Scaffali vuoti nei supermercati e consumatori tristi, al limite della crisi di astinenza: questo è lo scenario che si presenta davanti agli occhi degli amanti degli snack nipponici.
A causa della serie di tifoni che lo scorso agosto ha distrutto gran parte delle piantagioni di patate nell'isola di Hokkaido, dove è coltivata l'80% di tutta la produzione del paese, Calbee e Koikeya, i maggiori produttori di snack, hanno annunciato una temporanea battuta d'arresto nella vendita di alcune varietà di patatine.
 

Nel dettaglio, Calbee ha interrotto dal 15 aprile la spedizione di 18 prodotti (fra cui "French Salad Flavor" e "Plum Flavour") e dal 22 aprile non potrà inviare nei supermercati nemmeno la linea "BIG BAG leggermente salate", che quindi andrà ad esaurimento scorte.
La Koikeya ha finito la produzione di 7 suoi prodotti e altri otto saranno temporaneamente sospesi nei prossimi giorni.
Questi annunci hanno gettato nello sconforto più totale la popolazione nipponica, che va pazza per le patatine: da un sondaggio condotto dalla tv locale Asahi è risultato che gli snack della Calbee sono i più amati nel paese.
 

Ovviamente chi ha potuto ha fatto incetta e sono spuntate online aste in cui i pacchetti di patatine hanno raggiunto prezzi esorbitanti: da meno di due euro si è arrivati a cifre di quasi 11 euro al pacchetto, scatenando anche numerose proteste.
Le ditte coinvolte hanno provato ad importare patate dagli Stati Uniti, ma è risultato che la qualità dei tuberi americani non è sufficiente per i loro standard e così bisognerà armarsi di pazienza e attendere il prossimo raccolto, che dovrebbe avere il suo picco a settembre.

Fonte consultata:
JapanToday