
Ed ecco spiegato il tre.
Per il resto dato che sono un "moralizzatore" è vero che ho preferito la voce uncensored un pò perchè, lo ribadisco, non mi dà fastidio il fan service e un pò perchè detesto ogni tipo e forma di censura. Ma censurata o no un'opera brutta resta brutta.
@Oblivion conosco benissimo la differenza tra fan service e porno. Il mio era solo un paragone e la mia frase recita "dove non si vede mai nulla" proprio per specificare che non si trattava di un hentai. Nessuno ha mai detto che il protagonista si bombava la lamia
@ Tatsumi ho capito che non sei d'accordo con la recensione. Non c'è bisogno però di farne un fatto personale non credi? Qualcuno ha messo "1" al bellissimo Kanon... che facciamo lo arrestiamo?
No, al rogo, al rogo direttamente!
Anche i "cattivi", Trudy e Carmelo (allucinante, lo so, ma così lo ha ribattezzato Mediaset ), sono uno spasso!
"Io non sono affatto un moralizzatore ma penso che ci sia un confine tra ecchi e volgarità. Come si fa ad applicare il concetto di ecchi ad un cavallo o ad un ragno? Come si può fare quello che si è fatto ad un'arpia che deve deporre le uova?"
Parli di confine tra ecchi e volgarità e poi guardi anime come Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru! che si avvicina all inesto sinceramente non capisco... Quando hai visto Monster Musume no Iru Nichijou dopo solo i primi 3 minuti avresti dovuto dropparlo visto la calda scena di fanservice XD ma hai visto tutti e 12 episodi e per di più UNC affermando che il fanservice tra uomo e bestia e sbagliato quando poi come dici il protagonista non si è bombato lamia ma per caso si è bombato le altre bestieXD...seriamente ma cosa sei un masochista io non continuo a guardare qualcosa che mi fa schifo o trovo noioso...hai una grande forza d animo per sforzarti cosi.
"Cmq l'anime l'ho visto davvero ... purtroppo!" tua citazione...
Quanto all'anime in oggetto non è l'unico caso di masochismo: se posso finisco sempre tutto quello che comincio, non mi piace lanciare giudizi dopo aver visto pochi episodi; non è raro che poi l'anime migliori col tempo. Così li guardo tutti, specie se poi voglio scriverne una recensione: quando vedo recensioni di persone che hanno visto 1-2 episodi o 1-2 volumetti nemmeno le leggo.
E poi se tutti droppassero subito tutto ciò che non gli piace avremo solo recensioni elogiative: e allora la stessa attendibilità delle recensioni come guida per l'utenza verrebbe meno. E' più bello leggere pareri diversi e contrapposti che solo sviolinate non trovi?
Per concludere: cerco sempre di guardare le versioni uncensored sia che riguardino il fan service sia che riguardano altro. Dopo i tagli su Orange road negli anni 80 ho sviluppato un odio viscerale verso ogni forma di censura sugli anime.
P.s. Era sottinteso che quando dicevo che non si era bombato la Lamia intendevo che non si era bombato nemmeno le altre. Dovevo fare una lista?
Dimenticavo: se ho cominciato quella serie e sapevo che era un harem non era per stroncarlo ma perchè pensavo potesse avere un potenziale. Beh è stato utilizzato malissimo. Non è il concetto di harem con mostri ad essere sbagliato è come è stato realizzato qui a non avere alcuna logica se non quella di puntare tutto sul fan service; questo già non lo apprezzo normalmente, figuriamoci se poi si tratta di animali!
""Come si può fare quello che si è fatto ad un'arpia che deve deporre le uova? L'ho trovato di cattivissimo gusto, specie nel modo in cui lo si è fatto.""
Ti sconsiglio di andare in campagna, non vorrei che ti trovassi da solo davanti ad una gallina mentre sta deponendo un uovo, a tuo dire rimarresti scioccato ed inorridito.
Io quella scena la ho intesa come un "parto", è pur sempre un uccello....
Comunque già sapevo della confusione che avrebbe causato la tua recensione, perché è quello che volevano (postando la tua con un voto così basso) ed io glielo data
Io mi sono stufato Ciao
Ps:continua a vederti gli anime incestuosi assai piu vergognosi e moralmente deviati...si vede che li ti si drizza e con le ragazze mostro no.
Non guardo un anime per avere erezioni, nel caso ci sono siti più idonei. Informati che ne avrai benefici anche tu che non lo sapevi
Cmq se la vostra intenzione è farmi trascendere nei commenti avete sbagliato persona
Insomma: Monster Musume mostra i muscoli della filosofia avicola. U_U
Ma anche no...
Nota a margine: chiedo umilmente perdono alla memoria di Russel e Manzoni per averli accostati a una roba del genere.
L'idea delle ragazze/mostro dalla cintola in giù?
Perché, se espandiamo il concetto a "ragazza atipica", hanno fatto pure un ecchi con delle lattine che diventano ragazze (e, dopo quella, la vedo ben dura a sorprendermi per la natura delle ragazze in un'opera).
A me sembra che la gente, parlando di quest'opera, giri solo attorno a questo concetto.
Vabbé...
Noi di AnimeClick.it ce l'abbiamo duro (cit.)
Vedi se gestito in un certo modo poteva pure esserlo originale. Invece si è puntato tutto sul fan service come succede in un harem tradizionale e addio originalità
Cmq hai dimenticato il motto Cartesiano "Cogito, uovo sum". E ovviamente mi unisco anch'io alle scuse. E mi scuso anche con la pelata di Ironic che lo rende simile ad un uovo.
Noi di AnimeClick.it ce l'abbiamo duro (cit.)
Mi fa piacere ma qualcuno lo usa per esprimere giudizi,e li mostra i suoi limiti.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.