So già come andrà a finire, ma proviamoci lo stesso. Mille polemiche hanno trafitto il progetto Assassin's Creed Shadows, nuovo capitolo del franchise ambientato nel Giappone Feudale. Tutti dovrebbero esserne contenti, essendo una delle cose più richieste dai fan dopo un combat system decente eppure, qualcosa è andato storto.
Il problema principale è evidentemente l'aspettativa. Tutti ci aspettavamo il classico Assassin's Creed – e per classico faccio riferimento all'ultima trilogia – con protagonista giapponese, immerso in un ambientazione giapponese, accompagnato da un airone giapponese mentre combatteva contro il cattivone di turno giapponese, mettendo il bastone tra le ruote ai suoi diabolici piani giapponesi. Ed è qui che appare la magia: Assassin's Creed Shadows, per quel che sappiamo oggi, ha effettivamente una protagonista giapponese (la kunoichi Naoe), un'ambientazione giapponese perché effettivamente ci si trova in Giappone e le cose tendono a coicidere, e un cattivone di turno giapponese con diabolici piani giapponesi. Manca l'airone, ma ce ne faremo una ragione.
E dove sta il problema allora? Yasuke. Se a fine 1500 avessero detto a questo pover'uomo “ehi, sai che tra 500 anni ci sarà un sacco di gente a cui starai sulle balle?”, probabilmente non ci avrebbe creduto. Eppure, eccoci qua, a sindacare sulle scelte di Ubisoft, se sia stato effettivamente un samurai o se faceva o meno il portaborse di Nobunaga. Non risulta si utilizzassero borse in quel periodo per cui quest'ultima sarebbe un'ipotesi da scartare.
“Ma come si permette Ubisoft di utilizzare un personaggio realmente esistito come protagonista del suo gioco?” Questa è una delle tante domande arrivate alle orecchie degli sviluppatori di Shadows, secchiate e secchiate di letame da un gruppo di persone che ritengono offensivo aver utilizzato Yasuke, che per giunta non era nemmeno un samurai – con assoluta certezza a detta loro. Ed è così che Ubisoft si è ritrovata a scrivere un lungo messaggio ai fan, spiegando la direzione del progetto e delle “sviste” accadute sull'utilizzo di alcuni asset. Benché sia principalmente rivolto alla community giapponese, questo messaggio è interessante per tutti, anche per chi vive a Enna.
In questo messaggio si parte subito forte: Assassin's Creed Shadows non è un documentario. Sembra incredibile, eppure è così. “Il nostro obiettivo è quello di stimolare la curiosità e incoraggiare i giocatori a esplorare e conoscere meglio le ambientazioni storiche a cui ci ispiriamo”.
Questo è un passaggio importante perché è giusto collocare in modo adeguato l'opera in esame: Assassin's Creed è assimilabile a un romanzo di fantascienza con all'interno elementi da romanzo storico. Tralasciando la parte della tecnologia avanzata e la questione Animus, concentriamoci sulla seconda parte, che è quella più importante. Che significa romanzo storico? Si tratta essenzialmente di un'opera nella quale, nonostante siano presenti personaggi, usi e costumi di un determinato periodo storico, con rispetto della veridicità, si agisce di fantasia, aggiungendo fatti o personaggi totalmente inventati. Prendiamo Assassin's Creed II: ambientato nel rinascimento italiano, abbiamo diversi personaggi inventati di sana pianta, tra cui il protagonista Ezio Auditore, che interagiscono con personaggi realmente esistiti come i Borgia o Leonardo da Vinci. Tutto ruota attorno alla cosiddetta Mela dell'Eden e dubito che questo sia un fatto realmente accaduto.
Questo è un punto importante perché una delle leve utilizzate da chi monta la polemica attorno al gioco è la questione “accuratezza storica”... in Assassin's Creed. Questo nasce da un disguido o semplice ignoranza – diciamo le cose come stanno – in cui si scambia il ricreare fedelmente un'ambientazione come accuratezza generale. Eppure, la dimostrazione su cosa sia effettivamente questa “accuratezza storica” ce la da lo stesso franchise. Assassin's Creed Origins è stato il primo capitolo della saga a essere accompagnato dal Discovery Tour, in grado di trasformare la mappa di gioco in un museo digitale. Bastava interagire con un monumento o con un personaggio per averne una descrizione fedele, un elemento didattico portato addirittura in qualche università. L'accuratezza storica citata è qui che deve essere ed è qui che si trova, visto che si tratta di una modalità non narrativa ma puramente divulgativa. Ma non appena subentra la sceneggiatura, qualcosa, per forza di cose, cambia. La caratterizzazione dei Borgia, di Leonardo da Vinci o di Socrate, Cleopatra, George Washington, si può dire storicamente accurata? Ma ovviamente no! Tutto è finalizzato alla narrazione, in cui persino avvenimenti storici posso avere qualche lieve differenza. Vi risulta ad esempio che durante le Idi di Marzo abbia partecipato alla congiura un'egiziana di nome Aya?
Per cui, associare le parole “accuratezza” e “storica” ad Assassin's Creed, significa non aver minimamente capito con che opera si ha avuto a che fare. Tuttavia, qualora si associassero queste parole al Discovery Tour, allora lì la questione cambia.
Ma veniamo a Yasuke. Tralasciando il fatto che gli stessi giapponesi raffigurino Yasuke o a lui riferito, come un samurai, come accaduto per Afro Samurai, Nioh 2, Sekiro: Shadows die Twice, Guilty Gear e chi più ne ha più ne metta, la questione se utilizzarlo o meno per Assassin's Creed Shadows è interessante. Ma non per quello che credete.
Nel live action dedicato a La Sirenetta, si è scelto Halle Baile, attrice e cantautrice statunitense, come protagonista. Il film è terribile e non certo per colpa sua, ma la scelta era ricaduta su una questione puramente visiva: se il film è ambientato ai Caraibi, che senso avrebbe una caucasica bianco latte e dai capelli rossi? Questi sono i veri problemi della società odierna evidentemente eppure era una domanda comprensibile. Una questione di uniformità, come se il mondo fosse a comparti stagni e a nessun essere umano fosse venuto mai in mente, che so, di viaggiare. Ai Caraibi ci deve essere una caraibica. Non fa una piega. Questo, bene o male, è l'andazzo degli ultimi tempi.
Eppure, quando il mondo non si prendeva ancora così sul serio, uscì un certo Assassin's Creed IV: Black Flag, per quanto mi riguarda un buon gioco ma un pessimo Assassin's Creed. Il protagonista storico era Edward Kenway, un pirata britannico approdato a Cuba dopo una serie di vicissitudini. A Cuba, in un contesto piratesco sia chiaro, troviamo comunque una miriade per personaggi caucasici come protagonisti, eppure lì, non successe nulla. Doveva ancora scoppiare la bolla dell'appropriazione culturale e la moda di abbattere statue di personaggi storici quindi Black Flag l'ha un po' scampata. Ma Nioh? Il lavoro del Team Ninja è anche più interessante. Ci troviamo in un contesto del tutto simile a quello di Assassin's Creed Shadows: protagonista realmente esistito (il britannico William Adams), stesso periodo storico circa, si trucidano giapponesi senza tanti complimenti ma qui, nessun problema. A pensar male, qualcuno potrebbe dire che non è un problema essendo caucasico ma non vogliamo abbassarci a tale livello. Giammai.
Nioh è del 2017. In sette anni davvero la gente è divenuta così isterica? Be', siamo passati dal Covid che ha evidentemente esacerbato alcuni aspetti caratteriali di qualcuno, eppure è davvero strano trovarsi davanti a reazioni così diverse di fronte a una situazione così simile.
Forse il problema è un altro, forse il problema sta nel dietro le quinte. Forse esiste qualche forza oscura che muove i fili di Ubisoft e altri publisher, che obbliga tutti loro a sottostare alle sue regole. Si insomma, parliamo di Sweet Baby e leviamoci il dente. Per chi non conoscesse questa società, essenzialmente si occupa di supportare e consigliare gli sceneggiatori al fine di creare storie più inclusive e rappresentative, un'azienda probabilmente figlia dell'iper sensibilità che stiamo vivendo in questi anni. Lungi da me difendere a spada tratta Sweet Baby, anzi, è forse tra le peggiori anomalie del sistema che siamo riuscite a creare come umanità, mettendo fine alla reale libertà creativa. E Assassin's Creed Shadows è figlio della loro consulenza. La questione su cui ruota attorno tutta la polemica è la seguente: Sweet Baby avrebbe imposto a Ubisoft l'utilizzo come protagonista di Yasuke per inserire un personaggio nero e dare dunque rappresentanza a questa comunità. È possibile tutto ciò? Conoscendo i metodi utilizzati dalla società canadese, qualcuno potrebbe crederci ma le cose ovviamente sono più complicate di così. Questo perché nessuna società di questo tipo ha un reale peso all'interno di un team di sviluppo.
Per molti anni, i fan di Assassin's Creed hanno chiesto a gran voce un capitolo ambientato in Giappone e per tutta risposta hanno ricevuto Parigi, Londra, Egitto, Grecia e Gran Bretagna. Ma a un certo punto, è uscito Ghost of Tsushima di Sucker Punch, quello che è a tutti gli effetti un Assassin's Creed in Giappone. Lì il protagonista è giapponese, per cui tutto bene, ma l'uscita di questo gioco ha creato evidenti problemi a Ubisoft che con accento francese si è ritrovata a dire “e mo', che facciamo?”. Realizzare un Assassin's Creed in Giappone quando già ne era uscito uno era un azzardo, considerando anche che il progetto aveva messo radici probabilmente parecchi anni prima. Non sarebbe bastato nemmeno cambiare periodo storico: per la maggior parte delle persone, vedere il Giappone del 1200 e del 1500 sarebbe stata praticamente la stessa cosa per cui, si doveva agire diversamente. Bisognava rendere il nuovo prodotto diverso al primo sguardo ed così che la scelta di utilizzare Yasuke come co-protagonista non è più così stupida. Se inoltre si aggiunge Naoe, il piatto è servito. La forza sovraumana di Yasuke è del tutto in contrasto con l'eleganza di Jin Sakai, e per lo meno, AC si rende subito riconoscibile. Poi sulla qualità del gameplay ne discuteremo a tempo debito – anche se sembra lontano dal concetto di “esaltante” - ma sulla visibilità sembra si sia andati nella direzione giusta. Esiste anche la polemica sulla questione stealth, su come Yasuke dia subito nell'occhio, una cosa inconcepibile per un Assassino. Veniamo da Eivor. Credo basti così.
Ma ragioniamo per assurdo. Diamo per assodato che Yasuke sia stato messo lì esclusivamente per una questione di politically correct (altrimenti questo articolo non finisce più e già la gente legge poco) e accontentare così la comunità africana e afro-americana. Dove sarebbe il problema? Nel fatto che Shadows non abbia due protagonisti giapponesi? Nel fatto che non era un Samurai? Nel fatto che sia un personaggio realmente esistito?
Che male c'è nel raccontare una storia con Yasuke protagonista? Perché non sfruttare un fatto realmente accaduto per raccontare alcuni dei problemi che viviamo oggi?
Tutte domande retoriche ma che probabilmente non troveranno risposta. Perché, alla fine della fiera, tutte queste scelte, di Ubisoft, di Sweet Baby o del DEI interno alle società, devono fare i conti con pubblico. Se la qualità di Assassin's Creed Shadows non sarà all'altezza di altre produzione non sarà certo per colpa di Yasuke. La qualità di scrittura e di gameplay sono gli unici elementi che renderanno Shadows un titolo valido o meno, sperando non sia un disastro a livello tecnico.
Chiudendo, sono consapevole del problema: come detto precedentemente siamo arrivati a un'eccessiva sensibilità e in molti sperano di provocare dei cambiamenti nella società in pochissimo tempo. C'è molta strada da fare verso l'inclusione, il comprendere che siamo tutti parte del tutto e che come esseri umani abbiamo eguali diritti. Ma il modo, a volte forzato, in cui questo messaggio viene veicolato, finisce per far più danni che altro. Serve tanto tempo per far sì che una società si evolva, decenni, forse anche secoli. Ma c'è chi non vuole aspettare.
Assassin's Creed Shadows è un po' il simbolo dei tempi che corriamo: da una parte coloro che spingono verso il progresso senza una direzione precisa, dall'altro chi lo vede come una minaccia o chi si sente soverchiato da imposizioni dall'alto, creando problemi dove non esistono. Insomma, la vita è casino, ma mai quanto quella degli sviluppatori di Shadows, rei di aver appena scoperto, che non producono documentari.
Il problema principale è evidentemente l'aspettativa. Tutti ci aspettavamo il classico Assassin's Creed – e per classico faccio riferimento all'ultima trilogia – con protagonista giapponese, immerso in un ambientazione giapponese, accompagnato da un airone giapponese mentre combatteva contro il cattivone di turno giapponese, mettendo il bastone tra le ruote ai suoi diabolici piani giapponesi. Ed è qui che appare la magia: Assassin's Creed Shadows, per quel che sappiamo oggi, ha effettivamente una protagonista giapponese (la kunoichi Naoe), un'ambientazione giapponese perché effettivamente ci si trova in Giappone e le cose tendono a coicidere, e un cattivone di turno giapponese con diabolici piani giapponesi. Manca l'airone, ma ce ne faremo una ragione.
E dove sta il problema allora? Yasuke. Se a fine 1500 avessero detto a questo pover'uomo “ehi, sai che tra 500 anni ci sarà un sacco di gente a cui starai sulle balle?”, probabilmente non ci avrebbe creduto. Eppure, eccoci qua, a sindacare sulle scelte di Ubisoft, se sia stato effettivamente un samurai o se faceva o meno il portaborse di Nobunaga. Non risulta si utilizzassero borse in quel periodo per cui quest'ultima sarebbe un'ipotesi da scartare.
“Ma come si permette Ubisoft di utilizzare un personaggio realmente esistito come protagonista del suo gioco?” Questa è una delle tante domande arrivate alle orecchie degli sviluppatori di Shadows, secchiate e secchiate di letame da un gruppo di persone che ritengono offensivo aver utilizzato Yasuke, che per giunta non era nemmeno un samurai – con assoluta certezza a detta loro. Ed è così che Ubisoft si è ritrovata a scrivere un lungo messaggio ai fan, spiegando la direzione del progetto e delle “sviste” accadute sull'utilizzo di alcuni asset. Benché sia principalmente rivolto alla community giapponese, questo messaggio è interessante per tutti, anche per chi vive a Enna.
In questo messaggio si parte subito forte: Assassin's Creed Shadows non è un documentario. Sembra incredibile, eppure è così. “Il nostro obiettivo è quello di stimolare la curiosità e incoraggiare i giocatori a esplorare e conoscere meglio le ambientazioni storiche a cui ci ispiriamo”.
Questo è un passaggio importante perché è giusto collocare in modo adeguato l'opera in esame: Assassin's Creed è assimilabile a un romanzo di fantascienza con all'interno elementi da romanzo storico. Tralasciando la parte della tecnologia avanzata e la questione Animus, concentriamoci sulla seconda parte, che è quella più importante. Che significa romanzo storico? Si tratta essenzialmente di un'opera nella quale, nonostante siano presenti personaggi, usi e costumi di un determinato periodo storico, con rispetto della veridicità, si agisce di fantasia, aggiungendo fatti o personaggi totalmente inventati. Prendiamo Assassin's Creed II: ambientato nel rinascimento italiano, abbiamo diversi personaggi inventati di sana pianta, tra cui il protagonista Ezio Auditore, che interagiscono con personaggi realmente esistiti come i Borgia o Leonardo da Vinci. Tutto ruota attorno alla cosiddetta Mela dell'Eden e dubito che questo sia un fatto realmente accaduto.
Questo è un punto importante perché una delle leve utilizzate da chi monta la polemica attorno al gioco è la questione “accuratezza storica”... in Assassin's Creed. Questo nasce da un disguido o semplice ignoranza – diciamo le cose come stanno – in cui si scambia il ricreare fedelmente un'ambientazione come accuratezza generale. Eppure, la dimostrazione su cosa sia effettivamente questa “accuratezza storica” ce la da lo stesso franchise. Assassin's Creed Origins è stato il primo capitolo della saga a essere accompagnato dal Discovery Tour, in grado di trasformare la mappa di gioco in un museo digitale. Bastava interagire con un monumento o con un personaggio per averne una descrizione fedele, un elemento didattico portato addirittura in qualche università. L'accuratezza storica citata è qui che deve essere ed è qui che si trova, visto che si tratta di una modalità non narrativa ma puramente divulgativa. Ma non appena subentra la sceneggiatura, qualcosa, per forza di cose, cambia. La caratterizzazione dei Borgia, di Leonardo da Vinci o di Socrate, Cleopatra, George Washington, si può dire storicamente accurata? Ma ovviamente no! Tutto è finalizzato alla narrazione, in cui persino avvenimenti storici posso avere qualche lieve differenza. Vi risulta ad esempio che durante le Idi di Marzo abbia partecipato alla congiura un'egiziana di nome Aya?
Per cui, associare le parole “accuratezza” e “storica” ad Assassin's Creed, significa non aver minimamente capito con che opera si ha avuto a che fare. Tuttavia, qualora si associassero queste parole al Discovery Tour, allora lì la questione cambia.
Ma veniamo a Yasuke. Tralasciando il fatto che gli stessi giapponesi raffigurino Yasuke o a lui riferito, come un samurai, come accaduto per Afro Samurai, Nioh 2, Sekiro: Shadows die Twice, Guilty Gear e chi più ne ha più ne metta, la questione se utilizzarlo o meno per Assassin's Creed Shadows è interessante. Ma non per quello che credete.
Nel live action dedicato a La Sirenetta, si è scelto Halle Baile, attrice e cantautrice statunitense, come protagonista. Il film è terribile e non certo per colpa sua, ma la scelta era ricaduta su una questione puramente visiva: se il film è ambientato ai Caraibi, che senso avrebbe una caucasica bianco latte e dai capelli rossi? Questi sono i veri problemi della società odierna evidentemente eppure era una domanda comprensibile. Una questione di uniformità, come se il mondo fosse a comparti stagni e a nessun essere umano fosse venuto mai in mente, che so, di viaggiare. Ai Caraibi ci deve essere una caraibica. Non fa una piega. Questo, bene o male, è l'andazzo degli ultimi tempi.
Eppure, quando il mondo non si prendeva ancora così sul serio, uscì un certo Assassin's Creed IV: Black Flag, per quanto mi riguarda un buon gioco ma un pessimo Assassin's Creed. Il protagonista storico era Edward Kenway, un pirata britannico approdato a Cuba dopo una serie di vicissitudini. A Cuba, in un contesto piratesco sia chiaro, troviamo comunque una miriade per personaggi caucasici come protagonisti, eppure lì, non successe nulla. Doveva ancora scoppiare la bolla dell'appropriazione culturale e la moda di abbattere statue di personaggi storici quindi Black Flag l'ha un po' scampata. Ma Nioh? Il lavoro del Team Ninja è anche più interessante. Ci troviamo in un contesto del tutto simile a quello di Assassin's Creed Shadows: protagonista realmente esistito (il britannico William Adams), stesso periodo storico circa, si trucidano giapponesi senza tanti complimenti ma qui, nessun problema. A pensar male, qualcuno potrebbe dire che non è un problema essendo caucasico ma non vogliamo abbassarci a tale livello. Giammai.
Nioh è del 2017. In sette anni davvero la gente è divenuta così isterica? Be', siamo passati dal Covid che ha evidentemente esacerbato alcuni aspetti caratteriali di qualcuno, eppure è davvero strano trovarsi davanti a reazioni così diverse di fronte a una situazione così simile.
Forse il problema è un altro, forse il problema sta nel dietro le quinte. Forse esiste qualche forza oscura che muove i fili di Ubisoft e altri publisher, che obbliga tutti loro a sottostare alle sue regole. Si insomma, parliamo di Sweet Baby e leviamoci il dente. Per chi non conoscesse questa società, essenzialmente si occupa di supportare e consigliare gli sceneggiatori al fine di creare storie più inclusive e rappresentative, un'azienda probabilmente figlia dell'iper sensibilità che stiamo vivendo in questi anni. Lungi da me difendere a spada tratta Sweet Baby, anzi, è forse tra le peggiori anomalie del sistema che siamo riuscite a creare come umanità, mettendo fine alla reale libertà creativa. E Assassin's Creed Shadows è figlio della loro consulenza. La questione su cui ruota attorno tutta la polemica è la seguente: Sweet Baby avrebbe imposto a Ubisoft l'utilizzo come protagonista di Yasuke per inserire un personaggio nero e dare dunque rappresentanza a questa comunità. È possibile tutto ciò? Conoscendo i metodi utilizzati dalla società canadese, qualcuno potrebbe crederci ma le cose ovviamente sono più complicate di così. Questo perché nessuna società di questo tipo ha un reale peso all'interno di un team di sviluppo.
Per molti anni, i fan di Assassin's Creed hanno chiesto a gran voce un capitolo ambientato in Giappone e per tutta risposta hanno ricevuto Parigi, Londra, Egitto, Grecia e Gran Bretagna. Ma a un certo punto, è uscito Ghost of Tsushima di Sucker Punch, quello che è a tutti gli effetti un Assassin's Creed in Giappone. Lì il protagonista è giapponese, per cui tutto bene, ma l'uscita di questo gioco ha creato evidenti problemi a Ubisoft che con accento francese si è ritrovata a dire “e mo', che facciamo?”. Realizzare un Assassin's Creed in Giappone quando già ne era uscito uno era un azzardo, considerando anche che il progetto aveva messo radici probabilmente parecchi anni prima. Non sarebbe bastato nemmeno cambiare periodo storico: per la maggior parte delle persone, vedere il Giappone del 1200 e del 1500 sarebbe stata praticamente la stessa cosa per cui, si doveva agire diversamente. Bisognava rendere il nuovo prodotto diverso al primo sguardo ed così che la scelta di utilizzare Yasuke come co-protagonista non è più così stupida. Se inoltre si aggiunge Naoe, il piatto è servito. La forza sovraumana di Yasuke è del tutto in contrasto con l'eleganza di Jin Sakai, e per lo meno, AC si rende subito riconoscibile. Poi sulla qualità del gameplay ne discuteremo a tempo debito – anche se sembra lontano dal concetto di “esaltante” - ma sulla visibilità sembra si sia andati nella direzione giusta. Esiste anche la polemica sulla questione stealth, su come Yasuke dia subito nell'occhio, una cosa inconcepibile per un Assassino. Veniamo da Eivor. Credo basti così.
Ma ragioniamo per assurdo. Diamo per assodato che Yasuke sia stato messo lì esclusivamente per una questione di politically correct (altrimenti questo articolo non finisce più e già la gente legge poco) e accontentare così la comunità africana e afro-americana. Dove sarebbe il problema? Nel fatto che Shadows non abbia due protagonisti giapponesi? Nel fatto che non era un Samurai? Nel fatto che sia un personaggio realmente esistito?
Che male c'è nel raccontare una storia con Yasuke protagonista? Perché non sfruttare un fatto realmente accaduto per raccontare alcuni dei problemi che viviamo oggi?
Tutte domande retoriche ma che probabilmente non troveranno risposta. Perché, alla fine della fiera, tutte queste scelte, di Ubisoft, di Sweet Baby o del DEI interno alle società, devono fare i conti con pubblico. Se la qualità di Assassin's Creed Shadows non sarà all'altezza di altre produzione non sarà certo per colpa di Yasuke. La qualità di scrittura e di gameplay sono gli unici elementi che renderanno Shadows un titolo valido o meno, sperando non sia un disastro a livello tecnico.
Chiudendo, sono consapevole del problema: come detto precedentemente siamo arrivati a un'eccessiva sensibilità e in molti sperano di provocare dei cambiamenti nella società in pochissimo tempo. C'è molta strada da fare verso l'inclusione, il comprendere che siamo tutti parte del tutto e che come esseri umani abbiamo eguali diritti. Ma il modo, a volte forzato, in cui questo messaggio viene veicolato, finisce per far più danni che altro. Serve tanto tempo per far sì che una società si evolva, decenni, forse anche secoli. Ma c'è chi non vuole aspettare.
Assassin's Creed Shadows è un po' il simbolo dei tempi che corriamo: da una parte coloro che spingono verso il progresso senza una direzione precisa, dall'altro chi lo vede come una minaccia o chi si sente soverchiato da imposizioni dall'alto, creando problemi dove non esistono. Insomma, la vita è casino, ma mai quanto quella degli sviluppatori di Shadows, rei di aver appena scoperto, che non producono documentari.
OpinionClick è uno spazio in cui i redattori sono liberi di esporre considerazioni personali ed esprimere il proprio parere e che pertanto non rappresenta necessariamente la visione della redazione di AnimeClick. Ci auguriamo che questo possa portare a piacevoli, costruttive ed educate discussioni nei commenti.
Che articolo stupido. Complimenti.
Aspetto già la recensione con voto 100 al gioco.
Non perdo tempo ad andare punto per punto, basta solo vedere che di nuovo viene citato Edward di Assassin Creed 4.
Basta conoscere la storia per sapere che la maggior parte dei pirati dei Caraibi erano di fatto inglesi, anzi per dirla giusta erano "corsari", c'è differenza appunto.
Ma è chiaro che chi scrive non conosce la storia e prende per buono le idiozie di Ubisoft.
e anche di bestemmiare fortissimo
Per il resto, ormai ogni notizia che esce non fa che rendere le uscite di Ubisoft sempre più insensate e ridicole. Quanto vorrei che si concentrassero solo su un singolo gioco della serie anziché annunciare quattro-cinque titoli alla volta senza concludere nulla...
Se volete veramente avere una rilevanza anche nel mondo del giornalismo gaming dovete farvi un esame di coscienza.
"A Cuba, in un contesto piratesco sia chiaro, troviamo comunque una miriade per personaggi caucasici". Il bello che ho scritto "sia chiaro". Davvero pensi che non conosca la differenza tra pirate e corsaro o che darò 100 ad Assassin's Creed? Ti sembra un articolo che è in difesa di Assassin's Creed? Sul serio?
Infatti non è una news. È un articolo facente parte della rubrica OpinionClick, in cui ci concediamo una certa libertà d'azione e quando possibile avviare una discussione con voi. Come ho scritto verso la fine, smorzando un po' i toni, capisco che l'argomento per alcuni sia piuttosto sentito, ma cerchiamo di mantenere un certo standard (non dico a te, ma è un discorso generale).
E poi, il disclaimer sul non essere un documentario, a noi pare una cosa ridicola, ma ricordo solo che viviamo in questa linea temporale. Probabilmente "questa è un opera di fantasia ogni riferimento a etc. etc." non basta più
Ma infatti, come dico sempre Assassin's Creed è il 'Google Trends' dei videogiochi. Quella che va di moda lo buttano dentro. È questo che mi lascia perplesso o non so che altro: il prendersela con Ubisoft per la scelta di Yasuke, quando se si vede lo storico del brand è praticamente una scelta ovvia.
Se la conosci capisci che prendere Edward ad esempio è completamente sbagliato dato che appunto un inglese per protagonista in quel contesto storico è pienamente corretto a differenza appunto di un presunto samurai nero in Giappone.
Il punto è questo.
Nessuno si aspettava che AC fosse realistico ma almeno verosimile, e sì, è una cosa diversa.
Poi ancora, si sminuisce la gravità della cosa, perché Ubisoft si è basata su fonti sbagliate e pur di non ammettere l'errore ha mandato gente a modificare la pagina di Wikipedia di Yasuke per supportare quello che loro dicevano. Di nuovo, questo si chiama revisionismo storico.
Ancora, ai giapponesi, che vengono appunto rappresentati nel gioco, tutto questo non sta bene, sono partite petizioni, che hanno utilità discutibile, ma ci sono, e addirittura il parlamento ha deciso di fare un indagine sulla cosa.
Quindi insomma, la questione mi pare un attimo più seria rispetto a quello che l'articolo vuole fare credere.
Leggere su un sito di anime e videogiochi in un articolo che chi si lamenta è stupido perché non sono questi i veri problemi fa sinceramente voglia di andare a cercarsi le informazioni su altri siti più competenti.
Se per voi che scrivete l'argomento non è serio, che ne parlate a fare in primo luogo?
Fate un post su Facebook come gli altri e via.
Settimana scorsa ho visto con un mio amico (di origini afroamericane, è qui in vacanza) su Netflix Supacell, una serie superoistica (caruccia, niente di che) ambientata in Inghilterra e ad un certo punto appena si vedono i personaggi di colore parte il rap, il mio amico si gira e mi dice "ma perché devono mettere sempre il rap ogni volta che c'è qualcuno di colore?! Mi hanno rotto i *beep* ", le parole non sono state esattamente queste però il senso era quello.
Personaggi che dicono "guarda il colore di questa macchina, si intona perfettamente col colore della tua pelle", ma...what?!
Ma mi chiedo, perché quando uscì Blade a nessuno fotteva una cippa del fatto che ci fosse un vampiro afroamericano? Perché era figo, l'intenzione del film non era spingere un'ideologia politica ma creare un personaggio.
Stessa cosa che si riscontra nella propaganda "female = strong, female can do everything", e poi mi fanno dei personaggi maschili con la skin femminile. Ma solo io ricordo di personaggi come Ripley di Alien che mi faceva esclamare "wow che palle cubiche ha questa", perché era comunque un personaggio con le sue fragilità che sembrava un essere umano e non una Mary Sue sotto steroidi che non ha bisogno dell'aiuto degli uomini.
Il fatto che esistano aziende come Sweet Baby è il sintomo di qualcosa di estremamente bacato a livello sociale, un qualcosa nato da un messaggio propositivo e costruttivo ma mutato in un essere abominevole che la Cosa di Carpenter scansati.
Infatti la responsabilità è mia prima di tutto. Si tratta di un articolo di opinione, in prima persona e con uno stile che come ovvio che sia può non piacere.
esatto, quoto tutto.
Evidentemente ti è sfuggito il senso della citazione di Edward, al punto che non hai capito che siamo d'accordo. Capisco che il sarcasmo non sia per tutti, ma basta leggere dalla questione "La Sirenetta". (Poi per inciso, si tratta di pirati non corsari) Edward ecc non erano più al "servizio" della Corona a un certo punto). Secondo me si parte da un presupposto sbagliato: che in Ubisoft siano tutti stupidi e ignoranti. Poi può scappare la scemenza visto la mole di contenuti da realizzare per il gioco, può sfuggire il dettaglio, ma non sono degli scappati di casa eh. Poi sembra che voglia difenderli, quando l'ultimo AC che mi è piacito è Brotherhood davvero, per cui figuratevi.
That's the point! Il troppo comincia a stroppiare, soprattutto quando è forzato (volutamente o meno), progettato male, realizzato peggio.
Però secondo me Ubisoft, come Disney quando cambia etnia ai suoi personaggi storici, tutto questo lo sanno sin troppo bene, non sono stupidi. Sperano solo che tutta la pubblicità gratuita fatta da questa storia, seguendo l'adagio di "se ne parli bene o male basta che se ne parli", li aiuti a fatturare di più.
Alla Disney ultimamente non è andata benissimo, ha venduto solo quando ha tirato fuori prodotti di qualità (Inside Out 2), gli altri, nonostante la scelta di infarcirli di personaggi afroamericani o donne cazzutissime, sono andati molto molto male. Vedremo per Ubisoft.
Si vede che ci conosci gran poco . Però continua a seguirci, potremo sorprenderti!
Si ne parlavo anche in live domenica scorsa. C'è un po' di saturazione e scelte evidentemente discutibili come rendere personaggi storici, nel loro contesto storico, con cambio di etnia. C'è troppo tutto assieme e con soluzioni pigre. Avevo fatto l'esempio di Miles Morales: non è Peter Parker nero ma un personaggio originale, con la sua cultura. Dovrebbe essere questa la strada da percorrere secondo me, ma quando ci sono milioni di dollari di mezzo non c'è molto spazio di manovra a quanto pare.
Poi le quanto riguarda il resto ognuno può scrivere una storia come gli pare, con i Personaggi che gli pare e i temi che vuole, basta non farlo passare come "storico"
Qui c'è appunto l'altro discorso: è un videogioco. La scelta di Yasuke ti permette di separare completamente le peculiarità dei due protagonisti e darti quel senso di "forza" contro "comuni mortali". Lo so che fa ridere ma Assassin's Creed ha anche connotati supereroistici ormai. Da quel che si è visto il gameplay con Yasuke non è granché, ma come dici tu, va tutto testato con mano.
Ma se essa viene espressa, volutamente o meno, come un esercizio retorico, la favola perde il suo sense of wonder e viene percepita come la lezioncina reazionaria da libro Cuore.
E questo indipendentemente dal fine ultimo del messaggio implicito o esplicito.
La retorica può far piacere a chi la veicola o ne sente il bisogno, ma inevitabilmente non dirà nulla o risulterà indigesta a chiunque non vi si riconosca o non se ne senta partecipe.
Pertanto non ha molto senso sorprendersi che ci siano reazioni, anche irrazionali, a questo tipo di operazioni di marketing.
Indipendentemente dalla veridicità storica o folkloristica, di cui al giocatore medio probabilmente non frega un tubo, in questo specifico caso l'esercizio retorico è nel combinato disposto di scegliere l'unico personaggio nero della storia giapponese in un momento in cui certe scelte sono ritenute più significanti rispetto al passato.
Anche il contesto dell'operazione di marketing può essere retorica. Se lo scopo è distinguere questa narrazione dalle altre per attirare quanta più attenzione possibile, non fai una scelta a caso.
La scelta stessa e il suo contesto sono sufficienti per scoprire la retorica della narrazione.
Come un illusionista che si fa beccare sul palco svelando il trucco in pieno numero in corso.
E la retorica accontenterà qualcuno ma scontenterà qualcun altro. E chi è scontentato si lamenterà. A ragione o a torto per il semplice fatto di essere scontento.
Quello che proprio non ha senso è pretendere esiti diversi da questo.
Può avere una logica postulare sulle ragioni individuali o meno che rendono scontenti, ma lascia comunque il tempo che trova, perché se il fine ultimo è l'intrattenimento non importa perché lo spettacolo piace o non piace ma se piace o non piace.
Riassunto delle reazioni medie dei Gamerz
Tutto qui.
E fidatevi che se i prodotti di "una volta" con personaggi femminili forti (es. Samus) o simili uscissero oggi la reazione sarebbe la STESSA. Lamentele lamentele da gente che se se non vede sempre la oppai loli waifu ha paura gli cada il pipo.
Se gli do 75 mi devono dire grazie ahah. Si vede che non mi conoscono.
Ora fanno marcia indietro e si fa finta che abbiano sempre detto così e la gente dovrebbe pure stare zitta...
Il paragone con nioh non ha alcun senso per il semplice fatto che nioh non è Assassin's Creed (era una nuova serie, quindi non era niente).
E comunque si, in questi anni le cose sono cambiate, se non ci avete fatto caso avete vissuto sulla luna, e l'isteria riguardo questo personaggio è la conseguenza di voler riscrivere tutto, da roba inventata, fino alla storia (tipo Cleopatra nera, gli imperatori romani neri, ecc.)
Basato su fatti reali non vuol dire che è reale eh. Il paragone con Nioh in realtà è azzeccato nel contesto in cui è inserito: quello di un personaggio realmente esistito inserito in una storia di fantasia. Del secondo punto ne discutevamo poco sopra, in cui c'è effettivamente un'esagerazione di fondo e alla saturazione. Lì dipende dalla qualità dei prodotti e purtroppo la maggior parte delle volte sono scadenti. Sui personaggi storici con cambio di etnia sfondi una porta aperta: è una fesseria, a meno il cambio non venga sfruttato per raccontare qualcos'altro. Ma non lo fanno mai, quindi rimane una fesseria.
Io sono un ignorante, parlo da profano, non ho idea di come debba essere gestita una mega-multinazionale e di come ci si debba muovere quando hai una realtà così grossa sulle spalle, però...se i tuoi ultimi film sono stati un flop, la tua credibilità è ai minimi storici e la linea di congiunzione è l'aver dato ascolto ad una determinata ristretta cerchia rumorosa, io qualche domanda me la farei, soprattutto se, come hai detto tu, ci sono in ballo milioni di dollari.
Sembra che ogni volta che qualche estremista fa la voce grossa su twitter se la fanno addosso, quando la realtà dei fatti è che sono poche persone che urlano in una piazza gigante dove la maggior parte li guarda come dei folli.
Mi viene in mente un fatto analogo con "Boicottate il gioco di Harry Potter: Hogwarts Legacy"; che colpa avevano gli sviluppatori? Nessuna, però una cerchia di persone si era promessa che tutto quello reindirizzato alla Rowling dovesse scomparire, non importa se della gente che non c'entrava nulla avrebbe perso il lavoro o fosse accusata di crimini non suoi, quel gioco non doveva esistere.
Twitter era in uno stato di guerra civile, fantasmilioni di like a chi scriveva "Abbasso il gioco di Harry Potter", tutto faceva sembrare che la loro battaglia fosse vinta, che il Diavolo che si stava per reincarnare su questa Terra fosse oramai sconfitto e che il flop fosse assicurato.
Il gioco fece milioni di vendite, fu il videogioco più venduto dell'anno addirittura.
Dove erano finite tutte queste persone che dovevano boicottare il gioco? La Rowling le aveva costrette a prendere il gioco? Gli sviluppatori hanno ipotecato casa per comprarsi più copie dello stesso?
Insomma, morale della favola: Solitamente chi fa tanto rumore sono una minoranza e non è uno specchio della realtà. Con questo non voglio dire che non bisognerebbe leggere ciò che dicono, perché a volte nel rumore ci può essere una base di verità, ma nella maggior parte dei casi il bambino intelligente è quello che usa toni appropriati non quello che sputa per terra e dice di aver ragione a prescindere.
E questa illusione sta venendo fuori anche sulla questione "body-reppresentation", la verità è che alle persone piace giocare e simpare per personaggi maschili/femminili fighi, a nessuno frega di giocare con dei cessi a pedali se non per meme.
Purtroppo da qualche anno a questa parte si pensa più a polarizzare il dibattito e a discutere seriamente. Lo vediamo con l'Ucraina, con il Covid, con Israele ecc. E in questi casi, chi urla di più prende più spazio. Anche il caso Yasuke è particolare in tal senso, dove si punta il dito solo e soltanto su un aspetto escludendo tutti gli altri. Shadows sarà uno dei giochi più venduti del 2024, perché alla gente, come dici tu, interessa solo giocare.
Fare un gioco action con una protagonista donna quarant’anni fa era una scelta coraggiosa e sicuramente sentita, non volta a vendere di più (o per lo meno, non se la donna in questione è completamente coperta). Oggi è quasi più raro trovare un maschio bianco. Bisogna contestualizzare le scelte al periodo storico, anche Digimon Adventure se uscisse adesso verrebbe bollato come l’ennesimo Isekai e Dragon Ball flopperebbe perché sa di già visto.
Guardate che ho visto che avete aggiornato solo ora l'articolo mettendo alla fine la nota di OpinioniClick. State attenti quando scrivete articoli del genere perché ci vuole poco dal passare da un sito sui videogiochi serio a IGN. Vi invito a ricontrollare i toni e il contenuto dei vostri articoli più e più volte prima di pubblicarli.
Scusa se li ho tagliati per leggibilità, ma sono perfettamente d’accordo con i tuoi due commenti… in particolare con la parte che ho lasciato.
Detto questo, sono entrato in questa notizia per curiosità dopo aver notato il numero di commenti molto più elevato rispetto al solito per la sezione, dato che per motivi vari sono 3/4 anni che ho sospeso le mie attività video ludiche.
Quindi non conosco tutta la polemica sul titolo, ma il problema sarebbe che il personaggio è effettivamente esistito, ma che tra tutti si è andato a prendere l’unico personaggio dell’epoca di origine africana?
È una domanda eh, nessuna polemica…
L'articolo era già sotto la rubrica di OpinionClick, era stata dimenticata la nota finale, ma questo non cambia lo scopo della rubrica, che è quello di dare spazio agli staffer di esprimersi su temi a libera scelta, mettendo nero su bianco anche quelle che sono le opinioni personali, che pertanto possono essere condivise o meno, sia dalle altre persone in redazione che dagli utenti. E lo dico da direttore editoriale che ha dato il via a questa rubrica, a cui tengo molto proprio perché voglio che ci sia uno spazio così.
Per il resto non c'è nulla da ricontrollare, non ci sono offese, non ci sono attacchi e non ci sono frasi problematiche. L'articolo può non piacere, il tema e lo stile di scrittura idem, ma onestamente questa pseudo censura che si vuole applicare non posso in alcun modo giustificarla, men che meno se corredata dalla conseguenza di diventare "meno seri".
Tra l'altro non mi pare ci sia scritto da nessuna parte, come da te lasciato intendere nel primo messaggio, che chi la pensa diversamente abbia torto, anzi sembra che questa intenzione l'abbia messa in campo tu, dicendo che se scriviamo certe cose (o meglio, se uno di noi lo fa), l'intero sito perda di serietà. Chiaro che su temi polarizzanti ci saranno opinioni anche opposte, ma non mi pare che nessuno abbia attaccato nessun altro, ognuno sta (e deve essere assolutamente così) esprimendo la propria opinione in libertà.
Hai espresso il tuo parere, non gradisci l'articolo, va benissimo. Puoi passare oltre.
Hai centrato perfettamente il punto.
Aggiungo oltretutto che William Adams, sebbene fosse effettivamente un samurai, era di fatto perlopiù un esploratore, un diplomatico e un commerciante...non era di certo noto per le sue abilità di guerriero...
Mi sa che non l’hai centrato nemmeno tu invece. Le lamentele quando è stata annunciata la serie animata su Yasuke non sono state minimamente paragonabili, per esempio. È che casualmente è anche il primo personaggio storico a ricoprire il ruolo di protagonista in una saga dove non lo sono mai stati. Perché sapevano che se fosse stato un samurai nero fittizio nel giappone feudale gli avrebbero sputato ancora di più.
Proprio no. Di nuovo a sminuire il problema.
Il problema è che Yasuke è un personaggio di cui si sa poco o nulla, mentre Ubisoft ha detto che la loro versione è basata su fatti appurati, che in seguito si è scoperto essere cose inventate di sana pianta, e il tutto è stato fatto perché mettere un personaggio nero in un gioco ora è necessario perché richiesto da una certa fascia di pubblico rumoroso e per spuntare la checklist di personaggi appartenenti a minoranze varie, anche dove non c'entrano niente come in questo caso.
C'erano centinaia di personaggi storici, guerrieri e samurai giapponesi che potevano usare come protagonisti, ma guardacaso sono andati a prendere l'unico di colore e pur di fare passare la cosa per veritiera hanno pagato gente per andare nei forum e su Wikipedia a scrivere che Yasuke era un samurai.
Questo è colpa mia che ho dimenticato di inserire la nota sottostante. La rubrica è comunque visibile.
Detto questo, nel momento in cui ambienti un gioco nel Giappone antico, in cui gli stranieri nel corso di tutta la loro storia non moderna si contano su due mani, e vai a scegliere l'unica persona di colore mai esistita di cui esistono fonti più o meno attendibili, vuol dire che l'hai esattamente fatto con l'unico scopo di causare tutte queste polemiche, per quanto spesso puerili, e nient'altro. Tanto, che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli.
In questa ottica l'aver inserito ideologia woke probabilmente serve solo ad attirare una particolare clientela ed è anche un modo per far parlare di sé e tenere l'alta l'attenzione.
Trovo anche poco utile fare mille comparazioni, se un'opera viene sviluppata dall'autore con coerenza tutto sembra naturale, è normale quindi che, per esempio, in un Afro Samurai nessuno pensa ci sia un problema, mentre qui io vedo il gioco e penso sarà una trashata prima ancora di giocarlo, ma ripeto, non per colpa del gioco ma per quello a cui ci ha abituato Ubisoft.
- I toriii usati come porte dei villaggi e non accessi a templi o luoghi di culto;
- l'utilizzo della bandiera di un gruppo folclorico giapponese senza aver chiesto loro il consenso. Il gruppo ha avviato una causa legale per appropriazione indebita contro Ubisoft, chiedendone la rimozione dal titolo e dagli elementi ad esso collegati (ad esempio, l'artbook incluso con la Collector);
- il simbolo di Nobunaga, usato da Yasuke, è sbagliato;
- la gente comune non era obbligata ad inchinarsi dinanzi ad un semplice samurai (è ovviamente possibile che Yasuke abbia un titolo nobiliare, ma date le premesse della trama, pare alquanto improbabile);
- Errori nei caratteri degli ideogrammi e nel box della collector;
- La stagione rappresentata per la semina è sbagliata;
Ora, qualcuno potrebbe considerare pretestuose certe critiche, ma sarebbe bastato che Ubisoft si affidasse ad esperti giapponesi, invece che a due studiosi statunitensi, di cui una è una professoressa universitaria, di discendenza nipponica con alcuni parenti nel Sol Levante, esperta in usi e costumi orientali attraverso i secoli, ma non sempre impeccabile, mentre l'altro uno scrittore che millanta, da anni, di conoscere bene la storia di Yasuke e che ha modificato la pagina Wikipedia che parla del personaggio per allinearla alla sua visione e vendere i libri da lui scritti sull'argomento.
Poi, il gioco potrà pure essere ottimo, lato gameplay, ma ciò non toglie che siano stati commessi degli errori da parte di Ubisoft, o quantomeno un approccio un po' superficiale all'inserimento di certi elementi nel gioco. Da qui nasce la discussione parlamentare in Giappone su AC Shadows.
Ma interpretare un personaggio straniero, reale o fittizio che sia, non ti dà la possibilità di immergerti realmente nel Giappone, specie se sei un cristone straniero di colore nel Giappone del 1500 (avresti qualche difficoltà a integrarti persino adesso, figurati allora quando gli stranieri proprio non c'erano). Giochi come Yakuza o Shenmue hanno fatto la loro fortuna basandosi anche sul fatto che ti danno la possibilità di interpretare giapponesi in Giappone, integrati nelle loro città, perfettamente consci del loro mondo
e in grado di interagire con gli altri personaggi senza problemi, cosa che uno straniero non potrebbe fare. Sarebbe come fare un gioco sul wrestling giapponese dove tu interpreti uno straniero, non ti darebbe la piena possibilità di vivere il wrestling giapponese al 100%.
Poi magari il gioco sarà pure divertente, ma probabilmente non è quello che la gente si aspettava ed è per questo che lo stanno criticando.
Normale che ci si becchi una shitstorm con quel titolo. Probabilmente è meglio un format più neutro che riporti e analizzi la notizia. L'opinione ci sta ma è meglio sotto assieme a tutto il resto dei facoceri...
I tempi dove il Flame era per le parole tradotte dai Fansub nei sottotitoli? Gran bella merda! Almeno oggi ci si può sbizzarrire su un bagaglio più ampio.
"Un po' di saturazione"? Furiosa era un buon film ed è nato morto perchè la gente è partita dal presupposto che fosse l'ennesimo genderswap fatto però sulla pelle di Mad Max stavolta.
Al livello di un po' di saturazione ci eravamo due anni fa, ora progetti come Concord muoiono ancor prima di uscire perchè la gente, perdonate il francesismo, si è rotta le palle di sta roba, gli utenti vogliono perdersi in un'avventura, un mondo alternativo, personaggi belli da vedere e carismatici e dimenticarsi del mondo fuori dalla finestra, non vedersi sempre sparate in faccia problematiche reali.
Non ricordo problemi con Prototype 2, con AC3, con Beyond Good and Evil, con Metroid, col succitato Blade... Nessuno ha un problema quando i personaggi sono scritti bene e contestualizzati, la maggior parte ha un problema quando la forzatura è così evidente da risultare patetica
No la sua storia è probabilmente in gran parte una panzana, il che mi ricorda che non vedo citato Lockley nell'articolo che sarebbe giusto giusto non l'elefante ma il condominio a 5 piani nella stanza di questa storia, il revisionismo storico che quell'uomo ha fatto per vedere due copie in più del suo romanzo è allucinante, è una materia molto pericolosa se lasciata correre e giustamente il pubblico non sta perdonando questa cosa
non difendere gli stupidi, chi ha visto Fury Road sa chi è Furiosa, e ogni materiale e trailer lo ha venduto come SPIN-OFF.
Su Facebook mi sono trovato gente che non conosce il significato di "SPIN-OFF".
Quasi una conferma della mancanza di neuroni di chi ripete a pappagallo "woke" per tutto.
Non fraintendere, con genderswap non parlo in maniera letterale (non in questo caso almeno), parlo dell'abusata pratica di sostituire all'interno di un franchise consolidato "personaggio maschile x" con "personaggio femminile y", sono convinto tutti sapessero fosse uno spin off, imho il pubblico si aspettava però un altro Dark Fate o Ghostbuster e non ci ha neanche provato. Non posso fargliene una colpa, è dieci anni ora che martellano e il danno è stato fatto a livello di percezione
Quelli sono film che campano di fanservice e richiami continui ai vecchi film, cosa che Miller si è opposto, si è tenuto pieno controllo creativo e voleva espandere quel mondo narrativo con più protagonisti non guardare continuamente indietro.
Se il pubblico si aspettava di vedere un film con struttura che ripete la stessa trama, chiaro il pubblico si sta abituando male.
In questo Furiosa è un film con le palle a differenza di casi analoghi.
Sono d'accordo anche io, Miller è un regista coi controcoglioni e non uno che si svende a certe mode passeggere, il mio è un discorso puramente rivolto al bias dei normie che ora come ora sono molto diffidenti su certi progetti a partire dalle premesse, non posso però dare la colpa alla platea dopo decine di titoli che hanno reso i cliché moderni radioattivi a livello di qualità
Non so se sia così per i videogiochi sinceramente, ma per film, serie tv, anime e manga mi sembra che siamo di norma ancora ben lontani da un'equa rappresentazione delle percentuali sociali. Prendiamo per esempio gli anime (visto che siamo su ANIMEclick)... quanti personaggi femminili non attraenti abbiamo? giusto per prendere la categoria più ampia eh...
E seconda, gli anime sono un caso a parte dove quella situazione non si è ancora troppo intensificata (anzi, forse sono anche meno rappresentati del “dovuto”, ma è normale che ci siano pochi personaggi di colore in serie ambientate in Giappone). In alcuni Film e Serie TV americane però sono chiaramente sovrarappresentati. Specialmente i personaggi di colore in setting europeo/simil-europeo.
Non c'è nessun problema ad avere personaggi che rappresentano minoranze e altri gender, purché siano personaggi scritti bene e che aggiungano valore alla storia.
Invece nelle produzioni USA si inseriscono tali personaggi a forza, spesso cambiano personaggi storici (come hanno fatto ora ad esempio nel nuovo cartoon di Batman su Prime) solo per dare la falsa impressione di essere vicini a tali tematiche, scontentando sia i fan di lunga data sia quelli che dovrebbero sentirsi rappresentati, perché sanno che si tratta solo di marketing.
In compenso i personaggi LGBT+ veri o presunti, tipo i classici biscioni che fanno allusioni fra loro o le ragazzine amykette puccipucci che si vogliono tanto bene nella loro amicizia che può anche essere intesa come altro, sono ovunque, ma l'80% delle volte sono buttati lì solo perché sanno che i lettori/spettatori ci fantasticano su, ci fanno le doujinshi e perciò faranno vendere, non certo perché volevano far sentire rappresentato il pubblico omosessuale o sensibilizzare su certi temi (ci sono comunque anime e manga che lo fanno, ma sono una minoranza rispetto a quelli dove gli omosessuali vengono usati come semplice fanservice). Ad esempio, il fatto che Mint sbavi dietro a Zakuro (che non la calcola) in Tokyo Mew Mew o che Magne in My hero academia sia trans non aggiungono assolutamente nulla alla storia o alla caratterizzazione dei personaggi, dato che questi elementi non vengono sviluppati ma sono solo buttati lì a caso.
Ah, e i personaggi storici maschili trasformati in ragazzine moe o in biscioni trash in anime, manga o videogiochi giapponesi non si contano
Il commodoro Perry con le calze a rete in Bakumatsu Rock o Go Daigo re del male di Dragon Quest in The elusive samurai non fanno meno inorridire di Anna Bolena nera
Non parlo di personaggi 'brutti'. Parlo di un'estetica normale. Invece, soprattutto per i personaggi femminili di rilievo, il 90% e passa o ricade nella categoria "mediamente attraente" o in quelle superiori (cosa diversa per molti personaggi maschili, al limite dell'anonimo). E non parlo solo di 'stile' generale ma di scelte specifiche (esempio concreto: quante sono le 'maggiorate' rispetto alla popolazione femminile? E come mai questa percentuale, già alta in sé, sale ancor di più nelle protagoniste?) Altra opzione, ricadono in un tropo fisico ben definito, che può non piacere a tutti (vedi la tipologia lolita) ma che comunque spinge verso un'estetica attraente per un certo gruppo di appassionati.
Concordo. E infatti si parla spesso di yuri bait et similia... vogliamo davvero dire che siano tutti costruiti bene e inseriti a regola d'arte nelle storie? Anche qua si solletica il pubblico in maniera diversa ma comunque equivalente a quello che si fa in Occidente per il politically correct.
XD
Intendiamoci, sono anche cose che possono piacere. E, anzi, se siamo qui vuol dire che molto probabilmente questo genere lo apprezziamo. Però ci sono anche qua spinte economiche e sociali verso 'addende' non esattamente realizzate per migliorare storia o rappresentazione. Tutto qua.
appunto, ma quando si tratta di fanservice viene sempre giustificato come liberta artistica, che non è affatto vero, il fanservice non ha nulla di artistico viene imposto per marketing perche se no l'opera rischia di vendere molto meno.
un personaggio che non fa nulla e schiatta subito...se non fosse per quel flashback tirato appena moriva manco si sapeva fosse trangender, ed ora è diventato il membro dei villain che meno si ricorda
Dove lo vedi ben integrato in questo? semmai esiste e basta
Il fanservice in quanto tale già dal nome implica il fatto che sia un'addenda rivolta a dei fan. Più chiaro di così si muore.
La differenza tra lo yuribait e il politically correct, invece, è semplicemente che il primo, giusto o meno che sia, tira davvero, e il secondo no, almeno non come è implementato di solito. Miles Morales è un personaggio ben riuscito ed è piaciuto (infatti manco lo definirei “politically correct”), Velma della serie nuova stava sul cazzo a tutti. C’è differenza tra una cosa messa lì per vendere di più (parallelismo occidentale può essere la Marvel che sborsa per ingaggiare gli attori più belli, famosi e apprezzati anche quando non serve), e una cosa che alla maggior parte dei fan non piace e viene messa lì solo per strizzare l’occhio agli sponsor e cercare inutilmente di ripulirsi l’immagine da tutto il razzismo passato quando ancora “non importava a nessuno” (vero Disney?).
In realtà si vedeva già, il discorso tra i villain censurato in Italia succede ben prima. E comunque intendevo che è un personaggio chiaramente pensato come transgender dall’inizio, che ha una sua storia per la quale serve che lo sia, e serve anche a far riflettere di più sulla struttura della società in quell’universo. Certo si poteva approfondire di più, ma comunque si vede che è un personaggio un minimo sentito. Sicuro di più del tipo di colore a caso in Star Wars 7 che è talmente superfluo che si è lamentato anche l’attore. Per dare esempi migliori, prendi Ivankov o Mr. 2 di One Piece, quelli sono molto approfonditi e vengono apprezzati anche dal pubblico LGBT+.
il fanservice nasce per distrarre, un autore che lo usa con consapevolezza è propio perchè sa che la sua storia e scarsa.
Prova a pensare perchè raramente le migliori opere fanno ricorso al fanservice.
Su Mr.2 o Ivankov ho letto tante critiche per i personaggi estremizzati e ridicoli propio da parte del pubblico LGBT+ ma ok.
Però interessante che questo fissarsi sulla scrittura dei personaggi è sempre sui personaggi di colore e gay, e mai su quelli bianchi che su tutte le opere fiction anche capolavori hanno 1 o 2 personaggi inutili o scritti malissimo senza farli entrare in una casella specifica.
Su Star Wars e il tipo di colore a caso, ma se fosse bianco e con la stessa scrittura andava meglio?
perchè ci deve essere sempre un motivo per ingaggiare un attore di colore?
In parte concordo, ma vogliamo davvero dire che molto spesso light novel, manga e anime non girino intorno all'aspetto fisico delle donzelle ivi presenti? Vogliamo davvero dire che in titoli abbastanza celebri come Quintessential Quintuplets o come Rent-a-Girlfriend, per fare qualche esempio, si dia la stessa attenzione all'estetica maschile rispetto a quella femminile? E sicuramente ci sono anche esempi al contrario ma siamo in un rapporto 1/10 se va bene.
D'altra parte basta vedere. Spesso protagonista maschile ma sulle copertine di DVD, Blu-Ray e LN chi ci mettiamo?
Prendi COTE. Non ho presenti tutte le copertine sinceramente, ma anche solo guardando la prima stagione ci sono copertina con 1 ragazza, con 2 ragazze o con 1 ragazza e un ragazzo. Un maschio da solo mai, ed quando è presente di norma (forse sempre? non ricordo) è in secondo piano rispetto alla ragazza. Ed è una storia teoricamente non harem (o comunque senza che sia quello il main focus) con protagonista un maschio. Sarà un caso?
Concordo con te. Ma il mio punto non era se yuribait e politically correct fossero assimilabili o meno. Ho semplicemente ricordato che il fanservice (sessuale o meno che sia) non rientra nella storia e non è inserito per migliorare la storia ma per migliorare le vendite. Tutto qua. Prima qualcuno aveva scritto che l'importante era che le addende fossero "personaggi scritti bene e che aggiungano valore alla storia". Ecco, nella maggioranza dei casi, A MIO PARERE, certi personaggi/eventi/tropi non aggiungono valore alla storia ma solo alle vendite.
Certo che ci sono anche persone critiche della rappresentazione di OP, ma quello si applica a tutto. Le opinioni unanimi non esistono, sta di fatto che a molti spettatori LGBT+ sono piaciuti, ed è già un successo per essere scritti da un autore fuori dall’ambiente.
E chi ha detto che non ci si lamenta dei personaggi bianchi scritti male? Ti sei perso la montagna di gente che odia personaggi come Shinji, Yukiteru o Izuku? Di tutti gli insulti a Mineta o Sasuke? E qualcuno di questi non è manco scritto male, è semplicemente che certi tipi di personaggi attirano più odio di altri. Tutti maschi bianchi questi che ho elencato, eh. Il problema di certi personaggi rappresentativi di minoranze è che sono palesemente messi lì solo per “mettere la spunta”, e possono pure rompere l’immersione in casi come quello di Anna Bolena o di Rings of Power. Per me nessun problema se mi tiri un personaggio di colore poco caratterizzato come fa spesso One Piece, l’importante è che abbia senso nell’universo dove è ambientato. Non c’è bisogno di una “giustificazione”, ma devi essere coerente con la storia che stai raccontando. È la stessa critica che si fa a tutte le rappresentazioni della natività dove sono tutti bianchi a Betlemme.
Il personaggio di colore in Star Wars andava anche bene per il ruolo che ha nel primo film, il problema poi è che è stato relegato all’inutilità perché era chiaramente aggiunto all’ultimo e gli sceneggiatori non sapevano cosa farci. Le critiche da parte del “grande pubblico”, più che per la sua presenza, sono state per la sua “non-presenza” in quelli seguenti, cosa della quale si è lamentato anche l’attore appunto. Perché la trilogia era scritta senza quel personaggio in mente, e l’averlo incluso all’ultimo e poi subito dimenticato senza una ragione ha stonato a molti, soprattutto agli spettatori di colore da come ho capito. Poi è l’ultimo dei problemi della trilogia sequel eh, però comunque è rilevante al discorso che stiamo facendo.
Non ho detto che il fanservice serva a migliorare la storia, ma che non è sempre solo una scelta di vendite. A gente come Mashima o Ohkubo semplicemente piace disegnare le “attraenti donzelle”, probabilmente lo farebbero anche se non impattasse le vendite.
E poi si parlava di “yuribait”, che a seconda di quanto ampiamente vuoi usare il termine, a volte è importante per la storia. Spesso è messo solo per fanservice, certo, ma qualcosa che serve a “far piacere ai fan” è comunque meglio di qualcosa che fa piacere praticamente solo agli azionisti. Per lo meno se non ti piace il fanservice sai che è lì anche perché tanta gente lo vuole, voglio vedere quanto pubblico c’è che moriva dalla voglia di vedere un dramma storico con errori intenzionali messi lì tanto per.
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