Ad aprile, durante il Festival del Cinema Italiano di Tokyo presso la Asahi Hall di Ginza, il regista Gabriele Mainetti e l’attore Claudio Santamaria avevano portato il film Lo chiamavano Jeeg Robot davanti a una platea gremita di spettatori giapponesi.
Il film era fresco di un enorme successo ai David di Donatello dove due delle sette statuette erano state ritirate proprio da Mainetti come Miglior regista esordiente e da Santamaria come Miglior attore protagonista.
Tra il pubblico c'era anche Gō Nagai, fumettista e scrittore giapponese autore della fortunata epopea dei robot che, con Mazinga Z, Goldrake e ovviamente Jeeg Robot d’acciaio, oltre a intrattenere numerose generazioni di bambini e ragazzi, ha molto ispirato l’immaginario artistico di Gabriele Mainetti. Nagai deve essere rimasto favorevolmente colpito dal film e ora in Giappone si aspetta il suo arrivo nelle sale nel 2017.
Particolare curiosità desta questo amore per gli anime giapponesi da parte del regista italiano. Vi mostriamo quindi il video di presentazione giapponese del film.
Fonte consultata:
natalie.mu
badtaste
Il film era fresco di un enorme successo ai David di Donatello dove due delle sette statuette erano state ritirate proprio da Mainetti come Miglior regista esordiente e da Santamaria come Miglior attore protagonista.
Poster ufficiale giapponese del film
Tra il pubblico c'era anche Gō Nagai, fumettista e scrittore giapponese autore della fortunata epopea dei robot che, con Mazinga Z, Goldrake e ovviamente Jeeg Robot d’acciaio, oltre a intrattenere numerose generazioni di bambini e ragazzi, ha molto ispirato l’immaginario artistico di Gabriele Mainetti. Nagai deve essere rimasto favorevolmente colpito dal film e ora in Giappone si aspetta il suo arrivo nelle sale nel 2017.
Particolare curiosità desta questo amore per gli anime giapponesi da parte del regista italiano. Vi mostriamo quindi il video di presentazione giapponese del film.
Fonte consultata:
natalie.mu
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Come film italiano si lascia guardare e riguardare ed ha il pregio di distaccarsi dai soliti generi ai quali ci ha abituati il belpaese negli ultimi decenni, magari si ritornasse ai fasti di un Dario Argento, di un Lucio Fulci, di un Sergio Leone, di un Federico Fellini, di un Damiano Damiani!
De gustibus non disputandum est
"Film del genere?" con chi tono di disprezzo denigri un'opera che finalmente si stacca dal solito stereotipo italiano /film di mafia e /o film intellettualoide adatto per quattro gatti (e per quanto io lo apprezzi anche La grande bellezza rientra in questo genere, buonissimo lavoro autoriale ma sempre legato al "Film all'italiana"). Ci fossero più film del genere (al di là del cinema indipendente) che osano distaccarsi dallo stra collaudato modus operandi del cinema italiano. Se non altro mi consola pensare che anche Argento agli inizi venne criticato perché faceva "Film del genere".
Infatti Argento avrà fatto 4 film buoni nella sua carriera e vive di rendita da più di 30 anni... Il tuo discorso non toglie che il cinema italiano è diventato famoso nel mondo grazie ai registi che ho citato, mica per i poliziotteschi, i gialli, le commedie sexy o a dirla tutta anche per gli spaghetti western. Tutti a parlare di questo filmetto e mai nessuno che citi un capolavoro come "La pazza gioia".
Sì, e allora?
Se ti guardi un pò le interviste dei registi più famosi a livello internazionale scoprirai che i registi italiani più apprezzati sono Bava, Fulci, Leone, Argento.
Allora vuol dire che almeno gli western li avrà apprezzati qualcuno all'estero, perlomeno ci abbiamo provato anziché non farli affatto
This
Mi piacerebbe sapere chi siano questi registi internazionali. Di certo non Scorsese che in "Il mio viaggio in Italia" si ferma al 1962.
Tarantino trash? Ora le ho sentite proprio tutte...
Per fare un'esempio a caso: Nicolas Winding Refn si è ispirato a Mario Bava e i suoi lavori per il suo The Neon Demon
Trash Tarantino, va bene. Può non piacere, questo ne convengo ma non si può assolutamente criticare un regista che, oltre alla sua innata bravura, è uno dei pochi a non aver mai steccato un film ( giusto A prova di morte è più mediocre ) è fuori dal mondo.
Allora è meglio se si ispira ad altro...
No, fa solo sempre lo stesso film da vent'anni.
Ma se The Neon Demon è uno dei migliori film del 2016, per favore...
Argento avrà fatto una decina di film buoni e 4 capolavori prima del declino, c'è un pò di differenza, il 90% dei registi pagherebbero per avere una così grande trafila di bei film oltre ad essere stato un precursore e poi un esponente dei suoi tempi.
Cronenberg, Carpenter, Tarantino, Sam Raimi, Landis.
Adesso sì che le ho sentite tutte. Meglio che la chiudo qui.
Vero, tanto non concorderemmo su nulla e non vuoi capire come stanno le cose, quindi meglio terminare adesso il discorso
Credo che molti non l'hanno visto o a prescindere non guardano film. L'opera è degna del successo che ha avuto e che sta continuando ad avere.
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