In questo articolo sono contenuti riferimenti ai personaggi e alla trama che possono essere considerati spoiler. Utenti avvisati....

Qualche mese fa qui su Animeclick vi abbiamo fatto scoprire il lato nascosto della prima stagione di Bungo Stray Dogs e cioè che i 7 Detective dell'Agenzia Armata sono ispirati a scrittori giapponesi molto famosi in patria. Non solo i personaggi hanno lo stesso nome dei loro alter ego reali, ma ne ricalcano la vita e le loro abilità sovrannaturali sono battezzate con i titoli delle opere più celebri di questi autori.
 

Ma la sottoscritta non si è accontentata ed incuriosita ho iniziato a fare ricerche, scoprendo che praticamente tutti, buoni e cattivi, hanno una controparte letteraria!
Ora che la seconda stagione è finita, posso svelarvi di chi si nasconde dietro ai componenti della Port Mafia e della Guild (anche se in quest'ultimo caso è più facile visto che si tratta di scrittori americani del secolo scorso, molto noti anche da noi).


PORT MAFIA

Iniziamo dai componenti dell'organizzazione criminale che si oppone alla Agenzia Armata già nella prima stagione.
 
PORT MAFIA

In particolare poniamo l'attenzione su due personaggi che, grazie ad un flashback sapientemente inserito all'inizio della seconda stagione, ci aiutano a scoprire il passato di Dazai. Parlo di Sakunosuke Oda e Ango Sakaguchi, che anche nella vita reale, erano strettamente collegati al Dazai scrittore. Ma vediamo nel dettaglio.

 
Sakunosuke Oda

Membro della Port Mafia, pur essendo molto dotato e perspicace, continua a fare lavori di bassa manovalanza perché ha deciso di evitare a tutti i costi di uccidere. La sua abilità si chiama "L'impeccabile" e consiste nel avere delle visioni in cui sono svelati i 5-6 secondi futuri; questo gli permette di anticipare le mosse degli avversari. Il suo nome è spesso abbreviato in Odasaku, soprattutto dagli amici, quali Ango Sakaguchi e Osamu Dazai, con cui spesso beve un bicchiere al bar Lupin.
 
Sakunosuke Oda

Nella vita reale, Oda era uno scrittore nato a Osaka, città a cui era molto legato e che descrisse spesso nelle sue opere, così come la vita delle persone comuni che vi pulsava dentro. Il suo stile era molto diretto e i suoi personaggi si discostavano molto da quelli che erano i canoni dell'epoca, sia per la loro umanità franca sia per la loro individualità e caparbietà, sia per la crudeltà necessaria per sopravvivere a periodi duri come quelli del dopoguerra.
Per questo i critici conservatori, che disprezzavano gli atteggiamenti sprezzanti e gli argomenti trattati, assegnarono a lui, a Ango Sakaguchi e a Osamu Dazai l'etichetta di Burai-ha, che tradotto significa "teppista, ruffiano".
Nel 1947, dopo aver sofferto di un'emorragia polmonare, Oda morì a Tokyo; dopo il funerale, il suo amico e collega scrittore Osamu Dazai pubblicò un elogio in cui accusava proprio i critici per la morte improvvisa di Oda. Più probabilmente, lo scrittore era affetto da tubercolosi. Oda fu sepolto ad Osaka e nel 1963, grazie all'interessamento di amici e colleghi di Oda, fu eretto un monumento vicino al tempio Hozenji ad Osaka; fu scelto questo luogo perché la zona intorno al tempio e i vicoli circostanti sono lo sfondo di una delle sue opere più famose, Meoto Zenzai.


 
Ango Sakaguchi

Ango Sakaguchi è amico sia di Dazai che di Odasaku, ma non è chi dice di essere. Infatti è contemporaneamente membro della Port Mafia, spia governativa all'interno di essa e agente della Mimic. La sua abilità si chiama "Discorso sulla decadenza".
 
Ango Sakaguchi

La sua controparte in realtà si chiamava Heigo Sakaguchi. Nacque il 20 ottobre 1906, dodicesimo di 13 figli; suo padre era presidente di una testata giornalistica, il Niigata Shinbun, ma anche un politico e un poeta. Ango iniziò a scrivere all'età di 16 anni, ma pochi anni dopo il padre morì, lasciando la famiglia piena di debiti e costringendo il giovane Ango a lavorare come insegnante.
Infatuato delle teorie buddiste, iniziò a studiare filosofia indiana all'università e debuttò come scrittore nello stesso periodo in cui il Giappone invadeva la Manciuria. Ma il suo talento fu riconosciuto solo nel 1942 con il saggio "La mia personale opinione sulla cultura giapponese" e soprattutto nel 1946 con "Darakuron" traducibile come "Discorso sulla decadenza" in cui lo scrittore esamina il ruolo del bushido in Giappone durante la guerra e come esso illuse buona parte del paese.
Morì per un aneurisma cerebrale all'età di 48 anni nel 1955.


 
Ryunosuke Akutagawa

Nell'anime è il fiore all'occhiello della Port Mafia, poiché con la sua abilità chiamata Rashomon, è praticamente imbattibile. Usando però troppo il suo potere inizia a tossire convulsamente arrivando a sputare sangue. Brama l'approvazione di Dazai, un tempo suo senpai.
 
Ryunosuke Akutagawa

Nella vita reale Ryunosuke Akutagawa nacque a Tokyo il 1 marzo 1892. Poco dopo la sua nascita, la madre già anziana fu colpita da un forte disturbo mentale e il piccolo fu affidato alle cure degli zii materni, famiglia di ascendenza "samuraica".
Fin da bambino si interessò alla letteratura cinese classica, per poi avvicinarsi ai testi di Mori Ogai e di Natsume Soseki, oltre che ai romanzi di importazione occidentale. Nel 1913 si iscrisse all'Università Imperiale di Tokyo, appassionandosi alla letteratura europea di fine Ottocento, soprattutto francese e russa.
Nel 1915 pubblicò Rashomon, uno dei suoi racconti divenuti più celebri e nello stesso anno, grazie all'intercessione di Matsuoka Yuzuru, incontrò Natsume Soseki, che lo incoraggiò a proseguire e ne segnò il debutto letterario scrivendo una lettera di elogio del racconto Hana (Il naso, 1916). La sua morte, avvenuta poco dopo, turbò Akutagawa profondamente.
Nelle sue opere successive le tematiche trattate erano principalmente legate al valore dell'arte, all'egoismo e alla miseria della condizione umana. Nel 1921 fu mandato in Cina in qualità di cronista, ma nel corso del viaggio le sue condizioni fisiche si aggravarono e iniziò a soffrire di nevrastenia. La produzione letteraria degli ultimi anni fu segnata da un progressivo deterioramento delle sue condizioni di salute, fisica e mentale, fino a che il 24 luglio del 1927 si suicidò assumendo una dose letale di Veronal.
Nel 1935, il filosofo e compagno di studi Kikuchi Kan istituì in suo onore il Premio Akutagawa, il premio più prestigioso dedicato agli scrittori giapponesi di letteratura pura.


 
Kyoka Izumi

Nell'anime è una giovane orfana che viene reclutata dalla Port Mafia e ingaggiata come sicario: basta infatti una telefonata al cellulare che porta con sé appeso al collo per svegliare la sua abilità "Demone Biancaneve", una sorta di demone dotato di spada con cui stermina i suoi obbiettivi.
A proteggerla ed indirizzarla nel suo lavoro è Koyo Ozaki, una bellissima donna che indossa sempre il kimono, la cui abilità è detta "Demone dell'oro" ed è molto simile a quella di Kyoka. Ma l'incontro con Atsushi rivela alla ragazza un mondo fatto di luce e perciò decide di allontanarsi dalla Port Mafia e unirsi all'Agenzia dei Detective Armati.
 
Kyoka Izumi

Il suo contraltare reale era invece un uomo: Kyoka Izumi era infatti lo pseudonimo di Kyotaro Izumi. Nato a Kanazawa il 4 novembre 1873, non ebbe però un'infanzia felice: la sua famiglia cadde in disgrazia e ciò lo costrinse a frequentare una scuola gestita da missionari cristiani. Grazie all'interesse della giovane madre, ancora ventenne, per la xilografia, si appassionò subito alla letteratura, ma questo legame con la madre si spezzò presto a causa della morte di lei a soli 29 anni.
Ma la figura più importante nella vita di Izumi fu senza dubbio lo scrittore Ozaki Koyo, suo mentore per tutta la durata della sua vita e della sua carriera. Grazie a lui infatti si convinse ad intraprendere anch'egli la carriera letteraria; per questo si trasferì a Tokyo dove riuscì ad entrare in una prestigiosa scuola, grazie anche all'interessamento del suo maestro, che continuò a leggere, valutare e correggere i suoi manoscritti.
Fra i suoi lavori possiamo ricordare "Il burattino vivente" e "L'orologio d'oro", "Il riservista" e "Il retto e il cavalleresco". Combatté per tutta la vita con la beriberi, malattia causata dalla penuria di vitamina B, e alla fine si spense per un tumore ai polmoni il 7 settembre 1939.
In Giappone lo ricordano, alla pari di Nagai Kafu e Jun'ichiro Tanizaki, come uno dei maggiori autori della letteratura giapponese di quel periodo.


 
Q Yumeno Kyusaku

Nell'anime è una figura misteriosa ed inquietante, tanto che la stessa Port Mafia lo tiene segregato perché la sua abilità "Dogra Magra" è difficile da gestire. Ma quando il gioco si fa duro, si sa, i duri cominciano a giocare e anche Q è mandato a combattere il nemico.
Tramite una bambola di pezza, Q è in grado di lanciare una sorta di maledizione sul malcapitato bersaglio che inizia ad avere delle allucinazioni e impazzisce uccidendo chiunque gli si trovi vicino.
 
Q Yumeno Kyusaku

Nella realtà Yumeno Kyusaku era lo pseudonimo di Sugiyama Taido, scrittore vissuto nel primo periodo dell'era Showa. Pseudonimo che tradotto letteralmente vuol dire "una persona che sogna sempre": d'altronde è diventato famoso come autore di romanzi gialli e racconti bizzarri, surreali e fantasiosi, caratterizzati per uno spiccato avanguardismo.
Nato a Fukuoka, dopo la laurea iniziò a frequentare il Dipartimento di Letteratura alla Keio University, ma presto dovette lasciarlo per ordine del padre, che lo richiamava a casa per prendersi cura della fattoria di famiglia. Nel 1926 decise di diventare monaco buddista, ma dopo un paio di anni nel monastero, tornò a casa.
Nel frattempo aveva sviluppato un forte interesse per il Noh, il teatro tradizionale giapponese, le cui storie raccontavano soprattutto di fantasmi e di eventi soprannaturali. Il suo primo impiego fu presso il quotidiano Kyushu Nippo per il quale scriveva opere di narrativa per le colonne laterali.
Il suo primo romanzo fu "Shiraga Kozo" (traducibile come "Ragazzo dai capelli bianchi", come in parte quelli di Q), ma l'opera per la quale è ricordato è "Dogra Magra", considerato un precursore della moderna fantascienza giapponese. Nella storia, il protagonista si sveglia in un ospedale affetto da amnesia; si scopre che è stato oggetto di un esperimento condotto da uno psichiatra ormai morto e che i medici stanno cercando di fargli riacquistare i suoi ricordi. Questo romanzo è fortemente influenzato dalla psicoanalisi freudiana e fornisce una notevole visione storica nello sviluppo dello studio della psicoanalisi presso l'Università Imperiale del Kyushu.
Kyusaku morì di emorragia cerebrale nel 1936.

Questi erano i principali personaggi della Port Mafia e i loro corrispettivi nella vita reale. E la Guild? Di loro parleremo in seguito, in un articolo tutto dedicato a loro!
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"La mente può sbagliarsi, ma non il sangue"

(Frase tratta dal libro "Luce, vento e sogni" di Nakajima Atsushi e pronunciata da Atsushi alla fine dell'episodio 20)