Dopo essere stata ospitata da settembre dell'anno scorso fino alla fine di gennaio di quest'anno nelle sale di Palazzo Reale a Milano, la mostra "La grande onda. Viaggio in Giappone" sbarca a Roma nel suggestivo Chiostro del Bramante dal 10 aprile al 10 settembre. Oltre 100 ukiyo-e, le celeberrime stampe giapponesi, condurranno i visitatori alla scoperta della società, dell’arte e della cultura giapponese.
Oltre al maestro Hokusai e alla sua "La grande onda di Kanagawa" realizzata nel 1830 all’interno di una serie chiamata "36 vedute del Monte Fuji", si potranno ammirare opere di Utamaro, Hiroshige, Kunisada e Okkei, avendo così accesso ad un mondo fatto di gesti, attenzioni, rituali e simboli legati alla vita quotidiana sotto tutti i suoi aspetti.
Gli orari e i costi di entrata della mostra saranno resi noti a marzo.
Se volete saperne di più sulle ukiyo-e, dette anche "immagini del mondo fluttuante", potrà esservi utile il nostro approfondimento.
Fonte consultata:
Greenme
Oltre al maestro Hokusai e alla sua "La grande onda di Kanagawa" realizzata nel 1830 all’interno di una serie chiamata "36 vedute del Monte Fuji", si potranno ammirare opere di Utamaro, Hiroshige, Kunisada e Okkei, avendo così accesso ad un mondo fatto di gesti, attenzioni, rituali e simboli legati alla vita quotidiana sotto tutti i suoi aspetti.
Gli orari e i costi di entrata della mostra saranno resi noti a marzo.
Se volete saperne di più sulle ukiyo-e, dette anche "immagini del mondo fluttuante", potrà esservi utile il nostro approfondimento.
Fonte consultata:
Greenme
Consiglio: se andate nel weekend comprate il biglietto online, noi pensavamo ci fosse meno fila e invece prendeva quasi tutto lo spiazzo davanti al Palazzo Reale ^^;
A costa di andare da sola *_*
Purtroppo il Mao è un museo molto snobbato in cui, su una quindicina di visite (l'ultima questa domenica per una mostra di marionette orientali antiche) solo una volta ho fatto la fila di 5 minuti nonostante sia enorme e stracolmo di opere di immenso valore culturale. Sinceramente non riesco a comprendere l'umana ignoranza di fiondarsi nei primi ed ultimi giorni di una mostra pubblicizzata solo per dire di esserci stati e fingersi intellettuali facendo ore di coda e pagando biglietti esageratamente costosi quando con abbonamenti annuali di 50 euro si possono vedere le suddette mostre in quasi solitudine nei periodi centrali e molte delle opere esposte in musei desolati durante l'anno. Solo a Torino il MAO, la GAM, la Galleria Sabauda, il museo delle antichità, palazzo Madama (oltre ai famosi museo Egizio e museo del Cinema) hanno delle opere da mozzare il fiato, sono sempre vuoti però prendi 2 quadri del Veronese, li piazzi in una camera, ci fai un volantino e vedrai migliaia di persone pagare 8 euro quando con la stessa cifra li avresti visti insieme ad altre centinaia di opere. Fanno la mostra delle armature giapponesi e la gente fuori che si strappa i capelli a caro prezzo, restaurano un armatura donata dall’imperatore del Giappone Meiji a Re Vittorio Emanuele II di Savoia nel 1869 e la rimettono nella teca nell'armeria reale e non fregava un piffero a nessuno eppure con 12 euro si possono vedere il Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, l'Armeria Reale e il museo di antichità per una visita superiore alle 12 ore, che tristezza farsi imbrogliare ed esserne felici!
Penso però sia un discorso che purtroppo vale per l'arte orientale in generale; la Grande Onda (o meglio, ben 4 versioni che vengono esposte a rotazione) è presente anche al Met di NY (che di certo non si può dire un museo poco conosciuto), eppure anche lì la sala era completamente vuota e l'ho vista in totale solitudine, rimanendo quasi una decina di minuti, durante i quali saranno passate 2 o 3 persone... ed era alta stagione.
E' sostanzialmente una questione di pubblicità. Bisogna creare l'evento. A volte sono alchimie curiose. Torino negli ultimi anni aveva iniziato a virare verso un'economia indirizzata al turismo ma nell'immaginario rimane sempre la città della Fiat. Che vi facciano da anni interessanti proiezioni dedicate al mondo degli anime e dell'animazione, che vi sia un ottimo museo di arte moderna, per tacer del Mufant, sembra...ignoto.Alcune volte bisogna davvero andae in giro con la grancassa, a costo di rimetterci le prime volte.
@ sailortenshi il MAO è stato inauguato nel 2008- da questo punto di vista è...giovanissimo. Probabilmente per quanto l'edificio in cui è collocato sia prestigioso forse appare un pò nascosto a chi non sà come muoversi. All'interno ha una bella quantita di reperti. Provenienti dall'Asia ( Cina, Giappone, mondo Islamico) e dall'india.
Quel che dice Daneel è condivisibile. Il MAO è a mio parere il migliore museo d'arte orientale d'Italia, anche più di quello di Roma e della Ca' Pesaro, (nonostante anch'essi abbiano pezzi unici). Possiede una collezione Gandhara unica. Ma è vero anche quel che dice Debris sul fatto che Torino è ancora considerata solo la città della Fiat, quando è una delle più belle città che abbia mai visto, un trionfo della Belle Époque (a me già solo la stazione Porta Nuova manda ai matti con la sua architettura liberty). C'è anche uno splendido museo archeologico con un busto d'argento massiccio di Lucio Vero. Torino è la città del libro, fa parte del triangolo della magia, da lì si possono raggiungere la Venaria Reale, Stupinigi, Racconigi... Purtroppo (per me invece per fortuna perchè non amo le masse turistiche) è una città poco turistica perchè è una città culturale (checché se ne dica) e non è la cultura che piace alle masse, ma la moda.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.